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'''ITALIA''' | '''PALESTINA''' Il commissario della politica estera dell’Unione europea, Javier Solana, ha espresso soddisfazione per la decisione dell’Egitto di schierare a partire dal fine settimana 5.000 poliziotti al confine con la Striscia di Gaza per vigilare sul minacciato uso da parte di Israele di ordigni da sparare all’interno delle gallerie sotterranee che collegano il territorio egiziano con quello palestinese e attraverso le quali i miliziani palestinesi importano armi di contrabbando. Solana ha denunciato il pericolo di un intervento israeliano che possa coinvolgere anche il territorio sotto la sovranità egiziana. La settimana scorsa il governo israeliano di Ehud Olmert ha deciso di inviare nel sud della Striscia di Gaza, lungo il ‘Corridoio Philadelphi’, uomini, carri armati e bulldozer per trovare e distruggere i tunnel sotterranei di collegamento tra Striscia di Gaza ed Egitto scavati dai palestinesi. Di qui lo schieramento di poliziotti egiziani. Intanto, un militante ventenne di Hamas è morto schiacciato dal crollo del terreno in un tunnel che stava scavando nei pressi del valico di Rafah mentre da questa mattina hanno ricominciato a cadere razzi al-Qassam dalla Striscia di Gaza su Israele, senza causare feriti. Gli ordigni, non più di due, erano di fabbricazione artigianale e sono stati lanciati come reazione all’occupazione armata israeliana nella Striscia di Gaza, come si apprende da un comunicato della Jihad islamica, che ha rivendicato l’attacco. '''PAKISTAN''' Raid degli elicotteri dell'esercito pachistano al confine con l'Afghanistan: il comunicato ufficiale parla della distruzione di una base di al-Qaida, almeno 70-80 militanti uccisi. 'Si trattava di una madrasa, ma era utilizzata dai terroristi - ha spiegato un portavoce dell'esercito - non come una scuola islamica'. Poco fa invece si è avuta la smentita da Fonti locali "bene informate" citate dall'agenzia di stampa Afghan Islamic Press le quali sostengono che nella madrasa di Chingai, bombardata all'alba di oggi da elicotteri pachistani, non si trovavano "83 sospetti militanti di al Qaeda", bensì almeno 140 giovani studenti di età compresa tra gli 8 e i 20 anni e che quindi il raid ha sicuramente provocato vittime civili innocenti. Morti civili sono stati confermati anche all'agenzia afgana Pajhwok da residenti del villaggio. '''ALGERIA''' Due attacchi simultanei della guerriglia islamica a Reghaia, 30 chilometri a est di Algeri, e a Dergana, periferia est della capitale algerina, hanno causato questa notte almeno 2 morti e 17 feriti. Si tratta degli attacchi più gravi degli ultimi anni. La rivolta armata iniziata nel 1992 ha causato la morte di almeno 200mila persone. Negli ultimi anni le violenze erano diminuite e si registrano sporadici scontri armati tra ribelli e forze armate solo nelle zone rurali del Paese. '''IRAQ''' Nell'esplosione di una bomba a Sadr City, quartiere sciita di Baghdad, 25 morti e almeno 56 i feriti. Lo riferisce il ministero dell'Interno iracheno. Nella deflagrazione e' rimasto coinvolto un gruppo di operai in attesa di un lavoro a giornata. Intanto, un marine americano e' stato ucciso nella provincia occidentale di Al Anbar. La sua morte porta a 100 il numero dei militari Usa caduuti in Iraq nel solo mese di ottobre, il più sanguinoso degli ultimi due anni. Il ministro degli Esteri iracheno Hoshiyar Zebari ha dichiarato che il governo di Baghdad intende chiedere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di prorogare per un altro anno il mandato che legittima la presenza delle forze Usa nel Paese. Il ministro, in un'intervista alla Reuters, ha detto che la presenza di truppe straniere sotto l'attuale mandato, che scade il 31 dicembre, resta "indispensabile" per la sicurezza dell'Iraq. '''BANGLADESH''' Un altro morto e altri 70 feriti questa mattina negli scontri che da quattro giorni insanguinano la capitale Dakha. Le violenze tra militanti di opposizione e filo-governativi, che finora hanno causato 26 morti e centinaia di feriti, continuano nonostante sia stata risolta la crisi politica che ha scatenato gli incidenti