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'''TORINO ANTIRAZZISTA REPORT GIORNATA DI IERI''' AUDIO ROR
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'''ROMA: I CASSONETTI DI ALEMANNO E I VIGILI ARMATI'''

 Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha deciso di avviare un confronto sul contestato provvedimento che dovrebbe impedire di rovistare tra i rifiuti alla ricerca di avanzi di cibo, oggetti da riciclare o vendere. Nel primo pomeriggio Alemanno aveva annunciato che la misura anti-degrado era allo studio «e ormai a buon punto». In serata, dopo le critiche arrivate dalla Comunità di Sant' Egidio, il sindaco ha detto invece che la misura è ancora tutta da verificare.

 L'ORDINANZA - Di misure contro il «rovistaggio», una pratica diffusa soprattutto tra anziani, nomadi e senza fissa dimora che nella spazzatura trovano una risorsa per sopravvivere, si era già parlato durante il consiglio straordinario sulla sicurezza il 7 luglio: in quell'occasione il Pdl aveva presentato un ordine del giorno in cui si leggeva che in molti «frugano nei cassonetti» e così facendo «compromettono lo stato igienico-sanitario di diverse strade che rimangono puntualmente, dopo il passaggio dei rovistatori, colme di spazzatura». L'odg impegnava il sindaco ad emettere «apposita ordinanza comunale al fine di vietare in maniera tassativa il rovistaggio e recupero di rifiuti già collocati all'interno dei cassonetti, incaricando il Corpo della Polizia Municipale e le Forze dell'Ordine al rispetto del succitato provvedimento».

 LE CRITICHE - Un provvedimento che però non ha trovato il plauso della Comunità di Sant'Egidio: «Ci auguriamo - ha detto Marazziti - che contemporaneamente venga trovato il modo di offrire il necessario aiuto a chi ha come unica risorsa, e parlo di anziani, senza fissa dimora e di chi non arriva alla fine del mese, quella di rovistare nei cassonetti». Perplessità sul provvedimento inizialmente annunciato è stata espressa anche da parte del segretario della Uil-Fpl Roma Daniele Ilari: «Non è la singola ordinanza che risolve il problema, il rovistaggio, peraltro è un problema assai marginale».

 POLIZIA MUNICIPALE - A far rispettare il provvedimento sarebbe dovuta essere la polizia municipale, che, come ha ribadito oggi il sindaco riferendosi al decreto attuativo che concede più poteri ai primi cittadini, avrà «una possibilità di intervento più incisiva». In una parola, più poteri d'azione. Grazie al decreto che concede più poteri ai sindaci, i circa seimila vigili urbani della capitale, la longa manus del sindaco, si avviano non solo all'armamento ma anche ad allargare le loro competenze in materia di sicurezza e incolumità pubblica. Di qui la necessità di avviare un tavolo tecnico sulla sicurezza, che oggi si è riunito in Campidoglio. Un'idea di quello che saranno i futuri compiti della polizia municipale l'ha fornita oggi lo stesso Gianni Alemanno. Dopo le ordinanze antiborsoni, contro gli ambulanti abusivi in strada, e antibivacco ha annunciato altre ordinanze contro la mendicità molesta, compresi i lavavetri, e una più specifico contro il commercio abusivo.

'''MEGA MANIFESTAZIONE IN NEPAL, ARRESTATI 600 TIBETANI'''

 Quasi 600 tibetani, dei circa duemila che hanno manifestato oggi a Kathmandu alla vigilia dell'apertura delle Olimpiadi di Pechino, sono stati arrestati dagli agenti della polizia nepalese. La manifestazione è già passata alla storia come la più grande mai organizzata nel Paese himalayano da quando lo scorso marzo i tibetani in esilio hanno iniziato a protestare contro le politiche di Pechino in Tibet. Tra i dimostranti, che si sono riuniti nei pressi di un tempio buddhista alla periferia orientale di Kathmandu, vi erano monaci, monache e bambini. «Tibet libero» è stato lo slogan che ha fatto da sfondo alla manifestazione. «Abbiamo arrestato circa 580 tibetani per le proteste - ha detto un ufficiale della polizia nepalese citato dall'agenzia di stampa 'Dpà - Sono stati arrestati dopo essersi rifiutati di lasciare la zona delle proteste». «Abbiamo organizzato le nostre proteste prima dei Giochi olimpici perché questo è il momento giusto per portare alla luce la causa del Tibet - ha detto Lakpa Tenzin, presidente dell'Associazione buddhista dei giovani tibetani - Vogliamo che la Cina garantisca la libertà religiosa e i diritti umani in Tibet». Stando alla 'Dpà, i manifestanti hanno espresso il timore che la Cina possa dare avvio a una nuova ondata di repressione in Tibet, dopo i fatti dello scorso marzo, una volta che si saranno concluse le Olimpiadi di Pechino. Intanto le autorità nepalesi hanno annunciato il divieto di manifestare di fronte all'ambasciata cinese di Kathmandu, che da marzo è stata quotidianamente teatro delle proteste dei tibetani. E quasi quotidianamente qui la polizia nepalese ha arrestato decine, spesso centinaia, di tibetani. (segue) (Vir/AKI) 07-AGO-08 16:15 NNN

Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

'IMMIGRAZIONE'

INCIDENTI LAVORO: IMMIGRATO TUNISINO MUORE NEL RAGUSANO

  • Un tunisino di 29 anni, Mohamed Gharsi, che abitava ad Acate, è morto in un incidente sul lavoro in contrada Gerbi Cancaleo, nel territorio di Ispica (Ragusa). Gharsi sarebbe rimasto schiacciato dal trattore che stava guidando e che si è ribaltato. Per liberare il cadavere è stato necessario l'intervento dell'autogru dei vigili del fuoco. Indagano i carabinieri.

Barca con 120 immigrati alla deriva

  • (ANSA) - ROMA, 07 AGO - Circa 120 immigrati, tra cui 25 donne e 6 bimbi,sono da 3 giorni alla deriva su una barca a 60 miglia dalla Libia,senza acqua ne' carburante. Secondo quanto reso noto dall'Unhcr - l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati - che ha ricevuto 4 telefonate in mattinata,si tratta di migranti provenienti da Somalia, Etiopia e Sudan.'A bordo la situazione e' molto tesa, siamo preoccupati - racconta il portavoce Unhcr, Laura Boldrini - la situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro'.

AL-JAZEERA, GOVERNO ITALIA OSTILE A IMMIGRATI E PADOVA NE È ESEMPIO

  • «Il ritorno della destra al governo ha influenzato in modo negativo la convivenza tra le comunità di stranieri e gli italiani, visto (i partiti, ndr) alleati sono noti per essere ostili agli immigrati. La città di Padova è il simbolo di questa influenza negativa»: è con queste parole che il conduttore dell'edizione mattutina del Tg arabo di 'al-Jazeerà ha presentato oggi un reportage realizzato dall'emittente qatariota nella città di Padova. «In un paese tradizionalmente aperto agli immigrati, sembra che abbiano avuto eco i discorsi pronunciati da alcuni politici ostili agli immigrati», spiega il giornalista arabo Nureddin Bouziane nel reportage effettuato nella città veneta. Per sostenere la sua tesi, Bouziane intervista un giovane tunisino di nome Ali, residente nella zona, il quale afferma: «Gli italiani vedono tutti gli immigrati, e in modo particolare quelli provenienti dal Nord Africa, come persone che vengono per vendere la droga o compiere crimini e per questo non danno loro lavoro». Il servizio mostra poi la moschea di via Anelli a Padova, parlando delle richieste di chiusura del centro islamico provenienti da alcuni politici locali e aggiungendo che «per il centro-destra in quella moschea ci sono quelli che definiscono terroristi». Nel reportage vengono poi intervistati attivisti che sostengono la comunità islamica locale e la moschea. Attraverso la loro testimonianza si mostra il «lato buono» degli italiani, con le immagini di cittadini che partecipano a una festa di immigrati. «Un politico di un partito di estrema destra ha chiesto alle navi italiane di aprire il fuoco contro tutti i gommoni che trasportano clandestini - afferma il giornalista concludendo il suo reportage - mentre un altro deputato ha chiesto di impedire ai figli degli immigrati di seguire gli studi». (Ham/AKI) 07-AGO-08 12:04 NNN

TORINO ANTIRAZZISTA REPORT GIORNATA DI IERI AUDIO ROR

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

CINA a Bush: no a interferenze

  • Pechino si e' dichiarata "fermamente contraria" a qualsiasi intervento sui suoi affari interni dopo il discorso di Bush. Il presidente degli Stati Uniti ha parlato delle liberta' in Cina. E in risposta alle critiche, il portavoce del ministero degli esteri ha detto che "i cittadini cinesi hanno liberta' di religione in accordo con la legge. Noi abbiamo sempre insistito sul fatto che dobbiamo portare avanti un dialogo sulla base del rispetto reciproco ed della parita".

