Aggiornamento delle ore 11.00

Palestina

Dopo Ramallah ieri, Betlemme e Hebron nella notte, in mattinata truppe israeliane appoggiate da una trentina di carri armati hanno compiuto un'ennesima irruzione in Cisgiordania penetrando a Jenin, ove gia' avevano fatto irruzione 24 ore fa per poi ritirarsi e attestanrsi tutto intorno, circondando la citta'. Stando a quanto riferito dalla stessa radio statale ebraica, a Jenin gli occupanti hanno anche aperto il fuoco, sebbene per lo piu' si sia trattato di colpi di avvertimento esplosi in aria a scopo intimidatorio. Non si ha in effetti notizia di combattimenti con la resistenza palestinese. I soldati hanno poi preso a effettuare rastrellamenti casa per casa alla ricerca di presunti estremisti da catturare.

La polizia di Gerusalemme e' presente in forze stamane nelle vie del centro a presidiare la sfilata - senza precedenti nel suo genere nella citta' - di omosessuali e lesbiche convocata con lo slogan: 'Amore senza confini'. I partecipanti - fra cui una delegazione italiana di Arcigay guidata dal responsabile per l'estero Renato Sabbadini - prevedono di lanciare in aria palloncini neri in ricordo degli israeliani e dei palestinesi uccisi in 20 mesi di intifada. La sfilata ha destato fortissima ostilita' negli ambienti ebraici ortodossi della citta'. Secondo la lista cittadina di Shas, quella odierna e' in realta' una sfilata della vergogna, conodotta da gente malata e disgustosa. Rabbini ultraortodossi, pur deprecando la iniziativa, hanno fatto appello ai loro fedeli di non avvicinarsi affatto alla manifestazione, anche per non esporre i timorati alla vista di persone degne di essere condannate. Militanti del gruppo di estrema destra Kach hanno invece preannunciato che cercheranno di compiere azioni di disturbo, ad esempio lanciando uova contro la sfilata. Al di la' di queste polemiche, la polizia di Gerusalemme teme che la presenza di una folla di persone - gli organizzatori prevedono l'arrivo di alcune migliaia di persone - possa indurre militanti palestinesi a compiere nuovi attentati.

Palermo

Hanno trascorso la seconda notte nella Cattedrale di Palermo, i senza casa che da mercoledi' occupano pacificamente il duomo per chiedere un alloggio popolare. Per oggi pomeriggio i manifestanti, una ventina di famiglie del "Comitato di lotta per la casa", hanno indetto una assemblea cittadina per sensibilizzare l'opinione pubblica sul loro problema e sollecitare la ricerca di una soluzione. A fianco dei senza casa, si schiera intanto il Forum Sociale di Palermo che spiega come l'occupazione della Cattedrale non sia "un atto ostile verso la chiesa palermitana e il suo massimo luogo di culto, ma piuttosto l'espressione della disperazione motivata da mesi di lotte civili, pacifiche, sofferte e piene di sacrifici personali, ma ancora senza risposte certe".

Scioperi FIAT

Sciopero di quattro ore oggi a Torino per i lavoratori della Fiat, allargato anche all'indotto. L'agitazione รจ stata indetta unitariamente da Fiom, Fim, Uilm e Fismic. Ma anche i metalmeccanci dell'Ugl annunciano che incroceranno le braccia: "Vogliamo l'apertura di un negoziato vero" ha dichiarato ieri il segretario nazionale di categoria.

Roma

Presidio lavoratrici precarie trasporto scuola in ottavo municipio.

Aggiornamento ore 12.30

Sciopero di quattro ore e corteo a Torino, stamane, contro il piano di esuberi deciso dalla Fiat: migliaia di lavoratori - 2-3 mila secondo le forze dell' ordine, oltre 10 mila per i sindacati - sono partiti dal cancello 5 di Mirafiori per attraversare la citta' e giungere in piazza Castello. Alta l' adesione allo sciopero secondo i sindacati: per la Fiom la media e' stata dell' 80-85% con punte del 100% alla Teksid di Crescentino e alla Microtecnica, un' azienda dell' indotto. Al corteo hanno aderito anche i lavoratori di numerose aziende dell' indotto per le quali il contraccolpo della crisi Fiat sarebbe la perdita di circa 10 mila posti di lavoro. Nel corteo sventolano le bandiere dei sindacati metalmeccanici, quelle dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista. Uno striscione dei lavoratori della New Box rappresentava i timori dell' indotto: Non siamo operai Fiat, ma siamo legati dalla medesima situazione: 70 famiglie licenziate.(ANSA). BOT