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IRAQ
E' salito a 7 morti il bilancio dell'esplosione di due auto-bomba presso una moschea sciita nei dintorni di Baghdad. Lo ha riferito la polizia irachena, precisando che le esplosioni sono avvenute in prossimità della grande moschea di Kazimiyah.
Nelle ultime 24 ore sono stati ritrovati in varie zone dell'Iraq decine di cadaveri. A Baghdad ne sarebbero stati rinvenuti almeno 33 cadaveri, 8 a Falluja, altri 8 a nord di Hilla e 9 nei pressi di Muradiya, non lontano da Baquba. Ne danno notizia il ministero degli Interni iracheno e alcune agenzie stampa.
Intanto il numero di persone fuggite dalla propria casa in Iraq è quantificabile in circa 4,2 milioni. Lo ha affermato a Ginevra l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr)
PALESTINA
Due palestinesi, un anziano e un militante, sono stati uccisi oggi dall’esercito israeliano in due distinte incursioni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza: lo hanno riferito fonti mediche e della sicurezza palestinesi secondo cui il primo episodio è avvenuto a Hebron, nel sud della Cisgiordania, dove un uomo è stato ucciso dai soldati che hanno assaltato la sua casa per arrestare uno dei suoi figli; feriti anche la moglie dell’uomo e altre tre persone. Secondo un portavoce dell’esercito israeliano, i militari sarebbero stati attaccati da alcuni abitanti che hanno lanciato contro le truppe alcuni oggetti innocui. Altri due palestinesi ricercati sono stati arrestati. La seconda vittima è stata identificata come un attivista del braccio militare di Hamas: secondo i palestinesi è stato ucciso da un colpo sparato da un carro armato israeliano nei pressi del campo profughi di Jabalyia, nel nord della Striscia di Gaza; per i militari israeliani è morto in un raid aereo diretto contro una fabbrica di esplosivi
Un secondo palestinese è rimasto ucciso durante i raid militari condotti da Israele nella Striscia di Gaza. Si tratterebbe di un attivista di Hamas, che ha perso la vita nell'esplosione di una granata sparata da un carro armato nei pressi del campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, secondo le fonti palestinesi. Secondo la versione dei militari, nel nord della Striscia di Gaza è stato compiuto un attacco aereo che ha preso di mira un'officina dove si fabbricavano ordigni esplosivi.
Secondo la radio israeliana, un nuovo insediamento israeliano starebbe nascendo in Cisgiordania. Un centinaio di case sono in costruzione su iniziativa di Amana, il movimento di insediamento dei coloni israeliani nei territori palestinesi. Il progetto è in apparente violazione anche dell'accordo sottoscritto da Israele con gli Stati Uniti di non costruire insediamenti in Cisgiordania. Il governo di Tel Aviv afferma invece, forzando il buon senso, che le nuovi costruzioni si troverebbero all'interno di insediamenti già esistenti e sarebbero necessarie per soddisfare le esigenze derivanti dalla crescita demografica della popolazione già residente.
G.8
Nulla di fatto al G.8. Solo repressione dei movimenti. Nel testo finale del G8 sul clima non ci saranno i limiti sulla riduzione della emissioni di gas inquinanti e sull'aumento della temperatura, nonostante il cancelliere tedesco Angela Merkel sperasse di trovare un accordo nel corso del summit . Gli Usa hanno però fatto sapere che nelle 15 pagine di comunicato conclusivo ci sarà "un'importante presa di posizione contro l'effetto serra". La scadenza per segnalare le mete volontarie per ridurre i gas nocivi è prevista per la fine del 2008, durante una conferenza che si terrà negli Stati Uniti. A partecipare saranno 15 paesi tra cui Cina, India e Brasile, senza i quali Washington non vedeva possibilità di soluzione.
COLOMBIA
Il processo di 147 soldati colombiani (appartenenti a un'unità speciale anti-guerriglia) accusati di aver rubato 20 milioni di dollari dai proventi del traffico di droga della guerriglia è stato archiviato a causa di irregolarità. Nel 2003, i militari erano stati incaricati di pattugliare le zone meridionali, dominate dai ribelli, dove avrebbero estorto parte dei ricavi derivanti dal narcotraffico. Le autorità colombiane hanno annunciato che presenteranno nuovamente il caso alla magistratura.
PERU
"Il Cile ha il dovere etico e giuridico di estradare un latitante, un imputato sul quale pendono accuse di aver perpetrato crimini di lesa umanità": lo ha dichiarato la Federazione internazionale dei diritti umani (Fidh) riferendosi all vicenda dell'ex-presidente peruviano Alberto Fujimori, arrestato in Cile nel novembre 2005 e da allora in attesa che la magistratura cilena decida se concedere la sua estradizione alla giustizia di Lima che intende processarlo per decine di reati, dalla corruzione ai massacri di civili. Secondo la Fidh, il Cile ha due opzioni: "Processare o estradare Fujimori".
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