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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

oggi anniversario bombardamenti san lorenzo

CASALBERTONE,COORDINAMENTO CASA:«VIDEO YOUTBE MOSTRA CHI AGGREDÌ

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

MIGLIAIA PALESTINESI MANIFESTANO PER RIAPERTURA VALICO RAFAH

Circa duemila palestinesi hanno manifestato oggi alla frontiera tra Egitto e Israele per chiedere la riapertura del valico di Rafah, unica porta sul mondo per gli abitanti della Striscia di Gaza, chiuso dal 9 giugno scorso, da quando il movimento di Hamas ha preso di fatto il controllo del territorio. Intanto le autorità egiziane hanno imposto un coprifuoco totale sul lungo confine tra la penisola del Sinai e la Striscia, in seguito alla notizia, non confermata, secondo cui un gruppo di miliziani palestinesi si starebbe apprestando ad aprire un valico nella frontiera, per consentire l’accesso delle migliaia di profughi palestinesi in attesa di poter rientrare nelle loro case. Fonti anonime della polizia egiziana hanno riferito al quotidiano israeliano Ha’aretz che i negozi e ristoranti della zona sono stati chiusi e lo rimarranno fino a nuovo ordine. Il governo egiziano ha fatto sapere di aver inviato medicinali e generi di prima necessità ai profughi palestinesi bloccati sul confine. A preoccupare le autorità del Cairo e quelle del governatorato del Nord del Sinai sono soprattutto le condizioni dei malati giunti in Egitto per sottoporsi a cure mediche. Al momento circa 6000 civili aspettano di poter rientrare nella Striscia di Gaza - secondo il ministero dell’Informazione palestinese – e se la maggior parte di essi è alloggiata nelle moschee, in appartamenti di familiari e conoscenti, sarebbero circa 30.000 quelli trasferiti in diverse città d’Egitto. in alternativa a Rafah Israele ha proposto di utilizzare il valico di Kerem Shalom sotto il controllo dell’esercito Israeliano, ma Hamas - che si rifiuta di riconoscere lo stato ebraico e si oppone all’ipotesi che siano le autorità israeliane a decidere chi far entrare a Gaza - ha fatto sapere che in caso di utilizzo di questo varco considererà Kerem Shalom come obiettivo militare. In base ad accordi internazionali, valico di Rafah non potrà riaprire fino a quando non torneranno gli osservatori europei dalla parte palestinese. Precedentemente controllato dalle forze militari israeliane, il valico è stato trasferito all’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) nel settembre 2005, in seguito al ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza. Una commissione dell’Unione Europea iniziò a monitorare il passaggio dopo il disimpegno israeliano e nell’aprile 2006 la Guardia Presidenziale dell’Anp ne ha preso il controllo, poi passato ad Hamas negli ultimi mesi.

ASSASSINATO CAPO INDIGENO, CINQUE NATIVI UCCISI DALLE MINE

Un capo indigeno dell’etnia Kamkuamo, José Trinidad Martínez, è stato assassinato da un gruppo armato illegale non ancora identificato nel nord della Colombia, mentre rientrava alla sua casa del villaggio di Atánquez nella regione della Sierra Nevada de Santa Marta: lo ha riferito il governatore dell’Organizzazione indigena kamkuama, Jaime Arias; altri cinque nativi, appartenenti al popolo Awá – tra cui un bambino - sono rimasti uccisi mentre passavano su un campo minato nel sud del paese. Secondo i familiari di Martínez, il capo indigeno era stato minacciato dai guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). Arias ha ricordato che la comunità Kankuama ha diritto a una speciale protezione da parte dello Stato, come disposto dalla Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh); tuttavia, dal 1986 a oggi sono stati oltre 238 i membri della stessa etnia assassinati. L’ufficio dell’Alto commissariato ONU per i diritti umani in Colombia ha intanto deplorato la morte dei cinque Awá uccisi dalle mine, presumibilmente piazzate dalle Farc, esortando i gruppi armati “ad astenersi da queste pratiche criminali”.

