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'''''VIOLENZE SULLE DONNE''''' | '''MILANO/Aggredita Rebecca, la 12enne Rom vincitrice del premio Unicef 2008''' -- I fatti risalgono a martedì scorso, quando la famiglia Covaciu - romena di etnia Rom e già oggetto di continue peregrinazioni per l’Italia a seguito di vessazioni, minacce e sgomberi - stava uscendo dalla tenda in cui da diversi giorni si era stabilita, in un microinsediamento nella zona di Gianbellino. La famiglia è stata aggredita da due italiani fra i 35 e i 40 anni; Rebecca, 12 anni, nota per essersi aggiudicata in Italia il Premio Unicef 2008 per le sue doti artistiche applicate all'intercultura, e il fratellino Ioni, 14 anni, sono stati prima spintonati e poi picchiati. I genitori, accorsi per difendere i due ragazzi, sono stati ricoperti di insulti, minacciati, indotti a lasciare immediatamente l’Italia e subito dopo percossi. I Covaciu sono fuggiti verso la stazione di San Cristoforo e, accorgendosi di essere ancora seguiti, hanno chiesto aiuto ai passanti. Nessuno è intervenuto. Mentre la famiglia si stava avviando verso il parco antistante la stazione, la signora Covaciu, cardiopatica, è stata colta da un malore. Stellian Covaciu ha a quel punto contattato telefonicamente Roberto Malini del Gruppo EveryOne, che ha dato infine l’allarme. |
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'''MILANO: Brutalmente aggredita Rebecca, 12enne Rom vincitrice del premio Unicef 2008''' | '''VERONA/Abusa della figlia per 18 anni''' -- Arrestato per avere abusato sessualmente della figlia per 18 anni, questa l'accusa sono scattate le manette per un operaio veronese di 53 anni, contro il quale è stato emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere, al termine di 6 mesi di indagine che la polizia veronese ha avviato dopo la denuncia della vittima. La ragazza, che oggi ha quasi 29 anni, si trova ora in una struttura protetta aiutata da uno staff di psicologi. Secondo quanto accertato dalla squadra mobile di Verona la donna, all'età di 10 anni, ha subito la prima violenza sessuale dal padre che ha abusato di lei per altri 18 anni, 3-4 volte la settimana. Solo a gennaio scorso la vittima ha trovato il coraggio di lasciare la casa dei genitori e, su suggerimento di alcune amiche con cui si era confidata, è riuscita a denunciare le violenze subite. |
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E’ accaduto il 17 giugno, alle 8 a Milano. La famiglia Covaciu, romena di etnia Rom, già oggetto di continue peregrinazioni per l’Italia a seguito di vessazioni, minacce e sgomberi, stava uscendo dalla tenda in cui da diversi giorni si era stabilita, in un microinsediamento nella zona di Gianbellino, quando è stata brutalmente aggredita da due italiani di età compresa fra i 35 e i 40 anni. Rebecca, 12 anni, nota per essersi aggiudicata in Italia il Premio Unicef – Caffè Shakerato 2008 per le sue doti artistiche applicate all'intercultura, e il fratellino Ioni, 14 anni, sono stati prima spintonati e poi picchiati. I genitori, uno dei quali è Stelian Covaciu, pastore della Chiesa Pentecostale, che assieme al fratello maggiore di Rebecca erano accorsi per difendere i figli, sono stati ricoperti di insulti razzisti, minacciati, indotti a lasciare immediatamente l’Italia e subito dopo percossi. I Covaciu a quel punto sono fuggiti verso la stazione di San Cristoforo, in piazza Tirana, e accorgendosi di essere ancora seguiti hanno chiesto aiuto ai passanti. Nessuno è intervenuto. Mentre la famiglia si stava avviando verso il parco antistante la stazione, la signora Covaciu, cardiopatica, è stata colta da un malore. Stellian Covaciu ha a quel punto contattato telefonicamente Roberto Malini del Gruppo EveryOne, che ha dato l’allarme facendo inviare sul posto una volante della Squadra Mobile di Milano e un’ambulanza. All’arrivo della Polizia, gli aggressori si sono dileguati. Prima ancora dell'aggressione, l’Unicef aveva manifestato indignazione per la vicenda della piccola Rebecca, simbolo di un'infanzia senza diritti. | '''TODI/Abusi su una 14enne, arrestato a Todi''' -- Sono state le domande mirate dei carabinieri di Todi a far si' che una quattordicenne ucraina, da quattro anni abitante in citta', riuscisse a raccontare delle violenze subite. Il suo aguzzino, un 69enne di origini campane ma che risiede da tempo a Todi, e' stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale continuata su minorenne, percosse e lesioni ed ora si trova nel carcere perugino di Capanne. L'uomo s'era guadagnata la fiducia della madre della ragazzina, spesso assente per lavoro, tanto da poter rimanere in casa con la figlia quando la donna non c'era. Proprio nell'ambiente che avrebbe dovuto essere il piu' sicuro, abusava dell'adolescente ed ha continuato a farlo finche' lei, che non ha mai trovato il coraggio di parlare con la madre o i compagni di scuola, ha iniziato a ribellarsi. L'epilogo della vicenda vede l'anziano perdere la testa e picchiare la ragazzina con un bastone, cosi' forte che la madre l'ha accompagnata dai carabinieri per la denuncia. I militari, insospettiti dall'atteggiamento impaurito della ragazza, sono riusciti a farla parlare. |
