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NUOVA COSTITUZIONE: NO A LATIFONDO, OGM, BASI MILITARI STRANIERE E ACQUA PRIVATIZZATA
“Lo stato potrà espropriare la terra destinata all’agricoltura e all’allevamento che non compia la sua funzione sociale e ambientale, previa giusta valorizzazione e indennizzo” dice uno dei due articoli della nuova Carta nazionale approvati dal ‘plenum’ dell’Assemblea Costituente che entro il 26 luglio dovrà essere completata, prima di essere sottoposta a referendum a settembre. Con il voto della maggioranza appartenente al movimento ‘Acuerdo País’ del presidente Rafael Correa, l’Assemblea ha vietato il latifondo e la concentrazione delle terre, proibendo anche “l’accaparramento o la privatizzazione dell’acqua e delle sue fonti” e dichiarando l’Ecuador “paese libero da organismi geneticamente modificati (ogm)”. La bozza del testo costituzionale, finora sono stati redatti 98 articoli, rafforza in linea generale la tutela delle risorse naturali del paese definendo “bene pubblico” “l’acqua, i giacimenti minerari e di idrocarburi, la biodiversità e il suo patrimonio genetico”; in chiaro riferimento alle operazioni anti-droga condotte a partire dal 1999 dagli Stati Uniti dalla base delle forze aeree ecuadoriane nel porto di Manta - grazie a un accordo, in scadenza nel 2009, che Correa non intende rinnovare – afferma peraltro che “l’Ecuador è un territorio di pace” e “non è consentita la costruzione di basi militari straniere né di installazioni straniere a scopo militare”.
DIRETTIVA RIMPATRI: UN DOCUMENTO DI IMMIGRATI IN FRANCIA
La “direttiva rimpatri” approvata due settimane fa dal parlamento europeo continua a provocare reazioni: in un documento di un gruppo di cinque associazioni di immigrati algerini, tunisini e marocchini in Francia si afferma che la nuova direttiva “rinnega gli stessi fondamenti dell’Europa del dopoguerra” basati sull’umanismo, la pace, la solidarietà, la generosità, la dignità, e istituzionalizza trattamenti degradanti e disumani, dando luogo a una “gravissima deriva” sul piano della sicurezza. “Mentre quasi tutti i governi dell’America latina, a cominciare da Bolivia, Venezuela ed Ecuador, insorgono all’unisono contro la direttiva della vergogna votata dal Parlamento europeo il 18 giugno 2008 – si sottolinea inoltre nel comunicato - esprimendo il loro sostegno ai concittadini che vivono in Europa e la loro preoccupazione per i diritti umani, siamo sconvolti dal silenzio assordante dei dirigenti dei paesi dell’Africa e del Maghreb. Né l’Algeria, né la Tunisia, né il Marocco hanno espresso la minima critica nei confronti della direttiva rimpatrio” diventando docili strumenti della politica europea di ‘esternalizzazione’ dell’immigrazione e dell’asilo”. Nella nota le associazioni denunciano in particolare la criminalizzazione dei ‘sans-papiers’, l’attentato al diritto dei minorenni, la doppia pena tra allontanamento forzato e divieto di rientro nel paese per cinque anni.
CINA-TAIWAN: ATTERRATO A TAIPEI PRIMO VOLO DIRETTO
Erano le 8:05, ora locale, di stamani quando il primo volo diretto tra la Repubblica popolare cinese e Taiwan dal 1949 è atterrato all’aeroporto di Taipei, proveniente da Canton, con a bordo 258 passeggeri. “E’ un momento storico. Recarsi a Taiwan è come tornare a casa” ha detto il presidente della ‘China Airways’ Liu Shaoyong. Nelle stesse ore un altro aereo è decollato da Taipei per Shangai; altri otto voli sono in programma sempre da Taipei con destinazione diverse località cinesi, tra cui Canton e Xiamen. Il ripristino dei collegamenti aerei è uno degli ultimi sviluppi dei primi colloqui diretti bilaterali intavolati dai due paesi in dieci anni, che hanno portato all’inizio di giugno alla firma di diverse intese per sviluppare il turismo; i governi di Pechino e Taipei hanno anche concordato di istituire uffici permanenti di rappresentanza nelle due capitali per mantenere i contatti. Da 59 anni, quando i nazionalisti sconfitti da Mao si rifugiarono a Taiwan, Taipei e Pechino non lavoravano a un progetto di collegamento dell'isola alla terra ferma; la ‘svolta’ è seguita all’elezione, a maggio, del nuovo presidente nazionalista di Taiwan Ma Ying-jeou, succeduto all'indipendentista Chen Shui-bian.
GEORGIA, CONFLITTI A FUOCO IN OSSEZIA SUD: MORTI E FERITI
Due persone sono rimaste uccise e almeno una decina ferite in una serie di conflitti a fuoco nella regione separatista georgiana filo russa dell'Ossezia del sud. Lo rende noto l'agenzia Interfax citando Irina Gagloieva, responsabile della commissione sud-osseta, secondo la quale i georgiani hanno attaccato alcuni villaggi e la 'capitale' Tskhinvali, dove i colpi di artiglieria avrebbero colpito anche un ospedale. Tra i feriti anche un cameramen di una tv locale. Tbilisi, dal canto suo, respinge l'accusa di aver violato per prima il cessate il fuoco.
OSSEZIA SUD PROCLAMA MOBILITAZIONE GENERALE ESERCITO Mobilitazione generale delle forze armate in Ossezia del sud: lo hanno proclamato le autorita' della regione separatista georgiana dopo i bombardamenti notturni da parte di Tbilisi, che hanno causato la morte di due persone (tre secondo l'agenzia Ria Novosti) e il ferimento di altre dieci. Lo riferisce l'agenzia Interfax. Una portavoce del governo separatista ha annunciato che "se i bombardamenti riprenderanno, l'Ossezia del Sud risponderà con le armi pesanti". L'Ossezia del sud, come pure l'Abkhazia, ha proclamato la sua indipendenza in modo unilaterale all'inizio degli anni novanta, mantenendo un filo diretto con Mosca, che mantiene in entrambe le zone i suoi peacekeeper.quarantadue
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