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'''AFGHANISTAN: LA POLIZIA SPARA SULLA FOLLA, E' STRAGE'''

Questa mattina la polizia afgana ha sparato contro una folla di manifestanti a Sheberghan, nella provincia settentrionale di Jowzjan, uccidendo almeno 13 persone e ferendone una trentina. La protesta, organizzata dal Jumbish-i-Milli, il partito del signore della guerra uzbeco Abdul Rashid Dostum, era diretta contro il governatore provinciale Juma Khan Hamdard, di cui i manifestanti chiedevano le dimissioni. Alcuni di loro erano armati e hanno assaltato la sede del governatorato urlando "Morte al governo".
Tre militari e quattro miliziani morti: è questo il bilancio di scontri, imboscate e attentati dinamitardi nella provincia della Frontiera nordoccidentale al confine con l’Afghanistan. Il comandante locale di un’unità paramilitare è stato assassinato in un’imboscata e due soldati sono morti in un attentato suicida a Tank. Poche ore prima, nella vicina città di Bannu, quattro miliziani talebani erano stati uccisi in tre ore di scontri a fuoco. Dall’inizio del 2007 la guerra in Afghanistan ha ucciso almeno 2.152 persone (419 civili, 1.365 talebani o presunti tali, 304 militari afgani, 64 soldati della Nato).
Richard Bennett, responsabile dell’Onu per i diritti umani in Afghanistan, ha aggiunto che i civili sono colpiti in molti altri modi e sono costretti a diventare sfollati interni (idp) perdendo le loro proprietà.


'''IRAK: GRAVE ATTENTATO NELLA CAPITALE E INCONTRO USA-IRAN'''
 
Un’auto-bomba è scoppiata nel primo pomeriggio nel centro di Baghdad uccidendo almeno 20 persone e ferendone un’altra trentina, secondo informazioni fornite dai servizi di sicurezza iracheni. L’esplosione, udita in un raggio di diversi chilometri, è avvenuta nell’affollato quartiere commerciale di Sinak, sulle rive del fiume Tigri, nelle vicinanze della moschea sunnita di Kilani. La deflagrazione ha distrutto diversi veicoli e provocato danni anche a uno dei minareti e al mausoleo dell’imam Abdel-Kader Ghilani; di fronte allo stesso edificio di culto un altro attentato, il 24 ottobre scorso, aveva causato quattro morti e decine di feriti. Sempre nella capitale un ordigno ha ucciso oggi due persone, ferendone almeno altre cinque, e uno studente è stato assassinato da ignoti in un’imboscata. Una vittima civile è stata segnalata anche a Tuz, 180 chilometri da Baghdad, mentre a Kerbala, un centinaio di chilometri a sud, è stato ucciso un impiegato della centrale elettrica di Mussayeb.
Gli Stati Uniti, che nel solo mese di maggio hanno perduto oltre 100 militari, hanno riallacciato oggi - dopo 27 anni - relazioni bilaterali con l'Iran per discutere della sicurezza in Iraq. Il ministro degli Esteri di Teheran, Manuchehr Mottaki, ha detto che l'Iran è pronto ad aiutare il ritiro delle forze Usa dall'Iraq e dalla regione se c'è un cambiamento nel comportamento di Washington.
La riunione tra l'ambasciatore degli Stati Uniti in Iraq, Ryan Crocker, e il suo omologo iraniano, Hassan Kazemi, si è svolta nella residenza del primo ministro iracheno Nouri al-Maliki, nella plurifortificata Zona Verde a Baghdad. Crocker nella conferenza stampa finale ha detto che le due parti hanno rinnovato il loro appoggio ad al Maliki e sono d'accordo sul sostegno a un Iraq democratico, sicuro, stabile e federale, che controlla la sua sicurezza e in pace con i suoi vicini.
Crocker ha però ribadito che gli Stati Uniti accuano l'Iran di sostenere le milizie che combattono le forze di sicurezza americane e irachene, rifornendoli di esplosivi. Gli iraniani hanno proposto una commissione trilaterale sulla sicurezza in Iraq, che comprenda Stati Uniti e Iraq, ma Crocker l'ha respinta. Le posizioni dei due Paesi sono difficilmente conciliabili. L'Iran chiede il ritiro delle forze Usa dall'Iraq come prima condizione per il ripristino della sicurezza nella nazione vicina.
Ieri Teheran ha accusato Washington di avere organizzato reti di spionaggio incaricate di sferrare "sabotaggi" nelle sue regioni di confine. Alcuni giorni prima, Washington aveva respinto l'idea di uno scambio tra i cinque iraniani detenuti in Iraq e gli irano-americani detenuti in Iran.