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'''DELITTO CICIONI, PRIMA UDIENZA DAVANTI A CORTE D'ASSISE PER SPACCINO''' È iniziata questa mattina al Palazzo di Giustizia di Perugia, davanti ai giudici della Corte d'Assise, la prima udienza del processo a carico di Roberto Spaccino, il camionista di Marsciano accusato dell'omicidio della moglie, Barbara Cicioni, 33 anni, uccisa nel maggio dell'anno scorso all'ottavo mese di gravidanza. Spaccino, difeso dagli avvocati, Michele Titoli e Luca Gentili, è arrivato questa mattina in Tribunale a bordo di un cellulare della polizia penitenziaria ed è stato fatto entrare dall'ingresso secondario per evitare fotografi e un gruppo di femministe che stavano manifestando all'entrata. Presenti in aula anche i genitori di Barbara Cicioni, costituitisi parti civili, Simonetta Pangallo e Paolo Cicioni. Spaccino siede accanto ai suoi legali. Dopo la costituzione delle parti la Corte ha disposto la non autorizzazione alle riprese televisive da parte degli organi di informazione nel corso del procedimento. |
'''PERUGIA/Delitto Cicioni, prima udienza per Spaccino''' -- È iniziata questa mattina al Palazzo di Giustizia di Perugia, davanti ai giudici della Corte d'Assise, la prima udienza del processo a carico di Roberto Spaccino, camionista di Marsciano accusato dell'omicidio della moglie, Barbara Cicioni, 33 anni, uccisa nel maggio dell'anno scorso all'ottavo mese di gravidanza. Spaccino è arrivato questa mattina in Tribunale a bordo di un cellulare della polizia penitenziaria ed è stato fatto entrare dall'ingresso secondario per evitare fotografi e il presidio di femministe che stavano manifestando all'entrata. Presenti in aula anche i genitori di Barbara Cicioni, costituitisi parti civili. Dopo la costituzione delle parti la Corte ha disposto la non autorizzazione alle riprese televisive da parte degli organi di informazione nel corso del procedimento. |
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'''ITALIA''' '''MANOVRA ECONOMICA 2009/Tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni''' -- Il governo ha presentato ieri alle parti sociali la manovra economica 2009. Una finanziaria da oltre 13 miliardi di euro divisa tra 10 miliardi di tagli alle spese, recuperati tagliando su sanità, enti locali e pubblica amministrazione, e un po' più di tre miliardi derivanti dalle nuove entrate che dovrebbero giungere da banche, assicurazioni e petrolieri. Nel dettaglio, tra i provvedimenti, l'ennesimo passo verso la definitiva privatizzazione dei servizi pubblici locali, che saranno affidati alla gestione servizio società di capitali tramite gare pubbliche o a società a partecipazione mista pubblica e privata nelle quali i privati non abbiano quote inferiori al 30%. Per quanto riguarda le pensioni sarà vietato il cumulo con i redditi da lavoro. Nella Finanziaria vengono inoltre definiti i criteri di localizzazione dei siti nucleari e delle compensazioni da riconoscere alle popolazioni interessate. Sul fronte della precarietà tornerà il lavoro a chiamata, il cosiddetto "job on call", abolito dal governo Prodi con la legge che aveva recepito il protocollo sul welfare. [Corrispondenza ROdU, durata: 4 min.] '''INCIDENTI LAVORO 1/Manovale si ferisce a Milano''' -- Un manovale tunisino di 42 anni si è ferito alla mano, sembra in modo non grave, mentre lavorava un cantiere di via Guglielmo Pepe, a Milano. L'incidente è avvenuto questa mattina poco dopo le 11.40. Secondo le prime informazioni, l'uomo stava manovrando una sega elettrica di cui ha perso il controllo. L'attrezzo gli ha causato un taglio profondo alla prima falange dell'indice sinistro, che è rimasta comunque attaccata al resto del dito. Il ferito è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Niguarda di Milano. '''INCIDENTI LAVORO 2/Imprenditore muore investito da un camion''' -- Un imprenditore è morto questa mattina dopo essere stato investito dal camion che stava scaricando mangime nella sua azienda. Vito Pedrazzoli, 70 anni di San Giovanni del Dosso (Mantova), uno dei titolari dell'omonimo salumificio, si trovava nella sua azienda agricola a pochi chilometri dallo stabilimento e stava controllando che lo scarico del mangime avvenisse regolarmente. All'improvviso l'autista del mezzo ha effettuato una manovra e, in retromarcia, non accorgendosi dell'imprenditore, lo ha investito. Vito Pedrazzoli è stato subito soccorso ma è morto poco dopo per le gravi ferite riportate. '''MANTOVA/Licenziate 18 lavoratrici''' -- 18 operaie a domicilio impiegate a tempo pieno sono state licenziate dalla ditta Gabbiano di Mantova. Le dipendenti, tutte giovani e poco scolarizzate, sono state messe in mobilità per 60 giorni e poi licenziate poichè il prodotto semilavorato che producevano comporta costi troppo alti rispetto allo stesso prodotto finito che giunge dai mercati asiatici. Le lavoratrici si trovano quindi nella difficile situazione di non aver avuto nessuna forma di aiuto per il reinserimento lavorativo e di non poter condividere percorsi di sindacalizzazione e di lotta visto che la loro forma di lavoro è una di quelle maggiormente arretrate, quella del lavoro a domicilio. Dopo la Sogefi continua quindi lo stillicidio di lavoratori nel mantovano, come ci spiega Monica Perugini, capogruppo del Pdci alla provincia di Mantova. [Corrispondenza ROdU] '''ROMA/Domani presidio al Ministero dei Trasporti dei No-Fly''' -- L'Assemblea Permanente No-Fly convoca un presidio sotto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per venerdì 20 giugno. L'appuntamento è alle 9.00 alla stazione FS di Ciampino per partire insieme e alle 10.30 a piazza della Croce Rossa (metro “Castro Pretorio”) per chi volesse raggiungere il sit-in direttamente da Roma. Tutto questo per ottenere almeno un incontro con i massimi vertici del Ministero per esporre le problematiche ambientali e sanitarie vissute da decine di migliaia di persone a causa dei 200 voli giornalieri che partono e atterrano a Ciampino. Mentre i politici locali e regionali tranquillizzano la popolazione dicendo che sono ancora in corso gli studi sull'impatto acustico e che a breve si apriranno nuovi “tavoli”, le compagnie aeree continuano a muoversi pesantemente dichiarando l'apertura