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'''Nigeria: attacco a impianto petrolio'''

Uomini armati hanno attaccato un impianto petrolifero della Shell in Nigeria,prendendo in ostaggio diverse persone, tra soldati e operai. Lo hanno riferito i servizi di sicurezza nigeriani.Da mesi la zona petrolifera del delta del Niger e' teatro di violenze e sequestri da parte di separatisti che dicono di agire nell'interesse della popolazione locale di etnia ijaw.Otto giorni fa 3 italiani e un libanese sono stati rapiti da una stazione Agip e si trovano ancora nelle mani dei sequestratori.

'''ANCORA ATTENTATI SUICIDI'''

Almeno due soldati afgani e un civile sono morti in due attentati suicidi avvenuti nel sud-est del paese, mentre la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), guidata dalla Nato, ha lanciato un’offensiva nella provincia meridionale di Kandahar, ex-roccaforte del regime dei talebani. Un civile e un soldato afgano sono morti e altre tre persone – tra cui un soldato dell’Isaf – sono rimaste ferite dopo che un kamikaze si è lanciato a bordo di un’autobomba contro un convoglio di mezzi militari a Gardez, capitale della provincia sud-orientale di Paktia. Nella vicina provincia di Paktika, un altro attentatore suicida, indossando un burqa, si è fatto esplodere tra soldati afgani che pattugliavano un mercato, ferendone due. Intanto centinaia di soldati britannici, estoni e danesi dell’Isaf si sono diretti dallo loro base nella provincia di Helmand a nord della valle del fiume Arghindab nella provincia di Kandahar, dove sono attivi i guerriglieri talebani, per lanciare una delle maggiori offensive delle ultime settimane. Circa 3900 persone – un quarto delle quali civili – sono state uccise quest’anno nei diversi episodi di violenza nel paese, i peggiori da quando il regime dei talebani è stato rovesciato verso la fine del 2001.

'''AFGHANISTAN: BERLINO APRE INCHIESTA CONTRO 7 MILITARI CHE PROFANARONO CADAVERI'''

Sette militari tedeschi coinvolti nella profanazione dei resti dei cadaveri di militari sovietici morti durante la guerra con l'Afghanistan saranno chiamati a comparire di fronte a un tribunale militare. Lo ha reso noto il ministero della difesa, dopo che un tribunale civile aveva scagionato i soldati, parte del contingente tedesco inviato nel nord del Paese nel quadro del Prt che opera nell'ambito della missione della Nato, Isaf, precisando che sussiste il reato solamente quando i resti si trovano in un cimitero.

'''PROVE DI DIALOGO TRA CARACAS E WASHINGTON'''

Venezuela e Stati Uniti hanno iniziato un “processo di dialogo” per superare le divergenze e migliorare i rapporti bilaterali: lo ha riferito l’ambasciatore statunitense a Caracas, William Brownfield, dopo un incontro con il ministro degli Esteri, Nicolás Maduro. “È stata una conversazione a mio parere molto positiva, credo che si tratti di un primo passo per affrontare in futuro temi di interesse reciproco e vedere se possiamo fare progressi per il 2007” ha detto Bronfield, al termine della riunione, a cui ha preso parte anche il vice di Maduro, Jorge Valero, aggiungendo: “L’impressione è che i due governi abbiano interesse a risolvere alcune questioni e migliorare il rapporto di comunicazione. Abbiamo cominciato su una buona base con il riconoscimento reciproco dei risultati elettorali di novembre negli Stato Uniti (le elezioni di mezzo termine, vinte dai Democratici, ndr) e di dicembre qui in Venezuela (le presidenziali vinte dal presidente Hugo Chávez) e speriamo che questo apra un periodo più positivo e costruttivo”. Maduro ha parlato di “incontro sincero, molto chiaro e cordiale” anche se “i venezuelani hanno sufficienti motivi per non fidarsi della parola di questo governo degli Stati Uniti. Ma noi venezuelani abbiamo anche la capacità, la maturità, per sederci a discutere in modo rispettoso”. Riguardo al riconoscimento della riconferma di Chávez alla guida del paese, il ministro ha parlato di “gesto storico che potrebbe aprire un’opportunità di dialogo”. Washington, secondo Maduro “ha accettato la realtà non solo del Venezuela ma la nuova realtà del Continente” in riferimento alle recenti affermazioni in Nicaragua ed Ecuador, dei candidati alla presidenza di sinistra, Daniel Ortega e Rafael Correa. Caracas, tuttavia, insiste nel porre alcune condizioni, prima fra tutte “l’estradizione immediata, come gesto di buona volontà, del terrorista d’origine cubana ed ex-collaboratore della Cia Luis Posada Carriles, condannato in Venezuela come mandante dell’attentato contro un aereo delle linee cubane che nel 1976 provocò la morte di 73 persone.

