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'''NEO-PRIMO MINISTRO: "RITIRO DALL’IRAQ ENTRO METÀ DEL 2008"'''

I 550 soldati presenti in Iraq saranno rimpatriati entro la metà del 2008. Lo ha annunciato oggi in un intervento ad una radio di Melbourne, il nuovo primo ministro israeliano, Kevin Rudd, vincitore delle elezioni legislative di sabato scorso che hanno messo fine a 11 anni di governo del conservatore John Howard. Rudd, che aveva fatto del ritiro dall’Iraq uno dei punti del suo programma elettorale, ha detto che “il provvedimento riguarderà i 550 soldati dispiegati nel paese su 1500 impegnati nelle operazioni relative all’Iraq”. Alcuni militari, infatti, rimarranno nel paese per sorvegliare la sede dell’ambasciata australiana a Baghdad, e le forze aeree e navali posizionate nel Golfo in funzione di sicurezza resteranno attive. Rudd nei mesi precedenti l'elezione si era spinto fino a dire che la decisione di entrare in guerra a fianco dell'America è stato "l’errore più grande che l’Australia abbia commesso dalla guerra del Vietnam". L’ex primo ministro John Howard si era guadagnato il soprannome di ‘vice-sceriffo’ di Bush da parte della stampa di opposizione per il suo strenuo sostegno alla politica statunitense in Iraq. Howard aveva sempre rifiutato di stabilire un termine per la presenza della truppe australiane nel paese arabo, sostenendo che una simile decisione avrebbe trasmesso un segnale di debolezza ai movimenti terroristici.

'''Scontri tra islamici ed esercito nel sud delle Filippine, 9 morti'''

Cinque soldati filippini e quattro ribelli musulmani sono morti oggi in nuovi combattimenti nella travagliata isola di Jolo nel sud, dove centinaia di truppe supplementari sono state mandate d'urgenza per rendere più sicura Manila dopo il fallito colpo di stato di ieri.
Ieri era durato solo poche ore l'ammutinamento di una trentina di soldati e ufficiali golpisti che avevano occupato un albergo di lusso a Manila, pretendendo le dimissioni della presidente Gloria Arroyo. Le forze di sicurezza, dopo un ultimatum, avevano fatto irruzione nell'hotel e i ribelli erano stati arrestati dopo qualche sparo. Rinforzi sono stati mandati
dal nord del paese.
Ma nel sud, dove Manila sta combattendo le insurrezioni comuniste e musulmane, la battaglia odierna con gli insorti nelle giungle di Jolo, durata ore, ha sovrastato il tentato colpo di stato. "Abbiamo perso cinque soldati e altri otto sono stati feriti", ha detto un colonnello della marina aggiungendo che le sue truppe hanno rinvenuto quattro ribelli morti.
Jolo, base di militanti musulmani, è stata teatro di uno degli eventi più sanguinosi nella recente storia militare delle Filippine, quando almeno 20 soldati furono uccisi in un solo giorno nell'agosto scorso.

'''Putin esce dal Trattato sulle forze convenzionali in Europa'''

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto che sospende la partecipazione della Russia al Trattato sulle forze convenzionali in Europa (Cfe). Lo rendono noto le agenzie di informazione russe.

La legge era stata adottata dalla Duma, la camera bassa del parlamento russo, il 7 novembre scorso e approvata il 16 novembre dal Consiglio della Federazione, la camera alta.

La Russia aveva annunciato nei mesi scorsi di avere intenzione di congelare dal 12 dicembre l'applicazione del trattato, uno dei pilastri dell'equilibrio di forze nel Vecchio Continente stabilito durante la guerra fredda. Mosca chiede che il trattato modificato nel 1999 venga ratificato anche dai paesi della NATO, i quali non intendono fare questo passo finche' continueranno a esserci forze russe in Georgia e Moldova.

Il trattato Cfe era stato firmato nel 1990 dai paesi della Nato e del Patto di Varsavia, un anno prima della caduta dell'Urss.
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  '''IL MOVIMENTO NO AL DAL MOLIN NON SI PROCESSA'''


Processo oggi al tribunale di Trento per una decina di persone per l'occupazione dei binari della stazione avvenuta il 17 gennaio scorso in solidarietà con la lotta No Dal Molin di Vicenza. In concomitanza al processo si è tenuto un presidio fuori dal tribunale in solidarietà con.