di nuove rotte e l'aumento delle frequenze. Il “piano di sviluppo” della società “Aeroporti di Roma” è una sorta di dichiarazione di guerra nei confronti della tutela ambientale e della salute delle popolazioni: entro il 2020, stando a quanto dichiarato da ADR, l'obiettivo è arrivare ad avere un transito di 115 milioni di passeggeri nel sistema-Lazio. Attualmente ce ne sono circa 35 milioni e siamo già al collasso. '''VIOLENZA MINORI/Minori stranieri chiedono sicurezza Save the Children, preoccupano nuove norme su immigrati''' -- I ragazzi stranieri in Italia chiedono un livello maggiore di sicurezza per contrastare prepotenza e violenza nei loro confronti. La richiesta e' emersa da una consultazione promossa da Save the Children e dal Garante di infanzia e adolescenza del Lazio. Sono stati coinvolti 12 ragazzi 'rappresentativi di un gruppo piu' ampio di stranieri', come spiegato da Valerio Neri, dg di Save the Children Italia, che ha espresso 'preoccupazione' per l'impatto delle nuove norme per la sicurezza. '''ROMA/Nessun processo per il caso Calipari''' -- Non ci sarà nessun processo nelle aule della giustizia italiana per il soldato statunitense Mario Lozano che, il 4 marzo 2005 a Baghdad, ha ucciso l'agente del Sismi Nicola Calipari e ha ferito la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena e un altro agente del Sismi. Lo ha appena deciso la Cassazione. |
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'''AFGHANISTAN: INASPRIMENTO DEI COMBATTIMENTI A SUD''' | '''AFGHANISTAN/Inasprimento dei combattimenti nel sud del paese''' -- Le notizie che arrivano dal sud dell'Afghanistan confermano l'inasprimento dei combattimenti tra i talebani, che nei giorni scorsi avevano occupato una decina di villaggi intorno a Kandahar, la seconda città afgana, e le forze occidentali, soprattutto canadesi e statunitensi, che cercano di riconquistare i territori perduti. Intanto il portavoce dei guerriglieri talebani Qari Yosuf, con due comunicati trasmessi dalle radio private in territorio afgano, ha invitato la popolazione di alcuni distretti del sud ad abbandonare le loro case e cercare rifugio altrove, sostenendo che nei prossimi giorni gli attacchi dei guerriglieri saranno più insistenti ed avranno lo scopo di portare i talebani, che già ora controllano parecchi villaggi attorno ai centri principali, sino all'occupazione di Kandahar, Lashkar-gah ed altre importanti città dell'Afghanistan. |
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Le notizie che arrivano dal sud dell'Afghanistan confermano l'inasprimento dei combattimenti tra i talebani, che nei giorni scorsi avevano occupato una decina di villaggi intorno a Kandahar, la seconda città afgana, e le forze occidentali, soprattutto canadesi e statunitensi, che cercano di riconquistare i territori perduti. Intanto il portavoce dei guerriglieri talebani Qari Yosuf, con due comunicati trasmessi dalle radio private in territorio afgano, ha invitato la popolazione di alcuni distretti del sud ad abbandonare le loro case e cercare rifugio altrove, sostenendo che nei prossimi giorni gli attacchi dei guerriglieri saranno più insistenti ed avranno lo scopo di portare i talebani, che già ora controllano parecchi villaggi attorno ai centri principali, sino all'occupazione di Kandahar, Lashkar-gah ed altre importanti città dell'Afghanistan. | '''GAZA/Raggiunto un accordo per il cessate il fuoco''' -- Israele ha annunciato ieri il suo formale assenso al cessate il fuoco con Hamas e con le altre milizie nella Striscia di Gaza, mediato dall'Egitto. L'assenso israeliano è giunto la scorsa notte. A quanto risulta Israele comincerà una graduale riapertura dei valichi con Gaza tre giorni dopo l'inizio della tregua, permettendo l'ingresso nella Striscia di convogli umanitari. In seguito alla riapertura dei valichi israeliani proseguiranno i negoziati per la liberazione del caporale israeliano Gilad Shalit, condizione necessaria perchè possa essere riaperto anche il valico di Rafah, al confine con l'Egitto. La tregua dovrebbe avere una durata iniziale di 6 mesi, secondo fonti di Hamas. Tutte le fazioni armate a Gaza hanno per ora dato il loro assenso. Dopo una settimana dall’inizio della tregua, l’Egitto si adopererà per promuovere l'incontro tra Hamas e Fatah con l’Unione Europea, al Cairo, per discutere di un possibile accordo anche tra i due movimenti. Israele ha comunque già annunciato che in caso di fallimento della tregua il suo esercito è già pronto ad una operazione militare su larga scala contro la Striscia di Gaza. [Corrispondenza ROdU] |
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'''GAZA: RAGGIUNTO ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO''' scaricare audio da rodu | '''BRASILE: I SEM TERRA CONTINUANO LA LORO PROTESTA''' -- Continua l'ondata di occupazioni in Brasile. L'agguerrito Movimento Sem Terra aveva già occupato campi, imprese e centrali idroelettriche in 13 Stati una settimana fa. Martedì scorso hanno mirato a invadere centrali ed edifici di aziende pubbliche e private, mentre mercoledì è toccato a due piantagioni di eucalipto. Le proteste vanno comunque avanti da alcuni mesi e non accennano a fermarsi. Inizialmente, ad essere occupate erano solamente le terre incolte, quei terreni che questi coltivatori consideravano il simbolo dell'ingiustizia per eccellenza: enormi quantità di ettari concentrati nelle mani di pochi, spesso costretti a lasciarne grandi parti incolte data l'immane estensione. Col tempo, però, nel mirino dei campesinos sono entrati tutti i soggetti considerati poco ecologici e causa del cambiamento climatico, tra cui le multinazionali e le aziende prevalentemente straniere che si accaparrano le risorse del paese lasciando la popolazione in situazioni di estrema povertà. |
