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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

con chiara facciamo un resoconto di quello che è successo sabato al corteo contro bush

CORRISOPNDENZA

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Gaza, attacco di Hamas distrugge la radio di Fatah

Uomini di Hamas hanno fatto esplodere lo studio di Radio Voce della Palestina, l'emittente controllata dalla fazione rivale al Fatah. Lo hanno riferito dei testimoni. La radio ha interrotto le sue trasmissioni. Le brigate di Izz el-Deen al-Qassam, l'ala armata di Hamas, hanno dichiarato di aver ucciso Samih al-Madhoun, uno dei massimi leader di Fatah a Gaza, che stava in cima alla lista delle persone ricercate. Fatah non ha rilasciato commenti sulla notizia.La Commissione Europea ha sospeso gli aiuti umanitari verso Gaza a causa dei combattimenti suicidi tra le fazioni palestinesi, aggiungendo che gli aiuti riprenderanno solo quando verrà fermata la violenza. La notizia è stata diffusa dal commissario europeo per l'aiuto e lo sviluppo, Louis Michel. Lo scorso anno l'Ue ha devoluto 84 milioni di euro in aiuti umanitari ai territori palestinesi, mentre dall'inizio di quest'anno ne sono stati assegnati 60 milioni. I donatori occidentali avevano tagliato gli aiuti diretti all'autorità palestinese nel marzo del 2006, dopo la vittoria elettorale di Hamas. Gli stanziamenti della Ue sono tornati ad aumentare dopo la creazione del governo di unità nazionale, lo scorso marzo. E' la prima volta che la Commissione blocca tutti i programmi di aiuto a Gaza.

Almeno 5 palestines sono rimasti uccisi in un'esplosione verificatasi oggi a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. I media palestinesi accusano l'esercito israeliano di aver sparato il colpo letale con un carro armato, ma un portavoce dei militari ha negato, sostenendo che non ci sono soldati israeliani nell'area. Altre fonti palestinesi hanno riferito che i bambini stavano giocando con dell'esplosivo che avevano trovato.

CORRISPONDENZA CON MICHELE GIORGIO

LIBANO: AGGIORNAMENTI

Ancora un assassinio a Beirut, muore un altro deputato anti-siriano. Lutto nazionale. sono stati celebrati questa mattina i funerali del deputato sunnita libanese Walid Eido, ucciso ieri in un attentato sul lungomare di Beirut. Il deputato sarà sepolto assieme al figlio, caduto nell'attentato. Il premier libaese Fouad Siniora ha decretato il lutto nazionale per l'ennesimo esponente della maggioranza cosiddetta anti-siriana ucciso in un attentato. Questa mattina il governo statunitense ha espresso la sua condanna per l'accaduto, accusando implicitamente la Siria, ritenuta mandante anche degli omicidi di Rafiq Hariri e Pierre Gemayel. Oggi anche l'Iran ha condannato l'omicidio, definito dal ministro degli Esteri di Teheran "un atto terroristico".

CORRISPONDENZA

TERZO GIORNALISTA DI ‘VOCE DELL’IRAQ’ UCCISO IN DUE SETTIMANE

Un corrispondente dell’agenzia di stampa irachena indipendente Aswat al-Iraq (Voce dell’Iraq, Voi) è morto lunedì in un’esplosione: è il terzo dipendente di ‘Voi’ ucciso nell’arco delle ultime due settimane. Lo ha riferito ieri la stessa agenzia, citando un familiare del corrispondente: “Aref Ali, corrispondente di Aswat al-Iraq a Diala – si legge in una nota – è stato ucciso lunedì quando un ordigno è esploso nei pressi del distretto di Khalis, 55 chilometri a nord da Baghdad, mentre stava svolgendo il suo compito di giornalista”. Aref Ali, 32 anni, lavorava per l’agenzia Voi dal 23 dicembre dello scorso anno. Il 7 giugno una sua collega, Sahar al-Haideri, era stata uccisa a al-Hadbaa, alla periferia nordorientale di Mosul, dal gruppo Ansar al-Sunna, mentre il 30 maggio era stato assassinato ad Amara, 365 chilometri a sud dalla capitale, Nazar Abdul Wahid al-Rahdi. Secondo l’organizzazione ‘Reporters senza frontiere’, dal 2003 a oggi 182 giornalisti o operatori delle comunicazioni sono morti in Iraq, ritenuto il posto più pericoloso per un giornalista. Intanto proseguono le indagini sull’attentato che ieri ha provocato la distruzione di due minareti del mausoleo sciita di Samarra, appena un anno dopo il crollo della cupola d’oro in un attacco simile: “le guardie presenti sul luogo hanno giocato un ruolo in questo attacco e saranno punite” ha detto il primo ministro Nouri al-Maliki alla televisione pubblica al-Iraqia.

