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ciao, apre salvo col G.R. delle 9,30

PALESTINA - ANCORA UN MASSACRO DI CIVILI PALESTINESI COMPIUTO DAL REGIME ISRAELIANO NELLA STRISCIA GAZA, UCCISI 10 PALESTINESI = Poco dopo la mezzanotte una ventina di carri armati, con l'appoggio di elicotteri, hanno compiuto un'incursione nel villaggio di al-Amal, a ovest del campo profughi di Khan Younis: il bilancio e' di dieci palestinesi morti e decine di altri feriti. L'inizio del raid e' stato accompagno dal lancio di un missile da un elicottero isrtaeliano contro una civile abitazione. L'incursione e' stata contrastata dal fuoco di militanti palestinesi che hanno dato battaglia. Come scusa per questo ennesimo eccidio le fonti militari israeliane hanno fornito quella consueta che militanti palestinesi avevano sparato contro un vicino insediamento di coloni.

"E' stata una notte terrificante", ha raccontato Mohammed Abu Moa'mmar, un ventiduenne di al-Amal, riunito con altri familiari in una stanza della sua casa mentre era ancora in corso l'offensiva israeliana, "I bambini piangevano, le donne urlavano. Sparavano da terra e dal cielo. Siamo rimasti insieme in questa stanza come se fossimo congelati". Decine di palestinesi hanno affollato l'ospedale di Khan Younis per avere notizie dei loro congiunti. Il dottor Dallal ha precisato che sono oltre ottanta i feriti ricoverati. Tra le persone rimaste vittime della battaglia vi e' anche una donna cinquantenne. L'operazione ha interessato anche l'abitato di Katiba, dove e' stato sparato il secondo missile sulla folla che si era riunita nei pressi di una moschea credendo che il raid israeliano fosse concluso.

Dopo il massacro, l'esercito israeliano ha pensato bene di dirigere l'aggressione anche contro l'ospedale palestinese di Khan Younis, mentre stavano affluendo i feriti causati dal fuoco degli israeliani ed almeno due persone sono rimaste ferite. Lo riferiscono testimoni. Il fuoco, secondo le fonti, ha colpito l'ospedale da tutte le parti, e i proiettili entravano dalle finestre e attraverso i muri. Le persone correvano in preda al panico cercando di evitare di essere colpite. Intanto l'esercito israeliano ha diffuso un comunicato in cui ha affermato le consuete menzogne rispetto al fatto che l'operazione ha consentito di smantellare "un'infrastruttura terroristica" del Movimento di resistenza islamica, Hamas.

BRASILE: PRESIDENZIALI, LULA E SERRA AL BALLOTTAGGIO (2)

IRAQ: STASERA MESSAGGIO DI BUSH AL PAESE Washington, 7 ott. (Adnkronos) - Il Presidente Bush parlera' questa sera sull'Iraq in un messaggio al Paese da Cincinnati, nel Midwest. A quanto si apprende, egli puntera' a convincere gli scettici sulla necessita' di un'azione militare, ma non fornira' nuove prove sulla minaccia irachena

G.R. ore 13.00

AGGRESSIONE ALL'IRAQ: LA SITUAZIONE AD OGGI L'Iraq è disposto ad aprire le porte dei palazzi del presidente Saddam Hussein agli ispettori per il disarmo dell'Onu, ma non vuole che gli esperti guidati dallo svedese Hans Blix siano scortati da soldati occidentali. Lo ha dichiarato oggi alla rete televisiva Abc il rappresentante permanente iracheno presso le Nazioni Unite, Mohammed Alduri, il quale ha aggiunto che il paese potrebbe "fare in modo che le Nazioni Unite abbiano libero accesso" ai siti in questione, poiché l'obiettivo di Baghdad è di giungere a relazioni normali con gli Stati Uniti "molto rapidamente".

Ancora una volta, Saddam sembra aver giocato d'anticipo, infatti, l'accesso ai palazzi presidenziali ha costituito sino ad oggi il nodo intorno al quale si sono sviluppate quasi tutte le controversie: le ultime ispezioni, terminate nel '98, si erano arenate proprio davanti al rifiuto iracheno di aprire i palazzi. Secondo Washington, proprio qui potrebbero essere nascoste le temute armi chimiche del dittatore, ma ora che il regime sembra aver cambiato idea, concedendo quella che è la maggiore apertura dall'inizio della crisi, il lavoro degli ispettori potrà dunque svolgersi senza restrizioni, proprio come chiedevano gli Usa.

Riguardo agli sviluppi sul fronte della politica mediorientale c'è da segnalare il colloquio tenuto oggi al Cairo, tra il presidente siriano Bashar al Hassad e il capo dello Stato egiziano Hosni Mubarak, al termine del quale hanno reso pubblico un comunicato congiunto nel quale si dicono convinti della "necessità di rafforzare il fronte internazionale contro l'attacco". I due leader hanno anche invitato i responsabili di tutti i governi "ad affrontare la situazione con strumenti pacifici, così che gli abitanti della regione possano evitare l'orrore a cui potrebbero essere esposti". L'appello è stato indirettamente raccolto dal re giordano Abdullah, arrivato oggi nel Kuwait per colloqui con l'emiro Jaber al Ahmad al Sabah.