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Israele ha annunciato ieri il suo formale assenso al cessate il fuoco con Hamas e con le altre milizie nella Striscia di Gaza, mediato dall'Egitto. L'assenso israeliano è giunto la scorsa notte. A quanto risulta Israele comincerà una graduale riapertura dei valichi con Gaza tre giorni dopo l'inizio della tregua, permettendo l'ingresso nella Striscia di convogli umanitari. In seguito alla riapertura dei valichi israeliani proseguiranno i negoziati per la liberazione del caporale israeliano Gilad Shalit, condizione necessaria perchè possa essere riaperto anche il valico di Rafah, al confine con l'Egitto. La tregua dovrebbe avere una durata iniziale di 6 mesi, secondo fonti di Hamas. Tutte le fazioni armate a Gaza hanno per ora dato il loro assenso. Dopo una settimana dall’inizio della tregua, l’Egitto si adopererà per promuovere l'incontro tra Hamas e Fatah con l’Unione Europea, al Cairo, per discutere di un possibile accordo anche tra i due movimenti. Israele ha comunque già annunciato che in caso di fallimento della tregua il suo esercito è già pronto ad una operazione militare su larga scala contro la Striscia di Gaza. Sentiamo il parere di Angela Lano di Infopal '''ITALIA''' '''''INCIDENTI LAVORO:''''' '''MANOVALE SI FERISCE CON MOTOSEGA A MILANO''' MILANO, 19 GIU - Un manovale tunisino di 42 anni si è ferito alla mano, sembra in modo non grave, mentre lavorava un cantiere di via Guglielmo Pepe, a Milano. L'incidente è avvenuto questa mattina poco dopo le 11.40. Secondo le prime informazioni, l'uomo stava manovrando una sega elettrica di cui ha perso il controllo. L'attrezzo gli ha causato un taglio profondo alla prima falange dell'indice sinistro, che è rimasta comunque attaccata al resto del dito. Il ferito è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Niguarda di Milano. (ANSA). I43-BAB 19-GIU-08 15:55 NNN '''IMPRENDITORE MUORE INVESTITO DA CAMION''' MANTOVA, 19 GIU - Un imprenditore è morto questa mattina dopo essere stato investito dal camion che stava scaricando mangime nella sua azienda. Vito Pedrazzoli, 70 anni di San Giovanni del Dosso (Mantova), uno dei titolari dell'omonimo salumificio, si trovava nella sua azienda agricola a pochi chilometri dallo stabilimento e stava controllando che lo scarico del mangime avvenisse regolarmente. All'improvviso l'autista del mezzo ha effettuato una manovra e, in retromarcia, non accorgendosi dell'imprenditore, lo ha investito. Vito Pedrazzoli è stato subito soccorso ma è morto poco dopo per le gravi ferite riportate. '''MANTOVA: 18 LAVORATRICI LICENZIATE''' scaricare audio da rodu 18 operaie a domicilio impiegate a tempo pieno sono state licenziate dalla ditta Gabbiano di Mantova. Le dipendenti, tutte giovani e poco scolarizzate, sono state messe in mobilità per 60 giorni e poi licenziate poichè il prodotto semilavorato che producevano comporta costi troppo alti rispetto allo stesso prodotto finito che giunge dai mercati asiatici. Le lavoratrici si trovano quindi nella difficile situazione di non aver avuto nessuna forma di aiuto per il reinserimento lavorativo e di non poter condividere percorsi di sindacalizzazione e di lotta visto che la loro forma di lavoro è una di quelle maggiormente arretrate, quella del lavoro a domicilio. Dopo la Sogefi continua quindi lo stillicidio di lavoratori nel mantovano, come ci spiega Monica Perugini, capogruppo del Pdci alla provincia di Mantova. '''Minori stranieri chiedono sicurezza Save the Children, preoccupano nuove norme su immigrati''' (ANSA) - ROMA, 19 GIU - I ragazzi stranieri in Italia chiedono un livello maggiore di sicurezza per contrastare prepotenza e violenza nei loro confronti.La richiesta e' emersa da una consultazione promossa da Save the Children e dal Garante di infanzia e adolescenza del Lazio. Sono stati coinvolti 12 ragazzi 'rappresentativi di un gruppo piu' ampio di stranieri', come spiegato da Valerio Neri, dg di Save the Children Italia, che ha espresso 'preoccupazione' per l'impatto delle nuove norme per la sicurezza. |
'''TURCHIA/Bambini di un coro rischiano 5 anni di carcere per aver cantato un inno curdo''' -- I ragazzi di un coro che canta in lingua curda rischiano fino a 5 anni di carcere. Sono accusati di propaganda in favore del gruppo separatista Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), messo al bando dal governo turco, Usa e Unione Europea. Le accuse sono state mosse contro i ragazzi - di età compresa tra i 12 e i 17 anni - dopo che il coro di cui fanno parte ha partecipato a un festival della musica a San Francisco, dove hanno cantato una marcia in lingua curda. Il procuratore presso il tribunale di Dyarbakir, città sud-orientale turca a maggioranza curda, afferma che la marcia "Ey, Reqip" (Hey, Nemico) sia l'inno dei guerriglieri del Pkk. Amnesty International ha subito fatto sentire la sua voce: "Il canto di un inno storico non può essere considerato una minaccia contro l'ordine pubblico". Tre ragazzi, tra i 15 e i 17 anni, saranno processati dal tribunale ordinario di Dyarbakir, mentre i più piccoli, quelli di età compresa tra i 12 e 15 anni saranno processati a luglio da un tribunale per minori. Uno dei componenti del coro ha detto che l'inno è nella antica lingua curda di cui non comprende il significato delle parole. L'atto di accusa riporta anche che durante la manifestazione canora è stata mostrata la bandiera del Pkk. Il governo di Ankara sta conducendo una ventennale lotta contro i guerriglieri che hanno come guida Abdullah Ocalan, sebbene in isolamento in un carcere di massima sicurezza da molti anni. Ad oggi la contrapposizione tra le due parti è costata la vita a 40.000 persone. I curdi non godono di molta libertà in Turchia: è stato da poco loro concesso di istituire corsi privati di lingua curda e di accedere a canali satellitari curdi, ma sono ancora ben lontani dal potersi dire liberi di esprimere la propria cultura. |
