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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

MILANO: TENSIONE VENDITORI-POLIZIA ALLA FIERA OH BEJ OH BEJ

Tensione questa mattina a Milano per la tradizionale fiera ambrogina di "Oh bej oh bej". Più di 250 venditori, esclusi dalla fiera perchè senza licenza, hanno ripetutamente cercato di troare uno spazio adiacente la fiera per poter esporre e vendere le loro mercanzie, spesso autoprodotte. I venditori sono stati inseguiti e più volte sgomberati da decine di agenti. Qualche carica con alcuni contusi si è verificata nei pressi della stazione ferroviaria di Cadorna, dove i venditori hanno chiesto la solidarietà di pendolari e studenti attraverso volantini e lo striscione "Vogliamo solo lavorare". Attorno a mezzogiorno i venditori hanno dato vita ad un corteo spontaneo attraverso Foro Bonaparte e largo Cairoli. La corrispondenza con Teo; compagno milanese, dagli oh bej oh bej.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Belgio rinvia ingresso lavoratori bulgari e rumeni

Berna - Dopo l'Olanda, anche il Belgio ha deciso di rinviare l'apertura delle proprie frontiere ai lavoratori bulgari e rumeni. Motivo: l'incalzare della crisi economica che inevitabilmente sta facendo aumentare la disoccupazione, anche nella ricca regione delle Fiandre.

Il decreto varato oggi dal governo di Yves Leterme prevede una proroga di tre anni - fino al 31 dicembre 2011 - del periodo transitorio in cui resta sospesa la libera circolazione per i lavoratori di Bulgaria e Romania. Questi due Paesi sono stati gli ultimi a entrare nell'Unione europea, il primo gennaio 2007, e l'accordo di adesione prevedeva il riconoscimento della libera circolazione dal primo gennaio 2009.

Per entrare in Belgio, dunque, bulgari e rumeni continueranno ad aver bisogno di un permesso di soggiorno lavorativo, per ottenere il quale devono però dimostrare di avere un impiego in un settore in cui scarseggia la manodopera, come certificato dalle autorità regionali.

Una decisione simile è stata presa il 27 novembre scorso dal governo dei Paesi Bassi, anche qui a causa della situazione economica che lascia intravedere un aumento della disoccupazione; per ora lo stop a bulgari e rumeni è stato deciso per un anno. In Svizzera la popolazione si esprimerà sulla libera circolazione delle persone con l'Unione europea l'8 febbraio dell'anno prossimo.

Crisi: auto, Bush non esclude fallimenti

NEW YORK - Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, parlando nel Giardino delle Rose della Casa Bianca dopo la pubblicazione degli ultimi dati negativi sulla disoccupazione, ha detto che l'economia Usa è in recessione.

Occorre "andare alle radici" della crisi per riportare in salute l'economia americana, ha aggiunto dicendosi preoccupato dalla situazione delle compagnie automobilistiche. L'ipotesi di fallimenti non è da escludere, ha dichiarato.

"Sono preoccupato per la sopravvivenza delle società automobilistiche", ha detto il presidente uscente degli Stati Uniti, leggendo una dichiarazione sullo stato dell'economia. Bush ha aggiunto subito dopo di essere altrettanto preoccupato dall'ipotesi "di soldi dei contribuenti versati a quelle compagnie che potrebbero non sopravvivere".

Bush ha concluso affermando che "é importante che il Congresso agisca la prossima settimana su questo piano. Ed è importante che ottenga la garanzia che i soldi dei contribuenti verranno poi restituiti se verranno versati alle compagnie".

Dopo Francia e Usa, la Russia è il terzo Paese a concludere un accordo di questo tipo con l'alleato indiano

Il presidente russo, Dimitry Medvedev, in visita in India, ha firmato un accordo fondamentale con il primo ministro Manmonah Singh, riguardante l'approvvigionamento indiano di energia nucleare.

L'accordo segue la stessa linea dettata dal patto firmato da Usa e India nell'ottobre di quest'anno, riguardante l'acceso alla tecnologia del nucleare civile statunitense da parte indiana. Stando a quanto previsto dall'accordo russo-indiano, la Russia si impegna a costruire quattro reattori nucleari a Kundankulam, nella regione meridionale dell'India del Tamil Nadu. Lo scorso settembre il Nuclear Suppliers Group aveva proibito all'India di avere accesso al mercato nucleare globale. L'accordo con la Russia si inscrive all'interno di una serie di patti recentemente conclusi dall'India in tema di difesa. La Russia dunque, dopo la Francia e gli Stati Uniti è il terzo Paese a firmare un accordo con Delhi concernente l'energia nucleare. Medvedev e Singh hanno firmato anche un ulteriore accordo, secondo il quale la Russia si impegna a offrire assistenza all'India per l'attuazione e lo sviluppo del programma spaziale indiano e l'India a comprare 80 elicotteri militari russi, rinforzando una relazione che affonda le proprie radici nella guerra fredda.

