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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

25 NOVEMBRE - VIOLENZA SULLE DONNE: OGGI LA GIORNATA INTERNAZIONALE

Centinaia di iniziative in tutto il mondo celebreranno oggi la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, perché ovunque sono milioni le vittime di aggressioni e soprusi. Tante, troppe, anche in Italia dove, secondo i dati dell'Istat sono quasi 7 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Cinque milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), tre milioni 961mila violenze fisiche (18,8%).

I partner, mariti o ex, sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate, che nella quasi totalità dei casi non vengono denunciate. gli alti uomini violenti sono i padri, gli zii i cugini: 1 milione e 400 mila giovani donne hano subito violenze sotto i 16 anni. Ma gli uomini violenti sono anche i figli, i vicini, gli insegnanti, i colleghi e i datori di lavoro. solo il 7% delle aggressioni e stupri sono perpetrati da sconosciuti.

Oggi sono decine le iniziative organizzate in tutta Italia, che hanno visto un prologo con la manifestazione che sabato scorso ha radunato a Roma 50mila donne riunite dalle associazioni femministe e delle studentesse universitarie.

Le Sorelle Mirabal

Il 25 novembre 1960 Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, eroine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana dal dittatore Trujillo, furono fermate da agenti segreti del servizio militare, mentre si recavano a fare visita ai loro mariti in prigione.

Dopo avere subito numerose torture, pugnalate e strangolate, furono chiuse nell’abitacolo della macchina nella quale viaggiavano e spinte in un precipizio, al fine di simulare una morte accidentale.

Trujillo credette di aver eliminato un problema, ma la morte delle sorelle Mirabal causò grandi ripercussioni nell'opinione pubblica dominicana (nonostante la censura), molte coscienze si scossero e il movimento culminò con l'assassino di Trujillo nel 1961. Oggi le sorelle Mirabel sono un simbolo della battaglia contro la violenza alle donne. il 25 novembre da moltissimi anni in America Latina è una importante data legata alla lotta contro la violenza sulle donne, a tal punto che nel 1998 l’Onu ha ufficializzato la data nella Gionata internazionale di lotta contro la violenza sulle donne.

Femminicidi, gli uomini uccidono le donne

Ogni tre giorni in Italia una donna viene uccisa.

Venerdì, una donna di Pistoia è finita al centro grandi ustionati di Pisa. Il compagno le ha lanciato in faccia una padella di olio bollente.

A Licodia Eubea (Catania) è stato rintracciato l’assassino di Carmelina, 54 anni. E’ il figlio Paolo, 25 anni. Giovedì 13, l’aveva ammazzata con 80 coltellate, inseguendola per tutta la casa. Di lui dicono che fosse poco sereno.

Lunedì 17 novembre. Cattolica (Rimini). Loretta ha 48 anni, è titolare di un hotel in centro. Si è sposata a 16 anni, incinta della primogenita. Loretta è stanca, consumata da un matrimonio difficile. In albergo fa tutto lei. Lei lo sta lasciando. Dorme in albergo da un pò, mentre lui è rimasto nell’appartamento. E’ anche andata dai carabinieri, per sapere come comportarsi nel caso lui esagerasse con le mani e le minacce. Sono da poco passate le 8. Loretta vuole aprire l’hotel per Natale, invita il marito a portare via le cose che tiene nella veranda. Lui dà subito in escandescenze, come al solito. La figlia gli urla contro che se non la smette va a raccontare tutto ai carabinieri: le botte, i maltrattamenti, gli abusi. Lui imbraccia il fucile da caccia automatico, quello che ha comprato da poco. Spara un colpo a bruciapelo alla gamba sinistra della figlia. Poi, un secondo colpo diretto al petto che riesce a schivare e che le sfiora una spalla. Loretta, nel panico, prende il cellulare, chiama il 112. «Mio marito ha un fucile...». Poi un colpo le spappola il fegato e un secondo le trapassa il cuore. Lui le lascia lì così, va in albergo e si spara un colpo sotto al mento. Loretta è morta. Lui, è fuori pericolo.

