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Quattro soldati britannici e un interprete iracheno sono stati uccisi in un attacco in Iraq. Lo riferisce un portavoce militare britannico. L'attacco è avvenuto nella città meridionale di Bassora.
 
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'''Ucraina: prosegue arrivo a Kiev sostenitori Yushenko'''

È proseguito anche oggi l'afflusso di sostenitori del premier filo russo Viktor Yanukovich a Kiev, per protestare contro lo scioglimento del Parlamento decretato lunedì scorso dal presidente filo occidentale Viktor Yushenko dopo un lungo braccio di ferro che ha visto ridimensionati i suoi poteri e un progressivo arruolamento di deputati dell'opposizione nelle file della maggioranza.

Stamane, riferisce l'agenzia Interfax citando fonti di polizia, sono arrivati nella capitale ucraina altri 6'000 supporter del premier: 2'100 a bordo di 66 bus e 3'750 con cinque treni, tutti provenienti dalle regioni, prevalentemente dell'est, le più filorusse, mentre quelle occidentali guardano con maggior simpatia all'Europa. Continua a salire anche il numero delle tende: oltre 5000, in gran parte nei due principali parchi della città.

Secondo l'agenzia Ria Novosti, attualmente i manifestanti filo Yushenko sono circa 20'000. Alcuni di loro, stando al sito giornalistico on line News.ru.com, hanno minacciato di bloccare la residenza ufficiale e la lussuosa dacia privata del presidente, entrambe situate nei sobborghi di Kiev.

Contrariamente a quanto successo a fine 2004, ora piazze e strade non sono più arancioni, il colore della pacifica rivoluzione che due anni e mezzo fa portò al potere Yushenko, ma blu, il colore del partito delle regioni, quello che sostiene Yanukovich, insieme al partito comunista e socialista.

Il paese appare sempre più spaccato in due, mentre tutti gli occhi sono puntati sulla corte costituzionale, chiamata a decidere sulla legittimità del decreto di scioglimento del parlamento. Continuano intanto a circolare voci, non confermate ufficialmente, di un altro decreto presidenziale per dimissionare il governo e introdurre lo stato di emergenza.

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

fonte: Coordinamento per la Difesa delle Persone Prostitute - codipep@yahoo.com

inserito da: mfla

Grazie all'impegno del presidente del IV municipio Roma, e dei vertici politici e delle forze dell'ordine della città capitolina, le vittime della tratta e dello sfruttamento sessuale non saranno più costrette a "vendere il proprio corpo" ai padri e figli delle santificate famiglie italiane sulla via Salaria - Roma. Da ieri infatti, è operativo il disegno elucubrato lo scorso ottobre di fotografare e multare per infrazioni stradali coloro i quali sostano o rallentano o si fermano su quella strada.

http://www.comune.roma.it/was/wps/portal/!ut/p/_s.7_0_A/7_0_21L?menuPage=/&targetPage=/Homepage/Area_Content/Rubriche__Primo_Piano/Attualit-13-/info-1201111218.jsp

