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Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

PALESTINA

Ieri notte il presidente palestinese Abu Mazen è tornato a Gaza per fare un ulteriore tentativo di accordo con Hamas, per la formazione di un governo di unità nazionale. Mazen, che oggi incontrerà il premier Haniyeh, si è detto disposto a "decisioni coraggiose" per cambiare lo scenario politico entro la fine del mese. Le condizioni poste all'eventuale governo di unità nazionale non sono ancora chiare, alcune fonti parlano dell'accettazione degli accordi dell'iniziativa di Pace del summit Arabo tenutosi a Beirut nel 2002, secondo altre, l'accordo di riferimento sarebbe il "documento dei prigionieri", firmato dai politici detenuti di Hamas e Fatah a giugno. Azzam al-Ahmed, un legale del partito del presidente, al Fatah, sostiene che tra i prerequisiti per fare parte del nuovo governo non ci sarà il riconoscimento di Israele. A suo avviso, l'organizzazione per la liberazione della Palestina, OLP, riconosce già il diritto all'esistenza di Israele per conto di tutti i palestinesi. Sami Abu Zuhri, il portavoce di Hamas, ha espresso la disponibilità del partito di governo a creare una forza unica insieme a Fatah, ma si è detto diffidente e ha spiegato che Hamas non accetterà che le condizioni per la partecipazione al nuovo esecutivo vengano poste dagli Usa e da Israele.

Il presidente palestinese Abu Mazen, dopo aver incontrato il premier britannico Tony Blair, ha dichiarato oggi di essere pronto a un colloquio con il primo ministro israeliano Euhd Olmert.

E intanto le trattative per la liberazione del caporale Gilad Shalit, catturato da miliziani di Hamas il 25 giugno scorso, segnano uno stallo. La liberazione di Shalit pareva prossima grazie alla mediazione egiziana, ma da Damasco, il ministro degli esteri del governo Hamas, Khaled Meshaal, ha dichiarato che Hamas rifiuterà l'accordo - che prevede la liberazione di mille prigionieri palestinesi in cambio della restituzione di Shalit- perché in questa trattativa il ruolo dell'Egitto rappresenta gli interessi israeliani e statunitensi. Pare che le diplomazie di vari paesi del golfo stiano cercando di ammorbidire la posizione di Meshaal per far sì che lo scambio avvenga entro l'ultima settimana di settembre, quando inizierà il mese di Ramadan.

ESTERI

LIBANO

Intanto Tony Blair dopo il colloquio con Abu Mazen e' arrivato oggi a Beirut fra imponenti misure di sicurezza. Soldati e reparti di polizia sono stati dispiegati nel centro della capitale libanese in vista di manifestazioni di protesta contro l'atteggiamento britannico durante la guerra.

MONTENEGRO

Milo Djukanovic ha vinto le prime elezioni del Montenegro, da quando quest'ultimo ha scelto con un referendum l'indipendeza dalla federazione con la Serbia. I risultati ufficiali non sono ancora arrivati, ma tutti i sondaggi danno per vincitore il premir uscente. Era stato proprio Djukanovic a guidare la separazione da Belgrado.

GIAPPONE

Shinzo Abe, candidato premier alle prossime elezioni in Giappone, con buone possibilià di vittoria, ha fatto sapere oggi che in caso di una sua vittoria il pacifismo scomparirà dalla Costituzione giapponese. Il testo fondamentale del paese asiatico, entrato in vigore dopo la Seconda Guerra mondiale, faceva esplicito riferimento al divieto per il paese d'intraprendere azioni militari contro altri popoli e al rifiuto dell'uso della forza in generale. E intanto è stato effettuato con successo il lancio di una satellite per monitorare la Corea del Nord. Secondo quanto riferito da un ufficiale di un'agenzia aerospaziale, il satellite H-2A, in grado d'inquadrare oggetti grandi come macchine, è stato lanciato alle 13.35 ora locale dalla prefettura di Kagoshima. Il piano mira alla sicurezza e alla difesa del Giappone da Paesi terzi, ha affermato un portavoce del governo, ma il satellite verrà anche utilizzato per valutare le catastrofi di larga scala e non è direttamente correlata con la specifica questione della Corea del nord e i suoi lanci missilistici.

IRAQ

Un'autobomba è stata fatta esplodere questa mattina lungo un'affollata strada irachena del quartiere di al-Talibiya, a Baghdad, una zona abitata in maggioranza da sciiti. Lo hanno reso noto fonti del ministero dell'Interno iracheno.

Il capo dell'intelligence del corpo dei marine in Iraq, il colonnello Pete Devlin, ha scritto un rapporto sulla situazione nel Paese in cui riferisce che le prospettive di riportare alla sicurezza la provincia occidentale di al Anbar sono "esili" e che "non c'è nulla che l'esercito Usa possa fare per migliorare la situazione sia sociale che politica dell'area". Ha sottolineato che la sconfitta delle forze della coalizione nella provincia è stata politica oltre che militare. Devlin sostiene che non ci sono né governo né istituzioni governative nell'Anbar, e che questa mancanza ha lasciato un vuoto che è stato riempito dal gruppo insorgente di Al Qaeda in Iraq, diventato la principale forza politica della provincia. Il Colonnello Devlin, che ha scritto il suo resoconto sulla base di quanto osservato sul campo, nel periodo da febbraio 2006 a oggi, ha concluso sostenendo che "Gli Usa hanno perso la provincia di al Anbar".