Era una famiglia normale, persino benestante. Come quella di Verona, della quale Liberazione ha parlato ieri. Lui, noto commercialista, prima di suicidarsi, ha ammazzato i tre bambini e la moglie.

Un paese di santi, di navigatori, di pedofili...

L'Italia è al quinto posto nel mondo per quanto riguarda la pedopornografia. Sono i dati diffusi da Telefono Arcobaleno. Il numero di "consumatori" di pedopornografia è triplicato in quattro anni, e l'Europa è l'epicentro della pedofilia on line. Dodici anni nei quali l'associazione ha monitorato costantemente la rete, con una media di sette nuove vittime individuate ogni giorno.

Non dà la pillola del giorno dopo denunciato farmacista

Un altro "no" di un farmacista alla pillola del giorno dopo. Ma stavolta il rifiuto incappa nella denuncia di una ginecologa. «Mi sono presentata dopo il diniego alla paziente», racconta la dottoressa Canitano. «Ma il farmacista ha ripetuto: "Sono obiettore", anche se deve fornire qualunque farmaco prescritto».

Il rifiuto di consegnare la pillola del giorno dopo (un anticoncezionale, non un farmaco abortivo), si è consumato nello scorso fine settimana, com´è per la gran parte dei casi analoghi, quando sono chiusi i consultori e poche le farmacie aperte. «Dalla feritoia, ho passato al farmacista in turno notturno un documento del suo Ordine che prescrive di consegnare "qualunque medicina" richiesta regolarmente», ricorda Canitano, che è presidente dell´associazione "Vita di Donna". «Niente da fare. Così, ho chiamato la polizia. Siamo stati ascoltati tutti compreso un gruppo di trentenni, già lì al mio arrivo, che solidarizzava con il farmacista».

Alla ginecologa, alla sua testimonianza attiva, ora arriva la solidarietà dello stesso presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti, Giacomo Leopardi: «I colleghi non possono negare quella pillola; noi siamo obbligati a fornire i farmaci prescritti».

Milano: ambulatorio popolare rinviato 27 gennaio sgombero

un ambulatorio gratuito per il diritto alla salute. Si trova nei locali, da quasi due decenni lasciati in totale abbandono, al piano terra della storica casa occupata in via dei Transiti 28, Milano. 3600 persone visitate, 30 visite gratuite ogni settimana, migliaia di ore spese da decine di volontari e volontarie. Il tutto con la spesa di poche centinaia di euro l'anno, autofinanziate e in totale indipendenza da partiti ed istituzioni. Inoltre, l'Amp aiuta i migranti senza permesso di soggiorno a esercitare il diritto di accesso alle prestazioni ospedaliere per urgenze o malattie gravi, come previsto dalla normativa vigente del Ministero della Sanità. il sig. Ciro Bigoni che ha comprato i locali per poche lire nel 2003, solo per fare un buon affare a scapito di una battaglia che rivendica un diritto fondamentale, il diritto alla salute,aveva già provato a far causa con l'assurda accusa di esercizio abusivo della professione medica ed aveva ovviamente perso. Ora però chiede lo sfratto ed i danni, ed il tribunale gli dà ragione: deve poterci mettere il suo negozio, obbligando chi gestisce l'ambulatorio a dover andare via entro il 15 luglio 2008 pagandogli oltre 13.000 euro di danni.

G8: rinviato processo a De Gennaro

Il gup di Genova Silvia Carpanini ha rinviato al 18 dicembre il processo a carico dell'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. Per De Gennaro, per l'ex Questore Colucci e l'ex capo della Digos Mortola, e' stato chiesto il giudizio per istigazione e falsa testimonianza. Il deposito di richiesta in Cassazione di remissione del processo per fumus ambientale avrebbe bloccato la discussione. Si sono costituite cinque parti civili, privati e Associazioni; il Gup decidera' il 18 dicembre.

la strage di Piazza Loggia di Brescia

Poco dopo le 9 di stamattina e dopo trentaquattro anni di processi, è iniziato il processo per la strage di piazza della Loggia. Ricordiamo che la mattina del 28 maggio 1974, poco dopo l’inizio di una manifestazione antifascista, lo scoppio di un ordigno ha provocato la morte di otto persone ed il ferimento di 108.

