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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

l'afganistan resa instabile come l'iraq

Intanto sono ripresi gli scontri tra i miliziani uzbeki filotalebani e i guerriglieri tribali locali nel confinante distretto del Sud Waziristan, una delle sette Aree tribali ad amministrazione speciale che godono di una giurisdizione particolare e di una discreta autonomia, più instabili da quando nel 2001 gli Stati Uniti hanno lanciato un’offensiva nella zona confinante del vicino Afghanistan. “I combattimenti sono cominciati nuovamente tra locali e stranieri che stanno usando armi pesanti e leggere nell’area di Azam Warsak e Kalusha.” ha detto una fonte governativa locale, aggiungendo che sarebbero rimasti feriti due guerriglieri tribali locali. Le violenze hanno posto fine al cessate-il-fuoco siglato appena sette giorni fa. Almeno 160 persone erano morte nei combattimenti iniziati il 19 marzo dopo che il capo tribale locale ed ex-comandante talebano mullah Nazir – che sostiene i tentativi del presidente Pervez Musharraf di espellere i miliziani stranieri dalla zona – aveva ordinato il disarmo agli uzbeki al soldo di Tahir Yuldashev, vicino a Bin Laden e capo del Movimento islamico dell’Uzbekistan, fuggiti dall’Afghanistan dopo l’invasione statunitense del 2001 per cercare rifugio tra i pashtun oltre il confine pachistano.

MOGADIScio uccisi altri civili

“I combattimenti sono un po’ calati d’intensità, ma nessuno si illude che siano finiti”: a parlare è una fonte della MISNA contattata nel sud della città, la quale precisa che scontri, seppur meno violenti di quelli di stamani, sono ancora in corso in varie zone della città, soprattutto nei pressi dell’ex-ministero della Difesa, a sud, e nella zona dello Stadio o dell’ospedale Sos Kinderdorf, a nord. Se le truppe etiopi, col sostegno dei carri armati, continuano a presidiare alcune zone chiave, i due elicotteri da combattimento entrati ripetutamente in azione stamani continuano a sorvolare Mogadiscio in operazioni di ricognizione. “Il governo ha diffuso poco fa un messaggio via radio letto dal ministro dell’Interno in cui si chiede di collaborare con i soldati etiopi, i quali stanno conducendo un’operazione di sicurezza per la quale hanno ricevuto carta bianca dalle autorità somale. Nello stesso messaggio si avvisa che chiunque si opporrà potrà essere ucciso o arrestato” aggiunge la fonte della MISNA, precisando che per la maggior parte dei somali di Mogadiscio il messaggio equivale a una sorta di dichiarazione di guerra, data l’atavica avversione di gran parte della popolazione nei confronti degli etiopi. Secondo fonti giornalistiche locali, sarebbero oltre 20 le persone uccise nei combattimenti di oggi, inclusi almeno 7 soldati etiopi, mentre fonti della Croce Rossa hanno confermato alla MISNA la presenza di quasi 150 feriti, soprattutto civili. Secondo una stima tenuta dalla MISNA, le violenze degli ultimi mesi hanno causato la morte di quasi 300 persone, il ferimento di circa un migliaio e lo sfollamento, qui le stime sono dell’Onu, di oltre 56.000.

CONFERMATA PRESENZA SOLDATI AMERICANI IN OPERAZIONE ESERCITO

Militari americani hanno partecipato in qualità di “consiglieri” (‘asesores’) a un’operazione dell’esercito governativo condotta il 21 gennaio in un villaggio del sud del paese, Remolinos del Caguán, zona di influenza delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc): lo ha ammesso il ministro della Difesa, Juan Manuel Santos, dopo le denunce degli abitanti del centro abitato – rilanciate dal quotidiano El Tiempo, secondo cui soldati statunitensi avrebbero fatto irruzione armati nel loro villaggio, perquisendo le case, arrestando e interrogando cinque ‘campesinos’. “I militari americani erano sulle tracce di presunti informatori per raccogliere indizi su tre statunitensi sequestrati” ha aggiunto Santos. Secondo una nota inviata dagli abitanti di Remolinos del Caguán al presidente Alvaro Uribe, alla Chiesa e a diverse organizzazioni umanitarie presenti nel paese, i “soldati statunitensi sono arrivati al villaggio in tenuta militare e armati, distruggendo le porte e le finestre di alcune case e mettendole a soqquadro”; avrebbero inoltre “legato e interrogato davanti a tutti cinque ‘campesinos’ chiedendogli se sapessero qualcosa dei ‘gringos’ in mano alla guerriglia; gli ultimi due li hanno portati via in elicottero e non sappiamo dove”.