'''LIBANO: LA MAGGIORANZA DEI PALESTINESI HA LASCIATO IL CAMPO DI NAHR AL-BARED'''

Sarebbero circa 5000, su un totale di oltre 31.000 (40.000 secondo altre fonti), i civili rimasti nel campo di Nahr al-Bared dove anche ieri è proseguita la fuga dei profughi verso Tripoli e il vicino campo di Badawi, mentre procedono per il momento senza esito i tentativi di mediazione affidati dal governo di Beirut alle principali fazioni palestinesi per scongiurare la ripresa dei combattimenti tra l’esercito libanese e i miliziani del gruppo radicale Fatah al-Islam, iniziati il 20 maggio. Secondo un responsabile della Croce Rossa palestinese, da ieri il flusso dei profughi in fuga da Nahr al-Bared si sarebbe sensibilmente ridotto mentre sono arrivati nuovi aiuti - soprattutto generi alimentari e farmaci - portati da camion transitati per il varco meridionale del campo, fortemente vigilato dall’Armé di Beirut. Il governo di Beirut ha chiesto la resa incondizionata di Fatah al-Islam, gruppo emerso in Libano circa un anno fa, accusato di legami con al-Qaida. Sporadici scambi di colpi tra l’esercito e i miliziani sono stati segnalati questa mattina a Nahr al-Bared, dove anche nella notte, come riferito dall’emittente tv libanese ‘Lbc’; non si ha notizia di nuove vittime.


'''PALESTINA: ATTACCHI AEREI ISRAELIANI SU GAZA, MISSILI PALESTINESI SU SDEROT'''

Almeno tre attacchi aerei israeliani hanno colpito la striscia di Gaza nel corso della notte. Sono state prese di mira strutture usate dalla Forza di pronto intervento del Ministero degli interni dell'Anp nel nord e nella parte centrale dell'area. All'alba due palestinesi sono stati feriti gravemente dall'artiglieria israeliana nel sud della striscia di Gaza. I due stavano lanciando colpi di mortaio verso il territorio israeliano. Attorno alla città di Sderot sono caduti all'alba, secondo informazioni di Haaretz, sette razzi Qassam sparati dalla resistenza palestinese dalla striscia di Gaza.
Il direttore generale del ministero delle Finanze dell'Anp, Hisham Abu Nada, è stato rapito la scorsa notte da una quindicina di miliziani che hanno fatto irruzione nel suo ufficio di Gaza. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Maan.
 

'''SRI-LANKA: ATTENTATI E SCONTRI ARMATI, PESANTE BILANCIO DI VITTIME'''

Un numero ancora incerto di persone è morto e altre decine sono rimaste ferite nell’esplosione avvenuta in serata a Ramalana, 15 chilometri a sud della capitale Colombo, nei pressi di una base dell’aviazione. Le vittime civili sarebbero sei e i feriti 14 - tra cui quattro agenti delle Forze di sicurezza speciali (Stf) - secondo fonti del ministero della Difesa, mentre secondo tamilnet.info, il sito d’informazione vicino ai ribelli separatisti delle Tigri per la liberazione della patria tamil (Ltte), i civili uccisi sarebbero otto e 27 - tra cui sei agenti delle Stf - i feriti. Obiettivo dell’esplosione era probabilmente un mezzo delle Sft, sebbene l’ordigno sia esploso in un’ora di punta lungo una strada frequentata anche da numerosi lavoratori pendolari. Ieri tre civili erano stati uccisi in un’esplosione nella città orientale di Thirukkovil, mentre altre sei persone erano rimaste uccise in distinti scontri a fuoco nel distretto nordorientale di Trincomalee, in quello occidentale di Vavuniya e in quello orientale di Ampara. Da quando nel dicembre 2005 è stato eletto presidente il nazionalista Mahinda Rajapakse e si è arenato il processo di pace iniziato dopo la tregua del 23 febbraio 2002, le violenze hanno provocato la morte di circa 5000 persone - tra cui almeno 675 civili - e 500.000 profughi interni riportando de facto nel paese il clima della guerra civile che in oltre vent’anni aveva causato 65.000 vittime.


