Anchor(top)

[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]

[#appunti Appunti e note redazionali]

[:RorFonti: Fonti]

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

M.O.

La Corte Suprema israeliana ha sentenziato che la legalita' o meno della discussa pratica dei cosiddetti 'omicidi selettivi', cioe' delle eliminazioni mirate di palestinesi considerati particolarmente pericolosi, dev'essere determinata caso per caso. La decisione e' stata resa nota dalla radio dell'Esercito. "Non si puo' stabilire in anticipo che tutti gli omicidi selettivi sono contrari al diritto internazionale", scrive la Corte nella sua pronuncia. "Al tempo stesso, non e' possibile affermare che tutte le eliminazioni di questo tipo sono comunque in armonia con il diritto internazionale. La loro legittimita'", e' la conclusione, "va pertanto esaminata in ogni singolo caso". Dunque, e' il significato implicito, in certi casi gli omicidi di palestinesi possono considerarsi legalmente accettabili.

Militanti palestinesi hanno reagito all'uccisione di un giovane attivista di al-Fatah, avvenuta ieri a tarda sera lungo la frontiera tra Israele e la Striscia di Gaza, lanciando all'alba almeno due razzi dal settore settentrionale dell'enclave contro il sud dello Stato ebraico. Fonti militari in Israele hanno riferito che uno degli ordigni ha raggiunto la cittadina di Sderot, piu' volte presa di mira, ma senza conseguenze di sorta; l'altro razzo si e' abbattuto su un kibbutz della zona, causando soltanto danni materiali. Il palestinese morto in serata si sarebbe avvicinato alla recinzione di confine armato di un fucile e di bombe a mano, nei pressi del kibbutz di Nahal Oz, e a quel punto i soldati di guardia hanno aperto il fuoco: e' stata la prima uccisione di un palestinese avvenuta dal 26 novembre scorso, quando entro' in vigore la tregua a Gaza in base alla quale Israele ha ritirato le sue truppe dal piccolo territorio e che, seppure a fatica, finora ha retto. Altri due palestinesi sono rimasti feriti allorche' una lancia della Guardia Costiera israeliana ha aperto il fuoco contro la loro imbarcazione, nelle acque antistanti il confine tra la Striscia e l'Egitto, perche' si sospettava che stesse trasportando armi e munizioni di contrabbando destinate ai gruppi radicali attivi nell'enclave.

Diritti umani

Esecuzioni extragiudiziali, violenza contro donne, minoranze etniche e religiose continuano ad essere frequenti nelle nazioni dell’Asia meridionale: lo denuncia nel suo rapporto annuale l’‘Asia Center for Human Rights’ (Achr), associazione per i diritti umani con sede a New Delhi, in India. Nel 2005 la maggior parte delle 396 esecuzioni extragiudiziali in Bangladesh è stata commessa dai “Battaglioni di azione rapida”, i corpi speciali delle forze dell’ordine incaricate di scoprire e arrestare gli estremisti islamici, dopo che il paese è stato segnato da una serie di attentati attribuiti a forze radicali musulmane. Secondo l’Achr il termine “colpito nel fuoco incrociato” sarebbe solo un eufemismo con cui le forze di sicurezza bangladesi nascondo le esecuzioni sommarie. In Pakistan 4.400 donne sono state uccise nei cosiddetti “delitti d’onore” per mano degli stessi familiari, un crimine in cui la magistratura civile esita a intervenire con la necessaria severità, si afferma nel rapporto. Ma anche l’India, dove ha sede la Achr, non emerge positivamente dal dossier. Solo nel 2005 sono stati 21.000 i dalit (gli ‘intoccabili’ secondo il sistema delle caste indù) che hanno subito violenze e abusi, secondo le statistiche ufficiali sulla criminalità, segnale che una millenaria discriminazione è ancora ben presente nella democrazia più popolosa del mondo. Il dossier segnala anche aggressioni contro le minoranze religiose musulmana e cristiana. Nello Sri Lanka è la comunità tamil a subire violenze da parte dei soldati governativi nel corso delle operazioni contro i guerriglieri separatisti.

ITALIA

Mafia

La Direzione investigativa antimafia di Bari ha eseguito un provvedimento di confisca, divenuta esecutiva con sentenza irrevocabile della Corte di Cassazione, dei beni riconducibili a Michele Carbonara, di 68 anni di Trigiano (Bari) elemento di spicco del contrabbando di sigarette collegato con una cosca napoletana. Si tratta di terreni agricoli e rustici, appartamenti, locali, intestati fittiziamente anche a familiari, per un valore complessivo di 620mila euro che saranno trasferiti al patrimonio dello Stato.

Truffe

Una maxi truffa ai danni di due noti istituti di credito e' stata scoperta dalla polizia tributaria della guardia di finanza di Venezia.Le Fiamme Gialle stanno arrestando numerose persone ed effettuando decine di perquisizioni in sei regioni. L'operazione e' scattata in Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Puglia. Tra gli indagati figurano vari imprenditori, un notaio e due direttori di banca. Decine di milioni di euro sono il 'bottino' della truffa.


Anchor(appunti)

Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


[#top Torna a inizio pagina]