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'''Kenya: più di 130 morti negli scontri'''

Fine d'anno tragico in Kenya: nelle ultime 48 ore, ed in particolare dopo che ieri pomeriggio il capo dello stato uscente Mwai Kibaki è stato proclamato vincitore delle elezioni presidenziali, almeno 130 persone (ma probabilmente oltre 150) sono rimaste uccise in una serie di violenze esplose in diverse parti del Paese. Non ci sono informazioni ufficiali, ma certo alle 14 locali (le 12 in Italia) la KnTv, una delle emettenti più seguite del Paese, forniva un bilancio di 124 morti. Poi si sono avute notizie concordanti di altre vittime mentre gli scontri (ormai dominati dalle armi da fuoco) continuano. Il coprifuoco è stato imposto a Kisumu, dove ci sarebbero state 64 vittime. I disordini seguono la contestatissima riconferma di Mwai Kibaki alla Presidenza della Repubblica kenyota, con un margine di appena 230.000 voti sul candidato dell'opposizione Raila Odinga, pur dato in vantaggio dai sondaggi e dagli stessi risultati preliminari. Il partito e i sostenitori di Odinga contestano i risultati elettorali, accusando l'avversario di brogli per qualche centinaia di migliaia di voti. Anche gli osservatori dell'Unione europea dicono che la commissione elettorale kenyota non ha saputo garantire a sufficienza la sicurezza e la credibilità delle elezioni.
Manifestazioni di proteste si sono così svolte soprattutto a Nakuru, capoluogo della provincia centro-occidentale della Rifty Valley, e a Kibera, vasto e miserabile sobborgo alla periferia di Nairobi, entrambi roccheforti di Odinga e del suo partito Odm, l'Orange Democratic Movement. Gli agenti hanno aperto il fuoco sulla folla, ma la maggior parte delle vittime ci sarebbero state nei combattimenti tra gruppi delle due fazioni politiche rivali.
Agli abitanti di Kibera è stato impedito di raggiungere il centro della capitale kenyota, dove in giornata il candidato ufficialmente sconfitto aveva convocato un grande raduno - vietato dal governo - per contestare l'esito della consultazione. Ora Odinga rischia l'arresto. La folla, tornata così indietro, ha compiuto saccheggi e incendi di case e negozi commerciali di presunti sostenitori del presidente Kibaki.
Il governo ha imposto il coprifuoco sulla città di Kisumu, terza per importanza nel Paese africano e capoluogo della provincia occidentale di Nyanza, tra i principali epicentri delle violenze. Alla polizia locale è stato inoltre impartito l'ordine di sparare a vista contro chiunque non lo rispetti. Nel paese sono state oscurate le trasmissioni televisive.
Kibaki adotterà il pugno di ferro: "Il mio governo agirà con determinazione contro coloro che hanno rotto la pace".

‘’’SOMALIA: NUOVO ATTACCO DI INSORTI‘’’

Un nuovo attacco è stato lanciato questa mattina contro una delle basi militari della missione di pace dell’Unione Africana nella zona sud di Mogadiscio, nei pressi dell’aeroporto della capitale somala, ingaggiando successivamente una sparatoria con i soldati del governo somalo presenti nell’area. L’attacco non avrebbe provocato vittime nella forza di pace, ma intanto è salito a otto il bilancio dei civili uccisi nei combattimenti registrati ieri tra insorti e militari etiopici. Decimata un’intera famiglia - una donna incinta, i suoi cinque figli e altri due parenti - uccisa da un colpo di mortaio esploso presso un campo per sfollati a nord della capitale. Altri attacchi sono stati riportati contro le truppe etiopi, presenti in Somalia a sostegno del governo di transizione, e contro i soldati ugandesi nei pressi del crocevia del ‘chilometro 4’ (K4). Le ultime azioni armate sono state rivendicate da Sheik Yusuf Mohamed Said, alias ‘Indha-Adde’, segretario generale dell’‘Alleanza per la liberazione della Somalia’, precisando che i suoi combattenti hanno ucciso quattro militari etiopici. Si moltiplicano le voci sulla presenza di centinaia di miliziani anti-governativi nella zona centrale della Somalia e nei pressi di Baidoa, sede del Parlamento di transizione.


'''Pakistan verso il rinvio delle elezioni.'''