DA LONDRA intanto si ha notizia che un'eventuale azione militare contro l'Iraq per forzare un cambio di regime a Baghdad sarebbe illegale. E' questo, secondo quanto scrive oggi il quotidiano britannico 'Financial Times', il parere dato al premier Tony Blair dall'ufficio del procuratore generale del Paese. I procuratori generali Lord Goldsmith e Harriet Harman, scrive il giornale, hanno avvertito Downing Street che un'invasione dell'Iraq volta a rovesciare il presidente Saddam Hussein violerebbe le leggi internazionali. Il parere, commenta il 'Ft', mette Blair in una posizione potenzialmente impossibile nei confronti degli Stati Uniti, che continuano a premere per un cambio di regime in Iraq. Forse proprio alla luce dell'avviso di Lord Goldsmith e Harman, comunque, il premier britannico aveva sottolineato il mese scorso in Parlamento che la Gran Bretagna agira' sempre nel rispetto della legge internazionale

DA PARIGI, la Francia minimizza le divergenze sulla questione irachena all'interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri francese, Dominique de Villepin, ha sottolineato in un'intervista radiofonica che "e' in corso un dialogo con gli americani" e che con Washington "c'e' convergenza di intenti". Sostenuti da Londra, gli Stati Uniti stanno cercando di imporre al Consiglio la necessita' di giungere a una nuova sola risoluzione che prepari la strada a un intervento militare, ma Francia, Cina e Russia si oppongono a questa stategia e Parigi ha proposto che l'ipotesi di un intervento militare sia contemplata in una seconda risoluzione vincolata a un eventuale rifiuto di Saddam di collaborare con gli ispettori. "Crediamo di poter arrivare a qualcosa in tempi brevi - ha detto de Villepin - siamo dello stesso avviso, opposti alla proliferazione e convinti che serva agire in fretta. Secondo noi un approccio in due fasi permette di avere la necessaria legittimazione ed efficacia". Secondo il capo della diplomazia francese, "ogni decisioone dovrebbe essere presa in accordo con le altre parti coinvolte, in particolare la parte araba".

Anche RUSSIA e PAESI EX URSS, NESSUN SOSTEGNO A GUERRA A IRAQ VERTICE A CHISINAU APERTO OGGI - La crisi irachena e la prospettiva - sostenuta da Mosca - di una dichiarazione solenne di tutti i paesi ex sovietici contraria a un'eventuale guerra contro Baghdad sono oggi al centro del vertice dei capi di Stato della Comunita' degli Stati indipendenti (Csi). Il summit si e' aperto stamani a Chisinau (Moldavia) e i lavori sono entrati nel vivo con una riunione plenaria a parte chiuse. Sono rappresentate al massimo livello 11 delle 12 repubbliche (l'unica eccezione e' il Turkmenistan) che aderiscono alla Csi, l'organizzazione nata dalle ceneri dell'Urss. Tra i temi in agenda, spiccano quello della sicurezza collettiva, del coordinamento della lotta al terrorismo internazionale e al separatismo e la cooperazione economica. Si discutera' tuttavia soprattutto di questioni dell'attualita' internazionale - riferisce l'agenzia Itar-Tass citando il padrone di casa, il presidente moldavo Vladimir Voronin - con particolare riferimento alla crisi irachena, che ha fatto inevitabilmente irruzione nel vertice. Secondo fonti diplomatiche russe, Mosca mira a ottenere il consenso di tutti partner su un documento che escluda qualsiasi forma di coinvolgimento, diretto o indiretto, dei paesi ex sovietici della Csi in un'eventuale guerra all'Iraq e sostenga invece la via di una soluzione politica in sede Onu.

Intanto anche le Borse finanziarie risentono dell'incertezze sulla prossima guerra del petrolio: un avvio in salita nelle Borse europee. Inizio di settimana difficile per i mercati, segno negativo su tutte le piazze del Vecchio continente, male il Mibtel che in apertura perde l'1,58 per cento. Affonda anche l'Asia, con Tokyo ai minimi dal 1983

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GAZA,UFFICIALE UCCISO,'RAPITO PRESSO CASA E GIUSTIZIAT0' Nuovi particolari sono emersi sull'inquietante uccisione, avvenuta oggi a Gaza, del colonnello Rajeha Abu Lyhia dei reparti antisommossa della polizia palestinese. L'uomo, secondo fonti informate, e' stato rapito stamani poco dopo essere uscito da casa. I suoi rapitori (che avevano il volto coperto) lo hanno condotto ad un incrocio stradale a nord di Gaza, dove lo hanno ucciso sparandogli da distanza ravvicinata. Una jeep della polizia palestinese che si trovava per caso nelle vicinanze ha cercato di inseguirli. Poco dopo, in un cimitero di Gaza, la famiglia Akel (che ha rivendicato la paternita' della eliminazione dell'ufficiale) ha condotto una cerimonia funebre in memoria del loro congiunto Yussef Akel per sancire cosi' che la sua morte era stata vendicata. Proprio Abu Lyhia, secondo loro, aveva ordinato un anno fa la dispersione con la forza di una dimostrazione in cui Yussef Akel era rimasto ucciso.

