23920
Comment:
|
34983
|
Deletions are marked like this. | Additions are marked like this. |
Line 19: | Line 19: |
'''Editoriale''' '''NOTIZIE BREVI''' |
'''COMUNICATO STAMPA Arrestano i movimenti''' Alle ore 12.00 di oggi (giovedì 22 giugno) in via Cesare De Lollis 6 c'e' stata una conferenza stampa''' Vengono applicate misure cautelari nei confronti di 16 attivisti/e per una iniziativa organizzata il 6 novembre del 2004 contro la precarietà e per il reddito sociale: siamo a più di un anno e mezzo di distanza e il senso giuridico di questa operazione non c’è. Su quei fatti è ormai stato istruito un vero e proprio maxi processo con più di cento imputati che si aprirà in ottobre e che si svolgerà nell’aula bunker di Rebibbia. Qual è il senso degli arresti di oggi? Difficile non cogliere l’intento di intimidire, perseguitare e colpire la libertà di espressione dei movimenti accusandoli di reati pesantissimi (come rapina aggravata) che non hanno alcuna attinenza con i fatti accaduti quel giorno sotto gli occhi di decine di giornalisti e di funzionari di polizia. Mentre l’Italia è sommersa dagli scandali, dal malcostume e dalla corruzione degli ambienti politici ed economici avviene il paradosso che arrestano chi si batte da anni contro tutto questo e per affermare nuovi diritti. Un brutto segnale agli inizi di una stagione politica densa di aspettative suscitate dal recente cambio di governo e che getta un ombra sinistra sul prossimo autunno. CORRISPONDENZA '''BOLOGNA: PIAZZA VERDI; OTTO CONTUSI TRA FORZE ORDINE Cinque poliziotti e tre vigili urbani sono rimasti feriti o contusi negli scontri avvenuti la notte scorsa in piazza Verdi, nel cuore della zona universitaria di Bologna, per le conseguenze del tentativo da parte degli agenti della polizia municipale di sanzionare un giovane sorpreso a orinare contro una porta nella vicina via dei Bibbiena. Il ragazzo e' stato poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, minacce e violenza a pubblico ufficiale, lesioni, ed e' anche accusato di essersi rifiutato di declinare le proprie generalita'. Arrestata anche una ragazza accorsa e che aveva ingaggiato a sua volta un animato alterco con le forze dell' ordine (scatenando anche in questo caso la reazione delle circa 2-300 persone che c'erano in piazza) e' stata invece sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio all' ospedale Sant' Orsola. La Digos sta lavorando all'identificazione delle persone che nella notte si sono rese responsabili di lanci di bottiglie contro gli agenti, di lesioni, del danneggiamento di un'auto dei vigili urbani e di resistenza a pubblico ufficiale. Alcuni sono gia' stati identificati, mentre la polizia sta procedendo all' esame dei filmati realizzati dalla polizia scientifica intervenuta nella piazza. Dell' accaduto, e dei reati connessi, la Digos stilera' un'informativa che verra' inoltrata alla Procura di Bologna. CORRISPONDENZA DA RADIOFUJI '''Verso la Street Rave antiproibizionista di bologna''' la città ha il cervello in fumo? Dopo la totale chiusura del sindaco Cofferati sullo svolgimento della Street Rave Parade e i documenti bipartisan in Consiglio Comunale, si muovono le forze dell'ordine. dopo che Giovedì 25 Maggio scorso quando un centinaio tra carabinieri e forze dell'ordine hanno perquisito le due sedi del Livello 57, promotore della parata antiproibizionista prevista per l'inizio di luglio con il Risultato di due arresti, 35 perquisizioni e 4 denunce per aver ritrovato 514 grammi di hashish e qualche pasticca di ecstasy. "Una diretta conseguenza dell'applicazioen della legge Giovanardi-Fini sulle droghe e del clima politico in città" secondo Rosario Picciolo. Sentiamo uno stralcio della conferenza stampa per annunciare che "la Street Rave a questo punto si farà e sarà anche contro la repressione". E intanto 11 deputati del PRC fanno UNA interrrogazione parlamentare CORRISPONDENZA DELLA CONFERENZA STAMPA '''BRESCIA, INIZIATIVA NO-TAV''' "No tav...ernello Sì Lugana!" questo lo striscione esposto in piazza della Loggia a Brescia durante il presidio che accoglie gli assessori ai trasporti delle regioni del nord coinvolte dalle grandi opere riuniti in Loggia per un vertice sulle grandi opere. Sul tavolo della discussione la priorità dovrebbe essere la costruzione della linea ad alta Velocità, oltre che delle autostrade come la BreBeMi e quella della Valtrompia. Per ricordare agli assessori che devono tener conto delle posizioni della popolazione che dovrà subire le nefaste conseguenze delle grandi ed inutili opere, oltre che a portare proposte alternative meno dispendiose e più efficaci, i comitati che si oppongono alla Tav hanno indetto un presidio in concomitanza alla riunione, con appuntamento alle 10 in Piazza Loggia; in sostegno alle realtà bresciane sono giunte delegazioni dalla Val Susa, dal Veneto e dal Friuli. |
Line 25: | Line 46: |