ITALIA

BASE VICENZA: APPROVATA LA GARA D'APPALTO PER LA NUOVA BASE

L’autorizzazione della gara d’appalto dimostra ancora una volta che il governo è del tutto sordo alle richieste dei cittadini, come evidenzia CINZIA BOTTENE Del presidio permanente no dal molin

TAV: DI PIETRO, SIAMO CON POPOLAZIONE CONTRO SFASCIACARROZZE

Siamo dalla parte delle popolazione e del paese, siamo contro gli sfasciacarrozze. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, rispondendo alle domande dei giornalisti sul fronte di coloro che si oppongono alla realizzazione della Tav. Vogliamo continuare il dialogo con le popolazioni attraverso l'Osservatorio e attraverso la Conferenza dei servizi e fare in modo che sia un'occasione per migliorare lo stato dei luoghi interessati e non per danneggiarli, per questo abbiamo previsto un progetto con il coinvolgimento delle popolazioni locali che saranno ascoltate con grande attenzione. Ma il ministro ha fatto una chiara distinzione tra le esigenze delle popolazioni locali e quelle che invece ha definito furbizie, strumentalizzazioni, trovate estemporanee di soggetti che con la popolazione locale non c'entrano niente e che vengono magari dall'estero, come il movimento gay di Monaco di Baviera o i disoccupati organizzati di Napoli, che hanno il solo scopo di buttare in caciara le esigenze di queste popolazioni.

LAMPEDUSA: PROSEGUONO SBARCHI, INIZIATO PONTE AEREO PER TRASFERIMENTO

Sono circa 800 i migranti di varie nazionalità che si trovano in questo momento nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, dopo l’ultimo sbarco di 250 persone, di cui 8 donne, avvenuto questa mattina all’alba. “La situazione nel centro, che può contenere fino a 190 ospiti, è diventata insostenibile ed è già in corso un ponte aereo per evacuarli verso altre destinazioni, tra cui il centro di accoglienza di Crotone” ha detto alla MISNA Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato per i Rifugiati (Unhcr) in Italia. Sulla vicenda del peschereccio tunisino “dirottato” da un gruppo di migranti, Boldrini ha insistito sul fatto che “bisogna ridimensionare la vicenda, presentata da alcuni mezzi di informazione come un arrembaggio in stile piratesco”. Secondo l’Unhcr, che dal marzo 2006 opera con un presidio fisso a Lampedusa, la dinamica dell’episodio sarebbe diversa: il peschereccio avrebbe iniziato una procedura di soccorso dei circa 25 migranti presenti sul gommone; con l’arrivo di una motovedetta della guardia costiera tunisina i migranti - terrorizzati dalla prospettiva di tornare in Tunisia - avrebbero intimato all’equipaggio della motonave di dirigersi verso Lampedusa, per ricongiungersi con i familiari caricati precedentemente da una vedetta della Guardia costiera italiana. Intanto è di 5 morti, tra cui un bambino, e 11 dispersi il bilancio provvisorio di due distinti naufragi avvenuti ieri a sud dell’isola, rispettivamente nelle acque libiche e in quelle italiane. All’alba di oggi sono stati trasbordati sulla nave Sfinge della marina militare i 14 superstiti del naufragio avvenuto nel tratto di Mediterraneo di competenza libica, tratti in salvo dal peschereccio italiano Monastir, che ha recuperato anche un cadavere. Sulla ‘Sfinge’ si trovano anche 22 sopravvissuti e 4 vittime del secondo naufragio avvenuto ieri a 40 miglia a sud di Lampedusa durante la manovra di soccorso da parte della corvetta militare. Un grave incidente si è verificato anche sull’altra rotta usata dai migranti irregolari che cercano di raggiungere l’Europa approdando alle Canarie. Un barcone con a bordo 105 persone provenienti soprattutto dalla Mauritania è affondato nella notte un centinaio di miglia a sud-est dell’arcipelago spagnolo; sono stati tratti in salvo 48 clandestini, mentre una cinquantina risultano dispersi. Due navi del Salvamento Marittimo li stanno cercando in una zona a 60 miglia da Tenerife, affiancati da altri mezzi.

