Differences between revisions 4 and 5
Revision 4 as of 2006-06-22 09:56:36
Size: 17693
Editor: anonymous
Comment:
Revision 5 as of 2006-06-22 10:40:13
Size: 22434
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 33: Line 33:

'''BRESCIA, INIZIATIVA NO-TAV'''

"No tav...ernello Sì Lugana!" questo lo striscione esposto in piazza della Loggia a Brescia durante il presidio che accoglie gli assessori ai trasporti delle regioni del nord coinvolte dalle grandi opere riuniti in Loggia per un vertice sulle grandi opere. Sul tavolo della discussione la priorità dovrebbe essere la costruzione della linea ad alta Velocità, oltre che delle autostrade come la BreBeMi e quella della Valtrompia. Per ricordare agli assessori che devono tener conto delle posizioni della popolazione che dovrà subire le nefaste conseguenze delle grandi ed inutili opere, oltre che a portare proposte alternative meno dispendiose e più efficaci, i comitati che si oppongono alla Tav hanno indetto un presidio in concomitanza alla riunione, con appuntamento alle 10 in Piazza Loggia; in sostegno alle realtà bresciane sono giunte delegazioni dalla Val Susa, dal Veneto e dal Friuli.

'''COMUNICATO STAMPA Arrestano i movimenti'''

Alle ore 12.00 di oggi (giovedì 22 giugno) in via Cesare De Lollis 6 incontro con la stampa.

Vengono applicate misure cautelari nei confronti di 16 attivisti/e per una iniziativa organizzata il 6 novembre del 2004 contro la precarietà e per il reddito sociale: siamo a più di un anno e mezzo di distanza e il senso giuridico di questa operazione non c’è. Su quei fatti è ormai stato istruito un vero e proprio maxi processo con più di cento imputati che si aprirà in ottobre e che si svolgerà nell’aula bunker di Rebibbia. Qual è il senso degli arresti di oggi?
Difficile non cogliere l’intento di intimidire, perseguitare e colpire la libertà di espressione dei movimenti accusandoli di reati pesantissimi (come rapina aggravata) che non hanno alcuna attinenza con i fatti accaduti quel giorno sotto gli occhi di decine di giornalisti e di funzionari di polizia.
Mentre l’Italia è sommersa dagli scandali, dal malcostume e dalla corruzione degli ambienti politici ed economici avviene il paradosso che arrestano chi si batte da anni contro tutto questo e per affermare nuovi diritti. Un brutto segnale agli inizi di una stagione politica densa di aspettative suscitate dal recente cambio di governo e che getta un ombra sinistra sul prossimo autunno.
Line 82: Line 95:
'''CALL CENTER ACEA?-UN MARE DI SOPRUSI E DI PRECARIETA’'''

ACEA S.P.A. una giungla di appalti ed esternalizzazione all’insegna della liberalizzazione selvaggia e della precarizzazione del lavoro delle migliaia di lavoratrici e lavoratori e soprattutto di tutte e tutti coloro i quali hanno a che fare con le società d’appalto.

Una per tutti una certa “B2win”, del gruppo Caltagirone, “vincitrice” a ribasso della gara d’appalto per la gestione del call center ACEA che, utilizza contro le lavoratrici e i lavoratori metodi a dir poco schiavistici.

“B2win”, un e vero e proprio inferno per i/le precari/e, una fantomatica società di erogazione di servizi di call center per mezzo dell’illecito utilizzo dei lavori a progetto nei call center, che per il servizio clienti ACEA “passa” il lavoro all’agenzia di lavoro interinale Articolo1.

Insomma “passaggi di mano d’opera” assai poco trasparenti e chiari dove, come al solito a farne le spese sono le lavoratori e le lavoratrici nonché gli utenti finali dei servizi di pubblica utilità essenziale come acqua ed elettricità.