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MILANO/Aggredita Rebecca, la 12enne Rom vincitrice del premio Unicef 2008 -- I fatti risalgono a martedì scorso, quando la famiglia Covaciu - romena di etnia Rom e già oggetto di continue peregrinazioni per l’Italia a seguito di vessazioni, minacce e sgomberi - stava uscendo dalla tenda in cui da diversi giorni si era stabilita, in un microinsediamento nella zona di Gianbellino. La famiglia è stata aggredita da due italiani fra i 35 e i 40 anni; Rebecca, 12 anni, nota per essersi aggiudicata in Italia il Premio Unicef 2008 per le sue doti artistiche applicate all'intercultura, e il fratellino Ioni, 14 anni, sono stati prima spintonati e poi picchiati. I genitori, accorsi per difendere i due ragazzi, sono stati ricoperti di insulti, minacciati, indotti a lasciare immediatamente l’Italia e subito dopo percossi. I Covaciu sono fuggiti verso la stazione di San Cristoforo e, accorgendosi di essere ancora seguiti, hanno chiesto aiuto ai passanti. Nessuno è intervenuto. Mentre la famiglia si stava avviando verso il parco antistante la stazione, la signora Covaciu, cardiopatica, è stata colta da un malore. Stellian Covaciu ha a quel punto contattato telefonicamente Roberto Malini del Gruppo EveryOne, che ha dato infine l’allarme.
VERONA/Abusa della figlia per 18 anni -- Arrestato per avere abusato sessualmente della figlia per 18 anni, questa l'accusa sono scattate le manette per un operaio veronese di 53 anni, contro il quale è stato emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere, al termine di 6 mesi di indagine che la polizia veronese ha avviato dopo la denuncia della vittima. La ragazza, che oggi ha quasi 29 anni, si trova ora in una struttura protetta aiutata da uno staff di psicologi. Secondo quanto accertato dalla squadra mobile di Verona la donna, all'età di 10 anni, ha subito la prima violenza sessuale dal padre che ha abusato di lei per altri 18 anni, 3-4 volte la settimana. Solo a gennaio scorso la vittima ha trovato il coraggio di lasciare la casa dei genitori e, su suggerimento di alcune amiche con cui si era confidata, è riuscita a denunciare le violenze subite.
TODI/Abusi su una 14enne, arrestato a Todi -- Sono state le domande mirate dei carabinieri di Todi a far si' che una quattordicenne ucraina, da quattro anni abitante in citta', riuscisse a raccontare delle violenze subite. Il suo aguzzino, un 69enne di origini campane ma che risiede da tempo a Todi, e' stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale continuata su minorenne, percosse e lesioni ed ora si trova nel carcere perugino di Capanne. L'uomo s'era guadagnata la fiducia della madre della ragazzina, spesso assente per lavoro, tanto da poter rimanere in casa con la figlia quando la donna non c'era. Proprio nell'ambiente che avrebbe dovuto essere il piu' sicuro, abusava dell'adolescente ed ha continuato a farlo finche' lei, che non ha mai trovato il coraggio di parlare con la madre o i compagni di scuola, ha iniziato a ribellarsi. L'epilogo della vicenda vede l'anziano perdere la testa e picchiare la ragazzina con un bastone, cosi' forte che la madre l'ha accompagnata dai carabinieri per la denuncia. I militari, insospettiti dall'atteggiamento impaurito della ragazza, sono riusciti a farla parlare.
PERUGIA/Delitto Cicioni, prima udienza per Spaccino -- È iniziata questa mattina al Palazzo di Giustizia di Perugia, davanti ai giudici della Corte d'Assise, la prima udienza del processo a carico di Roberto Spaccino, camionista di Marsciano accusato dell'omicidio della moglie, Barbara Cicioni, 33 anni, uccisa nel maggio dell'anno scorso all'ottavo mese di gravidanza. Spaccino è arrivato questa mattina in Tribunale a bordo di un cellulare della polizia penitenziaria ed è stato fatto entrare dall'ingresso secondario per evitare fotografi e il presidio di femministe che stavano manifestando all'entrata. Presenti in aula anche i genitori di Barbara Cicioni, costituitisi parti civili. Dopo la costituzione delle parti la Corte ha disposto la non autorizzazione alle riprese televisive da parte degli organi di informazione nel corso del procedimento.
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ITALIA
MANOVRA ECONOMICA 2009/Tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni -- Il governo ha presentato ieri alle parti sociali la manovra economica 2009. Una finanziaria da oltre 13 miliardi di euro divisa tra 10 miliardi di tagli alle spese, recuperati tagliando su sanità, enti locali e pubblica amministrazione, e un po' più di tre miliardi derivanti dalle nuove entrate che dovrebbero giungere da banche, assicurazioni e petrolieri. Nel dettaglio, tra i provvedimenti, l'ennesimo passo verso la definitiva privatizzazione dei servizi pubblici locali, che saranno affidati alla gestione servizio società di capitali tramite gare pubbliche o a società a partecipazione mista pubblica e privata nelle quali i privati non abbiano quote inferiori al 30%. Per quanto riguarda le pensioni sarà vietato il cumulo con i redditi da lavoro. Nella Finanziaria vengono inoltre definiti i criteri di localizzazione dei siti nucleari e delle compensazioni da riconoscere alle popolazioni interessate. Sul fronte della precarietà tornerà il lavoro a chiamata, il cosiddetto "job on call", abolito dal governo Prodi con la legge che aveva recepito il protocollo sul welfare. [Corrispondenza ROdU, durata: 4 min.]