PALESTINA Hamas minaccia: <Shalit prigioniero per sempre>. Le critiche del padre dell'ostaggio

  • La trattativa per il rilascio del caporale israeliano Gilad Shalit, catturato al confine della Striscia di Gaza nel giugno 2006 quando aveva 19 anni, sembra essersi bloccata a un passo dalla soluzione. Israele tentenna sulla lista dei prigionieri di cui Hamas chiede la liberazione, ma si dichiara disponibile in linea di principio all'idea dello scambio. Nel frattempo il governo Olmert ostenta di sapere dove Shalit sarebbe tenuto e continua ad arrestare esponenti del gruppo islamico in Cisgiordania. Oggi una fonte di Hamas ha dichiarato al quotidiano israeliano Ynet che se Israele non soddisferà le richieste, il caporale Gilad Shalit potrebbe restare prigioniero “per sempre”. “La palla – ha aggiunto – è nelle mani di Israele e da lunghi mesi aspettiamo una risposta alle nostre richieste, che non sono cambiate”. Martedì scorso la stampa israeliana aveva riportato le sorprendenti dichiarazioni del padre di Shalit, Noham, che sostiene: “Hamas è accusata di tenere in ostaggio Gilad Shalit affinchè Israele rilasci i detenuti palestinesi. Ormai però è chiaro che è Gilad Shalit che sta tenendo in ostaggio centinaia di migliaia di palestinesi e centinaia di migliaia di cittadini di Gaza sotto assedio, costretti a vivere in povertà e miseria insostenibili per oltre due anni”. Riferendosi poi allo scambio di prigionieri avvenuto da poco tra Israele e Hezbollah, il padre dell'ostaggio ha commentato: “Non c'è un accordo per lo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas, non solo perché Israele rifiuta di rilasciare detenuti con il sangue sulle mani, ma anche perché dentro Hamas non c'è nessuno che sia capace di prendere decisioni”.

TURCHIA granate contro edificio municipale a Istanbul: 3 feriti lievi

  • Tre ordigni sono esplosi questa mattina nei pressi di un edificio municipale a Uskudar, nella parte asiatica di Istanbul, provocando tre feriti lievi. Una delle esplosioni ha avuto luogo in un camion per la raccolta dei rifiuti che si trovava nel parcheggio dell'edificio, ha detto il sindaco di Uskudar, Mehmet Cakir. Le altre due esplosioni si sono verificate in un cimitero non lontano dallo stesso edificio municipale. Inizialmente, i media turchi avevano parlato di due ordigni lanciati contro l'edificio da due persone fuggite poi a bordo di una moto. Secondo la polizia turca, le granate o piccole bombe erano destinate più a far rumore che a uccidere. Il 27 luglio a Gungoren, un quartiere residenziale della parte europea della città, due bombe sono esplose a pochi minuti di distanza uccidendo 17 persone e ferendone 154. L'attacco non è mai stato rivendicato, anche se le autorità turche hanno puntato il dito contro i guerriglieri curdi del Pkk, che hanno però negato qualsiasi responsabilità. La Turchia sta vivendo una fase di forte instabilità politica. La settimana scorsa, la Corte Costituzionale ha imposto sanzioni economiche al partito di governo, l'Akp del primo ministro Recep Tayyip Erdogan, evitando però di disporne la chiusura per attività antilaiche, come chiesto dal procuratore generale Abdurrahman Yalcinkaya. La decisione è stata accolta con un sospiro di sollievo da molti analisti e dalla comunità internazionale, preoccupata delle conseguenze di un'eventuale scioglimento del partito che alle elezioni del luglio 2007 ha ottenuto il 47 percento dei voti. In precedenza, le autorità giudiziarie hanno portato alla luce l'esistenza di un'organizzazione segreta denominata Ergenekon. Composta di ex generali, membri delle forze di sicurezza, giornalisti fedeli ai valori laici del fondatore della repubblica Ataturk, l'organizzazione è accusata di aver tramato per organizzare un colpo di stato contro il partito filoislamico Akp, nonché di aver pianificato una serie di azioni violente e omicidi eccellenti per destabilizzare il Paese.

AFGHANISTAN scontri polizia- taleban

  • KABUL, 7 AGO - Quattordici insorti e 7 poliziotti sono stati uccisi nel corso di vari scontri avvenuti nel sud e nell'ovest dell'Afghanistan. I sette poliziotti sono rimasti uccisi durante un assalto dei ribelli a un posto di polizia nella provincia di Helmand. Otto insorti sono stati invece uccisi nel corso di un'operazione nella provincia di Kandahar. Altri sei ribelli sono stati uccisi ieri nel corso di un attacco a un convoglio di rifornimento per una base Nato nella provincia di Badghis.

