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buon di h. 10.00. per paula per il gr delle 19.30 si può risentire tina del coord. di lotta per la casa dato che oggi hanno avuto l'incontro all'assessorato e stanno ancora li.
in audio (gr) di oggi c'è la corr. di meri agg. dalla palestina che dura 3 minuti in mp3 che puoi riutilizzare per il gr.
ora tento di metterla sul sito se non ci riesco....pensaci tu.
anche massimo ieri ha fatto delle corr. che non sono sul sito chiedi a lui
baci dani. Da Paula: ci lavoro dalle 14.30. Un saludo a tod@s in questa valle dove non ci viene più a trovare nessuno.
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## FORMATO CON CUI INSERIRE LE NOTIZIE, RIPETUTO PER OGNI NOTIZIA DELLE DIVERSE SEZIONI
## Titolo:
## FONTE E DATA Fonte:
## Testo:
## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio:

=== Gr 19:30 ===

'''Sommario'''

'''In primo Piano'''

'''Editoriale'''

'''NOTIZIE BREVI'''

'''ESTERI'''

'''ITALIA'''

'''Siparietto'''

----
=== Gr 13:00 ===

'''In primo Piano'''

LIBANO

Terminata stanotte la tregua di 48 ore durante la quale sono continuati i bombardamenti israeliani, nelle prossime ore l'esercito israeliano si prepara a scatenare una massiccia offensiva sul Libano del sud ma anche al confine siriano. E stamattina fonti militari libanesi riferiscono che due ponti strategici sono stati distrutti in Libano a 5 chilometri dal confine con la Siria, i ponti sono stati attaccati da caccia-bombardieri israeliani e resi inservibili.

Sarebbe di almeno 19 vittime – tra cui 4 bambini – il bilancio ancora parziale della massiccia operazione israeliana lanciata nella notte con l’aviazione e paracadutisti elitrasportati nella zona di Baalbeck, nella valle della Bekaa, circa 100 chilometri a est di Beirut. Nel villaggio di Jimayliye 12 civili sono stati uccisi; cinque di loro sono rimasti seppelliti dal crollo della loro abitazione colpita da missili israeliani; un’altra famiglia di cinque persone è morta con le medesime modalità nel villaggio di Saath. Dopo il ritiro dei ‘commandos’ israeliani, ad al-Hikme razzi israeliani hanno distrutto un edificio a tre piani, sede di un ospedale, evacuato poco prima. Le modalità sono le stesse della strage di domenica a Cana, nel sud, dove gli aerei dello Stato israeliano avevano bombardato un edificio – secondo loro base di lancia-missili Hezbollah, in realtà abitato da sfollati di altre zone – provocando 54 morti, tra cui 37 bambini.

E ancora stamattina l'esercito israeliano ha detto di aver catturato alcuni combattenti di Hezbollah, secondo fonti locali, dopo diversi bombardamenti nell'area, un elicottero israeliano è atterrato e sono cominciati scontri con le milizie di Hezbollah.

Intanto il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, ha dichiarato che Israele continuerà a combattere contro i guerriglieri dell'Hezbollah finché nel Libano meridionale non si sarà dispiegato un contingente internazionale d'interposizione "forte". Olmert ha sottolineato che il contingente dovrà essere composto da "unita' da combattimento" e investito di un mandato che comprenda tra l'altro il potere d'imporre l'attuazione della risoluzione numero 1559 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che esige il disarmo delle milizie dell'Hezbollah. Il premier israeliano dimentica di elencare le decine e decine di risoluzioni delle Nazioni Unite che Israele si riufiuta di applicare, e dimentica altresì che la risoluzione 1559 prevede il disarmo delle milizie libanesi DOPO l'abbandono di Israele di TUTTO il territorio libanese, abbandono non ancora compiuto in quanto le truppe israeliane occupano ancora l'altura delle fattorie di Sheba interritorio libanese. Inoltre queste affermazioni si scontra con la posizione dell'Unione Europea approvata ieri a Bruxelles che, al contrario, precede che una forza d'interposizione non si insedierà finché non si realizzerà il cessate il fuoco.
Line 12: Line 45:
'''dal mondo''' '''ESTERI'''
Line 14: Line 47:
''palestina'' '''PALESTINA'''
Line 16: Line 49:
Visite alle case occupate dall&#8217;esercito israeliano nella Citta&#8217;
Vecchia per controllare la scorta di cibo e acqua in possesso delle
famiglie e per assicurarsi che queste ricevessero cure mediche
adeguate. L&#8217;IDF nega l&#8217;accesso a 2 case.
Dr Sabar dell&#8217;UPMRC (Union of Palestinian Medical Relief Commettee) ha
visitato oggi una casa occupata in Basha Street, che fu occupata anche
durante la prima incursione ad aprile. Centoquindici persone sono
rinchiuse in tre appartamenti al primo piano, 4-5 famiglie in ogni
appartamento. Non gli e&#8217; permesso di parlare e sono tenuti nel
completo silenzio. Le porte degli appartamenti sono chiuse a chiave e
bisogna chiedere perche&#8217; aprano di tanto in tanto per la circolazione
dell&#8217;aria.
Ieri e&#8217; stato negato l&#8217;accesso ad un ambulanza ad una donna in
condizioni critiche. Nella stessa giornata di ieri una donna incinta a
dovuto gridare ed insistere per ottenere assistenza medica.
La casa e&#8217; stata occupata la notte di giovedi&#8217;.
Almeno 160 palestinesi - tra cui 30 bambini e ragazzi con eta' inferiore a 16 anni - sono morti, ed altri 600 sono rimasti feriti, dall'inizio dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Lo comunica il ministero della Salute palestinese, precisando che la piu' giovane delle vittime civili e' un bimbo di appena 7 mesi d'eta'.
Line 33: Line 51:
Un uomo arrestato ieri e rilasciato, oggi ha avuto cure mediche. Aveva
piaghe e ferite sulla parte superiore delle gambe e sui glutei. I
soldati lo hanno costretto a stare seduto per dieci ore su un cumulo
di pietre
'''IRAQ'''
Line 38: Line 53:
I negozi sono ancora chiusi e c&#8217;e&#8217; carenza di latte per I bambini. The
UPMRC oggi ha distribuito cibo e medicinali.
Tre persone sono morte e altre nove sono rimaste ferite a Bagdad, dopo l'esplosione di tre ordigni nascosti sul ciglio di una strada. Le bombe sono state fatte esplodere vicino a un gruppo di lavoratori che cercava impiego. L'esercito Usa, intanto, ha reso noto che un soldato americano è rimasto ucciso ieri in combattimento nella provincia di Al Anbar, nell'ovest dell'Iraq.
Line 41: Line 55:
Molte superfici stradali sono distrutte e polverizzate dai tank. I
rifiuti sono lasciati marcire per le strade e la puzza di carne in
decomposizione all&#8217;interno dei negozi e&#8217; insopportabile.
  '''AFGHANISTAN'''
Line 45: Line 58:
Oggi nella Citta&#8217; Vecchia e&#8217; stato rotto il coprifuoco e la gente e&#8217;
scesa in strada: la presenza dei soldati e&#8217; diminuita in quest&#8217;area.
Comunque, ci sono ancora tank intorno alle strade del centro, pronti a
sparare per ricordare il coprifuoco.
Le persone intrappolate a Nablus dalla notte dell&#8217;incursione non
possono ancora tornare a casa per la presenza dell&#8217;IDF intorno alla
citta&#8217;.
Un'autobomba è esplosa questa mattina a Kabul ferendo un passante. Un portavoce del ministero dell'Interno, Yousef Stanezai, ha detto che la polizia stava seguendo un'automobile sospetta quando l'attentatore si è fatto saltare in aria.
Line 53: Line 60:
Circa 8 case sono state demolite nei villaggi nell&#8217;area circostante. 2
palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani nella stessa zona.
'''CONGO'''
Line 56: Line 62:
Alle ore 19.30 nel campo profughi di Balata, 4 palestinesi sono stati
feriti. Sono diversi giorni che l&#8217;esercito israeliano circonda il
campo.
Malgrado ripetuti inviti a non diffondere alcun tipo di risultati parziali in attesa che la Commissione elettorale indipendente (Cei) termini il conteggio delle schede, circolano risultati “ufficiosi” sulle elezioni di domenica. In particolare dal quartier generale di Jean-Pierre Bemba, il businessman ed ex-capo ribelle che negli ultimi tre anni ha ricoperto l’incarico di vicepresidente, ha diffuso un dettagliato conteggio di tutte le 9 province dell’ex-Zaire e della circoscrizione della capitale Kinshasa: al ballottaggio – previsto per il 29 ottobre – arriverebbero lo stesso Bemba (auto-accreditato del 43%) e il presidente uscente Joseph Kabila, che avrebbe ottenuto circa il 34% dei suffragi a livello nazionale, mentre non vi è alcun accenno agli altri 30 candidati.
I risultati dei 49.746 seggi, si legge in un comunicato, “stanno per essere inviati ai 62 centri locali di registrazione della Cei, dove si procederà alla raccolta dei dati prima della pubblicazione”. Parlando alla MISNA, un responsabile del coordinamento di osservatori elettorali che riunisce 24 reti della società civile di tutto il Congo – ieri aveva deplorato le “pericolose manipolazioni della volontà popolare” dei candidati che diffondono risultati parziali.

