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Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

L'OPEC TAGLIA LA PRODUZIONE DI 1,2 MILIONI DI BARILI DI PETROLIO

I rappresentanti dei paesi esportatori di petrolio raccolti nell'Opec hanno deciso questa notte al termine di una riunione a Doha di diminuire la loro produzione complessiva di 1,2 milioni di barili al giorno.

CISGIORDANIA: MOLTI AVAMPOSTI ISRAELIANI COSTRUITI SU TERRE PALESTINESI

Almeno 75 dei 102 avamposti israeliani costruiti in Cisgiordania sarebbero stati collocati su terre di proprietà privata di cittadini palestinesi: lo sostiene un rapporto presentato dall’organizzazione pacifista israeliana ‘Peace Now’, secondo cui “i dati dimostrano che contrariamente alla falsa impressione che vogliono dare coloro che li hanno realizzati, molti avamposti sono stati costruiti interamente o parzialmente su terre palestinesi, riconosciute come tali dallo Stato”, ha dichiarato il capo del gruppo di monitoraggio dell’organizzazione, Dror Etkes. Gli ‘avamposti’ di solito costituiscono la prima fase dell’insediamento di nuove colonie e spesso sono, all’inizio, roulotte, camper e tende poi sostituite da edifici. “La rimozione degli avamposti e la punizione dei responsabili della loro costruzione dimostrerà quanto Israele possa essere annoverato tra gli stati in cui prevale il diritto” ha aggiunto Etkes. Il rapporto di ‘Peace Now’ si rifà in molte sue parti – e lo cita direttamente - a un precedente documento, il ‘Sasson Report’, presentato nel marzo 2005 al governo di Tel Aviv da un’apposita commissione costituita dall’allora primo ministro israeliano Ariel Sharon e presieduta dall’ex-procuratore dello Stato Talia Sasson. Nel ‘Sasson Report’ si sottolineava che “la costruzione di avamposti su terre private palestinesi è assolutamente proibita” e che queste edificazioni “in certe circostanze possono costituire un atto criminale”. Secondo il rapporto di ‘Peace Now’, almeno 15 dei 75 avamposti israeliani illegali in Cisgiordania sono costruiti al 70% su terre palestinesi; altri 15 tra il 40 e il 70%; i restanti 45 su non oltre il 40%.

COMBATTIMENTI E AGGUATI, ANCORA VITTIME TRA I CIVILI

Otto civili, dipendenti di una base militare statunitense, sono stati assassinati oggi da uomini armati che hanno fermato il pulmino su cui viaggiavano ed hanno aperto il fuoco contro i passeggeri. L’agguato è avvenuto nell’area di Koragal, nella provincia orientale di Kunar. Il mezzo trasportava complessivamente 10 dipendenti che tornavano a casa per un periodo di ferie; due lavoratori sono riusciti a fuggire. Le vittime sono state derubate prima dagli aggressori; secondo la polizia locale sarebbero talebani o miliziani loro alleati. A luglio altri cinque dipendenti afgani della base militare di Kunar erano stati assassinati in analoghe circostanze. A proposito di altre vittime civili, il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer ha definito ieri “estremamente deplorevole” la morte di 22 persone, donne a bambini inclusi, mercoledì scorso durante due operazioni militari delle forze Isaf a guida Nato in due province; non è chiaro tuttavia se nell’episodio siano coinvolti anche milizie talebane. Secondo il governatore di Kandahar, 9 civili sono rimasti uccisi e 11 feriti durante i bombardamenti dell’aviazione della coalizione nel distretto di Zhari, mentre nel villaggio di Tajikai, nella vicina provincia di Helmand, gli abitanti hanno riferito che un razzo avrebbe colpito un’abitazione civile uccidendo 13 persone. Intanto il fotogionalista italiano Gabriele Torsello, rapito la settimana scorsa da una banda armata, ha fatto sapere di “stare bene” ma di essere “preoccupato”; l’uomo ha potuto parlare telefonicamente con l’ospedale dell’organizzazione umanitaria “Emergency’ a Lashkar Gah, dicendo che i suoi rapitori confermano la scadenza dell’ultimatum per domenica prossima. Per il suo rilascio, l’ultima richiesta dei rapitori di Torsello e il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan.

