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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


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In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

USA. elezioni per rinnovo parziale dei senatori e deputati a metà della legislatura.I democratici vincono anche in Virginia.Il senatore Allen sconfitto per oltre 7.000 voti

WASHINGTON - Dopo la Camera i democratici conquistano anche il Senato aggiudicandosi in Virginia il decisivo 51/esimo seggio: secondo tutti i principali mezzi di informazione Usa il democratico James Webb ha infatti sconfitto il senatore repubblicano George Allen. La sconfitta dei repubblicani, che ha già portato alle dimissioni del segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, è quindi totale. In Senato i democratici avrebbero dunque il controllo diretto di 49 seggi su cento, più altri due attribuiti a candidati indipendenti ma a essi omogenei; i repubblicani ne manterrebbero 49. Se il risultato sarà ribadito ufficialmente, come sembra, l'intero Congresso sarà nelle mani di quella che per 12 anni è stata la minoranza. In effetti, poiché lo scarto tra i contendenti è inferiore all'1 per cento dei suffragi, per legge lo sconfitto può chiedere un nuovo conteggio (come avvenne in occasione delle presidenziali del 2000), che in tal caso scatta automaticamente.

Pacifisti USA

A poche ore dalla sconfitta elettorale dei repubblicani nelle elezioni di medio termine, davanti alla Casa Bianca a Washington si e' tenuta una nuova manifestazione contro la guerra in Iraq, lo scontento per la quale e' considerato la causa principale del cambio di maggioranza al Congresso; e ancora una volta e' stata arrestata Cindy Sheean, la pacifista madre di un soldato morto al fronte nel Paese arabo due anni fa, divenuta il simbolo dell'opposizione alla campagna militare irachena. L'arresto di Sheean e di altre tre donne che erano con lei e' stato reso noto da fonti dell'amministrazione Usa. Alla testa di circa cinquecento dimostranti, l'attivista intendeva presentare al presidente George W. Bush l'ennesima petizione per il ritiro dall'Iraq, sottoscritta da ottantamila persone; nel testo si manifestava inoltre la contrarieta' dei firmatari a un eventuale ricorso alla forza per risolvere la crisi nucleare con l'Iran. Quando la polizia ha bloccato le quattro pacifiste, queste si erano appena arrampicate sulla recinzione del parco della residenza presidenziale per intonare slogan anti-militaristi; e' stato contestato loro il reato di interferenza nell'esercizio delle prerogative del governo.

PALESTINA. Strage a Beit Hanun

Il consiglio di sicurezza dell' Onu discutera' in giornata a New York la nuova ondata di violenza in Medio Oriente. L'Autorita' Palestinese chiede una risoluzione che imponga il coprifuoco nell'area e l'invio di osservatori dell'Onu per verificare il rispetto della tregua, seguendo il modulo gia' adottato in Libano. C’è urgente bisogno di assistenza medica e materiale sanitario a Beit Hanoun, la località nel nord della Striscia di Gaza dove ieri almeno 19 persone sono state uccise dall’esercito di Israele – in gran parte donne e bambini – in una tragica giornata in cui il bilancio totale dei palestinesi ammazzati anche in altri incidenti in Cisgiordania è di 28. Lo sostiene il responsabile del centro medico di Gaza della Caritas Gerusalemme in un comunicato. Beit Hanoun è stata sotto assedio per sei giorni, prima del ritiro dei militari dello Stato ebraico conclusosi con la strage di civili di ieri, condannata in modo unanime da tutte le principali istituzioni internazionali, dall’Onu alla Croce Rossa. Intanto, sei organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno chiesto con urgenza all’Alta Corte di giustizia israeliana di accelerare l’analisi della loro richiesta di espansione della “fascia di sicurezza” tra le aree abitate da civili palestinesi e quelle in cui l’esercito dello Stato ebraico può bombardare. L’istanza era stata rivolta sette mesi fa, dopo la decisione delle forze armate israeliane di diminuire tale distanza da 300 a 100 metri. Ieri – dopo il cannoneggiamento di civili che ha provocato il massacro di Beit Hanoun – le forze armate hanno parlato di un “errore”. Stando ai giornali israeliani, almeno 12 granate sarebbero state sparate nell’area residenziale della località a nord di Gaza; nell’ultima settimana, almeno 70 persone sono state uccise in quella zona e altre 250 ferite. Dal rapimento di un sottufficiale lo scorso 25 giugno da parte di estremisti palestinesi, le forze armate di Isralee hanno ucciso oltre 300 persone, tra cui in numero elevato di civili.

PALESTINA GAZA: PER DELEGATO ONU, ISRAELE UTILIZZA “ARMI NUOVE O INSOLITE”

Secondo un'inchiesta, nei mesi scorsi le forze israeliane avrebbero usato un nuovo tipo di arma insolita con frammenti di carbonio e polvere di tungsteno. Il dottor Mouawia, chirurgo cardio-vascolare, ha detto di aver documentato almeno 86 casi di ferite particolari che spesso hanno obbligato i medici ad amputazioni. In aggiunta a queste gravi conseguenze sanitarie, il clima dei circa 1,4 milioni di palestinesi ha raggiunto un tale punto “di frustrazione e rabbia che se le cose non cambiamo ci può essere davvero un’esplosione di questo malcontento”. Il responsabile dell’Unrwa – che a Gaza garantisce razioni alimentari a circa 830.000 palestinesi - ha poi detto che si iniziano a vedere segni di malnutrizione: la popolazione è schiacciata dalla miseria non solo per le bombe di Israele (19 civili massacrati ieri dalle bombe di Israele a Beit Hanoun) ma anche da un’economia ormai completamente scardinata, anche a causa della persistente chiusura delle frontiere voluta dal governo di Ehud Olmert.

