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'''ESTERI'''

'''ITALIA'''

'''Siparietto'''

'''IRAQ: MOLTO SANGUINOSA LA FINE DEL RAMADAN'''

Agguati e attentati dinamitardi hanno caratterizzato in Iraq la fine del più sanguinoso Ramadan dall’inizio della guerra contro il regime di Saddam. L'episodio più grave è avvenuto su una strada a nord di Baghdad. I pullman che portavano nella capitale delle reclute della polizia disarmate sono stati bloccati dai guerriglieri che hanno fatto una strage. E il mese di ottobre è risultato il più sanguinoso dall’inizio dell’anno anche per gli americani: 5 soldati statunitensi sono stati uccisi fra sabato e domenica in svariati attacchi avvenuti a Baghdad. Quattro sono morti per colpi di arma da fuoco, uno con una bomba rudimentale. Sommandoli ai 5 caduti di sabato, il bilancio delle vittime statunitensi in tre settimane è di 84. Almeno 44 iracheni – perlopiù civili e forze di sicurezza – sono stati uccisi o i loro corpi rinvenuti lungo le strade o nel fiume Tigri ieri nel giorno di Id-al-Fitr che segna la fine del mese di preghiera e digiuno del Ramadan. L’attacco più sanguinoso è avvenuto nei pressi di Baquba, 60 chilometri a nordest di Baghdad: uomini armati hanno preso d’assalto un convoglio di reclute della polizia irachena, uccidendone 15 e ferendone 25.
Una notizia data dai maggiori media del mondo: il 10 di ottobre la base Falcon, la più grande base militare USA in Iraq, situata a 13 Km a sud della zona verde di Baghdad, è stata seriamente danneggiata con circa 300 morti. Ma la notizia è ancora in "via di chiarificazione", ossia è ancora sotto parziale censura. Militati USA caduti: 300, oltre a 165 gravi feriti - lista compilata presso l'ospedale militare a al-Habbaniyah, circa 70km a ovest di Baghdad, da personale medico. I colpi di mortaio della resistenza irakena sembra che abbiano innescato delle bombe tattiche nucleari, fatto che spiegherebbe il numero di vittime


'''PALESTINA: NUOVA STRAGE DI PALESTINESI DOPO ATTACCO ISRAELIANO'''

“Un massacro disgustoso”: con queste parole il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ha definito l’offensiva lanciata stamani da Israele nella Striscia di Gaza per fermare il lancio di razzi Qassam contro il confinante deserto del Neghev. Finora sono stati uccisi almeno 10 palestinesi, ma il bilancio potrebbe aggravarsi visto che le operazioni militari sono ancora in corso nel nord della Striscia di Gaza. Il presidente palestinese ha condannato l’episodio anche perché avviene in concomitanza con la festa dell’Eid al-Fitr, in cui i musulmani festeggiano la fine del mese di digiuno e preghiera di Ramadan. Una proposta per rioccupare militarmente una parte della striscia di Gaza, è stata avanzata ieri da alcuni ministri israeliani. Lo riferisce la stampa locale, precisando che l’occupazione dovrebbe riguardare, per il momento, la fascia di territorio a ridosso del confine con l'Egitto, motivata dal voler impedire il contrabbando d'armi, che secondo gli israeliani starebbe portando a un crescente rafforzamento di milizie legate ad Hamas. L’esercito israeliano è entrato in azione anche ieri, ma in Cisgiordania. Secondo fonti palestinesi, un uomo è stato ucciso e altri due gravemente feriti nel corso di un raid israeliano condotto in serata contro il villaggio di Tamoon, nella parte meridionale di Ramallah. Una fitta sassaiola ha accolto i militari al loro arrivo e questi hanno risposto aprendo il fuoco contro gli attivisti. Fonti israeliane hanno confermato che una colonna di 20 veicoli militari era entrata nel villaggio, aggiungendo che un membro della Jihad islamica era stato arrestato durante gli scontri. Sul fronte palestinese vanno registrate scontri nel fine-settimana tra gli agenti di sicurezza del governo di Hamas e quelli di Al-Fatah. Fonti mediche hanno fatto sapere che un membro della sicurezza preventiva, un’unità di sicurezza legata al presidente palestinese, è stato ucciso sabato nella striscia di Gaza durante uno scontro con i membri della forza esecutiva del governo di Hamas. Secondo alcune stime, sono almeno una trentina le persone morte negli ultimi dieci mesi negli scontri tra Hamas e Fatah.


'''LIBANO: BOMBE AL FOSFORO USATE DA ISRAELE ANCHE IN CENTRI ABITATI'''

“Per quello che mi riguarda posso solo dire che tutti i pazienti passati tra le mie mani con ustioni mai viste prima erano civili” così il dottor Faraj Ibrahim, medico chirurgo dell'ospedale Hirma di Tiro, nel sud del Libano, ha commentato la conferma del governo israeliano all’utilizzo di bombe al fosforo nel sud del Libano, durante l’ultimo conflitto. La conferma, la prima nel suo genere, è arrivata dal quotidiano israeliano Haaretz, che ha riportato le parole con cui il ministro per i rapporti del parlamento, Jacob Edery, ha risposto all’interpellanza presentata a proposito dalla deputata Zahava Gal-On. "Nel recente conflitto con gli Hezbollah, Tsahal (le forze armate israeliane, ndr) ha fatto ricorso a bombe al fosforo per colpire obiettivi militari in zone aperte" ha detto Edery, precisando che l’uso di queste armi in campo aperto è consentito dal diritto internazionale, che invece ne vieta esplicitamente l’utilizzo in aree urbane. “Le bombe al fosforo possono essere utilizzate per illuminare il campo di battaglia ma non per colpire palazzi" aveva detto recentemente Timor Goksel, ex-portavoce della forza Onu in Libano (Unifil). In un perfetto italiano - si è laureato in medicina a Genova dove si è anche specializzato in chirurgia d'urgenza prima di rientrare nel 1993 in Libano - il dottor Faraj sottolinea che i casi peggiori con cui ha avuto a che fare riguardano un anziano di 60 anni e un gruppo di circa 30 bambini. “Il caso clinico più sconvolgente, perché presentava ustioni e ferite mai viste prime – aggiunge il medico, che ha lavorato in Libano come chirurgo d'emergenza in tre guerre: 1993, 1996 e 2006 – riguardava un sessantenne diabetico ed iperteso di Bint Jbeil”, la cittadina libanese a ridosso della frontiera con Israele teatro di alcuni degli scontri più accesi tra l’esercito di Tel Aviv e i miliziani di Hezbollah arroccati per giorni nel centro della città. “L’uomo ha raccontato che si trovava a casa sua quando è esplosa la bomba che lo ha ferito” ha precisato il dottore. “In un altro caso in ospedale arrivò un gruppo di una trentina di bambini, con addosso i segni caratteristici di questo strano tipo di ustioni. I bimbi si erano rifugiati tutti insieme nello scantinato di un palazzo di Nakura, che è stato colpito da un bomba” aggiunge il dottor Faraj, contattato dalla MISNA a Tiro. "Le dichiarazioni del ministro israeliano confermano finalmente la sensazione che avevamo noi medici per ustioni che altrimenti sarebbero risultate incomprensibili. Quelle bruciature erano troppo strane, no si erano mai viste e risultavano al di fuori di ogni normale classificazione" spiega il medico. "Quando il paziente arrivava in ospedale era nero, poi entrava in sala operatoria e la pelle e i tessuti venivano via con una facilità impressionante. A colpirci è stato anche l'odore stesso del ferito, un odore strano e fortissimo" conclude il chirurgo. precisando che nel suo ospedale sono ancora in cura alcuni pazienti con ustioni che non riescono a guarire.


'''AFGHANISTAN: scontri tra fazioni rivali, 32 morti'''

La provincia occidentale di Herat, ieri, è stata teatro di violenti scontri fra fazioni rivali. Trentadue persone sono morte ieri nel distretto occidentale di Shindand, 120 chilometri a sud di Herat, in scontri tra fazioni rivali. “Due capi locali si sono scontrati questo pomeriggio per molte ore” ha detto un responsabile della polizia locale. Intanto, la situazione peggiora di giorno in giorno anche nel sud del paese a causa delle crescenti violenze e della siccità persistente almeno dal 1998: a causa dei combattimenti, oltre 20.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni, mentre più di due milioni di afgani avrebbero bisogno di aiuti alimentari. “Abbiamo bisogno che i paesi donatori facciano passi avanti per consentirci di fornire cibo e altra assistenza fondamentale in vista dell’inverno” ha detto Ameerah Haq, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu, stimando che il paese avrebbe bisogno di oltre 34 milioni di euro.


'''BUDAPEST: VIOLENTI SCONTRI DI PIAZZA'''

Scontri violenti a Budapest fra dimostranti e agenti di polizia che hanno sparato proiettili di gomma e utilizzato candelotti di gas lacrimogeno e idranti con l'obiettivo di disperdere la folla. I manifestanti hanno eretto barricate con alcuni cassonetti dell'immondizia, barre di ferro e cartelloni stradali divelti dal viale che porta a piazza Kossuth, di fronte al parlamento. Mentre proseguono i disordini, davanti all'albergo Astoria é cominciato un grande raduno organizzato dall'opposizione conservatrice di Fidesz per commemorare la rivolta del '56. Secondo alcune stime, da tutto il Paese sono giunti fino a 100mila partecipanti. Al raduno interverra' Wilfred Martens, presidente del partito popolare europeo.
Gli scontri piu' duri si sono svolti vicino piazza Erzsebet. Qualche centinaio di dimostranti si è scontrata con la polizia, che ha aperto il fuoco con proiettili di gomma. I dimostranti rispondono con lancio di pietre e bottiglie e, come alle dimostrazioni antigovernative ai primi di settembre, hanno eretto barricate con cassonetti dell'immondizia per ripararsi e impedire alla polizia di avanzare. Gli incidenti si svolgono nei pressi del raduno per le commemorazioni del '56 organizzato dall'opposizione conservatrice guidata da Fidesz. All'angolo del grande viale Andrassy sono stati uditi degli spari: non e' chiara la loro natura ne' da chi siano stati esplosi.


