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Da Paula: dalle 15.46 ci lavoro io. Inserite pure le vostre note, articoli e commenti specificando chi siete e cosa. Un beso. ------------ = Gr serale di venerdi 7 giugno - ore 19.30 = '''Dal Mondo''' PALESTINA - Dopo Ramallah ieri, Betlemme e Hebron nella notte, in mattinata truppe israeliane appoggiate da una trentina di carri armati hanno compiuto un'ennesima irruzione in Cisgiordania penetrando a Jenin, ove gia' avevano fatto irruzione 24 ore fa per poi ritirarsi e attestanrsi tutto intorno, circondando la citta'. Stando a quanto riferito dalla stessa radio statale ebraica, a Jenin gli occupanti hanno anche aperto il fuoco, sebbene per lo piu' si sia trattato di colpi di avvertimento esplosi in aria a scopo intimidatorio. Non si ha in effetti notizia di combattimenti con la resistenza palestinese. I soldati hanno poi preso a effettuare rastrellamenti casa per casa alla ricerca di presunti estremisti da catturare. Mentre le truppe israeliane compievano l'ennesima irruzione in Cisgiordania, a Gerusalemme si teneva un gay pride per la pace. Infatti nelle vie del centro della città si teneva sfilata - senza precedenti nel suo genere nella citta' - di omosessuali e lesbiche convocata con lo slogan: 'Amore senza confini'. I partecipanti - fra cui una delegazione italiana di Arcigay - prevedono di lanciare in aria palloncini neri in ricordo degli israeliani e dei palestinesi uccisi in 20 mesi di intifada. La sfilata ha destato fortissima ostilita' negli ambienti ebraici ortodossi della citta'. Secondo la lista cittadina di Shas, quella odierna e' in realta' una sfilata della vergogna, conodotta da gente malata e disgustosa. Rabbini ultraortodossi, pur deprecando la iniziativa, hanno fatto appello ai loro fedeli di non avvicinarsi affatto alla manifestazione, anche per non esporre i timorati alla vista di persone degne di essere condannate. Militanti del gruppo di estrema destra Kach hanno invece preannunciato che cercheranno di compiere azioni di disturbo INDIA - PAKISTAN - Ancora scontri lungo il confine del Kashmir: vittime da entrambe le parti hanno denunciato rispettivamente che almeno tre civili indiani e uno pakistano sarebbero rimasti uccisi a causa del massiccio fuoco di cannoni e mortai nemici a ridosso del confine; da entrambe le parti ci sarebbero anche stati feriti. Le vittime indiane sono morte in seguito ai bombardamenti su Jallas, un villaggio del distretto di Poonch situato nel sud-ovest dello Stato conteso del Jammu e Kashmir. La vittima pakistana è invece stata colpita a Mandol, una località nel distretto di Hajira dell'Azar Kashmir, la porzione di territorio sotto la sovranità di Islamabad; gli scontri di artiglieria, stando a fonti della polizia locale, avrebbero interessato tre settori sui sette in cui complessivamente è suddiviso. Questo mentre prosegue l'operazione di mediazione del vice segretario di Stato nordamericano Richard Armitage in missione nella regione. [http://www.rainews24.it Rai News] ECUADOR - La polizia ecuadoriana ha violentemente sgomberato un gruppo di venticinque contadini che da oltre un mese erano accampati al chilometro 32 della strada tra la capitale Quito e la città di Lago Agrio. Le/i contadin@ protestavano contro l'OCP (Oleoducto de Crudos Pesados) la cui costruzione ha già avuto inizio in Settembre 2001. Almeno undici persone sono rimaste ferite nell'azione dei poliziotti. Contro la partecipazione delle aziende italiane all'Ocp (l'AGP è parte del Consorzio costruttore mentre la BNL è coinvolta nel finanziamento) è in corso una campagna di mobilitazione che, proprio in questi giorni, ha inviato una "carovana" in Ecuador per verificare l'impatto ambientale e sociale del megaprogetto. USA - Con un discorso televisivo in prima serata, il presidente Usa, George W. Bush, ha annunciato ieri sera cambiamenti radicali nel sistema della sicurezza nazionale, con l'obiettivo dichiarato di continuare la guerra al denominato terrorismo. Quattro le aree d'intervento: sicurezza dei confini e dei trasporti, stato di preparazione all'emergenza e alla risposta, misure contro il bio-terrorismo e protezione delle infrastrutture. Intanto Sempre ieri l'Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Mary