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Gr di giovedi 8 agosto - ore 13.00

SOMMARIO

Dal Mondo

Dall'Italia

DAL MONDO

PALESTINA - Unita' militari israeliane assieme a due bulldozer sono entrate stamane a Bet Lahiya nella striscia di Gaza per un'operazione di cattura di ricercati palestinesi e di ricerca di esplosivi. Fonti della sicurezza palestinese hanno riferito che nel corso dell'operazione alcuni bambini sono stati feriti in modo lieve e che sono state demolite alcune case e che e' stato sradicato un frutteto. Intanto è risolto in un clamoroso fallimento il nuovo incontro sui temi della sicurezza che si è svolto ieri sera tra esponenti israeliani e palestinesi. Lo ha annunciato Nabil Abu Rudeina, consigliere del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat. In discussione era l'applicazione del piano proposto dal ministro della difesa dello Stato ebraico, Benyamin Ben Eliezer, il quale riguarda il ritiro delle truppe con la stella di David da Gaza, con conseguente trasferimento alla polizia palestinese della responsabilità in materia di sicurezza. Gaza, sulla carta, dovrebbe rappresentare la prima tappa di una generalizzata evacuazione delle zone autonome da parte delle forze armate di Israele. Su questa iniziativa ieri il governo dell'Anp aveva espresso il proprio consenso di massima. Rudeina, però, ga dichiarato nelle ultime ore che l'esecutivo dello Stato ebraico ha fatto marcia indietro su un punto fondamentale, rifiutando di coinvolgere anche Betlemme nella prima fase del ritiro militare, e ha posto nuove condizioni, al momento non meglio precisate. Oggi ci sarà il faccia a faccia con il segretario di Stato nordamericano, Colin Powell.

E ieri c'è stata l'ennesima aggressione ai danni di internazionali impegnati in pratiche di protezione in favore della popolazione civile palestinese. Il messaggio arriva da una volontaria, Laura, che racconta come un gruppo dellInternational Solidarity Movement, a Nablus dal 2 agosto, sia stato caricato e respinto a forza di gas lacrimogeni, bombe stordenti e minacciosi spari in aria dai soldati israeliani. Gli attivisti stavano riaccompagnando dei palestinesi al check point di Nablus, dal quale erano passati senza problemi in precedenza, dopo una manifestazione contro il blocco del traffico in tutti i Teritori Occupati e per chiedere laccesso in citta dei camion di aiuti medico/alimentari. Mentre sarebbero 12 gli internazionali arrestati che rischiano ora il rimpatrio. LISM si sta occupando della vicenda presso i rispettivi consolati. I palestinesi fermati sarebbero stati rilasciati tutti tranne uno. L'attivista racconta anche che a Nablus, bloccati in casa, ci sono malati in gravi condizioni e portatori di handicap. Qui lISM non viene fatto entrare dai soldati israeliani, se non quando e presente una telecamera (degli stessi soldat) pronta a riprendere i medici di Israele che soccorrono i degenti palestinesi, in modo da veicolare della propaganda.

IRAQ - Saddam Hussein nel suo discorso alla nazione ha raccolto la sfida di George W. Bush avvertando che l'Iraq non ha paura di un attacco degli Stati Uniti, ed è pronto a respingere qualsiasi aggressione. Saddam Hussein si è poi indirizzato all'ONU, sollecitando il Consiglio di Sicurezza a rispondere a una serie di richieste avanzate di recente da parte irachena. Le Nazioni Unite, ha inistito il leader iracheno, deve onorare gli obblighi assunti a proposito dell'embargo, imposto a Baghdad nel '90 dopo l'invasione del Kuwait.

GIORDANIA - Le autorità giordane hanno chiuso la sede di Amman della televisione satellitare del Qatar "al Jazeera", con l'accusa di aver affeso la famiglia reale. All'origine del caso, un dibattito televisivo dedicato alla crisi tra Stati Uniti e Iraq, durante il quale un commentatore aveva criticato il sovrano Abdullah per i suoi presunti legami con Israele e la sua scarsa fedeltà alla causa araba. Per Amman, il vero colpevole dello sgarbo non è però Assab Abu Jalil, il docente dell'università della California che ha pronunciato i pesanti giudizi contro i reali, ma la tv del Qatar.