Dieci morti in scontri tra guerriglieri, paramilitari ed esercito

Almeno sei miliziani di sinistra e quattro paramilitari sono morti in diversi scontri con l'esercito colombiano avvenuti negli ultimi giorni. Tra questi, tre guerriglieri delle Farc sono stati uccisi nei dipartimenti di Bolivar e Arauca, nel nord e nell'est del Paese. In un altro scontro, tre miliziani dell'Eln sono morti nella zona di Dibulla, 660 chilometri a nord di Bogotà.

ITALIA

arresti a torino

Dalle 6.30 di questa mattina la Digos di Torino ha arrestato 3 compagni dell'Askatasuna e del collettivo universitario autonomo. Dopo aver perquisito le abitazioni li ha tradotti in questura notificando loro il mandato di custodia cautelare ai domiciliari. Davide, Fabio e Marco sono imputati dei reati di violenza e resistenza a Pubblico ufficiale in merito agli scontri avvenuti all'università il 14 maggio quando un presidio antifascista impedì ai fascisti del Fuan di entrare a palazzo nuovo. Ci furono cariche della polizia entro l'atrio dell'università e ci furono alcuni feriti. Due militanti dei Comunisti Italiani, che erano presenti alla manifestazione vennero già denunciati. In merito all'episodio, che ebbe molto eco sui giornali cittadini, vennero presentate alcune interrogazioni in consiglio comunale e in consiglio regionale, di solidarietà con gli studenti e di condanna alla manifestazione fascista.

CORRISPONDENZA DI ROD CON Andrea , dei collettivi universitari autonomi al presidio convocato a Palazzo Nuovo .

DOPO 58 GIORNI di sciopero della fame, per rivendicare i diritti sindacali minimi i cobas riescono ad incontrare il governo

CORRISPONDENZA

MARCIA NO COKE DA TARQUINIA A ROMA

"Venerdì, alle 15, partirà da Tarquinia la 'Marcia dei No coke', contro il carbone e per le fonti rinnovabili, organizzata dal Movimento No Coke Alto Lazio. In cinque tappe di circa 20 chilometri ciascuna una rappresentanza del movimento raggiungerà Roma a piedi, accolta lungo il percorso dai gruppi locali del Movimento e da quanti vorranno ribadire il 'No al carbone' e il 'Sì alle fonti rinnovabili'". Lo rende noto il Comitato No Coke Alto Lazio in un comunicato.

CORRISPONDENZA

VIA MERULANA, RIMOSSI MANIFESTI ABUSIVI OMOFOBIa

(OMNIROMA) Roma, 14 giu - "Si stanno ultimando le operazioni di rimozione dei manifesti abusivi affissi questa mattina in via Merulana a firma dell'organizzazione Forza Nuova. I manifesti riportavano scritte offensive e ingiuriose riferite al prossimo Gay Pride in programma a Roma. A denunciare la presenza delle affissioni abusive erano stati gli stessi residenti di via Merulana. Così come disposto questa mattina dal sindaco di Roma, Walter Veltroni, le squadre del decoro urbano stanno terminando tutte le operazioni necessarie a rimuovere i manifesti". Lo comunica una nota del Campidoglio.