“B2win” una società che si arroga il diritto di calpestare i più elementari diritti di chi lavora:

•turnistica partime arbitrariamente modificata;

•malattie dei lavoratori e delle lavoratici che vengono miracolosamente convertiti in giorni di riposo forzati;

•assoluta impossibilità di prendersi permessi e ferie se non per grazia ricevuta della “kaposala”;

•riduzione arbitraria ed illegittima delle pause 626 da videoterminalisti per presunti ritardi;

•continui comportamenti vessatori da parte di presunte “assistenti” che altro non riescono a fare che denigrare quotidianamente chi lavora;

Dunque, un rapporto di lavoro più vicino al “far west” che alla “Capitale Eterna”, eppure qui a Roma al centro del mondo, ACEA la società per eccellenza del Comune realizza un appalto in queste schifose condizioni!! Che figura che vergogna!! Non sappiamo chi denunciare per primi se ACEA o B2win!!

Intanto, rivendichiamo che questo servizio, parte integrante del processo produttivo di ACEA s.p.a, sia INTERNALIZZATO e chi vi presta lavoro ASSUNTO A TEMPO INDETERMINATO: pretendiamo risposte certe dalla Direzione ACEA, dalla Giunta Veltroni e i partiti che la sostengono, dal Consiglio Comunale

COBAS DEL LAVORO PRIVATO
SETTORE ENERGIA E SETTORE TELECOMUNICAZIONI Roma, 22 Giugno 2006

Anchor(top)

[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]

[#appunti Appunti e note redazionali]

[:RorFonti: Fonti]

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

BRESCIA, INIZIATIVA NO-TAV

"No tav...ernello Sì Lugana!" questo lo striscione esposto in piazza della Loggia a Brescia durante il presidio che accoglie gli assessori ai trasporti delle regioni del nord coinvolte dalle grandi opere riuniti in Loggia per un vertice sulle grandi opere. Sul tavolo della discussione la priorità dovrebbe essere la costruzione della linea ad alta Velocità, oltre che delle autostrade come la BreBeMi e quella della Valtrompia. Per ricordare agli assessori che devono tener conto delle posizioni della popolazione che dovrà subire le nefaste conseguenze delle grandi ed inutili opere, oltre che a portare proposte alternative meno dispendiose e più efficaci, i comitati che si oppongono alla Tav hanno indetto un presidio in concomitanza alla riunione, con appuntamento alle 10 in Piazza Loggia; in sostegno alle realtà bresciane sono giunte delegazioni dalla Val Susa, dal Veneto e dal Friuli.

COMUNICATO STAMPA Arrestano i movimenti

Alle ore 12.00 di oggi (giovedì 22 giugno) in via Cesare De Lollis 6 incontro con la stampa.

Vengono applicate misure cautelari nei confronti di 16 attivisti/e per una iniziativa organizzata il 6 novembre del 2004 contro la precarietà e per il reddito sociale: siamo a più di un anno e mezzo di distanza e il senso giuridico di questa operazione non c’è. Su quei fatti è ormai stato istruito un vero e proprio maxi processo con più di cento imputati che si aprirà in ottobre e che si svolgerà nell’aula bunker di Rebibbia. Qual è il senso degli arresti di oggi? Difficile non cogliere l’intento di intimidire, perseguitare e colpire la libertà di espressione dei movimenti accusandoli di reati pesantissimi (come rapina aggravata) che non hanno alcuna attinenza con i fatti accaduti quel giorno sotto gli occhi di decine di giornalisti e di funzionari di polizia. Mentre l’Italia è sommersa dagli scandali, dal malcostume e dalla corruzione degli ambienti politici ed economici avviene il paradosso che arrestano chi si batte da anni contro tutto questo e per affermare nuovi diritti. Un brutto segnale agli inizi di una stagione politica densa di aspettative suscitate dal recente cambio di governo e che getta un ombra sinistra sul prossimo autunno.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Afghanistan. Quattro soldati Usa uccisi nel nordest del Paese