Robinson, ha criticato le misure statunitensi tese a rafforzare la sicurezza nei punti di ingresso degli Usa per impedire l'entrata a tutti coloro che sono potenzialmente pericolosi per la sicurezza nazionale. La signora Robinson ha sollevato timori che in nome della guerra al terrorismo possano essere introdotte legislazioni che ledono le libertà civili. Le nuove misure, stando al ministro della giustizia Usa John Ashcroft, solo nei primi 12 mesi porterebbero a schedare più di 100mila persone prima dell'ingresso, con particolare attenzione a tutti coloro che provengono dal Medio Oriente, da nazioni musulmane. [http://www.misna.org/ MISNA] ARGENTINA - Il famigerato Fondo monetario internazionale (Fmi) ha annunciato ieri che già la prossima settimana una missione potrebbe recarsi a Buenos Aires per valutare la possibilità di concedere un nuovo pacchetto di aiuti finanziari all'Argentina. Il portavoce dell'organismo, Tom Dawson, durante una conferenza stampa ha segnalato che la data esatta dell'arrivo dei funzionari verrà comunicata nei prossimi giorni, dopo che i responsabili del Fmi e quelli del ministero dell'economia argentino avranno trovato un accordo. Il governo argentino attendeva da tempo l'arrivo di una nuova delegazione del Fondo monetario nel Paese. L'esecutivo nei giorni scorsi ha applicato ed approvato una serie di misure economiche, che erano state poste come condizione dal Fmi per sbloccare i fondi congelati lo scorso dicembre. [http://www.misna.org/ MISNA] AFRICA - Ennesimo drammatico appello del Programma alimentare mondiale (Pam). Sono circa 12,8 milioni le persone minacciate quest'anno dalla carestia in sei Paesi nell'Africa australe. L'allarme è stato lanciato, giovedì dal vice-direttore esecutivo del Pam, Jean-Jacques Graisse, nell'ambito di una riunione che si chiuderà oggi, a Johannesburg (Sudafrica). Vi partecipano un centinaio di delegati di agenzie umanitarie e Paesi donatori, chiamati ad esaminare la situazione nei Paesi più colpiti: Zimbabwe, Malawi, Lesotho, Swaziland, Zambia e Mozambico. "È evidente che si tratta di una crisi di enormi proporzioni. La situazione si aggrava di giorno in giorno e richiede un intervento urgente", ha dichiarato Graisse, precisando che le operazioni di emergenza attualmente condotte dalla sua agenzia garantiscono l'alimentazione di 4,6 milioni di persone nella regione, sebbene finora i contributi internazionali agli aiuti siano stati solo del 46 per cento.[http://www.misna.org/ MISNA] NEPAL - La libertà di stampa ha subito pesanti restrizioni in Nepal da quando, nel novembre scorso, il governo ha proclamato lo stato di emergenza questo nel tentativo di sconfiggere la guerriglia maoista. A denunciarlo è il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), organizzazione non governativa che di recente ha inviato propri rappresentanti del Paese asiatico appunto per verificare l’effettivo grado di libertà dei giornalisti nepalesi. Ne è emerso che, da novembre, oltre un centinaio di operatori dei media è stato arrestato, nella maggior parte dei casi senza il necessario mandato. Alcuni di essi sono ancora in carcere e questo, sostiene Cpj, ha contribuito a creare un clima di paura e di censura. Due esponenti del Comitato hanno incontrato in questi giorni il primo ministro nepalese Sher Bahadur Deuba e lo hanno sollecitato, tra le altre cose, a favorire l’accesso dei media alle zone di conflitto. Si calcola che siano ormai quasi 3mila i morti da quando nel 1996 è iniziata la repressione nei confronti dei ribelli maoisti, i quali, ispirandosi agli insegnamenti di Mao Tze-Tung, intendono rovesciare la monarchia costituzionale e procedere ad una radicale riforma agraria. [http://www.misna.org/ MISNA] Australia - I tassi di suicidio nei centri di detezione per richiedenti asilo in Australia sono almeno 10 volte piu' alti della popolazione in generale. Lo afferma uno studio del Collegio degli psichiatri di Australia e Nuova Zelanda, presentato alla delegazione del 'Comitato Onu sulla detenzione arbitraria', che ha appena concluso un'ispezione dei centri. Secondo la presidente del Collegio degli psichiatri Louise Newman lo studio mostra che autolesioni e tentativi di suicidio sono ormai ''endemici in tutti i centri, anche tra i minori che