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l'idf ammette errore a gana ma amnesty international richiede un'inchiesta Le forze di difesa israeliane (Idf) ammettono di aver colpito, ma per errore, il palazzo di Cana, causando una strage di civili. Secondo il rapporto di un'inchiesta interna, pubblicato oggi, due missili vennero lanciati, ma solo uno esplose. L'esercito 'riteneva che l'edificio non fosse abitato da civili, e che fosse invece usato come nascondiglio dai miliziani di Hezbollah'. Se fosse stato noto che vi erano civili 'l'attacco non sarebbe stato effettuato' a rispondere e' a,mesty international: L’inchiesta condotta dalla Forza di difesa israeliana (Idf) sull’attacco missilistico di Cana e’, per Amnesty International, palesemente inadeguata e rende piu’ stringente la necessita’ di inviare urgentemente nella zona la Commissione internazionale di accertamento dei fatti. Infatti i sopravvissuti, intervistati dai ricercatori di Amnesty International giunti a Cana poco dopo l’attacco, hanno dichiarato che si trovavano nell’edificio da circa due settimane e che la loro presenza avrebbe dovuto essere notata dagli aerei spia israeliani che, in quei giorni, avevano sorvolato ripetutamente la zona. Amnesty International precisa che i preavvisi di evacuazione trasmessi dall’esercito israeliano alla popolazione civile non assolvono Israele dalle responsabilita’ che gli derivano dalle norme consuetudinarie del diritto umanitario. Lanciare intenzionalmente un attacco sproporzionato o indiscriminato o colpire deliberatamente civili od obiettivi civili costituisce un crimine di guerra. Inoltre, sottolinea Amnesty International, il concetto di ‘zona di libero fuoco’ e’ incompatibile con le norme del diritto umanitario. La televisione araba al Arabiya, citando fonti della sicurezza libanese, ha smentito la notizia secondo cui l'esercito israeliano avrebbe ucciso oltre 250 guerriglieri di Hezbollah nel corso dei 23 giorni di guerra in Libano. Secondo l'emittente, i miliziani uccisi sono circa ottanta. Al Arabiya riferisce anche che oggi due tank israeliani Merkava sono stati distrutti vicino al villaggio di Shihin, a quattro chilometri dal confine on Israele. Non si ha notizia di vittime. Testimoni palestinesi riferiscono che i bulldozer israeliani stanno spianando un'area, tra Beit Lahiya e Beit Hanoun, per impedire l'accesso al valico di Eretz, il confine con Israele nel nord della Striscia. Ufficiali della sicurezza palestinese hanno denunciato il fatto che l'esercito israeliano sta sigillando la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, impedendo l'accesso e l'uscita, sia ai giornalisti che ai malati. Pare che anche tre quotidiani non riescano a essere distribuiti nei territori palestinesi. In Iraq nel corso della notte sono morte, a causa di attentati, altre 14 persone. Lo stillicidio quotidiano di vittime di vittime, scontri e violenze che arriva da Baghad ha indotto la Misna, agenzia stampa missionaria, a parlare di strage silenziosa in un comunicato diffuso oggi. "Mentre l'attenzione dei mass-media è concentrata sui bombardamenti israeliani in Libano e sui lanci di razzi nel nord di Israele da parte di Hezbollah – rileva l’agenzia - in Iraq continuano a morire decine di persone ogni giorno. Una carneficina ininterrotta (100 morti al giorno negli ultimi mesi secondo un rapporto Onu) a cui vanno aggiunti i tanti profughi: Solo negli ultimi dieci giorni – ricorda Misna - almeno 20mila persone sono fuggite dalle loro case per cercare altrove rifugio dalla violenza settaria, alzando così il bilancio degli sfollati redatto dal ministero delle migrazioni a 182.154”. Un giornalista indipendente di San Francisco, autore di un blog di informazione, è stato arrestato con l'accusa di oltraggio alla magistratura per aver rifiutato di consegnare un filmato inedito relativo ad una manifestazione contro il G8. Joshua Wolf, 24 anni, resterà "confinato in un luogo appropriato finchè non accetterà di rendere la testimonianza o di fornire le informazioni" reclamate da febbraio scorso dalla giustizia, ha ordinato il giudice federale William Alsup, precisando che la durata della reclusione non potrà comunque superare i 18 mesi. La madre del giovane ha lanciato una campagna sul suo blog per chiedere aiuto nel finanziare la procedura d'appello. Wolf è in possesso di un filmato relativo ad una manifestazione avvenuta a San Francisco l'8 luglio 2005, conclusasi con scontri fra alcuni partecipanti e le forze dell'ordine e con una macchina della polizia bruciata. Il giovane ha affermato che è nei suoi diritti costituzionali non mostrare materiale non pubblicato e non citare le sue fonti. La multinazionale Coca Cola perseguita i lavoratori che si organizzano per lottare rivendicando i loro diritti lavorativi. Licenziamenti, trasferimenti, e togliere gli incarichi fanno parte delle strategie della compagnia. L'Agencia Red Acción (ANRED), informa che queste violazioni sono realizzate con la complicità del sindacato Sutiaga ed hanno come premessa la politica antisindacale. L'impresa Femsa S.A. è la prima azienda imbottigliatrice della Coca Cola in America Latina. Arrivata in Argentina nel 1994 in veste di società. I capitali originari della Femsa sono messicani. Secondo i lavoratori ciò che non è nessun segreto sono le condizioni di lavoro che l'impresa impone ai lavoratori. Il maggior volume di contrattazione d'impiegati coincide con l'inizio dell'alta stagione, vale a dire a partire dal mese di settembre, con un contratto di sei mesi. Per quanto riguarda gli stipendi, l'impresa non si risparmia in materia di raggiri. I lavoratori segnalano che di fronte agli abusi e alle soprusi dell'impresa il sindacato non li ha mai difesi Questa mattina una folta delegazione delle famiglie occupanti l’ex sanatorio Luzzi hanno pacificamente invaso gli uffici della presidenza del Consiglio Regionale, poichè le numerose richieste di incontro erano state ignorate. Gli occupanti dell’Ex sanatorio chiedono che la Regione intervenga in arbitrato presso il Sindaco di Sesto Fiorentino che con atteggiamenti abberranti ed indegni rifiuta di iscrivere nelle scuole pubbliche gli oltre 60 bambini in età scolare; gli occupanti hanno anche chiesto che venga ripristinata la fornitura di acqua, e che questo tentativo di integrazione non venga interrotto da sgomberi e polizia. Il passaggio di proprieta' costera' meno di 20 euro, con la possibilita', prevista dalla manovra del decreto Bersani, di ricorrere ai Comuni. 'La normativa stabilisce che non vi siano costi, pertanto chi si rivolgera' al Comune avra' 2 sole spese: una marca da bollo da 12,26 euro, e i diritti di segreteria in media di 5-6 euro'. Si dovranno far autenticare le firme e l'atto di alienazione, cioe' la scrittura privata che stabilisce la compravendita del veicolo, e poi recarsi a depositarla al PRA.
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