Differences between revisions 1 and 2
Revision 1 as of 2007-04-24 08:01:26
Size: 1135
Editor: anonymous
Comment:
Revision 2 as of 2007-04-27 17:20:03
Size: 8902
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 24: Line 24:

NOTIZIARIO INTERNAZIONALE 27 aprile 2007

Il consiglio della federazione russa (il Senato) ha deciso all'unanimità di chiedere al presidente Vladimir Putin di rompere le relazioni con l'Estonia dopo la decisione delle autorità di Tallin di smantellare il monumento all'Armata rossa. Lo rende noto l'agenzia Interfax.

RIMOSSA STATUA
Il governo estone ha reso noto oggi che è stato rimosso dal centro della capitale Tallin il monumento all'Armata Rossa dedicato ai soldati che liberarono la città dalle truppe naziste durante la Seconda guerra mondiale. La decisione è stata presa nonostante le proteste che nella notte sono sfociate in scontri con la polizia in cui una persona è morta e fino a 43 sono rimaste ferite. Il parlamento estone ha adottato una legge per spostare in un cimitero il monumento in bronzo e mattoni, che rappresenta un soldato dell'Armata Rossa e nel quale si pensa siano sepolti i resti di alcuni militari sovietici. Il monumento è considerato da una parte dell'opinione pubblica come un simbolo dell'occupazione sovietica dell'Estonia, ma molte persone, specie gli estoni di origine russa, si sono opposti alla sua rimozione. Nei mesi scorsi la Russia ha reagito duramente ai piani del governo estone, definendoli "blasfemi", e ha minacciato sanzioni. Ieri il portavoce del ministero degli esteri è tornato a denunciare la decisione di rimuovere del monumento. "Consideriamo le azioni dell'Estonia un tentativo di riscrivere le lezioni della seconda guerra mondiale", ha detto il portavoce, Mikhail Kamynin.

SI MOBILITA ANCHE DUMA
Dopo il consiglio della Federazione (Senato) russo, si mobilita anche la Duma (camera bassa del parlamento) contro la decisione delle autorità di Tallin di rimuovere il monumento all'armata Rossa dal centro della capitale e la sua severa repressione della protesta. Numerosi deputati hanno chiesto che il governo prenda misure dure contro l'Estonia, riferisce l'agenzia Interfax citando Konstantin Kosaciov, presidente della commissione affari esteri, che oggi si riunirà per mettere a punto le sue proposte. Lo smantellamento del monumento è stato definito da Kosaciov "barbaro e sacrilego".


ANNIVERSARI

Settanta anni fa la strage di Guernica. Il 26 aprile del 1937 era lunedì e molta gente era per le strade della piccola città che contava 7000 abitanti. A le quattro e mezza del pomeriggio le campane della chiesa iniziarono a suonare e subito dopo apparve il primo aeroplano che sganciò sei bombe da 450 Kg. Poi a distanza ravvicinata si avvicendarono le incursioni degli altri aerei, in totale 42, che bombardarono e mitragliarono a bassa quota la popolazione civile per più di quattro ore. Tutta la città fu avvolta dalle fiamme delle bombe incendiarie; il 70% degli edifici fu distrutto e i morti furono 1600 e migliaia i feriti.
Il bombardamento fu opera degli aerei tedeschi della Legione Condor e della Aviazione Legionaria italiana.


Il 26 aprile del 1986 esplodeva il reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobil in Ucraina, provocando il più grave disastro nucleare della storia. La nube radioattiva arrivò a contaminare la stessa europa occidentale, oltreche il territorio dell’Ucraina e della Bielorussia che furono tra i più colpiti. In quella circostanza si ebbe una manifestazione di solidarietà umana senza precedenti: da tutta l’unione sovietica partirono più di 800.000 volontari per prestare soccorso e moltissimi di loro morirono. Erano i “liquidatori” impiegati a scaglioni per ripulire la centrale, i villaggi e le strade, spostare con le loro braccia il materiale contaminato, seppellire con le pale quintali di scorie e materiale radioattivi, di lavare con getti d’acqua i palazzi di Pripyat e le case dei villaggi. I primi che intervennero nella centrale si alternarono a turni di 40 secondi, sprovvisti di protezioni ed attrezzatura, per spostare con le mani pezzi di grafite che emanavano, in un secondo e mezzo, la dose che una persona accumula in una vita intera in condizioni naturali. Tanti morirono subito insieme a tutti pompieri di Chernobyl e di Kiev che furono i primi ad arrivare sul posto; altri morirono successivamente tra atroci sofferenze.