'''FRANCIA: SCONTRI E FIAMME NELLE BANLIEU DI PARIGI'''

La periferia di Parigi di nuovo in fiamme. Gruppi di giovani hanno appiccato il fuoco ad alcune auto e si sono scontrati con pattuglia della polizia, lanciando pietre e oggetti. Un esponente nel sindacato della polizia ha riferito che un 13enne sarebbe stato fermato per aver incendiato un'auto e aver tentato di far altrettanto con un autobus. Fermato anche un altro giovane.


'''BULGARIA: RIVINCE LE ELEZIONI IL PRESIDENTE PARVANOV'''

Il presidente uscente Parvanov ha vinto con il 64% dei voti il primo turno delle elezioni presidenziali in Bulgaria, tenutosi ieri. Ampio vantaggio sul principale rivale il nazionalista Siderov (21,5%), ma con una percentuale di votanti pari al 42,1%, troppo bassa per evitare che i due vadano al ballottaggio il prossimo 29 ottobre.Sono i dati ufficiali.La legge elettorale bulgara prevede, infatti, che per vincere al primo turno occorre che l'affluenza alle urne superi il quorum del 50%.


'''SUDAN: GRAVI VIOLENZE IN DARFUR'''

I ribelli del National Redemption Front (NRF) hanno accusato le milizie Janjaweed di aver attaccato ieri alcuni villaggi nell'area di Nena, nel Darfur settentrionale, uccidendo numerosi civili e stuprando due ragazze di 16 e 18 anni. Numerose fonti hanno confermato l'arrivo nella regione di contingenti armati di Janjaweed e truppe governative, che si teme possano lanciare un'offensiva su larga scala nei confronti dei due gruppi ribelli, unitisi nel NRF, che lo scorso maggio hanno rifiutato di firmare gli accordi di pace. Gli scontri in Darfur, che dal febbraio 2003 hanno provocato più di 300 mila vittime, stanno investendo anche la parte orientale del vicino Ciad.


'''CILE: SCIOPERO DI PROTESTA DEGLI STUDENTI'''

Gli alunni del Liceo 1 di Santiago hanno iniziato uno sciopero per chiedere che 27 studenti non vengano espulsi per aver partecipato alle proteste della settimana scorsa. Una situazione simile si sta vivendo anche nel comune di Providencia, dove il sindaco ha chiesto l'espulsione di 44 studenti che la settimana scorsa occuparono il collegio per unirsi alla protesta nazionale. Il Cile è teatro da molti mesi di massicce manifestazioni studentesche che chiedono una nuova legge che rinnovi completamente la scuola, ancora ancorata a una legge emessa dal ditattore Pinochet.


'''MESSICO: INCERTEZZA SULLA CONTINUAZIONE DELLO SCIOPERO DEGLI INSEGNANTI'''

Dopo aver annunciato la fine dello sciopero, in corso da cinque mesi, e il ritorno di migliaia di maestri nelle scuole per questa mattina, durante la notte il sindacato dei lavoratori del settore educativo ha fatto marcia indietro, precisando che una nuova consulta dei maestri si terrà nei prossimi giorni per votare ancora sul prosieguo della protesta. Lo riferisce oggi la stampa locale, precisando che i risultati del nuovo voto potrebbero essere resi noti il prossimo 26 ottobre. Nella mattinata di ieri, dopo una riunione durata 14 ore, il sindacato dei maestri aveva annunciato la sospensione dello sciopero e l'approvazione delle proposte conciliatorie del governo con 25 mila voti favorevoli contro 17 mila contrari. Ma poco dopo l’annuncio, spaccature interne sono emerse all’interno del movimento che sostiene lo sciopero dei maestri. L’’Assemblea popolare dei popoli di Oaxaca’ (Appo) - un’alleanza composta da gruppi sociali, attivisti politici, membri dell'opposizione, oltre che dagli stessi insegnanti - ha contestato il sindacato colpevole di aver manipolato il voto (tra i 25.000 voti a favore del ritorno in classe infatti solo 11.000 volevano farlo già da lunedì, gli altri avevano vincolato il loro assenso a date differenti) e dopo accese discussioni e accuse di tradimento, il sindacato è stato costretto ad annullare le precedenti dichiarazioni, a confermare lo sciopero e a indire una nuova consultazione interna nei prossimi giorni. Poco dopo, il governo federale messicano in una nota invitava a mettere fine al conflitto sociale in corso. Oaxaca, capitale dell’omonimo stato della federazione messicana, è presidiata da quasi 5 mesi da insegnanti, contadini e studenti che vogliono miglioramenti sociali e le dimissioni del governatore, il conservatore Ulises Ruiz. Un conflitto sociale già costato la vita a 5 persone


'''THAILANDIA: SEMPRE PIU' GRAVE IL BILANCIO DELLE ALLUVIONI'''

È salito a 104 il bilancio dei morti in seguito alle alluvioni che hanno colpito 46 delle 76 province della Tailandia causando problemi a oltre 3 milioni di tailandesi. Sono inoltre circa 473.000 le persone ammalatesi a causa dei virus diffusi dalle inondazioni: tra loro, il 45% starebbe soffrendo di afta epizootica, il 24% di malattie alla pelle e il 12% di febbri. Mentre sei province sono tuttora minacciate dagli allagamenti, le autorità hanno iniziato la conta dei danni: secondo la Banca nazionale, i danni economici causati dalle alluvioni da quando ad agosto è iniziata la stagione delle piogge a oggi ammonterebbero a 17 miliardi di baht (363 milioni di euro); secondo il ministero degli Interni, sarebbero state danneggiate circa 4000 strade, 300 ponti, 30.000 vivai di pesci e gamberi e 1000 templi e scuole. Scuole, linee ferroviarie e strade sono andate distrutte a causa degli straripamenti di fiumi e canali provocati dalle piogge torrenziali anche nel vicino Myanmar, dove almeno 43 persone hanno perso la vita sinora.


'''APPROVATO PROGETTO PER RADDOPPIO CANALE DI PANAMA'''

 I panamensi hanno approvato a larga, e scontata, maggioranza il progetto di allargamento del Canale. Anche se i voti scrutinati non sono definitivi e rappresentano il 40,42 del totale, i risultati parziali mostrano che il 79,23 per cento degli elettori ha detto sì al progetto. Tutti i sondaggi dei giorni scorsi davano vincente il sì al progetto governativo fatto proprio dal presidente Martin Torrijos. Secondo i piani dovrà essere costruito un canale parallelo con un megaporto sul lato del Pacifico e un altro su quello dell'Atlantico.
Secondo i dati forniti dalla Commissione elettorale i 'no' al referendum si sono attestati al 20,85 per cento e l'affluenza alle urne è stata calcolata nel 41,28 per cento. I lavori di modernizzazione sono stimati in 5,25 miliardi di dollari e sono ritenuti assolutamente necessari dal presidente Torrijo e dall'Autorità del Canale di Panama perché la via intraoceanica non sia obsoleta da qui al 2012.


'''ITALIA'''


'''ROMA: Governo, Confindustria e Cgil, Cisl e Uil firmano accordo su Tfr e previdenza integrativa'''

Governo, Confindustria e Cgil, Cisl e Uil hanno firmato a palazzo Chigi l'accordo sull'anticipo al 2007 delle norme per il decollo della previdenza integrativa e sul trasferimento all'Inps del Tfr maturando ''inoptato'' delle aziende con piu' di 50 dipendenti.
''Se la Finanziaria viene adottata dal Parlamento con le cifre attuali e poi implementata adeguatamente, il deficit del 2007 puo' scendere sotto il 3%'' del Pil, e quindi ''l' Italia sara' conforme alle raccomandazioni del Consiglio europeo''. Lo ha detto, nel corso di una conferenza stampa, il Commissario agli affari economici e Monetari Joaquin Almunia ribadendo pero' che ''gli aspetti finanziari dell' economia italiana destano seria preoccupazione. Intanto i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno indetto per il 30 ottobre a Roma una manifestazione nazionale a sostegno delle richieste di modifica della legge Finanziaria, perché le risposte del governo sono ancora insufficienti e nella manovra mancano misure che abbiano effetti immediati sui redditi dei pensionati.


'''LAMPEDUSA: NUOVI SBARCHI DI MIGRANTI'''

Nuovo sbarco di migranti a Lampedusa dove e' stata intercettata un'imbarcazione con una quarantina di persone a bordo. A raggiungere l'imbarcazione, a circa 50 miglia a sud dalla costa dell'isola e' stata la nave 'Libra' della Marina militare: un primo gruppo di 21 nordafricani, tra cui una donna, e' gia' approdato in porto con una motovedetta della Guardia costiera; gli altri stanno per arrivare. Ieri erano sbarcati oltre 500 immigrati.


