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'''Iraq: scarpe contro Bush, tv chiede liberazione giornalista'''

BAGHDAD - La rete televisiva Al-Baghdadia ha chiesto oggi alle autorità irachene di liberare il giornalista iracheno che ieri a Baghdad ha contestato il presidente americano George W. Bush scagliandogli contro due scarpe.

"Al-Baghdadia chiede alle autorità irachene la liberazione immediata del giornalista Muntazer al-Zaidi, in rispetto della democrazia e della libertà di espressione che il nuovo regime (iracheno) e le autorità americane hanno promesso al popolo iracheno", ha detto la tv in un comunicato.

"Tutte le misure prese contro Muntazer saranno considerati come atti di un regime dittatoriale", afferma il documento, che fa anche appello alle associazioni dei giornalisti iracheni e internazionali.

Ieri in una conferenza stampa a Baghdad Muntazer al-Zaidi ha lanciato con violenza due scarpe contro Bush che stava parlando sul palco, senza colpirlo, e lo ha insultato gridando "eccoti il bacio d'addio, razza di cane". Bush ha schivato prontamente le due calzature. Il giornalista è stato portato fuori dalla sala dai servizi segreti americani e iracheni. Creata nel 2005 e con sede al Cairo, la tv Al-Baghdadia è finanziata da un uomo d'affari iracheno. Un collega di al-Zaidi, il giornalista Jihad al-Rubaie, oggi lo ha definito "un patriota".

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'''Iraq: attacco armato a ovest Mossul, uccisi 7 Yazidi'''

BAGHDAD - Sette persone della stessa famiglia, tra cui tre donne, sono stati uccise la scorsa notte in un attacco armato a ovest di Mossul, 396 km a nord di Baghdad. Lo ha riferito l'agenzia irachena Aswat al-Iraq.

Citando fonti della polizia irachena, l'agenzia ha precisato che un gruppo di uomini armati non meglio identificati ha fatto irruzione in un'abitazione di una famiglia di yazidi nel quartiere al-Yarmuk nella cittadina di Sinjar, 120 a ovest di Mossul.

Gli yazidi irachena sono circa 500'000, per lo più curdofoni, concentrati nel nord-ovest dell'Iraq, che seguono un culto sincretico con elementi del cristianesimo, dell'Islam, dell'ebraismo, del manicheismo e dello zoroastrismo.

'''CINA-TAIWAN: RIPRESI DOPO 60 ANNI COLLEGAMENTI DIRETTI'''

PECHINO - Il servizio postale e quello di trasporti diretti tra la Cina e Taiwan sono ripresi per la prima volta dalla fine della guerra civile. La guerra ebbe fine nel 1949 con la presa del potere dei comunisti di Mao Zedong, mentre i nazionalisti del Kuomintang guidati da Chang Kai-shek si rifugiarono a Taiwan, che da allora è di fatto indipendente anche se Pechino continua a rivendicarla. L' instaurazione di collegamenti diretti faciliterà il lavoro di migliaia di imprenditori taiwanesi il cui contributo alla spettacolare crescita dell' economia cinese è di importanza fondamentale. Due cerimonie nel porto taiwanese di Kaohsiung e in quello cinese di Tianjin hanno sancito la ripresa del servizio di trasporto commerciale. La storica iniziativa è stata resa possibile dall' elezione a presidente di Taiwan di Ma Ying-jeou, sostenitore di un miglioramento delle relazioni con Pechino.


'''PRESIDENTE RAÚL CASTRO IN VENEZUELA PER SUO PRIMO VIAGGIO ALL’ESTERO'''