'''mapuche perdono causa contro benetton''' Un giudice della provincia di Chubut si è pronunciato contro una coppia mapuche che aveva occupato la proprietà nel 2002 assieme ai loro quattro figli. Gli indigeni devono rinunciare a quelle terre perché appartengono alla Compagnia Terre del Sud Argentino, proprietaria di 970.000 ettari nella zona e gestita dalla famiglia Benetton. La famiglia mapuche aveva presentato una richiesta al Instituto Autárquico de Colonización (IAC) di Chubut per poter occupare il terreno fiscale nell'area dove avevano vissuto i loro antenati, nella zona di Leleque. Dopo sei mesi di pratiche senza una risposta ufficiale, occuparono il fondo, ararono e seminarono, sistemarono i recinti, iniziarono ad allevare bestiame e costruirono un'abitazione precaria. L'azienda benetton fece causa penale alla famiglia per aver fatto resistenza allo sgombero, e iniziò un'altra causa per definire la questione della proprietà della terra. I Curiñanco-Rúa Nahuelquir rifiutarono le proposte di accordi extragiudiziali iniziati dall'impresa. Nonostante fossero assolti nella causa penale, persero la causa per l'occupazione del fondo. E adesso il tribunale concede la "restituzione definitiva" delle terre a Benetton, prendendo come base per la sentenza un registro catastale del 1896, quando i mapuche di quella regione resistevano contro una campagna militare conosciuta come "la conquista del deserto". '''congo: INDAGINE SU PRESUNTE VIOLENZE CASCHI BLU CONTRO CIVILI''' Un’indagine per accertare il ruolo di soldati dell’Onu nell’uccisione di civili durante un’operazione armata nella regione nord-orientale dell’Ituri è stata annunciata dalla stessa missione di pace in ex-Zaire, conosciuta come Monuc. Nei giorni scorsi un quotidiano britannico ha scritto che i ‘caschi blu’ dell’Onu hanno contribuito alla distruzione di un villaggio durante un’operazione congiunta con i soldati governativi, che in passato sono stati più volte accusati - e in almeno un caso anche condannati – di crimini contro la popolazione civile. “Abbiamo avviato un’inchiesta e terremo informato il pubblico sui suoi sviluppi” ha detto ai giornalisti Kemal Saiki, portavoce della Monuc a Kinshasa. Secondo l’articolo, i soldati del contingente internazionale avrebbero violato le regole d’ingaggio dell’Onu aprendo il fuoco con obici e armi pesanti malgrado la presenza di donne e bambini nel villaggio lo scorso 22 aprile nella zona di Kazana. Stando alla stessa fonte, avrebbero assistito senza intervenire mentre i soldati governativi incendiavano alcune capanne. '''l'ESERCITO ISRAELIANO prima ammazza poi ORDINA INCHIESTA''' Un’inchiesta è stata ordinata dalle Forze armate israeliane dopo il quarto raid in pochi giorni che – con le vittime di ieri sera – ha provocato in totale la morte di 14 civili palestinesi e decine di feriti nella Striscia di Gaza. lo riferisce stamani il quotidiano israeliano ‘Haaretz’, al quale il capo dell’aviazione dello Stato ebraico ha detto che i raid aerei “sono quasi l’unica possibilità di operare nella Striscia di Gaza”, in alternativa a operazioni militari sul terreno. Malgrado le proteste per l’uccisione di civili – ieri anche il segretario generale dell’Onu Kofi Annan ha deplorato la morte di tre bambini uccisi martedì in un altro raid delle forze israeliane che aveva per obiettivo miliziani dell’ala militare di al-Fatah – il comandante dell’aviazione tuttavia continua a dire: “Continueremo la lotta ai terroristi, che include anche gli attacchi aerei. È il nostro compito”. Il ministro della Difesa Amir Peretz, laburista, ha detto che i militari hanno l’ordine di evitare gli attacchi se c’è il rischio di colpire civili. Ma questo non risulta applicato alla realtà. intanto continua il giochetto del valico di rafah, tra la striscia di Gaza e l' Egitto, e' stato riaperto al traffico. Il valico era stato chiuso ieri in seguito ad uno stato di allerta terrorismo deciso dalle autorita' israeliane che aveva impedito agli osservatori europei di raggiungere la stazione di confine, l'unica esistente tra la Striscia e il resto del mondo. '''Baghdad, Australia chieda scusa per la sparatoria di ieri''' Oggi e' stata una giornata di annunci letali per le forze Usa: uccisi 8 soldati americani in Afghanistan e Iraq. 4 sono morti ieri in combattimenti nel nordest dell'Afghanistan. Gli altri 4 sono stati uccisi da insorti martedi' a ovest di Baghdad. Intanto il governo iracheno minaccia di riconsiderare gli accordi commerciali con l'Australia se non si scusera' per l'incidente di ieri, quando alcune guardie del corpo hanno sparato per errore e ucciso un iracheno. '''Saddam Hussein inizia lo sciopero della fame''' L'ex rais, insieme ad altri coimputati nel processo in corso a Baghdad, ha intrapreso il digiuno per protestare contro l'assassinio dell'avvocato della difesa Khamis al-Obeidi e per ottenere garanzie dagli Stati Uniti |
|
Line 26: | Line 71: |
'''Dichiarato inammissibile il ricorso della brigatista''' Confermato il carcere duro per Nadia Desdemona Lioce. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della brigatista che si era opposta alla pronuncia del tribunale di sorveglianza di Firenze con la quale era stato rigettato il reclamo presentato dalla detenuta contro il provvedimento del ministro della Giustizia che aveva disposto il 'carcere duro' previsto dall'articolo 41 Bis. '''Guardiadifinanza in sedi societa' Cogim, 3 indagati''' La Guardia di finanza di Milano ha perquisito le sedi della societa' Cogim, a Milano e anche a Piacenza e a Roma.L'operazione e' nell'ambito di un nuovo filone dell'inchiesta della Procura di Milano 'Oil for food', che riguarda un traffico di container negli aiuti umanitari in Iraq. Dopo le perquisizioni sono indagati per corruzione internazionale Leopoldo e Filippo Braghieri, amministratori della Cogim, e il funzionario Onu russo Alexander Yakovlev, gia' rimosso. '''Esercitazione a Lecce: un ragazzo muore per le esalazioni. un caporale dell’Esercito, è morto e altri tre militari sono rimasti feriti in un incidente avvenuto durante esercitazioni che truppe dell' sercito stavano facendo in località Torre Veneri, sulla costa a pochi chilometri da Lecce. il ragazzo morto aveva 22 anni. |
