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'''NOTIZIE BREVI''' '''Oaxaca'''

Dopo la brutale repressione di domenica scorsa, quando, durante il corteo per le strade di Oaxaca, la polizia ha sparato sui manifestanti, l'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) ha convocato una mobilitazione per oggi, con il fine di riprendere la Plaza de Santo Domingo e ristabilire le barricate. La marcia forse sarà sospesa, perché la polizia ha deciso di estendere le proprie forze in tutte le strade circostanti.
Continua così lo stato d'eccezione a Oaxaca, che ormai da sei mesi resiste agli attacchi della polizia federale e dei grupppi legati al Partito Revolucionario Institucional.
Intanto, è salito a 150 il numero delle persone arrestate, è aumenta il numero dei desaparecidos.
Un altro appuntamento è previsto per domani, nel pomeriggio, a Città del Messico.
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'''Il premier al-Maliki chiede una proroga della missione internazionale'''
   
Nuri al Maliki, primo ministro iracheno, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite di prorogare di 1 anno il mandato della forza multinazionale in Iraq. Lo ha fatto inviando ieri sera una lettera all'Onu. Questo a seguito dell'intensificarsi delle violenze in tutto il paese.
Il governo sudcoreano ha annunciato il rientro a inizio del 2007 di circa 1.100 soldati degli attuali 2.300 si stanza a Erbil e il premier italiano Prodi ha dichiarato ieri che gli ultimi soldati italiani torneranno a casa entro il 2 dicembre 2006..

'''Afghanistan.allarme hiv'''
  
Funzionari del programma nazionale di controllo sull'Aids hanno confermato ieri 61 casi di contagio da Hiv in Afghanistan, 43 sono uomini e 18 donne, mentre tre persone (tra cui due bambini) sono morte a causa di infezioni collegate al virus. Secondo Saifur Rehman, dirigente del programma nazionale di controllo, "L'Afghanistan è vulnerabile al virus dell'Hiv e i fattori di rischio includono l'aumento del numero di persone che fanno uso di droga, le migrazioni e l'aumento degli sfollati nelle città" A determinare la diffusione del cointagio contribuiscono anche "la mancanza di consapevolezza sul problema, la difficoltà di accedere a trattamenti adeguati e la mancanza di un sistema di monitoraggio clinico su scala nazionale", aggiunge Rehman.
Un altro fattore di rischio è senza dubbio rappresentato dall'aumento della prostituzione, in particolare nella capitale Kabul, dove dal 2001 a oggi sono fiorite un gran numero di case chiuse, nate anche a causa della presenza dei contingenti militari internazionali.


'''Bulldozer israeliani demoliscono case a Jenin'''
   
Una serie di bulldozer, protetti dai soldati dell'esercito israeliano, sono arrivati all'alba di oggi nel villaggio di Arbana, nei pressi di Jenin, è hanno abbattuto un numero imprecisato di case palestinesi. Secondo la polizia israeliana le abitazioni erano abusive, secondo fonti palestinesi invece i bulldozer spianano la strada a un nuovo tratto del muro di divisione che Israele sta costruendo dal 2002.

'''Nasce un quotidiano palestinese, pensato anche per gli israeliani'''
    
Ieri è stato lanciato un nuovo quotidiano Palestinese in lingua inglese, il cui scopo è quello di attirare i lettori sia in Israele che nei Territori Palestinesi. Si chiama Palestine Times ed è il primo quotidiano ad avere acquistato la licenza per distribuire nelle edicole anche in Israele. Attualmente ne esistono tre, tutti in lingua araba. Il caporedattore, Othman Haj Mohammed, racconta che il quotidiano avrà anche un corrispondente israeliano e un reporter arabo-israeliano che avranno il compito di raccontare ai palestinesi l'altra parte del conflitto.