'''PRESIDENTE VISITA CONFINE COLOMBIA E CHIEDE FINE FUMIGAZIONI'''

Salgono i toni della protesta dell’Ecuador contro la ripresa delle fumigazioni aeree delle piantagioni di coca da parte di Bogotá alla frontiera tra i due paesi: “Sono venuto a dire ai nostri fratelli e al mondo che il popolo ecuadoriano ripudia le aspersioni di glifosato (un erbicida) perché attentano alla vita, in proporzioni scientificamente non determinate. Per questo, con tutto il rispetto, l’Ecuador chiede di non riprendere metodi antidroga insufficientemente comprovati” ha detto il presidente uscente Alfredo Palacio, visitando la zona di Sucumbíos, nel nordest, al confine con il dipartimento ‘cocalero’ colombiano di Putumayo. Il ministro degli Esteri, Francisco Carrión, ha annunciato di avere convocato l’ambasciatore colombiano “per un’energica protesta”. “Senza dubbio – ha aggiunto – le relazioni tra i due paesi sono deteriorate, si sono fatte tese ed è deplorevole che questo sia dovuto a una decisione unilaterale del governo colombiano”. Anche il presidente socialdemocratico eletto Rafael Correa, che si insedierà il 15 gennaio, si è nuovamente pronunciato sulla questione tornando a definire “un atto ostile” la ripresa delle fumigazioni, dopo una sospensione di dieci mesi: “Non possiamo accettare le aspersioni alla nostra frontiera settentrionale”. Da Bogotá il presidente Alvaro Uribe ha ribadito invece che le operazioni proseguiranno “perché l’ordine è porre fine al terrorismo” in riferimento a guerriglieri delle Forze armate della Colombia (Farc) che, secondo il governo, continuano a finanziarsi con il narcotraffico

'''Spagna: piano contro violenza donne'''

Il governo spagnolo ha approvato un piano che include misure urgenti per integrare la legge sulla violenza contro le donne. Il piano prevede il rafforzamento della sicurezza delle vittime, l'aumento della protezione giudiziaria e una campagna di sensibilizzazione sociale sul tema. La legge contro la violenza sulle donne entrata in vigore nel 2005 non ha fermato la violenza tra le mura domestiche (da mariti compagni o fratelli) che e' aumentata ancora quest'anno rispetto al 2005.

'''Giappone: cambiano difesa e scuola'''

Il parlamento giapponese ha approvato oggi, in via definitiva, le riforme dei settori dell'istruzione e della difesa. I provvedimenti sono stati negli scorsi mesi al centro di un aspro dibattito sia in parlamento che nell'opinione pubblica nipponica. Le missioni di pace all'estero saranno considerate attivita' primaria e non avranno bisogno di leggi speciali per essere attuate. In quanto alla scuola, la legge si incentra sull'insegnamento obbligatorio del patriottismo.

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Nigeria: attacco a impianto petrolio

Uomini armati hanno attaccato un impianto petrolifero della Shell in Nigeria,prendendo in ostaggio diverse persone, tra soldati e operai. Lo hanno riferito i servizi di sicurezza nigeriani.Da mesi la zona petrolifera del delta del Niger e' teatro di violenze e sequestri da parte di separatisti che dicono di agire nell'interesse della popolazione locale di etnia ijaw.Otto giorni fa 3 italiani e un libanese sono stati rapiti da una stazione Agip e si trovano ancora nelle mani dei sequestratori.