INCIDENTI LAVORO 1/Manovale si ferisce a Milano -- Un manovale tunisino di 42 anni si è ferito alla mano, sembra in modo non grave, mentre lavorava un cantiere di via Guglielmo Pepe, a Milano. L'incidente è avvenuto questa mattina poco dopo le 11.40. Secondo le prime informazioni, l'uomo stava manovrando una sega elettrica di cui ha perso il controllo. L'attrezzo gli ha causato un taglio profondo alla prima falange dell'indice sinistro, che è rimasta comunque attaccata al resto del dito. Il ferito è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Niguarda di Milano.
INCIDENTI LAVORO 2/Imprenditore muore investito da un camion -- Un imprenditore è morto questa mattina dopo essere stato investito dal camion che stava scaricando mangime nella sua azienda. Vito Pedrazzoli, 70 anni di San Giovanni del Dosso (Mantova), uno dei titolari dell'omonimo salumificio, si trovava nella sua azienda agricola a pochi chilometri dallo stabilimento e stava controllando che lo scarico del mangime avvenisse regolarmente. All'improvviso l'autista del mezzo ha effettuato una manovra e, in retromarcia, non accorgendosi dell'imprenditore, lo ha investito. Vito Pedrazzoli è stato subito soccorso ma è morto poco dopo per le gravi ferite riportate.
MANTOVA/Licenziate 18 lavoratrici -- 18 operaie a domicilio impiegate a tempo pieno sono state licenziate dalla ditta Gabbiano di Mantova. Le dipendenti, tutte giovani e poco scolarizzate, sono state messe in mobilità per 60 giorni e poi licenziate poichè il prodotto semilavorato che producevano comporta costi troppo alti rispetto allo stesso prodotto finito che giunge dai mercati asiatici. Le lavoratrici si trovano quindi nella difficile situazione di non aver avuto nessuna forma di aiuto per il reinserimento lavorativo e di non poter condividere percorsi di sindacalizzazione e di lotta visto che la loro forma di lavoro è una di quelle maggiormente arretrate, quella del lavoro a domicilio. Dopo la Sogefi continua quindi lo stillicidio di lavoratori nel mantovano, come ci spiega Monica Perugini, capogruppo del Pdci alla provincia di Mantova. [Corrispondenza ROdU]
ROMA/Domani presidio al Ministero dei Trasporti dei No-Fly -- L'Assemblea Permanente No-Fly convoca un presidio sotto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per venerdì 20 giugno. L'appuntamento è alle 9.00 alla stazione FS di Ciampino per partire insieme e alle 10.30 a piazza della Croce Rossa (metro “Castro Pretorio”) per chi volesse raggiungere il sit-in direttamente da Roma. Tutto questo per ottenere almeno un incontro con i massimi vertici del Ministero per esporre le problematiche ambientali e sanitarie vissute da decine di migliaia di persone a causa dei 200 voli giornalieri che partono e atterrano a Ciampino. Mentre i politici locali e regionali tranquillizzano la popolazione dicendo che sono ancora in corso gli studi sull'impatto acustico e che a breve si apriranno nuovi “tavoli”, le compagnie aeree continuano a muoversi pesantemente dichiarando l'apertura di nuove rotte e l'aumento delle frequenze. Il “piano di sviluppo” della società “Aeroporti di Roma” è una sorta di dichiarazione di guerra nei confronti della tutela ambientale e della salute delle popolazioni: entro il 2020, stando a quanto dichiarato da ADR, l'obiettivo è arrivare ad avere un transito di 115 milioni di passeggeri nel sistema-Lazio. Attualmente ce ne sono circa 35 milioni e siamo già al collasso.
VIOLENZA MINORI/Minori stranieri chiedono sicurezza Save the Children, preoccupano nuove norme su immigrati -- I ragazzi stranieri in Italia chiedono un livello maggiore di sicurezza per contrastare prepotenza e violenza nei loro confronti. La richiesta e' emersa da una consultazione promossa da Save the Children e dal Garante di infanzia e adolescenza del Lazio. Sono stati coinvolti 12 ragazzi 'rappresentativi di un gruppo piu' ampio di stranieri', come spiegato da Valerio Neri, dg di Save the Children Italia, che ha espresso 'preoccupazione' per l'impatto delle nuove norme per la sicurezza.
ROMA/Nessun processo per il caso Calipari -- Non ci sarà nessun processo nelle aule della giustizia italiana per il soldato statunitense Mario Lozano che, il 4 marzo 2005 a Baghdad, ha ucciso l'agente del Sismi Nicola Calipari e ha ferito la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena e un altro agente del Sismi. Lo ha appena deciso la Cassazione.
ESTERI
AFGHANISTAN/Inasprimento dei combattimenti nel sud del paese -- Le notizie che arrivano dal sud dell'Afghanistan confermano l'inasprimento dei combattimenti tra i talebani, che nei giorni scorsi avevano occupato una decina di villaggi intorno a Kandahar, la seconda città afgana, e le forze occidentali, soprattutto canadesi e statunitensi, che cercano di riconquistare i territori perduti. Intanto il portavoce dei guerriglieri talebani Qari Yosuf, con due comunicati trasmessi dalle radio private in territorio afgano, ha invitato la popolazione di alcuni distretti del sud ad abbandonare le loro case e cercare rifugio altrove, sostenendo che nei prossimi giorni gli attacchi dei guerriglieri saranno più insistenti ed avranno lo scopo di portare i talebani, che già ora controllano parecchi villaggi attorno ai centri principali, sino all'occupazione di Kandahar, Lashkar-gah ed altre importanti città dell'Afghanistan.