Usura: disoccupato, un rene all'asta

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

HAMAS ESPUGNA LA SEDE DELLE FORZE DI SICUREZZA

La bandiera verde di Hamas e' stata issata sul tetto dell'edificio della Sicurezza preventiva (una roccaforte delle forze di al-Fatah) nel rione Tel al-Hawa di Gaza. Lo ha riferito all'Ansa un testimone sul posto, secondo cui nelle vicinanze gli scontri proseguono. In seguito la televisione satellitare al-Aqsa di Hamas ha anche mostrato alcune immagini che, a suo dire, sono state riprese all'interno dell'edificio della Sicurezza preventiva.

  • Fonti di Hamas hanno anche riferito che negli uffici era evidente il tentativo degli uomini di al-Fatah di distruggere computer e archivi di documentazione, perché non cadessero nelle mani degli islamici.

ABU MAZEN CONVOCA OLP E FATAH La crisi di Gaza sara' esaminata nelle prossime ore dal presidente palestinese Abu Mazen con il Comitato esecutivo dell'Olp e con il Comitato centrale di al-Fatah, convocati in seduta straordinaria. Fonti vicine ad Abu Mazen hanno anticipato che saranno poi annunciate decisioni.

HAMAS CONTRO INVIO FORZE INTERNAZIONALI Hamas si oppone decisamente all'invio di forze internazionali nella striscia di Gaza.

Un altro portavoce di Hamas, Fawzi Barhum, ha spiegato all'Ansa che i palestinesi sono rimasti delusi da precedenti spedizioni di forze internazionali nei Territori. Barhum ha menzionato in particolare il Mandato Britannico, la forze dell'Onu dislocate a Gaza fino al 1967 e la forze di osservatori inviata a Hebron, in Cisgiordania. Se il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon vuole davvero dare un contributo positivo - ha aggiunto Barhum - che operi per rimuovere l'isolamento internazionale all'Anp e allacci contatti con il governo di unita' nazionale di Ismail Haniyeh.

SI COMBATTE A GAZA Duri scontri a fuoco a Gaza City e un graduale ritorno alla calma nel resto della Striscia, ormai sotto il controllo indiscusso di Hamas: questo il quadro della situazione oggi, mentre 1,4 milioni di abitanti della zona cercano di tornare a una parvenza di normalita' dopo diverse giornate di combattimenti in cui sono rimasti uccisi oltre 80 palestinesi.

Nelle zone passate sotto il controllo di Hamas riaprono negozi e mercati e la popolazione ha dunque occasione di provvedere all'acquisto di generi di prima necessita'. A Gaza City invece la battaglia infuria ancora nel cosiddetto 'quadrilatero' composto dai centri nevralgici delle forze di sicurezza rimaste fedeli al presidente Abu Mazen (al Fatah). Da ieri gli edifici della Sicurezza preventiva, dell' Intelligence, della Sicurezza nazionale e gli uffici dello stesso Abu Mazen sono martellati senza sosta da razzi Rpg e colpi di mortaio sparati dai miliziani di Hamas.

Gli echi della battaglia sono percepibili in tutta la citta' di Gaza. Nel frattempo proseguono i tentativi diplomatici egiziani di mettere fine ai combattimenti dopo che nella nottata Abu Mazen e il premier Ismail Haniyeh si sono parlati al telefono. Haniyeh, secondo fonti locali, ha assicurato che fara' il possibile per calmare la situazione, ma la sensazione generale a Gaza e' che prima di tornare ad un tavolo di negoziati Hamas intenda assicurarsi il controllo totale sulla Striscia. Nel frattempo proseguono anche oggi lanci sporadici di razzi da Gaza verso il territorio israeliano. Due razzi sparati contro la citta' israeliana di Sderot non hanno provocato vittime.