ANCORA ATTENTATI SUICIDI

Almeno due soldati afgani e un civile sono morti in due attentati suicidi avvenuti nel sud-est del paese, mentre la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), guidata dalla Nato, ha lanciato un’offensiva nella provincia meridionale di Kandahar, ex-roccaforte del regime dei talebani. Un civile e un soldato afgano sono morti e altre tre persone – tra cui un soldato dell’Isaf – sono rimaste ferite dopo che un kamikaze si è lanciato a bordo di un’autobomba contro un convoglio di mezzi militari a Gardez, capitale della provincia sud-orientale di Paktia. Nella vicina provincia di Paktika, un altro attentatore suicida, indossando un burqa, si è fatto esplodere tra soldati afgani che pattugliavano un mercato, ferendone due. Intanto centinaia di soldati britannici, estoni e danesi dell’Isaf si sono diretti dallo loro base nella provincia di Helmand a nord della valle del fiume Arghindab nella provincia di Kandahar, dove sono attivi i guerriglieri talebani, per lanciare una delle maggiori offensive delle ultime settimane. Circa 3900 persone – un quarto delle quali civili – sono state uccise quest’anno nei diversi episodi di violenza nel paese, i peggiori da quando il regime dei talebani è stato rovesciato verso la fine del 2001.

AFGHANISTAN: BERLINO APRE INCHIESTA CONTRO 7 MILITARI CHE PROFANARONO CADAVERI

Sette militari tedeschi coinvolti nella profanazione dei resti dei cadaveri di militari sovietici morti durante la guerra con l'Afghanistan saranno chiamati a comparire di fronte a un tribunale militare. Lo ha reso noto il ministero della difesa, dopo che un tribunale civile aveva scagionato i soldati, parte del contingente tedesco inviato nel nord del Paese nel quadro del Prt che opera nell'ambito della missione della Nato, Isaf, precisando che sussiste il reato solamente quando i resti si trovano in un cimitero.

PROVE DI DIALOGO TRA CARACAS E WASHINGTON

Venezuela e Stati Uniti hanno iniziato un “processo di dialogo” per superare le divergenze e migliorare i rapporti bilaterali: lo ha riferito l’ambasciatore statunitense a Caracas, William Brownfield, dopo un incontro con il ministro degli Esteri, Nicolás Maduro. “È stata una conversazione a mio parere molto positiva, credo che si tratti di un primo passo per affrontare in futuro temi di interesse reciproco e vedere se possiamo fare progressi per il 2007” ha detto Bronfield, al termine della riunione, a cui ha preso parte anche il vice di Maduro, Jorge Valero, aggiungendo: “L’impressione è che i due governi abbiano interesse a risolvere alcune questioni e migliorare il rapporto di comunicazione. Abbiamo cominciato su una buona base con il riconoscimento reciproco dei risultati elettorali di novembre negli Stato Uniti (le elezioni di mezzo termine, vinte dai Democratici, ndr) e di dicembre qui in Venezuela (le presidenziali vinte dal presidente Hugo Chávez) e speriamo che questo apra un periodo più positivo e costruttivo”. Maduro ha parlato di “incontro sincero, molto chiaro e cordiale” anche se “i venezuelani hanno sufficienti motivi per non fidarsi della parola di questo governo degli Stati Uniti. Ma noi venezuelani abbiamo anche la capacità, la maturità, per sederci a discutere in modo rispettoso”. Riguardo al riconoscimento della riconferma di Chávez alla guida del paese, il ministro ha parlato di “gesto storico che potrebbe aprire un’opportunità di dialogo”. Washington, secondo Maduro “ha accettato la realtà non solo del Venezuela ma la nuova realtà del Continente” in riferimento alle recenti affermazioni in Nicaragua ed Ecuador, dei candidati alla presidenza di sinistra, Daniel Ortega e Rafael Correa. Caracas, tuttavia, insiste nel porre alcune condizioni, prima fra tutte “l’estradizione immediata, come gesto di buona volontà, del terrorista d’origine cubana ed ex-collaboratore della Cia Luis Posada Carriles, condannato in Venezuela come mandante dell’attentato contro un aereo delle linee cubane che nel 1976 provocò la morte di 73 persone.

