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'''ATTIVISTA DIRITTI UMANI: LOTTA A TERRORISMO PRETESTO PER LIMITARE LIBERTA'''

La situazione dei diritti umani si è incontestabilmente degradata in Tunisia negli ultimi anni: lo sostiene Radia Nasraoui, avvocato e attivista, in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano francese l’Humanité. Secondo la militante dei diritti umani la tortura è diventata una pratica quotidiana nel suo paese: “La lotta al terrorismo - ha dichiarato - è utilizzata come mezzo per limitare le libertà, imbavagliare la stampa e aumentare le pressioni sui difensori dei diritti umani”. Inoltre, Nasraoui auspica che l’attuale presidente francese Nicolas Sarkozy - in visita in Tunisia nei giorni scorsi - “non ripeta ciò che disse il suo predecessore Jacques Chirac, secondo cui ‘il primo diritto dell’uomo è il diritto di mangiare, e che questo diritto è garantito in Tunisia”. Nella sua recente visita Sarkozy aveva dichiarato di aver parlato con il suo omologo tunisino Zine El Abidin Ben Ali di casi di violazioni dei diritti umani, ritenendo comunque che la Tunisia sta facendo faceva progressi sulla via della democrazia e “porta avanti con una certa efficacia contro le forze estremiste del terrorismo”.

'''ONDATA DI SCIOPERI E PROTESTE IN TUTTO IL PAESE'''

Non si fermano le proteste sociali in Perù che entra oggi nel terzo giorno di sciopero generale proclamato dalla ‘Central General de Trabajadores’ (Cgtp) per reclamare una più equa distribuzione della ricchezza, con l’appoggio sempre più consistente di settori della società civile e movimenti indigeni. Scontri, con un bilancio di almeno tre morti, blocchi stradali, arresti si sono susseguiti nelle ultime 48 ore in quella che diversi osservatori hanno già definito la più grave crisi dall’insediamento del presidente Alan García, il 28 luglio 2006, accusato di non aver mantenuto la promessa di ridurre la povertà che colpisce il 50% dei 28 milioni di peruviani. A Lima la polizia ha represso con sfollagente e gas lacrimogeni una mobilitazione indetta da un gruppo di membri del potente ‘Sindicato Único de Trabajadores de la Educación del Perú’ (Sutep) – 300.000 aderenti - che ha incrociato le braccia da una settimana contro l’annunciata riforma dell’istruzione convinto che aprirà la strada a un’ondata di licenziamenti. Gli agenti hanno arrestato 72 persone mentre tentavano di raggiungere la presidenza del consiglio dei ministri.

'''Iraq: Turchia, 200.000 soldati nel sudest'''

L'esercito turco ha fortemente incrementato il numero dei propri soldati nella regione sudorientale portandolo a 200.000, molti dei quali stazionati lungo il confine con l'Iraq. Lo hanno detto fonti della sicurezza.

Secondo le fonti, l'inusuale rafforzamento, che include anche carri armati, artiglieria pesante e aerei, fa parte di un'operazione contro i ribelli curdi nella Turchia sudorientale e nell'Iraq settentrionale. Non è stato possibile avere commenti dal quartier generale delle forze armate.

Qualche giorno fa la Casa Bianca aveva esortato il governo di Ankara a non compiere incursioni militari nel vicino paese, pur comprendendone le preoccupazioni. Oggi fonti militari hanno annunciato che in scontri nella Turchia orientale sono morti due soldati e due ribelli del Partito del lavoratori curdi (Pkk).

'''Nazismo: Austria; ministero offre ricompensa cattura criminali'''

Per la prima volta il ministero della giustizia austriaco ha messo una 'taglia' sulla cattura di due ex criminali nazisti austriaci, secondo quanto reso noto dal ministero stesso a Vienna.