'''ACERRA: CONTINUA LA MOBILITAZIONE CONTRO L'INCENERITORE'''

La sera Acerra: occupata Ambiente Italia. Terminato sversamento rifiuti. La notte di sab. 21, a partire dalla 22.00, centinaia di persone hanno presidiato l' accesso alla neonata discarica a cielo aperta, imposta ancora ad Acerra in questi giorni. Successivamente, allo scadere della mezzanotte, tempo indicato dalla stessa ordinanza del supercommissariato, si è chiuso l'accesso dei mezzi alla discarica ed alla pesatura. Ora la discarica è chiusa ma i rifiuti tal quale migliaia di tonnellate, sono lì a marcire e a farci marcire. Mentre pochi mesi fa il tar aveva dichiarato leggittime le preoccupazioni circa la localizzazione di un deposito di eco BALLE, mettendo sotto sequestro la stessa area, oggi il commissariato straordinario ai rifiuti con la forza e contro la volontà dell' intera comunità impone di fatto una nuova discarica. Il fallimento è totale e si persegue in una politica dell' emergenza senza alcuna pianificazione che distrugge territorio e salute di tutti quanti. Raccolta differenziata porta a porta, riciclaggio e riuso dei materiali è l' unica soluzione. NO ALL'INCENERITORE!!!


'''SANITA': 90 MORTI AL GIORNO PER ERRORI DEI MEDICI O CATTIVA ORGANIZZAZIONE'''

Causano più vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di molti tumori. In Italia le cifre degli errori commessi dai medici o provocati dalla cattiva organizzazione dei servizi sono da bollettino di guerra: tra 14 e 50 mila i decessi ogni anno, circa 90 al giorno, di cui il 50% certamente evitabile. Lo affermano gli esperti dell' Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), che hanno promosso su questo tema un convegno nazionale i cui lavori si sono aperti oggi all'Istituto dei Tumori di Milano (INT). Secondo l'AIOM, sono almeno 320 mila le persone danneggiate da questi errori, con costi pari all'1% del PIL, 10 miliardi di euro l'anno. "Le fonti, però, sono spesso discordi su questi numeri - fa notare Marco Venturini, consigliere nazionale dell' Associazione - come si nota per quel divario fra 14 e 50 mila decessi imputabili ad errore (la verità probabilmente si avvicina ai 30-35 mila decessi) ma nella migliore delle ipotesi ('solò 14 mila), i morti per errore medico o della struttura ospedaliera, sono almeno il doppio di quelli per incidente stradale, che sono 8000 l'anno, il che non è poco".



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'''In primo Piano'''

'''NOTIZIE BREVI'''

'''ESTERI'''

'''PALESTINA'''

Una proposta per rioccupare militarmente una parte della striscia di Gaza, è stata avanzata ieri da alcuni ministri israeliani. Lo riferisce la stampa locale, precisando che l’occupazione dovrebbe riguardare, per il momento, la fascia di territorio a ridosso del confine con l'Egitto, motivata dal voler impedire il contrabbando d'armi, che secondo gli israeliani starebbe portando a un crescente rafforzamento di milizie legate ad Hamas. L’esercito israeliano è entrato in azione anche ieri, ma in Cisgiordania. Secondo fonti palestinesi, un uomo è stato ucciso e altri due gravemente feriti nel corso di un raid israeliano condotto in serata contro il villaggio di Tamoon, nella parte meridionale di Ramallah. Una fitta sassaiola ha accolto i militari al loro arrivo e questi hanno risposto aprendo il fuoco contro gli attivisti. Fonti israeliane hanno confermato che una colonna di 20 veicoli militari era entrata nel villaggio, aggiungendo che un membro della Jihad islamica era stato arrestato durante gli scontri. Sul fronte palestinese vanno registrate scontri nel fine-settimana tra gli agenti di sicurezza del governo di Hamas e quelli di Al-Fatah. Fonti mediche hanno fatto sapere che un membro della sicurezza preventiva, un’unità di sicurezza legata al presidente palestinese, è stato ucciso sabato nella striscia di Gaza durante uno scontro con i membri della forza esecutiva del governo di Hamas. Secondo alcune stime, sono almeno una trentina le persone morte negli ultimi dieci mesi negli scontri tra Hamas e Fatah.

E' salito ad otto - secondo il sito online del quotidiano Yediot Ahronot - il numero dei palestinesi uccisi stamane negli scontri a fuoco divampati a Beit Hanun e Beit Lahya, nel nord della striscia di Gaza. Secondo il sito gli uccisi sono in prevalenza miliziani. Fra costoro figurano due esponenti delle Brigate dei martiri di al-Aqsa. Un portavoce militare a Tel Aviv ha detto che una unità dell'esercito è stata impegnata in uno scontro a fuoco alla periferia di Beit Lahya (a nord di Gaza) nel contesto di operazioni intraprese per impedire il ripetersi del lancio di razzi contro Israele.

'''IRAQ'''

Agguati e attentati dinamitardi hanno caratterizzato in Iraq la fine del più sanguinoso Ramadan dall’inizio della guerra contro il regime di Saddam. L'episodio più grave è avvenuto su una strada a nord di Baghdad. I pullman che portavano nella capitale delle reclute della polizia disarmate sono stati bloccati dai guerriglieri che hanno fatto una strage. E il mese di ottobre è risultato il più sanguinoso dall’inizio dell’anno anche per gli americani: cinque soldati statunitensi sono stati uccisi fra sabato e domenica in svariati attacchi avvenuti a Baghdad. Quattro sono morti per colpi di arma da fuoco, uno con una bomba rudimentale. Sommandoli ai 5 caduti di sabato, il bilancio delle vittime statunitensi in tre settimane è di 84.

Almeno 44 iracheni – perlopiù civili e forze di sicurezza – sono stati uccisi o i loro corpi rinvenuti lungo le strade o nel fiume Tigri ieri nel giorno di Id-al-Fitr che segna la fine del mese di preghiera e digiuno del Ramadan. L’attacco più sanguinoso è avvenuto nei pressi di Baquba, 60 chilometri a nordest di Baghdad: uomini armati hanno preso d’assalto un convoglio di reclute della polizia irachena, uccidendone 15 e ferendone 25.

Trentadue persone sono morte ieri nel distretto occidentale di Shindand, 120 chilometri a sud di Herat, in scontri tra fazioni rivali. “Due capi locali si sono scontrati questo pomeriggio per molte ore” ha detto un responsabile della polizia locale. Intanto, la situazione peggiora di giorno in giorno anche nel sud del paese a causa delle crescenti violenze e della siccità persistente almeno dal 1998: a causa dei combattimenti, oltre 20.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni, mentre più di due milioni di afgani avrebbero bisogno di aiuti alimentari. “Abbiamo bisogno che i paesi donatori facciano passi avanti per consentirci di fornire cibo e altra assistenza fondamentale in vista dell’inverno” ha detto Ameerah Haq, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu, stimando che il paese avrebbe bisogno di oltre 34 milioni di euro.

'''FRANCIA'''

La periferia di Parigi di nuovo in fiamme. Gruppi di giovani hanno appiccato il fuoco ad alcune auto e si sono scontrati con pattuglia della polizia, lanciando pietre e oggetti. Un esponente nel sindacato della polizia ha riferito che un 13enne sarebbe stato fermato per aver incendiato un'auto e aver tentato di far altrettanto con un autobus. Fermato anche un altro giovane.

'''BULGARIA'''

Il presidente uscente Parvanov ha vinto con il 64% dei voti il primo turno delle elezioni presidenziali in Bulgaria, tenutosi ieri. Ampio vantaggio sul principale rivale il nazionalista Siderov (21,5%), ma con una percentuale di votanti pari al 42,1%, troppo bassa per evitare che i due vadano al ballottaggio il prossimo 29 ottobre.Sono i dati ufficiali.La legge elettorale bulgara prevede, infatti, che per vincere al primo turno occorre che l'affluenza alle urne superi il quorum del 50%.


''AFGHANISTAN'''

La provincia occidentale di Herat, ieri, è stata teatro di violenti scontri fra fazioni rivali. Le persone rimaste uccise sono 32. Ad annunciarlo è un responsabile della polizia locale. Le violenze sono cominciate quando un capo locale, Amanullah Khan, ha violato il territorio controllato da un altro leader.

'''SUDAN'''

I ribelli del National Redemption Front (NRF) hanno accusato le milizie Janjaweed di aver attaccato ieri alcuni villaggi nell'area di Nena, nel Darfur settentrionale, uccidendo numerosi civili e stuprando due ragazze di 16 e 18 anni. Numerose fonti hanno confermato l'arrivo nella regione di contingenti armati di Janjaweed e truppe governative, che si teme possano lanciare un'offensiva su larga scala nei confronti dei due gruppi ribelli, unitisi nel NRF, che lo scorso maggio hanno rifiutato di firmare gli accordi di pace. Gli scontri in Darfur, che dal febbraio 2003 hanno provocato più di 300 mila vittime, stanno investendo anche la parte orientale del vicino Ciad.

'''INDONESIA'''

Un terremoto sottomarino di magnitudo 5,6 gradi Richter si e' verificato al largo dell'arcipelago di Sulawesi, in Indonesia. Secondo una prima stima, non ci sono state vittime o danni particolari. La scossa e' avvenuta alle 8:19 locali (le 2:19 italiane) vicino al confine marittimo con le Filippine.