PRESIDENTE VISITA CONFINE COLOMBIA E CHIEDE FINE FUMIGAZIONI

Salgono i toni della protesta dell’Ecuador contro la ripresa delle fumigazioni aeree delle piantagioni di coca da parte di Bogotá alla frontiera tra i due paesi: “Sono venuto a dire ai nostri fratelli e al mondo che il popolo ecuadoriano ripudia le aspersioni di glifosato (un erbicida) perché attentano alla vita, in proporzioni scientificamente non determinate. Per questo, con tutto il rispetto, l’Ecuador chiede di non riprendere metodi antidroga insufficientemente comprovati” ha detto il presidente uscente Alfredo Palacio, visitando la zona di Sucumbíos, nel nordest, al confine con il dipartimento ‘cocalero’ colombiano di Putumayo. Il ministro degli Esteri, Francisco Carrión, ha annunciato di avere convocato l’ambasciatore colombiano “per un’energica protesta”. “Senza dubbio – ha aggiunto – le relazioni tra i due paesi sono deteriorate, si sono fatte tese ed è deplorevole che questo sia dovuto a una decisione unilaterale del governo colombiano”. Anche il presidente socialdemocratico eletto Rafael Correa, che si insedierà il 15 gennaio, si è nuovamente pronunciato sulla questione tornando a definire “un atto ostile” la ripresa delle fumigazioni, dopo una sospensione di dieci mesi: “Non possiamo accettare le aspersioni alla nostra frontiera settentrionale”. Da Bogotá il presidente Alvaro Uribe ha ribadito invece che le operazioni proseguiranno “perché l’ordine è porre fine al terrorismo” in riferimento a guerriglieri delle Forze armate della Colombia (Farc) che, secondo il governo, continuano a finanziarsi con il narcotraffico

Spagna: piano contro violenza donne

Il governo spagnolo ha approvato un piano che include misure urgenti per integrare la legge sulla violenza contro le donne. Il piano prevede il rafforzamento della sicurezza delle vittime, l'aumento della protezione giudiziaria e una campagna di sensibilizzazione sociale sul tema. La legge contro la violenza sulle donne entrata in vigore nel 2005 non ha fermato la violenza tra le mura domestiche (da mariti compagni o fratelli) che e' aumentata ancora quest'anno rispetto al 2005.

Giappone: cambiano difesa e scuola

Il parlamento giapponese ha approvato oggi, in via definitiva, le riforme dei settori dell'istruzione e della difesa. I provvedimenti sono stati negli scorsi mesi al centro di un aspro dibattito sia in parlamento che nell'opinione pubblica nipponica. Le missioni di pace all'estero saranno considerate attivita' primaria e non avranno bisogno di leggi speciali per essere attuate. In quanto alla scuola, la legge si incentra sull'insegnamento obbligatorio del patriottismo.

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Mo: Hamas accusa Dahlan per Haniyeh