In Israele si segue con viva preoccupazione la crisi in corso a Gaza. Secondo il presidente della commissione parlamentare per la sicurezza e la difesa Zahi Hanegbi (Kadima) a Gaza si sta costituendo un avamposto dell'Iran che rappresentera' un serio pericolo per la sicurezza di Israele. Tuttavia un intervento militare israeliano a Gaza viene escluso.

VITTIME IN SCONTRI TRA ESERCITO E GRUPPI ARMATI

Almeno sei guerriglieri e quattro membri di una nuova organizzazione composta paramilitari smobilitati grazie al processo di pace sono rimasti uccisi nelle ultime 24 ore in due distinti scontri con l’esercito governativo nelle regioni settentrionali e orientali del paese. Secondo fonti ufficiali tre combattenti delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) sono morti in combattimenti nei dipartimenti di Bolívar’, a nord, e Arauca, nell’est: di una sparatoria sarebbe rimasto vittima un guerrigliero conosciuto come ‘La Burra’, capo di una ‘colonna mobile’ delle Farc accusato della morte di cinque persone in un attentato con un camion-bomba e una bicicletta-bomba a Fortul, 400 chilometri a nord-est di Bogotá. Altri tre guerriglieri, appartenenti all’Esercito di liberazione nazionale (Eln), secondo gruppo armato colombiano, sono stati uccisi nella zona rurale di Dibulla, 600 chilometri a nord della capitale. Il governo non ha comunicato invece le circostanze della morte di quattro ex-paramilitari.

ATTACCATE TRE MOSCHEE A SUD DI BAGHDAD

Uomini armati non identificati hanno attaccato e distrutto, dopo aver appiccato un incendio, tre moschee sunnite in due località a sud di Baghdad, in un episodio che appare collegato all’esplosione avvenuta ieri nella città santa sciita di Samarra, 120 chilometri a nord della capitale, che ha provocato gravi danni alla Moschea d’Oro, già bersaglio di un attentato nel febbraio 2006. I centri di culto colpiti – precisa l’agenzia ‘Aswat al-Iraq’ - sono quelli di Grand Iskandariyah Mosque, Hiteen Mosque e Abdullah Mosque nel distretto di Iskanderiyah, 60 chilometri a sud della capitale: “Tre moschee sono state rase al suolo dopo che è stato fatto scoppiare dell’esplosivo al loro interno” ha detto una fonte alla stessa agenzia; non è ancora chiaro se ci siano vittime. Dopo l’esplosione di ieri a Samarra, che ha fatto crollare due minareti rimasti intatti dopo il precedente attacco dello scorso anno, il primo ministro Nouri al-Maliki ha decretato un coprifuoco in tutto il perimetro cittadino per timore di disordini; la stessa misura è stata estesa a Baghdad dove, secondo fonti della sicurezza, durante la notte un ‘commando’ armato ha tentato senza esito di sferrare un attacco contro un’altra moschea sunnita nel centro della città.

ALMENO UNA VITTIMA NEGLI ULTIMI SCONTRI A MOGADISCIO

In uno dei diversi scontri di quartiere accaduti ieri a Mogadiscio, secondo testimoni oculari è stato ucciso un civile che stava tentando di allontanarsi da una zona in cui truppe etiopiche alleate del governo somalo di transizione e gruppi di insorti si stavano scontrando a fuoco; etiopi e reparti dell'esercito regolare somalo avrebbero martellato a lungo le postazioni delle cosiddette Corti islamiche nel centro della capitale e in alcuni quartieri meridionali. La zona dello stadio, una di quelle più spesso coinvolte, e l’area circostante il fabbricato che fu sede del ministero della Difesa sono state a quanto pare il teatro degli scontri più pesanti. Nonostante le diverse massicce operazioni dei soldati etiopici cominciate all’inizio dell’anno - in qualche caso appoggiate anche da cannoniere volanti americane - la presenza e l’attività di miliziani delle Corti Islamiche e di altri gruppi armati continua a fare di Mogadiscio una città nuovamente senza pace né sicurezza.

