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'''PALESTINA cresce insediamento Cisgiordania''' (ANSA) - GERUSALEMME, 24 LUG - Israele intende ampliare un insediamento ebraico in Cisgiordania, Maskiot, con la costruzione di 20 nuove case. Per l'attuazione del progetto sarebbe prima necessario il nulla osta del ministro della Difesa, Ehud Barak. L'espansione di un insediamento sembra violare un impegno preso da Israele con gli Usa di fermare i piani per la costruzione di 180 case a Maskiot, nel quadro di un piu' generale congelamento dei piani edilizi israeliani in Cisgiordania. |
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'''LIBIA Sospeso il rifornimento di petrolio alla Svizzera e vietato l'accesso nei porti libici''' La Libia ha cominciato a mettere in pratica le minacce verso Berna, dopo l'arresto del quarto figlio di Gheddafi a Ginevra, e ha annunciato che verranno interrotti i rifornimenti di petrolio alla Svizzera. Le compagnie nazionali di trasporti marittimi e dei porti hanno anche comunicato il divieto di entrare nei porti libici. Tripoli ha anche minacciato di assumere nuove misure se la Svizzera non sospenderà nelle prossime ore il caso di Gheddafi e non presenterà le sue scuse. La notizia è stata resa pubblica dopo la manifestazione davanti all'ambasciata svizzera di Tripoli. Motassin Bilal Gheddafi, detto "Hannibal", è il consigliere della Compagnia Libica dei trasporti marittimi che detiene quasi il monopolio dei trasporti dei prodotti energetici in Libia, e la Libia è il primo rifornitore di petrolio per la Svizzera. |
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'''SERVIZI SOCIALI, OPERATORI «IN MUTANDE» RECLAMANO STIPENDI''' (OMNIROMA) Roma, 24 lug - «Essere ridotti in mutande» non è solo un modo di dire per un gruppo di manifestanti, circa 100, riuniti nel collettivo Operatori Sociali Squattrinati, che questa mattina si è simbolicamente messo in slip a piazza Madonna di Loreto, ad angolo di piazza Venezia, per protestare contro «il blocco del pagamento degli stipendi da parte del Comune in favore degli operatori sociali». I manifestanti hanno anche appeso due fili di slip nell'area verde antistante al Vittoriano ed hanno aperto uno striscione con la scritta «Ieri Veltroni oggi Alemanno, gli operatori sociali sempre in mutande stanno». La protesta degli operatori sociali nasce «dal blocco dei pagamenti in favore delle cooperative che erogano servizi di assistenza agli anziani, ai disabili e nelle scuole di Roma, questa sospensione è stata decisa dal sindaco dopo la sua elezione per effettuare un controllo sulle spese del Comune». «Ci sono circa 2.000 lavoratori del sociale che reclamano lo stipendio dal mese di giugno - dice Cristina, operatrice sociale - noi non ce l'abbiamo con il sindaco perché è di destra ma per il fatto che ha bloccato i nostri stipendi. Siamo passati dallo status di operatori sottopagati a quello di operatori senza stipendio. Lui si è fatto garante che i pagamenti riprenderanno, ma intanto c'è gente che deve pagare l'affitto ed il mutuo: decida al più presto». Non c'è solo il tema dello sblocco dei fondi tra i motivi di protesta dei manifestanti: «Bisogna aprire un discorso più ampio sul trattamento giuridico dei lavori socialmente utili, spesso svolgiamo mansioni uguali a quelle di molti dipendenti comunali eppure percepiamo uno stipendio inferiore. Alcuni servizi, come l'assistenza ai disabili, non possono essere considerati sperimentali ed appaltati alle cooperative: vanno internalizzati e con loro il personale che li svolge». Gli operatori sociali scesi in piazza questa mattina dicono di «non temere un eventuale passaggio dei servizi che svolgiamo ad altre cooperative, con orientamenti politici di destra: abbiamo cambiato tante coop nel corso della nostra vita lavorativa, cambiare ancora non sarebbe un problema. Per noi è importante che siano garantiti i pagamenti e la qualità dei servizi». Aderiscono alla protesta di questa mattina anche l'Unione Sindacale Italiana, l'Ait e la Rdb-Cub. |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
UE divisa su lavoro nero immigrati
(ANSA) - BRUXELLES, 24 LUG - I Paesi del Nord e del Sud si sono spaccate sulla nuova normativa Ue che prevede sanzioni contro chi assume in nero i clandestini. La divisione riguarda due punti: la possibilita' di sanzioni penali per chi assume gli irregolari e la definizione di un obiettivo minimo (il 5%) di ispezioni nelle imprese. Contrari Germania, Olanda, Ungheria, Rep.Ceca e Polonia. La proposta, francese, ha invece ottenuto l'appoggio della Commissione e di Italia, Spagna, Portogallo e Grecia.