non hanno ancora raggiunto la puberta''. ''Non c'e' alcun dubbio nella mente degli psichiatri che la detenzione e' tossica per la salute mentale ed e' all'origine di una gamma di problemi di salute mentale''. Ha aggiunto che le conclusioni della visita dell'Onu avallano i ripetuti appelli degli psichiatri e di altre organizzazioni religiose e di assistenza, di liberare dalla detenzione almeno i minori e le donne. La delegazione ha trascorso le ultime due settimane visitando cinque dei centri di detenzione, per lo piu' situati in zone remote dell'entroterra, e ha espresso preoccupazioni su vari aspetti, a partire dalla lunghezza ed incertezza dell'attesa di una decisione sulle domande di asilo, che portano ad una ''sindrome di depressione collettiva''. Il capo della delegazione, il giudice Louis Joinet, ha detto che ''i criminali comuni hanno un futuro piu' certo dei detenuti nei campi'' e ha in particolare criticato la detenzione di bambini e minorenni, di donne incinte, di persone disabili e di anziani''. Secondo il ministro dell'Immigrazione Philip Ruddock non e' il governo ma la delegazione dell'Onu che dovrebbe sentirsi in imbarazzo, per le critiche ''infondate'' rivolte alla politica australiana di detenzione obbligatoria. Ha aggiunto che il rapporto non e' credibile perche' basato solo su informazioni venute da gruppi di sostegno dei profughi e non e' stato sottoposto alle verifiche del governo. (ANSA). '''Dall'Italia''' PADOVA - Domani a Padova sfilerà la parade, il corteo nazionale gay, lesbico, transgender, bisessuale per rivendicare tutti quei diritti di libertà che ancor oggi sono negati a una parte cospicua dei cittadini. Padova è stata scelta come città del pride 2002 in quanto rappresenta il centro culturale, economico e geografico del nordest, territorio molto ricco economicamente ma altrettanto difficile sul fronte dell'accettazione delle diversità. La prima parte dell'evento, il Pride del Nordest, -da marzo a maggio- sta ancora coinvolgendo tutte le associazioni omosessuali e transessuali del nordest che organizzano iniziative culturali, conferenze, rassegne di cinema, feste. La seconda parte, si è concentrata nella città di Padova dal 4 giugno, inaugurazione del PADOVA PRIDE 2002, fino all'8 giugno, con il corteo che vedrà la partecipazione di migliaia di persone che attraverseranno tutta la città, "invadendola" pacificamente. ROR PALERMO - Hanno trascorso la seconda notte nella Cattedrale di Palermo, i senza casa che da mercoledi' occupano pacificamente il duomo per chiedere un alloggio popolare. Per oggi pomeriggio i manifestanti, una ventina di famiglie del "Comitato di lotta per la casa", hanno indetto una assemblea cittadina per sensibilizzare l'opinione pubblica sul loro problema e sollecitare la ricerca di una soluzione. A fianco dei senza casa, si schiera intanto il Forum Sociale di Palermo che spiega come l'occupazione della Cattedrale non sia "un atto ostile verso la chiesa palermitana e il suo massimo luogo di culto, ma piuttosto l'espressione della disperazione motivata da mesi di lotte civili, pacifiche, sofferte e piene di sacrifici personali, ma ancora senza risposte certe". Torino - Sciopero di quattro ore e corteo a Torino, stamane, contro il piano di esuberi deciso dalla Fiat: migliaia di lavoratori - 2-3 mila secondo le forze dell' ordine, oltre 10 mila per i sindacati - sono partiti dal cancello 5 di Mirafiori per attraversare la citta' e giungere in piazza Castello. Alta l' adesione allo sciopero secondo i sindacati: per la Fiom la media e' stata dell' 80-85% con punte del 100% alla Teksid di Crescentino e alla Microtecnica, un' azienda dell' indotto. Al corteo hanno aderito anche i lavoratori di numerose aziende dell' indotto per le quali il contraccolpo della crisi Fiat sarebbe la perdita di circa 10 mila posti di lavoro. Nel corteo sventolano le bandiere dei sindacati metalmeccanici, quelle dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista. Uno striscione dei lavoratori della New Box rappresentava i timori dell' indotto: ''Non siamo operai Fiat, ma siamo legati dalla medesima situazione: 70 famiglie licenziate''. [http://www.ansa.it ANSA] Roma - Oggi c'è stato un presidio di lavoratrici precarie del trasporto scuola in ottavo municipio. ------------ = Gr serale di venerdi 7 giugno - ore 19.30 = = SOMMARIO = '''Dal Mondo''' '''Dall'Italia''' = DAL MONDO = = DALL'ITALIA = -------------- |