PAKISTAN: BOMBA ESPLODE IN MERCATO PESHAWAR, 20 I MORTI

Peshawar, 5 dic. - (Adnkronos/Xin) - E' di almeno 20 morti e di una settantina di feriti il bilancio dell'esplosione avvenuta questa sera in un affollato mercato di Peshawar, capoluogo della Provincia della frontiera nordoccidentale, nei pressi di una moschea sciita. Secondo quanto riferito da fonti locali, l'esplosione si e' verificata mentre centinaia di persone si apprestavano a celebrare l'Eid al Adha, la Festa musulmana del sacrificio.

SOLDATI ETIOPICI SPARANO SU UN VILLAGGIO, ALMENO 15 CIVILI UCCISI

Almeno 15 civili sono morti durante un attacco condotto dalle truppe etiopiche in un villaggio a nord di Mogadiscio. Lo hanno riferito testimoni oculari del villaggio di Al Tawfiqiya alla stampa somala precisando che vicino al mercato del piccolo centro abitato si sono abbattuti circa una quindicina di colpi di mortaio che hanno provocato anche il ferimento di circa 30 persone. “Uno degli obici ha colpito un punto non lontano dal mio negozio – ha raccontato un residente a ‘Radio Shabelle’, principale emittente radiofonica somala – uccidendo sul colpo cinque persone, tutte donne e bambini”. Non sono chiari i motivi all’origine del bombardamento, avvenuto poco distante dal luogo in cui, questa mattina, si erano scontrati soldati di Addis Abeba e un gruppo di uomini armati. Il governo etiope ha annunciato la scorsa settimana la volontà di ritirare le proprie truppe presenti nel vicino paese dal 2006 entro la fine dell’anno.

ITALIA

Per Natale oltre 400mila lavoratori in cassa integrazione

362mila lavoratori da 10mila aziende tra industria, artigianato e servizi a sono in cassa integrazione e presto a questi si aggiungeranno gli operai della Fiat, questo dice uno studio della Cgil sull'effeto della crisi sul mercato del lavoro.

I dati vengono dallo studio elaborato dal dipartimento Settori produttivi della Cgil Nazionale dal titolo "La Crisi economica dell'industria italiana - i dati sulla cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, e i lavoratori coinvolti". Un'analisi dettagliata che aggiorna lo stato di crisi di una fetta rilevate del settore produttivo ad oggi.

I lavoratori in integrazione riceveranno meno di 800 euro al mese. I piu' penalizzati tra questi risultano essere i lavoratori posti in cassa integrazione per lunghi periodi che vedranno decurtata in modo pesante anche la tredicesima mensilità.

Ferma Mirafiori La Fiat a chiuderà tutti gli stabilimenti italiani per un mese, dal 15 dicembre al 10 gennaio, con 58mila che saranno messi in cassa integrazione ordinaria (Cigo).

Il catalogo è questo Tra le aziende coinvolte oltre la Fiat vanno segnalate l'Ilva di Taranto, il distretto della ceramica di Sassuolo, le acciaierie di Piombino, il distretto del mobile tra Matera e Bari, il Lanificio Cerutti 1881 fabbrica storica del biellese di abbigliamento maschile, la Carefour GS, nella chimica Porto Torres haannunciato il fermo impianti per 2 mesi. Per non parlare - si legge nello studio - dei casi come Alitalia, Gabetti, o di Telecom che ha annunciato in queste ore un ulteriore taglio di 4000 dipendenti in aggiunta ai 5000 di settembre.

"Ciò che comunque colpisce - osserva il sindacato - è l'estensione e la profondità della crisi che coinvolge la piccola e media impresa dove si concentra il grosso dell'occupazione del Paese e che in questi anni ha retto di fronte all'avanzare della globalizzazione".