RUSSIA, via a ghetti per immigrati
(ANSA) - MOSCA, 24 LUG - Mosca iniziera' il prossimo autunno a costruire dei veri e propri ghetti per i lavoratori immigrati. Per i promotori la vita degli immigrati sarebbe piu' confortevole con la creazione di questi quartieri che sarebbero costantemente sotto la sorveglianza della polizia e in cui sarebbe possibile trovare alloggio a soli 3.000-6.000 rubli al mese contro i 20mila di zone malfamate. Ai lavoratori stranieri non sara' permesso dividere i locali con la famiglia.
PALESTINA Coloni ebrei attaccano villaggio palestinese in Cisgiordania
Uomini della sicurezza palestinese riferiscono che 20 coloni ebrei hanno attaccato Burin, un villaggio nei Territori, distruggendo automobili e finestre, tagliando, inoltre, i fili della corrente elettrica. Al momento non si registrano feriti, ma decine di case e automobili sono state danneggiate. I militari israeliani sono intervenuti sparando dei colpi in aria per disperdere i coloni. L'insediamento ebraico più vicino a Burin è Yitzhar, dove un mese fa fu arrestato un colono che aveva provato a lanciare sul villaggio palestinese un missile artigianale.
PALESTINA cresce insediamento Cisgiordania
(ANSA) - GERUSALEMME, 24 LUG - Israele intende ampliare un insediamento ebraico in Cisgiordania, Maskiot, con la costruzione di 20 nuove case. Per l'attuazione del progetto sarebbe prima necessario il nulla osta del ministro della Difesa, Ehud Barak. L'espansione di un insediamento sembra violare un impegno preso da Israele con gli Usa di fermare i piani per la costruzione di 180 case a Maskiot, nel quadro di un piu' generale congelamento dei piani edilizi israeliani in Cisgiordania.
ISRAELE, prepararsi a tutto con Iran
(ANSA) - GERUSALEMME, 24 LUG -Per Israele per fermare il programma nucleare dell'Iran bisogna prepararsi a tutte le opzioni, anche se quella diplomatica e' migliore. Il capo di stato maggiore israeliano Gaby Ashkenazy in visita negli Usa ha detto che c'e' unita' 'nel ritenere che non si debba permettere all'Iran il possesso di armi nucleari e non c'e' dubbio che a questo fine siano preferibili l'attivita' diplomatica e le sanzioni. Il mio compito pero' e' preparare le forze armate alla guerra, a combattere e a vincere'.
LIBIA Sospeso il rifornimento di petrolio alla Svizzera e vietato l'accesso nei porti libici
La Libia ha cominciato a mettere in pratica le minacce verso Berna, dopo l'arresto del quarto figlio di Gheddafi a Ginevra, e ha annunciato che verranno interrotti i rifornimenti di petrolio alla Svizzera. Le compagnie nazionali di trasporti marittimi e dei porti hanno anche comunicato il divieto di entrare nei porti libici. Tripoli ha anche minacciato di assumere nuove misure se la Svizzera non sospenderà nelle prossime ore il caso di Gheddafi e non presenterà le sue scuse. La notizia è stata resa pubblica dopo la manifestazione davanti all'ambasciata svizzera di Tripoli. Motassin Bilal Gheddafi, detto "Hannibal", è il consigliere della Compagnia Libica dei trasporti marittimi che detiene quasi il monopolio dei trasporti dei prodotti energetici in Libia, e la Libia è il primo rifornitore di petrolio per la Svizzera.
