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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

Gianni Minà lo ricorda scrivendo che: "In Sudamerica il Che gode ancora di grandissimo rispetto. In Bolivia lo chiamano Santo Ernesto, a Buenos Aires c'e un corso all'università sulla sua figura e i suoi scritti, ora riuniti in 14 libri dal Centro Che dell'Avana, diretto dalla moglie e i figli, che hanno affidato i diritti internazionali all'australiana Ocean Book. Per tutti, anche chi non condivide le idee comunista, resta l'esempio della capacità di lottare e resistere sino all'ultimo, come ha resistito Cuba, piccola isola dei Caraibi, che è orgoglio di tutti i latino americani e a 50 anni dal blocco Usa, a 18 dalla caduta del comunismo in Europa, un anno dopo il ritiro per malattia di Fidel, è sempre lì, contro ogni previsione, fatta evidentemente partendo da presupposti errati."

NOTIZIE BREVI

ESTERI

TURCHIA: LA GUERRIGLIA KURDA INFLIGGE PESANTI PERDITE ALL'ESERCITO (corrisp. Onda Rossa: da 00'20" a 04'31")

Torna d'attualità un'eventuale invasione del nord dell'Iraq da parte dell'esercito turco contro il Partito dei Lavoratori Curdi (Pkk), dopo che negli ultimi due giorni 14 soldati sono morti in scontri avvenuti nel sud-est del Paese. La guerra dal 1984 ha provocato più di 40.000 morti. Nel Kurdistan iracheno secondo l'esercito turco il Pkk avrebbe le proprie basi e almeno 3.000 uomini. Nei mesi scorsi, più volte la Turchia aveva ventilato l'ipotesi di un'azione, ma era sempre stata bloccata dal rifiuto delle autorità irachene e, soprattutto, dalla contrarietà degli Usa, poco propensi a destabilizzare l'unica zona dell'Iraq relativamente pacifica. Proprio per questo, lo scorso 29 settembre, Turchia e Iraq avevano siglato un patto di mutua assistenza contro i ribelli, che impegnava i due governi a non fornire supporto logistico ed economico agli uomini del Pkk ma non permetteva all'esercito turco di sconfinare. Un patto che, finora, non ha dato i risultati sperati dalla Turchia.

SUDAN: Oltre cento le vittime nell'attacco governativo a Haskanita, in Darfur

L'esercito governativo del Sudan avrebbe ucciso circa 105 persone durante l'attacco alla città di Haskanita, nel sudest del Darfur, occupata la scorsa settimana dopo l'attacco subito dalle truppe dell'Unione africana stanziate in una base vicina. Lo ha dichiarato il leader ribelle Suleiman Jamous, coordinatore umanitario dell'Esercito di liberazione del Sudan (Sla), aggiungendo che la razzia in città, compiuta da soldati e membri delle milizie janjaweed alleate, è durata giorni, spingendo molte persone a fuggire nella boscaglia, dove ora rischiano la morte per sete. Le Nazioni Unite hanno confermato che la città è stata data al fuoco, con la sola eccezione della scuola e della Moschea, e che la maggior parte dei 7.000 abitanti sono scappati. Il governo sudanese si è difeso spiegando che l'incendio, le cui cause non sono chiare, sarebbe partito dal mercato diffondendosi poi al resto della città, e definendo "esagerata" la stima dei danni fatta dall'Onu. Secondo gli ultimi aggiornamenti, giunti da un rappresentante del Sla, stamattina è toccato alla città di Muhajirya, controllata dall'unica fazione ribelle del Darfur che ha firmato un accordo di pace, subire l'attacco dell'esercito governativo e dei Janjaweed.

IRAQ: nuova riduzione delle truppe britanniche

Il premier Gordon Brown ha annunciato che le forze dell'esercito in Iraq verranno ulteriormente ridotte a partire dalla prossima primavera. Al termine della nuova fase di ritiro le truppe britanniche in Iraq saranno 2500. In precedenza il premier aveva annunciato la riduzione del contingente nel sud del paese da 5500 unità a 4500. Le forze militari Usa hanno ucciso stamani cinque miliziani sciiti nella zona orientale della capitale Baghdad, secondo quanto riferito dal comando militare americano. Quattro sarebbero morti in scontri a fuoco con i soldati Usa, mentre un quinto sarebbe stato ucciso mentre stava sistemando una bomba al lato della strada. Nell'operazione altri tre miliziani sarebbero stati arrestati. Stamane e oggi pomeriggio, quattro bombe sono esplose nei pressi dell'ambasciata polacca a Baghdad, a meno di una settimana da un fallito attentato che aveva preso di mira l'ambasciatore. Le esplosioni di oggi non avrebbero provocato morti né feriti. La Polonia è presente in Iraq con un contingente di mille uomini ed è uno tra i principali alleati degli Stati Uniti.