'''ETIOPIA: ATTENTATO CON MOLTE VITTIME'''

Un numero imprecisato di persone è rimasto ucciso oggi a Jijiga, una delle principali città della Somali Region (nell’est dell’Etiopia non lontano dal confine con la Somalia), per un’esplosione verificatasi mentre erano in corso i festeggiamenti nazionali in ricordo della cacciata dell’ex-dittatore Mengistu Haile Mariam. Lo riferiscono fonti locali e internazionali, precisando che almeno una granata sarebbe stata lanciata da ignoti in mezzo alla folla raccolta nello stadio cittadino per i festeggiamenti di oggi. Secondo i bilanci in circolazione, ma che ancora attendono conferme, 11 persone potrebbero essere morte a causa dell’esplosione: cinque sarebbero state uccise dalla deflagrazione, mentre altre sei sarebbero morte schiacciate durante il fuggi-fuggi generale seguito all’esplosione e al fuoco di risposta aperto dai soldati etiopi presenti sul posto. Il governo etiope ha puntato il dito contro il Movimento di liberazione nazionale dell’Ogaden (Onlf), che ha già smentito qualsiasi coinvolgimento nell’attacco. Secondo alcune fonti la deflagrazione, definita molto forte, non sarebbe stata causata da granate ma da dinamite o altro esplosivo, mentre alcuni parlano addirittura di un attentatore suicida. Incerto anche il bilancio dei feriti, che, almeno in base alle prime informazioni, potrebbe essere molto alto. Le autorità etiopi hanno solo fatto sapere che anche il presidente della Somali Region, Abdullahi Hassan, che stava tenendo un discorso al momento dell’esplosione, è rimasto ferito nell’attentato.


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'''Siparietto'''
'''ACERRA: PROSEGUE IL BLOCCO DEI CAMION COI RIFIUTI IN ARRIVO DA NAPOLI'''
(corrisp. ROR)

Le proteste dei manifestanti ad Acerra hanno prima rallentato, poi bloccato del tutto il regolare trasporto dei rifiuti nel sito individuato dal commissariato per accogliere la spazzatura di Napoli e provincia. Una delegazione dei manifestanti di Acerra, guidata dal sindaco Espedito Marletta, ha chiesto di incontrare il commissario Bertolaso per considerare l'emergenza sanitaria e ambientale che c'è sul loro di territorio.
I rifiuti della Campania non andranno comunque in Romania, come annunciato dal ministero dell'Ambiente italiano. Il ministro dell'Ambiente romeno Attila Korodi ha detto che la Romania non ha neanche la capacità sufficiente per smaltire correttamente i suoi rifiuti, e comunque non ha ricevuto alcuna richiesta ufficiale da parte italiana.


'''BRESCIA: 33 ANNI FA, LA STRAGE FASCISTA DI PIAZZA DELLA LOGGIA'''
(corrisp. Onda d'Urto)

Arriva proprio oggi la notizia della data per l'udienza preliminare per il probabile terzo processo. Il prossimo 13 novembre ci sarà l'udienza preliminare in cui il Gup Lorenzo Benini sarà chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio per sette imputati nell'ambito delle indagini sulla strage di piazza della Loggia. Questa mattina, durante le commemorazioni ufficiali dell'anniversario, lo ha reso noto il procuratore capo di Brescia, Giancarlo Tarquini, a colloquio con i familiari delle vittime della strage. Il rinvio a giudizio per concorso in strage è stato chiesto per alcuni esponenti fascisti di quegli anni, Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e un altro militante di Ordine Nuovo, Maurizio Tramonte. Gli avvocati Gaetano Pecorella e Fausto Maniaci e il pentito Martino Siciliano dovranno rispondere di favoreggiamento e Vittorio Poggi di ricettazione.


'''ROMA: VERTENZA TRAMBUS, RICEVUTA DELEGAZIONE COBAS DALL'AZIENDA'''
(corrisp. ROR)


'''CAROVANA CONTRO LA GUERRA, NUOVE TAPPE IN VARIE CITTA' '''
 
Le tre carovane contro la guerra, per la pace e il disarmo, partite lo scorso 19 maggio da Novara, Trieste e Sigonella, stanno attraversando l’Italia per ritrovarsi il 2 giugno per partecipare a Roma alle iniziative contro l'annuale parata militare nel giorno della festa della Repubblica. La carovana del nord-est, dopo la tappa a Vicenza, domani sarà ad Assisi, penultima tappa del viaggio. La carovana del nord-ovest questo week end ha invece incontrato le realtà e i comitati di Livorno e Firenze che si battono contro l'ampliamento della base militare statunitense di Camp Darby. La carovana del sud infine, è stata a Napoli e ad Acerra per portare la propria solidarietà ai comitati popolari che si battono per l'obiettivo rifiuti zero.