con l'accettazione, da parte del presidente Iajuddin Ahmed, dell'incarico di capo del governo ad interim. Le opposizioni, non riuscendo a esprimere un candidato per traghettare il paese fino alle elezioni di gennaio, dopo il rifiuto dell'ex presidente della Corte Suprema, hanno accettato la soluzione di una figura istituzionale di alto livello. Ma, evidentemente, questo non è bastato a placare gli animi. '''MESSICO''' Dopo i quattro morti di venerdì l’infermiere Alberto Jorge Lopez e un insegnante per ora non identificato oltre a qualche ferito costituiscono il primo bilancio forse non completo delle vittime causate della massiccia operazione con cui non meno di 6000 uomini delle truppe federali inviate ad Oaxaca dal governo messicano avrebbero riacquistato il controllo della città di Oaxaca, capitale dell’omonimo stato messicano (versante sud del Pacifico) con l’impiego di elicotteri, autoblindo, gas lacrimogeni , idranti e armi da fuoco. Militanti della Asemblea Popular de los Pueblos (Appo) hanno opposto resistenza per ore con barricate e si sono poi a lungo fronteggiati, fino a notte, nello Zocalo, la piazza centrale,una delle più famose dell'intero Messico. Costituita tra maggio e giugno da numerose organizzazioni civili e politiche e rafforzata da 70.000 insegnati in sciopero almeno fino a ieri per ottenere aumenti salariali e chiedere le dimissioni del governatore Ulises Ruiz Ortiz- accusato di essere stato eletto nel 2004 con elezioni truccate oltre che di corruzione e violenti metodi repressivi - l’Appo potrebbe in realtà contare soltanto su qualche migliaio di militanti, alcuni dei quali su posizioni radicali ma altri apparentemente più che disposti alla trattativa. A parere di molti osservatori, il governatore Ruiz - che l'Appo ha dichiarato "proscritto" dallo stato lo scorso settembre - ha finora utilizzato agenti in abiti civili (che in precedenza avevano ucciso altri cinque dimostranti) e ha manovrato in modo da costringere il presidente Vicente Fox a intervenire nella lunga e complessa protesta di Oaxaca; Fox lascia l’incarico il 30 novembre e aveva probabilmente tentato, almeno fino a ieri, di restare fuori dalla vicenda in attesa che il potere fosse assunto dal suo successore Felipe Calderon, esponente dello stessa formazione di destra, il Partito di azione nazionale (Pan), di cui lo stesso Fox fa parte. '''SOMALIA''' Tre persone sono morte ieri alle porte di Baidoa, sede del debole governo di transizione, in una sparatoria che ha coinvolto agenti della sicurezza governative e milizie locali. Lo riferiscono fonti giornalistiche somale, precisando che lo scontro sarebbe legato a una disputa relativa al ‘khat’ le foglie eccitanti comunemente usate in Somalia. Intanto le delegazioni del governo di transizione e delle Corti Islamiche oggi dovrebbero riprendere i negoziati avviati nei mesi scorsi. Ma il capo della rappresentanza della Corti, Ibrahim Addow, una sorta di ministro degli Esteri, ha precisato che non siederà al tavolo del negoziato con gli inviati delle istituzioni di transizione finché non verranno ritirate le truppe etiopi nel paese. '''SUDAN-CIAD''' Il capo delle forze armate del Ciad e' rimasto ucciso durante scontri con gruppi di ribelli nei pressi del confine col Sudan. Lo ha reso noto il Ministero della difesa di N'Djamena. Il ministro della difesa Bishara Issa Djadallah ha riferito che negli scontri le forze governative hanno causato pesanti perdite ai ribelli. Secondo il ministro, il generale Mussa Seugui e' uno dei quattro morti riportati dall'esercito, contro i piu' di cento inflitti agli avversari. '''SERBIA''' E' quasi terminato lo scrutinio delle schede elettorali del referendum costituzionale serbo del fine settimana. La commissione elettorale serba ha comunicato che, con il 98,8 per cento delle schede scrutinate, la nuova costituzione che sancisce la sovranità serba sul Kosovo ha ottenuto il 52,31 per cento di "sì". Alle urne si è recato il 54,19 per cento e quindi, tra chi ha votato il sì ha raccolto oltre il 95 per cento dei voti. I risultati ufficiali saranno pubblicati il 2 novembre. |