I giudici della Corte d'assise dovranno ora giudicare sei imputati, tutti accusati di concorso in strage: gli fascisti di Ordine Nuovo Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi, un estremista di destra legato ai servizi segreti, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, l'ex generale dei carabinieri Francesco Delfino che fece le indagini nella prima inchiesta e Gianni Maifredi.

Giustizia razzista

La prima Corte d'Assise d'Appello di Roma ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione a Doina Matei,che aggredi' e uccise Vanessa Russo. Il fatto avvenne il 26 aprile del 2007 nella metropolitana della Capitale. Vanessa Russo fu colpita ad un occhio dalla punta di un ombrello che le sfondo' il cranio. stupiscono i tempi super rapidi del processo, a fronte delle usuali tepistiche della giustizia italiana. se le nazionalità fossero state invertite, avremmo assistito ad altrettanta rapidità?

Dopo i rom, il Comune di Milano scheda anche i senza dimora

Saranno segnalati alla polizia tutti i senzatetto non regolarizzati che in questi giorni di intenso freddo trovano riparo, insieme ai tantissimi senza dimora italiani, nelle strutture “antigelo” di Milano. E’ quanto prevede un’ordinanza del Comune. Prima di essere accolti nelle strutture contro il freddo, i senzatetto dovranno rilasciare i loro dati e se necessario, verranno segnalati alle forze dell’ordine. Una segnalazione che può quindi portare all’espulsione.

Amianto: Genova, vinta la prima causa

Vinta la prima causa sull’amianto, l’Inps dovrà pagare la pensione a un ex lavoratore del comparto delle Riparazioni navali del Porto di Genova. è arrivata questa mattina la decisione del Tribunale ligure (sezione Lavoro). Il ricorso ha riconosciuto non solo il diritto alla pensione di un ex dipendente esposto all’amianto, ma ha sanato la situazione insostenibile di chi, dopo tanti anni di lavoro, era rimasto privo di reddito in quanto senza occupazione e senza pensione.

Thyssenkrupp: caldaia perde acciaio fuso a Terni

Saranno in cassa integrazione per tutta la settimana circa 500 lavoratori dell'area a caldo della ThyssenKrupp Acciai di Terni, a causa di un problema tecnico alla “colata continua tre”. Il provvedimento è stato preso dalla direzione aziendale dopo la fuoriuscita di acciaio liquido da una siviera (una specie di enorme caldaio per il trasporto del metallo fuso) finito sui sottostanti cavi elettrici che si sono incendiati determinando il fermo degli impianti. Ora la struttura della “colata continua tre” è in riparazione, la ripresa dell'attività produttiva è prevista per il prossimo primo dicembre.

Domani studenti medi in piazza contro lo sfascio delle scuole

Mentre si prevedono tagli e qualcuno parla di tragica fatalità, gli studenti medi romani domani scenderanno in piazza in solidarietà con il ragazzo ucciso a Rivoli e per denunciare ancora una volta la condizione di incuria delle scuole italiane. Nel frattempo continuano i finanziamenti alle scuole private togliendo risorse a quelle pubbliche.

Anche nella nostra provincia, infatti sono moltissime, troppe, le scuole non a norma, dove ogni giorno le/gli studenti e le lavoratiric e i lavoratori rischiano. Serve un'assunzione chiara di responsabilità da parte del governo e degli enti locali, a cominciare dal ripristino di fondi sottratti all'edilizia con la legge 133. Dalla mattina molte scuole saranno in mobilitazione con volantinaggi, striscioni, assemblee straordinarie per discutere della tragedia» - si legge nel comunicato che indice la manifestazione.