I due ricercati sono Aribert Heim (93 anni), ex medico del campo di concentramento di Mauthausen, e Alois Brunner (85 anni), un ex commandante delle Ss, soprannominato anche 'il braccio destro' dell'esecutore dell'Olocausto, Adolf Eichmann (catturato in una spettacolare operazione dei servizi israeliani in Argentina e messo a morte dopo un processo all'inizio degli anni '60 in Israele).

Secondo quanto riferisce oggi il quotidiano 'Salzburger Nachrichten', Heim, responsabile della morte di migliaia di detenuti a Mauthausen mediante iniezioni letali al cuore, dovrebbe essersi rifugiato in Spagna, mentre Brunner riceverebbe da anni riparo dalle autorità di Damasco in Siria.

Il ministro della giustizia Maria Berger ha precisato ieri che tutte le informazioni utili alla "ricerca, cattura e condanna" dei due criminali saranno ricompensate con 50.000 euro. Il bando per la ricompensa sarà pubblicato la prossima settimana.
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'''NO DAL MOLIN: DOMANI RIUNIONE NAZIONALE A VICENZA'''

Domani alle 14 incontro nazionale a Vicenza promosso dal presidio permanente contro la nuova base militare statunitense presso l'aeroporto Dal Molin. Innanzitutto per ripercorrere le fasi che hanno caratterizzato l'anno di lotta e poi per consolidare le relazioni con chi lotta in Val di Susa contro la Tav, con il Patto del Mutuo Soccorso, con i comitati contro le servitù militari dalla Sardegna ad Aviano e con tantissime altre realtà italiane, europee e statunitensi. Inoltre il movimento è chiamato a Vicenza, per essere insieme alle cittadine e ai cittadini per bloccare i lavori di costruzione del più grande insediamento di guerra del sud-est Europa. Francesco Pavin, del presidio permanente No dal Molin
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'''MAI PIÙ SOLDI PUBBLICI AL RE…'''

Niente denaro statale per il re Gyanendra e tutti i membri della dinastia reale in Nepal: dopo aver ridotto drasticamente le sue prerogative politiche, nel presentare la legge finanziaria il governo ha deciso di privare sovrano, regina e principi dell’indennità pubblica che finora ammontava a 18,7 milioni di rupie all’anno (oltre 208.000 euro). I vertici politici intendono inoltre ridimensionare la quota di personale al servizio della monarchia, presente nel paese da 238 anni, dislocando presso ministeri o altre istituzioni pubbliche metà delle 700 persone attualmente impegnate a servire il re. Già lo scorso anno l’indennità pubblica dovuta alla casa reale era stata notevolmente ridotta. Al potere dal 2001 dopo lo sterminio della famiglia reale compiuto dal principe Dipendra, (che poi si tolse la vita) Gyanendra – fratello del re ucciso – perse ogni sostegno popolare nel febbraio 2005 quando, con un colpo di mano, licenziò il governo e assunse il controllo diretto della nazione. Nell’aprile 2006, dopo settimane di sommosse popolari guidate dall’opposizione e appoggiate dai ribelli maoisti – dal 1996 in guerra soprattutto per eliminare la monarchia – il sovrano fu costretto a cedere il potere, mentre nel paese tornava la pace e a novembre veniva firmata l’intesa con i guerriglieri, che entravano così a far parte del governo. Le elezioni dell’Assemblea Costituente previste per il prossimo novembre decideranno definitivamente il futuro della monarchia.

'''NAHR AL-BARED: RIPRESI BOMBARDAMENTI, IGNOTE CONDIZIONI DEI CIVILI'''

