Anchor(top)

[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]

[#appunti Appunti e note redazionali]

[:RorFonti: Fonti]

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

Abu Mazen potrebbe chiedere al Qatar la mediazione per uno scambio di prigionieri tra resistenza palestinese e Israele

Ramallah, 28 settembre - Stando al quotidiano palestinese Al Ayam, il presidente dell'Anp Abu Mazen sarebbe in procinto di recarsi nel Qatar per chiedere all'Emirato di adoperarsi nella mediazione per arrivare a uno scambio di prigionieri tra resistenza palestinese e Stato ebraico. Per il premier resta prioritaria la liberazione di Shalit Il premier israeliano Ehud Olmert ha detto di avere in programma di di incontrare a breve il presidente palestinese Abu Mazen. Intervistato dalla radio nazionale, Olmert ha aggiunto che non considerera' la possibilita' di liberare prigionieri palestinesi prima del rilascio di Gilad Shalit, il soldato israeliano catturato a Gaza il 25 giugno scorso.

Gaza sta morendo. L'assedio israeliano dell'enclave palestinese è così stretto che la popolazione è sul punto di morire di fame. Qui sulle sponde del Mediterraneo una grande tragedia è in atto, ma nessuno sembra curarsene visto che l'attenzione del mondo è tutta rivolta alle guerre in Libano e in Iraq.

Un'intera società viene distrutta. Un milione e mezzo di palestinesi sono imprigionati nell'area più popolata del pianeta. Israele ha bloccato qualsiasi attività commerciale. I pescatori non possono allontanarsi dalla costa e si vedono costretti a sfidare le onde tentando vanamente di catturare pesci con reti gettate a mano.

Quattro Paesi si oppongono all'invio di truppe in Afghanistan

La Spagna, la Francia, la Germania e il Belgio si sono opposti alla mobilitazione dell'Eurocorpo (formato per il 20 per cento da militari spagnoli) per sopperire alla carenza di truppe nel sud dell'Afghanistan. Finora la Polonia è stato l'unico paese europeo ad accogliere la petizione del generale James Jones, comandante delle Forze alleate in Europa, per l'invio di un contingente militare nella provincia di Helmand, in appoggio a quello britannico già impegnato in duri scontri contro la guerriglia talebana.

D'Alema: «Truppe a Kabul, nulla cambia» Il ministro degli Esteri conferma la prosecuzione della missione Isaf e l'entità del contingente: «Non prevediamo rimodulazioni» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema (Lapresse) ROMA - L'Italia non ha in programma una exit strategy per il ritiro delle truppe dell'Afghanistan e non sono previsti cambiamenti neppure nell'entità del contingente attualmente impegnato nella missione Isaf. La conferma arriva oggi dal ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, che ha incontrato i giornalisti a margine di un incontro a Roma con il suo omologo australiano, ALexander Downer. «Non prevediamo allo stato alcuna rimodulazione nè in un senso nè nell'altro» ha detto D'Alema a chi gli chiedeva se l'Italia intendesse rafforzare o ridimensionare la presenza di truppe in Afghanistan. Il ministro ha aggiunto che l'Italia «intende portare avanti gli impegni assunti con la Nato» e ha ricordato che «anche a New York, in sede di Consiglio Atlantico, abbiamo confermato che proseguirà l’impegno italiano in Afghanistan, che si concentra a Kabul e nella regione di Herat» 28 settembre 2006

Negli ultimi 7 mesi, 240mila profughi per le violenze interconfessionali

Sarebbero circa 240mila solo negli ultimi 7 mesi, secondo dati del ministero dell'Emigrazione iracheno, i civili costretti a lasciare le proprie case a causa dell'espandersi delle violenze settarie. I profughi, pari a circa 40mila famiglie, fuggono dagli omicidi incorciati tra le milizie sunnite e quelle sciite.

Ocalan parla al Pkk

Il leader del Pkk, Abdullah Ocalan, ha ordinato ai suoi uomini un cessate il fuoco: lo annuncia un'agenzia legata al Pkk. 'Finche' non saremo minacciati di distruzione totale, il Pkk non dovrebbe usare le sue armi', e' il messaggio trasmesso dalla prigione speciale di Imrali. Per lo stesso Ocalan, una nuova tregua unilaterale non sarebbe segno di 'debolezza', ma dovrebbe essere vista dalle autorita' turche come occasione di riconciliazione tra i popoli turco e curdo.