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Raid degli elicotteri dell'esercito pachistano al confine con l'Afghanistan: distrutta una base di al-Qaida, almeno 40 militanti uccisi. 'Si trattava di una madrasa, ma era utilizzata dai terroristi - ha spiegato un portavoce dell'esercito - non come una scuola islamica'. Il villaggio di Chenagai si trova dieci chilometri a nord di Khar la citta' principale della regione tribale di Bajaur. | Raid degli elicotteri dell'esercito pachistano al confine con l'Afghanistan: distrutta una base di al-Qaida, almeno 70-80 militanti uccisi. 'Si trattava di una madrasa, ma era utilizzata dai terroristi - ha spiegato un portavoce dell'esercito - non come una scuola islamica'. Il villaggio di Chenagai si trova dieci chilometri a nord di Khar la citta' principale della regione tribale di Bajaur. |
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Si conosceranno a novembre i risultati del ballottaggio elettorale di ieri in Repubblica Democratica del Congo. 25 milioni gli elettori per la scelta del nuovo capo dello Stato, tra il presidente uscente, Joseph Kabila, e l’avversario Jean Pierre Bemba, e 50 seggi al Parlamento. Le consultazioni sono state caratterizzate da gravi, anche se sporadici, episodi di violenza, nei quali hanno perso la vita due persone. Ci riferisce Giulio Albanese | Si conosceranno a novembre i risultati del ballottaggio elettorale di ieri in Repubblica Democratica del Congo. 25 milioni gli elettori per la scelta del nuovo capo dello Stato, tra il presidente uscente, Joseph Kabila, e l’avversario Jean Pierre Bemba, e 50 seggi al Parlamento. Le consultazioni sono state caratterizzate da gravi, anche se sporadici, episodi di violenza, nei quali hanno perso la vita due persone. |
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Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Siparietto
Gr 13:00
ESTERI
PALESTINA
Il commissario della politica estera dell’Unione europea, Javier Solana, ha espresso soddisfazione per la decisione dell’Egitto di schierare a partire dal fine settimana 5.000 poliziotti al confine con la Striscia di Gaza per vigilare sul minacciato uso da parte di Israele di ordigni da sparare all’interno delle gallerie sotterranee che collegano il territorio egiziano con quello palestinese e attraverso le quali i miliziani palestinesi importano armi di contrabbando. Solana ha denunciato il pericolo di un intervento israeliano che possa coinvolgere anche il territorio sotto la sovranità egiziana. La settimana scorsa il governo israeliano di Ehud Olmert ha deciso di inviare nel sud della Striscia di Gaza, lungo il ‘Corridoio Philadelphi’, uomini, carri armati e bulldozer per trovare e distruggere i tunnel sotterranei di collegamento tra Striscia di Gaza ed Egitto scavati dai palestinesi. Di qui lo schieramento di poliziotti egiziani.
Intanto, un militante ventenne di Hamas è morto schiacciato dal crollo del terreno in un tunnel che stava scavando nei pressi del valico di Rafah mentre da questa mattina hanno ricominciato a cadere razzi al-Qassam dalla Striscia di Gaza su Israele, senza causare feriti. Gli ordigni, non più di due, erano di fabbricazione artigianale e sono stati lanciati come reazione all’occupazione armata israeliana nella Striscia di Gaza, come si apprende da un comunicato della Jihad islamica, che ha rivendicato l’attacco.
PAKISTAN
Raid degli elicotteri dell'esercito pachistano al confine con l'Afghanistan: il comunicato ufficiale parla della distruzione di una base di al-Qaida, almeno 70-80 militanti uccisi. 'Si trattava di una madrasa, ma era utilizzata dai terroristi - ha spiegato un portavoce dell'esercito - non come una scuola islamica'. Poco fa invece si è avuta la smentita da Fonti locali "bene informate" citate dall'agenzia di stampa Afghan Islamic Press le quali sostengono che nella madrasa di Chingai, bombardata all'alba di oggi da elicotteri pachistani, non si trovavano "83 sospetti militanti di al Qaeda", bensì almeno 140 giovani studenti di età compresa tra gli 8 e i 20 anni e che quindi il raid ha sicuramente provocato vittime civili innocenti. Morti civili sono stati confermati anche all'agenzia afgana Pajhwok da residenti del villaggio.
