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Appunti e note redazionali

Fonti

'## FONTE E DATA Fonte:

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

IRAK: CONTINUANO I MASSACRI

22 persone sono morte oggi in Iraq, mentre polizia, esercito e contingente internazionale si stanno preparando a rafforzare le misure di sicurezza in vista del mese del Ramadan che inizierà domenica prossima, segnato in passato da un’inasprirsi di violenze. 13 reclute sono state uccise e 10 ferite nel pomeriggio a Ramadi, capitale della provincia sunnita di Al-Anbra, 110 chilometri a ovest di Baghdad: un attentatore suicida si è fatto esplodere a bordo di un’auto nei pressi del centro di reclutamento della polizia di Houriya, nel quartiere sudoccidentale di Taamin, uno dei più pericolosi della città, i cui 1000 poliziotti sono ripartiti in quattro commissariati. Lo scorso 5 gennaio, 67 reclute volontarie e due soldati statunitensi erano stati uccisi in un incidente analogo. Sono invece 8 le persone uccise da bombe sul ciglio della strada o da uomini armati nella città nord-orientale di Baquba o nei suoi dintorni, mentre a Muqdadiyah, due civili sono stati assaliti e attaccati da un gruppo armato. Un ex-esponente dell’ex-Partito Baath è stato ucciso a Hillah, a sud di Baghdad, dove sinora sono stati rinvenuti 14 cadaveri con segni di tortura che si aggiungono ai 140 scoperti la scorsa settimana nella sola capitale. Il governo iracheno ha deciso di porre fine alla presenza del Partito dei Lavoratori del Kurdistan turco PKK in Iraq, e ha ordinato la chiusura di tutti i suoi uffici vietando lo svolgimento di qualunque attività su tutto il territorio nazionale. Il governo iracheno collaborerà con la Turchia per risolvere tutti i problemi al fine di rafforzare la sicurezza e le relazioni di buon vicinato.

AFGHANISTAN: E' SEMPRE PIU' GUERRA

  • Terzo attentato in un solo giorno, a Herat una bomba posta su una bici uccide 10 persone e ne ferisce una quindicina. Sono tre le vittime, tutti poliziotti, di un attentato suicida avvenuto in un mercato di Kabul. Lo ha annunciato Shah Paktiawal, direttore della polizia della capitale afgana. Tre agenti sono rimasti feriti. Un testimone oculare ha inoltre riferito la presenza di due civili feriti. Attentato a Kandahar: uccisi 4 militari canadesi, 27 bambini feriti. Quattro militari canadesi della forza Nato in Afghanistan sono stati uccisi in un attentato suicida questa mattina a Kandahar, nel sud del Paese. Lo ha reso noto il Generale David Fraser, comandante delle truppe della coalizione nell'area. Un uomo a bordo di una bicicletta si e' fatto saltare in aria mentre i militari distribuivano materiale scolastico ad una folla di bambini, 27 dei quali sono rimasti feriti. Quattro sono in gravi condizioni. A rivendicare l'attentato sono stati i Talebani che da settimane hanno intrapreso una massiccia offensiva contro il governo afghano e contro le forze Nato presenti sul territorio. Secondo un loro portavoce i militari canadesi uccisi sarebbero una decina.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