  • Quattro soldati americani sono stati uccisi e uno è rimasto ferito in alcuni

combattimenti avvenuti ieri nel nordest dell'Afghanistan. Secondo il comunicato diffuso dalla coalizione internazionale a guida statunitense, "le forze della coalizione hanno attaccato estremisti nemici nel nord del Nuristan, in una regione isolata del distretto di Kamdesh". Al momento le condizioni del soldato ferito sono state definite stabili dai sanitari. Oggi, comunque, è stata una giornata di annunci letali per le forze Usa, che oltre alle perdite in Afghanistan, hanno comunicato da Baghdad l'uccisione di quattro militari americani in Iraq.

‘INDICAZIONI’ ALLA STAMPA NAZIONALE SOLLEVANO CRITICHE E PROTESTE

Evitare “materiali che abbattono il morale e possono provocare disappunto”, non descrivere le forze armate afgane come deboli, non criticare la coalizione internazionale guidata dagli statunitensi o la missione della Nato, non intervistare i “comandanti dei terroristi” né riprenderli o fotografarli: sono solo alcune delle indicazioni contenute in una sorta di ‘decalogo’ di due pagine consegnato dal Consiglio per la sicurezza nazionale agli organi di stampa afgani. In coda un’avvertenza, “non è autorizzato pubblicare o fotocopiare questo documento”, tuttavia ignorata, dal momento che una copia della lettera è giunta alla ‘Bbc’. Pronte le critiche delle stazioni televisive e radiofoniche locali e delle organizzazioni non governative (ong) internazionali per la difesa della libertà di stampa. Il direttore di un’agenzia di stampa nazionale ha osservato che dovrebbe censurare il 95% delle notizie se queste direttive diventassero legge. Molti hanno poi avanzato il sospetto che il documento sia stato redatto dopo l’incontro di fine maggio tra il presidente afgano Hamid Karzai e i consiglieri sulla sicurezza, seguito alle proteste antistatunitensi nella capitale innescate da un incidente stradale causato da un veicolo americano. “La libertà di stampa è garantita dalla costituzione e la rispettiamo, tuttavia i media devono rispettare la sicurezza nazionale e scrivere entro i limiti della legge e della costituzione” ha detto il portavoce del presidente afgano, Karim Rahimi, precisando che la lettera conterrebbe semplici indicazioni volte a “non glorificare il terrorismo o dare ai terroristi una piattaforma”. Tra queste figura il divieto di pubblicare opinioni contro la politica estera del governo o di inserire le “notizie sulle attività dei terroristi”, come suicidi o autobomba, tra le ‘top story’. “Bisogna capire che libertà di stampa non è solo riportare cose carine e pro-governative. Il governo non può e non deve evitare che si parli anche di autobomba e di uccisioni” ha commentato Vincent Brossel, capo di ‘Reporter sans frontiers’ (Rsf) per l’Asia e il Pacifico, e ricordato l’esempio di due quotidiani afgani pacifisti, ‘Afghan Daily’ e ‘Kilid’: “Sono per la pace. Riportano solo la realtà, ma sembra che il governo voglia vietarlo”.

Iraq: incriminati 8 militari Usa

Otto militari Usa sono stati accusati di omicidio per la morte, il 26 aprile scorso a Hamdaniya, di un civile iracheno. Gli otto avrebbero sequestrato dalla sua casa un uomo disabile di 52 anni, uccidendolo poi senza provocazione e orchestrando una messa in scena per far credere che la vittima fosse un insorto. Gli imputati sono 'presunti innocenti', ha detto il colonnello Stewart Nevarre annunciando le accuse. Se condannati, gli otto rischiano la pena di morte.

