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'''Grecia: disordini davanti a carcere, incidenti limitati nella notte'''

ATENE/MADRID - Incidenti stamane davanti al carcere di massima sicurezza di Korydallos, fuori Atene, tra giovani che hanno lanciato bombe molotov e pietre e gli agenti che hanno risposto con candelotti lacrimogeni, riferiscono i media. Circa settecento giovani stanno adesso facendo un sit-in di protesta davanti al carcere. Il sindaco di Korydallos ha criticato l'eccesso di risposta della polizia.

Nella notte si sono verificati tafferugli e scaramucce fra giovani manifestanti e la polizia nei dintorni del Politecnico, nel centro di Atene. Nel quartiere di Exarchia, dove si trova il Politecnico, una quarantina di giovani hanno lanciato pietre contro le forze anti-sommossa, che hanno tirato candelotti lacrimogeni per disperderli. Tre persone sono state fermate.

Secondo una fonte della polizia, il Politecnico e altre 15 università e un centinaio di licei ad Atene e Salonicco sono occupati dagli studenti dall'inizio della settimana, per protesta contro la morte di Alexis Grigoropoulos. Ad Atene e nel resto del paese da ieri si registra comunque un calo della tensione e gli scontri sono limitati alle vicinanze delle università di Atene e Salonicco.

Incidenti si sono verificati ieri sera anche in Spagna e Danimarca.


'''DECISA L’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE'''

Anche il Togo ha deciso di abolire la pena di morte. Lo si apprende da una nota del governo diffusa al termine del Consiglio dei ministri tenutosi ieri sera e nel quale è stata approvata la cancellazione della pena capitale dall’ordinamento giudiziario nazionale. L’abolizione della pena capitale, che in Togo non viene applicata da almeno 30 anni, è contenuta in un progetto di Legge che dovrà ora passare al vaglio del Parlamento. “L’abolizione della pena di morte, considerata come una pena umiliante e degradante e crudele dalla comunità delle Nazioni rispettose dei diritti umani, si è imposta alla coscienza collettiva dei togolesi dopo trent’anni di moratoria” si legge nella nota diffusa dal Consiglio dei ministri di Lomé, nella quale la punizione viene giudicata “irrimediabile” e “incompatibile” con la scelta del paese di dotarsi di “una giustizia che limiti gli errori giudiziari, corregga, educhi e garantisca i diritti inerenti la persona”. Solo qualche settimana fa anche il Burundi aveva cancellato la pena capitale dal proprio ordinamento, unendosi ai molti paesi africani che negli ultimi anni hanno preso decisioni analoghe. Il continente africano ha avuto, inoltre, un ruolo centrale nell’approvazione, lo scorso anno, da parte dell’Assemblea Generale dell’Onu della moratoria contro la pena di morte.
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'''Incidente sul lavoro, operaio muore nello stabilimento Ilva di Taranto'''

Un operaio polacco, Paurovic Zigmontian, di 54 anni, e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto la notte scorsa nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto.

L'uomo era dipendente di una ditta specializzata in montaggi, la Pirson. L'operaio stava smontando alcune parti dell'altoforno 4, un impianto fermo dal mese di luglio per lavori di rifacimento, quando e' stato colpito dal braccio di una gru ed precipitato da un'altezza di 14 metri. L'operaio e' morto sul colpo. Indagini sono state avviate dagli ispettori del lavoro e dai carabinieri.

La procura di Taranto ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha disposto il sequestro dell'impianto in cui e' morto l'operaio polacco Paurovic Zigmontian. Si e' trattato del terzo infortunio mortale all'interno dello stabilimento siderurgico dall'inizio dell'anno e anche in questa occasione la vittima e' un lavoratore dell'appalto.

'''RIFIUTI: STOCCAGGIO ILLECITO ILVA, DENUNCIATO RIVA'''

GENOVA - Il presidente del cda del Gruppo Ilva, Emilio Riva, il direttore dello stabilimento di Genova, Giuseppe Frustaci, i responsabili dello smaltimento dei rifiuti, Franco Risso e Enrico Calderari, sono stati denunciati dai carabinieri del Noe per stoccaggio illecito di rifiuti. Il materiale sequestrato, residui della attività dell' altoforno, chiuso in modo definitivo nel 2005, era stato accumulato tra il 1998 e il 2005.