Un ufficiale di gabinetto pakistano ha riferito oggi all'agenzia Afp che le elezioni parlamentari, previste per l'8 gennaio, slitteranno di almeno quattro settimane, a causa dei disordini e delle tensioni provocati dall'assassinio dell'ex-premier Benazir Bhutto, avvenuto lo scorso giovedì. Il partito della Bhutto continua a chiedere che la data dell'8 gennaio sia rispettata, ma oggi anche l'altro ex-premier, Newaz Sharif, ha reso noto che uno spostamento di data potrebbe essere accettabile. La Commissione elettorale dovrebbe decidere ufficialmente in tal senso domani.
Oltre una quarantina di uffici elettorali sono stati distrutti dalla folla infuriata soltanto nella provincia meridionale pakistana del Sindh, roccaforte politica dell'ex premier Benazir Bhutto, nei tumulti seguiti all'assassinio della leader dell'opposizione, morta giovedi' in un attentato al termine di un comizio a Rawalpindi.


'''Attacco dei talebani nel sud dell'Afghanistan, uccisi 16 poliziotti'''

Sedici agenti di polizia afgani sono rimasti uccisi in un attentato dei talebani nel sud dell'Afghanistan. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno di Kabul. Un commando talebano ha attaccato un checkpoint della polizia nel distretto di Maywand, nella provincia di Kandahar.
L'attacco è stato rivendicato da un portavoce dei talebani.


‘’’STATI UNITI: Manifestazione contro il trattato Nafta dal Texas al Messico’’’

Poco prima della mezzanotte di oggi, in Messico, entrerà in vigore il cosiddetto 'Piano Chamizal', una protesta che vede unite organizzazioni contadine, sindacali e di difesa dei diritti umani. La protesta è rivolta contro l'ultimo capitolo delle liberalizzazioni previste dal Trattato di libero commercio dell'America settentrionale (Nafta, a cui aderiscono Canadà, Messico ed Usa), che scatterà proprio stasera, riguardante la circolazione diurna serie di prodotti. Due ore prima delle 24, membri dell'Unione dei lavoratori agricoli della frontiera (Utaf) partiranno in corteo da El Paso, in Texas, attraverseranno il ponte di transito libero di Cordoba, e si incontreranno con i manifestanti messicani con l'obiettivo di bloccare qualunque autocarro che tenti di introdurre in Messico alimenti prodotti negli Usa che godono di sussidio pubblico, ed in particolare mais, fagioli e loro derivati.


'''Usa: Guantanamo; morto quinto detenuto, era malato di cancro'''

Gli Stati Uniti hanno annunciato la morte a Guantanamo di un detenuto catturato quasi cinque anni fa in Afghanistan. Abdul Razzak, 68 anni, era malato da tempo di cancro al colon ed era stato sottoposto a chemioterapia. Era stato catturato in Afghanistan e trasferito a Guantanamo nel gennaio 2003. Razzak è il quinto detenuto a morire a Guantanamo. Nei casi precedenti si era sempre trattato di suicidio.


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'''Siparietto''' ‘’’MORTI SUL LAVORO: UNA LAVORATRICE CINESE E, IERI, IL SETTIMO OPERAIO DELLA THYSSEN’’’
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---- Si chiamava Xiaofeng Wu, era nata nel1963 e aveva passaporto della Repubblica popolare cinese. E' morta oggi verso mezzogiorno schiacciata da un muletto, nella sede di Corsico del Gruppo Masotina, una società per azioni da 60 anni specializzata in carta da macero e smaltimento rifiuti. La donna, regolare, era dipendente della cooperativa 'La feltre' di Milano.
In base alle prime ricostruzioni, aveva appena finito il proprio turno e stava attraversando l'area per recarsi negli spogliatoi. Il guidatore di un muletto per la movimentazione della carta non l'avrebbe vista, investendola.
E' morto nel primo pomeriggio di domenic nell'ospedale Cto di Torino, Giuseppe Demasi, 26 anni, il settimo operaio rimasto ferito nell'incendio avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 dicembre nello stabilimento di Torino della ThyssenKrupp. Il nome di Giuseppe Demasi si aggiunge alla lunga lista delle vittime dell'acciaieria di corso Regina Margherita: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodino'. Demasi era stato sottoposto a tre interventi chirurgici, ma nei giorni scorsi le sue condizioni si erano aggravate.