'''Ultimatum per radio, agenzie e scuole francesi nel Paese'''
  
Si inasprisce la crisi tra Raunada e Francia, iniziziata la settimana scorsa a seguito delle accuse dirette allo Stato francese, ritenuto responsabile di aver avvallato il genocidio del 1994 nel paese africano. La decisione delle autorità ruandesi di interrompere le relazioni con la Francia segue l'incriminazione di nove tra i più stretti collaboratori dell'attuale presidente Paul Kagame da parte di un giudice francese, che sta indagando sull'assassinio del presidente ruandese Juvela Habyarimana, avvenuto nel 1994, a seguito del quale si scatenò il genocidio Tutsi, in cui 800 mila persone vennero uccise. Kagame ha respinto le accuse di coinvolgimento nell'attentanto a Habyarimana, definendole ridicole. Il governo di Kigali chiama invece in causa la Francia, sostenendo che ad appoggiare gli scontri tra hutu e tutsi fu la moglie di Habyarimana, ora rifugiata politica in Francia.

Le autorità ruandesi hanno lanciato un ultimatum alle radio, alle agenzie e alle scuole francesi che operano nel Paese, dando tempo fino a lunedì per cessare le loro attività. Sabato scorso, l'ambasciatore francese ha già lasciato la sede diplomatica di Kigali.


'''Comandante di Sendero Luminnoso chiede l'amnistia'''

“Se il governo non accetterà le nostre richieste ci vedremo obbligati a riprendere entro tre mesi le operazioni armate per esigere una soluzione politica negoziata al conflitto”: così Artemio, uno dei pochi comandanti di ‘Sendero Luminoso’ ancora in attività, ha annunciato dalla selva centrale dell’Alto Huallaga l’intenzione di rilanciare l’offensiva contro l’esercito regolare se non sarà concessa ai militanti senderisti un’amnistia generale “che metta fine al conflitto e apra la strada a una vera riconciliazione”.

Esponente della cosiddetta “ala dura” di ‘Sendero’, ufficialmente sconfitto nel 1992 dopo la cattura del capo storico e fondatore del movimento armato Abímael Guzmán e dei suoi principali comandanti. Dal carcere, nell’agosto scorso, era stato Guzmán a chiedere un’amnistia generale per i militanti di ‘Sendero’.





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Ieri gli stabilimenti dell'Umbria hanno scioperato per un'ora, in segno di protesta contro le morti bianche dopo la tragedia avvenuta sabato nell'oleificio di Campello sul Clitunno, in provincia di Perugia, in cui hanno perso la vita quattro addetti alla manutenzione. I numeri lanciano una chiara denuncia: sono diciannove i morti dall'inizio dell'anno in Umbria per incidenti sul lavoro.


All'università scontri studenti-polizia, Napoli

Mentre si inaugurava l'anno accademico presso l'Università Federico ii di Napoli, alcuni collettivi universitari hanno tentato di entrare nell'aula magna per consegnare un documento al ministro della ricerca Mussi. La polizia, intervenuta a difendere i rappresentanti delle isitutzioni, ha caricato gli studenti. Ascoltiamo la corrispondenza.

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

Oaxaca

Dopo la brutale repressione di domenica scorsa, quando, durante il corteo per le strade di Oaxaca, la polizia ha sparato sui manifestanti, l'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) ha convocato una mobilitazione per oggi, con il fine di riprendere la Plaza de Santo Domingo e ristabilire le barricate. La marcia forse sarà sospesa, perché la polizia ha deciso di estendere le proprie forze in tutte le strade circostanti. Continua così lo stato d'eccezione a Oaxaca, che ormai da sei mesi resiste agli attacchi della polizia federale e dei grupppi legati al Partito Revolucionario Institucional. Intanto, è salito a 150 il numero delle persone arrestate, è aumenta il numero dei desaparecidos. Un altro appuntamento è previsto per domani, nel pomeriggio, a Città del Messico.

ESTERI

Il premier al-Maliki chiede una proroga della missione internazionale

Nuri al Maliki, primo ministro iracheno, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite di prorogare di 1 anno il mandato della forza multinazionale in Iraq. Lo ha fatto inviando ieri sera una lettera all'Onu. Questo a seguito dell'intensificarsi delle violenze in tutto il paese. Il governo sudcoreano ha annunciato il rientro a inizio del 2007 di circa 1.100 soldati degli attuali 2.300 si stanza a Erbil e il premier italiano Prodi ha dichiarato ieri che gli ultimi soldati italiani torneranno a casa entro il 2 dicembre 2006..