ALGERIA
Due attacchi simultanei della guerriglia islamica a Reghaia, 30 chilometri a est di Algeri, e a Dergana, periferia est della capitale algerina, hanno causato questa notte almeno 2 morti e 17 feriti. Si tratta degli attacchi più gravi degli ultimi anni. La rivolta armata iniziata nel 1992 ha causato la morte di almeno 200mila persone. Negli ultimi anni le violenze erano diminuite e si registrano sporadici scontri armati tra ribelli e forze armate solo nelle zone rurali del Paese.
IRAQ
Nell'esplosione di una bomba a Sadr City, quartiere sciita di Baghdad, 25 morti e almeno 56 i feriti. Lo riferisce il ministero dell'Interno iracheno. Nella deflagrazione e' rimasto coinvolto un gruppo di operai in attesa di un lavoro a giornata. Intanto, un marine americano e' stato ucciso nella provincia occidentale di Al Anbar. La sua morte porta a 100 il numero dei militari Usa caduuti in Iraq nel solo mese di ottobre, il più sanguinoso degli ultimi due anni.
Il ministro degli Esteri iracheno Hoshiyar Zebari ha dichiarato che il governo di Baghdad intende chiedere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di prorogare per un altro anno il mandato che legittima la presenza delle forze Usa nel Paese. Il ministro, in un'intervista alla Reuters, ha detto che la presenza di truppe straniere sotto l'attuale mandato, che scade il 31 dicembre, resta "indispensabile" per la sicurezza dell'Iraq.
BANGLADESH
Un altro morto e altri 70 feriti questa mattina negli scontri che da quattro giorni insanguinano la capitale Dakha. Le violenze tra militanti di opposizione e filo-governativi, che finora hanno causato 26 morti e centinaia di feriti, continuano nonostante sia stata risolta la crisi politica che ha scatenato gli incidenti con l'accettazione, da parte del presidente Iajuddin Ahmed, dell'incarico di capo del governo ad interim. Le opposizioni, non riuscendo a esprimere un candidato per traghettare il paese fino alle elezioni di gennaio, dopo il rifiuto dell'ex presidente della Corte Suprema, hanno accettato la soluzione di una figura istituzionale di alto livello. Ma, evidentemente, questo non è bastato a placare gli animi.
MESSICO
Dopo i quattro morti di venerdì l’infermiere Alberto Jorge Lopez e un insegnante per ora non identificato oltre a qualche ferito costituiscono il primo bilancio forse non completo delle vittime causate della massiccia operazione con cui non meno di 6000 uomini delle truppe federali inviate ad Oaxaca dal governo messicano avrebbero riacquistato il controllo della città di Oaxaca, capitale dell’omonimo stato messicano (versante sud del Pacifico) con l’impiego di elicotteri, autoblindo, gas lacrimogeni , idranti e armi da fuoco. Militanti della Asemblea Popular de los Pueblos (Appo) hanno opposto resistenza per ore con barricate e si sono poi a lungo fronteggiati, fino a notte, nello Zocalo, la piazza centrale,una delle più famose dell'intero Messico. Costituita tra maggio e giugno da numerose organizzazioni civili e politiche e rafforzata da 70.000 insegnati in sciopero almeno fino a ieri per ottenere aumenti salariali e chiedere le dimissioni del governatore Ulises Ruiz Ortiz- accusato di essere stato eletto nel 2004 con elezioni truccate oltre che di corruzione e violenti metodi repressivi - l’Appo potrebbe in realtà contare soltanto su qualche migliaio di militanti, alcuni dei quali su posizioni radicali ma altri apparentemente più che disposti alla trattativa. A parere di molti osservatori, il governatore Ruiz - che l'Appo ha dichiarato "proscritto" dallo stato lo scorso settembre - ha finora utilizzato agenti in abiti civili (che in precedenza avevano ucciso altri cinque dimostranti) e ha manovrato in modo da costringere il presidente Vicente Fox a intervenire nella lunga e complessa protesta di Oaxaca; Fox lascia l’incarico il 30 novembre e aveva probabilmente tentato, almeno fino a ieri, di restare fuori dalla vicenda in attesa che il potere fosse assunto dal suo successore Felipe Calderon, esponente dello stessa formazione di destra, il Partito di azione nazionale (Pan), di cui lo stesso Fox fa parte.
