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'''La Nato impantanata in Afghanistan secondo l'ex comandante dell'Alleanza Atlantica'''

"Che sia chiara una cosa: la Nato in Afghanistan non sta vincendo". Ad affermarlo e' l'ex Saceur della Nato, e quindi comandante delle operazioni in Afghanistan, il generale americano James Jones, ora presidente del Consiglio atlantico degli Stati Uniti (oltre che inviato della Casa Bianca per il processo di pace israelo palestinese lanciato ad Annapolis) in un nuovo rapporto presentato ieri a Capitol Hill, insieme a un secondo studio dai toni analoghi condotto dall'Afghanistan Study Group, presieduto da Jones e dall'ex ambasciatore a Mosca Thomas Pickering.

"L'Afghanistan rimane un Paese in via di fallimento. Rischia di diventare un Paese fallito", ha scritto inoltre, denunciando "lo stallo strategico" in cui si trovano le forze alleate nel contrastare i talebani. E' necessario adottare diversi passi per "riacquisire lo slancio che sembra essere stato perso". Fra questi: la nomina di un alto rappresentante delle Nazioni Unite per coordinare gli sforzi della comunita' internazionale, e l'adozione di un nuovo approccio regionale che includa conferenze con Paesi confinanti come il Pakistan e l'Iran.

"La ripresa della violenza, l'indebolimento della determinazione internazionale, le crescenti sfide regionali e una mancanza di fiducia da parte degli afghani sulla direzione che sta prendendo il paese", mettono in forse progressi dello sforzo di stabilizzazione in Afghanistan."Gli Stati Uniti e la comunita' internazionale hanno cercato di vincere la battaglia in Afghanistan con un numero troppo ridotto di forze militari e insufficienti aiuti economici", denuncia Jones, in carica a Mons fino al dicembre del 2006, sollecitando, nel rapporto dell'Afghanistan Study Group, agli Stati Uniti di "disaccoppiare" le operazioni in iraq e in Afghanistan, cosi' come i finanziamenti e di nominare un inviato speciale.

'''Pena morte: Usa, Corte Suprema sospende esecuzione Alabama'''

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso all'ultimo minuto, in serata, l'esecuzione di una condanna a more che l'Alabama aveva messo in programma per oggi in deroga alla moratoria di fatto decretata quattro mesi fa in attesa della sentenza della stessa Corte sulla costituzionalità dell'iniezione letale.

La macchina della morte si era rimessa in moto quando la Corte d'Appello di Atlanta aveva respinto perché presentato troppo tardi il ricorso dei legali di James Callahan, 61 anni, la cui esecuzione era fissata alle 18 ora locale, sette ore più tardi in Italia nella prigione di Atmore.
 I suoi avvocati hanno fatto un ricorso in extremis alla Corte Suprema che ha quindi deciso di prorogare la moratoria di fatto.

Il governatore dello stato Bob Riley si è detto favorevole a mandare avanti l'esecuzione. E' il terzo tentativo dell'Alabama di portare un condannato sul lettino del boia da quando a fine settembre è scattata la moratoria di fatto.

'''Germania: Merkel, sì a salario minimo in certi settori'''

Il cancelliere tedesco Angela Merkel (Cdu) si è mostrato aperto all'idea di un salario minimo nei settori dove le parti sociali "non sono in grado" di trovare un accordo soddisfacente.

In un'intervista oggi alla Fankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), Merkel si è detta contraria a un salario minimo generalizzato - cavallo di battaglia del Partito socialdemocratico (Spd) in vista delle elezioni politiche del prossino anno - dal momento che con esso si rischia di distruggere "centinaia di migliaia di posti di lavoro".

Tuttavia, ha osservato il cancelliere cristianodemocratico, si tratta del desiderio di tanti cittadini tedeschi, e non si può rispondere "semplicemente con un 'no' ". Nell'intervista alla Faz, della quale è stata diffusa una anticipazione, Angela Merkel ha poi preso le difese di Roland Koch, il premier Cdu dell'Assia duramente criticato da esponenti del suo stesso partito dopo che la sua campagna dagli accenti xenofobi contro la criminalità giovanile è costata la perdita di 12 punti alla Cdu nelle regionali di domenica scorsa in Assia. Koch, ha detto il cancelliere, "durante la campagna elettorale ha avuto il sostegno pieno della Cdu e mio personale nella mia veste di presidente" del partito.

La Merkel, sempre nella sua intervista al quotidiano di Francoforte, ha detto d'altra parte di ritenere che una Grosse Koalition come quella da lei presieduta a Berlino sarebbe "problematica" se dovesse durare "troppo a lungo".