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presidiolavoratrici precarie trasporto scuola in ottavo municipio. | Presidio lavoratrici precarie trasporto scuola in ottavo municipio. = Aggiornamento ore 12.30 = Sciopero di quattro ore e corteo a Torino, stamane, contro il piano di esuberi deciso dalla Fiat: migliaia di lavoratori - 2-3 mila secondo le forze dell' ordine, oltre 10 mila per i sindacati - sono partiti dal cancello 5 di Mirafiori per attraversare la citta' e giungere in piazza Castello. Alta l' adesione allo sciopero secondo i sindacati: per la Fiom la media e' stata dell' 80-85% con punte del 100% alla Teksid di Crescentino e alla Microtecnica, un' azienda dell' indotto. Al corteo hanno aderito anche i lavoratori di numerose aziende dell' indotto per le quali il contraccolpo della crisi Fiat sarebbe la perdita di circa 10 mila posti di lavoro. Nel corteo sventolano le bandiere dei sindacati metalmeccanici, quelle dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista. Uno striscione dei lavoratori della New Box rappresentava i timori dell' indotto: ''Non siamo operai Fiat, ma siamo legati dalla medesima situazione: 70 famiglie licenziate''. [http://www.ansa.it ANSA] I dirigenti delle Legacoop della Calabria, i presidenti delle cooperative associate e numerosi soci hanno raccolto le loro impronte digitali, corredate di dati anagrafiche. La documentazione raccolta e' stata gia' inviata al Questore di Catanzaro. Si tratta, ha spiegato Quirino Ledda, responsabile del settore servizi della Lega delle cooperative calabrese, di una forma di protesta contro la nuova legge Bossi-Fini sull'immigrazione ed in particolare contro la normativa che prevede l'identificazione degli immigrati attraverso il rilevamento delle impronte. Nei mesi scorsi l'associazione cooperativa aveva diffuso i dati di un sondaggio in base al quale la gran parte della popolazione calabrese risulterebbe favorevole alla presenza di lavoratori immigrati sul territorio regionale. ''' Australia''' I tassi di suicidio nei centri di detezione per richiedenti asilo in Australia sono almeno 10 volte piu' alti della popolazione in generale. Lo afferma uno studio del Collegio degli psichiatri di Australia e Nuova Zelanda, presentato alla delegazione del 'Comitato Onu sulla detenzione arbitraria', che ha appena concluso un'ispezione dei centri. Secondo la presidente del Collegio degli psichiatri Louise Newman lo studio mostra che autolesioni e tentativi di suicidio sono ormai ''endemici in tutti i centri, anche tra i minori che non hanno ancora raggiunto la puberta''. ''Non c'e' alcun dubbio nella mente degli psichiatri che la detenzione e' tossica per la salute mentale ed e' all'origine di una gamma di problemi di salute mentale''. Ha aggiunto che le conclusioni della visita dell'Onu avallano i ripetuti appelli degli psichiatri e di altre organizzazioni religiose e di assistenza, di liberare dalla detenzione almeno i minori e le donne. La delegazione ha trascorso le ultime due settimane visitando cinque dei centri di detenzione, per lo piu' situati in zone remote dell'entroterra, e ha espresso preoccupazioni su vari aspetti, a partire dalla lunghezza ed incertezza dell'attesa di una decisione sulle domande di asilo, che portano ad una ''sindrome di depressione collettiva''. Il capo della delegazione, il giudice Louis Joinet, ha detto che ''i criminali comuni hanno un futuro piu' certo dei detenuti nei campi'' e ha in particolare criticato la detenzione di bambini e minorenni, di donne incinte, di persone disabili e di anziani''. Secondo il ministro dell'Immigrazione Philip Ruddock non e' il governo ma la delegazione dell'Onu che dovrebbe sentirsi in imbarazzo, per le critiche ''infondate'' rivolte alla politica australiana di detenzione obbligatoria. Ha aggiunto che il rapporto non e' credibile perche' basato solo su informazioni venute da gruppi di sostegno dei profughi e non e' stato sottoposto alle verifiche del governo. (ANSA). XMC |
Da Paula: dalle 15.46 ci lavoro io. Inserite pure le vostre note, articoli e commenti specificando chi siete e cosa. Un beso.