ESTERI

Congo - Decine di migliaia di donne, se non centinaia di migliaia di donne sono state violentate in questi ultimi anni di guerra.

Dopo anni di negazione e vergogna, il silenzio è stato rotto. Grazie all'intensificazione degli sforzi nei 9 mesi scorsi da parte di organizzazioni internazionali e del governo congolese, i violentatori non possono più contare su una cultura dell'impunità. A Bunia, una città più a nord, i procedimenti giudiziari per stupro sono aumentati del 600% rispetto ai 5 anni precedenti. Si dice a molte donne violentate di tacere. E' spesso una vergogna per tutta la famiglia, e molte vittime di stupro sono state cacciate a calci dai loro villaggi e sono diventate mendicanti. Dei gruppi di base stanno provando a cambiare questa cultura, e hanno iniziato a incoraggiare le donne violentate a parlare apertamente in forum pubblici, simili ad una corte di giustizia, piena di spettatori, ma semplicemente senza accusati. Quando questo è avvenuto a Bukavu, in settembre, la storia della signora Kizende - rapita da un gruppo armato e che riprende a vivere dopo essere stata per mesi una schiava sessuale -, ha suscitato lacrime e applausi. Sembra che il tabù sul parlare degli stupri cominci ad essere messo in discussione. Molte donne nell'assemblea portavano una T-shirt dove si poteva leggere in kiswahili: "Io rifiuto."

Londra vara una legge per combattere i matrimoni forzati

E' entrata oggi in vigore in Gran Bretagna una legge che dovrebbe combattere la pratica dei matrimoni forzati. La nuova legge permette a chiunque venga a conoscenza di un tentativo di intimidazione, di ricorrere al tribunale perchè emetta un ordine di "Marriage protection". Ai familiari dovrebbe dunque essere impedita ogni possibilità di portare la ragazza all'estero, di sequestrarle il passaporto o di esercitarle pressione sotto ogni altra forma. Coloro che dovessero essere trovati colpevoli d'aver costretto qualcuna a sposarsi contro la propria volontà, rischieranno d'ora in avanti fino a due anni di carcere. Ma la nuova legge offrirà protezione anche a chi ha già dovuto subire un matrimonio imposto. Una pratica che, in Gran bretagna, porta ogni anno a più di 300 unione forzate. La legge era stata approvata in realtà un anno fa, ma è entrata in vigore solo.

gran bretagna, al via carta identita' stranieri

in gran bretagna arrivano le carte d'identita' elettroniche con i dati biometrici per gli stranieri residenti. Il governo pensa che man mano che il meccanismo verra' ampliato, entro la fine del 2014-15, a circa il 90% degli stranieri. 'Le carte d'identita' rimpiazzeranno i documenti di carta, dando cosi' la certezza ai datori di lavoro che il migrante ha il diritto di studiare e di lavorare nel Regno Unito'.

PALESTINA. A Nazaret, anche lesbiche e trans presenti alla conferenza sul femminismo

Al sedicesimo summit nazionale nella città della Galilea hanno partecipato, sabato scorso,anche le 400 rappresentanti del mondo omosessuale. Sono quattrocento. Ebree e arabe. Sefardite e askenazite. Laiche e religiose. «È la prima volta che veniamo a parlare di queste cose tra gli arabo-israeliani». Il loro invito non è stato pubblicizzato soprattutto per una ragione di sicurezza: l'anno scorso, il primo congresso delle lesbiche israeliane e palestinesi, a Haifa, venne duramente contestato sia dagli ebrei ultraortodossi, sia dal Movimento femminile islamico.

La loro presenza testimonia che stanno crescendo anche le battaglie per il riconoscimento delle minoranze, tre volte discriminate se si tratta di palestinesi: in quanto donne, in quanto arabe, in quanto lesbiche o trans». Perfino l'organizzazione del Gay Pride, in una città laica come Tel Aviv, nel 2007 fu al centro di polemiche e proteste.