LA NATO CONTRO I GIOCATTOLI

Il portavoce della Nato Guy Roberts durante una conferenza sulla non proliferazione svoltasi a Mosca, ha detto che la Nato è preoccupata per la diffusione dei giocattoli radiocomandati perché consentono di fatto un accesso molto facile alla tecnologia dei droni ed ha citato il caso di un ragazzo del Vermont che con l’aiuto del padre ha costruito un piccolo aeroplano radiocomandato, facendolo volare senza scalo dalle coste del New Hampshire fino in Inghilterra con cinque kilogrammi di carico a bordo. (Fonte: agenzia novosti 26 aprile)


LA GERMANIA SOLLECITA LE DIMISSIONI DI PAUL WOLFOWITZ

Secondo l’agenzia Argenpress del 25 aprile , la posizione del presidente del banco mondiale si fa ogni giorno più precaria. Accusato da più parti di aver stornato fondi della banca in favore di una società intestata a sua moglie, Wolfowitz ha finora mostrato di infischiarsene delle critiche grazie all’appoggio fornito dal presidente Bush in persona. Ma l’ultima richiesta di dimissioni arriva niente meno che dal ministro per lo sviluppo tedesco Wieczorek-Zeul che è anche rappresentante per la Germania presso il banco mondiale.

COLPO BASSO DELLA YAKUZA

L’assassinio del sindaco di Nagasaki, Itcho Ito, avvenuto la scorsa settimana per opera di un Killer solitario sarebbe in realtà opera della Yakuza, la mafia giapponese, in combutta col primo ministro giapponese Shinzo Abe. Il quotidiano Mainichi del 24 aprile che per primo ha diffuso la notizia, sostiene che in realtà è la stessa Yakuza a voler ricattare il primo ministro coinvolgendolo nell’uccisione del sindaco di Nagasaki notoriamente ostile alla politica di Abe.



CRESCE LA TENSIONE NEI BALCANI

L’agenzia novosti del 26 aprile riporta una dichiarazione del sottosegretario di stato usa Nicholas Burns secondo cui il Consiglio di sicurezza dell’Onu deve approvare una nuova risoluzione che garantisca lindipendenza del kossovo. “In caso contrario –ha detto Burns- gli Usa appoggeranno senza condizioni una dichiarazione di indipendenza unilaterale del Kossovo dalla Serbia”.
Pronta la risposta del governo serbo che per bocca del ministro degli esteri Vuk Draskovic ha fatto sapere che la Serbia non accetterà mai l’esistenza di uno stato albanese sul suo territorio.


ANCORA MORTI SUL LAVORO IN CINA

Undici persone sono morte per una frana mentre lavoravano alla costruzione di una scuola nella cittadina di Banpoo nella provincia di Shanxi.
Dodici minatori sono morti per uno scoppio di gas in una miniera di carbone nella provincia di Hebei. Altri otto minatori sono ormai dati per dispersi dopo uno scoppio avvenuto lo scorso 19 aprile in un’altra miniera nella provincia di Handan.
Nella miniera di stato di Dashucun sono morti altri nove minatori sempre per lo scoppio di una sacca di gas sviluppatosi in un pozzo della miniera. Di altri dieci minatori dispersi dopo un incidente occorso nella miniera di Taoer non si ha più notizia da tre giorni.
Secondo l ‘agenzia Xinuha del 25 aprile il governo di Pechino si è deciso finalmente ad imporre l’obbligo di rivelatori di gas in ogni miniera.


TOYOTA SORPASSA GENERAL MOTORS
Nel primo trimestre di questo anno le vendite della casa giapponese hanno raggiunto la cifra record di 2 milioni e 350 mila autoveicoli, contro i 2 milioni e 260 mila della casa americana. Nel darne notizia l’agenzia Bloomberg del 25 aprile, rileva che se il dato si confermerà anche nei prossimi mesi, la Gm dovrà correre seriamente ai ripari.