'''Allarme rifiuti, roghi e proteste nel napoletano. Si teme per i botti di stanotte'''

Mentre aumentano sempre di più i cumuli di rifiuti che vengono dati alle fiamme, i cittadini, a Pianura, quartiere della periferia di Napoli, bloccano ancora la strada di accesso alla discarica Pisani, che non vogliono far riaprire (era stata chiusa 10 anni fa), e i binari della linea circumflegrea che collega la città con il litorale domizio. La notte scorsa sono stati oltre sessanta gli interventi dei Vigili del fuoco: Sant'Antimo, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia ma anche Cercola, Afragola, i quartieri della periferia di Napoli le aree più colpite. Cumuli che in molte aree del Napoletano si sta provvedendo a bagnare per evitare che, soprattutto stanotte, in occasione dei botti di Capodanno, possano prendere fuoco e sprigionare, così, diossina. A Giugliano, il comitato dei cittadini attende la conferma per la chiusura definitiva del sito di stoccaggio di Taverna del Re.
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'''Kenya: più di 100 morti negli scontri'''

Si aggrava il bilancio delle vittime in Kenya a seguito degli scontri avvenuti domenica dopo la proclamazione a presidente di Mwai Kibaki, capo di Stato uscente.

Sono infatti 46 solo i morti accatastati nella morgue di Kisumu nel sud-ovest del Paese. Molte delle vittime sono state provocate dalla dura reazione della polizia che ha anche sparato sulla folla. A Kisumu è stato proclamato il coprifuoco, ma si pensa che lo stato di emergenza possa essere proclamato presto in tutto il Paese.
La polizia ha comunicato all'agenzia Associated Press di aver avuto l'ordine di sparare per uccidere per impedire i disordini.

BILANCIO - Incidenti violentissimi erano scoppiati già al momento della proclamazione di Kibaki a presidente, vittoria respinta dalll'avversario Odinga come «inaccettabile frode» che «potrebbe gettare il Paese nel caos». A Kisumu c'erano già stati disordini con morti il giorno precedente; e le vittime sono probabilmente più delle 46 presenti nell'obitorio. Almeno una quindicina i morti in altre città della stessa area. Violentissimi incidenti, inoltre, anche negli slums di Nairobi dove ci sarebbero stati finora almeno 40 morti. La polizia ha proibito la manifestazione prevista per oggi in un grande Parco della capitale, in cui avrebbe si sarebbe dovuto proclamare Odinga «presidente del popolo». «Chiunque tenterà di dar vita a tale iniziativa, o di parteciparvi sarà tratto in arresto», è stato specificato dalle autorità, mentre il parco, dall'alba, è stato circondato dalle forze dell'ordine. Proibite anche le trasmissioni radiotelevisive in diretta. La tensione è molto forte, i pochi negozi aperti a Nairobi sono pieni di gente che fa incetta tutto il possibile.

'''Pakistan verso il rinvio delle elezioni.'''

La Commissione elettorale pachistana deciderà domani sul rinvio o meno delle elezioni in programma per l'8 gennaio prossimo. Da Islamabad, intanto, rimbalzano voci di un rinvio "di almeno quattro settimane se non più", secondo una fonte governativa che ha chiesto l'anonimato all'agenzia Afp. La Commissione elettorale ha "raccomandato" al governo il rivio di alcune settimane.

Oltre una quarantina di uffici elettorali sono stati distrutti dalla folla infuriata soltanto nella provincia meridionale pakistana del Sindh, roccaforte politica dell'ex premier Benazir Bhutto, nei tumulti seguiti all'assassinio della leader dell'opposizione, morta giovedi' in un attentato al termine di un comizio a Rawalpindi.

Ieri il Pml-Q, la Lega Musulmana del Pakistan-Frazione 'Qaid i-Azam' guidata dal presidente Pervez Musharaf, aveva annunciato la sospensone della campagna, ipotizzando un rinvio del voto di "dieci-dodici settimane".

Il partito di Benazir Bhutto, però, anche oggi si è detto contrario al rinvio delle elezioni. Il partito dell'ex primo ministro pachistano Nawaz Sharif, schierato all'opposizione, ha detto invece di ritenere "accettabile" un "leggero rinvio" delle elezioni.

'''Attacco dei talebani nel sud dell'Afghanistan, uccisi 16 poliziotti'''

Sedici agenti di polizia afgani sono rimasti uccisi in un attentato dei talebani nel sud dell'Afghanistan. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno di Kabul.

