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buon di h. 10.00 | [[Anchor(top)]] ||<tablestyle="background-color: #00FF00; align: right">[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]||<style="background-color: #CCCCCC; align: right">[#appunti Appunti e note redazionali]||<style="background-color: #FF0000; align: right">[:RorFonti: Fonti]|| ## PER INDICAZIONI SULL'USO DI QUESTE PAGINE VEDERE LA PAGINA DI HELP RAGGIUNGIBILE DALLA HOME PAGE DI RORINTERATTIVA ## FORMATO CON CUI INSERIRE LE NOTIZIE, RIPETUTO PER OGNI NOTIZIA DELLE DIVERSE SEZIONI ## Titolo: ## FONTE E DATA Fonte: ## Testo: ## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio: === Gr 19:30 === '''Sommario''' '''In primo Piano''' '''Editoriale''' '''NOTIZIE BREVI''' '''ESTERI''' '''ITALIA''' '''Siparietto''' ---- === Gr 13:00 === '''In primo Piano''' '''NOTIZIE BREVI''' '''ESTERI''' '''ITALIA''' '''Siparietto''' ---- === Gr 9:30 === |
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= GR ore 10.00 = | '''ESTERI''' '''ITALIA''' |
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'''dal mondo''' | --------------- |
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''palestina'' Visite alle case occupate dall’esercito israeliano nella Citta’ Vecchia per controllare la scorta di cibo e acqua in possesso delle famiglie e per assicurarsi che queste ricevessero cure mediche adeguate. L’IDF nega l’accesso a 2 case. Dr Sabar dell’UPMRC (Union of Palestinian Medical Relief Commettee) ha visitato oggi una casa occupata in Basha Street, che fu occupata anche durante la prima incursione ad aprile. Centoquindici persone sono rinchiuse in tre appartamenti al primo piano, 4-5 famiglie in ogni appartamento. Non gli e’ permesso di parlare e sono tenuti nel completo silenzio. Le porte degli appartamenti sono chiuse a chiave e bisogna chiedere perche’ aprano di tanto in tanto per la circolazione dell’aria. Ieri e’ stato negato l’accesso ad un ambulanza ad una donna in condizioni critiche. Nella stessa giornata di ieri una donna incinta a dovuto gridare ed insistere per ottenere assistenza medica. La casa e’ stata occupata la notte di giovedi’. Un uomo arrestato ieri e rilasciato, oggi ha avuto cure mediche. Aveva piaghe e ferite sulla parte superiore delle gambe e sui glutei. I soldati lo hanno costretto a stare seduto per dieci ore su un cumulo di pietre I negozi sono ancora chiusi e c’e’ carenza di latte per I bambini. The UPMRC oggi ha distribuito cibo e medicinali. Molte superfici stradali sono distrutte e polverizzate dai tank. I rifiuti sono lasciati marcire per le strade e la puzza di carne in decomposizione all’interno dei negozi e’ insopportabile. Oggi nella Citta’ Vecchia e’ stato rotto il coprifuoco e la gente e’ scesa in strada: la presenza dei soldati e’ diminuita in quest’area. Comunque, ci sono ancora tank intorno alle strade del centro, pronti a sparare per ricordare il coprifuoco. Le persone intrappolate a Nablus dalla notte dell’incursione non possono ancora tornare a casa per la presenza dell’IDF intorno alla citta’. Circa 8 case sono state demolite nei villaggi nell’area circostante. 2 palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani nella stessa zona. Alle ore 19.30 nel campo profughi di Balata, 4 palestinesi sono stati feriti. Sono diversi giorni che l’esercito israeliano circonda il campo. |
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GERUSALEMME - L'esercito israeliano ha interdetto totalmente ai palestinesi a partire da oggi la circolazione automobilistica nelle cinque citta' principali del nord della Cisgiordania. Lo ha detto un portavoce militare specificando che il provvedimento riguarda le citta' di Nablus, Tulkarem, Kalkiliya, Ramallah e Jenin. ''In seguito all'ultima ondata di attentati - ha specificato il portavoce - i cui autori provenivano dal nord della Cisgiordania, e' stato deciso di interdire totalmente la circolazione automobilistica nelle cinque principali citta' di questa regione, tranne che per le