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Gr 19:30

alcune notizie sulle donne per GR, baci, dà

KENYA: Matrimoni forzati, in 250 tornano a scuola

Sono oltre 250 le giovani ragazze che quest'anno nel distretto di Malindi sono state salvate dal matrimonio forzato e quindi rimandate a scuola. In realtà si tratta di bambine e adolescenti, di un età compresa tra i 10 e i 14 anni, mentre i mariti-acquirenti sono uomini abbastanza vecchi da poter essere loro nonni.

I padri delle ragazze sono stati indagati e verranno processati. Recentemente un uomo è stato condannato a 4 anni di prigione per aver venduto come sposa sua figlia di 12 anni ad un altro uomo.

La cultura patriarcale, ovunque diffusa nel mondo, portano i padri a vendere le figlie, per incrementare l’economia familiare e per pagare la scuola ai figli maschi. Conseguenza ne sono i matrimoni forzati e la prostituzione. Gli uomini delle famiglie precludono in tal modo alle giovani donne la possibilità di una libera scelta, un’educazione ed un acculturamento, basi per il pieno sviluppo dell’individuo e della collettività.

E questo non è un problema solo del Kenya. La Tanzania Media Women Association denunica l’aumento del rischio di contagio dell’AIDS per queste ragazze. Cause ne sono il fatto che le ragazze sono state costrette ad abbandonare la scuola e non hanno quindi ricevuto unìadeguata informazione sui rischi del contagio; inoltre esse sono spesso vergini, mentre i mariti hanno già avuto varie relazioni sessuali.

EUROPA: Cresce allarme su matrimoni forzati

Ma quello dei matrimoni forzati è un problema che sempre più tocca anche l'Unione Europea. Francia, Inghilterra e Germania negli ultimi tempi hanno tentato di correre ai ripari dotandosi di strumenti legislativi per affrontare la questione.

La ricerca, condotta dalla Sezione Francese di Amnesty International, analizza la risposta dello Stato e le sue lacune nella lotta contro queste violenze. Anche se si tratta di violenze commesse nella sfera privata, sono infatti violazioni dei diritti umani e riguardano dunque lo Stato che ha il dovere di fare tutto ciò che è in suo potere per prevenirle, punire i responsabili e garantire alle vittime aiuto e risarcimenti adeguati.

AFGHANISTAN: uccisa responsabile questioni femminili

Safia Amajan, capo del dipartimento provinciale del Ministero delle donne di Kandahar, è stata uccisa ieri mattina da uomini armati non identificati mentre saliva in macchina per recarsi al lavoro. Amajan aveva chiesto al governo, e non ottenuto, la scorta. Safia Amajan era a capo del dipartimento dal 2002, quando pochi mesi dopo la caduta dei Talebani venne creato il ministero per gli Affari femminili.

Secondo quanto sostengono la Associated Press e la BBC News, Safia Amajan sarebbe stata uccisa in relazione alle sue posizioni a sostegno dei diritti delle donne ed il suo lavoro di aperture di scuole per donne in Afghanistan.

Non è difficile indovinare chi l’abbia uccisa, e infatti nel pomeriggio è arrivata la rivendicazione: un comandante Taleban, Mullah Hayat Khan, ha …… vedere Manifesto

Il Washinton Post scrive oggi che, causa delle crescenti minacce contro le ragazze e attacchi alle scuole per le bambine, molte giovani afghane tornano nelle scuole segrete per le donne, che erano l’unica possibilità di studio per le ragazze durante il regime dei Talebani. Gli esperti denunciano che in Afghanistan non passa giorno senza che una scuola per ragazze venga distrutta, o che una insegnante venga uccisa. Il giornale rispota che almeno la metà delle 748 scuole nelle 4 provincie del sud, dove i Talebani sono più attivi, hanno chiuso e in ben 5 distretti di Kandahar tutte le scuole hanno chiuso.