Venezuela e Cuba hanno rilanciato la loro alleanza politica in occasione della ‘storica’ visita del presidente Raúl Castro a Caracas, nel primo viaggio ufficiale all’estero dall’inizio del suo mandato, nel febbraio scorso. Con un omaggio al ‘libertador’ delle Americhe, Simón Bolívar, Castro è stato ricevuto dal collega venezuelano Hugo Chávez con cui ha firmato un’intesa per sviluppare nel 2009 più di 170 progetti di cooperazione congiunta del valore di oltre due miliardi di dollari, quasi il doppio dell’anno in corso; sono stati anche siglati ‘memorandum’ per la creazione di due aziende miste nel settore degli idrocarburi e delle telecomunicazioni. Il Venezuela è il primo socio commerciale di Cuba e la cooperazione bilaterale interessa molteplici campi, dall’agricoltura allo sport all’energia; Caracas vende attualmente 90.000 barili di petrolio al giorno all’Avana a condizioni preferenziali. Castro resterà in Venezuela fino a oggi, prima di partire per Costa do Sauipe, nel nord-est del Brasile, che da domani ospiterà quattro vertici regionali: del Mercosur (mercato comune sudamericano), dell’Unasur (Unione delle nazioni sudamericane), del Gruppo di Rio e di America Latina e Caraibi per l’integrazione e lo sviluppo.

'''EGITTO'''

Eva Habil, la prima donna-sindaco del paese si è insediata a Komboha, villagio a maggioranza di cristiani copti nell’alto Egitto. Al quotidiano 'Daily Star', HAbil ha detto: “Mio padre era sindaco di questa cittadina e io sono nata e vissuta qui, non mi hanno paracadutato da chissà dove: questo vuol dire che le cose stanno pian piano cambiando nel nostro paese”. Habil, avvocato civilista, ha sconfitto alle elezioni comunali cinque candidati di sesso maschile.

'''Israele rilascia 227 prigionieri palestinesi. Hamas pronta a rompere la tregua'''

La Suprema Corte di Israele ha dato il via libera oggi al rilascio di 227 detenuti palestinesi. Un gesto distensivo di Israele nei confronti del presidente palestinese Abu Mazen in occasione
della Festa islamica del Sacrificio. La decisione è arrivta alcune ore dopo che il giudice della Suprema Corte Elyakim Rubinstein aveva ritardato il rilascio, in seguito a una petizione presentata ieri contro la misura che, secondo i firmatari, metterebbe a rischio la sicurezza degli israeliani. Il procuratore di Stato ha risposto alla petizione, Rubinstein ha dato il
via libera per il rilascio del prigionieri, specificando alla Radio dell'Esercito che nessuno di loro ha agito contro cittadini israeliani. Il rilascio, previsto per metà giornata, è un gesto di riconciliazione nei confronti dell'Anp e allo stesso tempo di presa di distanza dal movimento
radicale di Hamas. La maggior parte dei prigionieri che torneranno in libertà proviene dal carcere di Ofer, fuori Gerusalemme. Molti di loro saranno trasferiti in Cisgiordania, dove ha sede il governo di Abu Mazen. Dieci di loro andranno invece nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas dal giugno 2007. Si tratta di una piccola parte rispetto agli 11mila palestinesi
detenuti nelle prigioni israeliane.

Hamas, intanto, fa sapere che la tregua con Israele in scadenza il 19 dicembre non verrà prorogata.
Hamas si dice pronta allo scontro finale con lo Stato ebraico. Uno dei dirigenti del movimento estremista, Khaled Mashaal, ha annunciato di non voler sottoscrivere nuovamente la tregua con Israele e il governo guidato da Ismayl Haniye prevede che dopo il 19 l'esercito israeliano lanci un'offensiva su vasta scala con l'invasione della striscia di Gaza.

'''Negli Usa scarseggiano i fondi federali per pagare i sussidi di disoccupazione'''

Circa trenta stati federali Usa non hanno più soldi in cassa per pagare i sussidi di disoccupazione e potrebbero diventare insolventi nelle prossime settimane. Lo rivela il New York Times, citando un allarme dell'associazione nazionale delle Agenzie del lavoro. Gli stati dell'Indiana e del Michigan sono già a secco e hanno preso prestiti dal governo federale per pagare i disoccupati. Altri stati potrebbero fare presto altrettanto, oppure aumentare le tasse per far fronte ai loro impegni.

I soldi per pagare i sussidi di disoccupazione sono raccolti nei vari stati e prelevati direttamente dalle buste paga dei lavoratori, ma le aliquote variano da stato a stato. In tempi di vacche grasse i vari stati raccolgono i contributi in un fondo di garanzia, che viene poi utilizzato quando la disoccupazione aumenta. Molti stati non hanno però versato regolarmente i soldi nei fondi e quello dell'Indiana è risultato insolvente per due settimane di seguito.