Afghanistan.allarme hiv

Funzionari del programma nazionale di controllo sull'Aids hanno confermato ieri 61 casi di contagio da Hiv in Afghanistan, 43 sono uomini e 18 donne, mentre tre persone (tra cui due bambini) sono morte a causa di infezioni collegate al virus. Secondo Saifur Rehman, dirigente del programma nazionale di controllo, "L'Afghanistan è vulnerabile al virus dell'Hiv e i fattori di rischio includono l'aumento del numero di persone che fanno uso di droga, le migrazioni e l'aumento degli sfollati nelle città" A determinare la diffusione del cointagio contribuiscono anche "la mancanza di consapevolezza sul problema, la difficoltà di accedere a trattamenti adeguati e la mancanza di un sistema di monitoraggio clinico su scala nazionale", aggiunge Rehman. Un altro fattore di rischio è senza dubbio rappresentato dall'aumento della prostituzione, in particolare nella capitale Kabul, dove dal 2001 a oggi sono fiorite un gran numero di case chiuse, nate anche a causa della presenza dei contingenti militari internazionali.

Bulldozer israeliani demoliscono case a Jenin

Una serie di bulldozer, protetti dai soldati dell'esercito israeliano, sono arrivati all'alba di oggi nel villaggio di Arbana, nei pressi di Jenin, è hanno abbattuto un numero imprecisato di case palestinesi. Secondo la polizia israeliana le abitazioni erano abusive, secondo fonti palestinesi invece i bulldozer spianano la strada a un nuovo tratto del muro di divisione che Israele sta costruendo dal 2002.

Nasce un quotidiano palestinese, pensato anche per gli israeliani

Ieri è stato lanciato un nuovo quotidiano Palestinese in lingua inglese, il cui scopo è quello di attirare i lettori sia in Israele che nei Territori Palestinesi. Si chiama Palestine Times ed è il primo quotidiano ad avere acquistato la licenza per distribuire nelle edicole anche in Israele. Attualmente ne esistono tre, tutti in lingua araba. Il caporedattore, Othman Haj Mohammed, racconta che il quotidiano avrà anche un corrispondente israeliano e un reporter arabo-israeliano che avranno il compito di raccontare ai palestinesi l'altra parte del conflitto.

Ultimatum per radio, agenzie e scuole francesi nel Paese

Si inasprisce la crisi tra Raunada e Francia, iniziziata la settimana scorsa a seguito delle accuse dirette allo Stato francese, ritenuto responsabile di aver avvallato il genocidio del 1994 nel paese africano. La decisione delle autorità ruandesi di interrompere le relazioni con la Francia segue l'incriminazione di nove tra i più stretti collaboratori dell'attuale presidente Paul Kagame da parte di un giudice francese, che sta indagando sull'assassinio del presidente ruandese Juvela Habyarimana, avvenuto nel 1994, a seguito del quale si scatenò il genocidio Tutsi, in cui 800 mila persone vennero uccise. Kagame ha respinto le accuse di coinvolgimento nell'attentanto a Habyarimana, definendole ridicole. Il governo di Kigali chiama invece in causa la Francia, sostenendo che ad appoggiare gli scontri tra hutu e tutsi fu la moglie di Habyarimana, ora rifugiata politica in Francia.

Le autorità ruandesi hanno lanciato un ultimatum alle radio, alle agenzie e alle scuole francesi che operano nel Paese, dando tempo fino a lunedì per cessare le loro attività. Sabato scorso, l'ambasciatore francese ha già lasciato la sede diplomatica di Kigali.

Comandante di Sendero Luminnoso chiede l'amnistia

“Se il governo non accetterà le nostre richieste ci vedremo obbligati a riprendere entro tre mesi le operazioni armate per esigere una soluzione politica negoziata al conflitto”: così Artemio, uno dei pochi comandanti di ‘Sendero Luminoso’ ancora in attività, ha annunciato dalla selva centrale dell’Alto Huallaga l’intenzione di rilanciare l’offensiva contro l’esercito regolare se non sarà concessa ai militanti senderisti un’amnistia generale “che metta fine al conflitto e apra la strada a una vera riconciliazione”.