Dopo una notte giudicata “calma” dagli osservatori, l’esercito libanese ha ripreso stamattina il bombardamento delle postazioni dei miliziani di Fath al-Islam, nel campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, nel Libano settentrionale. Ieri, secondo alcune fonti, sei militari libanesi sono stati uccisi in un imboscato dei miliziani vicino ad una loro postazione mentre un settimo soldato è caduto durante i combattimenti. Si ignorano finora le perdite nei ranghi di Fath al-Islam. Sul piano umanitario, mercoledì pomeriggio una ventina di donne e circa 140 militanti dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina sono stati evacuati dal campo già abbandonato da migliaia di palestinesi dall’inizio delle ostilità iniziate il 20 maggio. Il Comitato della Croce Rossa che aveva previsto l’evacuazione di un gruppo di 60 persone (donne e bambini) non è riuscito a completare le operazioni e si ignora quale sia stata la loro sorte. Al momento centinaia di civili sotto assedio a Nahr al-Bared stanno soffrendo mancanza d’acqua e viveri. Secondo diverse fonti, l’esercito libanese si starebbe preparando a penetrare a Nahr al-Bared; un accordo del 1969 - abrogato negli Anni Ottanta ma di fatto mai violato - vietava ai militari libanesi l’ingresso nei campi profughi palestinesi.

'''‘GUERRA SPORCA’: "NESSUNA PROVA" CONTRO EX-PRESIDENTE ECHEVERRÍA'''

Il massacro di un numero ancora imprecisato di studenti da parte delle forze di sicurezza nella ‘Plaza de Tlatelolco’ di Città del Messico il 2 ottobre 1968 fu un atto di “genocidio”; sulle responsabilità dell’allora presidente della Repubblica Luis Echeverría Álvarez, accusato di aver ordinato la strage, tuttavia “non ci sono prove” e non è possibile processarlo: lo ha deciso il giudice Jesus Guadalupe Luna prosciogliendo Echeverría, agli arresti domiciliari dalla fine del 2006, primo capo dello Stato ad essere perseguito per "genocidio" in relazione alla cosiddetta ‘guerra sporca’, come è stata chiamata la campagna di repressione condotta dai governi succedutisi tra la fine degli Anni ’60 e l’inizio degli Anni ’80 contro i movimenti studenteschi e sociali di sinistra. La Procura generale della Repubblica ha ora dieci giorni di tempo per ricorrere contro la decisione del giudice: in caso contrario Echeverría tornerà un uomo libero, avendo già ottenuto l’esonero dal processo chiesto nei suoi confronti per un altro massacro, quello passato alla storia come “strage del Corpus Domini”, del 10 giugno 1971, costato la vita a decine di universitari per mano dello squadrone degli ‘Halcones’ (falconi), agenti di polizia in borghese. Per la presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, Rosario Ibarra, il pronunciamento del giudice Luna è frutto di un “accordo” tra il Partido Revolucionario Institucional (Pri, opposizione) di Echeverría e il ‘Partido Acción Nacional’ (Pan, governo) del presidente Felipe Calderón, “affinché non vengano puniti i crimini del passato, in cambio dell’approvazione della riforma fiscale; un accordo – ha sottolineato - di un’immoralità assoluta”.

'''Peru': scioperi, 3 morti e 8 feriti'''

Un manifestante e' morto ed altri otto sono rimasti feriti in scontri che hanno avuto luogo ieri a Satipo (Peru' centrale). Durante un corteo legato agli scioperi in corso da giorni nel paese, un gruppo di persone è stato fatto ogetto di colpi di arma da fuoco esplosi dal proprietario di un negozio. Manifestanti hanno bloccato il treno che porta alla cittadella imperiale Inca di Machu Picchu. Sale cosi' a tre il bilancio delle vittime dall'inizio delle proteste.

'''Afghanistan: uccisi militari GB e Olanda'''

Il soldato della forza della Nato in Afghanistan ucciso ieri sera durante un'operazione miliare nel sud del Paese, epicentro dell'insurrezione dei taleban è di nazionalità britannica. Lo riferisce un comunicato del ministero della difesa britannico. Anche un militare olandese di stanza in Afghanistan è morto ieri. L'attacco in cui il soldato britannico è rimasto ucciso e due suoi compagni feriti è avvenuto vicino alla città di Gareshk, nella provincia di Helmand.
Sale così a 64 il bilancio dei britannici morti dall'inizio dell'intervento della coalizione internazionale.
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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ATTIVISTA DIRITTI UMANI: LOTTA A TERRORISMO PRETESTO PER LIMITARE LIBERTA