Intanto da KHAN YUNIS si apprende che sono saliti a quindici i civili palestinesi rimasti uccisi la scorsa notte nella incursione israeliana a Khan Yunis (Gaza). Lo hanno detto all'Ansa fonti locali. Il pesante bilancio e' ancora provvisorio, ma secondo il direttore dell'ospedale dottor Mohammed Abu Dallal, la gran parte delle uccisiomni sono state provocate dal missile israeliano sparato sulla folla. Lo stesso ospedale che è stato anch'esso successivamente preso di mira dagli elicotteri e dai mezzi corazzati degli aggressori israeliani.

E da Mosca, il Ministero degli esteri russo ha oggi deplorato l'azione militare condotta nelle ultime ore dalle forze armate israeliane nella localita' palestinese di Khan Yunis, durante la quale sono stati uccisi numerosi civili palestinesi e successivamente e' stato colpito anche un ospedale. Sebbene Israele abbia motivato la sua condotta come una risposta a un attacco palestinese contro un'insediamento di coloni a Gaza, l'intensita' dell'operazione e l'uso di carri armati e dell'aviazione in un'area densamente popolata appaiono chiaramente non proporzionati, si legge in una nota diffusa oggi dal ministero degli esteri di Mosca. La Russia - e' scritto nella stessa nota - esprime le sue condoglianze alle famiglie delle vittime palestinesi (di Khan Yunis) e manifesta la sua solidarieta' ai feriti. E' una iniziativa rara questa di Mosca che entra a pieno titolo ad occuparsi della questione mediorientale.

ITALIA Cresce la preoccupazione in molti ambienti in merito alle proposte di modifica della legge 180 sulla "salute mentale" che porta il nome di Basaglia. Stavolta è la Caritas ha esprimersi e lo fa affermando che "prima di riformarla, la Legge Basaglia sulla salute mentale andrebbe finalmente applicata". La Caritas esprime preoccupazione per la "patente di pericolosità sociale" dei malati mentali che la nuova proposta di legge n.174 dell'on. Burani Procaccini, ripristinerebbe come pericoloso sviluppo del controllo sociale. La prima osservazione che viene dalla lettura della rinnovata proposta di legge - spiega don Giancarlo Perego, responsabile dell'area nazionale di Caritas Italiana - e' che sembra dimenticare che la riforma psichiatrica - iniziata con la legge 180/78 e continuata, sul piano strutturale, con la legge 833/78 - attende ancora di essere applicata in modo completo, con l'attenzione ai parametri fissati e su tutto il territorio nazionale. Una seconda osservazione generale e' che la nuova proposta tende a punire e penalizzare le persone affette da patologia mentale, rifocalizzando l'attenzione sulla pericolosita' del malato, sulla necessita' della sua esclusione dal contesto di vita quotidiana ed elencando una serie di procedure di tipo giudiziale. Il paziente perde ogni possibilita' di autodeterminarsi: e' descritto sempre come 'oggetto' che altri rinchiudono, confinano per tempi lunghi, privano di diritti.

FIAT Maroni: vedremo come supportare il risanamento. Quando la Fiat avrà deciso nel dettaglio i nuovi interventi da fare per il rilancio, il governo vedrà come supportare la nuova azione di risanamento. E' quanto ha lasciato capire il ministro del Lavoro Roberto Maroni rispondendo alle domande sulla situazione del Lingotto a margine di un incontro all'università Bocconi.

Intanto dagli operai FIAT arrivano notizie di scioperi e sit-in nello stabilimento di TERMINI IMERESE = Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese e' rimasto chiuso per tre ore stamani in seguito allo sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil in risposta alle voci, non ufficializzate ma neppure smentite, circa un'ipotesi di cassa integrazione per gli operai, considerata una possibile anticamera della chiusura dell'impianto. Alla protesta hanno partecipato anche i lavoratori dell'indotto. Gli scioperanti hanno manifestato davanti alla fabbrica, a 35 chilometri da Palermo: chiedono garanzie per i loro posti di lavoro e annunciano un inasprimento delle azioni di lotta se non ci saranno segnali di attenzione.

g.r. ore 17.00

"E' stata una notte terrificante", ha raccontato Mohammed Abu Moa'mmar, un ventiduenne di al-Amal, riunito con altri familiari in una stanza della sua casa mentre era ancora in corso l'offensiva israeliana, "I bambini piangevano, le donne urlavano. Sparavano da terra e dal cielo. Siamo rimasti insieme in questa stanza come se fossimo congelati". Decine di palestinesi hanno affollato l'ospedale di Khan Younis per avere notizie dei loro congiunti. Il dottor Dallal ha precisato che sono oltre ottanta i feriti ricoverati. Tra le persone rimaste vittime della battaglia vi e' anche una donna cinquantenne. L'operazione ha interessato anche l'abitato di Katiba, dove e' stato sparato il secondo missile sulla folla che si era riunita nei pressi di una moschea credendo che il raid israeliano fosse concluso.