NEW YORK TIMES: USA AMMETTONO FALLIMENTO PIANO SICUREZZA

Il comando americano in Iraq ha ammesso il fallimento della campagna militare iniziata 12 settimane fa per garantire sicurezza a Baghdad: lo scrive oggi con ampio risalto il ‘New York Times’, citando un comunicato letto da un portavoce nella capitale, definito uno dei più “cupi” documenti mai diffusi dalle forze Usa durante la guerra. L’operazione sicurezza è stata caratterizzata da crescenti attacchi contro i militari americani (+ 22% nelle prime tre settimane di Ramadan); con l’annuncio delle ultime tre vittime, i soldati Usa uccisi a ottobre sono stati 73, uno dei bilanci più elevati degli ultimi due anni. Il ‘Nyt’ scrive che le truppe inviate dalla Casa Bianca sono state costrette spesso a rientrare in quartieri che in precedenza erano stati consegnati alle forze irachene. “La violenza è scoraggiante” ha detto il portavoce militare Usa, citato dal più prestigioso quotidiano statunitense. Tanto che il comando statunitense starebbe lavorando con il governo iracheno per rivedere l’intera operazione”. Le descrizioni del generale, sottolinea il giornale in un articolo pubblicato stamani, “inusuali per la loro limpidità e per il modo diretto di descrivere ‘brutte notizie’, sembrano descrivere un nuovo ostacolo agli sforzi militari americani”.

Iraq: ucciso marine americano

Un marine americano e' stato ucciso in combattimento ieri nella provincia irachena di al Anbar. Lo ha annunciato il comando americano. Il soldato Usa e' morto a causa di una 'azione nemica' nel corso di un'operazione in questa provincia dove e' attiva la ribellione. Il mese di ottobre in Iraq si annuncia come il piu' sanguinoso per le forze americane dall'invasione del marzo 2003.

ITALIA

Rifiuti:Campania,incendi cassonetti

Sono stati un'ottantina, nella notte, gli interventi dei pompieri per spegnere incendi di cassonetti di rifiuti nel Napoletano. Nonostante la raccolta sia ripresa, infatti, in alcuni comuni dell'immediata periferia, nel Vesuviano ed anche in alcuni quartieri di Napoli - Ponticelli, Pianura e Scampia - restano in strada cumuli di rifiuti che vengono incendiati nella notte.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Iraq: ucciso marine americano

Un marine americano e' stato ucciso in combattimento ieri nella provincia irachena di al Anbar. Lo ha annunciato il comando americano. Il soldato Usa e' morto a causa di una 'azione nemica' nel corso di un'operazione in questa provincia dove e' attiva la ribellione. Il mese di ottobre in Iraq si annuncia come il piu' sanguinoso per le forze americane dall'invasione del marzo 2003.

Uzbekistan: disastro aereo,15 morti

Un aereo della compagnia nazionale Uzbekistan Airways si e' schiantato in un atterraggio d'emergenza vicino Tashkent: 15 i morti. L'Antonov An-2 sarebbe incontrollabile a causa del maltempo, afferma il ministero della Situazioni d'emergenza uzbeko, e il pilota avrebbe tentato una manovra d'atterraggio d'emergenza vicino all'aeroporto'. Le vittime sono i due membri dell'equipaggio e i 13 militari che il monomotore a elica trasportava per un volo d'addestramento.