DITTATURA: MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE PER EX-AGENTE DI PINOCHET

Il giudice Alejandro Solís ha emesso un ordine di cattura internazionale nei confronti dell’ex-agente della ‘Dina’, la polizia segreta del regime di Augusto Pinochet (1973-’90), Raul Iturriaga Neumann, latitante da un mese dopo essersi dichiarato “in ribellione”; Iturriaga, brigadiere a riposo dell’esercito, avrebbe dovuto presentarsi nel carcere militare di Punta Cordilleri a Santiago del Cile per iniziare a scontare una condanna a cinque anni di carcere inflittagli dallo stesso giudice per il sequestro di uno studente nel 1974. Solís ha anche disposto l’apertura di un’inchiesta su un gruppo di militari vicino ad Iturriaga che potrebbero averlo aiutato a fare perdere le proprie tracce. Il 12 giugno scorso il militare, 69 anni, era uscito di casa apparentemente per recarsi in carcere: i suoi familiari avevano sporto inizialmente denuncia per una “presunta disgrazia” lasciando ipotizzare un incidente. Iturriaga era stato condannato per violazioni dei diritti umani in relazione alla scomparsa di un giovane militante del Movimento della sinistra rivoluzionaria (Mir) Luis Dagoberto San Martín Vergara, reato per cui anche il capo della ‘Dina’, il generale a riposo Manuel Contreras, è stato condannato a dieci anni.

CAPO PARAMILITARE INDAGATO PER STRAGE ‘CAMPESINOS’

Il comandante paramilitare Rodrigo Tovar, alias ‘Jorge 40’, è stato iscritto nel registro degli indagati per la strage di 38 ‘campesinos’, assassinati nel 2000 dalle Autodifese unite della Colombia (Auc) nel nord del paese: lo ha riferito la procura generale colombiana, ricordando che Tovar, recluso nel carcere di massima sicurezza di Itagüí, è impegnato attualmente nelle cosiddette ‘dichiarazioni spontanee’ di fronte ai giudici della sezione speciale ‘Giustizia e Pace’ di Medellín, creata per giudicare gli ex-combattenti delle Auc smobilitati lo scorso anno grazie a un controverso processo di pace con il governo. Secondo gli inquirenti, ‘Jorge 40’ sarebbe incorso nel reato di ‘omicidio aggravato’ nel massacro di El Salao, avvenuto il 18 febbraio di sette anni fa nel comune di El Carmen, dipartimento settentrionale di Bolívar, dove le Auc fecero irruzione prelevando dalle loro case decine di contadini accusati di sostenere la guerriglia e uccidendoli a sangue freddo. Fino alla sua smobilitazione, nel 2006, Tovar era considerato il più importante capo paramilitare attivo nella Costa caraibica colombiana; nei suoi confronti sono già state aperte 70 inchieste che lo vincolano a oltre 300 crimini. Iniziando la settimana scorsa le sue deposizioni a Medellín, Tovar aveva suscitato l’indignazione dei familiari delle vittime presentando come “atti di guerra” i molteplici assassinii attribuiti alle Auc. Confessando le sue responsabilità ‘Jorge 40’ avrà diritto a godere dei benefici di legge previsti per i paramilitari smobilitati che prevedono pene massime fino a otto anni anche per delitti efferati come le stragi di civili inermi.

ATTENTATI NEL SUD E NEL NORD, DECINE DI VITTIME

Almeno 20 persone sono state uccise e altre 18 sono rimaste ferite oggi in un attentato suicida apparentemente mirato contro un convoglio di lavoratori cinesi scortati dalle forze di sicurezza nella località di Hub, nella provincia sud-occidentale del Belucistan: secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto fornite dalla polizia locale, un ‘kamikaze’ si è fatto esplodere nei pressi di una fermata dei trasporti pubblici dove numerosi civili erano in coda mentre sopraggiungeva il convoglio; al momento sembra che tutte le vittime siano cittadini pakistani, mentre i cinesi, impiegati di una miniera di Dhudher, nel sud della provincia, sarebbero rimasti illesi. L’attentato di Hub è il secondo avvenuto oggi nel giro di poche ore: sempre questa mattina un poliziotto e quattro civili – secondo un bilancio ancora provvisorio – sono morti in un altro attacco suicida contro un cento di reclutamento delle forze dell’ordine a Hangu, nel nord-ovest del paese, a una quarantina di chilometri dalla frontiera con l’Afghanistan; almeno 22 i feriti, alcuni dei quali versano in gravi condizioni. Secondo la polizia locale una vettura imbottita di esplosivo ha investito l’ingresso principale del centro, dove si stavano addestrando 400 reclute. Salgono così a quasi un centinaio le persone rimaste uccise negli ultimi sei giorni in una serie di attacchi nelle zone tribali al confine con l’Afghanistan, in gran parte soldati e poliziotti.