[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva] |
[#appunti Appunti e note redazionali] |
[:RorFonti: Fonti] |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
COMUNICATO STAMPA Arrestano i movimenti
Alle ore 12.00 di oggi (giovedì 22 giugno) in via Cesare De Lollis 6 c'e' stata una conferenza stampa Vengono applicate misure cautelari nei confronti di 16 attivisti/e per una iniziativa organizzata il 6 novembre del 2004 contro la precarietà e per il reddito sociale: siamo a più di un anno e mezzo di distanza e il senso giuridico di questa operazione non c’è. Su quei fatti è ormai stato istruito un vero e proprio maxi processo con più di cento imputati che si aprirà in ottobre e che si svolgerà nell’aula bunker di Rebibbia. Qual è il senso degli arresti di oggi? Difficile non cogliere l’intento di intimidire, perseguitare e colpire la libertà di espressione dei movimenti accusandoli di reati pesantissimi (come rapina aggravata) che non hanno alcuna attinenza con i fatti accaduti quel giorno sotto gli occhi di decine di giornalisti e di funzionari di polizia. Mentre l’Italia è sommersa dagli scandali, dal malcostume e dalla corruzione degli ambienti politici ed economici avviene il paradosso che arrestano chi si batte da anni contro tutto questo e per affermare nuovi diritti. Un brutto segnale agli inizi di una stagione politica densa di aspettative suscitate dal recente cambio di governo e che getta un ombra sinistra sul prossimo autunno. CORRISPONDENZA
Cinque poliziotti e tre vigili urbani sono rimasti feriti o contusi negli scontri avvenuti la notte scorsa in piazza Verdi, nel cuore della zona universitaria di Bologna, per le conseguenze del tentativo da parte degli agenti della polizia municipale di sanzionare un giovane sorpreso a orinare contro una porta nella vicina via dei Bibbiena. Il ragazzo e' stato poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, minacce e violenza a pubblico ufficiale, lesioni, ed e' anche accusato di essersi rifiutato di declinare le proprie generalita'. Arrestata anche una ragazza accorsa e che aveva ingaggiato a sua volta un animato alterco con le forze dell' ordine (scatenando anche in questo caso la reazione delle circa 2-300 persone che c'erano in piazza) e' stata invece sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio all' ospedale Sant' Orsola. La Digos sta lavorando all'identificazione delle persone che nella notte si sono rese responsabili di lanci di bottiglie contro gli agenti, di lesioni, del danneggiamento di un'auto dei vigili urbani e di resistenza a pubblico ufficiale. Alcuni sono gia' stati identificati, mentre la polizia sta procedendo all' esame dei filmati realizzati dalla polizia scientifica intervenuta nella piazza. Dell' accaduto, e dei reati connessi, la Digos stilera' un'informativa che verra' inoltrata alla Procura di Bologna.
CORRISPONDENZA DA RADIOFUJI
Verso la Street Rave antiproibizionista di bologna
la città ha il cervello in fumo? Dopo la totale chiusura del sindaco Cofferati sullo svolgimento della Street Rave Parade e i documenti bipartisan in Consiglio Comunale, si muovono le forze dell'ordine. dopo che Giovedì 25 Maggio scorso quando un centinaio tra carabinieri e forze dell'ordine hanno perquisito le due sedi del Livello 57, promotore della parata antiproibizionista prevista per l'inizio di luglio con il Risultato di due arresti, 35 perquisizioni e 4 denunce per aver ritrovato 514 grammi di hashish e qualche pasticca di ecstasy. "Una diretta conseguenza dell'applicazioen della legge Giovanardi-Fini sulle droghe e del clima politico in città" secondo Rosario Picciolo. Sentiamo uno stralcio della conferenza stampa per annunciare che "la Street Rave a questo punto si farà e sarà anche contro la repressione". E intanto 11 deputati del PRC fanno UNA interrrogazione parlamentare
CORRISPONDENZA DELLA CONFERENZA STAMPA
BRESCIA, INIZIATIVA NO-TAV
"No tav...ernello Sì Lugana!" questo lo striscione esposto in piazza della Loggia a Brescia durante il presidio che accoglie gli assessori ai trasporti delle regioni del nord coinvolte dalle grandi opere riuniti in Loggia per un vertice sulle grandi opere. Sul tavolo della discussione la priorità dovrebbe essere la costruzione della linea ad alta Velocità, oltre che delle autostrade come la BreBeMi e quella della Valtrompia. Per ricordare agli assessori che devono tener conto delle posizioni della popolazione che dovrà subire le nefaste conseguenze delle grandi ed inutili opere, oltre che a portare proposte alternative meno dispendiose e più efficaci, i comitati che si oppongono alla Tav hanno indetto un presidio in concomitanza alla riunione, con appuntamento alle 10 in Piazza Loggia; in sostegno alle realtà bresciane sono giunte delegazioni dalla Val Susa, dal Veneto e dal Friuli.