AFGHANISTAN: Crimini d'onore in aumento

Rispetto all'anno scorso si registra un significativo aumento dei cosiddetti crimini d'onore. Lo ha annunciato di recente la Commissione indipendente per i diritti umani (AIHRC), secondo la quale il fenomeno è dovuto alla discriminazione verso le donne e alla mancanza di un rafforzamento di leggi che le proteggano.

L’organizzazione delle donne rivoluzionarie afgane, Rawa, ci informa del lavoro del Centro per la Crescita del talento delle donne afgane, che ha prodotto un documentario dal titolo “l’ultima poesia, l’ultima notte” sulla violenza contro le donne. Nel documentario si racconta, tra le altre, la storia di Mujahedeh, una ragazza di 16 anni che è stata uccisa dal padre per “redimere l’onore della famiglia”. Stanca dell’oppressione familiare, Mujahedeh era fuggita di casa e si era rivolta ad un Centro ativiolenza. Voleva studiare e non voleva tornare a casa, ma quando vi è ritornata, convinta dalla madre, il padre l’ha uccisa. Le donne e le ragazze vengono strangolate, picchiate a morte e bruciate dai loro padri, fratelli e zii perché rifiutano di sottomettersi.

Dalla caduta dei Talebani, la violenza contro le donne è aumentata. Nel 2005 ci sono stati 1.664 casi di violenza contro le donne, di cui 47 crimini d’onore. Nel 2006 sono stati registrati 704 casi di differenti tipi di violenza, di cui 40 crimini d’onore. E questi sono solo i casi documentati. La realtà è ben peggiore. La maggior parte dei crimini d’onore non vengono infatti denunciati e i perpetratori raramente subiscono processi. Polizia e giudici spesso chiudono gli occhi di fronte a questa pratica brutale.

Il Ministero degli affair femminili ha recentemente annunciate la creazione di una commissione speciale per affrontare la questione dei crimini d’onore. Le donne di Rawa sostengo che il sistema della giustizia e le leggi devono essere riformate affinché questa pratica possa terminate. Ma anche: devono essere create condizioni per cui le donne possano avere più potere sulle loro vite. Le donne devono diventare attive, non economicamente dipendenti. E deve essere fatto acnhe molto lavoro culturale, perché la violenza contro le donne in tutte le società ha radici culturali profonde”. Serve quindi maggior lavoro di base. Le Nazioni Unite sostengono che ogni anno nel mondo circa 5 mila donne sono vittime di crimini d’onore. La maggior parte degli omicidi avvengono in pakistan, Giordania e Turchia, ma anche il altri paesi, come l’Albania, la Palestina, l’Iran e l’Iraq.

Marocco: Marcia mondiale delle donne, le marocchine in movimento

Si è tenuta a Salè, in Marocco, il 9 e 10 settembre l’incontro della rete della Marcia mondiale delle donne. Molti i gruppi e le associazioni di donne marocchine che si sono riunite con spirito unitario, attivo e propositivo. I tempi discussi: La femminilizzazione della povertà, l’alfabetizzazione delle donne, le discriminazioni sul salario, l’impiego e i posti decisionali, la violenza e le molestie sessuali

MOZAMBICO: Donne leader s'incontrano

“Le donne sono nate per vivere non per morire”. lo ha dichiarato l'ex first lady Graca Machel in occasione di un incontro avvenuto a Maputo sabato scorso e che ha visto riunirsi donne leader provenienti da vari paesi africani. Machel è a capo di una delle più note ong del Mozambico... continua in inglese, eh, eh... forse si può cestinate!

AFRICA: WOMEN LEADERS MEET IN MAPUTO

Machel, who currently heads one of Mozambique's best-known NGOs, the Community Development Foundation (FDC), was speaking at the opening session in Maputo of a meeting of African Women Leaders, and she was referring to the high rates of maternal mortality in Africa. "All the major diseases mostly kill women and children", she exclaimed. "It's not right that women should be dying every day". Women died silently and anonymously, Machel added, ending up as "nothing more than a simple statistic".