Dopo il massacro, l'esercito israeliano ha pensato bene di dirigere l'aggressione anche contro l'ospedale palestinese di Khan Younis, mentre stavano affluendo i feriti causati dal fuoco degli israeliani ed almeno due persone sono rimaste ferite. Lo riferiscono testimoni. Il fuoco, secondo le fonti, ha colpito l'ospedale da tutte le parti, e i proiettili entravano dalle finestre e attraverso i muri. Le persone correvano in preda al panico cercando di evitare di essere colpite.

palestina

: 12 MORTI IN RAID ISRAELIANO SU GAZA, CONDANNA DI SOLANA . - Un'offensiva notturna di Israele nella striscia di Gaza ha causato almeno 12 morti e un centinaio di feriti tra i palestinesi, mettendo seriamente a rischio il tentativo di far ripartire il negoziato di pace. Poco dopo la mezzanotte nella zona di Khan Younis, roccaforte del movimento islamico Hamas, una ventina di carri armati israeliani appoggiati dagli elicotteri sono entrati nel campo profughi di al-Amal e nel villaggio di Katiba. Ne e' seguita una furiosa battaglia che sembrava essere terminata quando a Katiba un elicottero ha sparato un missile sulla folla che si era riunita nei pressi della moschea. Dieci sono state le vittime, tutti civili tra cui un docidenne e una donna di cinquant'anni. L'esercito israeliano si e' giustificato asserendo che dalla folla erano partiti colpi d'arma da fuoco contro i carri armati in ritirata. I militari israeliani hanno preso di mira anche un ospedale di Khan Younis, affollato di feriti e persone in cerca di notizie sui propri congiunti. Testimoni hanno riferito che i proiettili hanno sbrecciato muri e frantumato i vetri delle finestre. Cinque persone all'interno sono rimaste ferite, tra cui un medico e un ragazzo. I militari hanno poi detto che dalla zona dell'ospedale erano partiti colpi di mortaio contro un vicino insediamento ebraico. Ministro israeliano invita Storace nel suo paese Nissim Dahan, il ministro della Salute israeliano ha invitato ufficialmente il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, in Israele. L'invito è stato fatto durante un work-shop a Roma tra i due paesi sulla gestione delle maxi emergenze, e alla vigilia dell'incontro tra il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini e lo stesso ministro Dahan.

aggrssione all'iraq

: FT, BLAIR AVVISATO SU IMPLICAZIONI LEGALI ATTACCO = PROCURATORE GENERALE, CAMBIO DI REGIME VIOLEREBBE DIRITTO INTERNAZIONALE Londra, 7 ott. - (Adnkronos/dpa) - Abbiamo fiducia nel fatto che ci sara' un'altra risoluzione, non posso darvi un calendario preciso su quando potremo vedere un testo, ci sono negoziati intensi in corso a New York. Si e' limitato a rispondere cosi' il portavoce di Downing Street ai giornalisti che chiedevano un commento alla notizia, pubblicata oggi dal Financial Times, secondo la quale il procuratore generale britannico, Lord Goldsmith, ha messo in guardia Tony Blair dal rischio che un'azione militare contro l'Iraq possa violare il diritto internazionale. Ed il giornale britannico sottolinea come questo avviso possa essere all'origine del fatto che Londra si sia mostrata in queste settimane molto piu' cauta di Washington nel riferirsi al tema, caro all'amministrazione Bush, del 'regime change' in Iraq. Al premier britannico, con un parere giuridico che doveva rimane riservato, l'attorney general ha ricordato le limitate circostanze in cui il diritto internazionale puo' permettere un'azione militare a sostegno di una risoluzione esistente dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La nuova risoluzione che Londra e Washington vogliono far approvare al Consiglio darebbe cosi' sostegno legale all'intervento, ma non autorizzerebbe una guerra con lo scopo di un cambio di regime.