'''MESSICO'''

I sostenitori di Andres Manuel Lopez Obrador, candidato di sinistra alle elezioni presidenziali del 2 luglio scorso, hanno bloccato il traffico di Città del Messico per il secondo giorno consecutivo. Con lo stesso Obrador, i manifestanti hanno dormito all'aperto e occupato il principale viale della capitale messicana, Reforma, per chiedere il riconteggio dei voti. Obrador contesta la vittoria di Felipe Calderon, candidato di centro-destra, perché secondo lui ci sarebbero stati brogli durante la consultazione elettorale.

'''CUBA'''

La televisione cubana ha emesso un comunicato, a quanto dichiarato scritto in prima persona da Fidel Castro, in cui il 'lider maximo' assicura che si trova in condizioni stabili. Il testo, che non contiene dati concreti sullo stato di salute di Fidel, è stato letto da un giornalista nel programma 'Mesa Redonda'. Si tratta della seconda nota ufficiale dopo che la televisione, ieri, ha emesso un comunicato che informava del passaggio di poteri al fratello Raul. "Posso dire che è una situazione stabile, però un'evoluzione reale ha bisogno di tempo. Il massimo che posso dire è che la situazione si manterrà stabile, ma non posso emettere nessun verdetto", recita il testo ufficiale, dove Castro precisa che si sente "perfettamente bene" d'animo e che l'importante è "che nel paese tutto vada avanti per il meglio".
Line 61: Line 74:
GERUSALEMME - L'esercito israeliano ha interdetto totalmente ai palestinesi a partire da oggi la circolazione automobilistica nelle cinque citta' principali del nord della Cisgiordania. Lo ha detto un portavoce militare specificando che il provvedimento riguarda le citta' di Nablus, Tulkarem, Kalkiliya, Ramallah e Jenin. ''In seguito all'ultima ondata di attentati - ha specificato il portavoce - i cui autori provenivano dal nord della Cisgiordania, e' stato deciso di interdire totalmente la circolazione automobilistica nelle cinque principali citta' di questa regione, tranne che per le emergenze mediche ed umanitarie''.
UCCISI DA SOLDATI ISRAELIANI DUE MILITANTI BRIGATE AL-AQSA Stando a quanto riferito sul sito Internet del quotidiano indipendente 'Yedioth Ahronoth', le autorita' israeliane si appresterebbero a espellere dalla Cisgiordania un fratello e una sorella di Ayouri; i due sarebbero deportati nella Striscia di Gaza per sospetto coinvolgimento in attivita' terroristiche, in pratica per non aver denunciato il congiunto malgrado fossero a conoscenza della sua militanza. La vicenda dei due giovani, una tra quelle che stanno suscitando violente polemiche anche in seno all'opinione pubblica ebraica, e' adesso al vaglio di una speciale commissione presideuta da un giudice militare; qualora fosse in concreto applicato il provvedimento, gia' approvato a livello governativo e di vertici militari, gli interessati avranno comunque la possibilita' di fare ricorso alla Corte Suporema d'Israele. Le espulsioni di familiari degli uomini-bomba, e piu' in generale di estremisti palestinesi, nelle intenzioni dei promotori avrebbero una finalita' piu' deterrente che punitiva, per scoraggiare questi ultimi dal portare a compinento i loro propositi.
'''CAUCASO'''
Line 64: Line 76:
MO: ISRAELE, POSSIBILE REVOCA CITTADINANZA A DUE ARABI
Il ministro dell'interno israeliano Eli Ishai ha informato due arabi dell'intenzione di privarli della cittadinanza israeliana e un altro arabo della decisione di revocargli il permesso di residenza nel paese. La misura, che rientra nel quadro della lotta al terrorismo, non ha precedenti ed e' stata motivata col fatto che tre arabi hanno operato contro la sicurezza dello stato. Intervistato oggi dalla radio pubblica, Ishai ha detto: ''Questa mossa crea un precedente ma e' la situazione stessa in cui viviamo che non ha precedenti. Non si puo' ammettere che un cittadino israeliano sia complice di attacchi terroristici e abbia le mani sporche del sangue di concittadini''. ''Stiamo combattendo una guerra per la nostra vita e le nostre case - ha continuato Ishai - e forse persone che hanno deciso di agire contro lo stato ci penseranno due volte se sapranno che rischiano di perdere la cittadinanza''. I due arabi israeliani sono Hassan Kamal Obeid, residente in Libano dove e' sospettato di svolgere un ruolo importante nelle file dei guerriglieri islamici Hezbollah, e Haned Abu Kishak, in prigione per attivita' terroristiche per conto di Hamas. Il terzo, Saadi Surfa, che rischia di perdere la sua residenza permanente, e' in prigione in Israele per terrorismo e rapporti con gruppi che Israele considera terroristici. Tutti e tre sono stati informati per lettera dell'intenzione del ministero di procedere contro di loro e hanno adesso 30 giorni di tempo per sollevare le loro obiezioni ed eventualmente appellarsi all' Alta Corte di Giustizia. La decisione del ministro dell'interno sembra incontrare le obiezioni del consigliere giuridico del governo anche perche' potrebbe non reggere all'esame dell'Alta Corte di Giustizia e al parere favorevole dei responsabili del servizio di sicurezza. Il ministro degli esteri Shimon Peres ha criticato Ishai affermando che israeliani che agiscono contro lo stato possono essere puniti ma non possono essere privati della cittadinanza. Il deputato arabo israeliano Ahmed Tibi ha affermato che la mossa di Ishai ''e' parte di un assalto generale contro la popolazione araba del paese.
Decine di volontari russi stanno affluendo dalle regioni russe meridionali verso l'autoproclamata repubblica indipendentista d'Abkazia, nell'ovest della Georgia, per dare man forte alle truppe separatiste abkaze in caso di conflitto armato con l'esercito georgiano. Altre centinaia di volontari, si stanno preparando a partire per "difendere - dicono - i nostri concittadini russi da un'eventuale aggressione georgiana". "Nella scorsa guerra - quella del 1992-'93 - il nostro aiuto è stato dato in maniera disorganizzata. Ma questa volta le cose andranno diversamente". La tensione tra Tbilisi e i separatisti abkazi è salita alle stelle dopo l'occupazione militare georgiana della Gola di Kodori. E anche sull'altro fronte interno, quello dell'Ossezia del Sud, la situazione appare sempre più critica.