Blitz in consiglio comunale più cemento sulle aree verdi

In consiglio comunale è passato un emendamento di Forza Italia che fa salire a 1 metro quadrato l’indice di edificabilità su una parte delle cosiddette “aree standard a vincolo decaduto”, un tempo destinate a verde o servizi, che nessuno ha mai realizzato di Alessia Gallione È un altro tassello nel piano di densificazione della giunta Moratti. Un altro passo verso la città che nei prossimi vent’anni dovrà avere 700mila abitanti in più. Da ottenere anche sbloccando le aree destinate in passato a verde o a servizi mai realizzati: circa 9 milioni di metri quadrati ancora liberi da anni. Una possibilità già prevista nella delibera di urbanistica di Palazzo Marino, ma che ora vede aumentare ancora di più l’indice di edificabilità su una fetta di 2 milioni di metri quadrati: il documento fissava la quota massima a 0,30 metri quadrati di costruito per metro quadrato di terreno. Con un emendamento presentato da Forza Italia si arriverà fino a 1 metro quadrato, obbligando però a riservare il 50 per cento a edilizia convenzionata agevolata. Il tutto mentre Renzo Piano, in una lettera indirizzata a Marco Vitale e pubblicata sul Riformista, boccia come "criminale" la "strategia urbanistica" a Milano.

BRUNETTA: IO RIVOLUZIONARIO COME FRANCESCO D'ASSISI

"Francesco era un rivoluzionario, lo sono anche io, come posso non definirmi un francescano?". Cosi', oggi pomeriggio ad Assisi, il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, nel corso di un incontro per la firma di un protocollo di intesa finalizzata alla realizzazione di un progetto di informatizzazione del complesso monumentale del sacro convento.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

Francia: supercolpo in gioielleria centro Parigi, 50 milioni

PARIGI - E' un bottino da record assoluto quello stabilito ieri sera dai rapinatori che hanno svaligiato la gioielleria Harry Winston di avenue Montaigne a Parigi: 80 milioni di euro (circa 100 milioni di franchi svizzeri), il più alto di tutti i tempi in Francia.

Lo hanno reso noto fonti vicine agli inquirenti che indagano sul furto nel negozio di lusso a due passi dagli Champs-Elysees. Questa mattina si era parlato di un totale di 50 milioni.

Le fonti hanno aggiunto che durante la rapina i tre uomini - sembra che fossero francesi - hanno minacciato con le pistole una quindicina fra impiegati e clienti presenti nel locale. Alcuni impiegati sono stati picchiati e feriti, ma non è stato esploso nemmeno un colpo di arma da fuoco.

"Grandi professionisti", così sono stati descritti i rapinatori dalla brigata di repressione del banditismo, la sezione che sta indagando e che pare si sia indirizzata verso l'est Europa, "il vero nuovo Eldorado" per chi vuole riciclare gioielli e diamanti rubati, spiegano.

SCONTRI A HEBRON: PER STAMPA ISRAELIANA, GIORNO DELLA VERGOGNA

“Vergogna”: è la parola più usata dalla stampa israeliana di oggi per commentare le violenze da parte coloni israeliani ai danni di palestinesi in seguito allo sgombero di ‘Beit Hashalom’, la casa ogetto di una disputa tra coloni israeliani e contadini palestinesi alle porte di Hebron. L’evacuazione, rapida ma violenta dell’abitazione occupata da coloni e elementi dell’estrema destra israeliana, condotta dall’esercito, ha scatenato rappresaglie su alcune abitazioni palestinesi nelle vicinanze, definite “simili a un pogrom” dal giornalista del quotidiano Ha’aretz presente sulla scena. “Una famiglia palestinese di circa 20 persone, soprattuto donne e bambini” racconta il giornalista “letteralmente terrorizzata da un gruppo di giovani coloni mascherati intenzionati a linciarli: un pogrom”. Il reporter denuncia l’assenza delle forze dell’ordine e della polizia e il terrore dipinto sugli occhi dei bambini: “una vergogna. Mi sono vergognato” scrive sulla prima pagina del quotidiano israeliano. E da Hebron, le violenze si sono rapidamente diffuse in vari villaggi della Cisgiordania nei pressi di Nablus e Ramallah, dove coloni estremisti hanno lanciato pietre contro auto palestinesi, dato fuoco agli oliveti e scritto graffiti anti islamici sui muri delle moschee. Il bilancio della giornata di tensioni è stato di sei coloni arrestati, e almeno 18 feriti tra i palestinesi tra cui due in modo grave. Le autorità israeliane hanno decretato l’alto livello di allerta nel paese per il timore di ulteriori rappresaglie da parte dei coloni e imposto nuove restrizioni per l’accesso dei palestinesi alla moschea di Al Aqsa a Gerusalemme. Commentando gli episodi di ieri, alcuni analisti israeliani hanno detto al quotidiano ‘Ma’ariv’ che i più fondamentalisti fra i coloni “sono ormai pericolosi come terroristi” e vanno trattati adeguatamente.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