APPREZZAMENTO DEL MINISTRO PER SEMINARIO SU MAXIEMERGENZE . Negli ultimi anni gli episodi di bioterrorismo sono diventati un rischio piu' plausibile per molti Paesi occidentali, inclusa l'Italia. Lo afferma in una nota il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che plaude al seminario sulle maxiemergenze in corso a Roma. Sirchia esprime vivo apprezzamento - si legge - per l'iniziativa promossa dal presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, in collaborazione con le autorita' israeliane, del seminario 'La gestione delle maxiemergenze: dal disastro naturale o incidente aereo all'attacco terroristico. Negli ultimi anni, e in particolare nel corso del 2001, si e' presentata in forme nuove la minaccia del terrorismo con armi non convenzionali. Risposte rapide ed efficaci a questo tipo di emergenze, come d'altra parte ad altre emergenze associate, ad esempio gravi incidenti chimici o disastri naturali - afferma Sirchia nella nota - non possono essere assicurate se non esiste un'attivita' di preparazione continua a monte. Questo e' particolarmente vero per il Servizio sanitario, specie nelle grandi citta', dove e' piu' elevato il rischio, e dove i servizi sono, di norma, gia' saturi di richieste e spesso troppo rigidi per adattarsi in tempi brevi alle emergenze. (segue) (Sal/Gs/Adnkronos)

Africa: in 300mila rischiano la morte per fame Piu' di 300.000 persone rischiano la morte per denutrizione in cinque paesi dell'Africa Australe se non giungeranno gli aiuti necessari. Lo ha reso noto oggi l'Oms aggiungendo che i fondi stanziati dalla comunita' internazionale sono insufficienti. La crisi colpisce 14,4 milioni di persone, secondo le ultime stime, in particolare nel Malawi, nello Zimbabwe e in Zambia, Lesotho e Swaziland. L'Oms avrebbe bisogno di 48 milioni di dollari per prevenire un'ondata di morti e di malattie, con un costo di circa 3,4 dollari a persona; il finanziamento disponibile e' invece di appena 35 centesimi a persona. Sappiamo come salvare miglia di persone e siamo pronti a farlo, ma il mondo sembra poco desideroso di pagare la modica somma necessaria ha dichiarato la direttrice generale dell'Oms, Gro Harlem Brundtland.

Indulto. Vietti (Udc): "Serve quadro di pacificazione nazionale" "Bisogna affrontare la questione assieme a quella dell'amnistia e discuterne in un quadro di riforme e pacificazione nazionale", sostiene il sottosegretario alla giustizia

Egiziani arrestati: 'esplosivo e pistole messi da cc'

I tre egiziani arrestati venerdì ad Anzio (leggi qui) si difendono dall'accusa di terrorismo avanzata nei loro confronti dagli investigatori e dalla Procura di Roma affermando che la mappa del cimitero americano di Nettuno, la pistola e l'esplosivo prima che arrivassero i carabinieri a fare la perquisizioni non erano in casa. "Noi non avevamo quella cartina né il tritolo, né la Beretta, l' hanno portata loro, ci hanno incastrati in questo modo", hanno detto.

Uno dei tre egiziani, secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa risulta indagato da circa un anno alla Procura di Velletri per atti ostili verso uno stato estero. Una indagine che quindi andava avanti da molti mesi e che è sfociata nell'arresto di venerdì scorso. Per saperne di più i magistrati romani hanno già chiesto ai colleghi di Velletri la trasmissione della copia del fascicolo.(red)

Eretto obelisco fascista nella città di Crotone

Pochi giorni fa è stato inaugurato un obelisco "fascista" nella città di Crotone, in Piazza della Resistenza. L'obelisco, che ricalca nello stile analoghi monumenti eretti durante il regime fascista, è stato fortemente voluto dal sindaco Sig. Senatore (AN). Nelle intenzioni del Sindaco della città, tale monumento dovrebbe celebrare la "pacificazione" tra nientedimeno che le forze della defunta repubblica di Salò e la Resistenza antifascista. Un'idea sicuramente molto strana, che nella sua contraddittorietà cela ben altre questioni. Alla cerimonia di inaugurazione le presenze sono state molto poche. SI contavano infatti poche persone, se si escludono le autorità (anch'esse in gran parte assenti) e la banda comunale. Il Kroton Social Forum e i cittadini si sono mobilitati prontamente per reagire e protestare alla singolare iniziativa dell'esecutivo della città. E' stata infatti organizzata una contro-manifestazione che si è svolta pacificamente ed al canto di "Bella ciao" tutta la giornata. In mattinata vi è stato qualche breve momento di tensione quando sono apparsi quattro ragazzi "adornati" con svastiche e croci celtiche; i 4 ragazzi sono comunque scomparsi con la velocità con cui erano apparsi. Sempre nell'ambito della cerimonia di inaugurazione, nel pomeriggio vi è stata una riunione nella sala consiliare del comune. Alcuni manifestanti hanno improvvisamente cantato "Bella ciao" e abbandonato la sala in segno di protesta. Il Kroton Social Forum si è mobilitato ed ha emesso un comunicato stampa che è pervenuto via e-mail anche a me e che allego in coda a questo post. Tutti i social forum e svariati movimenti calabresi si stanno per mobilitare in maniera unitaria in una manifestazione che si terrà probabilmente entro la fine del mese.