Papa: enciclica; ateismo reo di peggiori crudeltà
 

CITTÀ DEL VATICANO - L'ateismo dell'era moderna ha provocato "le più grandi crudeltà e violazioni dela giustizia"; il marxismo, in particolare, ha lasciato dietro di sé "una distruzione desolante": è il giudizio espresso da Papa Ratzinger nella sua nuova enciclica, 'Spe Salvi' (Nella speranza siamo stati salvati), firmata oggi e pubblicata dal Vaticano. Nella lettera, un testo di 77 pagine nella sua versione italiana, il Pontefice contesta tutte quelle ideologie che pretendono di portare giustizia tra gli uomini senza Dio. "Un mondo che si fa giustizia da solo è un mondo senza speranza", afferma Benedetto XVI.

Secondo il papa bisogna tornare a parlare di speranza, in un mondo reso vuoto dalla fine delle ideologie e in cui anche la "crisi della fede" si configura come crisi di speranza. Il "cielo non è vuoto", ammonisce Benedetto XVI e ci sarà il giudizio di Dio, che non sarà un colpo di spugna: "la giustizia è l'argomento essenziale in favore della vita eterna", perché l'ingiustizia non può essere l'ultima parola.

Intrisa di sant'Agostino, l'enciclica si fonda sulle più importanti lettere paoline (dai Romani agli Ebrei), si muove nella filosofia da Bacone alla scuola di Francoforte cercando i motivi della crisi della ragione a partire dalla fiducia nel progresso, e denunciando i limiti del marxismo; si confronta con la teologia protestante e chiede al cristianesimo moderno di fare autocritica perché troppo concentrato sulla salvezza individuale e inadeguato nello spiegare il senso della speranza cristiana.

L'ateismo dell'era moderna ha provocato "le più grandi crudeltà e violazioni dela giustizia"; il marxismo, in particolare, ha lasciato dietro di sé "una distruzione desolante". Il Pontefice contesta tutte quelle ideologie che pretendono di portare giustizia tra gli uomini senza Dio. "Un mondo che si fa giustizia da solo è un mondo senza speranza".

Scienza e progresso possono perdere l'umanità E come ha osservato Theodor Adorno, col progresso si arriva "dalla fionda alla megabomba" aprendo "possibilità abissali di male". Il progresso senza etica è "una minaccia per l'uomo e per il mondo".
 

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Editoriale

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ITALIA

Siparietto


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In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

NEO-PRIMO MINISTRO: "RITIRO DALL’IRAQ ENTRO METÀ DEL 2008"

I 550 soldati presenti in Iraq saranno rimpatriati entro la metà del 2008. Lo ha annunciato oggi in un intervento ad una radio di Melbourne, il nuovo primo ministro israeliano, Kevin Rudd, vincitore delle elezioni legislative di sabato scorso che hanno messo fine a 11 anni di governo del conservatore John Howard. Rudd, che aveva fatto del ritiro dall’Iraq uno dei punti del suo programma elettorale, ha detto che “il provvedimento riguarderà i 550 soldati dispiegati nel paese su 1500 impegnati nelle operazioni relative all’Iraq”. Alcuni militari, infatti, rimarranno nel paese per sorvegliare la sede dell’ambasciata australiana a Baghdad, e le forze aeree e navali posizionate nel Golfo in funzione di sicurezza resteranno attive. Rudd nei mesi precedenti l'elezione si era spinto fino a dire che la decisione di entrare in guerra a fianco dell'America è stato "l’errore più grande che l’Australia abbia commesso dalla guerra del Vietnam". L’ex primo ministro John Howard si era guadagnato il soprannome di ‘vice-sceriffo’ di Bush da parte della stampa di opposizione per il suo strenuo sostegno alla politica statunitense in Iraq. Howard aveva sempre rifiutato di stabilire un termine per la presenza della truppe australiane nel paese arabo, sostenendo che una simile decisione avrebbe trasmesso un segnale di debolezza ai movimenti terroristici.