'''CILE'''

Gli alunni del Liceo 1 di Santiago hanno iniziato uno sciopero per chiedere che 27 studenti non vengano espulsi per aver partecipato alle proteste della settimana scorsa. Una situazione simile si sta vivendo anche nel comune di Providencia, dove il sindaco ha chiesto l'espulsione di 44 studenti che la settimana scorsa occuparono il collegio per unirsi alla protesta nazionale. Il Cile è teatro da molti mesi di massicce manifestazioni studentesche che chiedono una nuova legge che rinnovi completamente la scuola, ancora ancorata a una legge emessa dal ditattore Pinochet.

'''IRAN'''

L'Iran non accettera la sospensione dell'arricchimento dell'uranio in nessuna forma. Lo ha affermato un portavoce del governo. Ieri, invece, il portavoce del ministero degli Esteri non aveva escluso la possibilita' di una 'sospensione limitata' nell'ambito di trattative con le grandi potenze. Questa settimana l'Onu dovrebbe tornare a prendere in esame il dossier. Intanto, dopo 20 anni di sforzi per contenere l'esplosione demografica, Ahmadinejad si dichiara per nulla preoccupato.

'''MESSICO'''

Dopo aver annunciato la fine dello sciopero, in corso da cinque mesi, e il ritorno di migliaia di maestri nelle scuole per questa mattina, durante la notte il sindacato dei lavoratori del settore educativo ha fatto marcia indietro, precisando che una nuova consulta dei maestri si terrà nei prossimi giorni per votare ancora sul prosieguo della protesta. Lo riferisce oggi la stampa locale, precisando che i risultati del nuovo voto potrebbero essere resi noti il prossimo 26 ottobre. Nella mattinata di ieri, dopo una riunione durata 14 ore, il sindacato dei maestri aveva annunciato la sospensione dello sciopero e l'approvazione delle proposte conciliatorie del governo con 25 mila voti favorevoli contro 17 mila contrari. Ma poco dopo l’annuncio, spaccature interne sono emerse all’interno del movimento che sostiene lo sciopero dei maestri. L’’Assemblea popolare dei popoli di Oaxaca’ (Appo) - un’alleanza composta da gruppi sociali, attivisti politici, membri dell'opposizione, oltre che dagli stessi insegnanti - ha contestato il sindacato colpevole di aver manipolato il voto (tra i 25.000 voti a favore del ritorno in classe infatti solo 11.000 volevano farlo già da lunedì, gli altri avevano vincolato il loro assenso a date differenti) e dopo accese discussioni e accuse di tradimento, il sindacato è stato costretto ad annullare le precedenti dichiarazioni, a confermare lo sciopero e a indire una nuova consultazione interna nei prossimi giorni. Poco dopo, il governo federale messicano in una nota invitava a mettere fine al conflitto sociale in corso. Oaxaca, capitale dell’omonimo stato della federazione messicana, è presidiata da quasi 5 mesi da insegnanti, contadini e studenti che vogliono miglioramenti sociali e le dimissioni del governatore, il conservatore Ulises Ruiz. Un conflitto sociale già costato la vita a 5 persone

'''TAILANDIA'''

È salito a 104 il bilancio dei morti in seguito alle alluvioni che hanno colpito 46 delle 76 province della Tailandia causando problemi a oltre 3 milioni di tailandesi. Sono inoltre circa 473.000 le persone ammalatesi a causa dei virus diffusi dalle inondazioni: tra loro, il 45% starebbe soffrendo di afta epizootica, il 24% di malattie alla pelle e il 12% di febbri. Mentre sei province sono tuttora minacciate dagli allagamenti, le autorità hanno iniziato la conta dei danni: secondo la Banca nazionale, i danni economici causati dalle alluvioni da quando ad agosto è iniziata la stagione delle piogge a oggi ammonterebbero a 17 miliardi di baht (363 milioni di euro); secondo il ministero degli Interni, sarebbero state danneggiate circa 4000 strade, 300 ponti, 30.000 vivai di pesci e gamberi e 1000 templi e scuole. Scuole, linee ferroviarie e strade sono andate distrutte a causa degli straripamenti di fiumi e canali provocati dalle piogge torrenziali anche nel vicino Myanmar, dove almeno 43 persone hanno perso la vita sinora.

'''APPROVATO PROGETTO PER RADDOPPIO CANALE DI PANAMA'''

 I panamensi hanno approvato a larga, e scontata, maggioranza il progetto di allargamento del Canale. Anche se i voti scrutinati non sono definitivi e rappresentano il 40,42 del totale, i risultati parziali mostrano che il 79,23 per cento degli elettori ha detto sì al progetto. Tutti i sondaggi dei giorni scorsi davano vincente il sì al progetto governativo fatto proprio dal presidente Martin Torrijos. Secondo i piani dovrà essere costruito un canale parallelo con un megaporto sul lato del Pacifico e un altro su quello dell'Atlantico.

Secondo i dati forniti dalla Commissione elettorale i 'no' al referendum si sono attestati al 20,85 per cento e l'affluenza alle urne è stata calcolata nel 41,28 per cento. I lavori di modernizzazione sono stimati in 5,25 miliardi di dollari e sono ritenuti assolutamente necessari dal presidente Torrijo e dall'Autorità del Canale di Panama perché la via intraoceanica non sia obsoleta da qui al 2012.


'''ITALIA'''

'''LAMPEDUSA'''

Nuovo sbarco di migranti a Lampedusa dove e' stata intercettata un'imbarcazione con una quarantina di persone a bordo. A raggiungere l'imbarcazione, a circa 50 miglia a sud dalla costa dell'isola e' stata la nave 'Libra' della Marina militare: un primo gruppo di 21 nordafricani, tra cui una donna, e' gia' approdato in porto con una motovedetta della Guardia costiera; gli altri stanno per arrivare. Ieri erano sbarcati oltre 500 immigrati.






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'''FRANCIA'''

La periferia di Parigi di nuovo in fiamme. Gruppi di giovani hanno appiccato il fuoco ad alcune auto e si sono scontrati con pattuglia della polizia, lanciando pietre e oggetti. Un esponente nel sindacato della polizia ha riferito che un 13enne sarebbe stato fermato per aver incendiato un'auto e aver tentato di far altrettanto con un autobus. Fermato anche un altro giovane.

'''IRAQ'''

Agguati e attentati dinamitardi hanno caratterizzato in Iraq la fine del più sanguinoso Ramadan dall’inizio della guerra contro il regime di Saddam. L'episodio più grave è avvenuto su una strada a nord di Baghdad. I pullman che portavano nella capitale delle reclute della polizia disarmate sono stati bloccati dai guerriglieri che hanno fatto una strage. E il mese di ottobre è risultato il più sanguinoso dall’inizio dell’anno anche per gli americani: cinque soldati statunitensi sono stati uccisi fra sabato e domenica in svariati attacchi avvenuti a Baghdad. Quattro sono morti per colpi di arma da fuoco, uno con una bomba rudimentale. Sommandoli ai 5 caduti di sabato, il bilancio delle vittime statunitensi in tre settimane è di 84

'''AFGHANISTAN'''

La provincia occidentale di Herat, ieri, è stata teatro di violenti scontri fra fazioni rivali. Le persone rimaste uccise sono 32. Ad annunciarlo è un responsabile della polizia locale. Le violenze sono cominciate quando un capo locale, Amanullah Khan, ha violato il territorio controllato da un altro leader.


'''SUDAN'''

I ribelli del National Redemption Front (NRF) hanno accusato le milizie Janjaweed di aver attaccato ieri alcuni villaggi nell'area di Nena, nel Darfur settentrionale, uccidendo numerosi civili e stuprando due ragazze di 16 e 18 anni. Numerose fonti hanno confermato l'arrivo nella regione di contingenti armati di Janjaweed e truppe governative, che si teme possano lanciare un'offensiva su larga scala nei confronti dei due gruppi ribelli, unitisi nel NRF, che lo scorso maggio hanno rifiutato di firmare gli accordi di pace. Gli scontri in Darfur, che dal febbraio 2003 hanno provocato più di 300 mila vittime, stanno investendo anche la parte orientale del vicino Ciad.


'''MESSICO'''

Dopo aver annunciato la fine dello sciopero, in corso da cinque mesi, e il ritorno di migliaia di maestri nelle scuole per questa mattina, durante la notte il sindacato dei lavoratori del settore educativo ha fatto marcia indietro, precisando che una nuova consulta dei maestri si terrà nei prossimi giorni per votare ancora sul prosieguo della protesta. Lo riferisce oggi la stampa locale, precisando che i risultati del nuovo voto potrebbero essere resi noti il prossimo 26 ottobre. Nella mattinata di ieri, dopo una riunione durata 14 ore, il sindacato dei maestri aveva annunciato la sospensione dello sciopero e l'approvazione delle proposte conciliatorie del governo con 25 mila voti favorevoli contro 17 mila contrari. Ma poco dopo l’annuncio, spaccature interne sono emerse all’interno del movimento che sostiene lo sciopero dei maestri. L’’Assemblea popolare dei popoli di Oaxaca’ (Appo) - un’alleanza composta da gruppi sociali, attivisti politici, membri dell'opposizione, oltre che dagli stessi insegnanti - ha contestato il sindacato colpevole di aver manipolato il voto (tra i 25.000 voti a favore del ritorno in classe infatti solo 11.000 volevano farlo già da lunedì, gli altri avevano vincolato il loro assenso a date differenti) e dopo accese discussioni e accuse di tradimento, il sindacato è stato costretto ad annullare le precedenti dichiarazioni, a confermare lo sciopero e a indire una nuova consultazione interna nei prossimi giorni. Poco dopo, il governo federale messicano in una nota invitava a mettere fine al conflitto sociale in corso. Oaxaca, capitale dell’omonimo stato della federazione messicana, è presidiata da quasi 5 mesi da insegnanti, contadini e studenti che vogliono miglioramenti sociali e le dimissioni del governatore, il conservatore Ulises Ruiz. Un conflitto sociale già costato la vita a 5 persone



