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'''approposito dei cantanti che verranno a roma...'''

> http://www.pinknews.co.uk/news/articles/2005-4116.html
> Un funerale a Mandeville, in Giamaica è stato disturbato dalla violenza
> omofobica di una folla di persone che hanno attaccato i partecipanti,
alcuni
> dei quali, come riporta la radio Real Jamaica, erano "gay travestiti". Il
> morto era Kirk Wayne Lester, un commerciante giamaicano, e gli amici che
lo
> piangevano sono stati assaliti durante la cerimonia funebre con pietre
> scagliate attraverso le finestre, e poi all'uscita della chiesa, con
> coltelli, altri lanci di pietre e bottiglie.
> Il movimento per i diritti lgbt giamaicano è costretto ad operare
> clandestinamente, in un paese in cui l'omosessualità è illegale e punita
con
> dieci anni di carcere e di lavori forzati. Gli attivisti che si sono
rivolti
> alla polizia per individuare gli aggressori rischiano loro stessi di
essere
> arrestati. A febbraio scorso, tre presunti omosessuali hanno rischiato di
> venire lapidati in strada in Giamaica; rifugiatisi in un negozio e poi
> salvati dalla polizia mentre una folla inferocita di almeno duemila
persone
> chiedeva a gran voce la loro impiccagione, sono stati maltrattati e
> insultati anche dagli agenti. I quali, alle loro proteste, hanno
minacciato
> di restituirli alla folla perchè li linciasse.
> Questa però è la prima volta che la violenza di massa contro gli
omosessuali
> si esercita durante un servizio religioso. Le organizzazioni
internazionali
> per i diritti umani definiscono la Giamaica come uno dei luoghi più
omofobi
> del mondo. L'ultimo rapporto mondiale sui diritti umani afferma: "Nei
> Caraibi, la Giamaica è di gran lunga il luogo più pericoloso per le
> minoranze sessuali, con frequenti e spesso mortali attacchi contro i gay,
> alimentati da una cultura popolare che idolatra i cantanti e ballerini
> reggae, le cui canzoni incitano a bruciare e a uccidere gli omosessuali.
> Leggi draconiane contro i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso
> continuano ad essere in vigore non solo in Giamaica, ma nella maggior
parte
> dei Caraibi di lingua inglese." Secondo Amnesty International, la comunità
> gay e lesbica in Giamaica è oggetto di "estremo pregiudizio" e gli
> omosessuali sono "quotidianamente vittime di maltrattamenti e molestie da
> parte della polizia, e in vari casi di tortura". Amnesty ha anche
denunciato
> il crescente problema degli squadroni di "vigilantes" che incitano la
folla
> a scagliarsi contro i gay e le lesbiche. L'episodio di Mandeville è appena
> un esempio di queste azioni. Nel 2004 Amnesty ha denunciato che "numerosi
> gay e lesbiche sono stati picchiati, feriti, bruciati, stuprati e uccisi a
> causa della loro sessualità". I partiti politici ignorano il problema dei
> diritti umani; anzi, al contrario, l'omofobia dilaga tra i politici e
nelle
> istituzioni. Ad esempio, lo scorso anno il leader dell'opposizione Bruce
> Golding ha giurato in pubblico che "gli omosessuali non troveranno alcuno
> scampo in nessun governo da me formato".

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

approposito dei cantanti che verranno a roma...