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

AFGHANISTAN: LA POLIZIA SPARA SULLA FOLLA, E' STRAGE

Questa mattina la polizia afgana ha sparato contro una folla di manifestanti a Sheberghan, nella provincia settentrionale di Jowzjan, uccidendo almeno 13 persone e ferendone una trentina. La protesta, organizzata dal Jumbish-i-Milli, il partito del signore della guerra uzbeco Abdul Rashid Dostum, era diretta contro il governatore provinciale Juma Khan Hamdard, di cui i manifestanti chiedevano le dimissioni. Alcuni di loro erano armati e hanno assaltato la sede del governatorato urlando "Morte al governo". Tre militari e quattro miliziani morti: è questo il bilancio di scontri, imboscate e attentati dinamitardi nella provincia della Frontiera nordoccidentale al confine con l’Afghanistan. Il comandante locale di un’unità paramilitare è stato assassinato in un’imboscata e due soldati sono morti in un attentato suicida a Tank. Poche ore prima, nella vicina città di Bannu, quattro miliziani talebani erano stati uccisi in tre ore di scontri a fuoco. Dall’inizio del 2007 la guerra in Afghanistan ha ucciso almeno 2.152 persone (419 civili, 1.365 talebani o presunti tali, 304 militari afgani, 64 soldati della Nato). Richard Bennett, responsabile dell’Onu per i diritti umani in Afghanistan, ha aggiunto che i civili sono colpiti in molti altri modi e sono costretti a diventare sfollati interni (idp) perdendo le loro proprietà.

IRAK: GRAVE ATTENTATO NELLA CAPITALE E INCONTRO USA-IRAN

Un’auto-bomba è scoppiata nel primo pomeriggio nel centro di Baghdad uccidendo almeno 20 persone e ferendone un’altra trentina, secondo informazioni fornite dai servizi di sicurezza iracheni. L’esplosione, udita in un raggio di diversi chilometri, è avvenuta nell’affollato quartiere commerciale di Sinak, sulle rive del fiume Tigri, nelle vicinanze della moschea sunnita di Kilani. La deflagrazione ha distrutto diversi veicoli e provocato danni anche a uno dei minareti e al mausoleo dell’imam Abdel-Kader Ghilani; di fronte allo stesso edificio di culto un altro attentato, il 24 ottobre scorso, aveva causato quattro morti e decine di feriti. Sempre nella capitale un ordigno ha ucciso oggi due persone, ferendone almeno altre cinque, e uno studente è stato assassinato da ignoti in un’imboscata. Una vittima civile è stata segnalata anche a Tuz, 180 chilometri da Baghdad, mentre a Kerbala, un centinaio di chilometri a sud, è stato ucciso un impiegato della centrale elettrica di Mussayeb. Gli Stati Uniti, che nel solo mese di maggio hanno perduto oltre 100 militari, hanno riallacciato oggi - dopo 27 anni - relazioni bilaterali con l'Iran per discutere della sicurezza in Iraq. Il ministro degli Esteri di Teheran, Manuchehr Mottaki, ha detto che l'Iran è pronto ad aiutare il ritiro delle forze Usa dall'Iraq e dalla regione se c'è un cambiamento nel comportamento di Washington. La riunione tra l'ambasciatore degli Stati Uniti in Iraq, Ryan Crocker, e il suo omologo iraniano, Hassan Kazemi, si è svolta nella residenza del primo ministro iracheno Nouri al-Maliki, nella plurifortificata Zona Verde a Baghdad. Crocker nella conferenza stampa finale ha detto che le due parti hanno rinnovato il loro appoggio ad al Maliki e sono d'accordo sul sostegno a un Iraq democratico, sicuro, stabile e federale, che controlla la sua sicurezza e in pace con i suoi vicini. Crocker ha però ribadito che gli Stati Uniti accuano l'Iran di sostenere le milizie che combattono le forze di sicurezza americane e irachene, rifornendoli di esplosivi. Gli iraniani hanno proposto una commissione trilaterale sulla sicurezza in Iraq, che comprenda Stati Uniti e Iraq, ma Crocker l'ha respinta. Le posizioni dei due Paesi sono difficilmente conciliabili. L'Iran chiede il ritiro delle forze Usa dall'Iraq come prima condizione per il ripristino della sicurezza nella nazione vicina. Ieri Teheran ha accusato Washington di avere organizzato reti di spionaggio incaricate di sferrare "sabotaggi" nelle sue regioni di confine. Alcuni giorni prima, Washington aveva respinto l'idea di uno scambio tra i cinque iraniani detenuti in Iraq e gli irano-americani detenuti in Iran.