AMBIENTE:

LO HA DECISO IL COMUNE IN ATTESA DI NUOVE NORME - Stop ai volantinaggi a Bari, che 'imbrattano strade e piazze cittadine e, di conseguenza, compromettono il decoro urbano'. Lo ha stabilito oggi il sindaco di Bari, Simeone Di Cagno Abbrescia, il quale con un' ordinanza ha decretato la sospensione temporanea dell' attivita' di volantinaggio su tutto il territorio comunale. Attivita' svolta in gran parte da ragazzi, ma anche da persone adulte. La sospensione e' stata decisa in attesa che una nuova disciplina regoli la materia evitando - fa sapere l' amministrazione comunale - che l' attivita' di volantinaggio cosi' come e' svolta finora, deturpi strade e piazze della citta'. Da oggi dunque, e in attesa che la materia sia 'ridisciplinata', la ripartizione Tributi del Comune non rilascera' autorizzazioni al volantinaggio.

Gr 19:30

Sommario

palestina - 15 MORTI IN RAID ISRAELIANO SU GAZA - UCCISO CAPO POLIZIA ANTISOMMOSSA ANP - Il ministro della Salute israeliano Dahan ha invitato ufficialmente il presidente della Regione Lazio, Storace, in Israele

Iraq

BRASILE: PRESIDENZIALI, LULA E SERRA AL BALLOTTAGGIO

Africa: in 300mila rischiano la morte per fame

Italia

UN'ALTRA VITTIMA DELLA LEGGE BOSSI fINI. Kamal Un ragazzo di 30 anni si è gettato dal terzo piano

Egiziani arrestati: 'esplosivo e pistole messi da cc'

FIAT: OCCUPATO CONSIGLIO COMUNALE TERMINI IMERESE

INCHIESTA SU PIAZZA ALIMONDA ANCORA FANGO SULLA MORTE DI CARLO GIULIANI

Eretto obelisco fascista nella città di Crotone

Un'offensiva notturna di Israele nella striscia di Gaza ha causato almeno 15 morti e un centinaio di feriti tra i palestinesi. Poco dopo la mezzanotte nella zona di Khan Younis, , una ventina di carri armati israeliani appoggiati dagli elicotteri sono entrati nel campo profughi di al-Amal e nel villaggio di Katiba. Ne e' seguita una furiosa battaglia che sembrava essere terminata quando a Katiba un elicottero ha sparato un missile sulla folla che si era riunita nei pressi della moschea. Dieci sono state le vittime, tutti civili. L'esercito israeliano si e' giustificato asserendo che dalla folla erano partiti colpi d'arma da fuoco contro i carri armati in ritirata. I militari israeliani hanno preso di mira anche un ospedale di Khan Younis, affollato di feriti e persone in cerca di notizie sui propri congiunti. Cinque persone all'interno, , tra cui un medico, sono rimaste ferite. Fonti ospedaliere hanno precisato che sono oltre ottanta i feriti ricoverati. Secondo i militari, dalla zona dell'ospedale erano partiti colpi di mortaio contro un vicino insediamento ebraico.

Un palestinese e' stato ucciso dal fuoco di soldati israeliani vicino a Nablus, in Cisgiordania. Lo hanno reso noto fonti dei servizi di sicurezza palestinesi. L'uomo e' stato ucciso vicino al villaggio di Jit a un posto di blocco stradale mentre tornava da Nablus, dove il coprifuoco era stato parzialmente tolto durante la giornata.

Resa dei conti tra palestinesi a Gaza: a un anno di distanza, Hamas si e' vendicata per l'uccisione di un suo militante da parte della polizia dell'Anp durante una manifestazione pro-al Qaeda. Cosi' in un'imboscata e' stato assassinato il colonnello Lihya, capo del reparto antisommossa della polizia palestinese nella striscia di Gaza. L'attentato e' stato rivendicato da Akel, fratello del militamte di Hamas ucciso nell'ottobre 2001 insieme ad altri due attivisti palestinesi. L'auto di Lihya e' stata fermata a un falso posto di blocco da uomini a volto coperto che indossavano la divisa delle forze di sicurezza dell'Anp. Questi hanno poi costretto il colonnello a guidare fino al quartiere di Sheikh Radwan, considerato una roccaforte di Hamas, dove lo hanno giustiziato con sei colpi. Ferite le sue due guardie del corpo. L'Anp in un comunicato ha chiesto ad Hamas di consegnare i responsabili dell'agguato. Lihya aveva partecipato alla repressione di varie manifestazione di oppositori all'Anp e, secondo alcune fonti giornalistiche, era coinvolto in un caso di corruzione. Nel pomeriggiola polizia dell'Anp, dopo aver atteso invano la consegna della ventina di uomini che hanno asssassinato Lihya, a Gaza ha fermato un'auto con a bordo tre militanti di Hamas sospettati di aver fatto parte del commando omicida. I tre sono riusciti a fuggire mentre una folla di simpatizzanti gli faceva da scudo. Ne e' seguita una sparatoria in cui due sostenitori di Hamas sono morti e altre 15 persone sono rimaste ferite.