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La Nato impantanata in Afghanistan secondo l'ex comandante dell'Alleanza Atlantica

"Che sia chiara una cosa: la Nato in Afghanistan non sta vincendo". Ad affermarlo e' l'ex Saceur della Nato, e quindi comandante delle operazioni in Afghanistan, il generale americano James Jones, ora presidente del Consiglio atlantico degli Stati Uniti (oltre che inviato della Casa Bianca per il processo di pace israelo palestinese lanciato ad Annapolis) in un nuovo rapporto presentato ieri a Capitol Hill, insieme a un secondo studio dai toni analoghi condotto dall'Afghanistan Study Group, presieduto da Jones e dall'ex ambasciatore a Mosca Thomas Pickering.

"L'Afghanistan rimane un Paese in via di fallimento. Rischia di diventare un Paese fallito", ha scritto inoltre, denunciando "lo stallo strategico" in cui si trovano le forze alleate nel contrastare i talebani. E' necessario adottare diversi passi per "riacquisire lo slancio che sembra essere stato perso". Fra questi: la nomina di un alto rappresentante delle Nazioni Unite per coordinare gli sforzi della comunita' internazionale, e l'adozione di un nuovo approccio regionale che includa conferenze con Paesi confinanti come il Pakistan e l'Iran.

"La ripresa della violenza, l'indebolimento della determinazione internazionale, le crescenti sfide regionali e una mancanza di fiducia da parte degli afghani sulla direzione che sta prendendo il paese", mettono in forse progressi dello sforzo di stabilizzazione in Afghanistan."Gli Stati Uniti e la comunita' internazionale hanno cercato di vincere la battaglia in Afghanistan con un numero troppo ridotto di forze militari e insufficienti aiuti economici", denuncia Jones, in carica a Mons fino al dicembre del 2006, sollecitando, nel rapporto dell'Afghanistan Study Group, agli Stati Uniti di "disaccoppiare" le operazioni in iraq e in Afghanistan, cosi' come i finanziamenti e di nominare un inviato speciale.

Pena morte: Usa, Corte Suprema sospende esecuzione Alabama

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso all'ultimo minuto, in serata, l'esecuzione di una condanna a more che l'Alabama aveva messo in programma per oggi in deroga alla moratoria di fatto decretata quattro mesi fa in attesa della sentenza della stessa Corte sulla costituzionalità dell'iniezione letale.

La macchina della morte si era rimessa in moto quando la Corte d'Appello di Atlanta aveva respinto perché presentato troppo tardi il ricorso dei legali di James Callahan, 61 anni, la cui esecuzione era fissata alle 18 ora locale, sette ore più tardi in Italia nella prigione di Atmore.

  • I suoi avvocati hanno fatto un ricorso in extremis alla Corte Suprema che ha quindi deciso di prorogare la moratoria di fatto.

Il governatore dello stato Bob Riley si è detto favorevole a mandare avanti l'esecuzione. E' il terzo tentativo dell'Alabama di portare un condannato sul lettino del boia da quando a fine settembre è scattata la moratoria di fatto.

Germania: Merkel, sì a salario minimo in certi settori

Il cancelliere tedesco Angela Merkel (Cdu) si è mostrato aperto all'idea di un salario minimo nei settori dove le parti sociali "non sono in grado" di trovare un accordo soddisfacente.

In un'intervista oggi alla Fankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), Merkel si è detta contraria a un salario minimo generalizzato - cavallo di battaglia del Partito socialdemocratico (Spd) in vista delle elezioni politiche del prossino anno - dal momento che con esso si rischia di distruggere "centinaia di migliaia di posti di lavoro".

Tuttavia, ha osservato il cancelliere cristianodemocratico, si tratta del desiderio di tanti cittadini tedeschi, e non si può rispondere "semplicemente con un 'no' ". Nell'intervista alla Faz, della quale è stata diffusa una anticipazione, Angela Merkel ha poi preso le difese di Roland Koch, il premier Cdu dell'Assia duramente criticato da esponenti del suo stesso partito dopo che la sua campagna dagli accenti xenofobi contro la criminalità giovanile è costata la perdita di 12 punti alla Cdu nelle regionali di domenica scorsa in Assia. Koch, ha detto il cancelliere, "durante la campagna elettorale ha avuto il sostegno pieno della Cdu e mio personale nella mia veste di presidente" del partito.

La Merkel, sempre nella sua intervista al quotidiano di Francoforte, ha detto d'altra parte di ritenere che una Grosse Koalition come quella da lei presieduta a Berlino sarebbe "problematica" se dovesse durare "troppo a lungo".

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