ITALIA
SERVIZI SOCIALI, OPERATORI «IN MUTANDE» RECLAMANO STIPENDI
(OMNIROMA) Roma, 24 lug - «Essere ridotti in mutande» non è solo un modo di dire per un gruppo di manifestanti, circa 100, riuniti nel collettivo Operatori Sociali Squattrinati, che questa mattina si è simbolicamente messo in slip a piazza Madonna di Loreto, ad angolo di piazza Venezia, per protestare contro «il blocco del pagamento degli stipendi da parte del Comune in favore degli operatori sociali». I manifestanti hanno anche appeso due fili di slip nell'area verde antistante al Vittoriano ed hanno aperto uno striscione con la scritta «Ieri Veltroni oggi Alemanno, gli operatori sociali sempre in mutande stanno». La protesta degli operatori sociali nasce «dal blocco dei pagamenti in favore delle cooperative che erogano servizi di assistenza agli anziani, ai disabili e nelle scuole di Roma, questa sospensione è stata decisa dal sindaco dopo la sua elezione per effettuare un controllo sulle spese del Comune». «Ci sono circa 2.000 lavoratori del sociale che reclamano lo stipendio dal mese di giugno - dice Cristina, operatrice sociale - noi non ce l'abbiamo con il sindaco perché è di destra ma per il fatto che ha bloccato i nostri stipendi. Siamo passati dallo status di operatori sottopagati a quello di operatori senza stipendio. Lui si è fatto garante che i pagamenti riprenderanno, ma intanto c'è gente che deve pagare l'affitto ed il mutuo: decida al più presto».
Non c'è solo il tema dello sblocco dei fondi tra i motivi di protesta dei manifestanti: «Bisogna aprire un discorso più ampio sul trattamento giuridico dei lavori socialmente utili, spesso svolgiamo mansioni uguali a quelle di molti dipendenti comunali eppure percepiamo uno stipendio inferiore. Alcuni servizi, come l'assistenza ai disabili, non possono essere considerati sperimentali ed appaltati alle cooperative: vanno internalizzati e con loro il personale che li svolge». Gli operatori sociali scesi in piazza questa mattina dicono di «non temere un eventuale passaggio dei servizi che svolgiamo ad altre cooperative, con orientamenti politici di destra: abbiamo cambiato tante coop nel corso della nostra vita lavorativa, cambiare ancora non sarebbe un problema. Per noi è importante che siano garantiti i pagamenti e la qualità dei servizi». Aderiscono alla protesta di questa mattina anche l'Unione Sindacale Italiana, l'Ait e la Rdb-Cub.
INCIDENTI LAVORO:INDIANO MUORE FATICA,ARRESTATO AGRICOLTORE
MANTOVA, 24 LUG - I carabinieri hanno arrestato l'imprenditore agricolo di Viadana, Mario Costa, accusato di aver lasciato morire di caldo e di fatica nel suo campo un indiano clandestino, che lavorava in nero per lui, e di averne poi spostato il corpo. L'uomo, 46 anni di Viadana, è stato condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario e omissione di soccorso. Degli stessi reati è accusata la moglie Claudia Avigni, 44 anni: per lei è stata disposta la misura dell'obbligo di dimora nella sua abitazione viadanaese. L'arresto dell'imprenditore risale all'altro ieri, ma solo oggi si è avuta conferma da parte dei Carabinieri della compagnia di Viadana. La vicenda - di cui si sta occupando direttamente il procuratore di Mantova Antonino Condorelli - risale al 27 giugno scorso quando venne trovato cadavere, nelle campagne di Salina, Vijai Kumar, 44 anni, clandestino. Le indagini accertarono che la morte era avvenuta in un altro luogo e poi solo successivamente il cadavere venne spostato. L'uomo, che lavorava in nero come raccoglitore di meloni nell'azienda agricola di Mario Costa - a Salina, frazione di Viadana - si era sentito male per il caldo.