Machel noted that there has been talk about reducing maternal mortality for more than two decades, but nothing had been done. "Women are always last in programmes to cut death rates in Africa", she said. Turning to the AIDS epidemic, Machel said it was not enough to talk of abstinence, faithfulness and the use of condoms to prevent women from being infected by the HIV virus that causes AIDS.

"In recent years, infected women are young and faithful", she argued. "These faithful women caught the HIV virus in their homes, infected by their own husbands". Asked how to prevent this, Machel suggested the use of microbicides. While there is no microbicide on the market that offers 100 per cent protection against HIV, the ones that do exist are 70 per cent effective - and so could help save many lives.

The meeting is intended to draw up a balance sheet of the progress made in promoting women's rights in Africa. Unfortunately, Africa's only woman head of state, Ellen Johnson Sirleaf has been unable to attend, due to other engagements.

The meeting should discuss setting up mechanisms through which African women leaders can play a more active strategic role in promoting and protecting women's rights. Such a mechanism would seek to force the issues of key importance to women much higher up the continental and international agendas.

For Graca Machel, "gender is at the centre of development in Africa". She called for 50 per cent of the members of all African Union bodies to be women. As for national parliaments, she noted that only Rwanda was close to meeting the 50 per cent target - 49 per cent of Rwanda's parliamentary seats are held by women.

In only six African countries (including Mozambique) are more then 30 per cent of the parliamentarians women. Appealing to Mozambican women, Machel called on them to set their sights higher. "We women should not deceive ourselves", she said. "We shouldn't say we have a woman deputy chair of parliament, a woman Prime Minister and lots of women in parliament. We shouldn't be satisfied with just this". How many women possess substantial wealth?, she asked. Where are African women in major business ventures ? "Why can't women be rich ?", asked Machel.

She pointed out that women are responsible for some 80 per cent of Africa's agricultural production. Yet when it comes to taking decisions, "women are purely and simply excluded", she protested. "Nowhere do we hear the voices of the women who are really producing". From:http://allafrica.com/stories/200609180831.html


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Riots in Copenaghen

Lo squat Ungdomhuset (http://www.ungdomshuset.dk/) è una realtà presente a Copenaghen dagli anni 80 e il nuovo governo di destra il 30 agosto ha emesso un'ordinanza di sgombero sia per la "città" di Christiania che per lo squat. Il 25 settembre si è svolta,quindi, nella città una manifestazione, contro la repressione e contro tutti gli sgomberi, a cui hanno partecipato circa 3000 persone. La Reclaim the Street inizialmente colorata, con gente che danzava e con tanta musica è però terminata con circa 260 arresti e uno dei più grandi scontri di piazza mai visti in Danimarca.

PROCESSO PER GENOCIDIO: TESTIMONE SEQUESTRATO, NUOVO ‘DESAPARECIDO’?

Durante il processo che si sta svolgendo nei confronti di Etchecolatz, uno dei gerarchi militari e torturatori della dittatura, è scomparso uno dei testimoni-chiave, si tratta di Julio Lopez,già detenuto illegalmente e torturato durante l’ultima dittatura (1976-’83), scomparso il 18 settembre in circostanze ancora oscure dopo essere uscito dalla sua abitazione a Los Hornos, nella periferia di La Plata. “López è il primo ‘desaparecido’ dopo il terrorismo di stato. È il primo in democrazia. L’ipotesi peggiore è che sia stato sequestrato, con tutto ciò che comporta”: lo ha detto il governatore della provincia di Buenos Aires, Felipe Solá . A nulla sono valse finora le ricerche dell’uomo, un muratore di 77 anni rivelatosi un teste-chiave nel processo contro l’ex-commissario della ‘Policía Bonaerense’ Miguel Etchecolatz, condannato la scorsa settimana all’ergastolo per “crimini di lesa umanità” negli anni del regime. “Etchecolatz è uno dei più emblematici assassini del regime genocida e questo fa sì che López possa essere stato rapito per intimidire altri testimoni o impedire la sua partecipazione ad altri processi” ha aggiunto Solá che ha offerto una ricompensa di 200.000 pesos (50.000 euro) a chiunque fornisca informazioni utili a chiarire la vicenda. Le organizzazioni a difesa dei diritti umani hanno organizzato una nuova manifestazione ieri a Rosario “per dire no all’impunità”; anche a Mar del Plata, in molti si sono riuniti di fronte alla cattedrale distribuendo ai passanti fotografie dell’uomo.