ESTERI

ITALIA

Il 29 settembre prossimo manifestazione a carattere nazionale a Roma dei call center e contro la precarietà. Al termine della manifestazione ci sarà uno spettacolo di Ascanio Celestini e di altri artisti. Di seguito il volantino di convocazione con la mozione approvata all'unanimità dall'assemblea dei call center del 9 settembre. Assemblea coordinata e continuativa contro la precarietà

Pirelli ambiente, che ha come amministratore delegato Carlo Puri Negri (amministratore anche di Pirelli Real Estate, che ha l’incarico di affittare e/o vendere le aree di Abp all’Alfa) ed è diretta da Nino Tronchetti Provera, fratello di Marco Tronchetti Provera, ha insediato un’azienda che produce filtri per autobus e camion per abbattere i fumi dei tubi di scarico.

L’insediamento di questa azienda è finanziata da soldi pubblici del ministero dell’ambiente, della Regione Lombardia e dell’Unione Europea e fu sponsorizzata da Formigoni –con la presenza dello stesso Tronchetti Provera- negli incontri fatti tempo fa in regione per dare applicazione agli accordi sul Polo della mobilità sostenibile; in questi incontri Tronchetti Provera disse che, in cambio degli ingenti finanziamenti pubblici che avrebbe ricevuto, Pirelli avrebbe assunto almeno 70 cassintegrati dell’Alfa.

Nell’area dell’Alfa di Arese si stanno anche insediando gli uffici della CAMFIN, la finanziaria di Marco Tronchetti Provera e soci che controlla Pirelli e Telecom; e si sta per insediare la CAM, sempre del gruppo Pirelli, che ha come amministratore delegato il solito fratello di Tronchetti, Nino Tronchetti Provera.

La protesta di oggi dei cassintegrati fa seguito alla recente comunicazione fatta dalla Pirelli ad Abp, con la quale la stessa Pirelli dice di non voler assumere i lavoratori dell’Alfa. Ciò contrasta anche con tutti gli accordi firmati sia con la Regione, la Provincia e i comuni di Arese, Garbagnate, Rho e Lainate, sia con i proprietari dell’area dell’Alfa Romeo.

Lo Slai Cobas e i cassintegrati, dopo un’ora di presidio, hanno chiesto un immediato incontro alla Pirelli per concordare le assunzioni. In caso contrario nei prossimi giorni la protesta aumenterà di intensità.

I cassintegrati della carrozzeria in Cigs da 4 anni sono ancora 350.

Nei giorni scorsi il vice prefetto, sollecitato fermamente dallo Slai Cobas, ha garantito un intervento della prefettura per sbloccare la situazione di Arese, a partire da un incontro tra Formigoni e tutti i firmatari degli accordi su Arese. Siamo in attesa che le istituzioni battano un colpo ed onorino gli impegni presi sull’assunzione di tutti i cassintegrati nell’area di Arese.

Prima della manifestazione di questa mattina i cassintegrati della meccanica hanno approvato all’unanimità l’accordo firmato ieri con la Fiat, accordo che prevede la riassunzione certa di tutti entro un anno e l’integrazione al reddito, a carico della Fiat, di 1.950 €.

Arese, 28-9-2006

Slai Cobas Alfa Romeo

A sei mesi dal grave ferimento di Rumesh nulla è cambiato nelle scelte esclusivamente repressive del Comune.Il nucleo antiwriter è tornato e la città sembra aver dimenticato. Corteo contro la repressione sabato 30 settembre, ore 14 via aldo moro (parcheggio ippocastano), Como

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Uomo armato assalta una scuola, uccide una studentessa e si suicida

Una studentessa e il suo assassino morti. Questo il bilancio dell'assalto al liceo Platte Canyon, a Bailey, Colorodo, avvenuto ieri, intorno alle 12 (venti in Italia): un folle, armato fino ai denti, ha preso in ostaggio 6 studentesse per ore. Quando la polizia ha fatto irruzione nelle aule dove si era barricato, avrebbe sparato a una delle ragazze e poi si sarebbe rivolto l'arma contro se stesso.

Iraq

A Baghdad la giornata e' cominciata con una serie di attentati. Verso le 7 un kamikaze alla guida di un furgone si e' fatto saltare in aria presso una postazione dell'esercito nel quartiere di Shaabe e l'esplosione ha ucciso l'uomo e due militari. Fra gli 11 feriti c'e' anche un civile. Un altro attentato dinamitardo, in un deposito di auto usate, ha causato mezz'ora dopo due feriti nel quartiere di Bayaa, nella parte sudoccidentale della citta'. Sempre in mattinata i componenti di una pattuglia della polizia sono stati investiti dall'esplosione di una bomba lungo la principale arteria che attraversa la parte orientale della capitale. Tre agenti sono rimasti feriti. Nel frattempo, la polizia ha comunicato che durante la notte sono stati recuperati 15 cadaveri. Ieri il portavoce della forze Usa aveva fatto presente che il numero degli attacchi suicidi ha toccato la scorsa settimana il punto piu' alto dall'inizio dell'invasione, nel marzo del 2003.