AFGHANISTAN: 15 prigionieri giustiziati nel carcere di Kabul

Quindici persone sono state giustiziate nella prigione afgana di Pul-e-Charkhi, così hanno riferito ufficiali del governo. I prigionieri erano accusati di vari crimini, tra cui omicidio. Dalla caduta dei talebani questa risulta la seconda esecuzione confermata, l'ultima risaliva, infatti, all'aprile del 2004. Pul-e-Charkhi, la più grande prigione dell'Afghanistan, è stata costruita negli anni '70, si trova nella periferia della capitale afgana, Kabul. Un soldato Nato è morto oggi nel sud dell'Afghanistan dopo che un kamikaze ha colpito un convoglio della forza Nato. Nell'esplosione, avvenuta nell'area di Uruzgan, sono rimasti feriti anche tre bambini. La zona è controllata principalmente da truppe australiane e olandesi.

PAKISTAN: 50 soldati delle forze di sicurezza dispersi nel Nord Waziristan

Il portavoce dell'esercito pachistano, generale Waheed Arshad, ha dichiarato che è stato perso il contatto con 50 membri delle forze di sicurezza di stanza nella regione del Nord Waziristan, nel nordest del Paese. Si teme che i soldati dispersi siano stati rapiti dai militanti filo-talebani, con cui negli ultimi giorni c'erano stati intensi scontri a fuoco, l'ultimo dei quali, domenica, è costato la vita a circa 60 guerriglieri e 20 militari. Nella zona nordorientale del Pakistan già nello scorso mese di agosto erano stati rapiti circa 300 membri dell'esercito, 32 dei quali erano stati liberati dopo strenui sforzi diplomatici. La sicurezza nella zona si è deteriorata dallo scorso luglio, quando i miliziani hanno sconfessato un accordo di pace precedentemente siglato con il governo. Da allora, le vittime negli scontri sono state almeno 400. Uno dei tre elicotteri che scortavano il neo rieletto presidente pakistano, Pervez Musharraf, è precipitato all'arrivo a destinazione, nel Kashmir pachistano. Quattro soldati al suo interno sono morti, mentre si trova in ospedale il portavoce del presidente, Rashid Kureshi

ALGERIA: 7 soldati e 22 militanti uccisi in un'operazione dell'esercito

7 soldati e 22 militanti sono morti al termine di un'operazione dell'esercito algerino contro un gruppo sospettato di avere legami con al-Qaeda. Lo scontro è avvenuto nella regione di Tebessa, a est della capitale Algeri. L'operazione è stata lanciata da una forza anti-terrorismo che ha ricevuto informazioni da undici sospetti terroristi, arrestati la scorsa settimana e ritenuti collegati all'attacco suicida al convoglio del presidente Abdelaziz Bouteflika dello scorso 6 settembre. L'Algeria sta vivendo un ritorno alla violenza dopo che diversi gruppi insorgenti islamici si sono alleati con al-Qaeda.

BIRMANIA: CONTINUA LA REPRESSIONE MILITARE

Nonostante i massicci arresti operati dall'esercito negli ultimi giorni si è registrato un aumento degli attacchi notturni di studenti contro i soldati, colpiti da lanci di pietre. L'esercito avrebbe arrestato numerosi giovani, che si vanno ad aggiungere alle circa mille persone ancora detenute a séguito delle manifestazioni delle ultime due settimane. Almeno 135 monaci sono ancora nelle mani delle forze di sicurezza. Secondo il britannico 'Sunday Times' che cita fonti locali il numero esatto delle vittime della repressione governativa non si saprà mai perché la giunta militare ha ordinato la cremazione dei corpi delle vittime. Un bilancio approssimativo dei diplomatici stranieri ha stimato tra 100 e 200 i morti mentre la giunta si è limitata a confermare 13 vittime. Secondo la Bbc circa 10mila persone, tra cui molti bonzi, sono state arrestate e altre centinaia sono state uccise. Oggi all'Onu sarà un'altra giornata di trattative con la discussione della bozza di risoluzione preparata proprio da Washington, Londra e Parigi, dopo l'intervento dell'inviato Onu in Birmania, Ibrahim Gambari, che esprime una dura condanna della giunta militare birmana.

FILIPPINE: ATTACCO DI RIBELLI CONTRO L'ESERCITO

I ribelli comunisti del New People's Army hanno lanciato stamani un attacco contro la città filippina di Montevista, nell'isola meridionale di Mindanao, prelevando alcune armi e prendendo in ostaggio tre soldati per coprire la ritirata. I ribelli, inseriti dagli Usa nella lista delle organizzazioni terroristiche, attaccano frequentemente le forze di sicurezza filippine per rubare armi e munizioni. Si calcola che il New People's Army, protagonista di una guerra che ha provocato più di 40.000 morti dalla fine degli anni '60, possa disporre di 7.000 uomini circa. I colloqui di pace con il governo filippino sono fermi dal 2004.