Gr serale di venerdi 7 giugno - ore 19.30
Dal Mondo
PALESTINA - Dopo Ramallah ieri, Betlemme e Hebron nella notte, in mattinata truppe israeliane appoggiate da una trentina di carri armati hanno compiuto un'ennesima irruzione in Cisgiordania penetrando a Jenin, ove gia' avevano fatto irruzione 24 ore fa per poi ritirarsi e attestanrsi tutto intorno, circondando la citta'. Stando a quanto riferito dalla stessa radio statale ebraica, a Jenin gli occupanti hanno anche aperto il fuoco, sebbene per lo piu' si sia trattato di colpi di avvertimento esplosi in aria a scopo intimidatorio. Non si ha in effetti notizia di combattimenti con la resistenza palestinese. I soldati hanno poi preso a effettuare rastrellamenti casa per casa alla ricerca di presunti estremisti da catturare. Mentre le truppe israeliane compievano l'ennesima irruzione in Cisgiordania, a Gerusalemme si teneva un gay pride per la pace. Infatti nelle vie del centro della città si teneva sfilata - senza precedenti nel suo genere nella citta' - di omosessuali e lesbiche convocata con lo slogan: 'Amore senza confini'. I partecipanti - fra cui una delegazione italiana di Arcigay - prevedono di lanciare in aria palloncini neri in ricordo degli israeliani e dei palestinesi uccisi in 20 mesi di intifada. La sfilata ha destato fortissima ostilita' negli ambienti ebraici ortodossi della citta'. Secondo la lista cittadina di Shas, quella odierna e' in realta' una sfilata della vergogna, conodotta da gente malata e disgustosa. Rabbini ultraortodossi, pur deprecando la iniziativa, hanno fatto appello ai loro fedeli di non avvicinarsi affatto alla manifestazione, anche per non esporre i timorati alla vista di persone degne di essere condannate. Militanti del gruppo di estrema destra Kach hanno invece preannunciato che cercheranno di compiere azioni di disturbo
INDIA - PAKISTAN - Ancora scontri lungo il confine del Kashmir: vittime da entrambe le parti hanno denunciato rispettivamente che almeno tre civili indiani e uno pakistano sarebbero rimasti uccisi a causa del massiccio fuoco di cannoni e mortai nemici a ridosso del confine; da entrambe le parti ci sarebbero anche stati feriti. Le vittime indiane sono morte in seguito ai bombardamenti su Jallas, un villaggio del distretto di Poonch situato nel sud-ovest dello Stato conteso del Jammu e Kashmir. La vittima pakistana è invece stata colpita a Mandol, una località nel distretto di Hajira dell'Azar Kashmir, la porzione di territorio sotto la sovranità di Islamabad; gli scontri di artiglieria, stando a fonti della polizia locale, avrebbero interessato tre settori sui sette in cui complessivamente è suddiviso. Questo mentre prosegue l'operazione di mediazione del vice segretario di Stato nordamericano Richard Armitage in missione nella regione. [http://www.rainews24.it Rai News]
ECUADOR - La polizia ecuadoriana ha violentemente sgomberato un gruppo di venticinque contadini che da oltre un mese erano accampati al chilometro 32 della strada tra la capitale Quito e la città di Lago Agrio. Le/i contadin@ protestavano contro l'OCP (Oleoducto de Crudos Pesados) la cui costruzione ha già avuto inizio in Settembre 2001. Almeno undici persone sono rimaste ferite nell'azione dei poliziotti. Contro la partecipazione delle aziende italiane all'Ocp (l'AGP è parte del Consorzio costruttore mentre la BNL è coinvolta nel finanziamento) è in corso una campagna di mobilitazione che, proprio in questi giorni, ha inviato una "carovana" in Ecuador per verificare l'impatto ambientale e sociale del megaprogetto.