I sussidi sono garantiti dal governo federale. La scorsa settimana il dipartimento al Lavoro ha fatto sapere che le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite 573 mila unità, il massimo da 26 anni.
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'''Fiat ferma la produzione, per 50mila Natale in cassa integrazione'''

Da oggi "ferie forzate" per quasi 50.000 addetti del Gruppo Fiat, che fino al 12 gennaio saranno
in cassa integrazione. Una fermata, che coinvolge praticamente tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo torinese.

Il mercato italiano dell'auto che, a novembre, ha registrato una flessione del 29,46%, è investito dalla crisi che ha toccato a livello mondiale il settore. Domani a Torino è previsto l'incontro, programmato da tempo, tra azienda e sindacati per discutere dell'integrativo ma, come sottolinea Giorgio Airaudo della Fiom torinese, "sarà inevitabile parlare di quanto sta avvenendo. E' un incontro che avviene a fabbriche chiuse e questo non è un segnale positivo".

Ma, secondo Airaudo, "il vero epicentro della crisi è l'indotto dell'auto, che a Torino per il 40-50% lavora per Fiat ma per il restante 50% per Peugeot, Renault, Bmw". L'indotto è concentrato in gran parte nella provincia di Torino, per un totale di 75.000 addetti di aziende che, negli ultimi tre mesi, hanno registrato un calo del fatturato del 50%. "La chiusura di Mirafiori colpisce - ha detto ancora Airaudo - ma la vera situazione drammatica riguarda l'indotto".

La strategia dell'alleanza "è la fase due per portare la Fiat in una situazione di sicurezza", dice intanto il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, che in una intervista a Repubblica promuove il cambio di rotta annunciato da Marchionne. Chiamparino propone al governo di destinare "500 milioni per il rinnovo delle flotte pubbliche e degli autobus nelle grandi città" per "far fronte alla crisi". "Tutti, sindacati compresi - spiega Chiamparino - dovremo giocare le nostre carte" per "rendere conveniente il mantenimento della produzione nel nostro territorio" ed evitare che "una fusione presenti dei rischi", ma "oggi che la Fiat si è irrobustita è logico che provi a guardarsi intorno".

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

Iraq: scarpe contro Bush, tv chiede liberazione giornalista

BAGHDAD - La rete televisiva Al-Baghdadia ha chiesto oggi alle autorità irachene di liberare il giornalista iracheno che ieri a Baghdad ha contestato il presidente americano George W. Bush scagliandogli contro due scarpe.

"Al-Baghdadia chiede alle autorità irachene la liberazione immediata del giornalista Muntazer al-Zaidi, in rispetto della democrazia e della libertà di espressione che il nuovo regime (iracheno) e le autorità americane hanno promesso al popolo iracheno", ha detto la tv in un comunicato.

"Tutte le misure prese contro Muntazer saranno considerati come atti di un regime dittatoriale", afferma il documento, che fa anche appello alle associazioni dei giornalisti iracheni e internazionali.

Ieri in una conferenza stampa a Baghdad Muntazer al-Zaidi ha lanciato con violenza due scarpe contro Bush che stava parlando sul palco, senza colpirlo, e lo ha insultato gridando "eccoti il bacio d'addio, razza di cane". Bush ha schivato prontamente le due calzature. Il giornalista è stato portato fuori dalla sala dai servizi segreti americani e iracheni. Creata nel 2005 e con sede al Cairo, la tv Al-Baghdadia è finanziata da un uomo d'affari iracheno. Un collega di al-Zaidi, il giornalista Jihad al-Rubaie, oggi lo ha definito "un patriota".

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Iraq: attacco armato a ovest Mossul, uccisi 7 Yazidi

BAGHDAD - Sette persone della stessa famiglia, tra cui tre donne, sono stati uccise la scorsa notte in un attacco armato a ovest di Mossul, 396 km a nord di Baghdad. Lo ha riferito l'agenzia irachena Aswat al-Iraq.

Citando fonti della polizia irachena, l'agenzia ha precisato che un gruppo di uomini armati non meglio identificati ha fatto irruzione in un'abitazione di una famiglia di yazidi nel quartiere al-Yarmuk nella cittadina di Sinjar, 120 a ovest di Mossul.