Esponente della cosiddetta “ala dura” di ‘Sendero’, ufficialmente sconfitto nel 1992 dopo la cattura del capo storico e fondatore del movimento armato Abímael Guzmán e dei suoi principali comandanti. Dal carcere, nell’agosto scorso, era stato Guzmán a chiedere un’amnistia generale per i militanti di ‘Sendero’.

ITALIA

Ieri gli stabilimenti dell'Umbria hanno scioperato per un'ora, in segno di protesta contro le morti bianche dopo la tragedia avvenuta sabato nell'oleificio di Campello sul Clitunno, in provincia di Perugia, in cui hanno perso la vita quattro addetti alla manutenzione. I numeri lanciano una chiara denuncia: sono diciannove i morti dall'inizio dell'anno in Umbria per incidenti sul lavoro.

All'università scontri studenti-polizia, Napoli

Mentre si inaugurava l'anno accademico presso l'Università Federico ii di Napoli, alcuni collettivi universitari hanno tentato di entrare nell'aula magna per consegnare un documento al ministro della ricerca Mussi. La polizia, intervenuta a difendere i rappresentanti delle isitutzioni, ha caricato gli studenti. Ascoltiamo la corrispondenza.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Oaxaca

Dopo la brutale repressione di domenica scorsa, quando, durante il corteo per le strade di Oaxaca, la polizia ha sparato sui manifestanti, l'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) ha convocato una mobilitazione per oggi, con il fine di riprendere la Plaza de Santo Domingo e ristabilire le barricate. La marcia forse sarà sospesa, perché la polizia ha deciso di estendere le proprie forze in tutte le strade circostanti. Continua così lo stato d'eccezione a Oaxaca, che ormai da sei mesi resiste agli attacchi della polizia federale e dei grupppi legati al Partito Revolucionario Institucional. Intanto, è salito a 250 il numero delle persone arrestate.

Il premier al-Maliki chiede una proroga della missione internazionale

Nuri al Maliki, primo ministro iracheno, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite di prorogare di 1 anno il mandato della forza multinazionale in Iraq. Lo ha fatto inviando ieri sera una lettera all'Onu. Questo a seguito dell'intensificarsi delle violenze in tutto il paese. Il governo sudcoreano ha annunciato il rientro a inizio del 2007 di circa 1.100 soldati degli attuali 2.300 si stanza a Erbil e il premier italiano Prodi ha dichiarato ieri che gli ultimi soldati italiani torneranno a casa entro il 2 dicembre 2006..

Nasce un quotidiano palestinese, pensato anche per gli israeliani

Ieri è stato lanciato un nuovo quotidiano Palestinese in lingua inglese, il cui scopo è quello di attirare i lettori sia in Israele che nei Territori Palestinesi. Si chiama Palestine Times ed è il primo quotidiano ad avere acquistato la licenza per distribuire nelle edicole anche in Israele. Attualmente ne esistono tre, tutti in lingua araba. Il caporedattore, Othman Haj Mohammed, racconta che il quotidiano avrà anche un corrispondente israeliano e un reporter arabo-israeliano che avranno il compito di raccontare ai palestinesi l'altra parte del conflitto.

COMANDANTE ‘SENDERO LUMINOSO’ CHIEDE AMNISTIA GENERALE

“Se il governo non accetterà le nostre richieste ci vedremo obbligati a riprendere entro tre mesi le operazioni armate per esigere una soluzione politica negoziata al conflitto”: così Artemio, uno dei pochi comandanti di ‘Sendero Luminoso’ ancora in attività, ha annunciato dalla selva centrale dell’Alto Huallaga l’intenzione di rilanciare l’offensiva contro l’esercito regolare se non sarà concessa ai militanti senderisti un’amnistia generale “che metta fine al conflitto e apra la strada a una vera riconciliazione”.

Esponente della cosiddetta “ala dura” di ‘Sendero’, ufficialmente sconfitto nel 1992 dopo la cattura del capo storico e fondatore del movimento armato Abímael Guzmán e dei suoi principali comandanti. Dal carcere, nell’agosto scorso, era stato Guzmán a chiedere un’amnistia generale per i militanti di ‘Sendero’.

ITALIA


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