Afghanistan

Tre militari della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) sono rimasti feriti ieri sera insieme a un civile dall'esplosione di una bomba rudimentale vicino Shindand, nell'Afghanistan occidentale. L'ordigno, secondo quanto ha comunicato il comando multinazionale, era stato piazzato sul ciglio della strada ed e' esploso al passaggio di un mezzo dell'Unita' di ricostruzione provinciale, sotto il comando degli italiani, e comprendente anche militari lituani, slovacchi e spagnoli. Non si conosce la nazionalita' dei militari feriti.

M.O.

Si svolgera' nei prossimi giorni il previsto incontro fra il primo ministro israeliano Ehud Olmert e il presidente palestinese Abu Mazen. In un'intervista alla radio statale, Olmert ha messo in chiaro che non sara' rilasciato alcun detenuto palestinese se prima i miliziani che dal 25 giugno tengono prigioniero il giovane caporale Gilad Shalit non avranno liberato l'ostaggio. "Non faccio dei gesti sulla pelle dei soldati israeliani", ha sottolineato. La comunita' internazionale si augura che l'incontro fra Olmert e Abu Mazen, il primo a livello ufficiale fra i due, rilanci il dialogo fra le parti, interrottosi nel 2000. La ripresa dei colloqui e' complicato dal fatto che il governo israeliano si rifiuta di trattare con il governo palestinese, composto dagli esponenti di Hamas.

Stati Uniti Avanza la legge sugli interrogatori ai presunti terroristi

La Camera dei rappresentanti degli Usa ha approvato un progetto di legge che definisce le regole per interrogare e processare i cittadini stranieri accusati di essere "terroristi". Con 253 voti a favore e 168 contrari, il progetto cerca di proteggere coloro che conducono gli interrogatori, vale a dire gli agenti della Cia, accusati di "crimini di guerra". La misura, appoggiata dal presidente George W. Bush, permetterà che i tribunali militari processino i vari prigionieri che già si trovano nella base navale statunitense di Guantanamo, a Cuba e darà loro gli strumenti necessari per usare qualsiasi metodo ritengano opportuno. I critici commentano che la legge, se arriverà a essere promulgata, priverà i processati dei diritti usualmente riconosciuti dai tribunali sia civili.

Messico - Oaxaca, governo pensa a risolvere il conflitto sociale con la forza

Il Governo messicano sta pensando di inviare la polizia federale a ristabilire l'ordine nello stato di Oaxaca, che da quattro mesi sta vivendo una situazione di pressocché totale ingovernabilità, a causa di un conflitto sociale scaturito da uno sciopero a oltranza degli insegnanti. Il ministro Carlos Abascala ha dichiarato che il governo federale non esclude questa ipotesi, preannunciando così un apparente cambio di strategia del governo Fox. Finora, infatti, è stata respinta ogni possibilità di usare la forza. L'Assemblea Popolare del popolo di Oaxaca (Appo) è praticamente l'unica autorità riconosciuta nello stato. Composta da variegate associazioni sociali, è l'unica che è riuscita a trattare con gli insegnanti, cercando di mediare sui pretesi aumenti salariali, e adesso pretende di costituirsi quale embrione di governo popolare, chiedendo irrinunciabilmente quello che era stato sbandierato da ogni manifestante: le dimissioni del governatore.

VENEZUELA MILITARI RINVIATI A GIUDIZIO PER ABUSI CONTRO ‘GARIMPEIROS’

Diciotto militari sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di “abusi” ed “eccessi nell’uso della forza” in un “incidente” dalle circostanze non ancora chiare che ha provocato la morte di sei ‘garimpeiros’ (cercatori di pietre preziose illegali) nello stato sud-orientale di Bolívar, alla frontiera con Brasile e Guyana. Lo ha riferito il ministro della Difesa, il generale Raul Baduel, senza fornire, tuttavia, una ricostruzione precisa dei fatti avvenuti il 22 settembre nella riserva forestale di La Paragua, circa 500 chilometri a sudest di Caracas; le vittime - due cittadini brasiliani, due venezuelani e due indigeni di etnia Manaquere – presentavano ferite di armi da fuoco. Il presidente Hugo Chávez ha parlato di “uso eccessivo delle armi da parte dei militari”, ma non ha diffuso particolari sulla dinamica dell’episodio. Una seconda inchiesta è stata aperta contro 14 militari per il naufragio di una barca di ‘garimpeiros’ lungo il fiume Caura che ha causato altri quattro morti. I due episodi hanno scatenato violente proteste a La Paragua e nella vicina Maripa: gli abitanti sono scesi in strada protestando di fronte alle caserme e appiccando il fuoco a veicoli parcheggiati e alla casa di un sindaco.