Gli yazidi irachena sono circa 500'000, per lo più curdofoni, concentrati nel nord-ovest dell'Iraq, che seguono un culto sincretico con elementi del cristianesimo, dell'Islam, dell'ebraismo, del manicheismo e dello zoroastrismo.

CINA-TAIWAN: RIPRESI DOPO 60 ANNI COLLEGAMENTI DIRETTI

PECHINO - Il servizio postale e quello di trasporti diretti tra la Cina e Taiwan sono ripresi per la prima volta dalla fine della guerra civile. La guerra ebbe fine nel 1949 con la presa del potere dei comunisti di Mao Zedong, mentre i nazionalisti del Kuomintang guidati da Chang Kai-shek si rifugiarono a Taiwan, che da allora è di fatto indipendente anche se Pechino continua a rivendicarla. L' instaurazione di collegamenti diretti faciliterà il lavoro di migliaia di imprenditori taiwanesi il cui contributo alla spettacolare crescita dell' economia cinese è di importanza fondamentale. Due cerimonie nel porto taiwanese di Kaohsiung e in quello cinese di Tianjin hanno sancito la ripresa del servizio di trasporto commerciale. La storica iniziativa è stata resa possibile dall' elezione a presidente di Taiwan di Ma Ying-jeou, sostenitore di un miglioramento delle relazioni con Pechino.

PRESIDENTE RAÚL CASTRO IN VENEZUELA PER SUO PRIMO VIAGGIO ALL’ESTERO

Venezuela e Cuba hanno rilanciato la loro alleanza politica in occasione della ‘storica’ visita del presidente Raúl Castro a Caracas, nel primo viaggio ufficiale all’estero dall’inizio del suo mandato, nel febbraio scorso. Con un omaggio al ‘libertador’ delle Americhe, Simón Bolívar, Castro è stato ricevuto dal collega venezuelano Hugo Chávez con cui ha firmato un’intesa per sviluppare nel 2009 più di 170 progetti di cooperazione congiunta del valore di oltre due miliardi di dollari, quasi il doppio dell’anno in corso; sono stati anche siglati ‘memorandum’ per la creazione di due aziende miste nel settore degli idrocarburi e delle telecomunicazioni. Il Venezuela è il primo socio commerciale di Cuba e la cooperazione bilaterale interessa molteplici campi, dall’agricoltura allo sport all’energia; Caracas vende attualmente 90.000 barili di petrolio al giorno all’Avana a condizioni preferenziali. Castro resterà in Venezuela fino a oggi, prima di partire per Costa do Sauipe, nel nord-est del Brasile, che da domani ospiterà quattro vertici regionali: del Mercosur (mercato comune sudamericano), dell’Unasur (Unione delle nazioni sudamericane), del Gruppo di Rio e di America Latina e Caraibi per l’integrazione e lo sviluppo.

EGITTO

Eva Habil, la prima donna-sindaco del paese si è insediata a Komboha, villagio a maggioranza di cristiani copti nell’alto Egitto. Al quotidiano 'Daily Star', HAbil ha detto: “Mio padre era sindaco di questa cittadina e io sono nata e vissuta qui, non mi hanno paracadutato da chissà dove: questo vuol dire che le cose stanno pian piano cambiando nel nostro paese”. Habil, avvocato civilista, ha sconfitto alle elezioni comunali cinque candidati di sesso maschile.

Israele rilascia 227 prigionieri palestinesi. Hamas pronta a rompere la tregua

La Suprema Corte di Israele ha dato il via libera oggi al rilascio di 227 detenuti palestinesi. Un gesto distensivo di Israele nei confronti del presidente palestinese Abu Mazen in occasione della Festa islamica del Sacrificio. La decisione è arrivta alcune ore dopo che il giudice della Suprema Corte Elyakim Rubinstein aveva ritardato il rilascio, in seguito a una petizione presentata ieri contro la misura che, secondo i firmatari, metterebbe a rischio la sicurezza degli israeliani. Il procuratore di Stato ha risposto alla petizione, Rubinstein ha dato il via libera per il rilascio del prigionieri, specificando alla Radio dell'Esercito che nessuno di loro ha agito contro cittadini israeliani. Il rilascio, previsto per metà giornata, è un gesto di riconciliazione nei confronti dell'Anp e allo stesso tempo di presa di distanza dal movimento radicale di Hamas. La maggior parte dei prigionieri che torneranno in libertà proviene dal carcere di Ofer, fuori Gerusalemme. Molti di loro saranno trasferiti in Cisgiordania, dove ha sede il governo di Abu Mazen. Dieci di loro andranno invece nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas dal giugno 2007. Si tratta di una piccola parte rispetto agli 11mila palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane.