SOMALIA: TRAGICA SITUAZIONE PER I CIVILI A MOGADISCIO

Oltre 129 civili uccisi, altri 217 feriti e almeno 24.000 costretti ad abbandonare le proprie abitazioni e a cercare rifugio altrove a causa delle violenze: questo il bilancio dell’impatto che gli scontri, gli attentati e gli omicidi mirati avvenuti nel mese di settembre hanno avuto sulla popolazione di Mogadiscio.

CECENIA

Secondo quanto riferito dalla polizia russa stamane, ieri un'imboscata organizzata da militanti ceceni contro un convoglio di poliziotti russi, presso il distretto di Vedeno nella Cecenia meridionale, avrebbe provocato 4 morti e 10 feriti. I poliziotti facevano parte di un'unità di rinforzo, mandata in Cecenia dopo gli scontri di domenica tra militanti e forze di sicurezza. Gli indipendentisti ceceni sono stati protagonisti di due guerre contro l'esercito russo, dal 1994 ad oggi.

ITALIA

NAPOLI: ALL'ALFA ROMEO DI POMIGLIANO OGGI NIENTE VOTO (corrisp. ROR)

CATANZARO: OPERAIO MUORE SUL LAVORO

Michele Mendicino, operaio di 32 anni, è morto questa mattina a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto in una fabbrica di stufe a San Mango d'Aquino (CZ). L'uomo era anche consigliere comunale di maggioranza. Mendicino era sposato e padre di una bambina di pochi mesi.


Gr 13:00

ESTERI

PALESTINA

Secondo il vice-premier israeliano, Haim Ramon, il governo di Ehud Olmert potrebbe accettare di cedere parte dei distretti orientali di Gerusalemme all'Autorità Nazionale Palestinese, risolvendo così uno dei principali problemi alla firma di un accordo di pace tra le parti. Secondo Ramon, che ha fatto parte del team di negoziatori, Israele sarebbe pronta a cedere parte della città, dove vivono circa 170.000 palestinesi, in cambio del riconoscimento internazionale di Gerusalemme ovest come capitale di Israele. A novembre negli Stati Uniti si terrà un summit di pace sul Medio Oriente.

All’alba di oggi, l'aviazione israeliana ha bombardato un gruppo di resistenti delle Brigate al-Qassam posizionati vicino alla moschea at-Tawfiq, a est del quartiere ash-Shujaiyah, a est della città di Gaza. Nell'attacco sono rimasti feriti 5 cittadini palestinesi, tra cui alcuni membri di al-Qassam, ala militare del movimento di Hamas.

MYANMAR- BIRMANIA

Nonostante i massicci arresti operati dall'esercito in Myanmar, i manifestanti continuano a far sentire la propria voce, seppur con metodi differenti. Negli ultimi giorni, infatti, si è registrato un aumento degli attacchi notturni contro i soldati, colpiti da lanci di pietre, i cui responsabili sarebbero principalmente studenti. L'esercito avrebbe arrestato numerosi giovani, che si vanno ad aggiungere alle circa mille persone ancora detenute a séguito delle manifestazioni delle ultime due settimane. Il governo ha fatto sapere di aver rinvenuto numerosi depositi di armi, principalmente da taglio, nei monasteri buddisti. Almeno 135 monaci sono ancora nelle mani delle forze di sicurezza.

FILIPPINE

I ribelli comunisti del New People's Army hanno lanciato stamani un attacco contro la città filippina di Montevista, nell'isola meridionale di Mindanao, prelevando alcune armi e prendendo in ostaggio tre soldati per coprire la ritirata. I ribelli, inseriti dagli Usa nella lista delle organizzazioni terroristiche, attaccano frequentemente le forze di sicurezza filippine per rubare armi e munizioni. Si calcola che il New People's Army, protagonista di una guerra che ha provocato più di 40.000 morti dalla fine degli anni '60, possa disporre di 7.000 uomini circa. I colloqui di pace con il governo filippino sono fermi dal 2004.

THAILANDIA

L'esercito thailandese ha lanciato stamane una vasta operazione contro i ribelli musulmani nella provincia meridionale di Narathiwat, arrestando 17 sospetti militanti. Tra di essi figura anche un ex-sindaco, accusato di essere a capo dei ribelli nella località di Paluru. I ribelli musulmani, che vogliono l'indipendenza delle tre province più meridionali della Thailandia, a maggioranza musulmana, combattono contro l'esercito dal 2004, in una guerra che ha provocato la morte di almeno 2.500 persone.