Noi del Codipep - Roma siano semplicemente spaventat@! Non è così, e neanche con i libelli informativi che i rallentatori si vedranno recapitare a casa insieme alle ammende, che si risolvono i problemi relazionali uomo donna. Ricordiamo che è appunto su di un malinteso rapporto di genere che si fonda molta della delinquenza nella prostituzione. Se le vittime non saranno più "caricate" sulla Salaria, con molta apprensione non possiamo non chiederci dove saranno portate a farsi "caricare", visto che sono "vittime" di chi le gestisce che non rinuncerà certo facilmente a quel guadagno così come non rinunceranno i padri ed i figli delle famose famiglie italiane a questi delicati bocconcini esotici. Insomma, anche se cerchiamo con l'ironia di sdrammatizzare, la questione è davvero tragica. Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo che il provvedimento è essenzialmente moralista e repressivo, indegno di una pubblica amministrazione democratica, ed avrà effetti negativi semplicemente sulle vittime che continueranno ad essere usate ma occultatamente, con buona pace della "cittadinanza" e dei politici che ingrasseranno sul loro sangue. Le forze dell'ordine, al solito, continueranno a taglieggiare, vessare e stuprare nei loro pieni poteri e saranno applauditi per l'aiuto che stanno già dando alla repressione mentre dell'osservanza e del rispetto della legge ancora non se ne sa nulla neanche da quelle parti. Dei servizi sociali e delle politche che li informano ho già raccontato la mia vicenda personale: sono veri e propri ricatti perpetrati dall'Assessora capitolina Raffaella Milano con la connivenza dell'alta politica e dei media che non sanno (o non vogliono/possono) assolutamente fare il proprio dovere di informazione: cervelli cotti nell'unto (fritto marca "mammona", ovvio!). E a proposito di cottura e di unto ecco servita la prostituta nel giorno della sua sagra: AVANTI MASCHIETTI, FATE IL VOSTRO DOVERE! (MA SENZA FARVI VEDERE)

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

VIOLENZA NEL SUD, ATTACCHI A MOSCHEE

Ignoti hanno lanciato granate contro due moschee nella provincia meridionale di Yala, provocando 14 feriti tra i fedeli che si erano riuniti per la preghiera del mattino. Secondo informazioni fornite dalla polizia, riportate dal quotidiano The Nation, cinque uomini armati su un pick up hanno lanciato questa mattina alle 4:30 (ora locale) cinque granate contro la moschea di Hassaladawa nel distretto di Yaha, nonostante da un mese sia in vigore il coprifuoco notturno in seguito ad una serie di cruenti attacchi da parte di presunti separatisti islamici. Solo uno degli ordigni ha raggiunto l’interno dell’edificio dove erano riunite 100-150 persone; lo stesso gruppo ha poi lanciato un’altra granata in una seconda moschea non lontana, danneggiando l’edificio ma senza causare vittime. Le forze dell’ordine aggiungono che nella notte, nel distretto di Yaha e in quello di Bannang Sata sono stati dati alle fiamme otto edifici governativi, tre quattro scuole. Nell’ultimo mese, dopo l’assassino di 8 buddisti nel distretto di Yaha che ha sconvolto il paese per le modalità particolarmente brutali, la polizia ha lanciato una nuova ondata repressiva con un centinaio di arresti di uomini e donne presunti ribelli o loro sostenitori, secondo una legge di emergenza che da alle forze dell’ordine poteri speciali.

M.O.: ISRAELE SMENTISCE LA PELOSI, NESSUN MESSAGGIO PER ASSAD

sraele contro Nancy Pelosi, la presidente della Camera degli Stati Uniti che in visita a Damasco aveva detto di aver portato un messaggio dello Stato ebraico di disponibilita' a colloqui con la Siria. "Quello che e' stato discusso nell'incontro con la presidente della Camera non prevede alcun cambiamento nella politica di Israele, cosi' come e' stata presentata alle parti internazionali coinvolte nella questione", si legge in una nota dell'ufficio del premier israeliano Ehud Olmert, all'indomani dell'incontro tra la leader democratica e il presidente siriano Bashar Assad.

IRAQ: UCCISI DUE SOLDATI USA A BAGHDAD

Due soldati americani sono morti e un terzo e' rimasto ferito in due distinti attacchi condotti da insorti a Baghdad. Lo hanno riferito fonti militari statunitensi, secondo cui un soldato della Divisione multinazionale-Baghdad e' rimasto ucciso in un attacco con armi leggere contro il convoglio del quale faceva parte in una zona orientale della capitale irachena. Un secondo militare assegnato alla stessa unita' e' morto e un altro e' rimasto ferito in un secondo attacco mentre i soldati pattugliavano a piedi una zona alla periferia meridionale di Baghdad.