PALESTINA: AL QUEDA RIVENDICA UCCISIONE TRE GIORNI FA DI GENERALE ANP E LA SUA SCORTA

"Al-Qaeda in Palestina" ha rivendicato oggi con un comunicato diffuso a Gaza la uccisione di un alto ufficiale dei servizi segreti dell'Anp, Jad Taye. Taye e i quattro agenti della sua scorta sono stati crivellati di colpi da un commando venerdì scorso, mentre si trovavano a Gaza a breve distanza dalla abitazione del premier Ismail Haniyeh. A Gaza sono stati diffusi in passato altri testi attribuiti ad 'Al-Qaida in Palestina'. Ma molti dubitano ancora che una organizzazione del genere esista davvero. Gli estensori del comunicato, firmato per esteso da 'Tanzim (organizzazione) al-Qaida al-Jihad in Palestina', accusano la vittima del loro attacco di essere stato un "apostata" e dunque meritevole della morte. 'Al-Qaida in Palestina' afferma che Taye era 'al servizio degli americani e dei sionisti" e si era "distinto nella lotta contro i combattenti islamici". Taye viene accusato anche di aver inoltrato informazioni di intelligence al Mossad (spionaggio israeliano) su questioni sia palestinesi sia libanesi.

SOMALIA: ATTENTATO CONTRO IL PARLAMENTO, 11 MORTI

Il portavoce del governo somalo ha annunciato che l'attacco di stamattina al parlamento di Baidoa era mirato a uccidere il presidente Abdullahi Yusuf Ahmed. Al momento delle esplosioni di due autobomba, davanti alla sede del parlamento di transizione a Baidoa, 250 chilometri a nordovest di Mogadiscio, il presidente stava lasciando la sede dell'assemblea dove ha pronunciato un discorso in mattinata, prima delle votazioni per la fiducia al suo governo. Il presidente e' uscito indenne dall'attentato, ma uno dei suoi fratelli, Abdullahi Yusuf Ahmed e' rimasto ucciso. Lo si e' appreso da fonti della presidenza. Sono almeno 11 le persone morte nell'attentato; tra le vittime vi sono sei assalitori. Lo ha detto oggi a Nairobi il ministro degli esteri somalo Ismail Mohamed Hurre. Il ministro ha precisato che nel tentativo di assassinare il presidente somalo Abdullah Yusuf Ahmed, "sono morti cinque membri del suo entourage e sei terroristi e almeno tre persone del convoglio presidenziale sono state ferite". Inoltre, ha confermato il responsabile, due sospetti sono stati arrestati.

COSTA D'AVORIO: FERMATI DUE FRANCESI PER I RIFIUTI TOSSICI

Due dirigenti francesi della multinazionale ‘Trafigura Ltd’ - il direttore Claude Dauphin e il responsabile delle operazioni in Africa Occidentale Jean-Pierre Valentini - sono stati fermati nel fine-settimana dalle autorità ivoriane mentre si stavano per imbarcare su un aereo diretto a Parigi: lo hanno riferito in un comunicato i vertici dell’azienda, nota per avere noleggiato il cargo ‘Probo Koala’ che tra il 19 e 20 agosto scorso ha scaricato almeno 500 tonnellate di rifiuti contenenti scarti della lavorazione del petrolio e sostanze solforiche in 11 siti, inclusa la discarica pubblica, nella capitale Abidjan. Nella nota, la ‘Trafigura Ltd’ precisa che i due “non sono in stato di arresto, ma stanno lavorando con le autorità in qualità di testimoni nelle investigazioni”. Fonti ufficiali del governo ivoriano hanno precisato che ai due funzionari sono stati ritirati i passaporti ed stato ordinato loro di non lasciare il paese; non è ancora chiara la durata del provvedimento. Il disastro ambientale ha causato finora la morte di sette persone, mentre altre 24 restano ricoverate in condizioni gravi; secondo il ministero della Sanità ivoriano sono in totale 36.500 i cittadini che hanno chiesto assistenza medica denunciando vertigini, nausea e problemi alle vie respiratorie. Lo scandalo ha provocato un'ondata di violenza in città, con centinaia di manifestanti infuriati che, lo scorso venerdì, hanno linciato il ministro dei Trasporti.