  • Intense sparatorie sono in corso dalla tarda mattinata di oggi sia a Gaza che in Cisgiordania tra sostenitori del partito di governo Hamas e di Fatah, il movimento del presidente palestinese Mahmud Abbas. Lo riferiscono fonti locali e internazionali, precisando che secondo fonti ospedaliere almeno una ventina di persone sono rimaste ferite a Ramallah, in Cisgiordania, dove si è registrato anche un morto. I combattimenti a Ramallah sono cominciati dopo che le forze di sicurezza fedeli al presidente Abbas hanno aperto il fuoco su una manifestazioni di sostenitori di Hamas. Questa ricostruzione, riportata dall’agenzia Reuters, contrasta però con altre, secondo le quali sarebbero stati alcuni militanti di Hamas a sparare per primi contro gli agenti delle forze di sicurezza, in assetto antisommossa, intervenuti con manganelli e bastoni per disperdere i manifestanti che partecipavano alle celebrazione per il diciannovesimo anniversario della nascita di Hamas. La situazione è particolarmente grave anche a Gaza, anche se per il momento mancano bilanci e ricostruzioni precise di quanto stia accadendo. Secondo il sito on-line del quotidiano israeliano Haaretz, varie sparatorie sono esplose a Gaza City nel pomeriggio quando uomini mascherati legati ad Hamas hanno attaccato una postazione di polizia legata a Fatah nel centro della città. In un’evidente prova di forza, Hamas, aveva precedentemente dispiegato numerosi uomini armati di fucili automatici e di lanciarazzi in varie zone di Gaza. La tensione tra Hamas e Fatah - iniziata nei giorni scorsi dopo l’omicidio di tre figli di un dirigente di Fatah a Gaza e proseguita ieri con la morte di un funzionario di Hamas - è definitivamente esplosa in seguito a un fallito attentato contro il primo ministro palestinese di Hamas, Ismail Haniyeh, scampato "per miracolo" a un attacco avvenuto ieri. Hamas ha accusato il più noto dirigente di al Fatah a Gaza, l'ex capo della sicurezza preventiva Mohammed Dahlan, di aver ordito l’attentato contro Haniyeh, scattato al rientro del convoglio del primo ministro nella Striscia. Un giovane agente che sedeva accanto ad Haniyeh è rimasto ucciso, mentre il figlio del premier e un consigliere sono rimasti feriti. Dahlan ha smentito qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, mentre il presidente Mahmud Abbas si è detto “dispiaciuto”.

IRAN: AUTOBOMBA NEL SUD-EST, ALMENO UN MORTO

Un'auto-bomba e' esplosa a Zahedan, capoluogo della provincia sud-orientale iraniana del Sistan-Belucistan, uccidendo a quanto sembra soltanto la persona che era a bordo. Lo ha riferito l'agenzia di stampa governativa 'Irna', che citava un portavoce delle forze di sicurezza locali, Mohsen Sadeghi. Questi ha specificato che l'esplosione risale a ieri sera, e che e' avvenuta in una strada dove si trova la sede del governatorato generale della provincia. Il ministro dell'Interno iraniano, Mostafa Pour Mohammadi, con l'agenzia di stampa semi-ufficiale 'Mehr' ha comunque escluso che fosse il governatore il vero obiettivo dell'attentato, e ha anche negato qualsiasi collegamento con le elezioni, in corso oggi in tutta la Repubblica Islamica.

DELTA DEL NIGER: BAYELSA, NUOVO ATTACCO A IMPIANTO PETROLIFERO

Una forte cifra di denaro - quasi un milione di euro secondo alcune fonti - è stata chiesta dagli uomini che durante la notte hanno occupato una base logistica della compagnia petrolifera inglese Shell sul fiume Nun, nel Delta del Niger per abbandonare la struttura. Secondo le informazioni in circolazione, gli occupanti, alcune decine di giovani armati, starebbero trattenendo un numero ancora imprecisato di dipendenti della struttura, mentre trattative sarebbero già state avviate dalle autorità dello Stato del Bayelsa. La stessa struttura della Shell era stata occupata a metà novembre da giovani armati appartenenti alle comunità circostanti e in quell’occasione una sessantina di dipendenti erano stati trattenuti per alcuni giorni. Le comunità circostanti hanno più volte fatto sapere di essere esasperate dal mancato rispetto da parte della Shell dell’accordo siglato con le popolazioni locali e che prevede una serie di risarcimenti e benefici (da contratti di lavoro al finanziamento di programmi sociali) a favore della gente del luogo.

India: minatori fanno sciopero fame

I minatori della miniera del Kashmir sono in sciopero della fame da 16 giorni a 160 m di profondita' per chiedere un aumento di stipendio. A Kalakote nel Jammu e Kashmire, c'e' una delle miniere di carbone piu' redditizie del paese in cui lavorano 350 minatori che guadagnano al giorno 70 rupie, circa 1,40 euro, per 10 ore di lavoro. I minatori tramite lo sciopero della fame chiedono che il loro stipendio arrivi a 100 rupie, circa 2 euro,per ogni giorno di lavoro.

Australia: 10 anni dopo controllo armi, dimezzate uccisioni

Il rischio di essere uccisi da armi da fuoco in Australia si è dimezzato, da quando il governo conservatore di John Howard ha introdotto delle leggi di controll delle armi fra le più severe al mondo 10 anni fa, sull'onda del massacro di Port Arthur in Tasmania in cui un giovane squilibrato, munito di un arsenale di armi semiautomatiche, uccise 35 persone.