Iraq: 4 soldati Usa uccisi a Baghdad

Quattro soldati Usa sono stati uccisi con il loro interprete iracheno a Baghdad dall'esplosione di un ordigno posto sul bordo di una strada. Lo hanno reso noto le Forze Armate Usa precisando che i soldati erano di pattuglia. I comandanti americani hanno lanciato una grossa operazione di sicurezza dentro e attorno la capitale dando la caccia agli insorti e hanno avvertito che il numero di caduti potrebbe aumentare dal momento che i soldati si avventurano in zone piu' pericolose.

Siparietto


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NOTIZIE BREVI

ESTERI

DITTATURA: MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE PER EX-AGENTE DI PINOCHET

Il giudice Alejandro Solís ha emesso un ordine di cattura internazionale nei confronti dell’ex-agente della ‘Dina’, la polizia segreta del regime di Augusto Pinochet (1973-’90), Raul Iturriaga Neumann, latitante da un mese dopo essersi dichiarato “in ribellione”; Iturriaga, brigadiere a riposo dell’esercito, avrebbe dovuto presentarsi nel carcere militare di Punta Cordilleri a Santiago del Cile per iniziare a scontare una condanna a cinque anni di carcere inflittagli dallo stesso giudice per il sequestro di uno studente nel 1974. Solís ha anche disposto l’apertura di un’inchiesta su un gruppo di militari vicino ad Iturriaga che potrebbero averlo aiutato a fare perdere le proprie tracce. Il 12 giugno scorso il militare, 69 anni, era uscito di casa apparentemente per recarsi in carcere: i suoi familiari avevano sporto inizialmente denuncia per una “presunta disgrazia” lasciando ipotizzare un incidente. Iturriaga era stato condannato per violazioni dei diritti umani in relazione alla scomparsa di un giovane militante del Movimento della sinistra rivoluzionaria (Mir) Luis Dagoberto San Martín Vergara, reato per cui anche il capo della ‘Dina’, il generale a riposo Manuel Contreras, è stato condannato a dieci anni.

CAPO PARAMILITARE INDAGATO PER STRAGE ‘CAMPESINOS’

Il comandante paramilitare Rodrigo Tovar, alias ‘Jorge 40’, è stato iscritto nel registro degli indagati per la strage di 38 ‘campesinos’, assassinati nel 2000 dalle Autodifese unite della Colombia (Auc) nel nord del paese: lo ha riferito la procura generale colombiana, ricordando che Tovar, recluso nel carcere di massima sicurezza di Itagüí, è impegnato attualmente nelle cosiddette ‘dichiarazioni spontanee’ di fronte ai giudici della sezione speciale ‘Giustizia e Pace’ di Medellín, creata per giudicare gli ex-combattenti delle Auc smobilitati lo scorso anno grazie a un controverso processo di pace con il governo. Secondo gli inquirenti, ‘Jorge 40’ sarebbe incorso nel reato di ‘omicidio aggravato’ nel massacro di El Salao, avvenuto il 18 febbraio di sette anni fa nel comune di El Carmen, dipartimento settentrionale di Bolívar, dove le Auc fecero irruzione prelevando dalle loro case decine di contadini accusati di sostenere la guerriglia e uccidendoli a sangue freddo. Fino alla sua smobilitazione, nel 2006, Tovar era considerato il più importante capo paramilitare attivo nella Costa caraibica colombiana; nei suoi confronti sono già state aperte 70 inchieste che lo vincolano a oltre 300 crimini. Iniziando la settimana scorsa le sue deposizioni a Medellín, Tovar aveva suscitato l’indignazione dei familiari delle vittime presentando come “atti di guerra” i molteplici assassinii attribuiti alle Auc. Confessando le sue responsabilità ‘Jorge 40’ avrà diritto a godere dei benefici di legge previsti per i paramilitari smobilitati che prevedono pene massime fino a otto anni anche per delitti efferati come le stragi di civili inermi.