Medio Oriente. Primo incontro tra Abu Mazen e Olmert. Il premier israeliano: pronto a nuovi colloqui

Il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente palestinese Abu Mazen si sono visti a colazione con il re di Giordania Abdallah. Al termine dell'incontro Olmert si è detto pronto a un nuovo faccia a faccia con Abu Mazen. La colazione è a margine del vertice dei premi Nobel a Petra e costituisce la prima occasione di incontro tra Olmert e Abu Mazen da quando il premier israeliano si è insediato a capo del governo a gennaio. Dalla presidenza dell’Anp fanno sapere che si tratta di un semplice incontro protocollare, un vero e proprio vertice ufficiale "presumibilmente si terrà entro le prossime due settimane, ma il luogo non e' ancora stato stabilito".

MO: Israele, indagine interna esercito su morte civili in raid

Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Dan Halutz, ha ordinato l'apertura di un'indagine interna sull'uccisione di civili palestinesi nei raid aerei compiuti dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la radio militare israeliana. Ieri sera un missile sparato da un elicottero israeliano ha mancato il suo bersaglio ed ha centrato un'abitazione, uccidendo una donna incinta di 25 anni e suo fratello, e ferendo altri 14 palestinesi, tra cui 5 bambini. L'obiettivo dell'attacco aereo erano dei militanti dei comitati di resistenza popolare (Crp) che viaggiavano a bordo di un'auto in un sobborgo di Khan Yunis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Martedì a Gaza, in un raid analogo, un dirigente del braccio amrato di Fatah è rimasto illeso mentre due razzi hanno ucciso due bambini di 5 e 6 anni ed un ragazzo di 16 anni. La scorsa settimana erano morti 9 civili e 2 militanti palestinesi in un altro attacco aereo israeliano a Gaza.

PREMIER CINESE: ACCORDI IN SUDAFRICA, VISITA PROSEGUE IN TANZANIA E UGANDA

Il primo ministro cinese Wen Jiabao ha siglato accordi su nucleare civile e tessile con il presidente sudafricano Thabo Mbeki prima di lasciare il paese e proseguire la sua missione in Africa alla volta di Tanzania e Uganda. “Siamo disposti a prendere misure che riducano le esportazioni tessili cinesi in Sudafrica per assicurare la stabilità del mercato locale” ha detto Wen Jiabao durante la prima visita ufficiale di un premier cinese nel paese sudafricano dopo 50 anni. Le esportazioni cinesi in Sudafrica al momento sono il triplo di quelle sudafricane in Cina: uno squilibrio che – secondo la stampa locale - Mbeki era stato invitato a bilanciare soprattutto per contenere la perdita di 25.000 posti di lavoro in due anni denunciata dai sindacati locali. Sono stati sottoscritti anche accordi per il settore energetico e minerario: la Cina acquisterà l’uranio di cui il Sudafrica è uno dei principali produttori, e i due paesi svilupperanno insieme una nuova tecnologia nucleare per usi pacifici e energetici. La missione di Wen Jiabao in Africa per rafforzare le relazioni di cooperazione bilaterale e amichevole sino-africane si concluderà il 24; il capo del governo di Pechino ha già sottoscritto numerosi accordi con i quattro paesi in cui è già stato – Egitto, Ghana, Repubblica del Congo, Angola – prima di recarsi in Sudafrica. In Egitto sono state firmate intese su petrolio, gas naturale e telecomunicazioni; al Ghana è stato accordato un prestito a basso interesse di 52,2 milioni di euro per lo sviluppo delle telecomunicazioni e altri progetti; in Repubblica del Congo, ricca soprattutto di rame e petrolio, Wen Jiabao ha incontrato il presidente Denis Sassou Nguesso, che è anche presidente di turno dell’Unione Africana. All’Angola – secondo maggior produttore di petrolio africano dopo la Nigeria e primo fornitore della Cina – è stato accordato un prestito di 1,5 milioni di euro, oltre a quello di 2,3 già erogato in passato, per la ricostruzione di strade, ponti e scuole dopo 27 anni di guerra civile.