Anchor(top)

[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]

[#appunti Appunti e note redazionali]

[:RorFonti: Fonti]

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

NOTIZIARIO INTERNAZIONALE 27 aprile 2007

Il consiglio della federazione russa (il Senato) ha deciso all'unanimità di chiedere al presidente Vladimir Putin di rompere le relazioni con l'Estonia dopo la decisione delle autorità di Tallin di smantellare il monumento all'Armata rossa. Lo rende noto l'agenzia Interfax.

RIMOSSA STATUA Il governo estone ha reso noto oggi che è stato rimosso dal centro della capitale Tallin il monumento all'Armata Rossa dedicato ai soldati che liberarono la città dalle truppe naziste durante la Seconda guerra mondiale. La decisione è stata presa nonostante le proteste che nella notte sono sfociate in scontri con la polizia in cui una persona è morta e fino a 43 sono rimaste ferite. Il parlamento estone ha adottato una legge per spostare in un cimitero il monumento in bronzo e mattoni, che rappresenta un soldato dell'Armata Rossa e nel quale si pensa siano sepolti i resti di alcuni militari sovietici. Il monumento è considerato da una parte dell'opinione pubblica come un simbolo dell'occupazione sovietica dell'Estonia, ma molte persone, specie gli estoni di origine russa, si sono opposti alla sua rimozione. Nei mesi scorsi la Russia ha reagito duramente ai piani del governo estone, definendoli "blasfemi", e ha minacciato sanzioni. Ieri il portavoce del ministero degli esteri è tornato a denunciare la decisione di rimuovere del monumento. "Consideriamo le azioni dell'Estonia un tentativo di riscrivere le lezioni della seconda guerra mondiale", ha detto il portavoce, Mikhail Kamynin.

SI MOBILITA ANCHE DUMA Dopo il consiglio della Federazione (Senato) russo, si mobilita anche la Duma (camera bassa del parlamento) contro la decisione delle autorità di Tallin di rimuovere il monumento all'armata Rossa dal centro della capitale e la sua severa repressione della protesta. Numerosi deputati hanno chiesto che il governo prenda misure dure contro l'Estonia, riferisce l'agenzia Interfax citando Konstantin Kosaciov, presidente della commissione affari esteri, che oggi si riunirà per mettere a punto le sue proposte. Lo smantellamento del monumento è stato definito da Kosaciov "barbaro e sacrilego".

ANNIVERSARI

Settanta anni fa la strage di Guernica. Il 26 aprile del 1937 era lunedì e molta gente era per le strade della piccola città che contava 7000 abitanti. A le quattro e mezza del pomeriggio le campane della chiesa iniziarono a suonare e subito dopo apparve il primo aeroplano che sganciò sei bombe da 450 Kg. Poi a distanza ravvicinata si avvicendarono le incursioni degli altri aerei, in totale 42, che bombardarono e mitragliarono a bassa quota la popolazione civile per più di quattro ore. Tutta la città fu avvolta dalle fiamme delle bombe incendiarie; il 70% degli edifici fu distrutto e i morti furono 1600 e migliaia i feriti. Il bombardamento fu opera degli aerei tedeschi della Legione Condor e della Aviazione Legionaria italiana.

Il 26 aprile del 1986 esplodeva il reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobil in Ucraina, provocando il più grave disastro nucleare della storia. La nube radioattiva arrivò a contaminare la stessa europa occidentale, oltreche il territorio dell’Ucraina e della Bielorussia che furono tra i più colpiti. In quella circostanza si ebbe una manifestazione di solidarietà umana senza precedenti: da tutta l’unione sovietica partirono più di 800.000 volontari per prestare soccorso e moltissimi di loro morirono. Erano i “liquidatori” impiegati a scaglioni per ripulire la centrale, i villaggi e le strade, spostare con le loro braccia il materiale contaminato, seppellire con le pale quintali di scorie e materiale radioattivi, di lavare con getti d’acqua i palazzi di Pripyat e le case dei villaggi. I primi che intervennero nella centrale si alternarono a turni di 40 secondi, sprovvisti di protezioni ed attrezzatura, per spostare con le mani pezzi di grafite che emanavano, in un secondo e mezzo, la dose che una persona accumula in una vita intera in condizioni naturali. Tanti morirono subito insieme a tutti pompieri di Chernobyl e di Kiev che furono i primi ad arrivare sul posto; altri morirono successivamente tra atroci sofferenze.