Secondo una ricerca dell'università di Sydney, pubblicata sulla rivista Injury Prevention, non solo non vi sono stati massacri di larga scala in Australia dal 1996, ma il numero totale di morti da arma da fuoco si è dimezzato, raggiungendo una media di 289 l'anno.

Lo schema di riacquisto delle armi introdotto dal governo costrinse a consegnare, dietro risarcimento, i tipi più pericolosi di armi da fuoco, come i fucili semiautomatici, che si ricaricano ogni volta che si preme il grilletto, e i fucili a pompa. Il programma consentì il recupero di 700 mila fucili. Le nuove norme suscitarono le proteste degli agricoltori ed allevatori di bestiame, e dei cacciatori sportivi, ma furono ampiamente accettate dalla popolazione come necessarie per prevenire futuri massacri.

"L'esempio australiano fornisce la prova che eliminando un gran numero di armi da fuoco da una comunità si può ottenere un improvviso e continuato declino delle uccisioni di massa, e diminuzioni accelerate nel numero totale di decessi legati ad armi da fuoco, siano essi accidentali, omicidi o suicidi", scrivono gli autori, che ora agiscono da consulenti delle autorità di New York per formulare linee di riforma delle leggi sulle a

ITALIA

ITALIA: IN NOME DELLA RELIGIONE ANCHE IL DIRITTO DI MALTRATTARE LA MOGLIE

Non ci sono più confini al dilagare della politica sessista in nome della religione. Questa volta è una sentenza retriva e reazionaria della Cassazione. Se il marito picchia la moglie in un contesto di dissidio tra coniugi derivante dal diverso credo religioso, non necessariamente viene integrato il reato di maltrattamenti, a condizione che si tratti di episodi sporadici ed espressione di una reattività estemporanea. La circostanza emerge da una sentenza della sesta sezione penale della Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Procuratore Generale di Catanzaro contro l' assoluzione di un uomo, decisa dal Tribunale catanzarese e confermata dalla Corte di Appello.

Tra l' uomo e la moglie vi erano stati in passato continui dissidi legati all' educazione religiosa che la donna, testimone di Geova, impartiva ai figli. Tali dissidi - aggravati da una relazione extraconiugale avviata dall' uomo - erano spesso sfociati in maltrattamenti, al punto che la donna aveva deciso di sporgere querela. Sia il processo di primo grado, sia quello di secondo grado si sono conclusi con una grave sentenza di assoluzione dell' imputato, poiché i giudici hanno ritenuto che le condotte violente dell' uomo "fossero espressione - si legge nella sentenza della Cassazione - di una reattività estemporanea che affondava le sue radici nel clima di dissidio tra i coniugi derivate sia dalla diversa religione" praticata dalla donna, sia soprattutto dalla relazione adulterina" intrattenuta dall' uomo, "che, tuttavia, la congiunta era disposta a subire, non sollecitando la separazione dal marito".

Sciopero Alitalia, cancellati centinaia di voli

A confermare l'agitazione erano stati ieri i sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Sult e le associazioni professionali Anpav, Avia e Unione piloti. La decisione di procedere alla protesta è giunta al termine dell'attivo dei quadri e dei delegati che si è svolto presso l'aeroporto di Fiumicino. Con grande evidenza è emersa- affermano le organizzazioni sindacali in una nota- la condizione intollerabile che pesa sul gruppo Alitalia, che sta sprofondando verso un declino industriale che senza interventi immediati diventerà presto irreversibile. Non c'è traccia di una idea di sviluppo della flotta ne del rientro delle migliaia di ore di volo cedute all'esterno, mentre vengono cancellati ogni giorno decine e decine di voli per inefficienze tecnico e organizzative.

Inoltre, i sindacati parlano di tradimento degli impegni assunti il 10 ottobre scorso a Palazzo Chigi. Si apprendono dalla stampa le indicazioni del Governo, rappresentate come operazioni di grande trasparenza, mentre non appaiono per nulla chiariti tutti gli aspetti che riguardano le ricadute sul lavoro e sull'insieme della strategia industriale. Per questo, è quanto mai urgente un tavolo di confronto preventivo presso Palazzo Chigi al fine di scongiurare qualsiasi soluzione non concordata.