'''CECENIA'''

Altri 12 guerriglieri ceceni si sono consegnati alle forze russe oggi, portando a oltre 70 il numero dei ribelli indipendentisti che hanno accettato l'offerta di amnistia fatta quattro giorni fa dal cosiddetto Comitato Nazionale Antiterrorista russo per i guerriglieri che deporranno le armi entro il 30 settembre.
Line 68: Line 83:
''indonesia'' '''SRI LANKA'''
Line 70: Line 85:
Giacarta. Momenti di forte tensione davanti al parlamento indonesiano impegnato a discutere una serie di emendamenti costituzionali, cui si oppone un partito minore, l'Assemblea consultiva popolare. Durante una manifestazione cui hanno partecipato 4.000 decine di studenti oggi hanno cercato di fare irruzione nell'edificio, provocando l'intervento della polizia che ha fatto ricorso agli idranti. "Andate avanti con gli emendamenti, salvate le riforme", gridavano i giovani. Non ci sono stati contusi o arresti. Fra i cambiamenti in discussione, anche l'elezione diretta del presidente e del vice presidente. I ribelli delle Tigri tamil hanno attaccato alcune postazioni dell'esercito vicino al porto di Trincomalee, nell'est dello Sri Lanka. Le Tigri hanno lanciato mortai contro le basi militari, un giorno dopo l'attacco a una nave di soldati che stava entrando nel porto. Il sito filoribelle Tamilnet dice che 4 soldati sono stati uccisi nell'attacco, ma non ci sono conferme ufficiali. L'agenzia stampa Associated Press cita una fonte medica che parla di un civile ucciso e 13 feriti.

'''BRASILE'''

La compagnia brasiliana Petrobras ha annunciato oggi che costruirà nel paese almeno due impianti per importare 20 milioni di metri cubi giornalieri di gas naturale liquido, e che sta studiando la possibilità di operare in impianti di compressione di altri paesi. La Petrobras ha dichiararto di voler entrare in questo mercato non solo come cliente, ma anche eventualmente come fornitore internazionale.

'''NIGER'''

Uno sciopero generale in tutto il paese è stato indetto per oggi dalle organizzazioni e associazioni della società civile del Niger; l’iniziativa è la seconda in un mese e la terza quest’anno per denunciare “la miseria” in cui vive la popolazione e le difficoltà di accesso ai servizi sociali. Tutti i nigeriani sono invitati a “restare nelle loro case” per un giorno per “protestare in silenzio contro il malessere sociale nel paese” ha fatto sapere il Coordinamento democratico della società civile, organizzazione ombrello che riunisce le associazioni promotrici.

'''COREA DEL NORD'''

Sarebbe molto più grave di quanto finora si era temuto il bilancio delle alluvioni che hanno colpito la Corea del Nord a causa delle violente piogge luglio: secondo l’organizzazione non governativa per i diritti umani ‘Good Friends’ della Corea del Sud, con contatti nel nord, finora “sono stati contati 4.000 dispersi, ma il numero finale di vittime e dispersi potrebbe essere di 10.000”.

'''ITALIA'''

'''Siparietto'''
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=== Gr 9:30 ===
Line 73: Line 106:
''cile''
CONDANNATI MILITARI ACCUSATI OMICIDIO DI UN SINDACALISTA NEL 1982, PENE INFERIORI AL PREVISTO
  Si è concluso con una raffica di condanne il processo di primo grado contro un gruppo di ufficiali a riposo accusati dell&#8217;omicidio del sindacalista Tucapel Jiménez, ucciso in Cile il 25 febbraio 1982. Tutti gli uomini coinvolti in questa vicenda sono legati al regime militare di Augusto Pinochet. Jimenez venne eliminato dopo che aveva diffuso un appello in cui si incitavano i lavoratori e tutte le forze sindacali a mobilitarsi contro la dittatura. Il maggiore Carlos Herrera, reo confesso dell&#8217;omicidio, è stato condannato all&#8217;ergastolo, mentre i due sottufficiali che furono a loro volta autori materiali del crimine se la sono cavata con 6 anni ciascuno. In qualità di autore intellettuale dell&#8217;assassinio dovrà trascorrere 10 anni agli arresti l&#8217;ex direttore dei servizi segreti, generale Arturo Ramsés Alvarez Scoglia, mentre altri due alti ufficiali si sono visti infliggere una pena di 8 anni. Un ex capitano e un ex funzionario della polizia segreta sono stati condannati a 3 anni di carcere come complici, mentre un ex stretto collaboratore di Pinochet, l&#8217;ex capo del controspionaggio generale Hernán Ramírez Hald, e il generale Hernán Ramírez Rurange, direttore dei servizi segreti nel 1991, quando il maggiore Herrera fuggì dal Cile, sono stati riconosciuti colpevoli di avere coperto gli autori del delitto e per questo motivo sono stati condannati a poco più di due anni. Il giudice Sergio Muñoz ha infine assolto altre quattro persone. La sentenza non ha per nulla soddisfatto i parenti della vittima e parte dell&#8217;opinione pubblica, che si attendevano una mano più pesante da parte del magistrato. L&#8217;accusa aveva chiesto l&#8217;ergastolo per tutti gli autori (materiali e intellettuali) dell&#8217;omicidio, 15 anni per i complici e 10 anni per chi aveva offerto copertura ai responsabili del crimine.
'''ESTERI'''