La situazione dei diritti umani si è incontestabilmente degradata in Tunisia negli ultimi anni: lo sostiene Radia Nasraoui, avvocato e attivista, in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano francese l’Humanité. Secondo la militante dei diritti umani la tortura è diventata una pratica quotidiana nel suo paese: “La lotta al terrorismo - ha dichiarato - è utilizzata come mezzo per limitare le libertà, imbavagliare la stampa e aumentare le pressioni sui difensori dei diritti umani”. Inoltre, Nasraoui auspica che l’attuale presidente francese Nicolas Sarkozy - in visita in Tunisia nei giorni scorsi - “non ripeta ciò che disse il suo predecessore Jacques Chirac, secondo cui ‘il primo diritto dell’uomo è il diritto di mangiare, e che questo diritto è garantito in Tunisia”. Nella sua recente visita Sarkozy aveva dichiarato di aver parlato con il suo omologo tunisino Zine El Abidin Ben Ali di casi di violazioni dei diritti umani, ritenendo comunque che la Tunisia sta facendo faceva progressi sulla via della democrazia e “porta avanti con una certa efficacia contro le forze estremiste del terrorismo”.

ONDATA DI SCIOPERI E PROTESTE IN TUTTO IL PAESE

Non si fermano le proteste sociali in Perù che entra oggi nel terzo giorno di sciopero generale proclamato dalla ‘Central General de Trabajadores’ (Cgtp) per reclamare una più equa distribuzione della ricchezza, con l’appoggio sempre più consistente di settori della società civile e movimenti indigeni. Scontri, con un bilancio di almeno tre morti, blocchi stradali, arresti si sono susseguiti nelle ultime 48 ore in quella che diversi osservatori hanno già definito la più grave crisi dall’insediamento del presidente Alan García, il 28 luglio 2006, accusato di non aver mantenuto la promessa di ridurre la povertà che colpisce il 50% dei 28 milioni di peruviani. A Lima la polizia ha represso con sfollagente e gas lacrimogeni una mobilitazione indetta da un gruppo di membri del potente ‘Sindicato Único de Trabajadores de la Educación del Perú’ (Sutep) – 300.000 aderenti - che ha incrociato le braccia da una settimana contro l’annunciata riforma dell’istruzione convinto che aprirà la strada a un’ondata di licenziamenti. Gli agenti hanno arrestato 72 persone mentre tentavano di raggiungere la presidenza del consiglio dei ministri.

Iraq: Turchia, 200.000 soldati nel sudest

L'esercito turco ha fortemente incrementato il numero dei propri soldati nella regione sudorientale portandolo a 200.000, molti dei quali stazionati lungo il confine con l'Iraq. Lo hanno detto fonti della sicurezza.

Secondo le fonti, l'inusuale rafforzamento, che include anche carri armati, artiglieria pesante e aerei, fa parte di un'operazione contro i ribelli curdi nella Turchia sudorientale e nell'Iraq settentrionale. Non è stato possibile avere commenti dal quartier generale delle forze armate.

Qualche giorno fa la Casa Bianca aveva esortato il governo di Ankara a non compiere incursioni militari nel vicino paese, pur comprendendone le preoccupazioni. Oggi fonti militari hanno annunciato che in scontri nella Turchia orientale sono morti due soldati e due ribelli del Partito del lavoratori curdi (Pkk).

Nazismo: Austria; ministero offre ricompensa cattura criminali

Per la prima volta il ministero della giustizia austriaco ha messo una 'taglia' sulla cattura di due ex criminali nazisti austriaci, secondo quanto reso noto dal ministero stesso a Vienna.