La Commissione europea ha protestato oggi contro gli ostacoli creati dalle truppe israeliane alle organizzazioni umanitarie chiamate ad aiutare i profughi palestinesi. "La Commissione - ha detto il portavoce del Commissario europeo alle relazioni esterne Patten - è particolarmente preoccupata che più di 20 missioni umanitarie sotto contratto con l'Ue siano state respinte agli ingressi controllati dagli israeliani". L'esecutivo Ue, ha aggiunto il portavoce, è "parimenti preoccupato" per i ritardi causati dai check-point e per i "pedaggi" riscossi dagli israeliani: Israele quindi "dovrebbe consentire immediatamente" al personale delle organizzazioni umanitarie un accesso senza ostacoli, sicuro e gratuito. Il portavoce ha segnalato che la questione deve essere discussa nelle prossime due occasioni di incontro diretto fra Ue ed Isreale nell'ambito dell'Accordo di associazione (già domani a Tel Aviv e a Lussemburgo a fine mese).

Il ministro della Salute israeliano Dahan ha invitato ufficialmente il presidente della Regione Lazio, Storace, in Israele. L'invito è stato fatto durante un work-shop a Roma tra i due paesi sulla gestione delle maxi emergenze, e alla vigilia dell'incontro tra il vicepresidente del Consiglio Fini e lo stesso ministro Dahan.

Iraq

L'Iraq è disposto ad aprire le porte dei palazzi del presidente Saddam Hussein agli ispettori per il disarmo dell'Onu, ma non vuole che gli esperti guidati dallo svedeseBlix siano scortati da soldati occidentali. Lo ha dichiarato oggi alla rete televisiva Abc il rappresentante permanente iracheno presso le Nazioni Unite, Alduri, il quale ha aggiunto che il paese potrebbe "fare in modo che le Nazioni Unite abbiano libero accesso" ai siti in questione, poiché l'obiettivo di Baghdad è di giungere a relazioni normali con gli Stati Uniti "molto rapidamente". L'accesso ai palazzi presidenziali ha costituito sino ad oggi il nodo intorno al quale si sono sviluppate quasi tutte le controversie: le ultime ispezioni, terminate nel '98, si erano arenate proprio davanti al rifiuto iracheno di aprire i palazzi. Secondo Washington, proprio qui potrebbero essere nascoste le temute armi chimiche.

Sul fronte della iniziativa diplomatica, oggi al Cairo colloquio tra il presidente siriano al Hassad e il capo dello Stato egiziano Mubarak, al termine del quale hanno reso pubblico un comunicato congiunto nel quale si dicono convinti della "necessità di rafforzare il fronte internazionale contro l'attacco". I due leader hanno anche invitato i responsabili di tutti i governi "ad affrontare la situazione con strumenti pacifici, così che gli abitanti della regione possano evitare l'orrore a cui potrebbero essere esposti". L'appello è stato indirettamente raccolto dal re giordano Abdullah, arrivato oggi nel Kuwait per colloqui con l'emiro al Sabah.

DA LONDRA si ha notizia che un'eventuale azione militare contro l'Iraq per forzare un cambio di regime a Baghdad sarebbe illegale. E' questo, secondo quanto scrive oggi il quotidiano britannico 'Financial Times', il parere dato al premier Blair dall'ufficio del procuratore generale del Paese. I procuratori generali Lord Goldsmith e Harman, scrive il giornale, hanno avvertito Downing Street che un'invasione dell'Iraq volta a rovesciare il presidente Saddam Hussein violerebbe le leggi internazionali. Il parere, commenta il 'Ft', mette Blair in una posizione potenzialmente impossibile nei confronti degli Stati Uniti, che continuano a premere per un cambio di regime in Iraq. Forse proprio alla luce dell'avviso di Lord Goldsmith e Harman, comunque, il premier britannico aveva sottolineato il mese scorso in Parlamento che la Gran Bretagna agira' sempre nel rispetto della legge internazionale

BRASILE: PRESIDENZIALI, LULA E SERRA AL BALLOTTAGGIO

L'ex leader sindacale 'Lula, alla sua quarta candidatura, con il 47% dei voti per un soffio non ha centrato l'obiettivo della presidenza al primo turno. Il processo elettorale nella quarta piu' grande democrazia al mondo -170 milioni di abitanti, di cui 50 milioni che vivono in miseria- e' stato seguito con estrema attenzione in tutta l'America Latina, cosi' come a Washington e a Wall Street dove una vittoria del candidato e' vista come un congedo dal modello di sviluppo economico di liberismo sfrenato, sostenuto dagli Stati Uniti. Per questo gli operatori finanziari newyorkesi preferirebbero Serra che porterebbe avanti la politica di centro-destra seguita dal presidente uscente Cardoso.