Usa: sondaggio Nbc-Wsj, approvazione Bush scende al 29%

È sceso al 29% il tasso di approvazione del presidente americano George W. Bush, secondo un sondaggio Nbc News-Wall Street Journal reso noto mercoledì. È la percentuale più bassa registrata finora da questo sondaggio, da cui è inoltre emerso che il tasso di approvazione dell'operato del Congresso è solo del 23%. Un analogo sondaggio di aprile aveva fissato al 35% l'approvazione del presidente, ha detto la Nbc, menzionando un calo del sostegno all'interno dello stesso Partito repubblicano di Bush. Nel sondaggio, il 62% degli interpellati repubblicani ha affermato di approvare l'azione di Bush, contro il 75% in aprile. Dall'indagine è emerso inoltre che gli americani sono sempre più insoddisfatti del Congresso, controllato dai democratici: il 64% ne disapprova l'operato contro solo il 23% che ne è soddisfatto, con un calo di otto punti rispetto ad aprile. Il 68% degli interrogati ritiene che gli Stati Uniti siano sulla strada sbagliata e solo il 19% ritiene che il paese sia guidato nella giusta direzione: per Nbc è la percentuale più bassa in 15 anni. Il sondaggio è stato effettuato su un campione di 1'008 adulti da venerdì a lunedì scorsi, con un margine di errore di 3,1 punti percentuali.

ITALIA

Comunicato Stampa

La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di ACI Informatica, dei PRA e dell’ACI ha imposto al Governo e al Parlamento lo stralcio dal DDL 2272/bis del Titolo IV, quello relativo all’abolizione del PRA. Questo enorme risultato non era per nulla scontato ed anzi molti lo ritenevano del tutto impossibile, invece i fatti hanno dimostrato che le lavoratrici ed i lavoratori quando lottano uniti possono raggiungere qualunque obiettivo. C’è chi ci raccomandava di affidarsi a questo o quel Parlamentare, chi di lasciar fare alle logiche “lobbistiche” o peggio ai vertici aziendali. Ma noi abbiamo fortemente voluto dimostrare a tutte e tutti che i lavoratori possono prendere nelle proprie mani il proprio destino. E’ questo il patrimonio insopprimibile dell’Autorganizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Certo, siamo consapevoli e grati dell’impegno profuso dai gruppi Parlamentari del PRC, del PdCI, dei Verdi e dell’Udeur e anche di singoli Onorevoli di tutti gli altri gruppi. Come senz’altro è stato importante essere riusciti a mantenere, pur nelle differenze e nelle difficoltà, l’unità con le OO.SS. tutte. Ma la lotta e solo la lotta è lo strumento con cui le lavoratrici ed i lavoratori determinano le proprie condizioni materiali di esistenza: ecco perché i 7 giorni di presidio e di sciopero che hanno sostenuto i lavoratori dell’Aci Informatica, via via appoggiati dai colleghi dei PRA e dell’ACI, sono l’elemento decisivo della lotta per ottenere lo stralcio. Infine vogliamo invitare i giornalisti di giornali, TV e radio - loro che campano grazie ai fondi pubblici, alle tasse che noi paghiamo e nell’interesse dei poteri forti, economici e politici - a vivere con lo stipendio delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti e a stare 10 giorni in sciopero e 7 sotto il sole in presidio senza smettere mai di far sentire la propria voce e poi avere il coraggio di chiamare tutto ciò “le lobby che salvano il PRA”.

“L’unica lotta che si perde è quella che non si combatte”

13 giugno 2007

Ambiente, in Italia 91mila decessi

In Italia si registrano 91mila decessi l'anno legati a cause ambientali,secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanita'(Oms). Insieme alla maggioranza dei Paesi dell'Europa occidentale, l'Italia risulta tra le nazioni meno colpite dall'impatto dei fattori ambientali sulla salute, ma questo non significa che non abbia problemi o progressi da compiere. I dati raccolti dall'Oms rivelano che nel mondo si registrano ogni anno 13 milioni di decessi per cause ambientali.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror070614 (last edited 2008-06-26 09:54:50 by anonymous)