LIBANO: LA MAGGIORANZA DEI PALESTINESI HA LASCIATO IL CAMPO DI NAHR AL-BARED

Sarebbero circa 5000, su un totale di oltre 31.000 (40.000 secondo altre fonti), i civili rimasti nel campo di Nahr al-Bared dove anche ieri è proseguita la fuga dei profughi verso Tripoli e il vicino campo di Badawi, mentre procedono per il momento senza esito i tentativi di mediazione affidati dal governo di Beirut alle principali fazioni palestinesi per scongiurare la ripresa dei combattimenti tra l’esercito libanese e i miliziani del gruppo radicale Fatah al-Islam, iniziati il 20 maggio. Secondo un responsabile della Croce Rossa palestinese, da ieri il flusso dei profughi in fuga da Nahr al-Bared si sarebbe sensibilmente ridotto mentre sono arrivati nuovi aiuti - soprattutto generi alimentari e farmaci - portati da camion transitati per il varco meridionale del campo, fortemente vigilato dall’Armé di Beirut. Il governo di Beirut ha chiesto la resa incondizionata di Fatah al-Islam, gruppo emerso in Libano circa un anno fa, accusato di legami con al-Qaida. Sporadici scambi di colpi tra l’esercito e i miliziani sono stati segnalati questa mattina a Nahr al-Bared, dove anche nella notte, come riferito dall’emittente tv libanese ‘Lbc’; non si ha notizia di nuove vittime.

PALESTINA: ATTACCHI AEREI ISRAELIANI SU GAZA, MISSILI PALESTINESI SU SDEROT

Almeno tre attacchi aerei israeliani hanno colpito la striscia di Gaza nel corso della notte. Sono state prese di mira strutture usate dalla Forza di pronto intervento del Ministero degli interni dell'Anp nel nord e nella parte centrale dell'area. All'alba due palestinesi sono stati feriti gravemente dall'artiglieria israeliana nel sud della striscia di Gaza. I due stavano lanciando colpi di mortaio verso il territorio israeliano. Attorno alla città di Sderot sono caduti all'alba, secondo informazioni di Haaretz, sette razzi Qassam sparati dalla resistenza palestinese dalla striscia di Gaza. Il direttore generale del ministero delle Finanze dell'Anp, Hisham Abu Nada, è stato rapito la scorsa notte da una quindicina di miliziani che hanno fatto irruzione nel suo ufficio di Gaza. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Maan.

SRI-LANKA: ATTENTATI E SCONTRI ARMATI, PESANTE BILANCIO DI VITTIME

Un numero ancora incerto di persone è morto e altre decine sono rimaste ferite nell’esplosione avvenuta in serata a Ramalana, 15 chilometri a sud della capitale Colombo, nei pressi di una base dell’aviazione. Le vittime civili sarebbero sei e i feriti 14 - tra cui quattro agenti delle Forze di sicurezza speciali (Stf) - secondo fonti del ministero della Difesa, mentre secondo tamilnet.info, il sito d’informazione vicino ai ribelli separatisti delle Tigri per la liberazione della patria tamil (Ltte), i civili uccisi sarebbero otto e 27 - tra cui sei agenti delle Stf - i feriti. Obiettivo dell’esplosione era probabilmente un mezzo delle Sft, sebbene l’ordigno sia esploso in un’ora di punta lungo una strada frequentata anche da numerosi lavoratori pendolari. Ieri tre civili erano stati uccisi in un’esplosione nella città orientale di Thirukkovil, mentre altre sei persone erano rimaste uccise in distinti scontri a fuoco nel distretto nordorientale di Trincomalee, in quello occidentale di Vavuniya e in quello orientale di Ampara. Da quando nel dicembre 2005 è stato eletto presidente il nazionalista Mahinda Rajapakse e si è arenato il processo di pace iniziato dopo la tregua del 23 febbraio 2002, le violenze hanno provocato la morte di circa 5000 persone - tra cui almeno 675 civili - e 500.000 profughi interni riportando de facto nel paese il clima della guerra civile che in oltre vent’anni aveva causato 65.000 vittime.