Nel frattempo, l'azienda- denunciano i sindacati- è entrata in agonia e l'attuale gestione è una vera e propria opera di dismissione delle attività produttive. Alle oltre 3000 unità lavorative interessate dagli ammortizzatori sociali, oggi si aggiunge una ulteriore crisi occupazionale, quella dei lavoratori Sodecaer, vittime anch'essi dei tagli operati da Alitalia, verso i quali il sindacato è impegnato ad ogni livello a supporto della vertenza.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

GAZA: FERITO FIGLIO HANIYEH A RAFAH

Uno dei figli del primo ministro palestinese Ismail Haniyeh ed un suo consigliere sono rimasti feriti ed una guardia del corpo e' stata uccisa durante una sparatoria al posto di frontiera di Rafah tra Egitto e Striscia di Gaza. Colpi d' arma da fuoco sono stati sparati contro il convoglio di Haniyeh mentre lasciava il valico, dove era rimasto bloccato per alcune ore, secondo quanto hanno reso noto fonti di governo.

E' stato lo stesso primo ministro a raccontare dell' accaduto quando e' arrivato a Gaza. Non sappiamo chi ha aperto il fuoco , ha dichiarato Haniyeh a giornalisti, dopo essere arrivato a casa sano e salvo. Il consigliere politico rimasto ferito e' Ahmed Yussef. In totale i colpi hanno ferito cinque persone, una delle quali - non ne e' stato precisato il nome - in modo grave.

Il movimento integralista palestinese di Hamas ha accusato la guardia del presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen) di aver voluto uccidere il primo ministro Ismail Haniyeh, sparando sul suo convoglio mentre si allontanava dal posto di frontiera di Rafah.

NIGERIA:RIBELLI ATTACCANO IMPIANTO SHELL, CI SONO OSTAGGI

Uomini armati hanno attaccato un impianto della Shell sul fiume Nan, in Nigeria, e preso diverse persone in ostaggio. Lo hanno riferito fonti della sicurezza e della societa' petrolifera. E' il secondo attacco in otto giorni contro un impianto petrolifero a Bayelsa, sul Delta del Niger: il 7 dicembre ribelli assaltarono un grosso terminale e squestrarono quattro dipendenti stranieri. "Uomini armati hanno attaccato un impianto logistico della Shell, lo hanno occupato e hanno preso in ostaggio personale della base navale e altro", ha riferito una fonte della sicurezza. "Si tratta di un problema con la comunita' locale che ritiene la Shell debitrice di 120 milioni di naira (poco piu' di 710mila euro)", ha aggiunto una fonte militare.

EGITTO

Egitto, Italia e Cina stanno stipulando un accordo che permetterebbe di incentivare il passaggio delle merci cinesi attraverso il canale di Suez e accedere al mercato europeo tramite il porto calabrese di Gioia Tauro. Finora circa due quinti delle navi mercantili cinesi per giungere in europa sono costrette a circumnavigare l'Africa e ad attraccare a Rotterdam. Secondo il quotidiano inglese "Financial Times" circa il 7% delle merci a livello mondiale passa per il canale egiziano, fruttando all'economia del paese circa 3,6 miliardi di dollari solo nell'anno passato.

