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'''‘DESAPARECIDOS’: GOVERNO, “NO A NUOVA AMNISTIA PER REPRESSORI DITTATURA”''' Il governo di Buenos Aires ha escluso la possibilità di una nuova amnistia a favore dei responsabili di violazioni dei diritti umani durante l’ultima dittatura (1976-’83), reclamata a gran voce giovedì scorso da 5.000 manifestanti scesi in piazza nella capitale. “I settori minoritari che rivendicano la repressione del regime sono espressioni del passato e a loro costa capire cosa è successo in Argentina negli ultimi anni. C’è un paese intero che non vuole tornare indietro” ha detto Alberto Fernández, capo di gabinetto e braccio destro del presidente Nèstor Kirchner. “Se qualcuno chiede un’amnistia evidentemente non riesce ad accettare la nuova realtà che vive il paese” ha aggiunto Fernández riferendosi alla cancellazione delle ‘leggi del perdono’ – ‘Punto Final’ (1986) e ‘Obediencia Debida’ (1987) – di cui hanno beneficiato per un trentennio centinaia di ex-gerarchi; l’annullamento delle leggi, fortemente voluto da Kirchner, ha consentito la riapertura di processi penali contro un migliaio di ex-militari, 260 dei quali in regime di detenzione preventiva. In risposta alla manifestazione dei sostenitori della dittatura, migliaia di persone si sono riversate in Plaza de Mayo per appoggiare la prosecuzione delle inchieste sui crimini del regime. “Pido Castigo”, una poesia di Pablo Neruda, è stata letta in solidarietà con Jorge Julio López, sopravvissuto alla dittatura e testimone chiave del processo contro l’ex-commissario della ‘Policía Bonaerense’ Miguel Etchecolatz, scomparso in circostanze non ancora chiare il 18 settembre scorso a La Plata, nella provincia di Buenos Aires; grazie alla sua deposizione Etchecolatz è stato condannato all’ergastolo. '''Farc: mediatore forse Sant'Egidio''' Un mediatore tra il governo della Colombia e la guerriglia delle Farc ha proposto di coinvolgere la Comunita' di Sant'Egidio.Il mediatore e' incaricato di favorire un accordo, in vista di uno scambio tra ostaggi e ribelli detenuti. In dichiarazioni al quotidiano El Tiempo de Bogota', l'ex ministro colombiano Alvaro Leyva ha auspicato la partecipazione alle trattative dell'ong americana Center for International Policy e della Comunita' di Sant'Egidio, di Roma. '''RIPRENDONO I NEGOZIATI DI PACE TRA GOVERNO E MAOISTI IN NEPAL''' “Le elezioni di un’assemblea costituente, la gestione del disarmo, gli aiuti umanitari per la popolazione colpita”: sono stati questi i temi dei negoziati di pace tra governo e ribelli maoisti ripresi ieri a quattro mesi dall’accordo che il 16 giugno scorso ha posto fine al decennale conflitto nel corso del quale oltre 13.000 persone sono morte. “Cordiale” e “altamente positivo” è stato definito in un comunicato congiunto l’incontro durato oltre otto ore e aggiornato a domani tra una delegazione dei ribelli guidata da Pusha Kamal Dahal, noto come Prachanda, e i leader dei sette partiti dell’alleanza al potere guidati dal primo ministro Girija Prasad Koirala. Nel corso dei colloqui è stata inoltre presentata la bozza della costituzione ad interim redatta dal comitato incaricato. I nodi del negoziato restano il disarmo dei ribelli e il futuro della monarchia. Il governo vorrebbe infatti che i maoisti deponessero le armi prima delle elezioni di un’assemblea costituente previste non oltre il maggio del prossimo anno, mentre i ribelli vorrebbero custodire le armi sotto la supervisione delle Nazioni Unite sino alle future consultazioni e chiedono che l’esercito nepalese faccia lo stesso. I ribelli inoltre, appoggiati da alcuni partiti dell’alleanza, propongono di indire immediatamente un referendum per abolire la monarchia, mentre altre formazioni politiche insistono perché il re Gyanendra – costretto a cedere il potere lo scorso aprile dopo una sommossa popolare guidata dall’opposizione e appoggiata dai maoisti –mantenga un ruolo cerimoniale all’interno del futuro governo. '''AFGHANISTAN''' Secondo il bilancio diffuso oggi dal ministro della Difesa e dalla polizia nazionale, oltre 50 presunti guerriglieri talebani sarebbero stati uccisi nelle ultime 48 ore nel sud del paese, dove i ribelli avrebbero sequestrato due operai pachistani. Secondo il portavoce dei ribelli, invece, sarebbero stati uccisi solo cinque talebani, mentre altri tre sarebbero stati feriti. '''SRI LANKA''' Continuano gli scontri tra soldati cingalesi e ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della patria Tamil’ (Ltte) nella penisola settentrionale di Jaffna. Secondo un comunicato dell’esercito, i ribelli ieri avrebbero attaccato le linee difensive militari di Muhamalai lungo l’enclave governativa, uccidendo quattro soldati e ferendone altrettanti. I ribelli, dal loro canto, sostengono di aver risposto a un’offensiva contro insediamenti civili lanciata sabato notte dalle forze speciali cingalesi già responsabili dell’uccisione di 10 lavoratori dello scorso 18 settembre. |