ESTERI
mapuche perdono causa contro benetton
Un giudice della provincia di Chubut si è pronunciato contro una coppia mapuche che aveva occupato la proprietà nel 2002 assieme ai loro quattro figli. Gli indigeni devono rinunciare a quelle terre perché appartengono alla Compagnia Terre del Sud Argentino, proprietaria di 970.000 ettari nella zona e gestita dalla famiglia Benetton. La famiglia mapuche aveva presentato una richiesta al Instituto Autárquico de Colonización (IAC) di Chubut per poter occupare il terreno fiscale nell'area dove avevano vissuto i loro antenati, nella zona di Leleque. Dopo sei mesi di pratiche senza una risposta ufficiale, occuparono il fondo, ararono e seminarono, sistemarono i recinti, iniziarono ad allevare bestiame e costruirono un'abitazione precaria. L'azienda benetton fece causa penale alla famiglia per aver fatto resistenza allo sgombero, e iniziò un'altra causa per definire la questione della proprietà della terra. I Curiñanco-Rúa Nahuelquir rifiutarono le proposte di accordi extragiudiziali iniziati dall'impresa. Nonostante fossero assolti nella causa penale, persero la causa per l'occupazione del fondo. E adesso il tribunale concede la "restituzione definitiva" delle terre a Benetton, prendendo come base per la sentenza un registro catastale del 1896, quando i mapuche di quella regione resistevano contro una campagna militare conosciuta come "la conquista del deserto".
congo: INDAGINE SU PRESUNTE VIOLENZE CASCHI BLU CONTRO CIVILI
Un’indagine per accertare il ruolo di soldati dell’Onu nell’uccisione di civili durante un’operazione armata nella regione nord-orientale dell’Ituri è stata annunciata dalla stessa missione di pace in ex-Zaire, conosciuta come Monuc. Nei giorni scorsi un quotidiano britannico ha scritto che i ‘caschi blu’ dell’Onu hanno contribuito alla distruzione di un villaggio durante un’operazione congiunta con i soldati governativi, che in passato sono stati più volte accusati - e in almeno un caso anche condannati – di crimini contro la popolazione civile. “Abbiamo avviato un’inchiesta e terremo informato il pubblico sui suoi sviluppi” ha detto ai giornalisti Kemal Saiki, portavoce della Monuc a Kinshasa. Secondo l’articolo, i soldati del contingente internazionale avrebbero violato le regole d’ingaggio dell’Onu aprendo il fuoco con obici e armi pesanti malgrado la presenza di donne e bambini nel villaggio lo scorso 22 aprile nella zona di Kazana. Stando alla stessa fonte, avrebbero assistito senza intervenire mentre i soldati governativi incendiavano alcune capanne.
l'ESERCITO ISRAELIANO prima ammazza poi ORDINA INCHIESTA
Un’inchiesta è stata ordinata dalle Forze armate israeliane dopo il quarto raid in pochi giorni che – con le vittime di ieri sera – ha provocato in totale la morte di 14 civili palestinesi e decine di feriti nella Striscia di Gaza. lo riferisce stamani il quotidiano israeliano ‘Haaretz’, al quale il capo dell’aviazione dello Stato ebraico ha detto che i raid aerei “sono quasi l’unica possibilità di operare nella Striscia di Gaza”, in alternativa a operazioni militari sul terreno. Malgrado le proteste per l’uccisione di civili – ieri anche il segretario generale dell’Onu Kofi Annan ha deplorato la morte di tre bambini uccisi martedì in un altro raid delle forze israeliane che aveva per obiettivo miliziani dell’ala militare di al-Fatah – il comandante dell’aviazione tuttavia continua a dire: “Continueremo la lotta ai terroristi, che include anche gli attacchi aerei. È il nostro compito”. Il ministro della Difesa Amir Peretz, laburista, ha detto che i militari hanno l’ordine di evitare gli attacchi se c’è il rischio di colpire civili. Ma questo non risulta applicato alla realtà.
intanto continua il giochetto del valico di rafah, tra la striscia di Gaza e l' Egitto, e' stato riaperto al traffico. Il valico era stato chiuso ieri in seguito ad uno stato di allerta terrorismo deciso dalle autorita' israeliane che aveva impedito agli osservatori europei di raggiungere la stazione di confine, l'unica esistente tra la Striscia e il resto del mondo.
Baghdad, Australia chieda scusa per la sparatoria di ieri
Oggi e' stata una giornata di annunci letali per le forze Usa: uccisi 8 soldati americani in Afghanistan e Iraq. 4 sono morti ieri in combattimenti nel nordest dell'Afghanistan. Gli altri 4 sono stati uccisi da insorti martedi' a ovest di Baghdad. Intanto il governo iracheno minaccia di riconsiderare gli accordi commerciali con l'Australia se non si scusera' per l'incidente di ieri, quando alcune guardie del corpo hanno sparato per errore e ucciso un iracheno.
Saddam Hussein inizia lo sciopero della fame
L'ex rais, insieme ad altri coimputati nel processo in corso a Baghdad, ha intrapreso il digiuno per protestare contro l'assassinio dell'avvocato della difesa Khamis al-Obeidi e per ottenere garanzie dagli Stati Uniti
ITALIA
Dichiarato inammissibile il ricorso della brigatista
Confermato il carcere duro per Nadia Desdemona Lioce. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della brigatista che si era opposta alla pronuncia del tribunale di sorveglianza di Firenze con la quale era stato rigettato il reclamo presentato dalla detenuta contro il provvedimento del ministro della Giustizia che aveva disposto il 'carcere duro' previsto dall'articolo 41 Bis.
Guardiadifinanza in sedi societa' Cogim, 3 indagati
La Guardia di finanza di Milano ha perquisito le sedi della societa' Cogim, a Milano e anche a Piacenza e a Roma.L'operazione e' nell'ambito di un nuovo filone dell'inchiesta della Procura di Milano 'Oil for food', che riguarda un traffico di container negli aiuti umanitari in Iraq. Dopo le perquisizioni sono indagati per corruzione internazionale Leopoldo e Filippo Braghieri, amministratori della Cogim, e il funzionario Onu russo Alexander Yakovlev, gia' rimosso.