SUDAN: SPIRAGLI PER LA MISSIONE UA IN DARFUR

Potrebbe essere vicina a una soluzione la disputa sulla missione di pace di stanza in Darfur, la regione occidentale del Sudan teatro di una guerra dal febbraio 2003. Secondo il protavoce presidenziale il Sudan potrebbe accettare una nuova estensione della missione di pace guidata dall'Unione Africana, dando così tempo alle parti (Khartoum e Onu in primis) di studiare soluzioni alternative per il futuro. Il Sudan avrebbe in mente di proporre lAfrican Union Plus', una missione guidata dall'U.Africana ma appoggiata a livello logistico dai Paesi occidentali. In Darfur è già presente una missione dell'Ua, forte di 7 mila uomini, il cui mandato scade a fine mese. Il Sudan si oppone al dispiegamento di una forza di pace di 20 mila uomini, già approvato dall'Onu. La guerra in Darfur ha provocato almeno 300 mila vittime.

NEPAL: I MAOISTI ACCUSANO IL GOVERNO DI VIOLARE LA TREGUA

Secondo i maoisti, l’esercito avrebbe importato armi dall’India. Bloccate per protesta le autostrade del Paese - Il sospetto che l’esercito nepalese abbia importato armi dall’India in violazione dell’accordo di cessate-il-fuoco sta compromettendo ulteriormente il clima collaborazione tra ribelli maoisti e governo, mentre il processo di pace procede a rilento. Ribelli e loro sostenitori hanno bloccato la circolazione sulle autostrade in tutto il paese e per l’intera giornata di ieri, per protestare contro il presunto rifornimento d’armi dell’esercito.

ANCORA REAZIONI MINACCIOSE AL DISCORSO DEL PAPA

La cellula irachena di al Qaeda, via internet, promette di proseguire la jihad (guerra santa) fino alla "sconfitta" dell'Occidente in risposta alla “denigrazione” di islam e jihad da parte di Papa Benedetto XVI. Ieri, nel corso dell’angelus, il Pontefice aveva espresso vivo rammarico per il fatto che le sue parole avevano offeso i musulmani. Questa mattina, a Bassora, nel sud dell'Iraq, durante una manifestazione è stata bruciata un'effige del Papa e delle bandiere americane e tedesche. I manifestanti, circa 500 persone, hanno risposto all'appello di un capo religioso sciita, Mahmoud al-Hassani, riunendosi davanti alla sede del Governatorato di Bassora. Il leader religioso iraniano Alì Khamenei ha respinto il rammarico di Benedetto XVI e ha definito le parole del Pontefice sull'Islam come "un anello della catena" nel complotto israelo-statunitense per alimentare lo scontro tra religioni. In mattinata il portavoce del governo di Teheran, Gholam Hossein Elham, aveva definito le spiegazioni date ieri dal Papa sul suo discorso a Ratisbona "necessarie", ma non sufficienti: il Pontefice "deve dire che quello che aveva affermato è sbagliato".

MIGRANTI: SBARCHI E NAUFRAGI

Un barcone con almeno 25 migranti irregolari a bordo sarebbe naufragato a causa del maltempo nel tratto di mare compreso tra la costa tunisina e quella maltese. Unità navali dei due paesi avrebbero recuperato per ora 12 naufraghi e un corpo privo di vita. Si dispera di ritrovare gli altri dispersi vivi a causa del mare molto mosso Un barcone con a bordo almeno 200 migranti di origine asiatica è stato individuato dalle unità aeree spagnole in viaggio verso le Canarie. Secondo le autorità spagnole, i migranti sarebbero partiti dalla Guinea Bissau; Madrid intende intercettare e deviare l’imbarcazione prima che entri in acque territoriali spagnole. Giovedì scorso è approdato nell’arcipelago un altro barcone con a bordo 165 asiatici, per i quali sono in corso le procedure di rimpatrio. La Guardia Civil spagnola ha intercettato 18 migranti irregolari – 16 asiatici e due subsahariani – mentre tentavano di entrare illegalmente nelle acque territoriali spagnole. Tutti sono stati portati al centro di permanenza temporanea dell’enclave, dove attualmente sono già ospitate circa 600 persone. Intanto l’autorità provinciale di Ceuta ha reso noto che nel solo mese di agosto la polizia ha impedito l’accesso nell’enclave di 473 migranti privi di regolari documenti, la maggior parte dei quali di nazionalità marocchina.