emergenze mediche ed umanitarie''. UCCISI DA SOLDATI ISRAELIANI DUE MILITANTI BRIGATE AL-AQSA Stando a quanto riferito sul sito Internet del quotidiano indipendente 'Yedioth Ahronoth', le autorita' israeliane si appresterebbero a espellere dalla Cisgiordania un fratello e una sorella di Ayouri; i due sarebbero deportati nella Striscia di Gaza per sospetto coinvolgimento in attivita' terroristiche, in pratica per non aver denunciato il congiunto malgrado fossero a conoscenza della sua militanza. La vicenda dei due giovani, una tra quelle che stanno suscitando violente polemiche anche in seno all'opinione pubblica ebraica, e' adesso al vaglio di una speciale commissione presideuta da un giudice militare; qualora fosse in concreto applicato il provvedimento, gia' approvato a livello governativo e di vertici militari, gli interessati avranno comunque la possibilita' di fare ricorso alla Corte Suporema d'Israele. Le espulsioni di familiari degli uomini-bomba, e piu' in generale di estremisti palestinesi, nelle intenzioni dei promotori avrebbero una finalita' piu' deterrente che punitiva, per scoraggiare questi ultimi dal portare a compinento i loro propositi. |
'''Appunti e note redazionali''' |
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MO: ISRAELE, POSSIBILE REVOCA CITTADINANZA A DUE ARABI Il ministro dell'interno israeliano Eli Ishai ha informato due arabi dell'intenzione di privarli della cittadinanza israeliana e un altro arabo della decisione di revocargli il permesso di residenza nel paese. La misura, che rientra nel quadro della lotta al terrorismo, non ha precedenti ed e' stata motivata col fatto che tre arabi hanno operato contro la sicurezza dello stato. Intervistato oggi dalla radio pubblica, Ishai ha detto: ''Questa mossa crea un precedente ma e' la situazione stessa in cui viviamo che non ha precedenti. Non si puo' ammettere che un cittadino israeliano sia complice di attacchi terroristici e abbia le mani sporche del sangue di concittadini''. ''Stiamo combattendo una guerra per la nostra vita e le nostre case - ha continuato Ishai - e forse persone che hanno deciso di agire contro lo stato ci penseranno due volte se sapranno che rischiano di perdere la cittadinanza''. I due arabi israeliani sono Hassan Kamal Obeid, residente in Libano dove e' sospettato di svolgere un ruolo importante nelle file dei guerriglieri islamici Hezbollah, e Haned Abu Kishak, in prigione per attivita' terroristiche per conto di Hamas. Il terzo, Saadi Surfa, che rischia di perdere la sua residenza permanente, e' in prigione in Israele per terrorismo e rapporti con gruppi che Israele considera terroristici. Tutti e tre sono stati informati per lettera dell'intenzione del ministero di procedere contro di loro e hanno adesso 30 giorni di tempo per sollevare le loro obiezioni ed eventualmente appellarsi all' Alta Corte di Giustizia. La decisione del ministro dell'interno sembra incontrare le obiezioni del consigliere giuridico del governo anche perche' potrebbe non reggere all'esame dell'Alta Corte di Giustizia e al parere favorevole dei responsabili del servizio di sicurezza. Il ministro degli esteri Shimon Peres ha criticato Ishai affermando che israeliani che agiscono contro lo stato possono essere puniti ma non possono essere privati della cittadinanza. Il deputato arabo israeliano Ahmed Tibi ha affermato che la mossa di Ishai ''e' parte di un assalto generale contro la popolazione araba del paese. |
'''Servizi audio della giornata''' |
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''indonesia'' | ---- |