LA NATO CONTRO I GIOCATTOLI

Il portavoce della Nato Guy Roberts durante una conferenza sulla non proliferazione svoltasi a Mosca, ha detto che la Nato è preoccupata per la diffusione dei giocattoli radiocomandati perché consentono di fatto un accesso molto facile alla tecnologia dei droni ed ha citato il caso di un ragazzo del Vermont che con l’aiuto del padre ha costruito un piccolo aeroplano radiocomandato, facendolo volare senza scalo dalle coste del New Hampshire fino in Inghilterra con cinque kilogrammi di carico a bordo. (Fonte: agenzia novosti 26 aprile)

LA GERMANIA SOLLECITA LE DIMISSIONI DI PAUL WOLFOWITZ

Secondo l’agenzia Argenpress del 25 aprile , la posizione del presidente del banco mondiale si fa ogni giorno più precaria. Accusato da più parti di aver stornato fondi della banca in favore di una società intestata a sua moglie, Wolfowitz ha finora mostrato di infischiarsene delle critiche grazie all’appoggio fornito dal presidente Bush in persona. Ma l’ultima richiesta di dimissioni arriva niente meno che dal ministro per lo sviluppo tedesco Wieczorek-Zeul che è anche rappresentante per la Germania presso il banco mondiale.

COLPO BASSO DELLA YAKUZA

L’assassinio del sindaco di Nagasaki, Itcho Ito, avvenuto la scorsa settimana per opera di un Killer solitario sarebbe in realtà opera della Yakuza, la mafia giapponese, in combutta col primo ministro giapponese Shinzo Abe. Il quotidiano Mainichi del 24 aprile che per primo ha diffuso la notizia, sostiene che in realtà è la stessa Yakuza a voler ricattare il primo ministro coinvolgendolo nell’uccisione del sindaco di Nagasaki notoriamente ostile alla politica di Abe.

CRESCE LA TENSIONE NEI BALCANI

L’agenzia novosti del 26 aprile riporta una dichiarazione del sottosegretario di stato usa Nicholas Burns secondo cui il Consiglio di sicurezza dell’Onu deve approvare una nuova risoluzione che garantisca lindipendenza del kossovo. “In caso contrario –ha detto Burns- gli Usa appoggeranno senza condizioni una dichiarazione di indipendenza unilaterale del Kossovo dalla Serbia”. Pronta la risposta del governo serbo che per bocca del ministro degli esteri Vuk Draskovic ha fatto sapere che la Serbia non accetterà mai l’esistenza di uno stato albanese sul suo territorio.

ANCORA MORTI SUL LAVORO IN CINA

Undici persone sono morte per una frana mentre lavoravano alla costruzione di una scuola nella cittadina di Banpoo nella provincia di Shanxi. Dodici minatori sono morti per uno scoppio di gas in una miniera di carbone nella provincia di Hebei. Altri otto minatori sono ormai dati per dispersi dopo uno scoppio avvenuto lo scorso 19 aprile in un’altra miniera nella provincia di Handan. Nella miniera di stato di Dashucun sono morti altri nove minatori sempre per lo scoppio di una sacca di gas sviluppatosi in un pozzo della miniera. Di altri dieci minatori dispersi dopo un incidente occorso nella miniera di Taoer non si ha più notizia da tre giorni. Secondo l ‘agenzia Xinuha del 25 aprile il governo di Pechino si è deciso finalmente ad imporre l’obbligo di rivelatori di gas in ogni miniera.

TOYOTA SORPASSA GENERAL MOTORS Nel primo trimestre di questo anno le vendite della casa giapponese hanno raggiunto la cifra record di 2 milioni e 350 mila autoveicoli, contro i 2 milioni e 260 mila della casa americana. Nel darne notizia l’agenzia Bloomberg del 25 aprile, rileva che se il dato si confermerà anche nei prossimi mesi, la Gm dovrà correre seriamente ai ripari.

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Anchor(appunti)

Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


[#top Torna a inizio pagina]

gror070427 (last edited 2008-06-26 09:50:47 by anonymous)