LAVORO: CANDY; SCIOPERO 4 ORE CON PICCHETTO INGRESSI
(ANSA) - BRUGHERIO (MILANO), 24 LUG - Uno sciopero di quattro ore è stato attuato, questa mattina alla Candy di Brugherio, in provincia di Milano. Dalle 8 alle 12 gli operai hanno bloccato i cancelli dell'azienda di via Fumagalli, impedendo a tutti l'accesso compresi i fornitori che non hanno potuto consegnare le merci. Impossibile anche far uscire i prodotti finiti. I dipendenti si sono astenuti dal lavoro perchè «l'azienda - hanno affermato - non ha rispettato una serie di accordi firmati a gennaio, che prevedevano l'assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori con oltre 36 mesi di lavoro alle spalle». La Rsu inoltre contesta che siano stati richiesti agli operai orari di lavoro straordinari con modalità e pagamento non concordati con i sindacati.(
Manovra: medici, 3 giorni sciopero
(ANSA) - ROMA, 24 LUG - I sindacati dei medici e veterinari del Servizio sanitario hanno proclamato tre giorni di sciopero ad ottobre e una manifestazione a Roma. E' la risposta alla manovra economica 2009 del governo considerata 'fortemente punitiva' per la categoria. Annunciate ulteriori iniziative di protesta: il ricorso per alcune disposizioni contenute nella manovra alla Corte europea, al tar e alla Corte Costituzionale; stretta osservanza dell'orario di lavoro (38 ore settimanali); blocco dello straordinario.
AMNESTY, CONSIGLIO GIUSTIZIA UE CONDANNI DISCRIMINAZIONE ROM IN ITALIA
(Adnkronos) - In una lettera inviata ai ministri europei degli Interni e della Giustizia, che si riuniscono oggi a Bruxelles nel Consiglio giustizia e affari interni, Amnesty International ha chiesto, riferisce l'organizzazione in una nota, che «siano condannati gli atti di discriminazione nei confronti delle comunità rom in Italia, culminati nella raccolta di informazioni sull'origine etnica e la religione, nonchè in quella delle impronte digitali, anche di minori». «Dopo le critiche della Commissione e del Parlamento europeo, ora spetta agli Stati membri dell'Unione europea prendere posizione contro quella che è diventata una campagna a tutto tondo contro i rom», ha dichiarato Nicolas Beger, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'Unione europea.
Secondo l'Ufficio europeo dell'organizzazione per i diritti umani, la raccolta delle impronte digitali dei rom per motivi di pubblica sicurezza è «solo l'ultima di una serie di politiche discriminatorie adottate dalle autorità italiane». «Dal 2007, per esempio, vi è stato un aumento degli sgomberi forzati tra cui quello di Tor di Quinto, a Roma, dove un gran numero di persone (bambini e anziani inclusi) sono stati abbandonati nella notte dopo che il loro accampamento era stato distrutto. L'azione delle autorità si è sviluppata in un clima di virulenta retorica anti-rom da parte di esponenti politici nazionali e locali. Raramente -afferma Amnesty- gli autori sono stati chiamati a rispondere delle proprie dichiarazioni xenofobe, le quali hanno contribuito ad alimentare e legittimare atti di violenza da parte dei cittadini».
TRASTEVERE, STORNELLATA PER "NINO" DAVANTI ASSESSORATO CASA
(OMNIROMA) Roma, 24 lug - "Fatece largo che passamo noi, 'li sfrattati de sta Roma bella": così questa mattina Giovanni Meloni, "Nino", l'ultimo degli stornellatori romani, si è presentato davanti agli uffici dell'assessore comunale alla Casa Alfredo Antoniozzi per chiedere un alloggio dopo lo sfratto subito alcune settimane fa dalla sua casa di Trastevere dove aveva abitato per circa mezzo secolo e dove svolgeva il suo lavoro. Insieme a lui una trentina di attivisti dell'Asia Rdb tra cui molti anziani venuti a portare solidarietà.