> http://www.pinknews.co.uk/news/articles/2005-4116.html > Un funerale a Mandeville, in Giamaica è stato disturbato dalla violenza > omofobica di una folla di persone che hanno attaccato i partecipanti, alcuni > dei quali, come riporta la radio Real Jamaica, erano "gay travestiti". Il > morto era Kirk Wayne Lester, un commerciante giamaicano, e gli amici che lo > piangevano sono stati assaliti durante la cerimonia funebre con pietre > scagliate attraverso le finestre, e poi all'uscita della chiesa, con > coltelli, altri lanci di pietre e bottiglie. > Il movimento per i diritti lgbt giamaicano è costretto ad operare > clandestinamente, in un paese in cui l'omosessualità è illegale e punita con > dieci anni di carcere e di lavori forzati. Gli attivisti che si sono rivolti > alla polizia per individuare gli aggressori rischiano loro stessi di essere > arrestati. A febbraio scorso, tre presunti omosessuali hanno rischiato di > venire lapidati in strada in Giamaica; rifugiatisi in un negozio e poi > salvati dalla polizia mentre una folla inferocita di almeno duemila persone > chiedeva a gran voce la loro impiccagione, sono stati maltrattati e > insultati anche dagli agenti. I quali, alle loro proteste, hanno minacciato > di restituirli alla folla perchè li linciasse. > Questa però è la prima volta che la violenza di massa contro gli omosessuali > si esercita durante un servizio religioso. Le organizzazioni internazionali > per i diritti umani definiscono la Giamaica come uno dei luoghi più omofobi > del mondo. L'ultimo rapporto mondiale sui diritti umani afferma: "Nei > Caraibi, la Giamaica è di gran lunga il luogo più pericoloso per le > minoranze sessuali, con frequenti e spesso mortali attacchi contro i gay, > alimentati da una cultura popolare che idolatra i cantanti e ballerini > reggae, le cui canzoni incitano a bruciare e a uccidere gli omosessuali. > Leggi draconiane contro i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso > continuano ad essere in vigore non solo in Giamaica, ma nella maggior parte > dei Caraibi di lingua inglese." Secondo Amnesty International, la comunità > gay e lesbica in Giamaica è oggetto di "estremo pregiudizio" e gli > omosessuali sono "quotidianamente vittime di maltrattamenti e molestie da > parte della polizia, e in vari casi di tortura". Amnesty ha anche denunciato > il crescente problema degli squadroni di "vigilantes" che incitano la folla > a scagliarsi contro i gay e le lesbiche. L'episodio di Mandeville è appena > un esempio di queste azioni. Nel 2004 Amnesty ha denunciato che "numerosi > gay e lesbiche sono stati picchiati, feriti, bruciati, stuprati e uccisi a > causa della loro sessualità". I partiti politici ignorano il problema dei > diritti umani; anzi, al contrario, l'omofobia dilaga tra i politici e nelle > istituzioni. Ad esempio, lo scorso anno il leader dell'opposizione Bruce > Golding ha giurato in pubblico che "gli omosessuali non troveranno alcuno > scampo in nessun governo da me formato". ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

AFGHANISTAN, due attacchi questa mattina

Quattro persone, di cui due stranieri, sono morte in un'esplosione al passaggio di un mezzo dell'Onu a Kandahar, nel sud dell'Afghanistan. Secondo fonti giornalistiche sul posto, il mezzo delle Nazioni Unite è saltato su una bomba piazzata sulla strada, a ridosso del centro di Kandahar. Un portavoce dell'Onu, Alim Siddik, ha confermato che "l'esplosione ha colpito il veicolo di sicurezza mentre si stava recando alla base di Kandahar", il quartier generale della Nato nel sud del Paese. Sempre in Afghanistan, nella regione occidentale, due studenti sono rimasti uccisi in un'esplosione.

Oggi in Palestina si celebra il Giorno dei Prigioneri

Questa data è stata dedicata ai prigionieri da quando, il 17 aprile del 1974, si svolse il primo scambio tra detenuti. La questione dei prigionieri è molto importante per i palestinesi: dal 1967 (guerra dei 6 giorni), 1/5 della popolazione, infatti, è stata arrestata dalle forze di occupazione israeliane. La Società dei Prigionieri Palestinesi (SPP) ha reso noto, infatti, che il numero di palestinesi arrestati in 40 anni corrisponde al 20% della popolazione, questo perché molte persone sono state arrestate più volte. A partire dalla seconda Intifada, iniziata a settembre del 2000, oltre 40 mila palestinesi sono stati arrestati - 11 mila sono ancora in galera. Tra loro ci sono anche 3.000 minorenni - 350 sono ancora in carcere. 500 donne sono state arrestate - 112 sono ancora detenute.

Altra questione è quella della tortura, sempre secondo la SPP, l'80% dei prigionieri - uomini, donne, bambini - è stato torturato.

ITALIA


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Appunti e note redazionali

Perino sapete chi è… è il Bové della valle di Susa come lo ha graziosamente ridefinito La busiarda. Tutto il grosso della discussione ruota intorno al quaderno dell’osservatorio che l’assemblea dei sindaci ha licenziato giovedì. Cose che a noi interessano poco. Possiamo discutere e commentare ma restano robe istituzionali largamente non condivise dal movimento. Come abbiamo più volte ribadito. Per noi l’osservatorio è una sottospecie di cavallo di Troia per arrivare a far passare il Tav in qualche modo. I sindaci la pensano diversamente ma l’importante è che nei momenti di lotta riusciamo a portare i sindaci con noi. Tant’è che l’uomo per tutte le stagioni, Mario Virano il presidente dell’Osservatorio per la Torino-Lione, domani sarà a un convegno dal titolo “Si Tav, ma quando?”. Con la presenza di “colossi” quali: Presso, Chiamparino, Pininfarina e il nostro ministro per le piramidi Antonio Di Pietro. Faremo un presidio sotto l’Unione industriale (sede super partes del convegno…) e la questura ha già sgomberato la via dai cassonetti per arginare i barbari ecoterroristi venuti dalla valle di Susa. A parte gli scherzi è un momento importante in cui speriamo che la gente faccia qualcosa di pratica che non è male… si era un po’ persa l’abitudine e altri appuntamenti come questo erano passati un po’ in sordina.