Esercitazione a Lecce: un ragazzo muore per le esalazioni. un caporale dell’Esercito, è morto e altri tre militari sono rimasti feriti in un incidente avvenuto durante esercitazioni che truppe dell' sercito stavano facendo in località Torre Veneri, sulla costa a pochi chilometri da Lecce. il ragazzo morto aveva 22 anni.
"No tav...ernello Sì Lugana!" questo lo striscione esposto in piazza della Loggia a Brescia durante il presidio che accoglie gli assessori ai trasporti delle regioni del nord coinvolte dalle grandi opere riuniti in Loggia per un vertice sulle grandi opere. Sul tavolo della discussione la priorità dovrebbe essere la costruzione della linea ad alta Velocità, oltre che delle autostrade come la BreBeMi e quella della Valtrompia. Per ricordare agli assessori che devono tener conto delle posizioni della popolazione che dovrà subire le nefaste conseguenze delle grandi ed inutili opere, oltre che a portare proposte alternative meno dispendiose e più efficaci, i comitati che si oppongono alla Tav hanno indetto un presidio in concomitanza alla riunione, con appuntamento alle 10 in Piazza Loggia; in sostegno alle realtà bresciane sono giunte delegazioni dalla Val Susa, dal Veneto e dal Friuli. Berlusconi apre la manifestazione per il sì al referendum, a Roma, denigrando chi voterà no. "Nessun italiano può sentirsi degno di essere tale se domenica non sarà andato a dare il proprio sì alla Riforma, che darà a questo paese più democrazia e libertà - ha detto l'ex presidente del Consiglio -, è importante essere cittadini italiani al 100%, è importante domenica partecipare al cambiamento della Costituzione". Per intrattenere il pubblico in attesa che arrivasse anche Gianfranco Fini, Berlusconi ha esordito interpellando la platea: "Vi faccio una domandina semplice semplice e voglio una risposta franca: volete morire comunisti?" Il "noooo!" è stentoreo e allora Berlusconi, dopo aver commentato "Lo sospettavo", va avanti con i pezzi forti del suo repertorio. Più tardi, parlando durante uno speciale su Canale 5 Berlusconi gioca la carta del malinteso e si corregge dicendo: "Mi riferivo a chi non va a votare. Chi non va a votare penso che non possa ritenersi cittadino italiano al cento per cento. Un cittadino italiano deve sentire il dovere di partecipare all'ammodernamento dello Stato". Berlusconi ripete il concetto usato oggi: "Ho solo detto: "non credo che guardandosi allo specchio qualcuno possa essere orgoglioso di non aver partecipato all'ammodernamento dello Stato". Tutto qui. Questa è la mia opinione. Mi spiace se sono stato interpretato in modo diverso". Alle ore 12.00 di oggi (giovedì 22 giugno) in via Cesare De Lollis 6 incontro con la stampa. Vengono applicate misure cautelari nei confronti di 16 attivisti/e per una iniziativa organizzata il 6 novembre del 2004 contro la precarietà e per il reddito sociale: siamo a più di un anno e mezzo di distanza e il senso giuridico di questa operazione non c’è. Su quei fatti è ormai stato istruito un vero e proprio maxi processo con più di cento imputati che si aprirà in ottobre e che si svolgerà nell’aula bunker di Rebibbia. Qual è il senso degli arresti di oggi? Difficile non cogliere l’intento di intimidire, perseguitare e colpire la libertà di espressione dei movimenti accusandoli di reati pesantissimi (come rapina aggravata) che non hanno alcuna attinenza con i fatti accaduti quel giorno sotto gli occhi di decine di giornalisti e di funzionari di polizia. Mentre l’Italia è sommersa dagli scandali, dal malcostume e dalla corruzione degli ambienti politici ed economici avviene il paradosso che arrestano chi si batte da anni contro tutto questo e per affermare nuovi diritti. Un brutto segnale agli inizi di una stagione politica densa di aspettative suscitate dal recente cambio di governo e che getta un ombra sinistra sul prossimo autunno. combattimenti avvenuti ieri nel nordest dell'Afghanistan. Secondo il comunicato diffuso dalla coalizione internazionale a guida statunitense, "le forze della coalizione hanno attaccato estremisti nemici nel nord del Nuristan, in una regione isolata del distretto di Kamdesh". Al momento le condizioni del soldato ferito sono state definite stabili dai sanitari. Oggi, comunque, è stata una giornata di annunci letali per le forze Usa, che oltre alle perdite in Afghanistan, hanno comunicato da Baghdad l'uccisione di quattro militari americani in Iraq. Evitare “materiali che abbattono il morale e possono provocare disappunto”, non descrivere le forze armate afgane come deboli, non criticare la coalizione internazionale guidata dagli statunitensi o la missione della Nato, non intervistare i “comandanti dei terroristi” né riprenderli o fotografarli: sono solo alcune delle indicazioni contenute in una sorta di ‘decalogo’ di due pagine consegnato dal Consiglio per la sicurezza nazionale agli organi di stampa afgani. In coda un’avvertenza, “non è autorizzato pubblicare o fotocopiare questo documento”, tuttavia ignorata, dal momento che una copia della lettera è giunta alla ‘Bbc’. Pronte le critiche delle stazioni televisive e radiofoniche locali e delle organizzazioni non governative (ong) internazionali per la difesa della libertà di stampa. Il direttore di un’agenzia di stampa nazionale ha osservato che dovrebbe censurare il 95% delle notizie se queste direttive diventassero legge. Molti hanno poi avanzato il sospetto che il documento sia stato redatto dopo l’incontro di fine maggio tra il