INDIA - EsisteREBBE un racket del trapianto di organi nello Stato indiano del Kerala. È quanto sta accertando con un’indagine la locale sezione dell’Associazione medica indiana, dopo la denuncia pubblica fatta a metà giugno da alcuni membri di etnie tribali del distretto di Idukki. Durante una conferenza stampa convocata dalla Commissione per la protezione dei tribali alcuni abitanti del villaggio di Poomala hanno raccontato di essere stati convinti a farsi espiantare un rene in cambio di 20 mila rupie (poco più di 400 euro). Uno di loro, Chemban Kanan, ha detto di aver accettato la proposta di un uomo d’affari del posto per poter sfamare moglie e figli. Dopo l’intervento chirurgico gli è stata versata solo metà della somma pattuita, cosa che ha indotto l’uomo a denunciare quanto sta accadendo a lui e ai suoi vicini. Secondo le testimonianze dei tribali c’è una ben organizzata rete di medici, cliniche private e affaristi di pochi scrupoli, volta a procacciare organi per i trapianti. Sono stati accertati già 26 casi di vendita di reni.

COLOMBIA - Bogota' e' stata sconvolta nella notte da una serie di attentati proprio mentre Alvaro Uribe si apprestava a giurare come nuovo presidente della Colombia. Almeno sedici persone sono morte e quarantasei sono rimaste gravemente ferite per l'esplosione di ordigni e razzi nelle strade adiacenti al palazzo del Congresso in cui si svolgeva la cerimonia di insediamento di Uribe. Segnali di tensione c'erano stati anche in mattinata, quando quattordici colpi di mortaio erano caduti nei pressi dell'accademia dei Cadetti con un bilancio di dodici feriti, ma e' stato nel momento in cui Uribe ha varcato la soglia del Campidoglio che fuori si e' scatenato l'inferno.

ARGENTINA - Il 70 per cento dei minori di 18 anni in Argentina vive sotto la soglia di poverta' o in stato di assoluta indigenza: lo rivela uno studio pubblicato IERI dal quotidiano "Clarin". Il rapporto dell'istituto "Siempro", che dipende dalla presidenza della repubblica argentina, indica che in totale si tratta di 8,6 milioni di persone. Sette minori su 10 vivono in famiglie definitive "povere" - secondo l'indice dei beni essenziali alla sopravvivenza stabilito dall'Istituto Nazionale di Statistica - e di questi quattro sono indigenti, cioe' non hanno abbastanza da mangiare. In alcune zone dell'immensa e poverissima periferia di Buenos Aires e nelle province settentrionali del Paese - Jujuy, Salta, Chaco e Misiones - l'indice arriva all'80%, di cui il 50% indigenti. Il rapporto spiega che con l'aumento della poverta' e dell'indigenza nel paese, a soffrirne maggioramente sono le famiglie piu' numerose. iERI inoltre la stampa di Buenos Aires riporta la notizia del ricovero in ospedale di tre ragazzini della provincia settentrionale di Corrientes: soffrono di un grave stato di denutrizione e delle malattie provocate dall'ingestione di terra per calmare i morsi della fame, hanno spiegato i medici.

BRASILE - Il direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi) Horst Koehler ha annunciato ieri un accordo con il Brasile per 30mila milioni di dollari, l'80 per cento dei quali sarà disponibile a partire dall'anno prossimo. In cambio l’istituzione finanziaria internazionale ha ottenuto dal governo brasiliano garanzie relative al raggiungimento di obiettivi di bilancio attraverso una oculata politica fiscale. “Crediamo che le autorità brasiliane siano convinte del fatto che questo accordo sia molto utile agli interessi del Paese e che sarà appoggiato e sostenuto dai principali candidati alle prossime elezioni presidenziali del 6 ottobre” – ha detto Koelher.

DALL'ITALIA