SOMALIA
Tre persone sono morte ieri alle porte di Baidoa, sede del debole governo di transizione, in una sparatoria che ha coinvolto agenti della sicurezza governative e milizie locali. Lo riferiscono fonti giornalistiche somale, precisando che lo scontro sarebbe legato a una disputa relativa al ‘khat’ le foglie eccitanti comunemente usate in Somalia. Intanto le delegazioni del governo di transizione e delle Corti Islamiche oggi dovrebbero riprendere i negoziati avviati nei mesi scorsi. Ma il capo della rappresentanza della Corti, Ibrahim Addow, una sorta di ministro degli Esteri, ha precisato che non siederà al tavolo del negoziato con gli inviati delle istituzioni di transizione finché non verranno ritirate le truppe etiopi nel paese.
SUDAN-CIAD
Il capo delle forze armate del Ciad e' rimasto ucciso durante scontri con gruppi di ribelli nei pressi del confine col Sudan. Lo ha reso noto il Ministero della difesa di N'Djamena. Il ministro della difesa Bishara Issa Djadallah ha riferito che negli scontri le forze governative hanno causato pesanti perdite ai ribelli. Secondo il ministro, il generale Mussa Seugui e' uno dei quattro morti riportati dall'esercito, contro i piu' di cento inflitti agli avversari.
SERBIA
E' quasi terminato lo scrutinio delle schede elettorali del referendum costituzionale serbo del fine settimana. La commissione elettorale serba ha comunicato che, con il 98,8 per cento delle schede scrutinate, la nuova costituzione che sancisce la sovranità serba sul Kosovo ha ottenuto il 52,31 per cento di "sì". Alle urne si è recato il 54,19 per cento e quindi, tra chi ha votato il sì ha raccolto oltre il 95 per cento dei voti. I risultati ufficiali saranno pubblicati il 2 novembre.
Siparietto
Gr 9:30
BRASILE
Luiz Inacio Lula da Silva ha vinto le elezioni presidenziali brasiliane. L'andamento del voto ha sostanzialmente rispettato tutti i sondaggi di opinione che davano a Lula un vantaggio del 20 per cento sul suo avversario nel voto di ballottaggio, il socialdemocratico alleato con la destra Geraldo Alckmin.
IRAQ
Nell'esplosione di una bomba a Sadr City, quartiere sciita di Baghdad, 56 feriti E almeno 56 i feriti. Lo riferisce il ministero dell'Interno iracheno. Nella deflagrazione e' rimasto coinvolto un gruppo di operai in attesa di un lavoro a giornata. Intanto, un marine americano e' stato ucciso nella provincia occidentale di Al Anbar. Il mese di ottobre e' stato quello con piu' perdite per le forze armate americane da oltre un anno.
Khalil al Dulaimi, capo del collegio di difesa di Saddam Hussein, ha dichiarato all'agenzia Ap che una sentenza di morte nei confronti del deposto presidente iracheno potrebbe spingere nel vortice di una guerra civile l'Iraq e appiccare il fuoco alla regione. Al Dulaimi ha affermato di aver inviato una lettera di monito in tal senso al presidente americano George W. Bush. Il prossimo 5 novembre potrebbe essere emessa la sentenza per i fatti di Dujail del 1982.
PAKISTAN
Raid degli elicotteri dell'esercito pachistano al confine con l'Afghanistan: distrutta una base di al-Qaida, almeno 70-80 militanti uccisi. 'Si trattava di una madrasa, ma era utilizzata dai terroristi - ha spiegato un portavoce dell'esercito - non come una scuola islamica'. Il villaggio di Chenagai si trova dieci chilometri a nord di Khar la citta' principale della regione tribale di Bajaur.
