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Alcune notizie date la mattina


PALESTINA - UCCISO UN PALESTINESE A JENIN, - Le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso oggi un Palestinese nei pressi della citta' cisgiordana di Jenin. L'uomo, riferisce il quotidiano israeliano 'Ha'aretz' sul suo sito Internet, stava cercando di sfuggire all'arresto quando gli uomini della polizia hanno aperto il fuoco; la polizia israeliana afferma che l’uomo era militante della Jihad. L'esercito ha anche arrestato un giovane di 28 anni, membro della Jihad, che stava per compiere un attentato. L'uomo aveva indosso una cintura carica di 15 chilogrammi di esplosivo. I soldati stavano pattugliando la zona di Tul Karm quando sono stati allertati del rischio di un nuovo attentato dinamitardo ad opera di un kamikaze proveniente dal villaggio di A Til, riferisce la stessa fonte. Intanto - Grave preoccupazione" è stata espressa ieri sera dal segretario generale dell’Onu Kofi Annan per l’incursione militare israeliana in un campo profughi a Gaza che ha causato la morte di 10 palestinesi. Tra gli uccisi anche due uomini che lavoravano per l’agenzia Unrma, per l’aiuto ai rifugiati della Palestina. Annan ha stigmatizzato l’uso della violenza e la perdita di vite innocenti, ed ha chiesto ancora una volta ad Israele di 'astenersi dall'uso eccessivo e sproporzionato di forza mortale in aree civili'.

VENEZUELA: TRE I MORTI IN SPARATORIA CARACAS, ARRESTATO UN SOSPETTO = Caracas, - E' di almeno tre morti, tra cui una donna, e di una trentina di feriti il bilancio ancora provvisorio della sparatoria di ieri sera in piazza Altamira, nel centro di Caracas, dove da un mese e mezzo sono attestati un gruppo di ufficiali dissidenti che si oppongono al presidente venezuelano Hugo Chavez. Le cifre aggiornate sono state fornite dal capo dei vigili del fuoco della capitale, colonnello Rodolfo Briceno. In relazione all'attacco sulla folla e' gia' stato arrestato un sospetto, identificato come Joao de Gouveia, un uomo di 39 anni, celibe, di nazionalita' portoghese ma da tempo residente nel Paese sud-americano, ove ufficialmente si guadagna da vivere facendo il taxista. La opposizione, da sei giorni alla guida dello sciopero contro Chavez e la sua politica economica che ha portato di fatto al blocco delle esportazioni petrolifere, ha tuttavia accusato il governo di essere dietro la violenza in piazza Altamira. Dal canto suo il leader venezuelano ha ribattuto invitando ad attendere i risultati dell'inchiesta aperta al riguardo, e avvertendo che non se ne debbono anticipare le conclusioni. Nella mattinata sono saliti a sette i sospetti arrestati a Caracas in relazione alla sparatoria di ieri sera in piazza Altanmira, nel centro della capitale del Venezuela, che ha provocato la morte di almeno tre persone E il ferimento di oltre una ventina di altre, alcune delle quali in gravi condizioni. Lo hanno reso noto fonti governative.

GUERRA ALL’IRAQ - Baghdad, Iraq, ispettori tornano oggi in impianto nucleare già visitato Anche oggi, dopo la pausa di 48 ore osservata in segno di rispetto per la festività islamica di Eid al-Fitr, gli esperti delle Nazioni Unite in Iraq hanno controllato due siti sospettati di celare armi di distruzione di massa, oppure i mezzi per svilupparle. Con una novità rispetto ai sopralluoghi precedenti: è stato di nuovo visitato dagli ispettori dell'Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica dell'Onu, un impianto già esaminato in precedenza, per la precisione il 4 dicembre scorso. Si tratta del Centro di Ricerche Nucleari di al-Tuweitha, una ventina di chilometri a sud di Baghdad. Non sono state fornite spiegazioni in merito alle ragioni per cui esso è stato setacciato un'altra volta.

L'ex segretario di stato americano Madeleine Albright, esprime il suo scetticismo su un'eventuale guerra in Iraq e sostiene che la priorita' va data alla lotta ad al Qaeda Vorrei sperare che ci fosse una maniera per evitare la guerra, perche' non abbiamo ancora riflettuto sulle sue conseguenze non volute La lotta contro il terrorismo - dice - e' appena cominciata: c'e' molto da fare e non possiamo distrarci. Sono convinta che l'Iraq e' un pericolo e Saddam e' terribile, l'ho ripetuto spesso. Ma abbiamo buone possibilita' di contenerlo con altri mezzi. In questo momento, invece, dobbiamo preoccuparci piu' di al Qaeda, considerando anche che bin Laden e' ancora vivo. Sulla reazione americana al rapporto iracheno sugli armamenti, atteso per oggi, Albright dice di prevedere alcune settimane burrascose... se l'amministrazione contestera' il rapporto iracheno, sostenendo che Baghdad possiede armi di distruzione di massa, sarebbe molto utile che spiegasse quali informazioni possiede, per favorire tanto la diplomazia pubblica quanto quella privata. Per l'ex segretario di stato, comunque, siamo avviati verso la guerra, e tocca a Bush decidere se vuole cedere o no ai membri della sua amministrazione, che sono entrati nel governo con un'agenda predeterminata per fare qualcosa in Iraq, prima ancora che l'intera questione del terrorismo cominciasse.