ETIOPIA: ATTENTATO CON MOLTE VITTIME

Un numero imprecisato di persone è rimasto ucciso oggi a Jijiga, una delle principali città della Somali Region (nell’est dell’Etiopia non lontano dal confine con la Somalia), per un’esplosione verificatasi mentre erano in corso i festeggiamenti nazionali in ricordo della cacciata dell’ex-dittatore Mengistu Haile Mariam. Lo riferiscono fonti locali e internazionali, precisando che almeno una granata sarebbe stata lanciata da ignoti in mezzo alla folla raccolta nello stadio cittadino per i festeggiamenti di oggi. Secondo i bilanci in circolazione, ma che ancora attendono conferme, 11 persone potrebbero essere morte a causa dell’esplosione: cinque sarebbero state uccise dalla deflagrazione, mentre altre sei sarebbero morte schiacciate durante il fuggi-fuggi generale seguito all’esplosione e al fuoco di risposta aperto dai soldati etiopi presenti sul posto. Il governo etiope ha puntato il dito contro il Movimento di liberazione nazionale dell’Ogaden (Onlf), che ha già smentito qualsiasi coinvolgimento nell’attacco. Secondo alcune fonti la deflagrazione, definita molto forte, non sarebbe stata causata da granate ma da dinamite o altro esplosivo, mentre alcuni parlano addirittura di un attentatore suicida. Incerto anche il bilancio dei feriti, che, almeno in base alle prime informazioni, potrebbe essere molto alto. Le autorità etiopi hanno solo fatto sapere che anche il presidente della Somali Region, Abdullahi Hassan, che stava tenendo un discorso al momento dell’esplosione, è rimasto ferito nell’attentato.

ITALIA

ACERRA: PROSEGUE IL BLOCCO DEI CAMION COI RIFIUTI IN ARRIVO DA NAPOLI (corrisp. ROR)

Le proteste dei manifestanti ad Acerra hanno prima rallentato, poi bloccato del tutto il regolare trasporto dei rifiuti nel sito individuato dal commissariato per accogliere la spazzatura di Napoli e provincia. Una delegazione dei manifestanti di Acerra, guidata dal sindaco Espedito Marletta, ha chiesto di incontrare il commissario Bertolaso per considerare l'emergenza sanitaria e ambientale che c'è sul loro di territorio. I rifiuti della Campania non andranno comunque in Romania, come annunciato dal ministero dell'Ambiente italiano. Il ministro dell'Ambiente romeno Attila Korodi ha detto che la Romania non ha neanche la capacità sufficiente per smaltire correttamente i suoi rifiuti, e comunque non ha ricevuto alcuna richiesta ufficiale da parte italiana.

BRESCIA: 33 ANNI FA, LA STRAGE FASCISTA DI PIAZZA DELLA LOGGIA (corrisp. Onda d'Urto)

Arriva proprio oggi la notizia della data per l'udienza preliminare per il probabile terzo processo. Il prossimo 13 novembre ci sarà l'udienza preliminare in cui il Gup Lorenzo Benini sarà chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio per sette imputati nell'ambito delle indagini sulla strage di piazza della Loggia. Questa mattina, durante le commemorazioni ufficiali dell'anniversario, lo ha reso noto il procuratore capo di Brescia, Giancarlo Tarquini, a colloquio con i familiari delle vittime della strage. Il rinvio a giudizio per concorso in strage è stato chiesto per alcuni esponenti fascisti di quegli anni, Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e un altro militante di Ordine Nuovo, Maurizio Tramonte. Gli avvocati Gaetano Pecorella e Fausto Maniaci e il pentito Martino Siciliano dovranno rispondere di favoreggiamento e Vittorio Poggi di ricettazione.

ROMA: VERTENZA TRAMBUS, RICEVUTA DELEGAZIONE COBAS DALL'AZIENDA (corrisp. ROR)

CAROVANA CONTRO LA GUERRA, NUOVE TAPPE IN VARIE CITTA'

Le tre carovane contro la guerra, per la pace e il disarmo, partite lo scorso 19 maggio da Novara, Trieste e Sigonella, stanno attraversando l’Italia per ritrovarsi il 2 giugno per partecipare a Roma alle iniziative contro l'annuale parata militare nel giorno della festa della Repubblica. La carovana del nord-est, dopo la tappa a Vicenza, domani sarà ad Assisi, penultima tappa del viaggio. La carovana del nord-ovest questo week end ha invece incontrato le realtà e i comitati di Livorno e Firenze che si battono contro l'ampliamento della base militare statunitense di Camp Darby. La carovana del sud infine, è stata a Napoli e ad Acerra per portare la propria solidarietà ai comitati popolari che si battono per l'obiettivo rifiuti zero.