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Giacarta. Momenti di forte tensione davanti al parlamento indonesiano impegnato a discutere una serie di emendamenti costituzionali, cui si oppone un partito minore, l'Assemblea consultiva popolare. Durante una manifestazione cui hanno partecipato 4.000 decine di studenti oggi hanno cercato di fare irruzione nell'edificio, provocando l'intervento della polizia che ha fatto ricorso agli idranti. "Andate avanti con gli emendamenti, salvate le riforme", gridavano i giovani. Non ci sono stati contusi o arresti. Fra i cambiamenti in discussione, anche l'elezione diretta del presidente e del vice presidente. ''cile'' CONDANNATI MILITARI ACCUSATI OMICIDIO DI UN SINDACALISTA NEL 1982, PENE INFERIORI AL PREVISTO Si è concluso con una raffica di condanne il processo di primo grado contro un gruppo di ufficiali a riposo accusati dell’omicidio del sindacalista Tucapel Jiménez, ucciso in Cile il 25 febbraio 1982. Tutti gli uomini coinvolti in questa vicenda sono legati al regime militare di Augusto Pinochet. Jimenez venne eliminato dopo che aveva diffuso un appello in cui si incitavano i lavoratori e tutte le forze sindacali a mobilitarsi contro la dittatura. Il maggiore Carlos Herrera, reo confesso dell’omicidio, è stato condannato all’ergastolo, mentre i due sottufficiali che furono a loro volta autori materiali del crimine se la sono cavata con 6 anni ciascuno. In qualità di autore intellettuale dell’assassinio dovrà trascorrere 10 anni agli arresti l’ex direttore dei servizi segreti, generale Arturo Ramsés Alvarez Scoglia, mentre altri due alti ufficiali si sono visti infliggere una pena di 8 anni. Un ex capitano e un ex funzionario della polizia segreta sono stati condannati a 3 anni di carcere come complici, mentre un ex stretto collaboratore di Pinochet, l’ex capo del controspionaggio generale Hernán Ramírez Hald, e il generale Hernán Ramírez Rurange, direttore dei servizi segreti nel 1991, quando il maggiore Herrera fuggì dal Cile, sono stati riconosciuti colpevoli di avere coperto gli autori del delitto e per questo motivo sono stati condannati a poco più di due anni. Il giudice Sergio Muñoz ha infine assolto altre quattro persone. La sentenza non ha per nulla soddisfatto i parenti della vittima e parte dell’opinione pubblica, che si attendevano una mano più pesante da parte del magistrato. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo per tutti gli autori (materiali e intellettuali) dell’omicidio, 15 anni per i complici e 10 anni per chi aveva offerto copertura ai responsabili del crimine. '''dall'italia''' ''referendum'' E' stato raggiunto l'obiettivo delle 500mila firme - necessarie per presentare un referendum abrogativo - per i sei quesiti referendari su ambiente, statuto dei lavoratori e scuola pubblica promossi da Rifondazione Comunista, Verdi e Socialismo 2000, la corrente dei Ds che fa capo a Cesare Salvi. Inoltre, anche una trentina di associazioni sindacali di base hanno aderito alla campagna fra cui Cobas, Fiom e la sinistra Cgil. Venerdì mattina, ultima data utile, saranno depositate presso la cancelleria della Corte di Cassazione, che deciderà entro il 15 dicembre sulla legittimità delle firme, mentre sarà la Corte Costituzionale a dover decidere entro il 20 gennaio sull'ammissibilità dei quesiti. Il primo quesito, per la sicurezza alimentare, chiede la cancellazione della norma che consente al ministero della Salute di stabilire limiti che tollerano la presenza di residui tossici negli alimenti. Il secondo quesito punta alla riduzione dell'elettrosmog con l'abolizione delle norme che impediscono ad un proprietario terriero di opporsi al passaggio di condutture elettriche aeree e sotterranee; il terzo è per l'abrogazione delle procedure e degli incentivi per l'incenerimento dei rifiuti e vuole favorire la raccolta differenziata che permette il riciclaggio. Il quarto riguarda la difesa e il rilancio della scuola pubblica e chiede l'abrogazione di una parte della legge sulla parità scolastica. Infine, i due quesiti sui diritti dei lavoratori prevedono l'estensione a tutte le aziende - anche a quelle con meno di 15 dipendenti - dell'articolo 18, che tutela il lavoratore dal licenziamento senza giusta causa e l'estensione dell'articolo 35, per consentire a tutti i lavoratori subordinati l'esercizio dei diritti democratici nei luoghi di lavoro. |
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