presidente afgano Hamid Karzai e i consiglieri sulla sicurezza, seguito alle proteste antistatunitensi nella capitale innescate da un incidente stradale causato da un veicolo americano. “La libertà di stampa è garantita dalla costituzione e la rispettiamo, tuttavia i media devono rispettare la sicurezza nazionale e scrivere entro i limiti della legge e della costituzione” ha detto il portavoce del presidente afgano, Karim Rahimi, precisando che la lettera conterrebbe semplici indicazioni volte a “non glorificare il terrorismo o dare ai terroristi una piattaforma”. Tra queste figura il divieto di pubblicare opinioni contro la politica estera del governo o di inserire le “notizie sulle attività dei terroristi”, come suicidi o autobomba, tra le ‘top story’. “Bisogna capire che libertà di stampa non è solo riportare cose carine e pro-governative. Il governo non può e non deve evitare che si parli anche di autobomba e di uccisioni” ha commentato Vincent Brossel, capo di ‘Reporter sans frontiers’ (Rsf) per l’Asia e il Pacifico, e ricordato l’esempio di due quotidiani afgani pacifisti, ‘Afghan Daily’ e ‘Kilid’: “Sono per la pace. Riportano solo la realtà, ma sembra che il governo voglia vietarlo”. Otto militari Usa sono stati accusati di omicidio per la morte, il 26 aprile scorso a Hamdaniya, di un civile iracheno. Gli otto avrebbero sequestrato dalla sua casa un uomo disabile di 52 anni, uccidendolo poi senza provocazione e orchestrando una messa in scena per far credere che la vittima fosse un insorto. Gli imputati sono 'presunti innocenti', ha detto il colonnello Stewart Nevarre annunciando le accuse. Se condannati, gli otto rischiano la pena di morte. Il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente palestinese Abu Mazen si sono visti a colazione con il re di Giordania Abdallah. Al termine dell'incontro Olmert si è detto pronto a un nuovo faccia a faccia con Abu Mazen. La colazione è a margine del vertice dei premi Nobel a Petra e costituisce la prima occasione di incontro tra Olmert e Abu Mazen da quando il premier israeliano si è insediato a capo del governo a gennaio. Dalla presidenza dell’Anp fanno sapere che si tratta di un semplice incontro protocollare, un vero e proprio vertice ufficiale "presumibilmente si terrà entro le prossime due settimane, ma il luogo non e' ancora stato stabilito". Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Dan Halutz, ha ordinato l'apertura di un'indagine interna sull'uccisione di civili palestinesi nei raid aerei compiuti dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la radio militare israeliana. Ieri sera un missile sparato da un elicottero israeliano ha mancato il suo bersaglio ed ha centrato un'abitazione, uccidendo una donna incinta di 25 anni e suo fratello, e ferendo altri 14 palestinesi, tra cui 5 bambini. L'obiettivo dell'attacco aereo erano dei militanti dei comitati di resistenza popolare (Crp) che viaggiavano a bordo di un'auto in un sobborgo di Khan Yunis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Martedì a Gaza, in un raid analogo, un dirigente del braccio amrato di Fatah è rimasto illeso mentre due razzi hanno ucciso due bambini di 5 e 6 anni ed un ragazzo di 16 anni. La scorsa settimana erano morti 9 civili e 2 militanti palestinesi in un altro attacco aereo israeliano a Gaza. Il primo ministro cinese Wen Jiabao ha siglato accordi su nucleare civile e tessile con il presidente sudafricano Thabo Mbeki prima di lasciare il paese e proseguire la sua missione in Africa alla volta di Tanzania e Uganda. “Siamo disposti a prendere misure che riducano le esportazioni tessili cinesi in Sudafrica per assicurare la stabilità del mercato locale” ha detto Wen Jiabao durante la prima visita ufficiale di un premier cinese nel paese sudafricano dopo 50 anni. Le esportazioni cinesi in Sudafrica al momento sono il triplo di quelle sudafricane in Cina: uno squilibrio che – secondo la stampa locale - Mbeki era stato invitato a bilanciare soprattutto per contenere la perdita di 25.000 posti di lavoro in due anni denunciata dai sindacati locali. Sono stati sottoscritti anche accordi per il settore energetico e minerario: la Cina acquisterà l’uranio di cui il Sudafrica è uno dei principali produttori, e i due paesi svilupperanno insieme una nuova tecnologia nucleare per usi pacifici e energetici. La missione di Wen Jiabao in Africa per rafforzare le relazioni di cooperazione bilaterale e amichevole sino-africane si concluderà il 24; il capo del governo di Pechino ha già sottoscritto numerosi accordi con i quattro paesi in cui è già stato – Egitto, Ghana, Repubblica del Congo, Angola – prima di recarsi in Sudafrica. In Egitto sono state firmate intese su petrolio, gas naturale e telecomunicazioni; al Ghana è stato accordato un prestito a basso interesse di 52,2 milioni di euro per lo sviluppo delle telecomunicazioni e altri progetti; in Repubblica del Congo, ricca soprattutto di rame e petrolio, Wen Jiabao ha incontrato il presidente Denis Sassou Nguesso, che è anche presidente di turno dell’Unione Africana. All’Angola – secondo maggior produttore di petrolio africano dopo la Nigeria e primo fornitore della Cina – è stato accordato un prestito di 1,5 milioni di euro, oltre a quello di 2,3 già erogato in passato, per la ricostruzione di strade, ponti e scuole dopo 27 anni di guerra civile. Oltre 200 persone sono morte nelle ultime ore in Indonesia e almeno altre 120-130 risultano ancora disperse in seguito