ATTENTATI NEL SUD E NEL NORD, DECINE DI VITTIME

Almeno 20 persone sono state uccise e altre 18 sono rimaste ferite oggi in un attentato suicida apparentemente mirato contro un convoglio di lavoratori cinesi scortati dalle forze di sicurezza nella località di Hub, nella provincia sud-occidentale del Belucistan: secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto fornite dalla polizia locale, un ‘kamikaze’ si è fatto esplodere nei pressi di una fermata dei trasporti pubblici dove numerosi civili erano in coda mentre sopraggiungeva il convoglio; al momento sembra che tutte le vittime siano cittadini pakistani, mentre i cinesi, impiegati di una miniera di Dhudher, nel sud della provincia, sarebbero rimasti illesi. L’attentato di Hub è il secondo avvenuto oggi nel giro di poche ore: sempre questa mattina un poliziotto e quattro civili – secondo un bilancio ancora provvisorio – sono morti in un altro attacco suicida contro un cento di reclutamento delle forze dell’ordine a Hangu, nel nord-ovest del paese, a una quarantina di chilometri dalla frontiera con l’Afghanistan; almeno 22 i feriti, alcuni dei quali versano in gravi condizioni. Secondo la polizia locale una vettura imbottita di esplosivo ha investito l’ingresso principale del centro, dove si stavano addestrando 400 reclute. Salgono così a quasi un centinaio le persone rimaste uccise negli ultimi sei giorni in una serie di attacchi nelle zone tribali al confine con l’Afghanistan, in gran parte soldati e poliziotti.

Iraq: 4 soldati Usa uccisi a Baghdad

Quattro soldati Usa sono stati uccisi con il loro interprete iracheno a Baghdad dall'esplosione di un ordigno posto sul bordo di una strada. Lo hanno reso noto le Forze Armate Usa precisando che i soldati erano di pattuglia. I comandanti americani hanno lanciato una grossa operazione di sicurezza dentro e attorno la capitale dando la caccia agli insorti e hanno avvertito che il numero di caduti potrebbe aumentare dal momento che i soldati si avventurano in zone piu' pericolose.

ITALIA

BASE VICENZA: APPROVATA LA GARA D'APPALTO PER LA NUOVA BASE

L’autorizzazione della gara d’appalto dimostra ancora una volta che il governo è del tutto sordo alle richieste dei cittadini, come evidenzia CINZIA BOTTENE Del presidio permanente no dal molin

TAV: DI PIETRO, SIAMO CON POPOLAZIONE CONTRO SFASCIACARROZZE

Siamo dalla parte delle popolazione e del paese, siamo contro gli sfasciacarrozze. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, rispondendo alle domande dei giornalisti sul fronte di coloro che si oppongono alla realizzazione della Tav. Vogliamo continuare il dialogo con le popolazioni attraverso l'Osservatorio e attraverso la Conferenza dei servizi e fare in modo che sia un'occasione per migliorare lo stato dei luoghi interessati e non per danneggiarli, per questo abbiamo previsto un progetto con il coinvolgimento delle popolazioni locali che saranno ascoltate con grande attenzione. Ma il ministro ha fatto una chiara distinzione tra le esigenze delle popolazioni locali e quelle che invece ha definito furbizie, strumentalizzazioni, trovate estemporanee di soggetti che con la popolazione locale non c'entrano niente e che vengono magari dall'estero, come il movimento gay di Monaco di Baviera o i disoccupati organizzati di Napoli, che hanno il solo scopo di buttare in caciara le esigenze di queste popolazioni.

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gror070719 (last edited 2008-06-26 09:52:03 by anonymous)