'''IRAQ'''

Tre persone sono morte e altre nove sono rimaste ferite a Bagdad, dopo l'esplosione di tre ordigni nascosti sul ciglio di una strada. Le bombe sono state fatte esplodere vicino a un gruppo di lavoratori che cercava impiego. L'esercito Usa, intanto, ha reso noto che un soldato americano è rimasto ucciso ieri in combattimento nella provincia di Al Anbar, nell'ovest dell'Iraq.

'''LIBANO'''

Scaduta stanotte la tregua di 48 ore durante la quale sono continuati i bombardamenti israeliani, nelle prossime ore l'esercito l'esercito israeliano si prepara a scatenare una massiccia offensiva sul Libano del sud ma anche al confine siriano. E stamattina fonti militari libanesi riferiscono che due ponti strategici sono stati distrutti in Libano a 5 chilometri dal confine con la Siria, i ponti sono stati attaccati da caccia-bombardieri israeliani e resi inservibili.

E ancora stamattina l'esercito israeliano ha detto di aver catturato alcuni combattenti di Hezbollah, secondo fonti locali, dopo diversi bombardamenti nell'area, un elicottero israeliano è atterrato e sono cominciati scontri con le milizie di Hezbollah.
E intanto e salito a 10 il bilancio dei civili uccisi nel raid israeliano su un villaggio vicino alla città di Baalbek, nel Libano orientale. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza libanese. Un altro civile è rimasto ucciso in un bombardamento a Hermel, nel nord del Paese. Si contano anche tre soldati dell'esercito libanese uccisi in un raid aereo israeliano nel Libano del sud. Lo hanno reso noto fonti di sicurezza libanesi.
 

'''AFGHANISTAN'''

Un'autobomba è esplosa questa mattina a Kabul ferendo un passante. Un portavoce del ministero dell'Interno, Yousef Stanezai, ha detto che la polizia stava seguendo un'automobile sospetta quando l'attentatore si è fatto saltare in aria.

'''CECENIA'''

Altri 12 guerriglieri ceceni si sono consegnati alle forze russe oggi, portando a oltre 70 il numero dei ribelli indipendentisti che hanno accettato l'offerta di amnistia fatta quattro giorni fa dal cosiddetto Comitato Nazionale Antiterrorista russo per i guerriglieri che deporranno le armi entro il 30 settembre.

'''SRI LANKA'''

I ribelli delle Tigri tamil hanno attaccato alcune postazioni dell'esercito vicino al porto di Trincomalee, nell'est dello Sri Lanka. Le Tigri hanno lanciato mortai contro le basi militari, un giorno dopo l'attacco a una nave di soldati che stava entrando nel porto. Il sito filoribelle Tamilnet dice che 4 soldati sono stati uccisi nell'attacco, ma non ci sono conferme ufficiali. L'agenzia stampa Associated Press cita una fonte medica che parla di un civile ucciso e 13 feriti.

'''NIGER'''

Uno sciopero generale in tutto il paese è stato indetto per oggi dalle organizzazioni e associazioni della società civile del Niger; l’iniziativa è la seconda in un mese e la terza quest’anno per denunciare “la miseria” in cui vive la popolazione e le difficoltà di accesso ai servizi sociali. Tutti i nigeriani sono invitati a “restare nelle loro case” per un giorno per “protestare in silenzio contro il malessere sociale nel paese” ha fatto sapere il Coordinamento democratico della società civile, organizzazione ombrello che riunisce le associazioni promotrici.
Line 78: Line 137:
'''dall'italia'''

''referendum''

 E' stato raggiunto l'obiettivo delle 500mila firme - necessarie per presentare un referendum abrogativo - per i sei quesiti referendari su ambiente, statuto dei lavoratori e scuola pubblica promossi da Rifondazione Comunista, Verdi e Socialismo 2000, la corrente dei Ds che fa capo a Cesare Salvi. Inoltre, anche una trentina di associazioni sindacali di base hanno aderito alla campagna fra cui Cobas, Fiom e la sinistra Cgil.
Venerdì mattina, ultima data utile, saranno depositate presso la cancelleria della Corte di Cassazione, che deciderà entro il 15 dicembre sulla legittimità delle firme, mentre sarà la Corte Costituzionale a dover decidere entro il 20 gennaio sull'ammissibilità dei quesiti.

Il primo quesito, per la sicurezza alimentare, chiede la cancellazione della norma che consente al ministero della Salute di stabilire limiti che tollerano la presenza di residui tossici negli alimenti. Il secondo quesito punta alla riduzione dell'elettrosmog con l'abolizione delle norme che impediscono ad un proprietario terriero di opporsi al passaggio di condutture elettriche aeree e sotterranee; il terzo è per l'abrogazione delle procedure e degli incentivi per l'incenerimento dei rifiuti e vuole favorire la raccolta differenziata che permette il riciclaggio. Il quarto riguarda la difesa e il rilancio della scuola pubblica e chiede l'abrogazione di una parte della legge sulla parità scolastica. Infine, i due quesiti sui diritti dei lavoratori prevedono l'estensione a tutte le aziende - anche a quelle con meno di 15 dipendenti - dell'articolo 18, che tutela il lavoratore dal licenziamento senza giusta causa e l'estensione dell'articolo 35, per consentire a tutti i lavoratori subordinati l'esercizio dei diritti democratici nei luoghi di lavoro.
'''ITALIA'''
Line 88: Line 140:
= gr ore 13.00 = ---------------
Line 90: Line 142:
'''dal mondo'''

''palestina''

L' Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato in serata una risoluzione con la quale si chiede alle forze armate israeliane di evacuare immediatamente le localita' palestinesi occupate di ritirarsi al di la' delle posizioni raggiunte prima del settembre del 2000. La risoluzione dell' Onu, approvata con 114 voti a favore, quattro contrari e 11 astensioni, ''esige la cessazione immediata e completa di tutti gli atti di violenza, comprese le azioni militari, le distruzioni e gli atti di terrorismo contro civili''.
<<Anchor(appunti)>>
Line 97: Line 145:
La maggioranza degli israeliani e' sulle posizioni della destra per quanto riguarda la lotta al terrorismo ma e' su quelle della sinistra circa le condizioni per arrivare alla pace con i palestinesi. Questo e' cio' che risulta da un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione araba ed ebraica di Israele dall'Istituto Steinmetz per la Pace dell'Universita' di Tel Aviv. Il 50% degli interpellati hanno detto di ritenersi di destra o di destra moderata per quanto riguarda la loro visione delle questioni di sicurezza e di politica estera; il 26% si sono definiti di sinistra o di sinistra moderata; il 14,5% di centro; il 9,5% non hanno saputo rispondere. Malgrado questi risultati, c'e' sorprendentemente una solida maggioranza che di fatto si avvicina alle posizioni della sinistra per arrivare alla pace. Il 61% e' infatti favorevole alla creazione di uno stato palestinese ''nel contesto di un accordo di pace duraturo che includa la rinuncia al diritto al ritorno in Israele dei profughi palestinesi''. Il 35% si oppone a questo stato. Il 64% degli ebrei israeliani, nel quadro di un accordo, e' favorevole allo sgombero degli insediamenti nei Territori, ad eccezione di alcuni raggruppamenti di insediamenti in aree delimitate. Il 30% e' contrario. Gli israeliani sono divisi per quanto riguarda il ritiro di Israele al confine antecedente il conflitto del 1967, ad eccezione di alcune modifiche territoriali per includervi gruppi di insediamenti: il 47% e' favorevole, il 43,5% e' contrario. L'indagine conferma la progressiva riduzione nel divario tra chi approva la divisione di Gerusalemme, con i quartieri arabi capitale di uno stato palestinese: il 40% e' favorevole, il 53% e' contrario. Il 53% approva l'idea che, se i palestinesi rinunceranno al diritto al ritorno dei profughi, la sovranita' sull'area del Monte del Tempio nella Citta' Vecchia di Gerusalemme non debba essere ne' di Israele ne' di uno stato palestinese. L'amministrazione del Muro del Pianto resterebbe nelle mani di Israele e quella della Spianata delle Moschee in quelle dei palestinesi. Il 40% e' contrario. Il 59% sono favorevoli a misure di Israele per alleviare le dure condizioni di vita della popolazione palestinese nei Territori. Il 38% e' contrario. Gli israeliani sono duri per quanto riguarda la lotta al terrorismo. Il 62% approva l'uccisione di terroristi anche a rischio di causare vittime innocenti tra la popolazione palestinese. Il 33% ritiene che si debbano evitare operazioni che possono colpire vittime innocenti. Il 4% pensa che non bisogna in ogni caso compiere 'uccisioni mirate'. Il campione ha incluso 579 persone intervistate telefonicamente. Il margine d'errore del campione e' del 4,5%.
 
 
MO: SPIAVO PER ISRAELE, CONFESSA ATTIVISTA DIRITTI UMANI
Un attivista palestinese di Betselem, il Centro israeliano per la difesa dei diritti umani nei Territori, ha confessato di aver svolto attivita' di spionaggio per lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna d'Israele, dopo essere stato arrestato il mese scorso dalla Sicurezza preventiva palestinese nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito oggi fonti giornalistiche locali a Gaza. Le fonti hanno precisato che, in una dichiarazione trasmessa dalla televisione palestinese, Mahmud Ghanem (39 anni), originario di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha confessato ieri sera di aver spiato sin dal 1996 per lo Shin Bet, i cui agenti lo avevano contattato quando lavorava come giornalista per un Centro di studi strategici per il Medio oriente. Arrestato il 3 luglio, dopo l' 'esecuzione mirata' a Rafah di sei miliziani palestinesi in un raid israeliano, Ghanem ha affermato di aver confessato senza essere stato torturato e ha lanciato un appello agli altri 'collaborazionisti' palestinesi perche' rompano ogni rapporto con Israele. In un comunicato, Betselem ha dal canto affermato che ''se emergera' che la confessione di Ghanem e' vera, l'utilizzo da parte dello Shin Bet di un attivista per i diritti umani e' molto grave'', poiche' metterebbe in pericolo il lavoro dello stesso Betselem e ''le vite dei suoi ricercatori''. (ANSA)
'''Appunti e note redazionali'''

'''Servizi audio della giornata'''
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ISRAELE: DIFFONDEVANO VIRUS COMPUTER, INCRIMINATI MINORENNI
 Cinque minorenni israeliani sono stati incriminati dal tribunale distrettuale di Haifa (a nord di Tel Aviv) con l'accusa di aver di proposito 'infettato' in Israele e in giro per il mondo computer di privati, societa' o enti compresa la Nasa, l'agenzia spaziale Usa, creando un virus e disseminandolo via Internet. Lo ha riferito oggi il quotidiano Haaretz. Il quotidiano ha precisato che quattro dei giovanissimi accusati - di eta' compresa fra i 13 e 16 anni - risiedono a Nahariya nel nord d'Israele e il quarto in un'altra localita' imprecisata, ma sempre nel nord d'Israele. Uno dei quattro e' accusato di aver creato il virus 'Goner', destinato a infettare i sistemi di posta elettronica, sulla base dell'altro virus 'Melissa' che era stato disseminato nel 1999 negli Stati Uniti, provocando danni per decine di milioni di dollari. A partire dal dicembre scorso, i quattro complici si sarebbero invece incaricati di diffondere il virus via Internet, provocando in particolare gravi danni ai sistemi computerizzati di una societa' di consulenza Usa nel New Jersey, all'impresa israeliana 'Radvision' e al Centro interdisciplinare di Herzilya, nei sobborghi di Tel Aviv.
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''iraq''

 DIGIUNO DI PROTESTA DI SEI AMERICANI A BAGHDAD

 Baghdad, 6 ago. - Sei attivisti americani hanno iniziato un digiuno davanti alla sede delle Nazioni Unite a Baghdad, in segno di protesta per le sanzioni imposte all'Iraq e per le minacce di attacco da parte Usa. Una componente del gruppo, Lisa Amman, una pacifista cattolica di St. Paul, in Minnesota, ha detto: "Gli usa preparano la guerra contro l'Iraq e noi pensiamo che cio' sia sbagliato". Uno degli obiettivi della protesta, ha specifificato, e' di convincere l'Onu a "rompere" con gli Stati Uniti. Il concittadino Philip Steger ha detto di essere proccupato per l'Onu. "L'ingiustizia che e' stata commessa contro il popolo iracheno - ha osservato - sta minando la sua credibilita' e la sua capacita' di essere una forza del bene e della pace nel mondo". (AGI) Cis 061308 AGO 02



GEN. FRANKS PRESENTA A BUSH OPZIONI MILITARI =
 Washington, 6 ago. (Adnkronos)-Il generale Tommy Franks ieri ha presentato al Presidente Bush le diverse ''opzioni militari'' per un eventuale intervento in Iraq. Notizia dell'ordine del giorno della riunione Consiglio di sicurezza nazionale e' stata diffusa dalla rete televisiva americana Fox News citando fonti autorevoli della difesa. Franks e' a capo del ''CentCom'', il comando centrale basato a Tampa, in Florida, che ha coordinato l'operazione Enduring Freedom in Afghanistan e a cui competerebbe anche una campagna contro l'Iraq. Anche se non puo' ancora essere affermato che ''sulla scrivania del Presidente c'e' un piano di attacco'', le diverse possibilita' militari aggiornate vengono ora, da alcune settimane, presentate regolarmente ai vertici politici dell'amministrazione e riviste da quelli militari.