ATTENTATI A KABUL E KANDAHAR PROVOCANO NUMEROSE VITTIME

Sono almeno 20 le vittime del doppio attentato avvenuto stamattina in Afghanistan:la prima esplosione è avvenuta a Kabul, la seconda nel sud del paese. A Kabul – stando alle informazioni disponibili - sono rimasti uccisi un bambino di cinque anni e un militare italiano ;a Lashkar Gah,nel sud, si contano invece 18 morti. Nella capitale l’ordigno è deflagrato al passaggio di un convoglio dell’Isaf, la forza internazionale della Nato che opera sotto mandato Onu. L’altro episodio è avvenuto dopo poco più di un’ora, quando un’autobomba è esplosa davanti alla moschea locale, situata di fronte alla residenza dell’ambasciatore di Lashkar Gah. La Nato sta cercando di rinforzare la propria presenza soprattutto nel sud del paese, dove l'attività del precedente contingente, a guida statunitense, ha laciato il caos sul territorio. Da mesi le condizioni di sicurezza in Afghanistan sono nettamente peggiorate, riportando il paese ad un clima di violenza simile a quello che si respirava nel periodo immediatamente successivo all’occupazione guidata dagli americani nel 2001.

PROBABILE BLOCCO DELLE ESPORTAZIONI DI GREGGIO DALLA SIRIA

Nel 2009 la Siria sarà in grado di produrre solo il petrolio necessario al consumo interno e negli anni successivi dovrà coprire il suo fabbisogno con le importazioni: è l'allarme lanciato dall'ex ministro siriano del Petrolio Matanios Habib, contraddicendo le dichiarazioni rilasciate all'inizio dell'anno dall'attuale ministro del Petrolio e dell'Energia Ibrahim Haddad.

Per Haddad, la produzione di greggio in Siria è garantita fino al 2025 senza alcuna diminuzione, ma la sua tesi è considerata erronea da alcuni esperti del settore. In una conferenza stampa, l'ex ministro ha messo in evidenza la necessità di concentrarsi su "una politica economica post-petrolifera che investa nell'agricoltura o nell'industria, ossia in attività economiche dal valore aggiunto".

Dal 1996 al 2004, la produzione di greggio in Siria si è praticamente dimezzata, tutto questo potrebbe influire sugli scenari futuri in Medio Oriente.

IRAN: INTESA MOSCA-TEHERAN SU CALENDARIO APERTURA REATTORE BUSHEHR

Mosca e Teheran hanno firmato un accordo che stabilisce il calendario della messa in funzione del reattore nucleare di Busheher, nel sud dell'Iran. Il documento prevede la fornitura di combustibile nel marzo 2007, l'apertura della struttura in settembre e l'avvio delle operazioni in novembre, riferisce l'agenzia stampa russa Itar Tass, citando Sergei Shmatko, capo della compagnia statale russa Atomstroiexport, el'Organizzazione iraniana per l'energia atomica. Nelle ultime settimane Teheran aveva richiesto piu' volte ai costruttori russi un calendario per l'avvio dell'impianto nucleare, rinviato piu' volte in passato.