Siparietto
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
CASTRO INTERVIENE SU IPOTESI BASI AEREE RUSSE
“Raul ha fatto molto bene a mantenere un dignitoso silenzio sulle dichiarazioni pubblicate il 21 luglio da ‘Izvestia’, relative all’eventuale installazione di basi per i bombardieri strategici russi nel nostro paese. La notizia veniva da ipotesi elaborate in Russia per l’ostinazione ‘yanqui’ all’idea di montare radar e piattaforme di lancio dello scudo nucleare nelle vicinanze della frontiera di questa grande potenza” scrive Fidel Castro in un breve articolo pubblicato ieri sul sito internet ‘Cubadebate’; il giornale russo aveva scritto che Mosca starebbe valutando questa ipotesi come forma di ritorsione contro il cosiddetto ‘scudo spaziale’ americano. “Il 22 luglio il generale Norton Schwartz, nominato nuovo capo di stato maggiore delle forze aeree americane, ha dichiarato al Senato che se la Russia lo fa, supera la linea rossa, cosa inammissibile per la sicurezza degli Stati Uniti. Se dici sì, ti uccido, Se dici no, ti uccido lo stesso. E’ questa la strategia di Machiavelli che l’Impero applica su Cuba” aggiunge Castro, unico sopravvissuto alla ‘crisi dei missili’ dell’ottobre 1962. “Non serve dare spiegazioni né chiedere scusa o perdono. Servono nervi d’acciaio in questi tempi di genocidio e Cuba li ha. E l’impero lo sa” conclude l’ex-presidente cubano, ricordando che sabato prossimo “si compieranno 55 anni di lotta senza riposo”.
POVERTÀ IN NETTO CALO, SECONDO STATISTICHE NAZIONALI
Sarebbero molti di meno, i poveri del Venezuela: secondo le stime diffuse a Caracas dall’Istituto nazionale di statistica, alla fine del 2007 rappresentavano circa il 28,5% della popolazione, a fronte del 43,9% registrato nel 1998. Sulla base dei calcoli dell’ente governativo, miglioramenti di rilievo si sono verificati anche se si considera la cosiddetta “povertà estrema”, diminuita dal 17,1% di un decennio fa al 7,9% dell’ultima rilevazione. Il direttore dell’Istituto nazionale di statistica, Elias Eljuri, ha sottolineato come la tendenza non si spieghi solo con fattori “congiunturali” come ad esempio i programmi di assistenza sociale avviati negli ultimi anni dal governo; a favorire un mutamento “strutturale” sarebbe stato infatti il calo dei tassi di disoccupazione, passati dal 15% del 1998 al 7,6% del mese scorso. I dati terrebbero conto di diversi indicatori, tra i quali accesso all’istruzione, servizi pubblici e situazione abitativa, ma anche dell’inflazione, un fenomeno all’origine anche in Venezuela di forti tensioni. Nel primo semestre dell’anno – così l’Istituto nazionale - i prezzi al consumo sono aumentati di oltre il 15%, a fronte di una previsione governativa del 19,3% per l’intero 2008; negli ultimi 12 mesi a Caracas il costo dei prodotti alimentari di base sarebbe in pratica raddoppiato.
Francia: si' senato a riforma orario lavoro, addio a 35 ore
PARIGI - L'orario di lavoro con il limite delle 35 ore settimanali varato in Francia nel 1998 dall'allora governo socialista di Lionel Jospin da ieri sera in pratica non esiste più. Dopo l'Assemblea nazionale, anche il Senato ha approvato come previsto il progetto di riforma voluto dal presidente Nicolas Sarkozy, mettendo in pratica la parola fine a quella che non solo in Francia era considerata una delle conquiste più importanti e innovative per i lavoratori.
Nel voto di ieri sera solo la maggioranza ha partecipato allo scrutinio. L'opposizione ha più volte definito la riforma del centrodestra "una forma di regressione sociale" e ha preannunciato un ricorso al Consiglio costituzionale. Lo stesso Sarkozy, che ha sempre visto le 35 ore come una palla al piede delle imprese e un ostacolo alla competitività, la considera invece una misura fondamentale "che dà la possibilità di lavorare di più e di guadagnare di più".
Formalmente, le nuove disposizioni non aboliscono le 35 ore. Il limite settimanale resterà ma, per ogni lavoratore, segnerà solo il punto da cui far partire il calcolo degli straordinari. Ogni azienda però avrà la facoltà di negoziare l'orario che ritiene più opportuno derogando anche agli obblighi finora fissati per settori. Lo scorso mese decine di migliaia di persone erano scese in piazza per protestare contro la riforma. Ieri il quotidiano di sinistra Liberation ha pubblicato una ironica lettera del Cfe-Cgn, il sindacato dei dirigenti francesi, in cui si sottolinea il "disaccordo con le nuove disposizioni".