Gr 13:00

ESTERI

LIBANO

Sembra Fonti televisive libanesi hanno riferito che questa notte le postazioni dell'esercito governativo sono state colpite da granate sparate dal campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, dove sono insediati dei miliziani di Fatah al-Islam. Questa mattina presto, sono state sentite anche raffiche di mitragliatrice dalla zona del campo: le truppe libanesi che lo circondano hanno successivamente lanciato almeno quattro granate all'interno del campo, dal quale si sono alzate colonne di fumo nero. Lo scambio di colpi non è mai cessato nonostante la tregua entrata in vigore martedì scorso

PALESTINA

Almeno tre attacchi aerei israeliani hanno colpito la striscia di Gaza nel corso della notte. Sono state prese di mira strutture usate dalla Forza di pronto intervento del Ministero degli interni dell'Anp nel nord e nella parte centrale dell'area. All'alba due palestinesi sono stati feriti gravemente dall'artiglieria israeliana nel sud della striscia di Gaza. I due stavano lanciando colpi di mortaio verso il territorio israeliano. Attorno alla città di Sderot sono caduti all'alba, secondo informazioni di Haaretz, sette razzi Qassam sparati dalla resistenza palestinese dalla striscia di Gaza.

Il direttore generale del ministero delle Finanze dell'Anp, Hisham Abu Nada, è stato rapito la scorsa notte da una quindicina di miliziani che hanno fatto irruzione nel suo ufficio di Gaza. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Maan.

IRAQ

Gli Stati Uniti, dopo aver contato le loro perdite in Iraq, dove nel solo mese di maggio sono morti oltre 100 militari americani, si apprestano a riallacciare le relazioni bilaterali con l'Iran per discutere della sicurezza in Iraq. Dopo 27 anni di gelo diplomatico, i colloqui tra le diplomazie dei due paesi iniziano questa mattina. E già arrivano i primi comunicati in merito a questi colloqui: il ministro degli Esteri di Teheran, Manuchehr Mottaki, ha detto che l'Iran è pronto ad aiutare il ritiro delle forze Usa dall'Iraq e dalla regione se c'è un cambiamento nel comportamento di Washington. Speriamo - ha aggiunto il capo della diplomazia iraniana - che vi sia una decisione realistica da parte degli americani sulla situazione in Iraq. Speriamo che ammettano gli errori nella loro politica che li ha portati al fallimento in quel Paese. Una seria decisione di cambiare questa politica favorirebbe il successo di questa tornata di colloqui e, se necessario, la continuazione dei colloqui.

AFGHANISTAN

Un attentatore suicida si è fatto esplodere questa mattina a Kunduz, nel nord dell'Afghanistan, al passaggio di un mezzo di guardie armate private statunitensi della Dyncorp, uccidendo due passanti. Dall’inizio dell’anno la guerra in Afghanistan ha ucciso almeno 2.152 persone (419 civili, 1.365 talebani o presunti tali, 304 militari afgani, 64 soldati della Nato). Intanto questa mattina la polizia afgana ha sparato contro una folla di manifestanti a Sheberghan, nella provincia settentrionale di Jowzjan, uccidendo almeno 13 persone e ferendone una trentina. La protesta, organizzata dal Jumbish-i-Milli, il partito del signore della guerra uzbeco Abdul Rashid Dostum, era diretta contro il governatore provinciale Juma Khan Hamdard, di cui i manifestanti chiedevano le dimissioni. Alcuni di loro erano armati e hanno assaltato la sede del governatorato urlando "Morte al governo".

NIGERIA

I sindacati dei lavoratori nigeriani hanno iniziato oggi uno sciopero generale di due giorni alla vigilia del giuramento del neoeletto presidente Umaru Yar'Adua, prevista per domani per protestare contro le elezioni, a loro avviso irregolari, dello scorso mese. A Lagos, secondo la Bbc, uffici e banche sono chiuse e le strade sono vuote. Osservatori locali e internazionali hanno confermato che le elezioni sarebbero state caratterizzate da gravi brogli. I risultati sarebbero infatti stati annunciati anche in zone dove le elezioni non si sono effettivamente tenute, per motivi di sicurezza o perché i materiali elettorali non sono stati consegnati ai seggi. In tali aeree i candidati del Partito Democratico Popolare di Yar'Adua avrebbero ottenuto vittorie schiaccianti. La commissione elettorale ha rigettato le accuse, mentre in neopresidente Yar'Adua ha promesso che introdurrà riforme elettorali. I due principali candidati dell'opposizione hanno denunciato i risultati.