Un commando talebano ha attaccato un checkpoint della polizia nel distretto di Maywand, nella provincia di Kandahar.

"Non abbiamo ancora trovato i cadaveri, ma la polizia di Kandahar ha lanciato una vasta operazione di ricerca", ha reso noto lo stesso ministero.

L'attacco è stato rivendicato da un portavoce dei talebani.

'''Usa: Guantanamo; morto quinto detenuto, era malato di cancro'''

Gli Stati Uniti hanno annunciato la morte a Guantanamo di un detenuto catturato quasi cinque anni fa in Afghanistan.

Abdul Razzak, 68 anni, era malato da tempo di cancro al colon ed era stato sottoposto a chemioterapia. Era stato catturato in Afghanistan e trasferito a Guantanamo nel gennaio 2003.

Razzak è il quinto detenuto a morire a Guantanamo. Nei casi precedenti si era sempre trattato di suicidio.


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'''Allarme rifiuti, roghi e proteste nel napoletano. Si teme per i botti di stanotte'''

Ancora roghi e proteste nel Napoletano. Mentre aumentano sempre di più i cumuli di rifiuti che vengono dati alle fiamme, i cittadini, a Pianura, quartiere della periferia di Napoli, bloccano ancora la strada di accesso alla discarica Pisani, che non vogliono far riaprire, e i binari della linea circumflegrea che collega la città con il litorale domizio.

La notte scorsa sono stati oltre sessanta gli interventi dei Vigili del fuoco: Sant'Antimo, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia ma anche Cercola, Afragola, i quartieri della periferia di Napoli le aree più colpite. Cumuli che in molte aree del Napoletano si sta provvedendo a bagnare per evitare che, soprattutto stanotte, in occasione dei botti di Capodanno, possano prendere fuoco e sprigionare, così, diossina.

Tantissime anche le segnalazioni arrivate ai vigili del fuoco da parte di cittadini esasperati dai grossi cumuli, mini-discariche, che ormai bloccano gli ingressi delle abitazioni e intere strade. Intanto non cessa la protesta a Pianura, dove i cittadini temono che dopo circa dieci anni venga riaperta la discarica, mentre c'e' attesa, a Giugliano, per la chiusura definitiva del sito di stoccaggio di Taverna del Re.

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Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Kenya: più di 130 morti negli scontri

Fine d'anno tragico in Kenya: nelle ultime 48 ore, ed in particolare dopo che ieri pomeriggio il capo dello stato uscente Mwai Kibaki è stato proclamato vincitore delle elezioni presidenziali, almeno 130 persone (ma probabilmente oltre 150) sono rimaste uccise in una serie di violenze esplose in diverse parti del Paese. Non ci sono informazioni ufficiali, ma certo alle 14 locali (le 12 in Italia) la KnTv, una delle emettenti più seguite del Paese, forniva un bilancio di 124 morti. Poi si sono avute notizie concordanti di altre vittime mentre gli scontri (ormai dominati dalle armi da fuoco) continuano. Il coprifuoco è stato imposto a Kisumu, dove ci sarebbero state 64 vittime. I disordini seguono la contestatissima riconferma di Mwai Kibaki alla Presidenza della Repubblica kenyota, con un margine di appena 230.000 voti sul candidato dell'opposizione Raila Odinga, pur dato in vantaggio dai sondaggi e dagli stessi risultati preliminari. Il partito e i sostenitori di Odinga contestano i risultati elettorali, accusando l'avversario di brogli per qualche centinaia di migliaia di voti. Anche gli osservatori dell'Unione europea dicono che la commissione elettorale kenyota non ha saputo garantire a sufficienza la sicurezza e la credibilità delle elezioni. Manifestazioni di proteste si sono così svolte soprattutto a Nakuru, capoluogo della provincia centro-occidentale della Rifty Valley, e a Kibera, vasto e miserabile sobborgo alla periferia di Nairobi, entrambi roccheforti di Odinga e del suo partito Odm, l'Orange Democratic Movement. Gli agenti hanno aperto il fuoco sulla folla, ma la maggior parte delle vittime ci sarebbero state nei combattimenti tra gruppi delle due fazioni politiche rivali. Agli abitanti di Kibera è stato impedito di raggiungere il centro della capitale kenyota, dove in giornata il candidato ufficialmente sconfitto aveva convocato un grande raduno - vietato dal governo - per contestare l'esito della consultazione. Ora Odinga rischia l'arresto. La folla, tornata così indietro, ha compiuto saccheggi e incendi di case e negozi commerciali di presunti sostenitori del presidente Kibaki. Il governo ha imposto il coprifuoco sulla città di Kisumu, terza per importanza nel Paese africano e capoluogo della provincia occidentale di Nyanza, tra i principali epicentri delle violenze. Alla polizia locale è stato inoltre impartito l'ordine di sparare a vista contro chiunque non lo rispetti. Nel paese sono state oscurate le trasmissioni televisive. Kibaki adotterà il pugno di ferro: "Il mio governo agirà con determinazione contro coloro che hanno rotto la pace".