Tortura: un terzo e' a favore

In un sondaggio della Bbc, un terzo degli intervistati si dichiara favorevole alla reintroduzione della tortura 'in certe circostanze'. Sono il 59% i contrari, 29% i favorevoli alla tortura per combattere il terrorismo. Negli Usa la percentuale di chi si oppone fermamente alla violenza legalizzata contro i prigionieri scende al 58%, con un 36% 'favorevole'. L'Italia e' al 1/o posto con un categorico 'no' pronunciato dall'81% degli intervistati contro un 14% di 'possibilisti'.

ITALIA

RAGGIUNTO L'ACCORDO SUL TFR

Governo, sindacati e Confindustria hanno raggiunto un accordo sull'anticipo al 2007 del decollo della previdenza integrativa. Lo si è appreso da alcuni partecipanti all'incontro a palazzo Chigi. Lunedì si firmerà l'intesa.

Sindacati, governo e Confindustria hanno deciso di stabilire la soglia di esenzione a 50 dipendenti per il versamento del 50% del Tfr inoptato all'Inps. Sopra tale soglia il versamento riguarderà il 100% delle somme accantonate per il Tfr. Lo ha annunciato il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani.

SINDACATI, ACCORDO SODDISFACENTE I sindacati considerano "soddisfacente" l'accordo raggiunto a palazzo Chigi sul Tfr. L'intesa prevede che, in caso di scelta del lavoratore di lasciare il Tfr in azienda, la liquidazione "maturanda" sarà trasferita in un fondo presso l'Inps solo nel caso in cui l'azienda abbia più di 50 dipendenti. I sindacati apprezzano l'anticipo al primo gennaio 2007 per il decollo della previdenza integrativa. Il periodo in cui si potrà scegliere sarà di sei mesi, fino al 30 giugno 2007. Dopo quella data, in caso di silenzio assenso del lavoratore, il Tfr maturando andrà al fondo pensione contrattuale. "E' un accordo positivo - dice il numero uno della Cgil Guglielmo Epifani - per noi è importante che ci sia l'anticipo del decollo della previdenza integrativa al 2007.

"Il Governo aveva scavalcato le parti sociali sul Tfr - ha detto il leader della Cisl Raffaele Bonanni - stasera abbiamo raggiunto un accordo soddisfacente che mette un punto su tanta incertezza. E' importante che la tassazione del rendimento dei fondi pensione sia zero come accade negli altri Paesi". "Abbiamo chiesto a Padoa-Schioppa - ha precisato Epifani - di valutare un trattamento fiscale in discesa rispetto a quello attuale che è all'11%". "E' un accordo importante - dice il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - cambia l'impostazione del Governo sui questo tema. Dal primo gennaio i lavoratori potranno concretamente scegliere se lasciare il Tfr in azienda o se mandarlo ad alimentare la previdenza integrativa".

SILENZIO ASSENSO; ENTRO GIUGNO LAVORATORE DECIDA SU TFR Entro giugno 2007 i lavoratori dovranno decidere la destinazione del proprio Tfr. In assenza di una decisione, in base al meccanismo del silenzio assenso, infatti, il Tfr sarà destinato direttamente al fondo integrativo di categoria del lavoratore. Lo prevede l'accordo per l'anticipo al 1 gennaio 2007 delle norme sul decollo della previdenza integrativa. Tra gennaio e giugno il lavoratore potrà decidere a quale fondo destinare il proprio Tfr maturando (negoziale o aperto o Pip) o di lasciarlo in azienda. Se non dichiarerà nulla il proprio Tfr andrà direttamente al fondo negoziale.

Inno Mameli con sciacquone water

Disposto il sequestro di un'installazione in cui viene diffuso l'inno di Mameli con gli effetti acustici dello sciacquone di un water. L'opera e' esposta la Museion. Le due autrici sono indagate con l'ipotesi di vilipendio. L'inchiesta della Procura di Bolzano era stata aperta dopo un'esposto di Alleanza Nazionale che accusava l'opera di scempio. La direzione del museo si e' limitata a' prendere atto' della decisione, sottolineando che 'nelle democrazie l'arte e' libera'.


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