a forti inondazioni accompagnate da frane e smottamenti che hanno colpito l'isola di Sulawesi (Celebes), secondo fonti ufficiali a Giakarta. L'ultimo bilancio ufficiale del disastro, annunciato stamani, parla di 190 morti accertati, 175 dei quali nel solo distretto di Sinjai. Dopo due giorni di piogge fortissime, concentrate soprattutto nel distretto di Sinjai, nel sud dell'isola, dove intere zone di campagne sono finite sott'acqua, i soccorritori stanno scavando nel fango alla ricerca di capanne sommerse e di corpi, mentre fra i sopravvissuti si registrano casi di diarrea e di malattie della pelle. "Abbiamo allestito cucine da campo - ha dichiarato Rahman Bando, capo della sezione della Croce rossa della zona sud di Sulawesi - ed i nostri volontari stanno cercando le vittime. Diverse aree sono irraggiungibili. Ponti e strade sono crollati e in rovina. Camminiamo dentro i fiumi", ha aggiunto Bando. A Makassar, sulla stessa isola, l'acqua invece si sta ritirando: "Le squadre di ricerca e soccorso continuano a cercare nelle case riempite di fango", ha dichiarato Moersen Buana, della locale task force di soccorritori. "L'igiene sta diventando un problema", ha aggiunto Buana. "La gente non può usare i gabinetti perché i sistemi idrici sono stati totalmente distrutti", con la conseguenza comparsa di malattie. ACEA S.P.A. una giungla di appalti ed esternalizzazione all’insegna della liberalizzazione selvaggia e della precarizzazione del lavoro delle migliaia di lavoratrici e lavoratori e soprattutto di tutte e tutti coloro i quali hanno a che fare con le società d’appalto. Una per tutti una certa “B2win”, del gruppo Caltagirone, “vincitrice” a ribasso della gara d’appalto per la gestione del call center ACEA che, utilizza contro le lavoratrici e i lavoratori metodi a dir poco schiavistici. “B2win”, un e vero e proprio inferno per i/le precari/e, una fantomatica società di erogazione di servizi di call center per mezzo dell’illecito utilizzo dei lavori a progetto nei call center, che per il servizio clienti ACEA “passa” il lavoro all’agenzia di lavoro interinale Articolo1. Insomma “passaggi di mano d’opera” assai poco trasparenti e chiari dove, come al solito a farne le spese sono le lavoratori e le lavoratrici nonché gli utenti finali dei servizi di pubblica utilità essenziale come acqua ed elettricità. “B2win” una società che si arroga il diritto di calpestare i più elementari diritti di chi lavora: •turnistica partime arbitrariamente modificata; •malattie dei lavoratori e delle lavoratici che vengono miracolosamente convertiti in giorni di riposo forzati; •assoluta impossibilità di prendersi permessi e ferie se non per grazia ricevuta della “kaposala”; •riduzione arbitraria ed illegittima delle pause 626 da videoterminalisti per presunti ritardi; •continui comportamenti vessatori da parte di presunte “assistenti” che altro non riescono a fare che denigrare quotidianamente chi lavora; Dunque, un rapporto di lavoro più vicino al “far west” che alla “Capitale Eterna”, eppure qui a Roma al centro del mondo, ACEA la società per eccellenza del Comune realizza un appalto in queste schifose condizioni!! Che figura che vergogna!! Non sappiamo chi denunciare per primi se ACEA o B2win!! Intanto, rivendichiamo che questo servizio, parte integrante del processo produttivo di ACEA s.p.a, sia INTERNALIZZATO e chi vi presta lavoro ASSUNTO A TEMPO INDETERMINATO: pretendiamo risposte certe dalla Direzione ACEA, dalla Giunta Veltroni e i partiti che la sostengono, dal Consiglio Comunale COBAS DEL LAVORO PRIVATO SETTORE ENERGIA E SETTORE TELECOMUNICAZIONI Roma, 22 Giugno 2006
Il ministro del Commercio iracheno, lo sciita Abd al-Falah al-Soudani, ha minacciato ritorsioni nei confronti dell'Australia, Stato che costituisce uno dei principali componenti della coalizione multinazionale guidata dagli Usa nel Paese arabo, se non si scusera' formalmente e non versera' un indennizzo per l'uccisione di uno degli uomini della sua scorta da parte di guardie di sicurezza australiane, che di recente a Baghdad spararono per errore alla vittima. Il portavoce di Soudani ha affermato che il ministro "considera il governo australiano responsabile" dell'omicidio e che, in caso di omesso risarcimento e di mancate scuse, "riconsiderera' gli accordi commerciali tra i due Paesi". Canberra e' uno dei piu' importanti fornitori di frumento all'Iraq; soprattutto sul piano commerciale, le relazioni bilaterali sono gia' state messe a rischio dal coinvolgimento di operatori australiani del settore nello scandalo delle tangenti a suo tempo pagate dal regime di Saddam Hussein per aggirare l'embargo Onu dietro la copertura del cosiddetto piano 'Oil for Food', che autorizzava la vendita di quantitativi predeterminati di greggio, con i cui proventi acquistatre generi di prima necessita' destinati rigorosamente alla popolazione civile. Qattro marines americani sono rimasti uccisi a causa di due distinte azioni nella turbolenta provicia occidentale irachena di al-Anbar, roccaforte della guerriglia e cuore del famigerato 'Triangolo Sunnita'. Lo ha reso noto il Comando Usa con un comunicato: le vittime sono decedute allorche' il loro veicolo e' stato investito dall'esplosione di una bomba, nascosta lungo il ciglio della strada che stavano percorrendo; la quarta ha invece perso la vita in un attacco dei ribelli mentre era impegnata in non meglio precisate "operazioni di sicurezza". Entrambi gli episodi risalgono all'altroieri. Con