GAZA/Raggiunto un accordo per il cessate il fuoco -- Israele ha annunciato ieri il suo formale assenso al cessate il fuoco con Hamas e con le altre milizie nella Striscia di Gaza, mediato dall'Egitto. L'assenso israeliano è giunto la scorsa notte. A quanto risulta Israele comincerà una graduale riapertura dei valichi con Gaza tre giorni dopo l'inizio della tregua, permettendo l'ingresso nella Striscia di convogli umanitari. In seguito alla riapertura dei valichi israeliani proseguiranno i negoziati per la liberazione del caporale israeliano Gilad Shalit, condizione necessaria perchè possa essere riaperto anche il valico di Rafah, al confine con l'Egitto. La tregua dovrebbe avere una durata iniziale di 6 mesi, secondo fonti di Hamas. Tutte le fazioni armate a Gaza hanno per ora dato il loro assenso. Dopo una settimana dall’inizio della tregua, l’Egitto si adopererà per promuovere l'incontro tra Hamas e Fatah con l’Unione Europea, al Cairo, per discutere di un possibile accordo anche tra i due movimenti. Israele ha comunque già annunciato che in caso di fallimento della tregua il suo esercito è già pronto ad una operazione militare su larga scala contro la Striscia di Gaza. [Corrispondenza ROdU]
BRASILE: I SEM TERRA CONTINUANO LA LORO PROTESTA -- Continua l'ondata di occupazioni in Brasile. L'agguerrito Movimento Sem Terra aveva già occupato campi, imprese e centrali idroelettriche in 13 Stati una settimana fa. Martedì scorso hanno mirato a invadere centrali ed edifici di aziende pubbliche e private, mentre mercoledì è toccato a due piantagioni di eucalipto. Le proteste vanno comunque avanti da alcuni mesi e non accennano a fermarsi. Inizialmente, ad essere occupate erano solamente le terre incolte, quei terreni che questi coltivatori consideravano il simbolo dell'ingiustizia per eccellenza: enormi quantità di ettari concentrati nelle mani di pochi, spesso costretti a lasciarne grandi parti incolte data l'immane estensione. Col tempo, però, nel mirino dei campesinos sono entrati tutti i soggetti considerati poco ecologici e causa del cambiamento climatico, tra cui le multinazionali e le aziende prevalentemente straniere che si accaparrano le risorse del paese lasciando la popolazione in situazioni di estrema povertà.
TURCHIA/Bambini di un coro rischiano 5 anni di carcere per aver cantato un inno curdo -- I ragazzi di un coro che canta in lingua curda rischiano fino a 5 anni di carcere. Sono accusati di propaganda in favore del gruppo separatista Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), messo al bando dal governo turco, Usa e Unione Europea. Le accuse sono state mosse contro i ragazzi - di età compresa tra i 12 e i 17 anni - dopo che il coro di cui fanno parte ha partecipato a un festival della musica a San Francisco, dove hanno cantato una marcia in lingua curda. Il procuratore presso il tribunale di Dyarbakir, città sud-orientale turca a maggioranza curda, afferma che la marcia "Ey, Reqip" (Hey, Nemico) sia l'inno dei guerriglieri del Pkk. Amnesty International ha subito fatto sentire la sua voce: "Il canto di un inno storico non può essere considerato una minaccia contro l'ordine pubblico". Tre ragazzi, tra i 15 e i 17 anni, saranno processati dal tribunale ordinario di Dyarbakir, mentre i più piccoli, quelli di età compresa tra i 12 e 15 anni saranno processati a luglio da un tribunale per minori. Uno dei componenti del coro ha detto che l'inno è nella antica lingua curda di cui non comprende il significato delle parole. L'atto di accusa riporta anche che durante la manifestazione canora è stata mostrata la bandiera del Pkk. Il governo di Ankara sta conducendo una ventennale lotta contro i guerriglieri che hanno come guida Abdullah Ocalan, sebbene in isolamento in un carcere di massima sicurezza da molti anni. Ad oggi la contrapposizione tra le due parti è costata la vita a 40.000 persone. I curdi non godono di molta libertà in Turchia: è stato da poco loro concesso di istituire corsi privati di lingua curda e di accedere a canali satellitari curdi, ma sono ancora ben lontani dal potersi dire liberi di esprimere la propria cultura.
Siparietto
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NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
incollo 3 notizie, da editare. ciao, daria
MILANO: Brutalmente aggredita Rebecca, 12enne Rom vincitrice del premio Unicef 2008
E’ accaduto il 17 giugno, alle 8 a Milano. La famiglia Covaciu, romena di etnia Rom, già oggetto di continue peregrinazioni per l’Italia a seguito di vessazioni, minacce e sgomberi, stava uscendo dalla tenda in cui da diversi giorni si era stabilita, in un microinsediamento nella zona di Gianbellino, quando è stata brutalmente aggredita da due italiani di età compresa fra i 35 e i 40 anni. Rebecca, 12 anni, nota per essersi aggiudicata in Italia il Premio Unicef – Caffè Shakerato 2008 per le sue doti artistiche applicate all'intercultura, e il fratellino Ioni, 14 anni, sono stati prima spintonati e poi picchiati. I genitori, uno dei quali è Stelian Covaciu, pastore della Chiesa Pentecostale, che assieme al fratello maggiore di Rebecca erano accorsi per difendere i figli, sono stati ricoperti di insulti razzisti, minacciati, indotti a lasciare immediatamente l’Italia e subito dopo percossi. I Covaciu a quel punto sono fuggiti verso la stazione di San Cristoforo, in piazza Tirana, e accorgendosi di essere ancora seguiti hanno chiesto aiuto ai passanti. Nessuno è intervenuto. Mentre la famiglia si stava avviando verso il parco antistante la stazione, la signora Covaciu, cardiopatica, è stata colta da un malore. Stellian Covaciu ha a quel punto contattato telefonicamente Roberto Malini del Gruppo EveryOne, che ha dato l’allarme facendo inviare sul posto una volante della Squadra Mobile di Milano e un’ambulanza. All’arrivo della Polizia, gli aggressori si sono dileguati. Prima ancora dell'aggressione, l’Unicef aveva manifestato indignazione per la vicenda della piccola Rebecca, simbolo di un'infanzia senza diritti.