‘’’SOMALIA: NUOVO ATTACCO DI INSORTI‘’’

Un nuovo attacco è stato lanciato questa mattina contro una delle basi militari della missione di pace dell’Unione Africana nella zona sud di Mogadiscio, nei pressi dell’aeroporto della capitale somala, ingaggiando successivamente una sparatoria con i soldati del governo somalo presenti nell’area. L’attacco non avrebbe provocato vittime nella forza di pace, ma intanto è salito a otto il bilancio dei civili uccisi nei combattimenti registrati ieri tra insorti e militari etiopici. Decimata un’intera famiglia - una donna incinta, i suoi cinque figli e altri due parenti - uccisa da un colpo di mortaio esploso presso un campo per sfollati a nord della capitale. Altri attacchi sono stati riportati contro le truppe etiopi, presenti in Somalia a sostegno del governo di transizione, e contro i soldati ugandesi nei pressi del crocevia del ‘chilometro 4’ (K4). Le ultime azioni armate sono state rivendicate da Sheik Yusuf Mohamed Said, alias ‘Indha-Adde’, segretario generale dell’‘Alleanza per la liberazione della Somalia’, precisando che i suoi combattenti hanno ucciso quattro militari etiopici. Si moltiplicano le voci sulla presenza di centinaia di miliziani anti-governativi nella zona centrale della Somalia e nei pressi di Baidoa, sede del Parlamento di transizione.

Pakistan verso il rinvio delle elezioni.

Un ufficiale di gabinetto pakistano ha riferito oggi all'agenzia Afp che le elezioni parlamentari, previste per l'8 gennaio, slitteranno di almeno quattro settimane, a causa dei disordini e delle tensioni provocati dall'assassinio dell'ex-premier Benazir Bhutto, avvenuto lo scorso giovedì. Il partito della Bhutto continua a chiedere che la data dell'8 gennaio sia rispettata, ma oggi anche l'altro ex-premier, Newaz Sharif, ha reso noto che uno spostamento di data potrebbe essere accettabile. La Commissione elettorale dovrebbe decidere ufficialmente in tal senso domani. Oltre una quarantina di uffici elettorali sono stati distrutti dalla folla infuriata soltanto nella provincia meridionale pakistana del Sindh, roccaforte politica dell'ex premier Benazir Bhutto, nei tumulti seguiti all'assassinio della leader dell'opposizione, morta giovedi' in un attentato al termine di un comizio a Rawalpindi.

Attacco dei talebani nel sud dell'Afghanistan, uccisi 16 poliziotti

Sedici agenti di polizia afgani sono rimasti uccisi in un attentato dei talebani nel sud dell'Afghanistan. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno di Kabul. Un commando talebano ha attaccato un checkpoint della polizia nel distretto di Maywand, nella provincia di Kandahar. L'attacco è stato rivendicato da un portavoce dei talebani.

‘’’STATI UNITI: Manifestazione contro il trattato Nafta dal Texas al Messico’’’

Poco prima della mezzanotte di oggi, in Messico, entrerà in vigore il cosiddetto 'Piano Chamizal', una protesta che vede unite organizzazioni contadine, sindacali e di difesa dei diritti umani. La protesta è rivolta contro l'ultimo capitolo delle liberalizzazioni previste dal Trattato di libero commercio dell'America settentrionale (Nafta, a cui aderiscono Canadà, Messico ed Usa), che scatterà proprio stasera, riguardante la circolazione diurna serie di prodotti. Due ore prima delle 24, membri dell'Unione dei lavoratori agricoli della frontiera (Utaf) partiranno in corteo da El Paso, in Texas, attraverseranno il ponte di transito libero di Cordoba, e si incontreranno con i manifestanti messicani con l'obiettivo di bloccare qualunque autocarro che tenti di introdurre in Messico alimenti prodotti negli Usa che godono di sussidio pubblico, ed in particolare mais, fagioli e loro derivati.