PALESTINA
A inizio ottobre a Londra si e' svolto un incontro segreto tra delegazioni di Israele e di Hamas, al Governo nei Territori palestinesi.Lo ha detto la tv pubblica israeliana secondo la quale l'incontro e' stato organizzato da un ex dirigente dei servizi segreti Gb. L'emittente ha affermato che la delegazione israeliana e' convinta che il Fatah del presidente Abu Mazen e' ormai fuori gioco e che e'giunto il momento del dialogo diretto con Hamas che ufficialmente non vuole riconoscere Israele.
MESSICO
Dopo i quattro morti di venerdì l’infermiere Alberto Jorge Lopez e un insegnante per ora non identificato oltre a qualche ferito costituiscono il primo bilancio forse non completo delle vittime causate della massiccia operazione con cui non meno di 6000 uomini delle truppe federali inviate ad Oaxaca dal governo messicano avrebbero riacquistato il controllo della città di Oaxaca, capitale dell’omonimo stato messicano (versante sud del Pacifico) con l’impiego di elicotteri, autoblindo, gas lacrimogeni , idranti e armi da fuoco. Militanti della Asemblea Popular de los Pueblos (Appo) hanno opposto resistenza per ore con barricate e si sono poi a lungo fronteggiati, fino a notte, nello Zocalo, la piazza centrale,una delle più famose dell'intero Messico. Costituita tra maggio e giugno da numerose organizzazioni civili e politiche e rafforzata da 70.000 insegnati in sciopero almeno fino a ieri per ottenere aumenti salariali e chiedere le dimissioni del governatore Ulises Ruiz Ortiz- accusato di essere stato eletto nel 2004 con elezioni truccate oltre che di corruzione e violenti metodi repressivi - l’Appo potrebbe in realtà contare soltanto su qualche migliaio di militanti, alcuni dei quali su posizioni radicali ma altri apparentemente più che disposti alla trattativa. A parere di molti osservatori, il governatore Ruiz - che l'Appo ha dichiarato "proscritto" dallo stato lo scorso settembre - ha finora utilizzato agenti in abiti civili (che in precedenza avevano ucciso altri cinque dimostranti) e ha manovrato in modo da costringere il presidente Vicente Fox a intervenire nella lunga e complessa protesta di Oaxaca; Fox lascia l’incarico il 30 novembre e aveva probabilmente tentato, almeno fino a ieri, di restare fuori dalla vicenda in attesa che il potere fosse assunto dal suo successore Felipe Calderon, esponente dello stessa formazione di destra, il Partito di azione nazionale (Pan), di cui lo stesso Fox fa parte.
SERBIA
Seggi chiusi e referendum valido in Serbia a conclusione della consultazione popolare sulla nuova Costituzione del Paese ex jugoslavo. I cittadini sono stati chiamati ad approvare il testo che proclama come inalienabile la sovranita' sulla provincia a maggioranza albanese del Kosovo. Lo riferisce la tv statale Rts, secondo cui l'affluenza, grazie a un'accelerazione della partecipazione registrata nelle ultimissime ore, e' stata superiore al quorum necessario del 50% piu' uno.
BULGARIA
Ieri si è votato per le presidenziali anche in Bulgaria, dove al secondo turno ha stravinto, con il 75% dei consensi, il presidente uscente Georgi Parvanov. Dal ballottaggio esce sconfitto il leader nazionalista Volen Siderov, leader del partito politico Attacco. L’affluenza alle urne è rimasta bassa con circa il 40% dei votanti
CIAD
Il capo delle forze armate del Ciad e' rimasto ucciso durante scontri con gruppi di ribelli nei pressi del confine col Sudan. Lo ha reso noto il Ministero della difesa di N'Djamena. Il ministro della difesa Bishara Issa Djadallah ha riferito che negli scontri le forze governative hanno causato pesanti perdite ai ribelli. Secondo il ministro, il generale Mussa Seugui e' uno dei quattro morti riportati dall'esercito, contro i piu' di cento inflitti agli avversari.
CONGO
Si conosceranno a novembre i risultati del ballottaggio elettorale di ieri in Repubblica Democratica del Congo. 25 milioni gli elettori per la scelta del nuovo capo dello Stato, tra il presidente uscente, Joseph Kabila, e l’avversario Jean Pierre Bemba, e 50 seggi al Parlamento. Le consultazioni sono state caratterizzate da gravi, anche se sporadici, episodi di violenza, nei quali hanno perso la vita due persone.
Appunti e note redazionali
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