PERUGIA: In occasione della prima udienza del dibattimento per il femminicidio di Barbara Cicioni
GIOVEDI' 19 GIUGNO ORE 9.00
Presidio davanti al tribunale di Perugia (Piazza Matteotti)
Presidio in piazza della Repubblica
DUE PIAZZE DI UNA STESSA MANIFESTAZIONE:
scenderemo nelle piazze della città per lottare affinché la donna torni ad essere soggetto di diritto, libera nella vita e libera di scegliere; affinché i media e la politica non possano più prendere a pretesto la violenza sulle donne per parlare di ordine pubblico, emergenza sicurezza, immigrazione. Per gridare alla città che è questo stesso sistema sociale che genera violenza, che rinchiude le donne dentro le mura domestiche, che nega loro lemancipazione per la mancanza di un reddito, che nega loro spazi di socialità dove potersi confrontare e aiutare, che offre loro una città blindata e desertificata, che alimenta paura e solitudine attraverso misure di controllo securitarie e di stampo razzista, senza dare alcuna risposta al bisogno diffuso e capillare di sicurezza sociale
Rete delle donne umbre Sommovimento femminista Perugia
PERUGIA: PROCESSO BARBARA CICIONI: NO TELECAMERE E FOTOGRAFI
(ANSA) - PERUGIA, 19 GIU - Riprese tv e foto sono state vietate al processo, cominciato stamani davanti alla Corte d'Assise di Perugia, a carico di Roberto Spaccino, l'ex camionista di Marsciano accusato dell'omicidio della moglie, Barbara Cicioni, 33 anni, all'ottavo mese di gravidanza. Lo ha deciso la corte all'inizio dell'udienza di oggi. "Il diritto di cronaca è sacro, ma esistono degli eccessi che vanno limitati", ha detto il pm, Antonella Duchini. La presenza dei cronisti, e del pubblico, è quindi ammessa. Alla presenza di telecamere e fotografi si sono opposte tutte le parti. "Sono profondamente convinta - ha detto, fra l'altro, la Duchini - che il grado di democrazia di un Paese si individui anche con la libertà di stampa. Ma di fronte a un carico mediatico e a una eroizzazione degli imputati e delle parti che vediamo spesso in tv, di fronte a processi svolti in trasmissioni televisive e ad atti di indagini pubblicati sui giornali, credo che ci sia un limite". "Le riprese tv - ha aggiunto - sono qualcosa che va oltre, sono elementi che esulano da ciò che i cittadini hanno diritto di sapere". "Non dimentichiamo inoltre - ha osservato il pm - che siamo alla presenza di due bambini (i figli di Spaccino della vittima, ndr.) che sono parte offesa in questo procedimento". (ANSA).
MANTOVA
18 operaie a domicilio a tempo pieno, licenziate dalla Gabbiano: la lotta per il lavoro deve tornare protagonista! Raccomabdazione urgente alla Provincia per l'apertura di uno sportello di crisi.
18 operaie (fra loro un solo dipendente) a domicilio e a tempo pieno, della mantovana Gabbiano, prevalentemente residenti a Virgilio e Curtatone, tutte giovani e poco scolarizzate, sono state messe in mobilità e poi licenziate, dall'impresa da cui dipendevano poichè il prodotto semilavorato confezionato comporta costi troppo alti rispetto allo stesso prodotto finito che giunge dai mercati asiatici. Il dramma è che queste lavoratrici arrivano alla disoccupazione dopo i 60 giorni di mobilità previsti dall'accordo fra azienda e sindacato, ma senza nessuna forma di reinserimento lavorativo e/o ricollocazione.
Non c'è tregua dunque nella lotta del padronato contro il mondo del lavoro e, come sempre, le prime a rimetterci sono le donne, quelle che svolgono le mansioni con salarfi da fame e che sono facilmente rimpiazzabili nell'enormità del mercato globale. Niente e nessuno da' loro garanzie, giacchè la situazione sa' di normalità, anzi, pure il futuro della classe operaia "tradizionale", quella delle grandi e medie imprese ancora garantite da un contratto nazionale, è indirizzato verso tale traguardo, quello della precariatà e quindi della subordinazione globale, nel lavoro e quindi nella vita.
Per queste lavoratrici diventa persino difficile condividere percorsi di sindacalizzazione e di lotta, visto che la loro forma lavorativa è una di quelle maggiormante arretrate e che il movimento operaio e sindacale aveva sconfitto con le lotte degli anni 70: il lavoro a domicilio. Oggi non hanno neppure questo e, tragicamente, a seguito dell'esperienza di un governo di centro sinistra a cui le classi popolari avevano chiesto, almeno, di ritirare la legge sul precariato che ha portato a simili disastri. Non sono la Legge 30 è rimasta inalterata ma è stata inasprita da quel protocollo su welfare e pensioni che ha addirittura peggiorato la situazione di tutti/e oltre ad aprie la strada all'abolizione effettiva del contratto nazionale di lavoro a proposta dai padroni con la solerte accettazione di CISL e UIL.
Siamo al fianco delle lavoratrici a domicilio della Gabbiano: abbiamo chiesto alla Provincia di Mantova con una raccomandazione urgente di approntare immediatamento uno sportello di crisi per la ricollocazione immediata delle lavoratrici e dei lavoratori che subiscono quella che giudichiamo un'autentica violenza del padronato globale contro uomini e donne privati di quel diritto che la Costituzione Repubblicana, che oggi tanto celebriamo, "aveva" imposto nel suo primo articolo.
Siparietto
Gr 9:30
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