VERTICE LEGA ARABA: discussione su israele e l'iraq

Si sono riaperti oggi i lavori per la seconda e ultima giornata del XIX vertice della Lega Araba in corso a Ryad, in Arabia Saudita. Secondo indiscrezioni trapelate dalle riunioni, che si svolgono a porte chiuse, ieri i capi di Stato dei paesi arabi hanno concordato all’unanimità il rilancio dell’iniziativa di pace con Israele, adottata nel 2002 a Beirut. Sarebbe inoltre prossimo un appello rivolto a Israele e agli israeliani perché accettino l’iniziativa e “colgano l’occasione per riavviare negoziati seri su tutte le questioni”. Il piano dei paesi arabi prevede il riconoscimento dello Stato d’Israele in cambio del ritiro dai territori annessi con la guerra del 1967, la creazione di uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme Est e il ritorno dei profughi palestinesi fuggiti nel 1948. Le autorità israeliane hanno detto che reagiranno ufficialmente alle proposte solo dopo la diffusione del comunicato ufficiale in conclusione del vertice, ma questa mattina il vice primo ministro Shimon Peres ha respinto l’idea di una proposta non negoziabile. “Non c’è che un solo modo - ha detto Peres - per superare le differenze tra noi : è la via del negoziato. Non si può dire: dovete accettare ciò che vi proponiamo così com’è. Se Israele accettasse quest’iniziativa, non ci sarebbe motivo di negoziare”. Da dichiarazioni precedenti di altri ministri israeliani è chiaro che gli aspetti più controversi del piano arabo sono la questione territoriale e il rientro dei profughi. Altro argomento discusso ieri dalla Lega Araba è stata la situazione in Iraq; i capi di Stato hanno parlato della necessità di “richiedere emendamenti urgenti” alla Costituzione irachena del 2005, approvata con un referendum, per consentire una migliore distribuzione del potere con la minoranza sunnita e per abrogare la legge per l’epurazione degli ex membri del partito unico Baath. La proposta, già avanzata nei giorni scorsi in sede di preparazione del vertice nella riunione tra i capi delle rispettive diplomazie, aveva trovato la netta opposizione del ministro degli Esteri iracheno Hoshyar Zebari.

intanto continua l'incursione israeliana nei territori

Truppe israeliane hanno ucciso questa mattina a Jenin, in Cisgiordania, un ragazzo di 16 anni e ferito lievemente altri due, che, hanno riferito i residenti della zona, stavano lanciando pietre contro i soldati. Secondo il portavoce dell’esercito israeliano, invece, la pattuglia è stata attaccata a colpi di arma da fuoco e i soldati hanno risposto sparando a un uomo armato sul tetto di una casa, uccidendolo. Intanto a Nablus, le forze israeliane hanno catturato un miliziano della Jihad Islamica.

iniziano i morti per le olimpiadi a pechino

Un tunnel della metropolitana di Pechino, in costruzione per le Olimpiadi 2008, e' crollato seppellendo 6 operai che si teme siano morti. Si tratta dell'ultimo di una serie di incidenti con cedimenti e inondazioni che hanno colpito la linea. Il crollo e' avvenuto in un tunnel progettato per l'uscita dalla stazione e ha lasciato un enorme buco nei locali sovrastanti. Pechino sta spendendo 40 miliardi di dollari per le Olimpiadi, in gran parte sulla rete dei trasporti.

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

SI TORNA A SPARARE IN SOMALIA: ALMENO 13 MORTI

Almeno 13 persone sono state uccise e 21 ferite in violenti combattimenti nella zona sud di Mogadiscio fra insorti e soldati etiopici. Lo hanno riferito testimoni contattati da Nairobi, secondo i quali i combattimenti sono di estrema violenza. I combattimenti sono ancora in corso, con ampio utilizzo di mezzi pesanti da parte degli etiopici. Per la prima volta, poi, elicotteri da guerra etiopici hanno sparato missili sulla parte meridionale di Mogadiscio dove l'esercito etiopico ha lanciato un'offensiva contro gli insorti. L'aerea colpita dalle incursioni - due, secondo alcune fonti - è quella nota come 'Iveco', ritenuta una dei feudi degli islamici.