Indonesia: frane e inondazioni, forse bilancio oltre 200 morti

Oltre 200 persone sono morte nelle ultime ore in Indonesia e almeno altre 120-130 risultano ancora disperse in seguito a forti inondazioni accompagnate da frane e smottamenti che hanno colpito l'isola di Sulawesi (Celebes), secondo fonti ufficiali a Giakarta. L'ultimo bilancio ufficiale del disastro, annunciato stamani, parla di 190 morti accertati, 175 dei quali nel solo distretto di Sinjai. Dopo due giorni di piogge fortissime, concentrate soprattutto nel distretto di Sinjai, nel sud dell'isola, dove intere zone di campagne sono finite sott'acqua, i soccorritori stanno scavando nel fango alla ricerca di capanne sommerse e di corpi, mentre fra i sopravvissuti si registrano casi di diarrea e di malattie della pelle. "Abbiamo allestito cucine da campo - ha dichiarato Rahman Bando, capo della sezione della Croce rossa della zona sud di Sulawesi - ed i nostri volontari stanno cercando le vittime. Diverse aree sono irraggiungibili. Ponti e strade sono crollati e in rovina. Camminiamo dentro i fiumi", ha aggiunto Bando. A Makassar, sulla stessa isola, l'acqua invece si sta ritirando: "Le squadre di ricerca e soccorso continuano a cercare nelle case riempite di fango", ha dichiarato Moersen Buana, della locale task force di soccorritori. "L'igiene sta diventando un problema", ha aggiunto Buana. "La gente non può usare i gabinetti perché i sistemi idrici sono stati totalmente distrutti", con la conseguenza comparsa di malattie.

ITALIA

CALL CENTER ACEA?-UN MARE DI SOPRUSI E DI PRECARIETA’

ACEA S.P.A. una giungla di appalti ed esternalizzazione all’insegna della liberalizzazione selvaggia e della precarizzazione del lavoro delle migliaia di lavoratrici e lavoratori e soprattutto di tutte e tutti coloro i quali hanno a che fare con le società d’appalto.

Una per tutti una certa “B2win”, del gruppo Caltagirone, “vincitrice” a ribasso della gara d’appalto per la gestione del call center ACEA che, utilizza contro le lavoratrici e i lavoratori metodi a dir poco schiavistici.

“B2win”, un e vero e proprio inferno per i/le precari/e, una fantomatica società di erogazione di servizi di call center per mezzo dell’illecito utilizzo dei lavori a progetto nei call center, che per il servizio clienti ACEA “passa” il lavoro all’agenzia di lavoro interinale Articolo1.

Insomma “passaggi di mano d’opera” assai poco trasparenti e chiari dove, come al solito a farne le spese sono le lavoratori e le lavoratrici nonché gli utenti finali dei servizi di pubblica utilità essenziale come acqua ed elettricità.

“B2win” una società che si arroga il diritto di calpestare i più elementari diritti di chi lavora:

•turnistica partime arbitrariamente modificata;

•malattie dei lavoratori e delle lavoratici che vengono miracolosamente convertiti in giorni di riposo forzati;

•assoluta impossibilità di prendersi permessi e ferie se non per grazia ricevuta della “kaposala”;

•riduzione arbitraria ed illegittima delle pause 626 da videoterminalisti per presunti ritardi;

•continui comportamenti vessatori da parte di presunte “assistenti” che altro non riescono a fare che denigrare quotidianamente chi lavora;

Dunque, un rapporto di lavoro più vicino al “far west” che alla “Capitale Eterna”, eppure qui a Roma al centro del mondo, ACEA la società per eccellenza del Comune realizza un appalto in queste schifose condizioni!! Che figura che vergogna!! Non sappiamo chi denunciare per primi se ACEA o B2win!!