UCRAINA

Soddisfazione di Unione Europea e Russia per l’intesa raggiunta in Ucraina tra il presidente filo occidentale Iushenko e il premier Ianukovic, vicino a Mosca. I due si sono accordati per la tenuta di elezioni anticipate, il prossimo 30 settembre, cercando di mettere fine ad una lunga crisi istituzionale

GIAPPONE

Il ministro dell'Agricoltura giapponese, Toshikatsu Matsuouka, coinvolto in uno scandalo di tangenti, si è suicidato impiccandosi nel suo appartamento in una residenza per parlamentari. Matsuoka non era stato in grado di fornire spiegazioni sull'origine di alcune spese della sua segreteria e gli era stata chiesta ragione di alcune donazioni provenienti da ditte sospettate di essere coinvolte in un racket degli appalti pubblici.

GUATEMALA

Un dirigente del partito Encuentro por Guatemala (Eg), che appoggia la candidatura presidenziale del premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù, e un militante di un altro movimento, sono stati assassinati nelle ultime 24 ore. Dalla metà dello scorso anno, questo è il terzo dirigente dipartimentale appartenente alla formazione di centrosinistra che appoggia la Menchù ad essere colpito a morte.

ITALIA

LAMPEDUSA

Sono giunti a Lampedusa 27 persone soccorse ieri sera dalla nave Orione della Marina Militare. Gli immigrati sono stati soccorsi a 60 miglia dalle coste libiche,dopo essere rimasti aggrappati per oltre 24 ore alle gabbie per l'allevamento dei tonni trainate da un rimorchiatore maltese. L'unita' italiana era intervenuta dopo una giornata di convulse trattative diplomatiche tra Malta e la Libia che si erano rifiutate di prestare soccorso ai naufraghi.


Gr 9:30

ESTERI

LIBANO

Regge in Libano la fragile tregua decretata martedì scorso fra l’esercito regolare e l’organizzazione Fatah Al Silam, legata ad Al Qaeda,. A preoccupare, però, in queste ultime ore è la grave crisi politica in cui sta precipitando il Paese. Intanto il campo profughi palestinese di Nahr el Bared è circondato dall'esercito libanese e si attendono le prossime ore per una decisione.

PALESTINA

Nuove incursioni aeree israeliane su Gaza come ritorsione per il lancio di razzi Qassam contro la cittadina di Sderot, dove una persona è morta. Intanto Hamas ha respinto il piano per una tregua tra tutti i movimenti palestinesi e lo Stato ebraico, avanzato dal presidente Abu Mazen.

IRAQ

Gli Stati Uniti dopo aver contato le loro perdite in Iraq, dove nel solo mese di maggio sono morti oltre 100 militari americani. Si apprestano a rilanciare le relazioni bilaterali con l'Iran per discutere della sicurezza in Iraq. Dopo 27 anni di gelo diplomatico, i colloqui tra le diplomazie dei due paesi iniziano questa mattina.

UCRAINA

Soddisfazione di Unione Europea e Russia per l’intesa raggiunta in Ucraina tra il presidente filo occidentale Iushenko e il premier Ianukovic, vicino a Mosca. I due si sono accordati per la tenuta di elezioni anticipate, il prossimo 30 settembre, cercando di mettere fine ad una lunga crisi istituzionale

AFGHANISTAN

Un attentatore suicida si è fatto esplodere questa mattina a Kunduz, nel nord dell'Afghanistan, al passaggio di un mezzo di guardie armate private statunitensi della Dyncorp, uccidendo due passanti. Un portavoce del contingente Isaf-Nato tedesco, che ha il comando in provincia di Kunduz, ha detto che non vi erano soldati tedeschi sul luogo dell'attentato. Quello di oggi, che non e' ancora stato rivendicato, e' il secondo attentato in meno di due settimane, il terzo in un mese e mezzo, in provincia di Konduz, che, come le altre province del nord afghano, era ritenuta finora relativamente immune alla guerriglia talebana. Dall’inizio dell’anno la guerra in Afghanistan ha ucciso almeno 2.152 persone (419 civili, 1.365 talebani o presunti tali, 304 militari afgani, 64 soldati della Nato).

GIAPPONE

Il ministro dell'Agricoltura giapponese, Toshikatsu Matsuouka, coinvolto in uno scandalo di tangenti, si è suicidato impiccandosi nel suo appartamento in una residenza per parlamentari. Matsuoka non era stato in grado di fornire spiegazioni sull'origine di alcune spese della sua segreteria e gli era stata chiesta ragione di alcune donazioni provenienti da ditte sospettate di essere coinvolte in un racket degli appalti pubblici.

ITALIA


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gror070528 (last edited 2008-06-26 10:01:29 by anonymous)