LA COMPAGNIA OLANDESE TRAFIGURA NEGA LA TOSSICITA' DELLE SOSTANZE RIVERSATE AD ABIDJAN

La compagnia olandese Trafigura, responsabile dello versamento di circa 400 tonnellate di rifiuti nella città ivoriana di Abidjan, ha negato che le sostanze contenute nella sua nave, la Probo Koala, fossero tossiche. I rifiuti, scaricati lo scorso 18 agosto ad Abidjan, arno stati trasferiti in 12 siti all'interno della città, provocando la morte di 8 persone e l'intossicazione di altre 40 mila. La Trafigura non ha negato il possibile legame tra i rifiuti e la contaminazione delle persone, sostenendo però che ad Abidjan le sostanze scaricate dalla nave potrebbero essere state sottoposte a qualche trattamento che avrebbe sprigionato gas tossici. Dieci persone della Trafigura sono state arrestate nell'ambito dell'inchiesta in Costa d'Avorio, mentre Greenpeace ha bloccato la Probo Koala in un porto estone, per chiedere l'apertura di un'inchiesta europea sull'accaduto.

ITALIA

MANCANO I FONDI PER LE PERIZIE SU RADIO VATICANA

Mancano i fondi e il procedimento sulle morti di leucemia a Cesano, quasi certamente legate alle onde di Radio Vaticana, rischia la prescrizione. La perizia, che costa 200mila euro, mira a cercare un eventuale nesso di casualita' tra le 19 morti di Cesano e le onde elettromagnetiche di Radio Vaticana e di un sito della Marina Militare. Il 25 ottobre e' fissato l'aggiornamento sul reperimento dei finanziamenti.

RINVIATO LO SCIOPERO DEI TRENI DI DOMANI

Il sindacato autonomo Orsa ha deciso di rinviare al 26 ottobre prossimo lo sciopero inizialmente proclamato per domani. Ad annunciarlo è l'Orsa in una nota. In seguito alla esplicita richiesta del neo nominato amministratore delegato del Gruppo FS e la contemporanea nota del Ministro dei Trasporti, entrambe finalizzate - si legge nel comunicato - ad affrontare ed esaminare le problematiche inerenti le vertenze tuttora in atto, la segreteria generale dell'Orsa Ferrovie, valutando positivamente la disponibilità mostrata dal nuovo vertice aziendale e dal Ministro, ha assunto la decisione di rinviare al 26 ottobre 2006 l'azione di sciopero del 27 settembre 2006, per le motivazioni medesime e con le stesse modalità di effettuazione e norme di esecuzione.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ATTENTATI A KABUL E KANDAHAR PROVOCANO NUMEROSE VITTIME

Sono almeno 20 le vittime del doppio attentato avvenuto stamattina in Afghanistan:la prima esplosione è avvenuta a Kabul, la seconda nel sud dell’Afghanistan. A Kabul – stando alle informazioni disponibili - sono rimasti uccisi un bambino di cinque anni e un militare italiano, ;a Lashkar Gah,nel sud, si contano 18 morti. Nella capitale l’ordigno è deflagrato al passaggio di un convoglio dell’Isaf, la forza internazionale della Nato che opera sotto mandato Onu. In un comunicato, l’Isaf spiega che la bomba, collocata sul bordo della carreggiata nei pressi di un ponte, “mirava apparentemente a un automezzo del contingente internazionale”; è esplosa intorno alle 8:00 ora locale (le 04:30 in Italia) circa 10 chilometri a sud della città, nel distretto di Chasar Asyab. L’altro episodio è avvenuto dopo poco più di un’ora, quando un’autobomba è esplosa davanti alla moschea e di fronte alla residenza dell’ambasciatore di Lashkar Gah, teatro da mesi di ripetuti e continui attacchi attribuiti ai talebani. La Nato sta cercando di rinforzare la propria presenza soprattutto nel sud del paese, dove la precedente presenza del contingente a guida Usa ha laciato il caos sul territorio. Da mesi le condizioni di sicurezza in Afghanistan sono nettamente peggiorate, riportando il paese al un clima di violenza del periodo immediatamente successivo all’occupazione guidata dagli americani nel 2001.