Usa: Guantanamo; morto quinto detenuto, era malato di cancro

Gli Stati Uniti hanno annunciato la morte a Guantanamo di un detenuto catturato quasi cinque anni fa in Afghanistan. Abdul Razzak, 68 anni, era malato da tempo di cancro al colon ed era stato sottoposto a chemioterapia. Era stato catturato in Afghanistan e trasferito a Guantanamo nel gennaio 2003. Razzak è il quinto detenuto a morire a Guantanamo. Nei casi precedenti si era sempre trattato di suicidio.

ITALIA

‘’’MORTI SUL LAVORO: UNA LAVORATRICE CINESE E, IERI, IL SETTIMO OPERAIO DELLA THYSSEN’’’

Si chiamava Xiaofeng Wu, era nata nel1963 e aveva passaporto della Repubblica popolare cinese. E' morta oggi verso mezzogiorno schiacciata da un muletto, nella sede di Corsico del Gruppo Masotina, una società per azioni da 60 anni specializzata in carta da macero e smaltimento rifiuti. La donna, regolare, era dipendente della cooperativa 'La feltre' di Milano. In base alle prime ricostruzioni, aveva appena finito il proprio turno e stava attraversando l'area per recarsi negli spogliatoi. Il guidatore di un muletto per la movimentazione della carta non l'avrebbe vista, investendola. E' morto nel primo pomeriggio di domenic nell'ospedale Cto di Torino, Giuseppe Demasi, 26 anni, il settimo operaio rimasto ferito nell'incendio avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 dicembre nello stabilimento di Torino della ThyssenKrupp. Il nome di Giuseppe Demasi si aggiunge alla lunga lista delle vittime dell'acciaieria di corso Regina Margherita: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodino'. Demasi era stato sottoposto a tre interventi chirurgici, ma nei giorni scorsi le sue condizioni si erano aggravate.

Allarme rifiuti, roghi e proteste nel napoletano. Si teme per i botti di stanotte

Mentre aumentano sempre di più i cumuli di rifiuti che vengono dati alle fiamme, i cittadini, a Pianura, quartiere della periferia di Napoli, bloccano ancora la strada di accesso alla discarica Pisani, che non vogliono far riaprire (era stata chiusa 10 anni fa), e i binari della linea circumflegrea che collega la città con il litorale domizio. La notte scorsa sono stati oltre sessanta gli interventi dei Vigili del fuoco: Sant'Antimo, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia ma anche Cercola, Afragola, i quartieri della periferia di Napoli le aree più colpite. Cumuli che in molte aree del Napoletano si sta provvedendo a bagnare per evitare che, soprattutto stanotte, in occasione dei botti di Capodanno, possano prendere fuoco e sprigionare, così, diossina. A Giugliano, il comitato dei cittadini attende la conferma per la chiusura definitiva del sito di stoccaggio di Taverna del Re.

Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Kenya: più di 100 morti negli scontri

Si aggrava il bilancio delle vittime in Kenya a seguito degli scontri avvenuti domenica dopo la proclamazione a presidente di Mwai Kibaki, capo di Stato uscente.

Sono infatti 46 solo i morti accatastati nella morgue di Kisumu nel sud-ovest del Paese. Molte delle vittime sono state provocate dalla dura reazione della polizia che ha anche sparato sulla folla. A Kisumu è stato proclamato il coprifuoco, ma si pensa che lo stato di emergenza possa essere proclamato presto in tutto il Paese. La polizia ha comunicato all'agenzia Associated Press di aver avuto l'ordine di sparare per uccidere per impedire i disordini.

BILANCIO - Incidenti violentissimi erano scoppiati già al momento della proclamazione di Kibaki a presidente, vittoria respinta dalll'avversario Odinga come «inaccettabile frode» che «potrebbe gettare il Paese nel caos». A Kisumu c'erano già stati disordini con morti il giorno precedente; e le vittime sono probabilmente più delle 46 presenti nell'obitorio. Almeno una quindicina i morti in altre città della stessa area. Violentissimi incidenti, inoltre, anche negli slums di Nairobi dove ci sarebbero stati finora almeno 40 morti. La polizia ha proibito la manifestazione prevista per oggi in un grande Parco della capitale, in cui avrebbe si sarebbe dovuto proclamare Odinga «presidente del popolo». «Chiunque tenterà di dar vita a tale iniziativa, o di parteciparvi sarà tratto in arresto», è stato specificato dalle autorità, mentre il parco, dall'alba, è stato circondato dalle forze dell'ordine. Proibite anche le trasmissioni radiotelevisive in diretta. La tensione è molto forte, i pochi negozi aperti a Nairobi sono pieni di gente che fa incetta tutto il possibile.