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Sommario In primo Piano Editoriale NOTIZIE BREVI ESTERI ITALIA Siparietto
In primo Piano NOTIZIE BREVI ESTERI ‘DESAPARECIDOS’: GOVERNO, “NO A NUOVA AMNISTIA PER REPRESSORI DITTATURA” Il governo di Buenos Aires ha escluso la possibilità di una nuova amnistia a favore dei responsabili di violazioni dei diritti umani durante l’ultima dittatura (1976-’83), reclamata a gran voce giovedì scorso da 5.000 manifestanti scesi in piazza nella capitale. “I settori minoritari che rivendicano la repressione del regime sono espressioni del passato e a loro costa capire cosa è successo in Argentina negli ultimi anni. C’è un paese intero che non vuole tornare indietro” ha detto Alberto Fernández, capo di gabinetto e braccio destro del presidente Nèstor Kirchner. “Se qualcuno chiede un’amnistia evidentemente non riesce ad accettare la nuova realtà che vive il paese” ha aggiunto Fernández riferendosi alla cancellazione delle ‘leggi del perdono’ – ‘Punto Final’ (1986) e ‘Obediencia Debida’ (1987) – di cui hanno beneficiato per un trentennio centinaia di ex-gerarchi; l’annullamento delle leggi, fortemente voluto da Kirchner, ha consentito la riapertura di processi penali contro un migliaio di ex-militari, 260 dei quali in regime di detenzione preventiva. In risposta alla manifestazione dei sostenitori della dittatura, migliaia di persone si sono riversate in Plaza de Mayo per appoggiare la prosecuzione delle inchieste sui crimini del regime. “Pido Castigo”, una poesia di Pablo Neruda, è stata letta in solidarietà con Jorge Julio López, sopravvissuto alla dittatura e testimone chiave del processo contro l’ex-commissario della ‘Policía Bonaerense’ Miguel Etchecolatz, scomparso in circostanze non ancora chiare il 18 settembre scorso a La Plata, nella provincia di Buenos Aires; grazie alla sua deposizione Etchecolatz è stato condannato all’ergastolo. Farc: mediatore forse Sant'Egidio Un mediatore tra il governo della Colombia e la guerriglia delle Farc ha proposto di coinvolgere la Comunita' di Sant'Egidio.Il mediatore e' incaricato di favorire un accordo, in vista di uno scambio tra ostaggi e ribelli detenuti. In dichiarazioni al quotidiano El Tiempo de Bogota', l'ex ministro colombiano Alvaro Leyva ha auspicato la partecipazione alle trattative dell'ong americana Center for International Policy e della Comunita' di Sant'Egidio, di Roma. RIPRENDONO I NEGOZIATI DI PACE TRA GOVERNO E MAOISTI IN NEPAL “Le elezioni di un’assemblea costituente, la gestione del disarmo, gli aiuti umanitari per la popolazione colpita”: sono stati questi i temi dei negoziati di pace tra governo e ribelli maoisti ripresi ieri a quattro mesi dall’accordo che il 16 giugno scorso ha posto fine al decennale conflitto nel corso del quale oltre 13.000 persone sono morte. “Cordiale” e “altamente positivo” è stato definito in un comunicato congiunto l’incontro durato oltre otto ore e aggiornato a domani tra una delegazione dei ribelli guidata da Pusha Kamal Dahal, noto come Prachanda, e i leader dei sette partiti dell’alleanza al potere guidati dal primo ministro Girija Prasad Koirala. Nel corso dei colloqui è stata inoltre presentata la bozza della costituzione ad interim redatta dal comitato incaricato. I nodi del negoziato restano il disarmo dei ribelli e il futuro della monarchia. Il governo vorrebbe infatti che i maoisti deponessero le armi prima delle elezioni di un’assemblea costituente previste non oltre il maggio del prossimo anno, mentre i ribelli vorrebbero custodire le armi sotto la supervisione delle Nazioni Unite sino alle future consultazioni e chiedono che l’esercito nepalese faccia lo stesso. I ribelli inoltre, appoggiati da alcuni partiti dell’alleanza, propongono di indire immediatamente un referendum per abolire la monarchia, mentre altre formazioni politiche insistono perché il re Gyanendra – costretto a cedere il potere lo scorso aprile dopo una sommossa popolare guidata dall’opposizione e appoggiata dai maoisti –mantenga un ruolo cerimoniale all’interno del futuro governo. AFGHANISTAN Secondo il bilancio diffuso oggi dal ministro della Difesa e dalla polizia nazionale, oltre 50 presunti guerriglieri talebani sarebbero stati uccisi nelle ultime 48 ore nel sud del paese, dove i ribelli avrebbero sequestrato due operai pachistani. Secondo il portavoce dei ribelli, invece, sarebbero stati uccisi solo cinque talebani, mentre altri tre sarebbero stati feriti. SRI LANKA Continuano gli scontri tra soldati cingalesi e ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della patria Tamil’ (Ltte) nella penisola settentrionale di Jaffna. Secondo un comunicato dell’esercito, i ribelli ieri avrebbero attaccato le linee difensive militari di Muhamalai lungo l’enclave governativa, uccidendo quattro soldati e ferendone altrettanti. I ribelli, dal loro canto, sostengono di aver risposto a un’offensiva contro insediamenti civili lanciata sabato notte dalle forze speciali cingalesi già responsabili dell’uccisione di 10 lavoratori dello scorso 18 settembre. ITALIA Siparietto