USA - Con un discorso televisivo in prima serata, il presidente Usa, George W. Bush, ha annunciato ieri sera cambiamenti radicali nel sistema della sicurezza nazionale, con l'obiettivo dichiarato di continuare la guerra al denominato terrorismo. Quattro le aree d'intervento: sicurezza dei confini e dei trasporti, stato di preparazione all'emergenza e alla risposta, misure contro il bio-terrorismo e protezione delle infrastrutture. Intanto Sempre ieri l'Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Mary Robinson, ha criticato le misure statunitensi tese a rafforzare la sicurezza nei punti di ingresso degli Usa per impedire l'entrata a tutti coloro che sono potenzialmente pericolosi per la sicurezza nazionale. La signora Robinson ha sollevato timori che in nome della guerra al terrorismo possano essere introdotte legislazioni che ledono le libertà civili. Le nuove misure, stando al ministro della giustizia Usa John Ashcroft, solo nei primi 12 mesi porterebbero a schedare più di 100mila persone prima dell'ingresso, con particolare attenzione a tutti coloro che provengono dal Medio Oriente, da nazioni musulmane. [http://www.misna.org/ MISNA]
ARGENTINA - Il famigerato Fondo monetario internazionale (Fmi) ha annunciato ieri che già la prossima settimana una missione potrebbe recarsi a Buenos Aires per valutare la possibilità di concedere un nuovo pacchetto di aiuti finanziari all'Argentina. Il portavoce dell'organismo, Tom Dawson, durante una conferenza stampa ha segnalato che la data esatta dell'arrivo dei funzionari verrà comunicata nei prossimi giorni, dopo che i responsabili del Fmi e quelli del ministero dell'economia argentino avranno trovato un accordo. Il governo argentino attendeva da tempo l'arrivo di una nuova delegazione del Fondo monetario nel Paese. L'esecutivo nei giorni scorsi ha applicato ed approvato una serie di misure economiche, che erano state poste come condizione dal Fmi per sbloccare i fondi congelati lo scorso dicembre. [http://www.misna.org/ MISNA]
AFRICA - Ennesimo drammatico appello del Programma alimentare mondiale (Pam). Sono circa 12,8 milioni le persone minacciate quest'anno dalla carestia in sei Paesi nell'Africa australe. L'allarme è stato lanciato, giovedì dal vice-direttore esecutivo del Pam, Jean-Jacques Graisse, nell'ambito di una riunione che si chiuderà oggi, a Johannesburg (Sudafrica). Vi partecipano un centinaio di delegati di agenzie umanitarie e Paesi donatori, chiamati ad esaminare la situazione nei Paesi più colpiti: Zimbabwe, Malawi, Lesotho, Swaziland, Zambia e Mozambico. "È evidente che si tratta di una crisi di enormi proporzioni. La situazione si aggrava di giorno in giorno e richiede un intervento urgente", ha dichiarato Graisse, precisando che le operazioni di emergenza attualmente condotte dalla sua agenzia garantiscono l'alimentazione di 4,6 milioni di persone nella regione, sebbene finora i contributi internazionali agli aiuti siano stati solo del 46 per cento.[http://www.misna.org/ MISNA]
NEPAL - La libertà di stampa ha subito pesanti restrizioni in Nepal da quando, nel novembre scorso, il governo ha proclamato lo stato di emergenza questo nel tentativo di sconfiggere la guerriglia maoista. A denunciarlo è il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), organizzazione non governativa che di recente ha inviato propri rappresentanti del Paese asiatico appunto per verificare l’effettivo grado di libertà dei giornalisti nepalesi. Ne è emerso che, da novembre, oltre un centinaio di operatori dei media è stato arrestato, nella maggior parte dei casi senza il necessario mandato. Alcuni di essi sono ancora in carcere e questo, sostiene Cpj, ha contribuito a creare un clima di paura e di censura. Due esponenti del Comitato hanno incontrato in questi giorni il primo ministro nepalese Sher Bahadur Deuba e lo hanno sollecitato, tra le altre cose, a favorire l’accesso dei media alle zone di conflitto. Si calcola che siano ormai quasi 3mila i morti da quando nel 1996 è iniziata la repressione nei confronti dei ribelli maoisti, i quali, ispirandosi agli insegnamenti di Mao Tze-Tung, intendono rovesciare la monarchia costituzionale e procedere ad una radicale riforma agraria. [http://www.misna.org/ MISNA]