PROCEDONO TRATTATIVE DI PACE CON RIBELLI MAOISTI, A NATALE UNA TREGUA

Passi in avanti nei colloqui informali tra governo e ribelli maoisti per giungere ad un cessate il fuoco e avviare negoziati di pace sono stati fatti nell’ultimo incontro tra i rappresentanti governativi e la delegazione del Fronte nazionale democratico delle filippine (Ndf) svoltisi a Oslo dal 28 al 30 novembre scorsi. “Siamo d’accordo nel preparare formali colloqui di pace con un programma e un’agenda specifici e che debbano completarsi entro il 2009, prima che inizino i preparativi per le elezioni presidenziali del 2010” ha detto oggi la capo negoziatrice per conto del governo di Manila Nieves Confessor riferendo dei colloqui al quotidiano ‘The Inquirer’. Le parti hanno convenuto anche sulla necessità di un cessate-il-fuoco ma stanno ancora discutendo le modalità, ha riferito la negoziatrice precisando che i ribelli non sono disposti a una tregua continuativa quanto piuttosto a una sospensione delle ostilità per i giorni in cui si svolgono i negoziati. I ribelli si sono detti d’accordo invece a far tacere le armi dal 23 dicembre al 3 gennaio 2009, in corrispondenza delle festività natalizie. Iniziata alla fine degli anni ’60, secondo alcune fonti la ribellione di matrice maoista avrebbe fino ad oggi provocato almeno 40.000 vittime. Le trattative tra Manila e i guerriglieri si sono interrotte nel 2004 dopo che gli Stati Uniti e l’Unione Europea inclusero il braccio armato del Ndf, il Nuovo esercito del popolo (Npa), nel novero dei gruppi terroristi internazionali.

GRECIA

Zimbabwe: colera, 575 morti e 12.700 casi

Ginevra - E' salito a 575 morti il numero di morti di colera registrati in Zimbabwe ed il totale dei casi sospetti è ora di 12.700, secondo i dati resi noti oggi a Ginevra dall'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha).

"Questi dati sono i casi segnalati dai centri sanitari che funzionano ancora, ma molti centri non funzionano e non abbiamo una visione completa della situazione", ha detto la portavoce dell'Ocha Elysabeth Byrs, sottolineando la dimensione dell'epidemia. Anche l'Organizzazione mondiale della sanità teme che i casi siano superiori al numero delle vittime segnalate.

"Siamo certi che la situazione è più grave, non abbiamo infatti accesso a tutta l'informazione", ha aggiunto la portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Thailandia: aeroporto Bangkok, ripresi tutti i voli

BANGKOK - Il traffico aereo è stato completamente ristabilito oggi all'aeroporto internazionale di Bangkok, paralizzato per oltre una settimana dai manifestanti antigovernativi. Lo ha annunciato un portavoce di Aeroporti della Thailandia (Aot). "Circa 550 voli sono in programma per oggi al 'Suvarnabhumi'", ha spiegato la Aot.

Fidel Castro, con Barack Obama dialogo Cuba -Usa possibile

Nuova apertura del regime cubano nei confronti di Barack Obama, questa volta niente meno che a opera di Fidel Castro, secondo cui appare possibile il dialogo tra Cuba e Stati Uniti con l'avvento del presidente eletto americano.

Di recente Raul Castro, fratello del 'Lider Maximo' e dallo scorso febbraio suo successore alla Presidenza della Repubblica, aveva dichiarato di essere disponibile a incontrare Obama "in un luogo neutrale", o comunque nella Baia di Guantanamo, l'enclave Usa all'estremita' sud-orientale dell'isola caraibica. Fidel si e' pero' spinto ancora piu' in la': "Con Obama", scrive in una delle 'riflessioni' affidate periodicamente al sito on-line 'CubaDebate', "potrebbero esserci colloqui dovunque egli voglia, poiche' noi non siamo predicatori di violenza e guerra"; anche se poi l'ex leader dell'Avana avverte: "E' bene lui si ricordi che l'approccio del bastone e della carota con il nostro Paese non funzionera'.