Il leader dell'opposizione sciita irachena, Ayatollah Mohammed Bakr al-Hakim ritiene che "le intenzioni degli Usa per il futuro dell'Iraq siano ancora alquanto ambigue'' Il leader dell'opposizione sciita irachena (Sciri), Ayatollah Mohammed Bakr al-Hakim, non si recherà personalmente a Washington per l'incontro del 9 agosto con alti esponenti dell'Amministrazione americana e i leader delle altre organizzazioni dell'opposizione.

Presente sarà invece un suo rappresentante. Il motivo, come spiega all'Adnkronos Safaa Mahmoud, il portavoce di Sciri in Europa, è che al-Hakim ''ritiene che le intenzioni degli Usa per il futuro dell'Iraq siano ancora alquanto ambigue''.

A Washington, Sciri (il Consiglio supremo della rivoluzione islamica in Iraq) vuol tentare di convincere gli americani che ''distruggere le infrastrutture irachene e bombardare la popolazione non sono gli strumenti più adatti per risolvere il problema Saddam''.

Preferibile sarebbe ''costringere Baghdad ad attuare alla lettera le varie risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu (688, 949), il che comporterebbe ad esempio il ritiro delle armi pesanti irachene da gran parte del territorio''.

A quel punto i gruppi dell'opposizione potrebbero prendere il potere in più regioni, ''stringendo in maniera irreversibile il nodo del cappio attorno al collo di Saddam''.

L'incontro di Washington è comunque importante, dichiara Mahmoud, tanto che questa settimana al-Hakim ha invitato nel suo rifugio in Iran i capi delle altre tre organizzazioni non curde invitate alla riunione, vale a dire Ahmed Chalabi (Congresso nazionale iracheno), Ayad Alawi (Accordo nazionale iracheno) e Sharif Ali (Movimento monarchico iracheno), con l'obiettivo di concordare una strategia comune nei confronti degli Usa.

Rimane il nodo dei rapporti incrociati tra Sciri e Iran, ottimi da 20 anni, e Sciri e Usa, che hanno definito l'Iran uno dei pilastri dell'impero del male.

Afferma Mahmoud: ''l'Iran teme un intervento militare americano in quanto diffida delle intenzioni di Washington; a nostro parere gli Usa dovrebbero inviare un chiaro messaggio ai Paesi della regione, precisando i loro obiettivi.

In sostanza la creazione di un Iraq democratico e stabile richiede il contributo di tutte le forze dell'opposizione interna e di tutti i Paesi dell'area: sarebbe assurdo in questo contesto demonizzare l'Iran''.

Al termine dell'intervista, dagli occhi di Mahmoud traspare un attimo di emozione: ''Lottiamo da 20 anni contro una dittatura brutale; ma ora cominciamo a credere veramente che la fine di Saddam sia vicina.


''nigeria''


E&#8217; stata nuovamente rinviata in Nigeria la sentenza di appello sul caso di Amina Lawal, la donna trentenne condannata alla lapidazione per aver avuto una figlia al di fuori del matrimonio. Il verdetto dovrebbe essere pronunciato il prossimo 19 agosto dalla Corte di appello di Funtua e, nel caso in cui confermasse quello di primo grado, l&#8217;esecuzione dovrebbe avvenire all&#8217;inizio del 2004, per consentire ad Amina di allevare la bambina, che è nata nel dicembre del 2001. La condanna era stata decisa il 22 marzo dal tribunale islamico di Bakori, nello Stato di Katsina, uno dei dodici che applicano la sharia (legge islamica) nel nord della Nigeria. La speranza, naturalmente, è che il processo si possa concludere con la cancellazione della pena, come è già accaduto per Safiya Husseini Tungar Tudu, la giovane donna il cui caso ha avuto una straordinaria risonanza a livello internazionale. Safiya, tra l&#8217;altro, sabato scorso ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Roma. Sebbene il governo centrale nigeriano abbia apertamente riconosciuto l&#8217;incompatibilità della sharia con la costituzione federale del Paese, il presidente Olusegun Obasanjo non ha mai voluto intervenire con decisione nei confronti degli Stati che la applicano e si è limitato a chiedere loro di dare prova di moderazione.


'''dall'italia'''

''tentativo di salvezza''

Hanno tentato l'ultima, disperata carta per sfuggire ai controlli dei marinai, lanciandosi nelle acque del porto commerciale di Salerno per raggiungere a nuoto la riva, la libertà. Ma è andata decisamente male a sei clandestini di origine africana, ieri pomeriggio, che si trovavano su un mercantile battente bandiera liberiana. Tutti sapevano che su quella nave, in transito dal porto di Salerno, c'erano quei sei clandestini e che questi dovevano essere consegnati alle autorità di polizia per essere rimpatriati. Anche i sei extracomunitari sapevano che la loro avventura era ormai finita. e così, ieri pomeriggio, intorno alle 15, quando hanno intravisto la possibilità di eludere la sorveglianza, hanno deciso di lanciarsi in acqua per raggiungere a nuoto la riva. Una scelta disperata ed inutile, visto che, dopo poche bracciate, sono stati scoperti. dalla nave è partito l'allarme alla Capitaneria di Porto, ai carabinieri e alla locale sezione navale della Guardia di Finanza. I rappresentanti delle forze dell'ordine sono usciti con le loro imbarcazioni ed intercettato il gruppetto di sei extracomunitari. Due di loro avevano già dei problemi: uno aveva una costola incrinata, incidente capitatogli probabilmente quando si è lanciato dalla nave; un altro, invece, aveva problemi respiratori. I due cittadini di origine africana sono stati caricati su un'ambulanza della Croce rossa italiana e trasferiti per le cure del caso presso il Pronto soccorso dell'ospedale ''San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona''. I sei sono poi ripartiti per essere rimpatriati. Non è la prima volta che qualche straniero tenta di entrare nel territorio italiano attraverso i varchi del porto commerciale. Nella maggior parte dei casi si tratta di clandestini imbarcati nei porti del Nord Africa; e, nella maggior parte dei casi, sono stati scoperti prima che potessero metter piede sul suolo italiano.

www.ecn.org/asilopolitico/









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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

LIBANO

Terminata stanotte la tregua di 48 ore durante la quale sono continuati i bombardamenti israeliani, nelle prossime ore l'esercito israeliano si prepara a scatenare una massiccia offensiva sul Libano del sud ma anche al confine siriano. E stamattina fonti militari libanesi riferiscono che due ponti strategici sono stati distrutti in Libano a 5 chilometri dal confine con la Siria, i ponti sono stati attaccati da caccia-bombardieri israeliani e resi inservibili.