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G.R.13:00

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

IRAQ: MOLTO SANGUINOSA LA FINE DEL RAMADAN

Agguati e attentati dinamitardi hanno caratterizzato in Iraq la fine del più sanguinoso Ramadan dall’inizio della guerra contro il regime di Saddam. L'episodio più grave è avvenuto su una strada a nord di Baghdad. I pullman che portavano nella capitale delle reclute della polizia disarmate sono stati bloccati dai guerriglieri che hanno fatto una strage. E il mese di ottobre è risultato il più sanguinoso dall’inizio dell’anno anche per gli americani: 5 soldati statunitensi sono stati uccisi fra sabato e domenica in svariati attacchi avvenuti a Baghdad. Quattro sono morti per colpi di arma da fuoco, uno con una bomba rudimentale. Sommandoli ai 5 caduti di sabato, il bilancio delle vittime statunitensi in tre settimane è di 84. Almeno 44 iracheni – perlopiù civili e forze di sicurezza – sono stati uccisi o i loro corpi rinvenuti lungo le strade o nel fiume Tigri ieri nel giorno di Id-al-Fitr che segna la fine del mese di preghiera e digiuno del Ramadan. L’attacco più sanguinoso è avvenuto nei pressi di Baquba, 60 chilometri a nordest di Baghdad: uomini armati hanno preso d’assalto un convoglio di reclute della polizia irachena, uccidendone 15 e ferendone 25. Una notizia data dai maggiori media del mondo: il 10 di ottobre la base Falcon, la più grande base militare USA in Iraq, situata a 13 Km a sud della zona verde di Baghdad, è stata seriamente danneggiata con circa 300 morti. Ma la notizia è ancora in "via di chiarificazione", ossia è ancora sotto parziale censura. Militati USA caduti: 300, oltre a 165 gravi feriti - lista compilata presso l'ospedale militare a al-Habbaniyah, circa 70km a ovest di Baghdad, da personale medico. I colpi di mortaio della resistenza irakena sembra che abbiano innescato delle bombe tattiche nucleari, fatto che spiegherebbe il numero di vittime

PALESTINA: NUOVA STRAGE DI PALESTINESI DOPO ATTACCO ISRAELIANO

“Un massacro disgustoso”: con queste parole il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ha definito l’offensiva lanciata stamani da Israele nella Striscia di Gaza per fermare il lancio di razzi Qassam contro il confinante deserto del Neghev. Finora sono stati uccisi almeno 10 palestinesi, ma il bilancio potrebbe aggravarsi visto che le operazioni militari sono ancora in corso nel nord della Striscia di Gaza. Il presidente palestinese ha condannato l’episodio anche perché avviene in concomitanza con la festa dell’Eid al-Fitr, in cui i musulmani festeggiano la fine del mese di digiuno e preghiera di Ramadan. Una proposta per rioccupare militarmente una parte della striscia di Gaza, è stata avanzata ieri da alcuni ministri israeliani. Lo riferisce la stampa locale, precisando che l’occupazione dovrebbe riguardare, per il momento, la fascia di territorio a ridosso del confine con l'Egitto, motivata dal voler impedire il contrabbando d'armi, che secondo gli israeliani starebbe portando a un crescente rafforzamento di milizie legate ad Hamas. L’esercito israeliano è entrato in azione anche ieri, ma in Cisgiordania. Secondo fonti palestinesi, un uomo è stato ucciso e altri due gravemente feriti nel corso di un raid israeliano condotto in serata contro il villaggio di Tamoon, nella parte meridionale di Ramallah. Una fitta sassaiola ha accolto i militari al loro arrivo e questi hanno risposto aprendo il fuoco contro gli attivisti. Fonti israeliane hanno confermato che una colonna di 20 veicoli militari era entrata nel villaggio, aggiungendo che un membro della Jihad islamica era stato arrestato durante gli scontri. Sul fronte palestinese vanno registrate scontri nel fine-settimana tra gli agenti di sicurezza del governo di Hamas e quelli di Al-Fatah. Fonti mediche hanno fatto sapere che un membro della sicurezza preventiva, un’unità di sicurezza legata al presidente palestinese, è stato ucciso sabato nella striscia di Gaza durante uno scontro con i membri della forza esecutiva del governo di Hamas. Secondo alcune stime, sono almeno una trentina le persone morte negli ultimi dieci mesi negli scontri tra Hamas e Fatah.

LIBANO: BOMBE AL FOSFORO USATE DA ISRAELE ANCHE IN CENTRI ABITATI

“Per quello che mi riguarda posso solo dire che tutti i pazienti passati tra le mie mani con ustioni mai viste prima erano civili” così il dottor Faraj Ibrahim, medico chirurgo dell'ospedale Hirma di Tiro, nel sud del Libano, ha commentato la conferma del governo israeliano all’utilizzo di bombe al fosforo nel sud del Libano, durante l’ultimo conflitto. La conferma, la prima nel suo genere, è arrivata dal quotidiano israeliano Haaretz, che ha riportato le parole con cui il ministro per i rapporti del parlamento, Jacob Edery, ha risposto all’interpellanza presentata a proposito dalla deputata Zahava Gal-On. "Nel recente conflitto con gli Hezbollah, Tsahal (le forze armate israeliane, ndr) ha fatto ricorso a bombe al fosforo per colpire obiettivi militari in zone aperte" ha detto Edery, precisando che l’uso di queste armi in campo aperto è consentito dal diritto internazionale, che invece ne vieta esplicitamente l’utilizzo in aree urbane. “Le bombe al fosforo possono essere utilizzate per illuminare il campo di battaglia ma non per colpire palazzi" aveva detto recentemente Timor Goksel, ex-portavoce della forza Onu in Libano (Unifil). In un perfetto italiano - si è laureato in medicina a Genova dove si è anche specializzato in chirurgia d'urgenza prima di rientrare nel 1993 in Libano - il dottor Faraj sottolinea che i casi peggiori con cui ha avuto a che fare riguardano un anziano di 60 anni e un gruppo di circa 30 bambini. “Il caso clinico più sconvolgente, perché presentava ustioni e ferite mai viste prime – aggiunge il medico, che ha lavorato in Libano come chirurgo d'emergenza in tre guerre: 1993, 1996 e 2006 – riguardava un sessantenne diabetico ed iperteso di Bint Jbeil”, la cittadina libanese a ridosso della frontiera con Israele teatro di alcuni degli scontri più accesi tra l’esercito di Tel Aviv e i miliziani di Hezbollah arroccati per giorni nel centro della città. “L’uomo ha raccontato che si trovava a casa sua quando è esplosa la bomba che lo ha ferito” ha precisato il dottore. “In un altro caso in ospedale arrivò un gruppo di una trentina di bambini, con addosso i segni caratteristici di questo strano tipo di ustioni. I bimbi si erano rifugiati tutti insieme nello scantinato di un palazzo di Nakura, che è stato colpito da un bomba” aggiunge il dottor Faraj, contattato dalla MISNA a Tiro. "Le dichiarazioni del ministro israeliano confermano finalmente la sensazione che avevamo noi medici per ustioni che altrimenti sarebbero risultate incomprensibili. Quelle bruciature erano troppo strane, no si erano mai viste e risultavano al di fuori di ogni normale classificazione" spiega il medico. "Quando il paziente arrivava in ospedale era nero, poi entrava in sala operatoria e la pelle e i tessuti venivano via con una facilità impressionante. A colpirci è stato anche l'odore stesso del ferito, un odore strano e fortissimo" conclude il chirurgo. precisando che nel suo ospedale sono ancora in cura alcuni pazienti con ustioni che non riescono a guarire.

AFGHANISTAN: scontri tra fazioni rivali, 32 morti

La provincia occidentale di Herat, ieri, è stata teatro di violenti scontri fra fazioni rivali. Trentadue persone sono morte ieri nel distretto occidentale di Shindand, 120 chilometri a sud di Herat, in scontri tra fazioni rivali. “Due capi locali si sono scontrati questo pomeriggio per molte ore” ha detto un responsabile della polizia locale. Intanto, la situazione peggiora di giorno in giorno anche nel sud del paese a causa delle crescenti violenze e della siccità persistente almeno dal 1998: a causa dei combattimenti, oltre 20.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni, mentre più di due milioni di afgani avrebbero bisogno di aiuti alimentari. “Abbiamo bisogno che i paesi donatori facciano passi avanti per consentirci di fornire cibo e altra assistenza fondamentale in vista dell’inverno” ha detto Ameerah Haq, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu, stimando che il paese avrebbe bisogno di oltre 34 milioni di euro.