ITALIA

ROMA: I CASSONETTI DI ALEMANNO E I VIGILI ARMATI

  • Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha deciso di avviare un confronto sul contestato provvedimento che dovrebbe impedire di rovistare tra i rifiuti alla ricerca di avanzi di cibo, oggetti da riciclare o vendere. Nel primo pomeriggio Alemanno aveva annunciato che la misura anti-degrado era allo studio «e ormai a buon punto». In serata, dopo le critiche arrivate dalla Comunità di Sant' Egidio, il sindaco ha detto invece che la misura è ancora tutta da verificare. L'ORDINANZA - Di misure contro il «rovistaggio», una pratica diffusa soprattutto tra anziani, nomadi e senza fissa dimora che nella spazzatura trovano una risorsa per sopravvivere, si era già parlato durante il consiglio straordinario sulla sicurezza il 7 luglio: in quell'occasione il Pdl aveva presentato un ordine del giorno in cui si leggeva che in molti «frugano nei cassonetti» e così facendo «compromettono lo stato igienico-sanitario di diverse strade che rimangono puntualmente, dopo il passaggio dei rovistatori, colme di spazzatura». L'odg impegnava il sindaco ad emettere «apposita ordinanza comunale al fine di vietare in maniera tassativa il rovistaggio e recupero di rifiuti già collocati all'interno dei cassonetti, incaricando il Corpo della Polizia Municipale e le Forze dell'Ordine al rispetto del succitato provvedimento». LE CRITICHE - Un provvedimento che però non ha trovato il plauso della Comunità di Sant'Egidio: «Ci auguriamo - ha detto Marazziti - che contemporaneamente venga trovato il modo di offrire il necessario aiuto a chi ha come unica risorsa, e parlo di anziani, senza fissa dimora e di chi non arriva alla fine del mese, quella di rovistare nei cassonetti». Perplessità sul provvedimento inizialmente annunciato è stata espressa anche da parte del segretario della Uil-Fpl Roma Daniele Ilari: «Non è la singola ordinanza che risolve il problema, il rovistaggio, peraltro è un problema assai marginale». POLIZIA MUNICIPALE - A far rispettare il provvedimento sarebbe dovuta essere la polizia municipale, che, come ha ribadito oggi il sindaco riferendosi al decreto attuativo che concede più poteri ai primi cittadini, avrà «una possibilità di intervento più incisiva». In una parola, più poteri d'azione. Grazie al decreto che concede più poteri ai sindaci, i circa seimila vigili urbani della capitale, la longa manus del sindaco, si avviano non solo all'armamento ma anche ad allargare le loro competenze in materia di sicurezza e incolumità pubblica. Di qui la necessità di avviare un tavolo tecnico sulla sicurezza, che oggi si è riunito in Campidoglio. Un'idea di quello che saranno i futuri compiti della polizia municipale l'ha fornita oggi lo stesso Gianni Alemanno. Dopo le ordinanze antiborsoni, contro gli ambulanti abusivi in strada, e antibivacco ha annunciato altre ordinanze contro la mendicità molesta, compresi i lavavetri, e una più specifico contro il commercio abusivo.

MEGA MANIFESTAZIONE IN NEPAL, ARRESTATI 600 TIBETANI

  • Quasi 600 tibetani, dei circa duemila che hanno manifestato oggi a Kathmandu alla vigilia dell'apertura delle Olimpiadi di Pechino, sono stati arrestati dagli agenti della polizia nepalese. La manifestazione è già passata alla storia come la più grande mai organizzata nel Paese himalayano da quando lo scorso marzo i tibetani in esilio hanno iniziato a protestare contro le politiche di Pechino in Tibet. Tra i dimostranti, che si sono riuniti nei pressi di un tempio buddhista alla periferia orientale di Kathmandu, vi erano monaci, monache e bambini. «Tibet libero» è stato lo slogan che ha fatto da sfondo alla manifestazione. «Abbiamo arrestato circa 580 tibetani per le proteste - ha detto un ufficiale della polizia nepalese citato dall'agenzia di stampa 'Dpà - Sono stati arrestati dopo essersi rifiutati di lasciare la zona delle proteste». «Abbiamo organizzato le nostre proteste prima dei Giochi olimpici perché questo è il momento giusto per portare alla luce la causa del Tibet - ha detto Lakpa Tenzin, presidente dell'Associazione buddhista dei giovani tibetani - Vogliamo che la Cina garantisca la libertà religiosa e i diritti umani in Tibet». Stando alla 'Dpà, i manifestanti hanno espresso il timore che la Cina possa dare avvio a una nuova ondata di repressione in Tibet, dopo i fatti dello scorso marzo, una volta che si saranno concluse le Olimpiadi di Pechino. Intanto le autorità nepalesi hanno annunciato il divieto di manifestare di fronte all'ambasciata cinese di Kathmandu, che da marzo è stata quotidianamente teatro delle proteste dei tibetani. E quasi quotidianamente qui la polizia nepalese ha arrestato decine, spesso centinaia, di tibetani. (segue) (Vir/AKI) 07-AGO-08 16:15 NNN

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