Sarebbe di almeno 19 vittime – tra cui 4 bambini – il bilancio ancora parziale della massiccia operazione israeliana lanciata nella notte con l’aviazione e paracadutisti elitrasportati nella zona di Baalbeck, nella valle della Bekaa, circa 100 chilometri a est di Beirut. Nel villaggio di Jimayliye 12 civili sono stati uccisi; cinque di loro sono rimasti seppelliti dal crollo della loro abitazione colpita da missili israeliani; un’altra famiglia di cinque persone è morta con le medesime modalità nel villaggio di Saath. Dopo il ritiro dei ‘commandos’ israeliani, ad al-Hikme razzi israeliani hanno distrutto un edificio a tre piani, sede di un ospedale, evacuato poco prima. Le modalità sono le stesse della strage di domenica a Cana, nel sud, dove gli aerei dello Stato israeliano avevano bombardato un edificio – secondo loro base di lancia-missili Hezbollah, in realtà abitato da sfollati di altre zone – provocando 54 morti, tra cui 37 bambini.

E ancora stamattina l'esercito israeliano ha detto di aver catturato alcuni combattenti di Hezbollah, secondo fonti locali, dopo diversi bombardamenti nell'area, un elicottero israeliano è atterrato e sono cominciati scontri con le milizie di Hezbollah.

Intanto il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, ha dichiarato che Israele continuerà a combattere contro i guerriglieri dell'Hezbollah finché nel Libano meridionale non si sarà dispiegato un contingente internazionale d'interposizione "forte". Olmert ha sottolineato che il contingente dovrà essere composto da "unita' da combattimento" e investito di un mandato che comprenda tra l'altro il potere d'imporre l'attuazione della risoluzione numero 1559 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che esige il disarmo delle milizie dell'Hezbollah. Il premier israeliano dimentica di elencare le decine e decine di risoluzioni delle Nazioni Unite che Israele si riufiuta di applicare, e dimentica altresì che la risoluzione 1559 prevede il disarmo delle milizie libanesi DOPO l'abbandono di Israele di TUTTO il territorio libanese, abbandono non ancora compiuto in quanto le truppe israeliane occupano ancora l'altura delle fattorie di Sheba interritorio libanese. Inoltre queste affermazioni si scontra con la posizione dell'Unione Europea approvata ieri a Bruxelles che, al contrario, precede che una forza d'interposizione non si insedierà finché non si realizzerà il cessate il fuoco.

ESTERI

PALESTINA

Almeno 160 palestinesi - tra cui 30 bambini e ragazzi con eta' inferiore a 16 anni - sono morti, ed altri 600 sono rimasti feriti, dall'inizio dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Lo comunica il ministero della Salute palestinese, precisando che la piu' giovane delle vittime civili e' un bimbo di appena 7 mesi d'eta'.

IRAQ

Tre persone sono morte e altre nove sono rimaste ferite a Bagdad, dopo l'esplosione di tre ordigni nascosti sul ciglio di una strada. Le bombe sono state fatte esplodere vicino a un gruppo di lavoratori che cercava impiego. L'esercito Usa, intanto, ha reso noto che un soldato americano è rimasto ucciso ieri in combattimento nella provincia di Al Anbar, nell'ovest dell'Iraq.

AFGHANISTAN

Un'autobomba è esplosa questa mattina a Kabul ferendo un passante. Un portavoce del ministero dell'Interno, Yousef Stanezai, ha detto che la polizia stava seguendo un'automobile sospetta quando l'attentatore si è fatto saltare in aria.

CONGO

Malgrado ripetuti inviti a non diffondere alcun tipo di risultati parziali in attesa che la Commissione elettorale indipendente (Cei) termini il conteggio delle schede, circolano risultati “ufficiosi” sulle elezioni di domenica. In particolare dal quartier generale di Jean-Pierre Bemba, il businessman ed ex-capo ribelle che negli ultimi tre anni ha ricoperto l’incarico di vicepresidente, ha diffuso un dettagliato conteggio di tutte le 9 province dell’ex-Zaire e della circoscrizione della capitale Kinshasa: al ballottaggio – previsto per il 29 ottobre – arriverebbero lo stesso Bemba (auto-accreditato del 43%) e il presidente uscente Joseph Kabila, che avrebbe ottenuto circa il 34% dei suffragi a livello nazionale, mentre non vi è alcun accenno agli altri 30 candidati. I risultati dei 49.746 seggi, si legge in un comunicato, “stanno per essere inviati ai 62 centri locali di registrazione della Cei, dove si procederà alla raccolta dei dati prima della pubblicazione”. Parlando alla MISNA, un responsabile del coordinamento di osservatori elettorali che riunisce 24 reti della società civile di tutto il Congo – ieri aveva deplorato le “pericolose manipolazioni della volontà popolare” dei candidati che diffondono risultati parziali.

MESSICO

I sostenitori di Andres Manuel Lopez Obrador, candidato di sinistra alle elezioni presidenziali del 2 luglio scorso, hanno bloccato il traffico di Città del Messico per il secondo giorno consecutivo. Con lo stesso Obrador, i manifestanti hanno dormito all'aperto e occupato il principale viale della capitale messicana, Reforma, per chiedere il riconteggio dei voti. Obrador contesta la vittoria di Felipe Calderon, candidato di centro-destra, perché secondo lui ci sarebbero stati brogli durante la consultazione elettorale.

CUBA

La televisione cubana ha emesso un comunicato, a quanto dichiarato scritto in prima persona da Fidel Castro, in cui il 'lider maximo' assicura che si trova in condizioni stabili. Il testo, che non contiene dati concreti sullo stato di salute di Fidel, è stato letto da un giornalista nel programma 'Mesa Redonda'. Si tratta della seconda nota ufficiale dopo che la televisione, ieri, ha emesso un comunicato che informava del passaggio di poteri al fratello Raul. "Posso dire che è una situazione stabile, però un'evoluzione reale ha bisogno di tempo. Il massimo che posso dire è che la situazione si manterrà stabile, ma non posso emettere nessun verdetto", recita il testo ufficiale, dove Castro precisa che si sente "perfettamente bene" d'animo e che l'importante è "che nel paese tutto vada avanti per il meglio".