BUDAPEST: VIOLENTI SCONTRI DI PIAZZA

Scontri violenti a Budapest fra dimostranti e agenti di polizia che hanno sparato proiettili di gomma e utilizzato candelotti di gas lacrimogeno e idranti con l'obiettivo di disperdere la folla. I manifestanti hanno eretto barricate con alcuni cassonetti dell'immondizia, barre di ferro e cartelloni stradali divelti dal viale che porta a piazza Kossuth, di fronte al parlamento. Mentre proseguono i disordini, davanti all'albergo Astoria é cominciato un grande raduno organizzato dall'opposizione conservatrice di Fidesz per commemorare la rivolta del '56. Secondo alcune stime, da tutto il Paese sono giunti fino a 100mila partecipanti. Al raduno interverra' Wilfred Martens, presidente del partito popolare europeo. Gli scontri piu' duri si sono svolti vicino piazza Erzsebet. Qualche centinaio di dimostranti si è scontrata con la polizia, che ha aperto il fuoco con proiettili di gomma. I dimostranti rispondono con lancio di pietre e bottiglie e, come alle dimostrazioni antigovernative ai primi di settembre, hanno eretto barricate con cassonetti dell'immondizia per ripararsi e impedire alla polizia di avanzare. Gli incidenti si svolgono nei pressi del raduno per le commemorazioni del '56 organizzato dall'opposizione conservatrice guidata da Fidesz. All'angolo del grande viale Andrassy sono stati uditi degli spari: non e' chiara la loro natura ne' da chi siano stati esplosi.

FRANCIA: SCONTRI E FIAMME NELLE BANLIEU DI PARIGI

La periferia di Parigi di nuovo in fiamme. Gruppi di giovani hanno appiccato il fuoco ad alcune auto e si sono scontrati con pattuglia della polizia, lanciando pietre e oggetti. Un esponente nel sindacato della polizia ha riferito che un 13enne sarebbe stato fermato per aver incendiato un'auto e aver tentato di far altrettanto con un autobus. Fermato anche un altro giovane.

BULGARIA: RIVINCE LE ELEZIONI IL PRESIDENTE PARVANOV

Il presidente uscente Parvanov ha vinto con il 64% dei voti il primo turno delle elezioni presidenziali in Bulgaria, tenutosi ieri. Ampio vantaggio sul principale rivale il nazionalista Siderov (21,5%), ma con una percentuale di votanti pari al 42,1%, troppo bassa per evitare che i due vadano al ballottaggio il prossimo 29 ottobre.Sono i dati ufficiali.La legge elettorale bulgara prevede, infatti, che per vincere al primo turno occorre che l'affluenza alle urne superi il quorum del 50%.

SUDAN: GRAVI VIOLENZE IN DARFUR

I ribelli del National Redemption Front (NRF) hanno accusato le milizie Janjaweed di aver attaccato ieri alcuni villaggi nell'area di Nena, nel Darfur settentrionale, uccidendo numerosi civili e stuprando due ragazze di 16 e 18 anni. Numerose fonti hanno confermato l'arrivo nella regione di contingenti armati di Janjaweed e truppe governative, che si teme possano lanciare un'offensiva su larga scala nei confronti dei due gruppi ribelli, unitisi nel NRF, che lo scorso maggio hanno rifiutato di firmare gli accordi di pace. Gli scontri in Darfur, che dal febbraio 2003 hanno provocato più di 300 mila vittime, stanno investendo anche la parte orientale del vicino Ciad.

CILE: SCIOPERO DI PROTESTA DEGLI STUDENTI

Gli alunni del Liceo 1 di Santiago hanno iniziato uno sciopero per chiedere che 27 studenti non vengano espulsi per aver partecipato alle proteste della settimana scorsa. Una situazione simile si sta vivendo anche nel comune di Providencia, dove il sindaco ha chiesto l'espulsione di 44 studenti che la settimana scorsa occuparono il collegio per unirsi alla protesta nazionale. Il Cile è teatro da molti mesi di massicce manifestazioni studentesche che chiedono una nuova legge che rinnovi completamente la scuola, ancora ancorata a una legge emessa dal ditattore Pinochet.

MESSICO: INCERTEZZA SULLA CONTINUAZIONE DELLO SCIOPERO DEGLI INSEGNANTI

Dopo aver annunciato la fine dello sciopero, in corso da cinque mesi, e il ritorno di migliaia di maestri nelle scuole per questa mattina, durante la notte il sindacato dei lavoratori del settore educativo ha fatto marcia indietro, precisando che una nuova consulta dei maestri si terrà nei prossimi giorni per votare ancora sul prosieguo della protesta. Lo riferisce oggi la stampa locale, precisando che i risultati del nuovo voto potrebbero essere resi noti il prossimo 26 ottobre. Nella mattinata di ieri, dopo una riunione durata 14 ore, il sindacato dei maestri aveva annunciato la sospensione dello sciopero e l'approvazione delle proposte conciliatorie del governo con 25 mila voti favorevoli contro 17 mila contrari. Ma poco dopo l’annuncio, spaccature interne sono emerse all’interno del movimento che sostiene lo sciopero dei maestri. L’’Assemblea popolare dei popoli di Oaxaca’ (Appo) - un’alleanza composta da gruppi sociali, attivisti politici, membri dell'opposizione, oltre che dagli stessi insegnanti - ha contestato il sindacato colpevole di aver manipolato il voto (tra i 25.000 voti a favore del ritorno in classe infatti solo 11.000 volevano farlo già da lunedì, gli altri avevano vincolato il loro assenso a date differenti) e dopo accese discussioni e accuse di tradimento, il sindacato è stato costretto ad annullare le precedenti dichiarazioni, a confermare lo sciopero e a indire una nuova consultazione interna nei prossimi giorni. Poco dopo, il governo federale messicano in una nota invitava a mettere fine al conflitto sociale in corso. Oaxaca, capitale dell’omonimo stato della federazione messicana, è presidiata da quasi 5 mesi da insegnanti, contadini e studenti che vogliono miglioramenti sociali e le dimissioni del governatore, il conservatore Ulises Ruiz. Un conflitto sociale già costato la vita a 5 persone

THAILANDIA: SEMPRE PIU' GRAVE IL BILANCIO DELLE ALLUVIONI

È salito a 104 il bilancio dei morti in seguito alle alluvioni che hanno colpito 46 delle 76 province della Tailandia causando problemi a oltre 3 milioni di tailandesi. Sono inoltre circa 473.000 le persone ammalatesi a causa dei virus diffusi dalle inondazioni: tra loro, il 45% starebbe soffrendo di afta epizootica, il 24% di malattie alla pelle e il 12% di febbri. Mentre sei province sono tuttora minacciate dagli allagamenti, le autorità hanno iniziato la conta dei danni: secondo la Banca nazionale, i danni economici causati dalle alluvioni da quando ad agosto è iniziata la stagione delle piogge a oggi ammonterebbero a 17 miliardi di baht (363 milioni di euro); secondo il ministero degli Interni, sarebbero state danneggiate circa 4000 strade, 300 ponti, 30.000 vivai di pesci e gamberi e 1000 templi e scuole. Scuole, linee ferroviarie e strade sono andate distrutte a causa degli straripamenti di fiumi e canali provocati dalle piogge torrenziali anche nel vicino Myanmar, dove almeno 43 persone hanno perso la vita sinora.

APPROVATO PROGETTO PER RADDOPPIO CANALE DI PANAMA

  • I panamensi hanno approvato a larga, e scontata, maggioranza il progetto di allargamento del Canale. Anche se i voti scrutinati non sono definitivi e rappresentano il 40,42 del totale, i risultati parziali mostrano che il 79,23 per cento degli elettori ha detto sì al progetto. Tutti i sondaggi dei giorni scorsi davano vincente il sì al progetto governativo fatto proprio dal presidente Martin Torrijos. Secondo i piani dovrà essere costruito un canale parallelo con un megaporto sul lato del Pacifico e un altro su quello dell'Atlantico.

Secondo i dati forniti dalla Commissione elettorale i 'no' al referendum si sono attestati al 20,85 per cento e l'affluenza alle urne è stata calcolata nel 41,28 per cento. I lavori di modernizzazione sono stimati in 5,25 miliardi di dollari e sono ritenuti assolutamente necessari dal presidente Torrijo e dall'Autorità del Canale di Panama perché la via intraoceanica non sia obsoleta da qui al 2012.

ITALIA

ROMA: Governo, Confindustria e Cgil, Cisl e Uil firmano accordo su Tfr e previdenza integrativa

Governo, Confindustria e Cgil, Cisl e Uil hanno firmato a palazzo Chigi l'accordo sull'anticipo al 2007 delle norme per il decollo della previdenza integrativa e sul trasferimento all'Inps del Tfr maturando inoptato delle aziende con piu' di 50 dipendenti. Se la Finanziaria viene adottata dal Parlamento con le cifre attuali e poi implementata adeguatamente, il deficit del 2007 puo' scendere sotto il 3% del Pil, e quindi l' Italia sara' conforme alle raccomandazioni del Consiglio europeo. Lo ha detto, nel corso di una conferenza stampa, il Commissario agli affari economici e Monetari Joaquin Almunia ribadendo pero' che gli aspetti finanziari dell' economia italiana destano seria preoccupazione. Intanto i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno indetto per il 30 ottobre a Roma una manifestazione nazionale a sostegno delle richieste di modifica della legge Finanziaria, perché le risposte del governo sono ancora insufficienti e nella manovra mancano misure che abbiano effetti immediati sui redditi dei pensionati.

LAMPEDUSA: NUOVI SBARCHI DI MIGRANTI

Nuovo sbarco di migranti a Lampedusa dove e' stata intercettata un'imbarcazione con una quarantina di persone a bordo. A raggiungere l'imbarcazione, a circa 50 miglia a sud dalla costa dell'isola e' stata la nave 'Libra' della Marina militare: un primo gruppo di 21 nordafricani, tra cui una donna, e' gia' approdato in porto con una motovedetta della Guardia costiera; gli altri stanno per arrivare. Ieri erano sbarcati oltre 500 immigrati.