Secondo stime dell'Istituto nazionale di statistica, la legge sulle 35 ore tra il 1998 e il 2002 ha permesso la creazione di 350 mila nuovi posti di lavoro. I suoi detrattori sostengono però che ciò è avvenuto al prezzo di miliardi di euro di aiuti pubblici alle imprese. Il testo approvato comprende anche nuovi disposizioni sulla cosiddetta "democrazia sociale". In base alla nuova legge, saranno riconosciuti come rappresentativi solo i sindacati che avranno raccolto almeno l'8% dei suffragi espressi al primo turno delle elezioni sindacali.
IRAQ: AEREI TURCHI BOMBARDANO SEPARATISTI PKK
Aerei di Ankara hanno bombardato la scorsa notte postazioni dei separatisti curdi del Pkk nel nord dell'Iraq, ha riferito questa mattina lo stato maggiore turco. Il comunicato precisa che sono stati colpiti 13 obiettivi, avendo cura di non danneggiare edifici civili. Non sono stati forniti dettagli sulle postazioni colpite e la loro dislocazione. La Turchia ha iniziato in febbraio a condurre operazioni oltre confine per colpire i separatisti rifugiati nel nord dell'Iraq.
PER STRAGE DI CIVILI A GAZA NEL 2002 SEI MANDATI D’ARRESTO “ECCELLENTI”
Per l’uccisione di civili palestinesi in un bombardamento a Gaza nel 2002 la magistratura spagnola, in base a una denuncia presentata dal Comitato palestinese per i diritti umani (Pchr), ha emesso mandati d’arresto contro il generale Binyamin el-Eliezer, attuale ministro israeliano delle Infrastrutture, un suo consigliere e cinque esponenti militari ; i mandati, eseguibili per motivi di giurisdizione soltanto in territorio spagnolo, riguardano anche i capi militari Moshe Yaalon, Dan Halutz, Doron Almog, Giora Eiland e il consigliere di Ben-Eliezer, Mike Herzog. Il dossier presentato dal Pchr riguarda le responsabilità dei sei nella morte di 15 civili, inclusi l’attivista anti-occupazione Salah Shehada, otto bambini, tre donne e anziani, in un’incursione aerea su Al-Daraj, un sobborgo di Gaza, il 22 luglio 2002; più di altre 150 persone vennero ferite da una bomba di una tonnellata sganciata su un insediamento civile. Secondo il ‘Palestine media center’, che riferisce la notizia, anche le magistrature inglese, elvetica, olandese e neo-zelandese stanno indagando su militari israeliani.
USA: L.A., VIETATE BUSTE PLASTICA NEI SUPERMERCATI DAL 2010
Dopo San Francisco, anche Los Angeles, l'altra grande città della California, diventa più verde: dal primo luglio 2010 le buste di plastica non riciclabile saranno vietate nei supermercati. Secondo i calcoli dell'Amministrazione cittadina, gli abitanti di Los Angeles consumano 2,3 milioni di sporte in plastica ogni anno, di cui solo il 5% viene riciclato. La decisione è stata oggetto di una dura lotta contro le industrie produttrici di sacchetti di plastica, riunite nella organizzazione 'Save the Plastic Bag', salviamo le buste di plastica.
Nel 2007, San Francisco aveva fatto da apripista, diventando la prima città degli Usa a bandire le buste di plastica non riciclabile nei supermercati. Sulla costa est degli Usa, invece, la città di New York da gennaio ha stabilito che i supermercati con una superficie superiore a 465 metri quadri forniscano ai propri clienti solo buste di carta riciclata.
ITALIA
Lavoratore indiano muore fatica, arrestato agricoltore
I carabinieri hanno arrestato l'imprenditore agricolo di Viadana, Mario Costa, accusato di aver lasciato morire di caldo e di fatica nel suo campo un indiano clandestino, che lavorava in nero per lui, e di averne poi spostato il corpo.
L'uomo, 46 anni di Viadana, è stato condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario e omissione di soccorso. Degli stessi reati è accusata la moglie Claudia Avigni, 44 anni: per lei è stata disposta la misura dell'obbligo di dimora nella sua abitazione viadanaese.