L'impero sappia che la Patria cubana potra' anche essere ridotta in polvere, ma che i diritti sovrani del nostro popolo non sono negoziabili". Da quando alla fine del luglio 2006 avvicendo' ai vertici del potere il fratello maggiore, costretto a cedere le redini per la prima volta in quarant'anni a causa di un delicato intervento chirurgico all'addome, Raul Castro in almeno tre altre occasioni si e' detto pronto a risolvere una volta per tutte le "divergenze" con Washington.

ITALIA

I vescovi a Tremonti: troppi tagli alla scuola cattolica. Il governo: fondi ripristinati

Verranno ripristinati i fondi per le scuole private. Con un emendamento del relatore al ddl Bilancio vengono stanziati 120 milioni per il 2009 sui 130 di tagli previsti in origine. Lo annuncia il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, che tranquillizza i vescovi che oggi hanno lanciato l'allarme: "Possono stare tranquilli, possono dormire su quattro cuscini".

"C'è un emendamento del relatore che ripristina il livello originario dei fondi per le scuole paritarie", riferisce Vegas a margine dei lavori della commissione Bilancio del senato sulla Finanziaria.

L'allarme dei vescovi "Guarda caso nel 2008 ripete la stessa manovra del 2004: taglia per tre anni consecutivi 130 milioni di euro alla scuola cattolica. E' un film gia' visto: si continua a colpire il sistema paritario". Mons. Bruno Stenco, direttore dell'Ufficio nazionale della Cei per l'educazione, la scuola e l'universita', non ricorre a giri di parole per attaccare il Governo Berlusconi, e soprattutto il ministro dell'Economia, per i tagli alla spesa pubblica per la scuola cattolica previsti dalla finanziaria.

"Nel 2000 - dice mons. Stenco - la legge sulla parità scolastica ha previsto un contributo di 530 milioni di euro per tutto il sistema delle scuole paritarie, mentre la spesa per la scuola statale è di 50 miliardi. Il contributo, dello 0,1%, è quindi gia' irrisorio".

"Nel 2004, - ha proseguito il vescovo - per tre anni consecutivi Tremonti ha tagliato 154 milioni sui 530 di contributo totale, cioè il 33%. La scuola cattolica ha taciuto - ha aggiunto - e li abbiamo recuperati anno per anno con emendamenti, con fatica e con ritardi. Ora, però, il ministro ripete la stessa manovra". "La Chiesa adesso - ha concluso - deve tirare le sue conseguenze perché senza contributi le scuole dell'infanzia non vanno avanti e di certo rischiano di chiudere".

Sposati da prete condannato per pedofilia: chiedono l'annullamento del matrimonio

ROMA (4 dicembre) - Hanno chiesto l'annullamento delle nozze A. F., 32 anni, romana e L.B., 35 anni, di Oriolo romano. I due si erano sposati nel 2005, ma quando hanno scoperto che il sacerdote che li aveva uniti in matrimonio, Massimiliano Crocetti, è stato condannato per una vicenda di pedofilia hanno ritenuto opportuno chiedere che il matrimonio venisse annullato.

A raccontare la vicenda gli avvocati Giacinto Canzona e Anna Orecchioni. La coppia era convolata a nozze nella chiesa di San Liberato di Bracciano. I due sposi, sottolineano gli avvocati, avevano prenotato la chiesa due anni prima della cerimonia ed avevano fatto il prescritto corso prematrimoniale quando, all'ultimo momento, il sacerdote che aveva seguito i giovani era stato costretto a dare forfait per motivi di salute. Fu per questo motivo che la coppia si rivolse a don Crocetti, parroco di Oriolo Romano, per la celebrazione delle loro nozze.

Dopo circa tre anni, all'indomani della condanna del sacerdote a quattro anni e quattro mesi di reclusione per aver abusato su due minorenni, uno di Oriolo l'altro di Vetralla, la coppia ha deciso di chiedere l'annullamento del matrimonio al tribunale ecclesiatico per «indegnità del celebrante».

Rifiuti: dissequestrato Malagrotta

Accolta istanza titolare societa' che gestisce impianto (ANSA) - ROMA, 5 DIC - La magistratura romana ha disposto il dissequestro del gassificatore della discarica di Malagrotta. Era al centro di un'inchiesta per presunte violazioni delle norme di sicurezza. Il provvedimento e' stato firmato dal Gip Marina Finiti che ha accolto un'istanza presentata dall'avvocato Giorgio Martellino, difensore di Manlio Cerroni, titolare della societa' che gestisce l'impianto.

Siparietto


Gr 9:30

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gror081205 (last edited 2008-12-05 18:32:07 by anonymous)