INDULTO PER MIGLIAIA DI PARAMILITARI SMOBILITATI

Basterà la “certificazione” di un giudice e ogni paramilitare smobilitato prima del 18 maggio 2006 potrà ottenere l’indulto: è questa l’ultima ‘svolta’ di un negoziato sempre più controverso e in piena crisi, dopo la rottura decretata unilateralmente la scorsa settimana dai 59 capi ‘paras’ rinchiusi nel carcere di Itagüí, decisa con un decreto della presidenza. La concessione dell’indulto, si precisa nel testo ufficiale, sarà possibile solo per gli ex-combattenti accusati di “formazione o partecipazione” degli squadroni della morte delle Autodifese unite della Colombia (Auc) che hanno agito sostanzialmente indisturbati o al fianco dell’esercito regolare per oltre un ventennio; saranno infatti considerati “criminali politici”. Restano invece esclusi quelli accusati di “delitti atroci, ferocia, barbarie, gravi violazioni del Diritto internazionale umanitario e crimini di guerra”. Secondo fonti della stampa colombiana, nella prima fattispecie rientrerebbero almeno 28.000 dei 31.000 paramilitari smobilitati nell’ambito del processo di pace, mentre i rimanenti, che hanno accettato – almeno sulla carta – le regole della ‘Ley de Justicia y Paz’, una volta confessati i loro crimini riceveranno pene ridotte tra i 5 e gli 8 anni di carcere per reati che vanno dallo spostamento forzato di civili ai massacri. Anche la scelta della data-limite – il 18 maggio – non è casuale: proprio quel giorno la Corte Costituzionale aveva stabilito che i paramilitari non potevano essere considerati “criminali politici” semplicemente perché non si erano mai levati in armi contro lo Stato, bensì contro la guerriglia, gli oppositori politici, la popolazione civile. “È una misura altamente controversa” ha reagito a caldo il presidente della Corte Costituzionale, Jaime Córdoba. “È preoccupante – ha aggiunto - che questo decreto arrivi dopo una decisione della Corte giusta, equilibrata e coraggiosa, per conferire serietà al processo di applicazione della ‘Ley de Justicia y Paz’ e non consentire l’impunità per gravi crimini”.

ITALIA

MARITO MANESCO OK SE PER MOTIVI RELIGIOSI

Se il marito picchia la moglie in un contesto di dissidio tra coniugi derivante dal diverso credo religioso, non necessariamente viene integrato il reato di maltrattamenti, a condizione che si tratti di episodi sporadici ed espressione di una reattività estemporanea. La circostanza emerge da una sentenza della sesta sezione penale della Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Procuratore Generale di Catanzaro contro l' assoluzione di un uomo, decisa dal Tribunale catanzarese e confermata dalla Corte di Appello.

Tra l' uomo e la moglie vi erano stati in passato continui dissidi legati all' educazione religiosa che la donna, testimone di Geova, impartiva ai figli. Tali dissidi - aggravati da una relazione extraconiugale avviata dall' uomo - erano spesso sfociati in maltrattamenti, al punto che la donna aveva deciso di sporgere querela.

Sia il processo di primo grado, sia quello di secondo grado si sono conclusi con una sentenza di assoluzione dell' imputato, poiché i giudici hanno ritenuto che le condotte violente dell' uomo "fossero espressione - si legge nella sentenza della Cassazione - di una reattività estemporanea che affondava le sue radici nel clima di dissidio tra i coniugi derivate sia dalla diversa religione" praticata dalla donna, sia soprattutto dalla relazione adulterina" intrattenuta dall' uomo, "che, tuttavia, la congiunta era disposta a subire, non sollecitando la separazione dal marito".

Alitalia, sciopero contro la crisi

Oggi il traffico è semiparalizzato per 24 ore - a cominciare dalla mezzanotte - per uno sciopero generale dei dipendenti Alitalia, e da un analogo stop di 24 ore dei piloti Meridiana. E le conseguenze dell'agitazione, su tutti gli scali italiani, sono pesanti. A cominciare dall'aeroporto di Fiumicino: sono 225, tra arrivi e partenze, i voli Alitalia che dalle 7 alle 23 risultano cancellati. Ci sono comunque le due fasce di garanzia in cui si lavora, come previsto dalla lagge: dalle dalle 7 alle 1, e dalle 18 alle 21. Decine le cancellazioni anche a Milano Linate.

A indire la protesta, i dipendenti della compagnia aderenti a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-ta, Sult-ta, Anpav, Avia e Unione Piloti (a eccezione dei piloti dell'Anpac) per protestare contro la grave crisi dell'azienda, con tutte le possibili ricadute sul personale. Quanto ai piloti Meridiana, vogliono richiamare l'attenzione su quella che definiscono "una grave carenza d'organico".


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gror061215 (last edited 2008-06-26 09:52:30 by anonymous)