Nonostante fosse stato in parte smaltito, sia attraverso la eliminazione sia con il recupero del ferro dal polverino, l'accumulo aveva superato in grande misura le quantità indicate dalla legge. Il decreto legislativo 152 del 2006 impone infatti di non stoccare più di venti metri cubi di rifiuti o, in seconda istanza, obbliga a eliminarli entro tre mesi. Se si oltrepassano questi limiti è necessario avere una autorizzazione della Provincia, che nel caso dello stabilimento dell'Ilva di Genova, dicono i carabinieri del Noe, non è stata chiesta. Oggi i carabinieri presentano gli atti al magistrato di turno per chiedere la convalida dei provvedimenti e in particolare del sequestro del materiale.

L'operazione del Noe di Genova è stata condotta sia con una ispezione aerea eseguita da bordo di un elicottero, sia con una verifica a terra, compiuta ieri, che ha consentito di calcolare la quantità di rifiuti accumulati nello stabilimento di Genova Cornigliano, nell'area dell'ex parco minerario. Nel caso venga richiesta l'autorizzazione per uno stoccaggio superiore ai limiti di legge, hanno spiegato i carabinieri, è necessario seguire una serie di prescrizioni, come il controllo delle falde sotterranee e la predisposizione di opere strutturali per riparare i materiali dagli eventi esterni. Nel caso dell'Ilva di Genova, spiega il Noe, il polverino di acciaio e la pasta di zolfo erano invece accumulati all'aria aperta senza protezioni. Il polverino era stato stoccato fino al 2005 mentre i residui di zolfo fino al 2002. L'indagine prosegue per valutare se i materiali siano o meno pericolosi. Al momento il Noe lo esclude, sia in base a una analisi fornita dalla stessa Ilva sia per la natura dei due rifiuti speciali. Una perizia potrebbe essere comunque richiesta dal pm.

'''G8: SPRAY URTICANTE; CONDANNATO VINCENZO CANTERINI'''

GENOVA - Vincenzo Canterini, l'ex comandante del VII Nucleo Sperimentale Antisommossa che intervenì in diverse occasioni durante il G8 di Genova, è stato condannato a quattro mesi di reclusione per violenza privata, per aver utilizzato uno spray urticante, nei confronti di alcuni avvocati che si erano radunati in sit-in lungo le strade di Genova il 20 luglio 2001. Il giudice monocratico Nicoletta Cardini ha accolto la tesi del pubblico ministero Francesco Cardona Albini per quello che riguarda il reato di violenza privata mentre ha assolto Canterini dal reato di lesioni.

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Grecia: disordini davanti a carcere, incidenti limitati nella notte

ATENE/MADRID - Incidenti stamane davanti al carcere di massima sicurezza di Korydallos, fuori Atene, tra giovani che hanno lanciato bombe molotov e pietre e gli agenti che hanno risposto con candelotti lacrimogeni, riferiscono i media. Circa settecento giovani stanno adesso facendo un sit-in di protesta davanti al carcere. Il sindaco di Korydallos ha criticato l'eccesso di risposta della polizia.

Nella notte si sono verificati tafferugli e scaramucce fra giovani manifestanti e la polizia nei dintorni del Politecnico, nel centro di Atene. Nel quartiere di Exarchia, dove si trova il Politecnico, una quarantina di giovani hanno lanciato pietre contro le forze anti-sommossa, che hanno tirato candelotti lacrimogeni per disperderli. Tre persone sono state fermate.

Secondo una fonte della polizia, il Politecnico e altre 15 università e un centinaio di licei ad Atene e Salonicco sono occupati dagli studenti dall'inizio della settimana, per protesta contro la morte di Alexis Grigoropoulos. Ad Atene e nel resto del paese da ieri si registra comunque un calo della tensione e gli scontri sono limitati alle vicinanze delle università di Atene e Salonicco.

Incidenti si sono verificati ieri sera anche in Spagna e Danimarca.

DECISA L’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE

Anche il Togo ha deciso di abolire la pena di morte. Lo si apprende da una nota del governo diffusa al termine del Consiglio dei ministri tenutosi ieri sera e nel quale è stata approvata la cancellazione della pena capitale dall’ordinamento giudiziario nazionale. L’abolizione della pena capitale, che in Togo non viene applicata da almeno 30 anni, è contenuta in un progetto di Legge che dovrà ora passare al vaglio del Parlamento. “L’abolizione della pena di morte, considerata come una pena umiliante e degradante e crudele dalla comunità delle Nazioni rispettose dei diritti umani, si è imposta alla coscienza collettiva dei togolesi dopo trent’anni di moratoria” si legge nella nota diffusa dal Consiglio dei ministri di Lomé, nella quale la punizione viene giudicata “irrimediabile” e “incompatibile” con la scelta del paese di dotarsi di “una giustizia che limiti gli errori giudiziari, corregga, educhi e garantisca i diritti inerenti la persona”. Solo qualche settimana fa anche il Burundi aveva cancellato la pena capitale dal proprio ordinamento, unendosi ai molti paesi africani che negli ultimi anni hanno preso decisioni analoghe. Il continente africano ha avuto, inoltre, un ruolo centrale nell’approvazione, lo scorso anno, da parte dell’Assemblea Generale dell’Onu della moratoria contro la pena di morte.