Intanto un attentatore suicida si è fatto esplodere su un pullman che trasportava reclute dell'esercito nei pressi di Baghdad. Almeno 14 persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite.

GUATEMALA

Eduardo Maas, giornalista radiofonico guatemalteco di 58 anni, è stato assassinato a colpi d'arma da fuoco mentre era all'interno della sua auto a Coban, nel sud del Paese. Maas era noto in Guatemala per le sue battaglie in difesa del rispetto dei diritti umani.

FILIPPINE

Una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite a causa dell'esplosione di una bomba in una lavanderia pubblica a Mandaue, vicino a Cebu, nelle Filippine centrali. L'esplosione è stata causata da una tanica di benzina.

SRI LANKA

Non sembra placarsi al tensione tra l'esercito governativo e i ribelli Tamil in Sri Lanka. Oggi sono ripresi i combattimenti, e colpi di mortaio e di artiglieria hanno martellato la linea del fronte settentrionale.

AFGHANISTAN

Insorti afgani hanno ucciso il governatore di una provincia, quella orientale di Paktia, infliggendo un duro colpo alla struttura amministrativa del paese: la vittima è Hakim Taniwal, ex-ministro del Lavoro e degli Affari sociali, tornato in Afghanistan dopo aver insegnato per qualche tempo in un’università australiana. Con lui sono morti suo nipote, il capo della guardie del corpo e l’attentatore stesso, che aveva atteso il gruppo all’uscita di un ufficio mentre stavano per salire in auto. Rivendicato subito dopo da un portavoce dei talebani, l’attacco costituisce di fatto una risposta all’operazione della Nato con cui, al sud, nella provincia di Kandahar, tra Zari e Panjiway, tra sabato e domenica sarebbe stato ucciso un centinaio di insorti. Dopodomani, al quartier generale della Nato ,in Belgio, dovrebbe svolgersi un incontro in cui verrà valutata la situazione afgana.

IRAN

I colloqui di Vienna fra l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza, Javier Solana, e il capo negoziatore iraniano, Ali Larijani, sul conflitto per i progetti nucleari di Teheran hanno consentito di fare "progressi" e hanno prodotto l'annuncio che i due si rivedranno la settimana prossima. Da parte iraniana, però, è stata smentito quello che sembrava il risultato principale dei due giorni di discussioni, trapelato da anonime fonti diplomatiche nella capitale austriaca, risultato che avrebbe soddisfatto, sia pure solo temporaneamente, la principale richiesta della comunità internazionale: l'asserita disponibilità di Teheran a sospendere, fino a un massimo di due mesi e su base volontaria, le sue attività di arricchimento di uranio e allontanare così lo scenario di sanzioni da parte dell'Onu. Dopo il colloquio con Solana, secondo quanto si apprende a Vienna, Laraijani si sarebbe peraltro incontrato in serata con il direttore generale dell'Aiea Mohammed ElBaradei, in vista dell'apertura oggi della riunione autunnale del 'Board', il Consiglio dei governatori dell'Agenzia atomica internazionale dell'Onu, che vede fra i punti in agenda proprio il caso Iran.

EMIRATI ARABI UNITI

L'emittente satellitare al-Arabiya, cha ha la sua base negli Emirati Arabi Uniti, non potrà essere vista in Iraq per almeno un mese. Il governo iracheno accusa infatti il network televisivo d'incitare l'odio settario tra sunniti e sciiti con i suoi reportage e le sue inchieste.

CUBA

Il leader cubano Fidel Castro spera di poter apparire al 14esimo summit dei Paesi non Allineati, che si apre oggi a Cuba e che durerà fino al 16 settembre. Il ministro degli esteri cubano Felipe Perez Roque ha affermato che le condizioni di salute di Castro stanno migliorando dopo l'intervento chirurgico all'intestino e che l'ottantenne lider maximo accogliera' il segretario generale dell'Onu Kofi Annan. Tuttavia, ha aggiunto, non possiamo dire se sara' fisicamente presente ai lavori del summit.

MIGRANTI

Ancora allarme sbarchi alle Canarie. Sono giunti sulle isole spagnole circa 800 migranti, sbarcati durante il fine settimana. Il governo spagnolo ha dichiarato che non ci saranno piu' regolarizzazioni perchè il mercato del lavoro è saturo.

E in ITALIA i Carabinieri di Lampedusa e gli uomini della Capitaneria di Porto hanno fermato a terra complessivamente 41 persone, mentre sono in corso le ricerche di altri migranti che mancherebbero all'appello. E' stato anche rintracciato il natante utilizzato dai migranti per sbarcare sull'isola senza essere notati. Come conferma la Capitaneria di porto di Palermo, i primi 34, tra cui nove donne, sono stati rintracciati poco dopo le due della notte scorsa sull'isola, mentre gli altri 7 appena un'ora fa.

ITALIA

Ardian Halili di 32 anni e Ali Koci di 37 anni, due pregiudicati albanesi, sono stati arrestati questa mattina dalla polizia con l'accusa di essere gli autori materiali dell'aggressione a due braccianti senegalesi. Il pestaggio, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stato ordinato da un italiano. I due albanesi avrebbero picchiato i senegalesi con calci, pugni e un bastone per indurli ad abbandonare le campagne di San Marco in Lamis e far lavorare al loro posto i braccianti romeni, che costano meno rispetto ai lavoranti africani.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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