INDIA'

La polizia indiana è stata accusata di "pulizia sociale" dopo un altro attacco alla comunità trans. La polizia di Bangalore, infatti, ha effettuato una nuova retata di transessuali la settimana scorsa, trascinando fuori dalle loro case circa 100 "hijras" (persone transgender di working-class). I giornali indiani hanno riferito l'episodio affermando che gli hijras rapivano bambini, li castravano e li costringevano alla prostituzione; una diffamazione usata spesso per giustificare la discriminazione, e adesso i sequestri di massa.

La persecuzione dei trans è cominciata il 20 ottobre scorso con l'arresto di 5 hijras, anche questa pubblicizzata dalla stampa locale come un'azione contro "la minaccia per la città costituita dagli eunuchi". Sono state arrestati anche 41 attivisti per i diritti umani, femministe e sindacalisti che erano intervenuti in difesa degli hijras.

Le persone transessuali in India hanno spesso difficoltà ad ottenere carte di identità perché la loro identità di genere e la loro apparenza non corrisponde al sesso anagrafico. Dunque non possono trovare casa, accedere all'educazione o a un impiego legale; in molti casi, non possono neppure votare. La perdita dei diritti civili fondamentali, insieme al pregiudizio sociale ampiamente diffuso, le espone all'emarginazione economica e agli abusi della polizia.

La polizia di Bangalore agli inizi di novembre ha anche notificato ai proprietari di case una ordinanza in cui si chiede loro di denunciare le persone transessuali alle quali hanno affittato un appartamento o una stanza. In seguito a questa ordinanza molti hijras hanno perso la casa e i loro averi.

BURUNDI

La Camera del Burundi ha approvato il 22 novembre un nuovo codice penale che abolisce la pena di morte, ma criminalizza l'omosessualità. Secondo il nuovo testo, i rapporti tra persone dello stesso sesso, finora tollerati, sono puniti con il carcere da tre mesi a due anni e con una multa di circa 70 euro. Il nuovo codice penale è stato approvato con 90 voti favorevoli, nessun voto contario e 10 astensioni. Dovrà ora passare al Senato, la settimana prossima, e poi venire promulgato dal presidente


LA VERITA' SU PIAZZA NAVONA

FUORI IL FASCISMO DALLE SCUOLE

Nei giorni scorsi abbiamo appreso che 15 studenti e studentesse, alcuni neppure presenti in piazza navona, sono stati raggiunti da surreali denunce per rissa, adunata sediziosa, e lesioni (!) per quanto accaduto a Piazza Navona.

La verità su Piazza Navona è nota a tutti. E' nota perchè le migliaia di studenti e studentesse presenti hanno visto. E' nota perchè tutte le documentazioni video sono inequivocabili. E' nota perchè tutti i testimoni, a partire da giornalisti come curzio maltese, concordano.

I fatti, in sintesi, sono semplici. Il Blocco Studentesco, un gruppuscolo dichiaratamente neofascista, la mattina del 29, mentre in senato si votava il decreto gelmini sulla scuola, si presentava alla manifestazione spontanea degli studenti in piazza, tentando di prenderne persino la guida con metodi squadristi.

La stessa operazione che avevano tentato nei due giorni precedenti. Il 27 prendendo con la forza la testa di un corteo spontaneo di studenti del IV Municipio (operazione attuata con la complicità della polizia in piazza) portando alla dissociazione degli stessi promotori a fine giornata. Il 28 presentandosi sempre sotto il Senato e tentando di aggredire il corteo che da Piazza della Repubblica era arrivato fin lì.

Mercoledì 29 Ottobre, in Piazza Navona, il Blocco Studentesco trova la reazione compatta e spontanea degli studenti presenti in piazza. Immediati si creano cordoni pacifici che tentano di tenere a distanza i provocatori, si alzano slogan che rifiutano il fascismo, si invitano i neofascisti a lasciare la piazza.