Africa - Piu' di 300.000 persone rischiano la morte per denutrizione in cinque paesi dell'Africa Australe se non giungeranno gli aiuti necessari. Lo ha reso noto oggi l'Oms aggiungendo che i fondi stanziati dalla comunita' internazionale sono insufficienti. La crisi colpisce 14,4 milioni di persone, secondo le ultime stime, in particolare nel Malawi, nello Zimbabwe e in Zambia, Lesotho e Swaziland. L'Oms avrebbe bisogno di 48 milioni di dollari per prevenire un'ondata di morti e di malattie, con un costo di circa 3,4 dollari a persona; il finanziamento disponibile e' invece di appena 35 centesimi a persona. Sappiamo come salvare miglia di persone e siamo pronti a farlo, ma il mondo sembra poco desideroso di pagare la modica somma necessaria ha dichiarato la direttrice generale dell'Oms, Brundtland.

Italia

UN'ALTRA VITTIMA DELLA LEGGE BOSSI fINI Kamal ha, o forse aveva, circa trent'anni. è stato ricoverato al reparto Ortopedia del Policlinico di Roma dopo essersi buttato ieri dal balcone dell'appartamento che condivideva con altri connazionali, al terzo piano di un palazzo della periferia romana. L'hanno trasferito d'urgenza dal Cto, dove inizialmente gli avevano dato una prognosi di sessanta giorni. Secondo Mohammed Kibria, presidente dell'Associazione del Bangladesh, che gli sta vicino, le sue condizioni sono molto più gravi. Ha entrambe le gambe rotte, le spalle immobilizzate, un trauma cranico e probabilmente lesioni alla colonna vertebrale.

SE KAMAL MUORE, SARA' QUESTO GOVERNO, E IN PARTICOLARE I SUOI MINISTRI LEGHISTI, AD AVERLO UCCISO.

ascoltiamo la corrispondenza

Egiziani arrestati I tre egiziani arrestati venerdì ad Anzio (leggi qui) si difendono dall'accusa di terrorismo avanzata nei loro confronti dagli investigatori e dalla Procura di Roma affermando che la mappa del cimitero americano di Nettuno, la pistola e l'esplosivo prima che arrivassero i carabinieri a fare la perquisizioni non erano in casa. "Noi non avevamo quella cartina né il tritolo, né la Beretta, l' hanno portata loro, ci hanno incastrati in questo modo", hanno detto.

FIAT: OCCUPATO CONSIGLIO COMUNALE TERMINI IMERESE

L'aula del consiglio comunale di Termini Imerese e' stata occupata questo pomeriggio dagli stessi amministratori locali che intendono in questo modo chiedere al governo sul futuro dell'impianto della Fiat: "Non smobiliteremo finche' non vedremo un atto concreto del governo per evitare la chiusura dello stabilimento", scrivono in una nota. Contemporaneamente, circa 500 operai del secondo turno hanno attuato una manifestazione sulla strada tra la fabbrica e Termini Imerese, gia' bloccata in mattinata per tre ore da un'altra protesta dei lavoratori, mentre lo stabilimento Fiat e' rimasto chiuso per tre ore in seguito allo sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil in risposta alle voci, non ufficializzate ma neppure smentite, circa un'ipotesi di cassa integrazione per gli operai, considerata una possibile anticamera della chiusura dell'impianto. Gli operai chiedono garanzie per i loro posti di lavoro e annunciano un inasprimento delle azioni di lotta se non ci saranno segnali di attenzione. .

INCHIESTA SU PIAZZA ALIMONDA ANCORA FANGO SULLA MORTE DI CARLO GIULIANI Gli assassini di Carlo Giuliani, Placanica e lo Stato, stanno per essere assolti dall'accusa di omicidio. Perche' un sasso avrebbe deviato il proiettile. Perche' si sarebbe comunque trattato di legittima difesa e non di un eccesso della stessa. Non ho parole.

ascoltiamo la corrispondenza di alessandro mantovani de Il Manifesto.

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Eretto obelisco fascista nella città di Crotone

Pochi giorni fa è stato inaugurato un obelisco "fascista" nella città di Crotone, in Piazza della Resistenza. L'opera, che ricalca nello stile analoghi monumenti eretti durante il regime fascista, è stato fortemente voluto dal sindaco Senatore (AN). Nelle intenzioni del Sindaco della città, tale monumento dovrebbe celebrare la "pacificazione" tra le forze della repubblica di Salò e la Resistenza antifascista. Alla cerimonia di inaugurazione si contavano poche persone, se si escludono le autorità (anch'esse in gran parte assenti) e la banda comunale. Il Kroton Social Forum e i cittadini si sono mobilitati prontamente per protestare: e'stata infatti organizzata una contro-manifestazione al canto di "Bella ciao" tutta la giornata. Sempre nell'ambito della cerimonia di inaugurazione, nel pomeriggio vi è stata una riunione nella sala consiliare del comune. Alcuni manifestanti hanno improvvisamente cantato "Bella ciao" e abbandonato la sala in segno di protesta. Il Kroton Social Forum ha emesso un comunicato stampa, tutti i social forum e diversi movimenti calabresi si stanno per mobilitare in maniera unitaria in una manifestazione che si terrà probabilmente entro la fine del mese.

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