ACERRA: CONTINUA LA MOBILITAZIONE CONTRO L'INCENERITORE

La sera Acerra: occupata Ambiente Italia. Terminato sversamento rifiuti. La notte di sab. 21, a partire dalla 22.00, centinaia di persone hanno presidiato l' accesso alla neonata discarica a cielo aperta, imposta ancora ad Acerra in questi giorni. Successivamente, allo scadere della mezzanotte, tempo indicato dalla stessa ordinanza del supercommissariato, si è chiuso l'accesso dei mezzi alla discarica ed alla pesatura. Ora la discarica è chiusa ma i rifiuti tal quale migliaia di tonnellate, sono lì a marcire e a farci marcire. Mentre pochi mesi fa il tar aveva dichiarato leggittime le preoccupazioni circa la localizzazione di un deposito di eco BALLE, mettendo sotto sequestro la stessa area, oggi il commissariato straordinario ai rifiuti con la forza e contro la volontà dell' intera comunità impone di fatto una nuova discarica. Il fallimento è totale e si persegue in una politica dell' emergenza senza alcuna pianificazione che distrugge territorio e salute di tutti quanti. Raccolta differenziata porta a porta, riciclaggio e riuso dei materiali è l' unica soluzione. NO ALL'INCENERITORE!!!

SANITA': 90 MORTI AL GIORNO PER ERRORI DEI MEDICI O CATTIVA ORGANIZZAZIONE

Causano più vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di molti tumori. In Italia le cifre degli errori commessi dai medici o provocati dalla cattiva organizzazione dei servizi sono da bollettino di guerra: tra 14 e 50 mila i decessi ogni anno, circa 90 al giorno, di cui il 50% certamente evitabile. Lo affermano gli esperti dell' Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), che hanno promosso su questo tema un convegno nazionale i cui lavori si sono aperti oggi all'Istituto dei Tumori di Milano (INT). Secondo l'AIOM, sono almeno 320 mila le persone danneggiate da questi errori, con costi pari all'1% del PIL, 10 miliardi di euro l'anno. "Le fonti, però, sono spesso discordi su questi numeri - fa notare Marco Venturini, consigliere nazionale dell' Associazione - come si nota per quel divario fra 14 e 50 mila decessi imputabili ad errore (la verità probabilmente si avvicina ai 30-35 mila decessi) ma nella migliore delle ipotesi ('solò 14 mila), i morti per errore medico o della struttura ospedaliera, sono almeno il doppio di quelli per incidente stradale, che sono 8000 l'anno, il che non è poco".


Gr 13:00

PALESTINA

Una proposta per rioccupare militarmente una parte della striscia di Gaza, è stata avanzata ieri da alcuni ministri israeliani. Lo riferisce la stampa locale, precisando che l’occupazione dovrebbe riguardare, per il momento, la fascia di territorio a ridosso del confine con l'Egitto, motivata dal voler impedire il contrabbando d'armi, che secondo gli israeliani starebbe portando a un crescente rafforzamento di milizie legate ad Hamas. L’esercito israeliano è entrato in azione anche ieri, ma in Cisgiordania. Secondo fonti palestinesi, un uomo è stato ucciso e altri due gravemente feriti nel corso di un raid israeliano condotto in serata contro il villaggio di Tamoon, nella parte meridionale di Ramallah. Una fitta sassaiola ha accolto i militari al loro arrivo e questi hanno risposto aprendo il fuoco contro gli attivisti. Fonti israeliane hanno confermato che una colonna di 20 veicoli militari era entrata nel villaggio, aggiungendo che un membro della Jihad islamica era stato arrestato durante gli scontri. Sul fronte palestinese vanno registrate scontri nel fine-settimana tra gli agenti di sicurezza del governo di Hamas e quelli di Al-Fatah. Fonti mediche hanno fatto sapere che un membro della sicurezza preventiva, un’unità di sicurezza legata al presidente palestinese, è stato ucciso sabato nella striscia di Gaza durante uno scontro con i membri della forza esecutiva del governo di Hamas. Secondo alcune stime, sono almeno una trentina le persone morte negli ultimi dieci mesi negli scontri tra Hamas e Fatah.

E' salito ad otto - secondo il sito online del quotidiano Yediot Ahronot - il numero dei palestinesi uccisi stamane negli scontri a fuoco divampati a Beit Hanun e Beit Lahya, nel nord della striscia di Gaza. Secondo il sito gli uccisi sono in prevalenza miliziani. Fra costoro figurano due esponenti delle Brigate dei martiri di al-Aqsa. Un portavoce militare a Tel Aviv ha detto che una unità dell'esercito è stata impegnata in uno scontro a fuoco alla periferia di Beit Lahya (a nord di Gaza) nel contesto di operazioni intraprese per impedire il ripetersi del lancio di razzi contro Israele.

IRAQ

Agguati e attentati dinamitardi hanno caratterizzato in Iraq la fine del più sanguinoso Ramadan dall’inizio della guerra contro il regime di Saddam. L'episodio più grave è avvenuto su una strada a nord di Baghdad. I pullman che portavano nella capitale delle reclute della polizia disarmate sono stati bloccati dai guerriglieri che hanno fatto una strage. E il mese di ottobre è risultato il più sanguinoso dall’inizio dell’anno anche per gli americani: cinque soldati statunitensi sono stati uccisi fra sabato e domenica in svariati attacchi avvenuti a Baghdad. Quattro sono morti per colpi di arma da fuoco, uno con una bomba rudimentale. Sommandoli ai 5 caduti di sabato, il bilancio delle vittime statunitensi in tre settimane è di 84.

Almeno 44 iracheni – perlopiù civili e forze di sicurezza – sono stati uccisi o i loro corpi rinvenuti lungo le strade o nel fiume Tigri ieri nel giorno di Id-al-Fitr che segna la fine del mese di preghiera e digiuno del Ramadan. L’attacco più sanguinoso è avvenuto nei pressi di Baquba, 60 chilometri a nordest di Baghdad: uomini armati hanno preso d’assalto un convoglio di reclute della polizia irachena, uccidendone 15 e ferendone 25.

Trentadue persone sono morte ieri nel distretto occidentale di Shindand, 120 chilometri a sud di Herat, in scontri tra fazioni rivali. “Due capi locali si sono scontrati questo pomeriggio per molte ore” ha detto un responsabile della polizia locale. Intanto, la situazione peggiora di giorno in giorno anche nel sud del paese a causa delle crescenti violenze e della siccità persistente almeno dal 1998: a causa dei combattimenti, oltre 20.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni, mentre più di due milioni di afgani avrebbero bisogno di aiuti alimentari. “Abbiamo bisogno che i paesi donatori facciano passi avanti per consentirci di fornire cibo e altra assistenza fondamentale in vista dell’inverno” ha detto Ameerah Haq, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu, stimando che il paese avrebbe bisogno di oltre 34 milioni di euro.

FRANCIA

La periferia di Parigi di nuovo in fiamme. Gruppi di giovani hanno appiccato il fuoco ad alcune auto e si sono scontrati con pattuglia della polizia, lanciando pietre e oggetti. Un esponente nel sindacato della polizia ha riferito che un 13enne sarebbe stato fermato per aver incendiato un'auto e aver tentato di far altrettanto con un autobus. Fermato anche un altro giovane.

BULGARIA

Il presidente uscente Parvanov ha vinto con il 64% dei voti il primo turno delle elezioni presidenziali in Bulgaria, tenutosi ieri. Ampio vantaggio sul principale rivale il nazionalista Siderov (21,5%), ma con una percentuale di votanti pari al 42,1%, troppo bassa per evitare che i due vadano al ballottaggio il prossimo 29 ottobre.Sono i dati ufficiali.La legge elettorale bulgara prevede, infatti, che per vincere al primo turno occorre che l'affluenza alle urne superi il quorum del 50%.

AFGHANISTAN

La provincia occidentale di Herat, ieri, è stata teatro di violenti scontri fra fazioni rivali. Le persone rimaste uccise sono 32. Ad annunciarlo è un responsabile della polizia locale. Le violenze sono cominciate quando un capo locale, Amanullah Khan, ha violato il territorio controllato da un altro leader.

SUDAN

I ribelli del National Redemption Front (NRF) hanno accusato le milizie Janjaweed di aver attaccato ieri alcuni villaggi nell'area di Nena, nel Darfur settentrionale, uccidendo numerosi civili e stuprando due ragazze di 16 e 18 anni. Numerose fonti hanno confermato l'arrivo nella regione di contingenti armati di Janjaweed e truppe governative, che si teme possano lanciare un'offensiva su larga scala nei confronti dei due gruppi ribelli, unitisi nel NRF, che lo scorso maggio hanno rifiutato di firmare gli accordi di pace. Gli scontri in Darfur, che dal febbraio 2003 hanno provocato più di 300 mila vittime, stanno investendo anche la parte orientale del vicino Ciad.

INDONESIA

Un terremoto sottomarino di magnitudo 5,6 gradi Richter si e' verificato al largo dell'arcipelago di Sulawesi, in Indonesia. Secondo una prima stima, non ci sono state vittime o danni particolari. La scossa e' avvenuta alle 8:19 locali (le 2:19 italiane) vicino al confine marittimo con le Filippine.

CILE

Gli alunni del Liceo 1 di Santiago hanno iniziato uno sciopero per chiedere che 27 studenti non vengano espulsi per aver partecipato alle proteste della settimana scorsa. Una situazione simile si sta vivendo anche nel comune di Providencia, dove il sindaco ha chiesto l'espulsione di 44 studenti che la settimana scorsa occuparono il collegio per unirsi alla protesta nazionale. Il Cile è teatro da molti mesi di massicce manifestazioni studentesche che chiedono una nuova legge che rinnovi completamente la scuola, ancora ancorata a una legge emessa dal ditattore Pinochet.