PAKISTAN

Stamane, 12 persone sono morte e 15 sono rimaste ferite negli scontri tra l'esercito pakistano e i militanti tribali del nord Waziristan. Nella regione è in corso una vasta operazione delle Forze Armate, che ha portato ieri all'uccisione di almeno 60 miliziani e 20 soldati. La sicurezza nella zona si è deteriorata dallo scorso luglio, quando i miliziani hanno sconfessato un accordo di pace precedentemente siglato con il governo. Da allora, le vittime negli scontri sono state almeno 400.

Uno dei tre elicotteri che scortavano il neo rieletto presidente pakistano, Pervez Musharraf, è precipitato all'arrivo a destinazione, nel Kashmir pachistano. Quattro soldati al suo interno sono morti, mentre si trova in ospedale il portavoce del presidente, Rashid Kureshi

SUDAN

Secondo quanto riferito dall'Amis, la missione dell'Unione Africana in Sudan, la città di Haskanita, situata nel Darfur, sarebbe stata completamente rasa al suolo nei giorni scorsi. La città ospitava una base dell'Amis, attaccata lo scorso settembre da due gruppi ribelli operanti nella regione. Al momento non è chiaro chi abbia distrutto Haskanita, nonostante i ribelli abbiano accusato dell'azione le truppe governative, che negli ultimi giorni avevano aumentato i propri effettivi nella zona. La guerra in Darfur, scoppiata nel febbraio 2003, ha provocato finora almeno 200.000 morti. Il prossimo 27 ottobre sono previsti i colloqui di pace a Tripoli, in Libia.

SOMALIA

Oltre 129 civili uccisi, altri 217 feriti e almeno 24.000 costretti ad abbandonare le proprie abitazioni e a cercare rifugio altrove a causa delle violenze: questo il bilancio dell’impatto che gli scontri, gli attentati e gli omicidi mirati avvenuti nel mese di settembre hanno avuto sulla popolazione di Mogadiscio.

VIETNAM

Nonostante oggi il livello dei fiumi sia diminuito, è ancora emergenza-alluvioni per il Vietnam, colpito lo scorso mercoledì dal tifone Lekima. Finora il bilancio è di 67 morti e 14 dispersi, oltre a centinaia di migliaia di sfollati e a milioni di dollari di danni. Le abitazioni nelle province di Thanh Hoa e Nghe An sono ancora sommerse dalle acque, che hanno provocato danni anche alle infrastutture, in primis quelle elettriche. Si calcola che le alluvioni abbiano colpito due vietnamiti su nove.

TURCHIA

Ieri sera, un attacco dei ribelli del Partito dei Lavoratori Curdi (Pkk) contro le forze di sicurezza turche ha causato la morte di 13 soldati e di un ribelle, secondo quanto riferito dalle autorità di Ankara. L'attacco è avvenuto presso il distretto sudorientale di Sirnak, ai confini con l'Iraq. L'esercito turco ha bombardato la zona degli scontri per impedire agli assalitori di rifugiarsi nelle loro basi in Iraq. I governi di Ankara e Baghdad hanno firmato lo scorso mese un accordo che li impegna a combattere gli indipendentisti del Pkk, protagonisti di un'insurrezione armata che, dal 1984, ha provocato più di 30.000 morti.

Un nuovo attacco portato dai separatisti curdi contro l'esercito turco ha provocato oggi la morte di un soldato e il ferimento di altri tre, quando una mina azionata da un congegno a distanza è esplosa nel distretto di Lice, nella provincia sud-orientale di Diyarbakir.

CECENIA

Secondo quanto riferito dalla polizia russa stamane, ieri un'imboscata organizzata da militanti ceceni contro un convoglio di poliziotti russi, presso il distretto di Vedeno nella Cecenia meridionale, avrebbe provocato 4 morti e 10 feriti. I poliziotti facevano parte di un'unità di rinforzo, mandata in Cecenia dopo gli scontri di domenica tra militanti e forze di sicurezza. Gli indipendentisti ceceni sono stati protagonisti di due guerre contro l'esercito russo, dal 1994 ad oggi.

ITALIA

ROMA

Novità negli stadi di calcio. Dal primo marzo gli steward saranno operativi. Lo annuncia l'Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive. "Dobbiamo ancora lavorare sulla loro formazione", ha detto il presidente dell'organismo Felice Ferlizzi. Sottolineando come la strada verso la 'normalizzazione' degli stadi italiani sulla questione sicurezza sia ancora lunga, Ferlizzi ha fatto notare come il pubblico negli stadi sia aumentato mentre gli incidenti sono diminuiti.

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror071008 (last edited 2008-06-26 09:54:11 by anonymous)