Scontri tra islamici ed esercito nel sud delle Filippine, 9 morti

Cinque soldati filippini e quattro ribelli musulmani sono morti oggi in nuovi combattimenti nella travagliata isola di Jolo nel sud, dove centinaia di truppe supplementari sono state mandate d'urgenza per rendere più sicura Manila dopo il fallito colpo di stato di ieri. Ieri era durato solo poche ore l'ammutinamento di una trentina di soldati e ufficiali golpisti che avevano occupato un albergo di lusso a Manila, pretendendo le dimissioni della presidente Gloria Arroyo. Le forze di sicurezza, dopo un ultimatum, avevano fatto irruzione nell'hotel e i ribelli erano stati arrestati dopo qualche sparo. Rinforzi sono stati mandati dal nord del paese. Ma nel sud, dove Manila sta combattendo le insurrezioni comuniste e musulmane, la battaglia odierna con gli insorti nelle giungle di Jolo, durata ore, ha sovrastato il tentato colpo di stato. "Abbiamo perso cinque soldati e altri otto sono stati feriti", ha detto un colonnello della marina aggiungendo che le sue truppe hanno rinvenuto quattro ribelli morti. Jolo, base di militanti musulmani, è stata teatro di uno degli eventi più sanguinosi nella recente storia militare delle Filippine, quando almeno 20 soldati furono uccisi in un solo giorno nell'agosto scorso.

Putin esce dal Trattato sulle forze convenzionali in Europa

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto che sospende la partecipazione della Russia al Trattato sulle forze convenzionali in Europa (Cfe). Lo rendono noto le agenzie di informazione russe.

La legge era stata adottata dalla Duma, la camera bassa del parlamento russo, il 7 novembre scorso e approvata il 16 novembre dal Consiglio della Federazione, la camera alta.

La Russia aveva annunciato nei mesi scorsi di avere intenzione di congelare dal 12 dicembre l'applicazione del trattato, uno dei pilastri dell'equilibrio di forze nel Vecchio Continente stabilito durante la guerra fredda. Mosca chiede che il trattato modificato nel 1999 venga ratificato anche dai paesi della NATO, i quali non intendono fare questo passo finche' continueranno a esserci forze russe in Georgia e Moldova.

Il trattato Cfe era stato firmato nel 1990 dai paesi della Nato e del Patto di Varsavia, un anno prima della caduta dell'Urss.

ITALIA

  • IL MOVIMENTO NO AL DAL MOLIN NON SI PROCESSA

Processo oggi al tribunale di Trento per una decina di persone per l'occupazione dei binari della stazione avvenuta il 17 gennaio scorso in solidarietà con la lotta No Dal Molin di Vicenza. In concomitanza al processo si è tenuto un presidio fuori dal tribunale in solidarietà con.

Papa: enciclica; ateismo reo di peggiori crudeltà

CITTÀ DEL VATICANO - L'ateismo dell'era moderna ha provocato "le più grandi crudeltà e violazioni dela giustizia"; il marxismo, in particolare, ha lasciato dietro di sé "una distruzione desolante": è il giudizio espresso da Papa Ratzinger nella sua nuova enciclica, 'Spe Salvi' (Nella speranza siamo stati salvati), firmata oggi e pubblicata dal Vaticano. Nella lettera, un testo di 77 pagine nella sua versione italiana, il Pontefice contesta tutte quelle ideologie che pretendono di portare giustizia tra gli uomini senza Dio. "Un mondo che si fa giustizia da solo è un mondo senza speranza", afferma Benedetto XVI.

Secondo il papa bisogna tornare a parlare di speranza, in un mondo reso vuoto dalla fine delle ideologie e in cui anche la "crisi della fede" si configura come crisi di speranza. Il "cielo non è vuoto", ammonisce Benedetto XVI e ci sarà il giudizio di Dio, che non sarà un colpo di spugna: "la giustizia è l'argomento essenziale in favore della vita eterna", perché l'ingiustizia non può essere l'ultima parola.

Intrisa di sant'Agostino, l'enciclica si fonda sulle più importanti lettere paoline (dai Romani agli Ebrei), si muove nella filosofia da Bacone alla scuola di Francoforte cercando i motivi della crisi della ragione a partire dalla fiducia nel progresso, e denunciando i limiti del marxismo; si confronta con la teologia protestante e chiede al cristianesimo moderno di fare autocritica perché troppo concentrato sulla salvezza individuale e inadeguato nello spiegare il senso della speranza cristiana.

L'ateismo dell'era moderna ha provocato "le più grandi crudeltà e violazioni dela giustizia"; il marxismo, in particolare, ha lasciato dietro di sé "una distruzione desolante". Il Pontefice contesta tutte quelle ideologie che pretendono di portare giustizia tra gli uomini senza Dio. "Un mondo che si fa giustizia da solo è un mondo senza speranza".

Scienza e progresso possono perdere l'umanità E come ha osservato Theodor Adorno, col progresso si arriva "dalla fionda alla megabomba" aprendo "possibilità abissali di male". Il progresso senza etica è "una minaccia per l'uomo e per il mondo".

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