IRAN

L'Iran non accettera la sospensione dell'arricchimento dell'uranio in nessuna forma. Lo ha affermato un portavoce del governo. Ieri, invece, il portavoce del ministero degli Esteri non aveva escluso la possibilita' di una 'sospensione limitata' nell'ambito di trattative con le grandi potenze. Questa settimana l'Onu dovrebbe tornare a prendere in esame il dossier. Intanto, dopo 20 anni di sforzi per contenere l'esplosione demografica, Ahmadinejad si dichiara per nulla preoccupato.

MESSICO

Dopo aver annunciato la fine dello sciopero, in corso da cinque mesi, e il ritorno di migliaia di maestri nelle scuole per questa mattina, durante la notte il sindacato dei lavoratori del settore educativo ha fatto marcia indietro, precisando che una nuova consulta dei maestri si terrà nei prossimi giorni per votare ancora sul prosieguo della protesta. Lo riferisce oggi la stampa locale, precisando che i risultati del nuovo voto potrebbero essere resi noti il prossimo 26 ottobre. Nella mattinata di ieri, dopo una riunione durata 14 ore, il sindacato dei maestri aveva annunciato la sospensione dello sciopero e l'approvazione delle proposte conciliatorie del governo con 25 mila voti favorevoli contro 17 mila contrari. Ma poco dopo l’annuncio, spaccature interne sono emerse all’interno del movimento che sostiene lo sciopero dei maestri. L’’Assemblea popolare dei popoli di Oaxaca’ (Appo) - un’alleanza composta da gruppi sociali, attivisti politici, membri dell'opposizione, oltre che dagli stessi insegnanti - ha contestato il sindacato colpevole di aver manipolato il voto (tra i 25.000 voti a favore del ritorno in classe infatti solo 11.000 volevano farlo già da lunedì, gli altri avevano vincolato il loro assenso a date differenti) e dopo accese discussioni e accuse di tradimento, il sindacato è stato costretto ad annullare le precedenti dichiarazioni, a confermare lo sciopero e a indire una nuova consultazione interna nei prossimi giorni. Poco dopo, il governo federale messicano in una nota invitava a mettere fine al conflitto sociale in corso. Oaxaca, capitale dell’omonimo stato della federazione messicana, è presidiata da quasi 5 mesi da insegnanti, contadini e studenti che vogliono miglioramenti sociali e le dimissioni del governatore, il conservatore Ulises Ruiz. Un conflitto sociale già costato la vita a 5 persone

TAILANDIA

È salito a 104 il bilancio dei morti in seguito alle alluvioni che hanno colpito 46 delle 76 province della Tailandia causando problemi a oltre 3 milioni di tailandesi. Sono inoltre circa 473.000 le persone ammalatesi a causa dei virus diffusi dalle inondazioni: tra loro, il 45% starebbe soffrendo di afta epizootica, il 24% di malattie alla pelle e il 12% di febbri. Mentre sei province sono tuttora minacciate dagli allagamenti, le autorità hanno iniziato la conta dei danni: secondo la Banca nazionale, i danni economici causati dalle alluvioni da quando ad agosto è iniziata la stagione delle piogge a oggi ammonterebbero a 17 miliardi di baht (363 milioni di euro); secondo il ministero degli Interni, sarebbero state danneggiate circa 4000 strade, 300 ponti, 30.000 vivai di pesci e gamberi e 1000 templi e scuole. Scuole, linee ferroviarie e strade sono andate distrutte a causa degli straripamenti di fiumi e canali provocati dalle piogge torrenziali anche nel vicino Myanmar, dove almeno 43 persone hanno perso la vita sinora.

APPROVATO PROGETTO PER RADDOPPIO CANALE DI PANAMA

  • I panamensi hanno approvato a larga, e scontata, maggioranza il progetto di allargamento del Canale. Anche se i voti scrutinati non sono definitivi e rappresentano il 40,42 del totale, i risultati parziali mostrano che il 79,23 per cento degli elettori ha detto sì al progetto. Tutti i sondaggi dei giorni scorsi davano vincente il sì al progetto governativo fatto proprio dal presidente Martin Torrijos. Secondo i piani dovrà essere costruito un canale parallelo con un megaporto sul lato del Pacifico e un altro su quello dell'Atlantico.

Secondo i dati forniti dalla Commissione elettorale i 'no' al referendum si sono attestati al 20,85 per cento e l'affluenza alle urne è stata calcolata nel 41,28 per cento. I lavori di modernizzazione sono stimati in 5,25 miliardi di dollari e sono ritenuti assolutamente necessari dal presidente Torrijo e dall'Autorità del Canale di Panama perché la via intraoceanica non sia obsoleta da qui al 2012.

ITALIA

LAMPEDUSA

Nuovo sbarco di migranti a Lampedusa dove e' stata intercettata un'imbarcazione con una quarantina di persone a bordo. A raggiungere l'imbarcazione, a circa 50 miglia a sud dalla costa dell'isola e' stata la nave 'Libra' della Marina militare: un primo gruppo di 21 nordafricani, tra cui una donna, e' gia' approdato in porto con una motovedetta della Guardia costiera; gli altri stanno per arrivare. Ieri erano sbarcati oltre 500 immigrati.

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

FRANCIA

La periferia di Parigi di nuovo in fiamme. Gruppi di giovani hanno appiccato il fuoco ad alcune auto e si sono scontrati con pattuglia della polizia, lanciando pietre e oggetti. Un esponente nel sindacato della polizia ha riferito che un 13enne sarebbe stato fermato per aver incendiato un'auto e aver tentato di far altrettanto con un autobus. Fermato anche un altro giovane.

IRAQ

Agguati e attentati dinamitardi hanno caratterizzato in Iraq la fine del più sanguinoso Ramadan dall’inizio della guerra contro il regime di Saddam. L'episodio più grave è avvenuto su una strada a nord di Baghdad. I pullman che portavano nella capitale delle reclute della polizia disarmate sono stati bloccati dai guerriglieri che hanno fatto una strage. E il mese di ottobre è risultato il più sanguinoso dall’inizio dell’anno anche per gli americani: cinque soldati statunitensi sono stati uccisi fra sabato e domenica in svariati attacchi avvenuti a Baghdad. Quattro sono morti per colpi di arma da fuoco, uno con una bomba rudimentale. Sommandoli ai 5 caduti di sabato, il bilancio delle vittime statunitensi in tre settimane è di 84

AFGHANISTAN

La provincia occidentale di Herat, ieri, è stata teatro di violenti scontri fra fazioni rivali. Le persone rimaste uccise sono 32. Ad annunciarlo è un responsabile della polizia locale. Le violenze sono cominciate quando un capo locale, Amanullah Khan, ha violato il territorio controllato da un altro leader.

SUDAN

I ribelli del National Redemption Front (NRF) hanno accusato le milizie Janjaweed di aver attaccato ieri alcuni villaggi nell'area di Nena, nel Darfur settentrionale, uccidendo numerosi civili e stuprando due ragazze di 16 e 18 anni. Numerose fonti hanno confermato l'arrivo nella regione di contingenti armati di Janjaweed e truppe governative, che si teme possano lanciare un'offensiva su larga scala nei confronti dei due gruppi ribelli, unitisi nel NRF, che lo scorso maggio hanno rifiutato di firmare gli accordi di pace. Gli scontri in Darfur, che dal febbraio 2003 hanno provocato più di 300 mila vittime, stanno investendo anche la parte orientale del vicino Ciad.

MESSICO

Dopo aver annunciato la fine dello sciopero, in corso da cinque mesi, e il ritorno di migliaia di maestri nelle scuole per questa mattina, durante la notte il sindacato dei lavoratori del settore educativo ha fatto marcia indietro, precisando che una nuova consulta dei maestri si terrà nei prossimi giorni per votare ancora sul prosieguo della protesta. Lo riferisce oggi la stampa locale, precisando che i risultati del nuovo voto potrebbero essere resi noti il prossimo 26 ottobre. Nella mattinata di ieri, dopo una riunione durata 14 ore, il sindacato dei maestri aveva annunciato la sospensione dello sciopero e l'approvazione delle proposte conciliatorie del governo con 25 mila voti favorevoli contro 17 mila contrari. Ma poco dopo l’annuncio, spaccature interne sono emerse all’interno del movimento che sostiene lo sciopero dei maestri. L’’Assemblea popolare dei popoli di Oaxaca’ (Appo) - un’alleanza composta da gruppi sociali, attivisti politici, membri dell'opposizione, oltre che dagli stessi insegnanti - ha contestato il sindacato colpevole di aver manipolato il voto (tra i 25.000 voti a favore del ritorno in classe infatti solo 11.000 volevano farlo già da lunedì, gli altri avevano vincolato il loro assenso a date differenti) e dopo accese discussioni e accuse di tradimento, il sindacato è stato costretto ad annullare le precedenti dichiarazioni, a confermare lo sciopero e a indire una nuova consultazione interna nei prossimi giorni. Poco dopo, il governo federale messicano in una nota invitava a mettere fine al conflitto sociale in corso. Oaxaca, capitale dell’omonimo stato della federazione messicana, è presidiata da quasi 5 mesi da insegnanti, contadini e studenti che vogliono miglioramenti sociali e le dimissioni del governatore, il conservatore Ulises Ruiz. Un conflitto sociale già costato la vita a 5 persone

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gror061023 (last edited 2008-06-26 09:52:42 by anonymous)