Australia - I tassi di suicidio nei centri di detezione per richiedenti asilo in Australia sono almeno 10 volte piu' alti della popolazione in generale. Lo afferma uno studio del Collegio degli psichiatri di Australia e Nuova Zelanda, presentato alla delegazione del 'Comitato Onu sulla detenzione arbitraria', che ha appena concluso un'ispezione dei centri. Secondo la presidente del Collegio degli psichiatri Louise Newman lo studio mostra che autolesioni e tentativi di suicidio sono ormai endemici in tutti i centri, anche tra i minori che non hanno ancora raggiunto la puberta. Non c'e' alcun dubbio nella mente degli psichiatri che la detenzione e' tossica per la salute mentale ed e' all'origine di una gamma di problemi di salute mentale. Ha aggiunto che le conclusioni della visita dell'Onu avallano i ripetuti appelli degli psichiatri e di altre organizzazioni religiose e di assistenza, di liberare dalla detenzione almeno i minori e le donne. La delegazione ha trascorso le ultime due settimane visitando cinque dei centri di detenzione, per lo piu' situati in zone remote dell'entroterra, e ha espresso preoccupazioni su vari aspetti, a partire dalla lunghezza ed incertezza dell'attesa di una decisione sulle domande di asilo, che portano ad una sindrome di depressione collettiva. Il capo della delegazione, il giudice Louis Joinet, ha detto che i criminali comuni hanno un futuro piu' certo dei detenuti nei campi e ha in particolare criticato la detenzione di bambini e minorenni, di donne incinte, di persone disabili e di anziani. Secondo il ministro dell'Immigrazione Philip Ruddock non e' il governo ma la delegazione dell'Onu che dovrebbe sentirsi in imbarazzo, per le critiche infondate rivolte alla politica australiana di detenzione obbligatoria. Ha aggiunto che il rapporto non e' credibile perche' basato solo su informazioni venute da gruppi di sostegno dei profughi e non e' stato sottoposto alle verifiche del governo. (ANSA). Dall'Italia PADOVA - Domani a Padova sfilerà la parade, il corteo nazionale gay, lesbico, transgender, bisessuale per rivendicare tutti quei diritti di libertà che ancor oggi sono negati a una parte cospicua dei cittadini. Padova è stata scelta come città del pride 2002 in quanto rappresenta il centro culturale, economico e geografico del nordest, territorio molto ricco economicamente ma altrettanto difficile sul fronte dell'accettazione delle diversità. La prima parte dell'evento, il Pride del Nordest, -da marzo a maggio- sta ancora coinvolgendo tutte le associazioni omosessuali e transessuali del nordest che organizzano iniziative culturali, conferenze, rassegne di cinema, feste. La seconda parte, si è concentrata nella città di Padova dal 4 giugno, inaugurazione del PADOVA PRIDE 2002, fino all'8 giugno, con il corteo che vedrà la partecipazione di migliaia di persone che attraverseranno tutta la città, "invadendola" pacificamente. ROR PALERMO - Hanno trascorso la seconda notte nella Cattedrale di Palermo, i senza casa che da mercoledi' occupano pacificamente il duomo per chiedere un alloggio popolare. Per oggi pomeriggio i manifestanti, una ventina di famiglie del "Comitato di lotta per la casa", hanno indetto una assemblea cittadina per sensibilizzare l'opinione pubblica sul loro problema e sollecitare la ricerca di una soluzione. A fianco dei senza casa, si schiera intanto il Forum Sociale di Palermo che spiega come l'occupazione della Cattedrale non sia "un atto ostile verso la chiesa palermitana e il suo massimo luogo di culto, ma piuttosto l'espressione della disperazione motivata da mesi di lotte civili, pacifiche, sofferte e piene di sacrifici personali, ma ancora senza risposte certe". Torino - Sciopero di quattro ore e corteo a Torino, stamane, contro il piano di esuberi deciso dalla Fiat: migliaia di lavoratori - 2-3 mila secondo le forze dell' ordine, oltre 10 mila per i sindacati - sono partiti dal cancello 5 di Mirafiori per attraversare la citta' e giungere in piazza Castello. Alta l' adesione allo sciopero secondo i sindacati: per la Fiom la media e' stata dell' 80-85% con punte del 100% alla Teksid di Crescentino e alla Microtecnica, un' azienda dell' indotto. Al corteo hanno aderito anche i lavoratori di numerose aziende dell' indotto per le quali il contraccolpo della crisi Fiat sarebbe la perdita di circa 10 mila posti di lavoro. Nel corteo sventolano le bandiere dei sindacati metalmeccanici, quelle dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista. Uno striscione dei lavoratori della New Box rappresentava i timori dell' indotto: Roma - Oggi c'è stato un presidio di lavoratrici precarie del trasporto scuola in ottavo municipio.