L'arresto dell'imprenditore risale all'altro ieri, ma solo oggi si è avuta conferma da parte dei Carabinieri della compagnia di Viadana. La vicenda - di cui si sta occupando direttamente il procuratore di Mantova Antonino Condorelli - risale al 27 giugno scorso quando venne trovato cadavere, nelle campagne di Salina, Vijai Kumar, 44 anni, clandestino.
Le indagini accertarono che la morte era avvenuta in un altro luogo e poi solo successivamente il cadavere venne spostato. L'uomo, che lavorava in nero come raccoglitore di meloni nell'azienda agricola di Mario Costa - a Salina, frazione di Viadana - si era sentito male per il caldo.
"Stop alla demolizione", allarme Velodromo
Cinquecento cariche di tritolo pronte per essere esplose dentro all´ex velodromo dell´Eur. La vecchia pista olimpica doveva essere rasa al suolo ieri alle 14, con tutto quell´esplosivo sarebbero bastati dieci secondi. Ma l´autorità giudiziaria ha bloccato tutto.
Demolizione rimandata, bombe che restano dentro. E ora l´area dovrà essere sorvegliata 24 ore su 24, perché, a quanto dicono carabinieri e addetti alla sicurezza del cantiere, con questo caldo la situazione è piuttosto pericolosa. Basterebbe accendere un cellulare per far esplodere tutto.
Il Velodromo, insomma, va controllato giorno e notte. Compito che, almeno per ora, è stato affidato ai carabinieri. Più difficile trovare chi si occuperà di disinnescare le mine. Secco il rifiuto dell´azienda demolitrice: «È troppo pericoloso». hanno detto. La risposta la ha data la legge: in questi casi deve intervenire l´esercito. Già ieri pomeriggio sono arrivati gli artificieri per una prima ricognizione. Da domani si metteranno al lavoro per ripristinare la normalità. Non sarà cosa facile: i tempi stimati si aggirano sui 25 giorni.
Un mese di allarme bomba che ha intimorito i residenti. «E ora chi dorme più con le cariche sotto casa?», hanno chiesto arrabbiati i cittadini.
Ma le forze dell´ordine hanno garantito che non ci sono rischi. Nessun pericolo gravissimo per chi vive in zona, se non quelli che sono stati segnalati ieri mattina da un volantino affisso sui condomini che affacciano sul Velodromo. Chiudere le tapparelle, spegnere i condizionatori e aprire i vetri. Doveva filare tutto liscio. La compagnia di demolizione era arrivata alle 4 del mattino per mettere il tritolo. Subito sgomberati i clandestini che abusivamente avevano occupato l´area. Alle 11 era già tutto pronto.
Tra le lamentele di molti residenti che si sono sempre opposti a questa decisione e che ieri mattina alle 9 hanno inviato in tutta fretta un esposto alla procura della Repubblica. Alle 11.30 sono arrivati i militari con una sola indicazione. «Nessuna demolizione, bloccate tutto». Diversi i dubbi ancora da sciogliere. Perché la decisione di demolire la struttura sia stata presa con tanta fretta (l´avviso ai cittadini è arrivato solo ieri mattina) e perché il vincolo sia stato messo da Ministero in aprile e poi subito tolto: il decreto di annullamento porta la data del 16 luglio.
Residenti in festa, operai e azienda di demolizione furibondi. Più attendista Eur Spa, che oggi si limita a gestire l´area. Nel 2006 il Velodromo è stato ceduto alla società Acquadrome che, al 51 per cento, appartiene al Gruppo Condotte. «Si tratta di una struttura completamente abbandonata al degrado: la riqualificazione è inderogabile - ha detto la società - A questo si aggiunge la preoccupazione per aver lasciato le cariche esplosive in una struttura dove anche la scorsa notte dormivano dei senza tetto».
Ma è proprio contro l´ex Ente Eur che si è scagliato anche l´assessore all´Urbanistica, Mauro Corsini. «Questo è un sequestro che andava fatto. Non capisco il motivo di procedere con tanta fretta quando ci sono indagini penali in corso e quando lo stesso Ministero solleva delle perplessità. Ora è tutto bloccato: il che vuol dire che avremo modo di verificare se le procedure sono state rispettate. E non mi riferisco solo a quelle della demolizione
Siparietto
Gr 9:30
ESTERI
ITALIA
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