Quattro soldati britannici e un interprete iracheno sono stati uccisi in un attacco in Iraq. Lo riferisce un portavoce militare britannico. L'attacco è avvenuto nella città meridionale di Bassora.

MOGADISCIO: ATTESA PER LA RIPRESA DEI COLLOQUI DI PACE

Continua a tenere la tregua raggiunta nei giorni scorsi tra gli anziani del clan Hawiye, il più potente di Mogadiscio, e l’esercito etiope. Le parti dovranno incontrarsi proprio oggi per riprendere i colloqui iniziati domenica scorsa e sospesi martedì dopo una prima intesa parziale su alcuni aspetti per rinforzare la tregua in vigore a Mogadiscio. Ieri, come previsto, la “commissione congiunta” composta da quattro rappresentanti per parte ha guidato le operazioni di raccolte dei cadaveri ancora presenti per le strade di Mogadiscio e a cui è stata garantita una sepoltura. Oggi Hawiye ed etiopi dovrebbero riprendere a parlare di politica, un terreno su cui le posizioni sono ancora molto distanti: se, infatti, gli Hawiye pongono come condizione principale per proseguire il dialogo il ritiro dei soldati etiopi dalle zone conquistate, i militari di Addis Abeba non sembrano intenzionati a cedere il territorio guadagnato. A complicare ulteriormente la situazione, la posizione del governo di transizione (Tfg) somalo, che non riconosce i colloqui con gli Hawiye e si dice intenzionato a protrarre lo scontro con le milizie (sia quelle vicine alle deposte Corti Islamiche che quelle legate ai clan di Mogadiscio) fino alla fine. Gli ultimi combattimenti, unanimemente descritti come i peggiori degli ultimi 15 anni, hanno gravemente danneggiato la città e brutalizzato la popolazione: sono oltre 1000 i feriti ammassati nei tre ospedali di Mogadiscio mentre non c’è ancora una stima complessiva dei morti.

Ucraina: prosegue arrivo a Kiev sostenitori Yushenko

È proseguito anche oggi l'afflusso di sostenitori del premier filo russo Viktor Yanukovich a Kiev, per protestare contro lo scioglimento del Parlamento decretato lunedì scorso dal presidente filo occidentale Viktor Yushenko dopo un lungo braccio di ferro che ha visto ridimensionati i suoi poteri e un progressivo arruolamento di deputati dell'opposizione nelle file della maggioranza.

Stamane, riferisce l'agenzia Interfax citando fonti di polizia, sono arrivati nella capitale ucraina altri 6'000 supporter del premier: 2'100 a bordo di 66 bus e 3'750 con cinque treni, tutti provenienti dalle regioni, prevalentemente dell'est, le più filorusse, mentre quelle occidentali guardano con maggior simpatia all'Europa. Continua a salire anche il numero delle tende: oltre 5000, in gran parte nei due principali parchi della città.

Secondo l'agenzia Ria Novosti, attualmente i manifestanti filo Yushenko sono circa 20'000. Alcuni di loro, stando al sito giornalistico on line News.ru.com, hanno minacciato di bloccare la residenza ufficiale e la lussuosa dacia privata del presidente, entrambe situate nei sobborghi di Kiev.

Contrariamente a quanto successo a fine 2004, ora piazze e strade non sono più arancioni, il colore della pacifica rivoluzione che due anni e mezzo fa portò al potere Yushenko, ma blu, il colore del partito delle regioni, quello che sostiene Yanukovich, insieme al partito comunista e socialista.

Il paese appare sempre più spaccato in due, mentre tutti gli occhi sono puntati sulla corte costituzionale, chiamata a decidere sulla legittimità del decreto di scioglimento del parlamento. Continuano intanto a circolare voci, non confermate ufficialmente, di un altro decreto presidenziale per dimissionare il governo e introdurre lo stato di emergenza.

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror070405 (last edited 2008-06-26 09:50:23 by anonymous)