SVEZIA: VITTORIA ELETTORALE DEL CENTRO-DESTRA

Dopo 12 ani di governo socialdemocratico, il centrodestra ha vinto le elezioni. La coalizione guidata da Frederik Reinfeldt ha avuto il 48% dei voti, il premier uscente Goran Persson si è fermato al 46%. Persson ha ammesso la sconfitta e ha annunciato che lascerà la guida del Partito socialdemocratico. La vittoria della destra e' un vero e proprio terremoto politico e segna una interruzione del lungo e fortunato ciclo di potere dei socialdemocratici, al governo per 65 anni negli ultimi 74, di cui gli ultimi dieci sotto la leadership di Persson. Ma gli effetti politici potrebbero farsi sentire anche in Europa, dove è sempre vivo il dibattito sulla riforma del welfare, del mercato del lavoro e del sistema fiscale, tutti temi che hanno caratterizzato la campagna elettorale svedese. Il centrosinistra, dal canto suo, ha difeso i traguardi raggiunti e un bilancio economico che appare migliore rispetto agli altri Paesi europei: tasso di crescita del 5,6% nel secondo trimestre, avanzo di cassa, tasso di disoccupazione al 5,7% in agosto, esportazioni in rialzo.

ITALIA

PALERMO: GIORNATA DI LOTTA DEI SENZA CASA

Le Famiglie del Comitato di Lotta per la casa "12 Luglio" hanno bloccato dalle 9:00 alle 14:00 i quattro canti della citta' di Palermo. Dopo la mobilitazione delle scorse settimane che ha portato al risultato del blocco dello sgombero in via Monzambico e di tutti gli sgomberi in tutta la città, una cinquantina di famiglie senza casa ha protestato contro l'immobilismo dell'amministrazione Cammarata nell'affrontare l'emergenza abitativa a Palermo. Il comitato di lotta nel pomeriggio è stato ricevuto dal prefetto di Palermo, per cercare di accellerare il confronto con l'assessore alla casa Mineo per la riapertura della lista d'emergenza abitativa a Palermo.

MISSIONE IN CINA: PRODI CHIEDE LA FINE DELL'EMBARGO SULLE ARMI CONTRO PECHINO

Il presidente del Consiglio Romano Prodi si è schierato a favore della fine dell’embargo europeo sulla vendita di armi alla Cina “il più presto possibile”. Nel corso di una conferenza stampa congiunta a Pechino con il premier Wen Jiabao, Prodi propone dunque di rivedere la decisione dell’Unione europea presa nel 1989 dopo il massacro di Piazza Tiananmen. Il capo del governo italiano ha colto l’occasione dell’incontro per mettere sul tavolo anche altri temi. "Abbiano avviato un dialogo strutturato in materia di diritti umani – ha detto - Il dialogo è uno strumento prezioso per conferire ulteriore forza alla tutela delle libertà di informazione, di distensione del pensiero e di religione". "Questo è un tema per il quale la comunità italiana nutre una particolare sensibilità". Prodi aggiunge anche che con i vertici delle istituzioni cinesi "abbiamo espresso la ferma adesione dell'Italia alla politica di una sola Cina". Immediata la risposta di Jiabao: "Siamo d'accordo a rafforzare il dialogo su questioni internazionali e sul problema dei diritti umani". Prodi ha poi apprezzato la decisione della Cina di inviare 1000 soldati in Libano per la missione internazionale voluta dall’Onu. Secondo il premier, questo "renderà molto più facile mantenere la pace in quel paese".