LA COMPAGNIA OLANDESE TRAFIGURA NEGA LA TOSSICITA' DELLE SOSTANZE RIVERSATE AD ABIDJAN

La compagnia olandese Trafigura, responsabile dello sversamento di circa 400 tonnellate di rifiuti nella città ivoriana di Abidjan, ha negato che le sostanze contenute nella sua nave, la Probo Koala, fossero tossiche. I rifiuti, scaricati lo scorso 18 agosto ad Abidjan, arno stati trasferiti in 12 siti all'interno della città, provocando la morte di 8 persone e l'intossicazione di altre 40 mila. La Trafigura non ha negato il possibile legame tra i rifiuti e la contaminazione delle persone, sostenendo però che ad Abidjan le sostanze scaricate dalla nave potrebbero essere state sottoposte a qualche trattamento che avrebbe sprigionato gas tossici. Dieci persone della Trafigura sono state arrestate nell'ambito dell'inchiesta in Costa d'Avorio, mentre Greenpeace ha bloccato la Probo Koala in un porto estone, per chiedere l'apertura di un'inchiesta europea sull'accaduto.

ITALIA

SPARATORIA A MILANO, 4 FERITI UNO GRAVE(22:39)

Quattro rom italiani sono stati feriti nel corso di una sparatoria avvenuta poco dopo le 20, vicino a via Stephenson a Milano. Le vittime hanno raccontato ai carabinieri che un'auto si sarebbe avvicinata con tre, o forse quattro, persone a bordo esplodendo una decina di colpi di pistola nella loro direzione,mentre sostavano all'esterno delle casupole in cui vivono. Le vittime sono state portate al vicino ospedale Sacco con varie auto a disposizione dei parenti. Le indagini degli inquirenti si stanno concentrando sull'ipotesi di un regolamento di conti all'interno della comunita' rom.

MANCANO I FONDI PER LE PERIZIE SU RADIO VATICANA

Mancano i fondi e il procedimento sulle morti di leucemia a Cesano, forse legate alle onde di Radio Vaticana, rischia la prescrizione. La perizia, che costa 200mila euro, mira a cercare un eventuale nesso di casualita' tra le 19 morti di Cesano e le onde elettromagnetiche di Radio Vaticana e di un sito della Marina Militare. Il 25 ottobre e' fissato l'aggiornamento sul reperimento dei finanziamenti, ma nel frattempo il reato di omicidio colposo rischia la prescrizione.

SCIOPERO LAVORATORI FERROVIE E AZIENDE TRASPORTO AEREO

Fast e Orsa hanno indetto per domani, mercoledì 27 settembre uno sciopero nazionale di otto ore, dalle 9 alle 17. L'assemblea nazionale dei ferrovieri ha messo in calendario altre 72 ore di sciopero, da effettuarsi entro l'anno. La protesta punta a ottenere l'immediata revoca dei licenziamenti per i cinque macchinisti. "Alla base della nostra protesta - si legge in una nota dei delegati dell'assemblea - c'è la mancata riassunzione dei quattro ferrovieri che avevano consentito alle telecamere di Report di far conoscere all'opinione pubblica alcune gravi carenze nella sicurezza e il caso del macchinista e delegato alla sicurezza Dante De Angelis che si era rifiutato di guidare un treno con il pedale dell'Uomo Morto, apparecchio riconosciuto nocivo da esperti, Asl e magistratura".

La Filt-Cgil, Fit-Cisl, Ugl, Unione piloti con l'appoggio del Sult hanno confermato invece per venerdì 29 settembre lo sciopero generale di 24 ore che non interesserà soltanto i dipendenti di Alitalia ma anche i lavoratori di tutte le aziende del trasporto aereo. A questo sciopero seguirà quello proclamato dal Sult per il 9 ottobre, giorno in cui anche la Fan, la federazione costituita da Anpac, Anpav e Avia, ha indetto un'astensione dal lavoro. Al centro della vertenza la cessione dei rami d'azienda dei servizi informatici e amministrativi. Ma anche la situazione generale di Alitalia, i cui conti continuano a peggiorare. E i sindacati chiedono un intervento forte e risolutivo del governo.


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