I due ricercati sono Aribert Heim (93 anni), ex medico del campo di concentramento di Mauthausen, e Alois Brunner (85 anni), un ex commandante delle Ss, soprannominato anche 'il braccio destro' dell'esecutore dell'Olocausto, Adolf Eichmann (catturato in una spettacolare operazione dei servizi israeliani in Argentina e messo a morte dopo un processo all'inizio degli anni '60 in Israele).

Secondo quanto riferisce oggi il quotidiano 'Salzburger Nachrichten', Heim, responsabile della morte di migliaia di detenuti a Mauthausen mediante iniezioni letali al cuore, dovrebbe essersi rifugiato in Spagna, mentre Brunner riceverebbe da anni riparo dalle autorità di Damasco in Siria.

Il ministro della giustizia Maria Berger ha precisato ieri che tutte le informazioni utili alla "ricerca, cattura e condanna" dei due criminali saranno ricompensate con 50.000 euro. Il bando per la ricompensa sarà pubblicato la prossima settimana.

ITALIA

NO DAL MOLIN: DOMANI RIUNIONE NAZIONALE A VICENZA

Domani alle 14 incontro nazionale a Vicenza promosso dal presidio permanente contro la nuova base militare statunitense presso l'aeroporto Dal Molin. Innanzitutto per ripercorrere le fasi che hanno caratterizzato l'anno di lotta e poi per consolidare le relazioni con chi lotta in Val di Susa contro la Tav, con il Patto del Mutuo Soccorso, con i comitati contro le servitù militari dalla Sardegna ad Aviano e con tantissime altre realtà italiane, europee e statunitensi. Inoltre il movimento è chiamato a Vicenza, per essere insieme alle cittadine e ai cittadini per bloccare i lavori di costruzione del più grande insediamento di guerra del sud-est Europa. Francesco Pavin, del presidio permanente No dal Molin

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

MAI PIÙ SOLDI PUBBLICI AL RE…

Niente denaro statale per il re Gyanendra e tutti i membri della dinastia reale in Nepal: dopo aver ridotto drasticamente le sue prerogative politiche, nel presentare la legge finanziaria il governo ha deciso di privare sovrano, regina e principi dell’indennità pubblica che finora ammontava a 18,7 milioni di rupie all’anno (oltre 208.000 euro). I vertici politici intendono inoltre ridimensionare la quota di personale al servizio della monarchia, presente nel paese da 238 anni, dislocando presso ministeri o altre istituzioni pubbliche metà delle 700 persone attualmente impegnate a servire il re. Già lo scorso anno l’indennità pubblica dovuta alla casa reale era stata notevolmente ridotta. Al potere dal 2001 dopo lo sterminio della famiglia reale compiuto dal principe Dipendra, (che poi si tolse la vita) Gyanendra – fratello del re ucciso – perse ogni sostegno popolare nel febbraio 2005 quando, con un colpo di mano, licenziò il governo e assunse il controllo diretto della nazione. Nell’aprile 2006, dopo settimane di sommosse popolari guidate dall’opposizione e appoggiate dai ribelli maoisti – dal 1996 in guerra soprattutto per eliminare la monarchia – il sovrano fu costretto a cedere il potere, mentre nel paese tornava la pace e a novembre veniva firmata l’intesa con i guerriglieri, che entravano così a far parte del governo. Le elezioni dell’Assemblea Costituente previste per il prossimo novembre decideranno definitivamente il futuro della monarchia.