Dal Mondo Dall'Italia
Palestina Dopo Ramallah ieri, Betlemme e Hebron nella notte, in mattinata truppe israeliane appoggiate da una trentina di carri armati hanno compiuto un'ennesima irruzione in Cisgiordania penetrando a Jenin, ove gia' avevano fatto irruzione 24 ore fa per poi ritirarsi e attestanrsi tutto intorno, circondando la citta'. Stando a quanto riferito dalla stessa radio statale ebraica, a Jenin gli occupanti hanno anche aperto il fuoco, sebbene per lo piu' si sia trattato di colpi di avvertimento esplosi in aria a scopo intimidatorio. Non si ha in effetti notizia di combattimenti con la resistenza palestinese. I soldati hanno poi preso a effettuare rastrellamenti casa per casa alla ricerca di presunti estremisti da catturare. La polizia di Gerusalemme e' presente in forze stamane nelle vie del centro a presidiare la sfilata - senza precedenti nel suo genere nella citta' - di omosessuali e lesbiche convocata con lo slogan: 'Amore senza confini'. I partecipanti - fra cui una delegazione italiana di Arcigay guidata dal responsabile per l'estero Renato Sabbadini - prevedono di lanciare in aria palloncini neri in ricordo degli israeliani e dei palestinesi uccisi in 20 mesi di intifada. La sfilata ha destato fortissima ostilita' negli ambienti ebraici ortodossi della citta'. Secondo la lista cittadina di Shas, quella odierna Palermo Hanno trascorso la seconda notte nella Cattedrale di Palermo, i senza casa che da mercoledi' occupano pacificamente il duomo per chiedere un alloggio popolare. Per oggi pomeriggio i manifestanti, una ventina di famiglie del "Comitato di lotta per la casa", hanno indetto una assemblea cittadina per sensibilizzare l'opinione pubblica sul loro problema e sollecitare la ricerca di una soluzione. A fianco dei senza casa, si schiera intanto il Forum Sociale di Palermo che spiega come l'occupazione della Cattedrale non sia "un atto ostile verso la chiesa palermitana e il suo massimo luogo di culto, ma piuttosto l'espressione della disperazione motivata da mesi di lotte civili, pacifiche, sofferte e piene di sacrifici personali, ma ancora senza risposte certe". Scioperi FIAT Sciopero di quattro ore oggi a Torino per i lavoratori della Fiat, allargato anche all'indotto. L'agitazione è stata indetta unitariamente da Fiom, Fim, Uilm e Fismic. Ma anche i metalmeccanci dell'Ugl annunciano che incroceranno le braccia: "Vogliamo l'apertura di un negoziato vero" ha dichiarato ieri il segretario nazionale di categoria. Roma Presidio lavoratrici precarie trasporto scuola in ottavo municipio.
Sciopero di quattro ore e corteo a Torino, stamane, contro il piano di esuberi deciso dalla Fiat: migliaia di lavoratori - 2-3 mila secondo le forze dell' ordine, oltre 10 mila per i sindacati - sono partiti dal cancello 5 di Mirafiori per attraversare la citta' e giungere in piazza Castello. Alta l' adesione allo sciopero secondo i sindacati: per la Fiom la media e' stata dell' 80-85% con punte del 100% alla Teksid di Crescentino e alla Microtecnica, un' azienda dell' indotto. Al corteo hanno aderito anche i lavoratori di numerose aziende dell' indotto per le quali il contraccolpo della crisi Fiat sarebbe la perdita di circa 10 mila posti di lavoro. Nel corteo sventolano le bandiere dei sindacati metalmeccanici, quelle dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista. Uno striscione dei lavoratori della New Box rappresentava i timori dell' indotto: I dirigenti delle Legacoop della Calabria, i presidenti delle cooperative associate e numerosi soci hanno raccolto le loro impronte digitali, corredate di dati anagrafiche. La documentazione raccolta e' stata gia' inviata al Questore di Catanzaro. Si tratta, ha spiegato Quirino Ledda, responsabile del settore servizi della Lega delle cooperative calabrese, di una forma di protesta contro la nuova legge Bossi-Fini sull'immigrazione ed in particolare contro la normativa che prevede l'identificazione degli immigrati attraverso il rilevamento delle impronte. Nei mesi scorsi l'associazione cooperativa aveva diffuso i dati di un sondaggio in base al quale la gran parte della popolazione calabrese risulterebbe favorevole alla presenza di lavoratori immigrati sul territorio regionale. Australia I tassi di suicidio nei centri di detezione per richiedenti asilo in Australia sono almeno 10 volte piu' alti della popolazione in generale. Lo afferma uno studio del Collegio degli psichiatri di Australia e Nuova Zelanda, presentato alla delegazione del 'Comitato Onu sulla detenzione arbitraria', che ha appena concluso un'ispezione dei centri. Secondo la presidente del Collegio degli psichiatri Louise Newman lo studio mostra che autolesioni e tentativi di suicidio sono ormai Gr serale di venerdi 7 giugno - ore 19.30
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