Siparietto


Gr 13:00

ESTERI

AFGHANISTAN

La polizia afgana ha dichiarato stamane che 13 combattenti talebani sono stati uccisi la scorsa notte nel corso di una battaglia nel villaggio di Awasay, distretto di Grishk, provincia di Helmand. Tra i 13, vi sarebbe anche un importante comandante talebano locale, mullah Mohammad Akhund. Oltre 500 presunti talebani sono stati uccisi nella regione meridionale dell'Afghanistan nel corso dell'operazione Nato "Medusa", iniziata il 2 settembre e terminata sabato.

IRAQ

Una bomba artigianale, nascosta in una busta di plastica, è esplosa nel pomeriggio di oggi a Baghdad. Due civili sono rimasti uccisi dalla deflagrazione e altre otto persone sono rimaste ferite

SRI LANKA

Undici operai musulmani che si stavano recando al lavoro presso un acquedotto a Rattalkulam, 9 chilometri a sud di Pottuvil, nel distretto di Amparai, sono stati massacrati. Lo rende noto la polizia locale. Insieme ai nove, vi sarebbero stati anche altri due operai, che mancano all'appello. Gli operai sarebbero stati uccisi nei pressi di un campo di allenamento dell'esercito, vicino allo Yala National Park.

VENEZUELA

Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, reduce dal vertice cubano dei Paesi non allineati, ha attaccato durante la sua visita in Venezuela tutti i "tiranni del mondo", in particolare gli Stati Uniti, patria dell'imperialismo. Ahmadinejad ha ricevuto l'Ordine del 'Libertador' Simon Bolivar, il più alto riconoscimento del Venezuela, elogiando il governo di Chavez, campione nella lotta contro l'imperialismo.

CINA

La Cina ha deciso di aumentare fino a mille uomini il numero dei propri soldati nella missione internazionale in Libano. Lo ha annunciato il primo ministro cinese Weng Jiabao.

MOLDAVIA

Secessione in Moldavia: la Transnistria, regione russofona della Moldova, a confine con l’Ucraina, ha deciso di staccarsi da Chisinau e ricongiungersi con Mosca. Un referendum dall’esito scontato, cui ha preso parte il 77,6% degli aventi diritto. L'Unione europea si è già pronunciata con un secco monito, disconoscendo qualunque validità al voto, mentre l'agenzia di stampa russa si è affrettata a esaltare il clima democratico e pacifico in cui si è svolto il referendum. In Novembre analogo referendum è previsto per l'Ossetia regione ribelle della Georgia che vuole riavvicinarsi alla Russia.

SUDAN

Potrebbe essere vicina a una soluzione la disputa sulla missione di pace di stanza in Darfur, la regione occidentale del Sudan teatro di una guerra dal febbraio 2003. Secondo il protavoce presidenziale il Sudan potrebbe accettare una nuova estensione della missione di pace guidata dall'Unione Africana, dando così tempo alle parti (Khartoum e Onu in primis) di studiare soluzioni alternative per il futuro. Il Sudan avrebbe in mente di proporre lAfrican Union Plus', una missione guidata dall'U.Africana ma appoggiata a livello logistico dai Paesi occidentali. In Darfur è già presente una missione dell'Ua, forte di 7 mila uomini, il cui mandato scade a fine mese. Il Sudan si oppone al dispiegamento di una forza di pace di 20 mila uomini, già approvato dall'Onu. La guerra in Darfur ha provocato almeno 300 mila vittime.

SOMALIA

"Non ne facciamo una questione di Islam, non è così. Non vorremmo che si associasse quello che è accaduto a cose indebite, è il gesto di estremisti isolati". In riferimento all'uccisione di suor Leonella, avvenuta ieri a Mogadiscio, Gabriella Bono, madre superiora delle Missionarie della Consolata, esclude in un'intervista all'agenzia stampa missionaria Misna che la matrice dell'omicidio sia quella del fanatismo islamico.

