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'''La camera Usa approva fondi limitati per l'Iraq'''

A dispetto del veto minacciato da George W. Bush, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato ieri sera un disegno di legge
che autorizza fondi d'emergenza per le operazioni di combattimento in Iraq, in Afghanistan e attività collegate, soltanto per pochi mesi.
Il testo, passato con 221 voti a favore (205 sono stati i voti contrari), autorizza uno stanziamento di 43 miliardi di dollari, sugli oltre 100 miliardi chiesti della Casa Bianca.
Per poter contare su altri 53 miliardi di dollari il presidente dovrà dimostrare entro luglio che sono stati fatti progressi nella guerra in Iraq.
   Il disegno di legge così approvato -e su cui incombe un altro veto presidenziale- è un nuovo capitolo del braccio di ferro tra il Congresso dominato dai democratici e l'inquilino repubblicano della Casa Bianca che non vuole assumere impegni sul ritiro dei militari americani dalle zone di guerra.
"Questo testo non è l'assegno in bianco chiesto dal presidente per portare avanti all'infinito la guerra", ha detto la presidente della Camera, Nancy Pelosi.
   Sempre ieri sera, in una precedente votazione la Camera aveva respinto un altro disegno di legge portato avanti dall'ala radicale dei democratici, che chiedeva il ritiro entro tre mesi dei militari dall'Iraq.
   Il ddl approvato passa ora al Senato dove però la maggioranza democratica ha un margine esiguo sui repubblicani ed è improbabile che il testo sia accettato.

Due soldati americani sono stati uccisi in due differenti attacchi in Iraq portanto a 3.383 i militari morti in Iraq dall'inizio dell'invasione dal marzo del 2003.
Secondo fonti militari americane un soldato e stato ucciso mentre era impegnato in operazioni di pattuglia nella zona sud della capitale irachena.
Un secondo militare è morto, ierrei nell'ospedale della capitale,a causa delle ferite riportate giovedì scorso durante uno scontro a Diwaniyah, (180 chilometri a sud di Baghdad).

'''HELMAND: FORZE AMERICANE AMMETTONO VITTIME CIVILI'''

“Ci sono notizie confermate di vittime civili; tuttavia non si sa ancora quante siano”: così in uno scarno comunicato diffuso oggi la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha confermato la morte di un numero ancora imprecisato di civili nei combattimenti avvenuti negli ultimi giorni nel sud del paese. Nella nota si afferma che le forze della coalizione avrebbero soccorso 20 persone rimaste ferite in una battaglia durata 16 ore che avrebbe coinvolto anche le truppe afghane nel distretto di Sangin, nella provincia meridionale di Helmand; tra questi un bambino evacuato dai soldati sarebbe morto per la gravità delle lesioni riportate. Nel comunicato si sostiene anche che le forze afghane e quelle della coalizione ritengono di aver ucciso negli stessi scontri un significativo numero di Talebani, tra cui un comandante. Mercoledì mattina, il governatore di Helmand, Asadullah Wafa, aveva riferito dell’uccisione di almeno 21 civili, tra cui donne e bambini, in un raid aereo delle forze straniere contro un villaggio del distretto di Sangin; un bilancio che fonti locali hanno elevato a 40 vittime, nessuna delle quali sarebbe talebana. Le notizie di morti tra la popolazione civile durante le operazioni contro i Talebani continuano ad alimentare le proteste degli afghani: i residenti di Sangin hanno rivolto un appello al presidente Hamid Karzai affinché si rechi nella regione per vedere di persona le conseguenze delle azioni militari.

'''MOGADISCIO: OPERAZIONI DI POLIZIA IN VARIE ZONE, ARRIVATO INVIATO ONU'''

Un ingente numero di soldati etiopi è impegnato da questa mattina in un’operazione di polizia nel principale mercato di Mogadiscio, Bakara, e nei quartieri circostanti. Secondo le informazioni in circolazione, almeno tre persone sospettate di essere collegate alle deposte Corti Islamiche sono state fermate dai militari di Addis Abeba durante la perquisizione in un edificio. I media locali ritengono che tra i tre arrestati oggi si trovi anche un esponente di spicco del governo delle Corti, estromesso da Mogadiscio lo scorso dicembre con l’ingresso in città del governo di transizione (Tfg) sostenuto dall’esercito etiope. Secondo alcune fonti i tre sarebbero stati rilasciati dopo un interrogatori durato un paio d’ore. Perquisizioni sono state effettuate anche in alcuni degli esercizi commerciali del mercato, anche se la maggior parte oggi, giorno di festa per i musulmani, erano chiusi. Un ingente dispiegamento di truppe è stato predisposto lungo le principali strade della zona sud di Mogadiscio, teatro nei giorni scorsi di alcuni attacchi contro le forze governative e ieri di un attentato contro un hotel in cui risiedono importanti esponenti del governo. Intanto fonti locali confermano l’arrivo in città dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Somalia, Francois Lansana Fall, che dovrebbe incontrare esponenti del governo di transizione, delle comunità locali e dell’esercito etiope.

'''Baschi, Tribunale conferma veto'''

Il Tribunale Costituzionale spagnolo ha confermato il veto alla maggior parte delle liste indipendentiste alle amministrative. Le liste sono considerate emanazione del partito fuorilegge Batasuna, il braccio politico dell'Eta. Il Tribunale ha respinto i ricorsi e confermato la sentenza del Tribunale Supremo che la scorsa settimana aveva vietato tutte le 'liste civiche' di Abertzale Sozialistak e la meta' di quelle del partito legale Azione nazionalista basca.

