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Chiaiano: a passo d'uomo contro le discariche
139 automobili di cittadini di Marano e Chiaiano contro la discarica stanno in questo momento paralizzando di fatto la tangenziale, procedendo a circa 20 km orari in direzione Capodichino (esponendo bandiere e altri manifesti). Un metodo di protesta che in nord europa si chiama "Soft-Walking" e vuole dimostrare che anche con una forma di protesta assolutamente legale si può paralizzare una città se un pezzo dei suoi abitanti comincia a sentirsi calpestato... ma in questo caso vuole anche dimostrare fattivamente quali siano i problemi di trasporti dei rifiuti che erano uno dei tanti motivi di non idoneità della cava di Chiaiano, improvvisamente cancellato da Bertolaso! 139 sono infatti anche il minimo di autocompattatori che ogni giorno dovrebbero dirigersi a Chiaiano per sversare rifiuti... La polizia stradale si è messa davanti e dietro le auto in protesta (con bandiere no-discarica e altro), ma ovviamente non possono fare altro che accompagnarci. La fila di auto dietro è lunghissima e sta purtroppo assaggiando un anticipazione di quello che potrebbe accadere col normale funzionamento della discarica. Pensiamo di andare ovunque.. Eviteremo soltanto di intasare il percorso che conduce alla zona ospedaliera. Sempre nella giornata di oggi un incontro con il sindaco di Pozzuoli per affermare il no dei cittadini riguardo l'ipotesi Agnano (localita' dei campi flegrei al confine tra il comune di Napoli e quello di Pozzuoli). CORRISPONDENZA + ?
Sgombero a Tor San Lorenzo
Ennesimo sgombero questa mattina a Tor San Lorenzo, nei dintorni di Anzio. I carabinieri hanno arrestato 7 uomini ed una donna italiana. L’accusa è «violazione dei sigilli, violazione di domicilio e furto di energia elettrica». Le otto persone abitavano in alcune case abbandonate e si erano allacciate alla linea elettrica con collegamenti di fortuna. Denunciati a piede libero con le stesse accuse anche tre minorenni.
Torino: continuano i contatti con i detenuti nei CPT
I detenuti raccontano di continui soprusi, cibo avariato e condito di psicofarmaci. Ieri notte alcuni di loro hanno rifiutato la cena. L’altro ieri un ragazzo è stato picchiato dalla polizia, e nessuno è intervenuto ad aiutarlo. Infine, dato che all’interno delle celle non si muore ancora di caldo, i volontari della Croce rossa hanno pensato bene di spegnere l’aria condizionata.
Giornata internazionele per le vittime della tortura
Il 26 giugno sara' anche la giornata internazionale per le vittime della tortura. Vent’anni fa, il 26 giugno 1987, è entrata in vigore la convenzione dell’ONU contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti. Da allora, 132 dei 193 Stati membri dell’ONU hanno aderito alla convenzione. Ciononostante, la tortura continua a essere praticata e gli autori di tali atti restano a oggi impuniti, anche nei Paesi che hanno ratificato la convenzione. Quello dell'Italia e' un caso particolare: nel codice penale del Belpaese il reato di tortura semplicemente non esiste. L'Italia tende inoltre a erodere sempre di più, e in svariati modi, le garanzie contro la tortura per le persone espulse dal Paese, mentre grazie al "non reato" della tortura anche le violenze subite dai manifestanti a Bolzaneto. Rimane chiuso il valico con la Striscia di Gaza Israele ha deciso oggi di non aprire i valichi di frontiera con la Striscia di Gaza, giustificando il provvedimento come una risposta al lancio di razzi dalla striscia verso la città israeliana di Sderot avvenuto ieri. “Manterremo chiusi fino a nuovo ordine i valichi di Karni, Soufa e Nahal Oz in seguito al lancio di razzi di martedì, che ha costituito una flagrante violazione della tregua” ha riferito un portavoce dell’esercito israeliano. I passaggi di frontiera avrebbero dovuto essere aperti oggi alle 8:00 per permettere soprattutto il passaggio di merci e generi alimentari verso la striscia, ma al termine di una riunione dei massimi responsabili della sicurezza nel paese svoltasi la notte scorsa il ministro della Difesa Ehud Barak ne ha disposto la chiusura. Il lancio dei razzi da Gaza è stato rivendicato dalla Jihad islamica, che in un comunicato ha reso noto di aver agito per vendicare la morte di uno dei suoi massimi dirigenti, ucciso martedì durante un'operazione militare israeliana a Nablus, in Cisgiordania. Cominciano oggi le iniziative in ricordo del massacro della stazione di Avellaneda, a Buenos Aires. Il 26 guigno 2002 persero la vita i piqueteros Dario Santillan e Maximiliano Kosteki. L'episodio ebbe una discreta eco anche in Italia. In quella giornata i movimenti dei disoccupati (tra i più attivi quelli di Lanus e Anibal Veròn) protestavano, con 4.000 persone, per le strade di Avellaneda bloccando il ponte Pueyrredon con i picchetti e i tradizionali "cortes de ruta" chiedendo l'aumento dei contributi dei piani sociali nazionali, la libertà per i prigionieri politici e l'impegno del governo a rifiutare il pagamento del debito al Fondo Monetario. Il governo dell'allora presidente Duhalde decise di utilizzare il pugno di ferro per reprimere la manifestazione e, con metodi degni della dittatura militare, dette il via libera all'assalto della polizia contro i piqueteros in cui furono uccisi Kosteki e Santillan. L'ambasciatore francese in Colombia Jean-Michel Marlaud ha comunicato che non è stato ripreso il dialogo con le Farc, dopo la morte del portavoce internazionale delle Forze armate rivoluzionarie Colombiane Raùl Reyes. "Per quanto riguarda recenti contatti, non ne abbiamo avuti. Abbiamo intensificato le iniziative per rinnovare il dialogo con le Farc, ma senza risultato" ha riferito Marlaud.
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