tali decessi e' dunque salito ad almeno 2.506 il numero complessivo delle perdite subite dagli Stati Uniti in Iraq, compresi cinque dipendenti civili del Pentagono, dal marzo 2003, quando ebbe inizio l'interveto militare per rovesciare il regime di Saddam Hussein. A meno di due settimane dalla sua ultima apparizione in video, su Internet, in un sito filo-islamico utilizzato spesso dagli integralisti, e' ricomparso il numero due di 'al-Qaeda', l'egiziano Ayman al-Zawahiri (ex pediatra, considerato l'ideologo dell'organizzazione di Osama bin Laden e lo stratega degli attentati dell'11 settembre 2001 a New York e a Washington) che in un nuovo filmato esorta gli afghani a combattere le truppe straniere presenti nel loro Paese, gli "infedeli" che, sostiene, non fanno che oltraggiare l'Islam e puntano a ridurre in schiavitu' i locali. Evitare “materiali che abbattono il morale e possono provocare disappunto”, non descrivere le forze armate afgane come deboli, non criticare la coalizione internazionale guidata dagli statunitensi o la missione della Nato, non intervistare i “comandanti dei terroristi” né riprenderli o fotografarli: sono solo alcune delle indicazioni contenute in una sorta di ‘decalogo’ di due pagine consegnato dal Consiglio per la sicurezza nazionale agli organi di stampa afgani. In coda un’avvertenza, “non è autorizzato pubblicare o fotocopiare questo documento”, tuttavia ignorata, dal momento che una copia della lettera è giunta alla ‘Bbc’. Pronte le critiche delle stazioni televisive e radiofoniche locali e delle organizzazioni non governative (ong) internazionali per la difesa della libertà di stampa. Il direttore di un’agenzia di stampa nazionale ha osservato che dovrebbe censurare il 95% delle notizie se queste direttive diventassero legge. Molti hanno poi avanzato il sospetto che il documento sia stato redatto dopo l’incontro di fine maggio tra il presidente afgano Hamid Karzai e i consiglieri sulla sicurezza, seguito alle proteste antistatunitensi nella capitale innescate da un incidente stradale causato da un veicolo americano. “La libertà di stampa è garantita dalla costituzione e la rispettiamo, tuttavia i media devono rispettare la sicurezza nazionale e scrivere entro i limiti della legge e della costituzione” ha detto il portavoce del presidente afgano, Karim Rahimi, precisando che la lettera conterrebbe semplici indicazioni volte a “non glorificare il terrorismo o dare ai terroristi una piattaforma”. Tra queste figura il divieto di pubblicare opinioni contro la politica estera del governo o di inserire le “notizie sulle attività dei terroristi”, come suicidi o autobomba, tra le ‘top story’. “Bisogna capire che libertà di stampa non è solo riportare cose carine e pro-governative. Il governo non può e non deve evitare che si parli anche di autobomba e di uccisioni” ha commentato Vincent Brossel, capo di ‘Reporter sans frontiers’ (Rsf) per l’Asia e il Pacifico, e ricordato l’esempio di due quotidiani afgani pacifisti, ‘Afghan Daily’ e ‘Kilid’: “Sono per la pace. Riportano solo la realtà, ma sembra che il governo voglia vietarlo”. La Conferenza internazionale della Croce rossa e Mezzaluna rossa ha approvato l'ingresso delle societa' di soccorso israeliana e palestinese. La decisione e' giunta dopo due giorni di difficili trattative a Ginevra. La modifica degli statuti necessaria per accogliere le due societa' del Medio Oriente e' stata approvata con 237 voti contro 54, e 18 astensioni. I negoziati erano resi piu' difficili dal deteriorarsi della situazione nei Territori palestinesi. Una vasta operazione anticamorra e' in corso da stamane in Campania e in Emilia per infiltrazioni in appalti pubblici. I carabinieri stanno eseguendo 27 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip su richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. I reati vanno dall'associazione mafiosa alle estorsioni, alla turbata liberta' degli incanti. Al centro dell'inchiesta le infiltrazioni degli uomini del clan Zagaria, attivo nel Casertano, negli appalti e nei servizi pubblici della provincia di Caserta, compresi quelli relativi all'ampliamento e ammodernamento della Ferrovia Alifana, che collega il Sannio con Napoli, e alla realizzazione del Centro radio della Nato di Licola (Na). Il gruppo, secondo quanto accertato dagli investigatori, esercitava il piu' totale controllo territoriale anche attraverso intimidazioni e sistematiche estorsioni ai danni di altri operatori economici. Nello stesso contesto sono riconducibili numerosi decreti di sequestro di beni per un valore di 45 milioni di euro. I risultati dell'operazione saranno resi noti in mattinata presso la Procura della Repubblica di Napoli. Retata antimafia nell'agrigentino condotta dai carabinieri del comando provinciale della citta' dei templi, disposta dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Una decina gli arresti nell'operazione denominata "Saraceno" nei confronti di esponenti mafiosi, appartenenti alle cosche di Campobello di Licata, Ravanusa, Licata, Favara e Canicatti', e di persone ritenute a loro contigue. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi, il sindaco di Campobello, il diessino Calogero Gueli, ex parlamentare regionale del Pci. Maggiori dettagli saranno forniti durante la conferenza stampa in programma alle 11 presso il comando provinciale di Agrigento. [#top Torna a inizio pagina]Gr 13:00
In primo Piano BRESCIA, INIZIATIVA NO-TAV Gr 9:30
ESTERI Iraq