Libano Esercito israeliano: rischiato lo scontro con caschi blu francesi

E' una vicenda abbastanza strana e dai risvolti sconosciuti ma farà sicuramnete discuterenei prossimi giorni. Il ministro della Difesa francese, Michele Alliot-Marie ha fatto sapere che il 31 ottobre scorso le truppe dell'esercito dello stato ebraico hanno quasi colpito i caschi blu francesi nel sud del Libano. Secondo quanto riferito dal ministro, infatti, "La catastrofe è stata evitata grazie alla responsabilità delle nostre truppe". La vicenda ha ancora lati oscuri e nessun altro dettaglio è stato svelato.

Iraq Attentati a Baghdad e Amara: almeno sei morti

Non si placa la tensione in Iraq dove da questa mattina si contano già tre attentati. Nel primo attacco (un'esplosione avvenuta in uno dei mercati di Baghdad, tre persone sono morte (tutti civili) e almeno 20 sono rimaste ferite. Nel secondo attacco avvenuto nella zona nord di Baghdad dove si trova la facoltà universitaria di belle arti, due persone hanno perso la vita e almeno sei sono rimaste ferite. Il terzo attentato è avvenuto a Amara e ha causato la morte di un civile e il ferimento di altre tre persone.

Afghanistan.Sale il bilancio delle vittime degli scontri di stamattina

Sale a 37 il numero dei presunti talebani morti a causa della sparatorie avvenute stamattina fra loro e le truppe governative. I militari afgani erano appoggiati dal contingete Isaf. Secondo fonti di agenzia almeno 22 morti sarebbero stati causati da un bombardamento avvenuto a Pashmola, nei pressi di Kandahar.

Kyrgyzstan Approvata nuova costituzione

Dopo giorni di proteste, il presidente Bakiyev ha firmato una costituzione che limita i poteri della sua figura dando maggiore spazio al legislatore. Il documento, approvato ieri dal Parlamento, è stato adottato per porre fine alle proteste nella capitale Bishkek. Tra le novità, sarà il Parlamento e non il presidente a formare il governo. Il presidente, inoltre, avrà poteri limitati nello scioglimento della legislatura. Dopo l'approvazione della nuova costituzione da parte del Parlamento, il leader dell'opposizione, Roza Otunbayeva, ha definito l'evento una vittoria e un passo verso la pace. Da una settimana campeggiavano nel centro di Bishkek per chiedere le dimissioni del presidente, accusato di non aver dato seguito alle promesse di riforma pronunciate in campagna elettorale.

Russia No a 'Borat' nelle sale cinematografiche

Borat, il film di straordinario successo che è già nelle sale statunitensi e che in Italia arriverà solo nel mese di marzo del 2007 (nonostante sia stato presentato al Festival del Cinema di Roma il 20 ottobre scorso), non sarà proiettato nelle sale cinematografiche russe. La censura arriva dalle autorità di Mosca che hanno fatto sapere che a parere loro "il film contiene materiale che alcuni spettatori potrebbero trovare offensivo nei riguardi di determinate religioni e nazionalità". Il film racconta le gesta di un giornalista kazaco rozzo, razzista e antisemita alle prese con la realizzazione di un documentario sugli Stati Uniti.

Messico

“Insufficiente”: è il voto dato all’amministrazione del presidente uscente Vicente Fox dalla ‘Comisión nacional de derechos humanos’ (Cndh) nel suo “Bilancio in materia di diritti umani 2000-2006”. Secondo la Cndh, la “caratteristica” del governo Fox è stata “l’adesione pubblica alla causa dei diritti fondamentali”, principalmente a livello internazionale, a cui sono seguite “poche azioni concrete” per fermare fenomeni come “l’esercizio indebito della funzione pubblica, che ha implicato detenzioni arbitrarie e trattamenti crudeli e degradanti nelle carceri”. La Commissione ha ricordato di avere emesso ripetute raccomandazioni su casi di interesse nazionale come gli omicidi di donne a Ciudad Juárez, l’impunità dei crimini commessi durante la cosiddetta ‘guerra sporca’ degli anni ’60-’70 contro i movimenti studenteschi e sociali di sinistra o le denunce per torture nei confronti di agenti della Procura generale della Repubblica: “Questioni che a parole sono state recepite, ma senza che si sia provveduto a sanzionare i responsabili”. La Cndh elenca inoltre altre denunce sull’uso illegale della forza da parte di esercito e polizia, la sterilizzazione forzata di donne indigene, violazioni della libertà di espressione, maltrattamenti ai migranti. “L’amministrazione federale che si appresta a terminare il suo mandato – il prossimo 1° dicembre – lascia un’ingente eredità di temi pendenti e punti irrisolti che passeranno ora al prossimo governo”.

ITALIA

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Gr 9:30

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