I militanti neofascisti, di fronte a questa reazione del corpo studentesco che rifiuta la loro presenza, decidono di caricare gli studenti e le studentesse dei licei. Tutti i filmati testimoniano chiaramente che neofascisti, a freddo, organizzano una carica armati di caschi e cinte, colpendo indiscriminatamente nel tentativo di far avanzare il loro camion (che si scoprirà poi essere riempito di mazze tricolore).

Mentre avviene tutto questo, le forze dell'ordine rimangono non solo immobili, ma persino - come testimoniato da curzio maltese - collaborano con i neofascisti.

Nel frattempo, da Piramide si muoveva un corteo promosso dai collettivi delle scuole e dalla università, cui partecipano almeno cinquemila studenti e studentesse.

Il corteo, già previsto ed annunciato, e vi partecipavano almeno venti istituti superiori. E' questo il corteo che arriva in Piazza Navona, e trova una situazione inequivocabile. Diversi studenti feriti, due ragazzi in ospedale, i neofascisti armati di mazze tricolore allineati in un lato della piazza pronti a rinnovare le cariche delle quali si erano già resi protagonisti.

In questa situazione, preso atto che la polizia aveva lasciato già aggredire gli studenti e le studentesse e che aveva consentito ai neofascisti di estrarre mazze tricolori e allinearsi per una nuova carica, gli studenti e le studentesse non hanno potuto che esercitare il proprio diritto all'autodifesa.

I neofascisti, che hanno visto fallire i loro tentativi di infiltrazione nelle mobilitazioni degli studenti, provano a sostenere l'impossibile con montaggi video sempre piu' arditi, smentiti dai filmati come ha dimostrato anche la redazione di chi l'ha visto (provocando la nota e scomposta reazione dei fascisti).

Ma, curiosamente, sembra che anche le forze dell'ordine, il governo, e la magistratura tentino di avvalorare una tesi che vorrebbe quella di piazza navona una "rissa" fra centri sociali e neofascisti.

Non siamo disposti ad accettare simile teorema. Eravamo tutti e tutte in Piazza Navona. C'eravamo dalla mattina, a sventare l'ennesimo tentativo di infiltrazione di blocco. E c'eravamo tutti e tutte anche nei cordoni che si sono frapposti fra i militanti neofascisti ed il resto della piazza, per evitare una nuova carica dei neofascisti. Ed eravamo in migliaia nel corteo che da Piramide si è diretto in Piazza Navona.

Se quel corteo incrimato, partito da piramide, annunciato pubblicamente e promosso da decine di istituti assieme agli universitari, era una "adunata sediziosa" siamo pronti, in centinia di studenti e studentesse di decine di istituti, ad autodenunciarci alle forze dell'ordine.

E se autotelare una manifestazione, anche a seguito dello scandoloso atteggiamento delle forze dell'ordine in piazza che avevano già lasciato caricare gli studenti con cinghie e caschi, era essere partecipi ad una rissa, allora siamo stati tutti partecipi di una rissa.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai denunciati. Ma sopratutto rifiutiamo il tentativo di dividere le mobilitazioni, di dividere gli studenti e gli universitari, di additare qualche centro sociale.

E' questo che in questi giorni stiamo affermando con forza. Questa mattina il liceo virgilio, il liceo mamiani ed il liceo socrate hanno interrotto la didattica, si sono presi assemblea, ed hanno dato vita ad un corteo interno all'istituto. Stessa cosa avevano fatto sabato gli studenti dell'istituto psicopedagogico rosseau. In altre quindici scuole, dal tasso al labriola di ostia, dal righi al cavour, sono stati affissi striscioni e diffusi volantini.

Il movimento degli studenti rifiuta le infiltrazioni dei neofascisti, e rifiuta i teoremi che qualcuno sta portano avanti.

Apprendiamo infine in queste ore che Blocco Studentesco ha preavvisato in questura una manifestazione per Venerdì 28, in concomitanza alla mobilitazione nazionale di scuole ed università promossa dall'assemblea naziona alla Sapienza della scorsa settimana.