Gli scontri sono iniziati stamane poco dopo le 06:00, le 05:00 in Italia, quando le truppe di Addis Abeba, appoggiate da quelle governative somale, sono uscite dal loro principale quartier generale, nell'ex ministero della difesa, nella zona sud della capitale, iniziando un'operazione di rastrellamento. Immediata e molto dura è scattata la resistenza da parte della guerriglia, presumibilmente islamica, con l'appoggio di clan antigovernativi. La battaglia odierna sembra por fine all'effimero cessate il fuoco in corso da sabato. In questi giorni, infatti, c'erano stati colloqui negoziali tra la leadership del principale clan di Mogadiscio, gli Hawaiye, e Governo federale di transizione nazionale. I negoziati sembravano aver dato segnali utili: ma, a parere degli osservatori, in tutti e due i gruppi negoziali sono ancora forti le posizioni più intransigenti di chi è poco disposto a un dialogo che comporti concessioni. Fonti Onu hanno detto che da febbraio da Mogadiscio sono fuggite decine di migliaia di persone, oltre 40.000; mentre negli scontri ci sono stati almeno 200 morti e molte centinaia di feriti.

FIDEL CASTRO TORNA A SCRIVERE DOPO 8 MESI E ATTACCA GLI USA

Il presidente cubano Fidel Castro ha pubblicato oggi il suo primo articolo da quando ha subito un'operazione chirurgica, otto mesi fa. In un editoriale, Castro accusa gli Stati Uniti di condannare a una morte prematura 3,5 miliardi di esseri umani con le sue raccomandazioni di usare combustibili derivati da cereali. Sotto il titolo 'Condanna a una morte prematura per fame e sete di piu' di tre miliardi di persone nel mondo', l'articolo sul numero odierno di Granma, l'organo del Partito comunista cubano, è un commento sulla recente riunione del presidente George W. Bush con gli industriali americani del settore automobilistico. "Questa non è una cifra esagerata, è semmai una cifra prudente", ha scritto il leader cubano. Fonti governative cubane hanno detto che Castro, che ha 80 anni, si sta riprendendo bene dall'operazione chirurgica allo stomaco che gli è stata fatta lo scorso luglio e che potrà presto riprendere un ruolo più attivo nel governo. Ieri anche Ramon Castro, fratello maggiore di Fidel, ha detto che il presidente "sta molto bene".

CILE

Un gruppo di attivisti incappucciati si è scontrato a con la polizia nella zona sud di Santiago, alla vigilia dell’odierna ‘Giornata del giovane combattente’, proclamata da movimenti della sinistra i memoria dei fratelli Eduardo y Rafael Vergara, uccisi dalle forze dell’ordine durante una protesta contro il regime di Augusto Pinochet il 29 marzo 1985; gli incidenti erano stati preceduti dallo scoppio di quattro ordigni di bassa intensità in diversi quartieri della capitale. La polizia ha rafforzato le misure di sicurezza in vista delle manifestazioni di oggi a cui potrebbero sommarsi nuove mobilitazioni cittadine contro il piano di ristrutturazione dei trasporti pubblici.

GUATEMALA

Sei rivolte carcerarie in meno di due mesi hanno spinto alle dimissioni il direttore del Sistema penitenziario nazionale, Victor Rosales, insediatosi 56 giorni fa dopo la rinuncia del suo predecessore, Alejandro Giammattei, candidatosi alle presidenziali di novembre. L’abbandono di Rosales è giunto 24 ore dopo l’insediamento del nuovo ministro degli Interni, Adela Camacho de Torrebiarte, chiamata a riformare le forze di sicurezza, colluse con il narcotraffico e la criminalità organizzata.

Mo, Jenin: morto ragazzo palestinese

Truppe israeliane hanno ucciso questa mattina in Cisgiordania un ragazzo palestinese di 16 anni e ferito altri due palestinesi. Lo riferiscono residenti nella zona secondo i quali il ragazzo stava lanciando pietre contro i soldati vicino Jenin.Secondo una portavoce dell'esercito israeliano i soldati erano in pattuglia quando sono stati attaccati con armi da fuoco ed hanno sparato contro un uomo armato che si trovava su un tetto.Catturato a Nablus militante della Jihad islamica.

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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