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La camera Usa approva fondi limitati per l'Iraq

A dispetto del veto minacciato da George W. Bush, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato ieri sera un disegno di legge che autorizza fondi d'emergenza per le operazioni di combattimento in Iraq, in Afghanistan e attività collegate, soltanto per pochi mesi. Il testo, passato con 221 voti a favore (205 sono stati i voti contrari), autorizza uno stanziamento di 43 miliardi di dollari, sugli oltre 100 miliardi chiesti della Casa Bianca. Per poter contare su altri 53 miliardi di dollari il presidente dovrà dimostrare entro luglio che sono stati fatti progressi nella guerra in Iraq.

  • Il disegno di legge così approvato -e su cui incombe un altro veto presidenziale- è un nuovo capitolo del braccio di ferro tra il Congresso dominato dai democratici e l'inquilino repubblicano della Casa Bianca che non vuole assumere impegni sul ritiro dei militari americani dalle zone di guerra.

"Questo testo non è l'assegno in bianco chiesto dal presidente per portare avanti all'infinito la guerra", ha detto la presidente della Camera, Nancy Pelosi.

  • Sempre ieri sera, in una precedente votazione la Camera aveva respinto un altro disegno di legge portato avanti dall'ala radicale dei democratici, che chiedeva il ritiro entro tre mesi dei militari dall'Iraq. Il ddl approvato passa ora al Senato dove però la maggioranza democratica ha un margine esiguo sui repubblicani ed è improbabile che il testo sia accettato.

Due soldati americani sono stati uccisi in due differenti attacchi in Iraq portanto a 3.383 i militari morti in Iraq dall'inizio dell'invasione dal marzo del 2003. Secondo fonti militari americane un soldato e stato ucciso mentre era impegnato in operazioni di pattuglia nella zona sud della capitale irachena. Un secondo militare è morto, ierrei nell'ospedale della capitale,a causa delle ferite riportate giovedì scorso durante uno scontro a Diwaniyah, (180 chilometri a sud di Baghdad).

HELMAND: FORZE AMERICANE AMMETTONO VITTIME CIVILI

“Ci sono notizie confermate di vittime civili; tuttavia non si sa ancora quante siano”: così in uno scarno comunicato diffuso oggi la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha confermato la morte di un numero ancora imprecisato di civili nei combattimenti avvenuti negli ultimi giorni nel sud del paese. Nella nota si afferma che le forze della coalizione avrebbero soccorso 20 persone rimaste ferite in una battaglia durata 16 ore che avrebbe coinvolto anche le truppe afghane nel distretto di Sangin, nella provincia meridionale di Helmand; tra questi un bambino evacuato dai soldati sarebbe morto per la gravità delle lesioni riportate. Nel comunicato si sostiene anche che le forze afghane e quelle della coalizione ritengono di aver ucciso negli stessi scontri un significativo numero di Talebani, tra cui un comandante. Mercoledì mattina, il governatore di Helmand, Asadullah Wafa, aveva riferito dell’uccisione di almeno 21 civili, tra cui donne e bambini, in un raid aereo delle forze straniere contro un villaggio del distretto di Sangin; un bilancio che fonti locali hanno elevato a 40 vittime, nessuna delle quali sarebbe talebana. Le notizie di morti tra la popolazione civile durante le operazioni contro i Talebani continuano ad alimentare le proteste degli afghani: i residenti di Sangin hanno rivolto un appello al presidente Hamid Karzai affinché si rechi nella regione per vedere di persona le conseguenze delle azioni militari.

MOGADISCIO: OPERAZIONI DI POLIZIA IN VARIE ZONE, ARRIVATO INVIATO ONU

Un ingente numero di soldati etiopi è impegnato da questa mattina in un’operazione di polizia nel principale mercato di Mogadiscio, Bakara, e nei quartieri circostanti. Secondo le informazioni in circolazione, almeno tre persone sospettate di essere collegate alle deposte Corti Islamiche sono state fermate dai militari di Addis Abeba durante la perquisizione in un edificio. I media locali ritengono che tra i tre arrestati oggi si trovi anche un esponente di spicco del governo delle Corti, estromesso da Mogadiscio lo scorso dicembre con l’ingresso in città del governo di transizione (Tfg) sostenuto dall’esercito etiope. Secondo alcune fonti i tre sarebbero stati rilasciati dopo un interrogatori durato un paio d’ore. Perquisizioni sono state effettuate anche in alcuni degli esercizi commerciali del mercato, anche se la maggior parte oggi, giorno di festa per i musulmani, erano chiusi. Un ingente dispiegamento di truppe è stato predisposto lungo le principali strade della zona sud di Mogadiscio, teatro nei giorni scorsi di alcuni attacchi contro le forze governative e ieri di un attentato contro un hotel in cui risiedono importanti esponenti del governo. Intanto fonti locali confermano l’arrivo in città dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Somalia, Francois Lansana Fall, che dovrebbe incontrare esponenti del governo di transizione, delle comunità locali e dell’esercito etiope.

Baschi, Tribunale conferma veto

Il Tribunale Costituzionale spagnolo ha confermato il veto alla maggior parte delle liste indipendentiste alle amministrative. Le liste sono considerate emanazione del partito fuorilegge Batasuna, il braccio politico dell'Eta. Il Tribunale ha respinto i ricorsi e confermato la sentenza del Tribunale Supremo che la scorsa settimana aveva vietato tutte le 'liste civiche' di Abertzale Sozialistak e la meta' di quelle del partito legale Azione nazionalista basca.

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