ITALIA

Incidente sul lavoro, operaio muore nello stabilimento Ilva di Taranto

Un operaio polacco, Paurovic Zigmontian, di 54 anni, e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto la notte scorsa nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto.

L'uomo era dipendente di una ditta specializzata in montaggi, la Pirson. L'operaio stava smontando alcune parti dell'altoforno 4, un impianto fermo dal mese di luglio per lavori di rifacimento, quando e' stato colpito dal braccio di una gru ed precipitato da un'altezza di 14 metri. L'operaio e' morto sul colpo. Indagini sono state avviate dagli ispettori del lavoro e dai carabinieri.

La procura di Taranto ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha disposto il sequestro dell'impianto in cui e' morto l'operaio polacco Paurovic Zigmontian. Si e' trattato del terzo infortunio mortale all'interno dello stabilimento siderurgico dall'inizio dell'anno e anche in questa occasione la vittima e' un lavoratore dell'appalto.

RIFIUTI: STOCCAGGIO ILLECITO ILVA, DENUNCIATO RIVA

GENOVA - Il presidente del cda del Gruppo Ilva, Emilio Riva, il direttore dello stabilimento di Genova, Giuseppe Frustaci, i responsabili dello smaltimento dei rifiuti, Franco Risso e Enrico Calderari, sono stati denunciati dai carabinieri del Noe per stoccaggio illecito di rifiuti. Il materiale sequestrato, residui della attività dell' altoforno, chiuso in modo definitivo nel 2005, era stato accumulato tra il 1998 e il 2005.

Nonostante fosse stato in parte smaltito, sia attraverso la eliminazione sia con il recupero del ferro dal polverino, l'accumulo aveva superato in grande misura le quantità indicate dalla legge. Il decreto legislativo 152 del 2006 impone infatti di non stoccare più di venti metri cubi di rifiuti o, in seconda istanza, obbliga a eliminarli entro tre mesi. Se si oltrepassano questi limiti è necessario avere una autorizzazione della Provincia, che nel caso dello stabilimento dell'Ilva di Genova, dicono i carabinieri del Noe, non è stata chiesta. Oggi i carabinieri presentano gli atti al magistrato di turno per chiedere la convalida dei provvedimenti e in particolare del sequestro del materiale.

L'operazione del Noe di Genova è stata condotta sia con una ispezione aerea eseguita da bordo di un elicottero, sia con una verifica a terra, compiuta ieri, che ha consentito di calcolare la quantità di rifiuti accumulati nello stabilimento di Genova Cornigliano, nell'area dell'ex parco minerario. Nel caso venga richiesta l'autorizzazione per uno stoccaggio superiore ai limiti di legge, hanno spiegato i carabinieri, è necessario seguire una serie di prescrizioni, come il controllo delle falde sotterranee e la predisposizione di opere strutturali per riparare i materiali dagli eventi esterni. Nel caso dell'Ilva di Genova, spiega il Noe, il polverino di acciaio e la pasta di zolfo erano invece accumulati all'aria aperta senza protezioni. Il polverino era stato stoccato fino al 2005 mentre i residui di zolfo fino al 2002. L'indagine prosegue per valutare se i materiali siano o meno pericolosi. Al momento il Noe lo esclude, sia in base a una analisi fornita dalla stessa Ilva sia per la natura dei due rifiuti speciali. Una perizia potrebbe essere comunque richiesta dal pm.

G8: SPRAY URTICANTE; CONDANNATO VINCENZO CANTERINI

GENOVA - Vincenzo Canterini, l'ex comandante del VII Nucleo Sperimentale Antisommossa che intervenì in diverse occasioni durante il G8 di Genova, è stato condannato a quattro mesi di reclusione per violenza privata, per aver utilizzato uno spray urticante, nei confronti di alcuni avvocati che si erano radunati in sit-in lungo le strade di Genova il 20 luglio 2001. Il giudice monocratico Nicoletta Cardini ha accolto la tesi del pubblico ministero Francesco Cardona Albini per quello che riguarda il reato di violenza privata mentre ha assolto Canterini dal reato di lesioni.

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