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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

USA

Luther Jerome Williams, cittadino statunitense di 47 anni, condannato alla pena capitale per aver ucciso un uomo durante una rapina, è stato messo a morte nel penitenziario di Atmore, in Alabama, con un'iniezione letale. Ieri il governatore dell'Alabama, il repubblicano Bob Riley, si era rifiutato di sospendere l'esecuzione, respingendo la richiesta degli avvocati di Williams, i quali, oltre ad avanzare dubbi sulla sua salute mentale, volevano che si attendesse la pronuncia, prevista in ottobre, di un giudice federale sulla tollerabilità del metodo dell'iniezione letale. La richiesta di una sospensione dell'esecuzione è stata respinta, sempre ieri, anche dalla Corte suprema degli Stati Uniti, con 5 voti contro 4.

Luther Jerome Williams è il 36/o condannato messo a morte quest'anno negli Stati Uniti. Nell'Alabama, la sua esecuzione è la terza del 2007, e la 38/a da quando la pena capitale è stata reintrodotta negli Usa, nel 1976.

IRAQ

Dieci persone sono state uccise e altre 20 ferite, fra cui donne e bambini, la notte scorsa a Baghdad durante scontri a fuoco fra soldati Usa e ribelli nel quartiere occidentale di Shula. Lo ha reso noto la polizia locale. Durante gli scontri, sono intervenuti elicotteri da combattimento statunitensi che hanno aperto il fuoco mentre intere famiglie dormivano sui tetti delle case per sfuggire al gran caldo, secondo fonti della polizia. Un portavoce delle forze americane ha detto che esse stanno verificando queste informazioni.

“Il fuoco a casaccio aperto dagli statunitensi e il bombardamento hanno causato la morte di nove persone e il ferimento di altre 25”: questa l’accusa che Subeih al-Sharaji, un capo clan del quartiere di al-Shoala (nella zona occidentale di Baghdad) ha lanciato ai militari americani, protagonisti ieri sera di intensi combattimenti con alcuni uomini armati proprio in quella zona quartiere. Parlando con l’agenzia di stampa irachena ‘Al Awsat al Iraq’ (Voci dall’Iraq) al-Sharaji ha aggiunto che “la maggior parte delle vittime, che stava dormendo sul tetto delle proprie abitazioni, è caduta a causa dei bombardamenti aerei”. La stessa agenzia riporta una parziale conferma alla denuncia del capo locale, citando una fonte anonima della polizia secondo la quale almeno 10 persone sono morte e altre 20 ferite durante i combattimenti, nel corso dei quali i soldati Usa hanno utilizzato anche elicotteri da guerra in una zona residenziale densamente popolata. La fonte della polizia ha poi precisato che tra le vittime si troverebbero anche “donne e bambini”.

LIBANO

È stato raggiunto un accordo per evacuare i familiari dei miliziani di Fatah al-Islam presenti a Nahr al-Bared'. Lo ha annunciato oggi il portavoce del Consiglio degli Ulema palestinesi, massima autorità religiosa sunnita in Libano all'inviato della tv araba al-Jazeera. L'evacuazione di 25 donne e 45 bambini, tutti familiari dei guerriglieri asserragliati da mesi nel campo profughi di Nahr al-Bared, nel Libano settentrionale, dovrebbe avvenire entro oggi. L'esercito aveva dato il suo assenso già due giorni fa, ma i mediatori del Consiglio degli Ulema palestinesi non sono riusciti a contattare il portavoce di Fatah al-Islam, Abu Salim Taha, per definire i particolari dell'accordo.

PAKISTAN

Quattro soldati pachistani sono morti e altri sei sono rimasti feriti oggi, quando un uomo si è lanciato alla guida di un'auto carica di esplosivo, contro un convoglio dell'esercito pakistano nei pressi di Miran Shah, principale città della regione del Nord Waziristan, al confine tra Pakistan e Afghanistan. Lo hanno reso noto le autorità militari pachistane.

BANGLADESH

A Dacca, teatro dalla scorsa settimana di violenti disordini in Balgladesh, quattro docenti universitari sono stati arrestati dalle forze di sicurezza, secondo quanto riferito dal presidi dell'ateneo. Con un bilancio di un morto e decine di feriti durante gli scontri di questa settimana, le autorità del Bangladesh si trovano a far fronte alla loro più grave crisi dalla nomina dello scorso gennaio durante lo stato di emergenza. All'università di Dacca, gli studenti reclamano da lunedì l'allontanamento delle forze di sicurezza installate da otto mesi sul campus. I soldati hanno lasciato l'area mercoledì, ma l'iniziativa non è bastata a fermare gli scontri. Il governo militare ha intanto sospeso il coprifuoco imposto due giorni fa nella capital e in altre cinque città.

EUSKADI

Primo attentato Eta oggi dalla fine della tregua con il governo di Madrid il 5 giugno scorso: un'autobomba è esplosa questa notte davanti a una caserma della guardia civil a Durango, nel Paese Basco, provocando due feriti leggeri e ingenti danni materiali. L'attentato non è stato rivendicato. Ma stampa e mondo politico spagnoli non hanno dubbi sulla paternità dell' esplosione, attribuita all'organizzazione separatista basca. Verso le 03:30 del mattino un uomo è stato visto parcheggiare un furgoncino vicino alla caserma della guardia civil di Durango, una cittadina situata a circa 30 chilometri da Bilbao.

ITALIA

Diciassette migranti egiziani sono riusciti a fuggire, la scorsa notte, dal Centro di prima accoglienza di Bari, nel quartiere San Paolo. La fuga è avvenuta dopo una manifestazione di protesta per le condizioni dei reclusi che ha causato anche scontri con i poliziotti di guardia alla struttura. ascoltiamo una corrispondenza da bari.

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