Intanto, rivendichiamo che questo servizio, parte integrante del processo produttivo di ACEA s.p.a, sia INTERNALIZZATO e chi vi presta lavoro ASSUNTO A TEMPO INDETERMINATO: pretendiamo risposte certe dalla Direzione ACEA, dalla Giunta Veltroni e i partiti che la sostengono, dal Consiglio Comunale

COBAS DEL LAVORO PRIVATO SETTORE ENERGIA E SETTORE TELECOMUNICAZIONI Roma, 22 Giugno 2006

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Iraq

Il ministro del Commercio iracheno, lo sciita Abd al-Falah al-Soudani, ha minacciato ritorsioni nei confronti dell'Australia, Stato che costituisce uno dei principali componenti della coalizione multinazionale guidata dagli Usa nel Paese arabo, se non si scusera' formalmente e non versera' un indennizzo per l'uccisione di uno degli uomini della sua scorta da parte di guardie di sicurezza australiane, che di recente a Baghdad spararono per errore alla vittima. Il portavoce di Soudani ha affermato che il ministro "considera il governo australiano responsabile" dell'omicidio e che, in caso di omesso risarcimento e di mancate scuse, "riconsiderera' gli accordi commerciali tra i due Paesi". Canberra e' uno dei piu' importanti fornitori di frumento all'Iraq; soprattutto sul piano commerciale, le relazioni bilaterali sono gia' state messe a rischio dal coinvolgimento di operatori australiani del settore nello scandalo delle tangenti a suo tempo pagate dal regime di Saddam Hussein per aggirare l'embargo Onu dietro la copertura del cosiddetto piano 'Oil for Food', che autorizzava la vendita di quantitativi predeterminati di greggio, con i cui proventi acquistatre generi di prima necessita' destinati rigorosamente alla popolazione civile.

Qattro marines americani sono rimasti uccisi a causa di due distinte azioni nella turbolenta provicia occidentale irachena di al-Anbar, roccaforte della guerriglia e cuore del famigerato 'Triangolo Sunnita'. Lo ha reso noto il Comando Usa con un comunicato: le vittime sono decedute allorche' il loro veicolo e' stato investito dall'esplosione di una bomba, nascosta lungo il ciglio della strada che stavano percorrendo; la quarta ha invece perso la vita in un attacco dei ribelli mentre era impegnata in non meglio precisate "operazioni di sicurezza". Entrambi gli episodi risalgono all'altroieri. Con tali decessi e' dunque salito ad almeno 2.506 il numero complessivo delle perdite subite dagli Stati Uniti in Iraq, compresi cinque dipendenti civili del Pentagono, dal marzo 2003, quando ebbe inizio l'interveto militare per rovesciare il regime di Saddam Hussein.

Afghanistan

A meno di due settimane dalla sua ultima apparizione in video, su Internet, in un sito filo-islamico utilizzato spesso dagli integralisti, e' ricomparso il numero due di 'al-Qaeda', l'egiziano Ayman al-Zawahiri (ex pediatra, considerato l'ideologo dell'organizzazione di Osama bin Laden e lo stratega degli attentati dell'11 settembre 2001 a New York e a Washington) che in un nuovo filmato esorta gli afghani a combattere le truppe straniere presenti nel loro Paese, gli "infedeli" che, sostiene, non fanno che oltraggiare l'Islam e puntano a ridurre in schiavitu' i locali.