Altro per ora non c’è. Se volete, in questo momento di calma apparente c’è qualcuno che ha pensato addirittura di fare della valle di Susa una provincia autonoma. Se volete vi mando un po’ di materiale ma giusto per farvi due risate perché non credo sia una cosa seria ma una cosa per depressi, falliti ecc… per questa cosa sono, e come me tanti compagni del movimento, sono incazzato. Ma queste sono cose locali…

Saluti no Tav


iterbo - Tarquinia - Ricoverato un altro cittadino in sciopero della fame - Domani i no coke incontrano il ministro Pecoraro Scanio "Resistete continuate a lottare per i nostri figli!” 16 aprile 2007 - ore 18,50 copyright Tusciaweb Riceviamo e pubblichiamo - Domani mattina presso il ministero dell’ambiente, Pecoraro Scanio, in un tavolo altamente tecnico incontrerà alcuni rappresentanti del movimento contro il carbone a Civitavecchia, Lorenzo Parlati di Legambiente, il capogruppo dei verdi alla camera Angelo Bonelli, i responsabili di dipartimento del ministero e i tecnici dell’assessorato all’ambiente della regione Lazio e Fabrizio Fabbri come consulente del ministero all’ambiente.

Il problema dei cambiamenti climatici è ormai tema affrontato a livello mondiale. Dalla Conferenza di Parigi sono emersi nuovi dati e nuove risoluzioni assunte a livello internazionale, confermate poi a Bruxelles. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono già in atto, ma gli scenari per il prossimo futuro sono tali da richiedere un impegno concreto di tutti i paesi; non bastano le firme ai protocolli internazionali.

Il problema della produzione di energia tramite l’uso di combustibili fossili è dunque uno dei nodi fondamentali per la salvaguardia del nostro pianeta e nessun governo firmatario del Protocollo di Kyoto può ignorare le contraddizioni di una politica energetica che utilizzi il carbone come fonte di energia.

L’uso del carbone nelle centrali italiane già attive, o da attivare come quella di TorreValdaliga Nord a Civitavecchia è dunque una contraddizione inaccettabile, pertanto nell’incontro con il ministro dell’Ambiente che avverrà il 17 aprile, i rappresentanti del movimento No Coke Alto Lazio richiederanno a Pecoraro Scanio l’emanazione di un decreto ministeriale nel quale sia prevista la riapertura della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) o meglio di una nuova V.I.A. allargata all’intero comprensorio, dove in pochi chilometri sono concentrate tre centrali altamente inquinanti.

La realizzazione di una nuova V.I.A. ampliata all’intero comprensorio è una procedura dovuta anche all’accertamento tecnico del collegio peritale svolto nel corso della causa promossa dal Comune di Ladispoli nei confronti di Enel presso il Tribunale Civile di Civitavecchia. La perizia emessa dal Tribunale di Civitavecchia definisce “lacunosa e superficiale” la V.I.A. con la quale fu autorizzata la riconversione a carbone della centrale di TorreValdaliga Nord. Nonostante tale sentenza i lavori per la riconversione stanno proseguendo e la centrale sarà operativa dal 2008.

Si sono opposti al progetto di riconversione alcuni dei Comuni del comprensorio, la Provincia, la Regione Lazio.

Il ministro dell’Ambiente ha dichiarato pubblicamente che “il carbone pulito non esiste”. Il primo principio fondamentale della Repubblica Italiana recita: “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

L’uso del carbone nelle centrali italiane e la riconversione a carbone della centrale di TorreValdaliga Nord di Civitavecchia è dunque un atto contro la Costituzione.

Per questo ai cittadini non rimane che manifestare con forme estreme di protesta: ecco perché dal 29 marzo alcuni cittadini stanno praticando lo sciopero della fame presso il Comune di Tarquinia.

Oggi alle ore 15:30 siamo giunti ormai al quinto ricovero ospedaliero.

F.V. ha accusato un malore dovuto a crisi ipertensiva con tachicardia e tachipnea e versa in grave stato di agitazione psicomotoria.

F.V. era da ben19 giorni in sciopero della fame e prima di uscire in barella, piangendo ha detto: ”Resistete continuate a lottare per i nostri figli!”

Sconcerto, tensione, indignazione. Quanto ancora dovranno pagare i cittadini per la difesa del loro diritto alla salute e alla vita democratica del proprio paese?

Movimento no coke Alto Lazio

Servizi audio della giornata


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gror070417 (last edited 2008-06-26 09:57:09 by anonymous)