Una chiara provocazione, ed un tentativo di costringere il movimento in una dinamica di scontro che non ci interessa. Da parte nostra, Venerdì 28 saremo come previsto nelle piazze e nelle strade della nostra città, insieme agli studenti di tutta italia.

Ci auguriamo che le istituzioni di questa città non permettano ancora ai neofascisti di provocare le manifestazioni degli studenti. Se lo faranno, sarà ormai chiara a tutti una "strategia della tensione" della quale, dal governo al prefettura ai vertici della polizia, si dovranno assumere la intera responsabilità.

studenti e studentesse delle scuole in rivolta di roma

24 novembre 2008


Gr 13:00

In primo Piano L'altra metà del cielo

Oggi si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

"Occorre fare di più per dare esecuzione alle leggi esistenti e combattere l'impunità: bisogna combattere atteggiamenti e comportamenti che tendono a condonare, tollerare, giustificare o ignorare la violenza commessa contro le donne".

Questo l'appello di Ban Ki-Moon, segretario generale delle Nazioni Unite, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre oggi come ogni 25 novembre dal 1999. La Giornata venne istituita con la risoluzione 54/134 dell'Onu, invitando governi, organizzazioni governative e non governative, media e società civile a sensibilizzare sulla violenza di genere le società. La data del 25 novembre venne scelta in memoria del massacro, avvenuto nel 1960, delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, uccise su ordine del dittattore Trujllio. Previste manifestazioni in tutto il mondo.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Ancora chiusa la Striscia di Gaza

Potrebbero esserci ancora trenta ore di autonomia della centrale elettrica

I valichi da Israele alla Striscia di Gaza resteranno chiusi anche oggi, per il 21° giorno consecutivo

Lo hanno reso noto oggi i vertici militari israeliani, motivando la decisione con il lancio di razzi dalla Striscia verso Israele avvenuti ieri. Il governo di Tel Aviv, in risposta alle pressioni internazionali, ha aperto ieri per poche ore il valico di Kerem Shalom (da cui sono passati viveri e medicinali, in quantità limitate) e del valico di Karni, per la consegna di gasolio industriale. Mahmud al-Khizindar, vicedirettore della associazione delle compagnie dei combustibili a Gaza, ha dichiarato che la quantità di gasolio lasciata passare non copre il fabbisogno della centrale elettrica di Gaza che, a suo parere, potrà funzionare solo per le prossime trenta ore. Al-Khizindar ha anche segnalato che nella Striscia - dove vivono un milione e mezzo di abitanti - mancano anche il gas da cucina e la benzina per le automobili.

L'OCSE prevede 8milioni di disoccupati da qui al 2010

La crisi arriva anche negli studi delle organizzazioni internazionali: l'OCSE, organizzazione per la cooperawzione e lo sviuluppo economico ha pubblicato oggi le stime sulla disoccupazione: da qui al 2010 potrebbe salire ad 8milioni il numero di disoccupati nei paesi aderenti all'organzizzazione salendo da 24 a 42 milioni.

Inondazioni in Brasile, 59 morti e 43.000 persone evacuate

Dopo giorni di piogge torrenzaili, di inodazioni e frane, il bilancio delle vittime in brasile è salito al numero di 59, mentresaranno 43mila le persone che resteranno senza casa, nello stato diu Santa Catarina, sud del Paese.