Evitare “materiali che abbattono il morale e possono provocare disappunto”, non descrivere le forze armate afgane come deboli, non criticare la coalizione internazionale guidata dagli statunitensi o la missione della Nato, non intervistare i “comandanti dei terroristi” né riprenderli o fotografarli: sono solo alcune delle indicazioni contenute in una sorta di ‘decalogo’ di due pagine consegnato dal Consiglio per la sicurezza nazionale agli organi di stampa afgani. In coda un’avvertenza, “non è autorizzato pubblicare o fotocopiare questo documento”, tuttavia ignorata, dal momento che una copia della lettera è giunta alla ‘Bbc’. Pronte le critiche delle stazioni televisive e radiofoniche locali e delle organizzazioni non governative (ong) internazionali per la difesa della libertà di stampa. Il direttore di un’agenzia di stampa nazionale ha osservato che dovrebbe censurare il 95% delle notizie se queste direttive diventassero legge. Molti hanno poi avanzato il sospetto che il documento sia stato redatto dopo l’incontro di fine maggio tra il presidente afgano Hamid Karzai e i consiglieri sulla sicurezza, seguito alle proteste antistatunitensi nella capitale innescate da un incidente stradale causato da un veicolo americano. “La libertà di stampa è garantita dalla costituzione e la rispettiamo, tuttavia i media devono rispettare la sicurezza nazionale e scrivere entro i limiti della legge e della costituzione” ha detto il portavoce del presidente afgano, Karim Rahimi, precisando che la lettera conterrebbe semplici indicazioni volte a “non glorificare il terrorismo o dare ai terroristi una piattaforma”. Tra queste figura il divieto di pubblicare opinioni contro la politica estera del governo o di inserire le “notizie sulle attività dei terroristi”, come suicidi o autobomba, tra le ‘top story’. “Bisogna capire che libertà di stampa non è solo riportare cose carine e pro-governative. Il governo non può e non deve evitare che si parli anche di autobomba e di uccisioni” ha commentato Vincent Brossel, capo di ‘Reporter sans frontiers’ (Rsf) per l’Asia e il Pacifico, e ricordato l’esempio di due quotidiani afgani pacifisti, ‘Afghan Daily’ e ‘Kilid’: “Sono per la pace. Riportano solo la realtà, ma sembra che il governo voglia vietarlo”.

croce rossa

La Conferenza internazionale della Croce rossa e Mezzaluna rossa ha approvato l'ingresso delle societa' di soccorso israeliana e palestinese. La decisione e' giunta dopo due giorni di difficili trattative a Ginevra. La modifica degli statuti necessaria per accogliere le due societa' del Medio Oriente e' stata approvata con 237 voti contro 54, e 18 astensioni. I negoziati erano resi piu' difficili dal deteriorarsi della situazione nei Territori palestinesi.

ITALIA

camorra

Una vasta operazione anticamorra e' in corso da stamane in Campania e in Emilia per infiltrazioni in appalti pubblici. I carabinieri stanno eseguendo 27 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip su richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. I reati vanno dall'associazione mafiosa alle estorsioni, alla turbata liberta' degli incanti. Al centro dell'inchiesta le infiltrazioni degli uomini del clan Zagaria, attivo nel Casertano, negli appalti e nei servizi pubblici della provincia di Caserta, compresi quelli relativi all'ampliamento e ammodernamento della Ferrovia Alifana, che collega il Sannio con Napoli, e alla realizzazione del Centro radio della Nato di Licola (Na). Il gruppo, secondo quanto accertato dagli investigatori, esercitava il piu' totale controllo territoriale anche attraverso intimidazioni e sistematiche estorsioni ai danni di altri operatori economici. Nello stesso contesto sono riconducibili numerosi decreti di sequestro di beni per un valore di 45 milioni di euro. I risultati dell'operazione saranno resi noti in mattinata presso la Procura della Repubblica di Napoli.

mafia

Retata antimafia nell'agrigentino condotta dai carabinieri del comando provinciale della citta' dei templi, disposta dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Una decina gli arresti nell'operazione denominata "Saraceno" nei confronti di esponenti mafiosi, appartenenti alle cosche di Campobello di Licata, Ravanusa, Licata, Favara e Canicatti', e di persone ritenute a loro contigue. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi, il sindaco di Campobello, il diessino Calogero Gueli, ex parlamentare regionale del Pci. Maggiori dettagli saranno forniti durante la conferenza stampa in programma alle 11 presso il comando provinciale di Agrigento.


Anchor(appunti)

Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


[#top Torna a inizio pagina]

gror060622 (last edited 2008-06-26 09:59:37 by anonymous)