ESTERI COREA DEL NORD Il portavoce dell'Istituto di geoscienze e risorse minerarie sudocoreano, ha affermato che il test nucleare effettuato dal governo di Pyongyang questa mattina alle 10,36 (3,36 ora italiana) ha espresso un potenziale equivalente a 550 tonnellate di tritolo esploso in una sola volta. Il test nucleare sotterraneo della Corea del Nord ha fatto registrare una scossa di 3,6 gradi sulla scala Richter. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà oggi a New York per discutere del test nucleare effettuato dalla Corea del Nord. Gli Stati Uniti e il Giappone dovrebbero esercitare pressioni affinchè il Consiglio di Sicurezza elabori una nuova risoluzione che preveda ulteriori sanzioni contro il governo di Pyonyang, dopo quella dello scorso mese di luglio che prevedeva il divieto per tutti i paesi Onu di vendere ai nordcoreani tecnologia o attrezzature per missili o armi di distruzione di massa e di acquistare missili o altra tecnologia da Pyongyang. Il presidente sudcoreano, ha convocato una riunione d'emergenza dei suoi consiglieri di sicurezza ed ha sospeso con effetto immediato gli aiuti umanitari alla Corea del Nord. Un funzionario del ministero dell'Unificazione ha detto che Seul aveva in programma l'invio di 4mila tonnellate di cemento per domani, ma ha deciso di rinviarlo viste le attuali circostanze. Il ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che il suo Paese si IRAQ Sarebbe di 30 morti il bilancio di una battagli scoppiata la notte scorsa a Diwaniya, nell'Iraq meridionale, tra militari dell'esercito iracheno e marines statunitensi contrapposti a miliziani sciiti fedeli all'ayatollah al-Sadr. La scintilla che ha causato il conflitto, è stata il tentativo di arresto da parte dei soldati di un leader locale sospettato di essere colluso con le azioni delle famigerate 'squadre della morte', le milizie religiose che stanno insanguinando l'Iraq. Tutte le vittime sono miliziani sciiti. Amer al Hashimi, fratello del vicepresidente dell'Iraq, è stato assassinato oggi. La notizia è riportata dalla televisione satellitare araba al-Jazeera. Tareq al Hashimi, fratello della vittima è il vice-presidente iracheno arabo-sunnita è anche il leader del partito islamico iracheno. Buona parte della forza di polizia di Baghdad e' fuori combattimento per un'intossicazione alimentare che ha colpito 1.200 agenti. Tre poliziotti sono morti dopo aver consumato alla mensa il pasto serale che chiude la giornata di digiuno per il ramadan, ma il comandante locale ha escluso che si sia trattato di un avvelenamento deliberato. SUDAN Sarebbe di 77 feriti il bilancio dello scontro a fuoco scoppiato ieri tra militari governativi e miliziani del Sudan's rebel Justice and Equality Movement (Jem), nei pressi del confine tra il Sudan e il Ciad. La battaglia è avvenuta nella regione del Darfur, tra uno dei gruppi armati che non ha firmato l'accordo di pace e i militari, nei pressi di uno dei tanti campi profughi che ospitano più di 200mila sfollati. THAILANDIA Surayud Chulanont, primo ministro thailandese, a tre settimane dal colpo di Stato che ha rovesciato l'ex premier Shinawatra, ha annunciato oggi la formazione di un nuovo governo. Il re Bhumibol Adulyadej, secondo quanto dichiarato dal portavoce dell'esecutivo, ha dato la sua approvazione alla lista dei ministri del governo. ITALIA AGRIGENTO Una palazzina e' crollata questa mattina, intorno alle 7.30, in via Spoto, nel centro storico di Agrigento. Sul posto si sono recate squadre di vigili del fuoco che stanno cercando di appurare se tra le macerie dell'edificio - che secondo le prime notizie sarebbe disabitato - ci siano delle persone. Un analogo crollo si era verificato lo scorso 20 settembre, sempre nell'agrigentino, a Torre di Gaffe, a Licata, interessando una palazzina apparentemente disabitata: tra le macerie, pero', venne ritrovato vivo un operaio rumeno, successivamente deceduto. Appunti e note redazionali Servizi audio della giornata [#top Torna a inizio pagina]Gr 19:30
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