Hamas, intanto, fa sapere che la tregua con Israele in scadenza il 19 dicembre non verrà prorogata. Hamas si dice pronta allo scontro finale con lo Stato ebraico. Uno dei dirigenti del movimento estremista, Khaled Mashaal, ha annunciato di non voler sottoscrivere nuovamente la tregua con Israele e il governo guidato da Ismayl Haniye prevede che dopo il 19 l'esercito israeliano lanci un'offensiva su vasta scala con l'invasione della striscia di Gaza.

Negli Usa scarseggiano i fondi federali per pagare i sussidi di disoccupazione

Circa trenta stati federali Usa non hanno più soldi in cassa per pagare i sussidi di disoccupazione e potrebbero diventare insolventi nelle prossime settimane. Lo rivela il New York Times, citando un allarme dell'associazione nazionale delle Agenzie del lavoro. Gli stati dell'Indiana e del Michigan sono già a secco e hanno preso prestiti dal governo federale per pagare i disoccupati. Altri stati potrebbero fare presto altrettanto, oppure aumentare le tasse per far fronte ai loro impegni.

I soldi per pagare i sussidi di disoccupazione sono raccolti nei vari stati e prelevati direttamente dalle buste paga dei lavoratori, ma le aliquote variano da stato a stato. In tempi di vacche grasse i vari stati raccolgono i contributi in un fondo di garanzia, che viene poi utilizzato quando la disoccupazione aumenta. Molti stati non hanno però versato regolarmente i soldi nei fondi e quello dell'Indiana è risultato insolvente per due settimane di seguito.

I sussidi sono garantiti dal governo federale. La scorsa settimana il dipartimento al Lavoro ha fatto sapere che le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite 573 mila unità, il massimo da 26 anni.

ITALIA

Fiat ferma la produzione, per 50mila Natale in cassa integrazione

Da oggi "ferie forzate" per quasi 50.000 addetti del Gruppo Fiat, che fino al 12 gennaio saranno in cassa integrazione. Una fermata, che coinvolge praticamente tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo torinese.

Il mercato italiano dell'auto che, a novembre, ha registrato una flessione del 29,46%, è investito dalla crisi che ha toccato a livello mondiale il settore. Domani a Torino è previsto l'incontro, programmato da tempo, tra azienda e sindacati per discutere dell'integrativo ma, come sottolinea Giorgio Airaudo della Fiom torinese, "sarà inevitabile parlare di quanto sta avvenendo. E' un incontro che avviene a fabbriche chiuse e questo non è un segnale positivo".

Ma, secondo Airaudo, "il vero epicentro della crisi è l'indotto dell'auto, che a Torino per il 40-50% lavora per Fiat ma per il restante 50% per Peugeot, Renault, Bmw". L'indotto è concentrato in gran parte nella provincia di Torino, per un totale di 75.000 addetti di aziende che, negli ultimi tre mesi, hanno registrato un calo del fatturato del 50%. "La chiusura di Mirafiori colpisce - ha detto ancora Airaudo - ma la vera situazione drammatica riguarda l'indotto".

La strategia dell'alleanza "è la fase due per portare la Fiat in una situazione di sicurezza", dice intanto il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, che in una intervista a Repubblica promuove il cambio di rotta annunciato da Marchionne. Chiamparino propone al governo di destinare "500 milioni per il rinnovo delle flotte pubbliche e degli autobus nelle grandi città" per "far fronte alla crisi". "Tutti, sindacati compresi - spiega Chiamparino - dovremo giocare le nostre carte" per "rendere conveniente il mantenimento della produzione nel nostro territorio" ed evitare che "una fusione presenti dei rischi", ma "oggi che la Fiat si è irrobustita è logico che provi a guardarsi intorno".

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