ARGENTINA ‘DESAPARECIDOS’: DOPO SCOMPARSA TESTIMONE, MINACCE ANCHE AI GIUDICI

Migliaia di argentini sono tornati a sfilare ieri per le strade di Buenos Aires, partendo dalla sede del Parlamento per riunirsi nella simbolica Plaza de Mayo, per esprimere solidarietà a Jorge Julio López, il testimone-chiave del processo contro l’ex-commissario della ‘Policía Bonaerense’ Miguel Etchecolatz di cui non si hanno più notizie dal 18 settembre. “Meno del 5% dei repressori della dittatura è in carcere. Mentre l’altro 95% è ancora libero e noi siamo in pericolo. Non intendo solo noi testimoni, ma l’intera società” ha detto Nilda Eloy, un’altra superstite dell’ultimo regime (1976-’83).

Cina - Bbc conferma l'usanza di vendere organi di prigionieri giustiziati

La vendita di organi presi da prigionieri giustiziati sta diventando un fiorente mercato. Lo conferma la Bbc, che ha commissionato un'indagine sull'emergenza. Tali organi sono venduti a stranieri in attesa di trapianto. Un ospedale ha rivelato che potrebbe recuperare un fegato al costo di 94.400 dollari, e il capo chirurgo ha confermato che il donatore molte volte è un prigioniero. Il ministro della Salute cinese non ha negato questa pratica, ma ha precisato di star rivedendone sistema e regolamenti.

Uganda .Esercito accusa ribelli Lra di violare la tregua

Si complicano le trattative di pace tra governo ugandese e ribelli del Lord's Resistance Army, protagonisti di una guerra civile che dura da 20 anni. Secondo fonti dell'esercito, i ribelli starebbero lasciando i due campi di ricezione allestiti nel Sudan meridionale, dove entro lo scorso giovedì tutti gli uomini del Lra si sarebbero dovuti raggruppare per essere poi disarmati, secondo i termini della tregua concordata tra le parti. Sembra invece che i ribelli abbiano cominciato a lasciare le due strutture, spostandosi 8 km ad ovest. L'esercito ugandese ha chiesto ai mediatori sudanesi di intervenire, in caso contrario valuterà la possibilità di attaccare i ribelli. Sembra che solo 900 su 3 mila ribelli abbiano rispettato i termini della tregua.

Eritrea.etiopia

Negli ultimi mesi, l'Eritrea ha espulso alcuni membri della missione per spionaggio e ridotto le capacità operative dei caschi blu, per fare pressione sulla comunità internazionale e spingerla a dare corso alle decisioni della Commissione, che nel 2000 assegnò proprio all'Eritrea i territori contesi lungo il confine tra i due stati. Una decisione che l'Etiopia non riconosce, nonostante l'impegno precedentemente preso di rispettare le decisioni della Commissione. La guerra tra i due Paesi, conclusasi nel 2000, è costata la vita a 70 mila persone.

ITALIA

Italia D'Alema: 'Restiamo in Afghanistan'

"Non prevediamo allo stato alcuna rimodulazione" del contingente italiano in Afghanistan. Questo il concetto espresso dal vicepremier, nonché ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. "Né in un senso, né nell'altro", ha aggiunto rispondendo a quanti gli chiedevano se l'Italia intendesse rafforzare o ridimensionare il contingente: "L'Italia intende portare avanti gli impegni assunti con la Nato".

Caporalato

Nell'ambito di servizi finalizzati a contrastare lo sfruttamento dei lavoratori immigrati nelle campagne del foggiano, i carabinieri del comando provinciale hanno arrestato con l'accusa di caporalato tre persone, responsabili di aver obbligato a lavorare nei campi, per la raccolta del pomodoro, alcuni cittadini romeni sottraendogli l'intera paga. L'operazione e' stata messa a segno nelle campagne del basso Tavoliere, dove maggiore e' la concentrazione di stranieri impegnati nell'annuale campagna della raccolta del pomodoro. Secondo quanto accertato dai militari dell'arma i tre arrestati, padre e figlia romeni e un albanese dopo aver fatto arrivare dalla Romania le loro vittime - al momento ne sono state identificate sei - avevano sottratto i loro passaporti, obbligandoli a lavorare nei campi per nove-dieci ore al giorno, trattenendo per se' l'intero compenso. Secondo i caporali i soldi servivano per l'acquisto di generi alimentari. I militari hanno anche recuperato i passaporti che sono stati restituiti alle vittime.


Anchor(appunti)

Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


[#top Torna a inizio pagina]