ITALIA

739 incidenti in un anno negli edifici scolastici

Una scuola su tre presenta crolli di intonaco; più della metà degli istituti è priva di agibilità statica e igienico-sanitaria; il 64% non ha il certificato di prevenzione incendi; 739 gli incidenti avvenuti in un anno. È quanto emerge dal rapporto Impararesicuri, l'annuale monitoraggio di Cittadinanzattiva sulle scuole, effettuato su un campione di 132 istituti, ribadito oggi dall'associazione per la giornata della sicurezza scolastica. Il certificato di agibilità statica è presente solo nel 34% delle scuole italiane, quello di agibilità igienico-sanitaria nel 39% e quello di prevenzione incendi nel 37%. Nelle scuole monitorate da Cittadinanzattiva, i responsabili del servizio di prevenzione e protezione hanno inoltre segnalato 739 incidenti, con 90 richieste di intervento del pronto soccorso e 34 casi nei quali è stato disposto il trasferimento in ospedale. Ed ancora: una scuola su quattro non ha una piantina con i percorsi di evacuazione, le uscite di emergenza non sono segnalate nel 17% dei casi e, delle scuole che hanno laboratori scientifici, solo il 63% ha cartelli informativi sulle precauzioni da seguire e l' 84% possiede armadi chiusi per riporre sostanze e attrezzature pericolose. Scarsa anche la formazione del personale: una scuola su quattro non attua corsi sulla sicurezza del lavoro, il 17% non fa le prove di evacuazione, il 42% non fa corsi di primo soccorso nè di prevenzione incendi e l'83% non ha svolto alcun corso sulla sicurezza elettrica. Per quanto riguarda la valutazione assegnata, nessun edificio ha ottenuto il massimo punteggio, 12 hanno conseguito un giudizio buono, 33 discreto, 56 appena sufficiente, 24 insufficiente e 7 pessimo. Nell'ultima categoria, su 7 scuole ben 6 sono dell'infanzia: sono dunque soprattutto i più piccoli a vivere in ambienti insicuri.

Corteo degli e delle studenti a Rivoli

Oltre 3 mila persone, in maggioranza studenti, hanno dato vita stamattina ad un corteo per le strade di Rivoli per ricordare di Vito Scafidi, lo studente di 17 anni morto sabato mattina. I manifestanti sono arrivati davanti al lice Darwin dove è avvenuta la tragedia. A Rivoli, intanto, stamattina si è aperta, nella sede dell' ospedale, la camera ardente. I funerali sono previsti per domani alle 15 a Pianezza. Un'altra protesta di studenti è invece in corso a Torino. Un centinaio di giovani, ritrovatisi in piazza Arbarello, sono sfilati fino davanti alla sede della Provincia, in via Maria Vittoria, che ha la responsabilità sugli istituti scolastici

Domani gli/le studenti medi di Roma si mobilitano in solidarietà alla scuola di Rivoli

A scendere in piazza domani, l'Unione degli Studenti di Roma, il Collettivo autorganizzato degli studenti e delle studentesse, la Rete dei collettivi, il Collettivo senza tregua e gli studenti e le studentesse in mobilitazione di Roma, per chiedere attenzione e investimenti per l'edilizia scolastica a Roma e in Italia. . «Anche nella nostra provincia, infatti - si legge - sono moltissime, troppe, le scuole non a norma, dove ogni giorno gli studenti e i lavoratori rischiano. Serve un'assunzione chiara di responsabilità da parte del governo e degli enti locali, a cominciare dal ripristino di fondi sottratti all'edilizia con la legge 133. Dalla mattina molte scuole saranno in mobilitazione con volantinaggi, striscioni, assemblee straordinarie per discutere della tragedia». Nel pomeriggio una delegazione di studenti, insegnanti, genitori, rappresentativa del mondo della scuola romano, si incontrerà dalle 17 a piazza Venezia, davanti alla sede della Provincia. «Sarà una manifestazione sobria, che eviterà speculazioni e spettacolarizzazioni del dolore degli studenti e delle famiglie», concludono gli studenti.

Incidenti sul lavoro:Un operaio precipita da una scala

Un operaio, di 25 anni, di Terlizzi, al lavoro in cima ad una scala, è precipitato da quattro metri di altezza. Il giovane, che lavora per una ditta del posto, che si occupa di realizzare isolamenti termici, ha riportato una frattura a un braccio. Su quanto accaduto indagano i carabinieri che dovranno stabilire se sono state rispettate le norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror081125 (last edited 2008-11-25 18:22:19 by anonymous)