NAHR AL-BARED: RIPRESI BOMBARDAMENTI, IGNOTE CONDIZIONI DEI CIVILI

Dopo una notte giudicata “calma” dagli osservatori, l’esercito libanese ha ripreso stamattina il bombardamento delle postazioni dei miliziani di Fath al-Islam, nel campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, nel Libano settentrionale. Ieri, secondo alcune fonti, sei militari libanesi sono stati uccisi in un imboscato dei miliziani vicino ad una loro postazione mentre un settimo soldato è caduto durante i combattimenti. Si ignorano finora le perdite nei ranghi di Fath al-Islam. Sul piano umanitario, mercoledì pomeriggio una ventina di donne e circa 140 militanti dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina sono stati evacuati dal campo già abbandonato da migliaia di palestinesi dall’inizio delle ostilità iniziate il 20 maggio. Il Comitato della Croce Rossa che aveva previsto l’evacuazione di un gruppo di 60 persone (donne e bambini) non è riuscito a completare le operazioni e si ignora quale sia stata la loro sorte. Al momento centinaia di civili sotto assedio a Nahr al-Bared stanno soffrendo mancanza d’acqua e viveri. Secondo diverse fonti, l’esercito libanese si starebbe preparando a penetrare a Nahr al-Bared; un accordo del 1969 - abrogato negli Anni Ottanta ma di fatto mai violato - vietava ai militari libanesi l’ingresso nei campi profughi palestinesi.

‘GUERRA SPORCA’: "NESSUNA PROVA" CONTRO EX-PRESIDENTE ECHEVERRÍA

Il massacro di un numero ancora imprecisato di studenti da parte delle forze di sicurezza nella ‘Plaza de Tlatelolco’ di Città del Messico il 2 ottobre 1968 fu un atto di “genocidio”; sulle responsabilità dell’allora presidente della Repubblica Luis Echeverría Álvarez, accusato di aver ordinato la strage, tuttavia “non ci sono prove” e non è possibile processarlo: lo ha deciso il giudice Jesus Guadalupe Luna prosciogliendo Echeverría, agli arresti domiciliari dalla fine del 2006, primo capo dello Stato ad essere perseguito per "genocidio" in relazione alla cosiddetta ‘guerra sporca’, come è stata chiamata la campagna di repressione condotta dai governi succedutisi tra la fine degli Anni ’60 e l’inizio degli Anni ’80 contro i movimenti studenteschi e sociali di sinistra. La Procura generale della Repubblica ha ora dieci giorni di tempo per ricorrere contro la decisione del giudice: in caso contrario Echeverría tornerà un uomo libero, avendo già ottenuto l’esonero dal processo chiesto nei suoi confronti per un altro massacro, quello passato alla storia come “strage del Corpus Domini”, del 10 giugno 1971, costato la vita a decine di universitari per mano dello squadrone degli ‘Halcones’ (falconi), agenti di polizia in borghese. Per la presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, Rosario Ibarra, il pronunciamento del giudice Luna è frutto di un “accordo” tra il Partido Revolucionario Institucional (Pri, opposizione) di Echeverría e il ‘Partido Acción Nacional’ (Pan, governo) del presidente Felipe Calderón, “affinché non vengano puniti i crimini del passato, in cambio dell’approvazione della riforma fiscale; un accordo – ha sottolineato - di un’immoralità assoluta”.

Peru': scioperi, 3 morti e 8 feriti

Un manifestante e' morto ed altri otto sono rimasti feriti in scontri che hanno avuto luogo ieri a Satipo (Peru' centrale). Durante un corteo legato agli scioperi in corso da giorni nel paese, un gruppo di persone è stato fatto ogetto di colpi di arma da fuoco esplosi dal proprietario di un negozio. Manifestanti hanno bloccato il treno che porta alla cittadella imperiale Inca di Machu Picchu. Sale cosi' a tre il bilancio delle vittime dall'inizio delle proteste.

Afghanistan: uccisi militari GB e Olanda

Il soldato della forza della Nato in Afghanistan ucciso ieri sera durante un'operazione miliare nel sud del Paese, epicentro dell'insurrezione dei taleban è di nazionalità britannica. Lo riferisce un comunicato del ministero della difesa britannico. Anche un militare olandese di stanza in Afghanistan è morto ieri. L'attacco in cui il soldato britannico è rimasto ucciso e due suoi compagni feriti è avvenuto vicino alla città di Gareshk, nella provincia di Helmand. Sale così a 64 il bilancio dei britannici morti dall'inizio dell'intervento della coalizione internazionale.

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