CAUCASO

Decine di volontari russi stanno affluendo dalle regioni russe meridionali verso l'autoproclamata repubblica indipendentista d'Abkazia, nell'ovest della Georgia, per dare man forte alle truppe separatiste abkaze in caso di conflitto armato con l'esercito georgiano. Altre centinaia di volontari, si stanno preparando a partire per "difendere - dicono - i nostri concittadini russi da un'eventuale aggressione georgiana". "Nella scorsa guerra - quella del 1992-'93 - il nostro aiuto è stato dato in maniera disorganizzata. Ma questa volta le cose andranno diversamente". La tensione tra Tbilisi e i separatisti abkazi è salita alle stelle dopo l'occupazione militare georgiana della Gola di Kodori. E anche sull'altro fronte interno, quello dell'Ossezia del Sud, la situazione appare sempre più critica.

CECENIA

Altri 12 guerriglieri ceceni si sono consegnati alle forze russe oggi, portando a oltre 70 il numero dei ribelli indipendentisti che hanno accettato l'offerta di amnistia fatta quattro giorni fa dal cosiddetto Comitato Nazionale Antiterrorista russo per i guerriglieri che deporranno le armi entro il 30 settembre.

SRI LANKA

I ribelli delle Tigri tamil hanno attaccato alcune postazioni dell'esercito vicino al porto di Trincomalee, nell'est dello Sri Lanka. Le Tigri hanno lanciato mortai contro le basi militari, un giorno dopo l'attacco a una nave di soldati che stava entrando nel porto. Il sito filoribelle Tamilnet dice che 4 soldati sono stati uccisi nell'attacco, ma non ci sono conferme ufficiali. L'agenzia stampa Associated Press cita una fonte medica che parla di un civile ucciso e 13 feriti.

BRASILE

La compagnia brasiliana Petrobras ha annunciato oggi che costruirà nel paese almeno due impianti per importare 20 milioni di metri cubi giornalieri di gas naturale liquido, e che sta studiando la possibilità di operare in impianti di compressione di altri paesi. La Petrobras ha dichiararto di voler entrare in questo mercato non solo come cliente, ma anche eventualmente come fornitore internazionale.

NIGER

Uno sciopero generale in tutto il paese è stato indetto per oggi dalle organizzazioni e associazioni della società civile del Niger; l’iniziativa è la seconda in un mese e la terza quest’anno per denunciare “la miseria” in cui vive la popolazione e le difficoltà di accesso ai servizi sociali. Tutti i nigeriani sono invitati a “restare nelle loro case” per un giorno per “protestare in silenzio contro il malessere sociale nel paese” ha fatto sapere il Coordinamento democratico della società civile, organizzazione ombrello che riunisce le associazioni promotrici.

COREA DEL NORD

Sarebbe molto più grave di quanto finora si era temuto il bilancio delle alluvioni che hanno colpito la Corea del Nord a causa delle violente piogge luglio: secondo l’organizzazione non governativa per i diritti umani ‘Good Friends’ della Corea del Sud, con contatti nel nord, finora “sono stati contati 4.000 dispersi, ma il numero finale di vittime e dispersi potrebbe essere di 10.000”.

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

IRAQ

Tre persone sono morte e altre nove sono rimaste ferite a Bagdad, dopo l'esplosione di tre ordigni nascosti sul ciglio di una strada. Le bombe sono state fatte esplodere vicino a un gruppo di lavoratori che cercava impiego. L'esercito Usa, intanto, ha reso noto che un soldato americano è rimasto ucciso ieri in combattimento nella provincia di Al Anbar, nell'ovest dell'Iraq.

LIBANO

Scaduta stanotte la tregua di 48 ore durante la quale sono continuati i bombardamenti israeliani, nelle prossime ore l'esercito l'esercito israeliano si prepara a scatenare una massiccia offensiva sul Libano del sud ma anche al confine siriano. E stamattina fonti militari libanesi riferiscono che due ponti strategici sono stati distrutti in Libano a 5 chilometri dal confine con la Siria, i ponti sono stati attaccati da caccia-bombardieri israeliani e resi inservibili.

E ancora stamattina l'esercito israeliano ha detto di aver catturato alcuni combattenti di Hezbollah, secondo fonti locali, dopo diversi bombardamenti nell'area, un elicottero israeliano è atterrato e sono cominciati scontri con le milizie di Hezbollah. E intanto e salito a 10 il bilancio dei civili uccisi nel raid israeliano su un villaggio vicino alla città di Baalbek, nel Libano orientale. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza libanese. Un altro civile è rimasto ucciso in un bombardamento a Hermel, nel nord del Paese. Si contano anche tre soldati dell'esercito libanese uccisi in un raid aereo israeliano nel Libano del sud. Lo hanno reso noto fonti di sicurezza libanesi.

AFGHANISTAN

Un'autobomba è esplosa questa mattina a Kabul ferendo un passante. Un portavoce del ministero dell'Interno, Yousef Stanezai, ha detto che la polizia stava seguendo un'automobile sospetta quando l'attentatore si è fatto saltare in aria.

CECENIA

Altri 12 guerriglieri ceceni si sono consegnati alle forze russe oggi, portando a oltre 70 il numero dei ribelli indipendentisti che hanno accettato l'offerta di amnistia fatta quattro giorni fa dal cosiddetto Comitato Nazionale Antiterrorista russo per i guerriglieri che deporranno le armi entro il 30 settembre.

SRI LANKA

I ribelli delle Tigri tamil hanno attaccato alcune postazioni dell'esercito vicino al porto di Trincomalee, nell'est dello Sri Lanka. Le Tigri hanno lanciato mortai contro le basi militari, un giorno dopo l'attacco a una nave di soldati che stava entrando nel porto. Il sito filoribelle Tamilnet dice che 4 soldati sono stati uccisi nell'attacco, ma non ci sono conferme ufficiali. L'agenzia stampa Associated Press cita una fonte medica che parla di un civile ucciso e 13 feriti.

NIGER

Uno sciopero generale in tutto il paese è stato indetto per oggi dalle organizzazioni e associazioni della società civile del Niger; l’iniziativa è la seconda in un mese e la terza quest’anno per denunciare “la miseria” in cui vive la popolazione e le difficoltà di accesso ai servizi sociali. Tutti i nigeriani sono invitati a “restare nelle loro case” per un giorno per “protestare in silenzio contro il malessere sociale nel paese” ha fatto sapere il Coordinamento democratico della società civile, organizzazione ombrello che riunisce le associazioni promotrici.

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gror060802 (last edited 2008-06-26 09:56:05 by anonymous)