Pakistan verso il rinvio delle elezioni.

La Commissione elettorale pachistana deciderà domani sul rinvio o meno delle elezioni in programma per l'8 gennaio prossimo. Da Islamabad, intanto, rimbalzano voci di un rinvio "di almeno quattro settimane se non più", secondo una fonte governativa che ha chiesto l'anonimato all'agenzia Afp. La Commissione elettorale ha "raccomandato" al governo il rivio di alcune settimane.

Oltre una quarantina di uffici elettorali sono stati distrutti dalla folla infuriata soltanto nella provincia meridionale pakistana del Sindh, roccaforte politica dell'ex premier Benazir Bhutto, nei tumulti seguiti all'assassinio della leader dell'opposizione, morta giovedi' in un attentato al termine di un comizio a Rawalpindi.

Ieri il Pml-Q, la Lega Musulmana del Pakistan-Frazione 'Qaid i-Azam' guidata dal presidente Pervez Musharaf, aveva annunciato la sospensone della campagna, ipotizzando un rinvio del voto di "dieci-dodici settimane".

Il partito di Benazir Bhutto, però, anche oggi si è detto contrario al rinvio delle elezioni. Il partito dell'ex primo ministro pachistano Nawaz Sharif, schierato all'opposizione, ha detto invece di ritenere "accettabile" un "leggero rinvio" delle elezioni.

Attacco dei talebani nel sud dell'Afghanistan, uccisi 16 poliziotti

Sedici agenti di polizia afgani sono rimasti uccisi in un attentato dei talebani nel sud dell'Afghanistan. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno di Kabul.

Un commando talebano ha attaccato un checkpoint della polizia nel distretto di Maywand, nella provincia di Kandahar.

"Non abbiamo ancora trovato i cadaveri, ma la polizia di Kandahar ha lanciato una vasta operazione di ricerca", ha reso noto lo stesso ministero.

L'attacco è stato rivendicato da un portavoce dei talebani.

Usa: Guantanamo; morto quinto detenuto, era malato di cancro

Gli Stati Uniti hanno annunciato la morte a Guantanamo di un detenuto catturato quasi cinque anni fa in Afghanistan.

Abdul Razzak, 68 anni, era malato da tempo di cancro al colon ed era stato sottoposto a chemioterapia. Era stato catturato in Afghanistan e trasferito a Guantanamo nel gennaio 2003.

Razzak è il quinto detenuto a morire a Guantanamo. Nei casi precedenti si era sempre trattato di suicidio.

ITALIA

Allarme rifiuti, roghi e proteste nel napoletano. Si teme per i botti di stanotte

Ancora roghi e proteste nel Napoletano. Mentre aumentano sempre di più i cumuli di rifiuti che vengono dati alle fiamme, i cittadini, a Pianura, quartiere della periferia di Napoli, bloccano ancora la strada di accesso alla discarica Pisani, che non vogliono far riaprire, e i binari della linea circumflegrea che collega la città con il litorale domizio.

La notte scorsa sono stati oltre sessanta gli interventi dei Vigili del fuoco: Sant'Antimo, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia ma anche Cercola, Afragola, i quartieri della periferia di Napoli le aree più colpite. Cumuli che in molte aree del Napoletano si sta provvedendo a bagnare per evitare che, soprattutto stanotte, in occasione dei botti di Capodanno, possano prendere fuoco e sprigionare, così, diossina.

Tantissime anche le segnalazioni arrivate ai vigili del fuoco da parte di cittadini esasperati dai grossi cumuli, mini-discariche, che ormai bloccano gli ingressi delle abitazioni e intere strade. Intanto non cessa la protesta a Pianura, dove i cittadini temono che dopo circa dieci anni venga riaperta la discarica, mentre c'e' attesa, a Giugliano, per la chiusura definitiva del sito di stoccaggio di Taverna del Re.

Siparietto


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gror071231 (last edited 2008-06-26 09:53:29 by anonymous)