ONU

La crisi nucleare iraniana e la missione in Libano sono al centro della 61.ma Assemblea Generale dell’Onu, che entra nel vivo questa settimana con gli interventi dei capi di Stato e di governo. Le ultime crisi internazionali, in primo luogo la sconfitta dell'unilateralismo statunitense in Iraq e la diversa gestione della crisi libanese, ha rilanciato il multilateralismo ed ha messo l'ONU al centro della scena sullo scacchiere mondiali, senza però che le Nazioni Unite abbiano messo mano ad una riforma che ne adegui le strutture alle condizioni mutate dello scenario internazionali - se si eccettua la crezione del Consiglio per i diritti umani. Non scontata né tranquilla si presenta anche la scelta del nuovo segretario generale che dovrà prendere il posto di Kofi Annan il cui mandato scadrà a dicembre.

COSTA D'AVORIO

Sono stati avviati ieri da una compagnia francese i lavori di pulizia degli 11 siti di Abidjan contaminati, lo scorso 19 agosto, da 400 tonnellate di materiale tossico versati nel porto da una petroliera. I lavori dovrebbero durare almeno due settimane, secondo le autorità ivoriane. L'ultimo bilancio parla di 7 morti e almeno 16 mila contaminati. Lo scandalo ha costretto il governo ivoriano a dimettersi, anche se il nuovo esecutivo, presentato alla fine della scorsa settimana, è in gran parte uguale al precendente. Lo scandalo ha provocato un'ondata di violenza in città, con centinaia di manifestanti infuriati che, lo scorso venerdì, hanno linciato il ministro dei Trasporti.

GIAPPONE Il tifone Shanshan ha devastato nel fine-settimana il Giappone meridionale, uccidendo 9 persone e ferendone oltre 250. Molti sono stati travolti da frane dovute alle pesanti precipitazioni. Un treno è stato rovesciato nella provincia di Miyazaki, sulla costa orientale dell'isola di Kyushu. Oltre 40 mila abitazioni nella provincia di Yamaguchi sono state evacuate.

MIGRAZIONI

TUNISIA

Un barcone con almeno 25 migranti irregolari a bordo sarebbe naufragato a causa del maltempo nel tratto di mare compreso tra la costa tunisina e quella maltese. Unità navali dei due paesi avrebbero recuperato per ora 12 naufraghi e un corpo privo di vita. Si dispera di ritrovare gli altri dispersi vivi a causa del mare molto mosso

ITALIA

Sono sbarcati a Lampedusa nella tarda serata di ieri 42 migranti, dopo essere stati soccorsi in difficoltà dalla Guardia di Finanza a causa del mare grosso a circa 17 miglia marine dall’isola. Due persone hanno avuto bisogno di un intervento medico perché riscontrate con un principio di assideramento.

CANARIE

Un barcone con a bordo almeno 200 migranti di origine asiatica è stato individuato dalle unità aeree spagnole in viaggio verso le Canarie. Secondo le autorità spagnole, i migranti sarebbero partiti dalla Guinea Bissau; Madrid intende intercettare e deviare l’imbarcazione prima che entri in acque territoriali spagnole. Giovedì scorso è approdato nell’arcipelago un altro barcone con a bordo 165 asiatici, per i quali sono in corso le procedure di rimpatrio.

CEUTA

La Guardia Civil spagnola ha intercettato 18 migranti irregolari – 16 asiatici e due subsahariani – mentre tentavano di entrare illegalmente nelle acque territoriali spagnole. Tutti sono stati portati al centro di permanenza temporanea dell’enclave, dove attualmente sono già ospitate circa 600 persone. Intanto l’autorità provinciale di Ceuta ha reso noto che nel solo mese di agosto la polizia ha impedito l’accesso nell’enclave di 473 migranti privi di regolari documenti, la maggior parte dei quali di nazionalità marocchina.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror060918 (last edited 2008-06-26 09:51:57 by anonymous)