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'''VINCE LA LOTTA DEI LAVORATORI DI ORIGGIO!'''


Oggi sabato 20 dicembre, dopo l'ennesima notte di blocco della produzione e al termine di una settimana di sciopero del cottimo, i lavoratori delle cooperative Leonardo e Giava (appartenenti al consorzio CAL) in appalto al magazzino generale della catena di supermercati Bennet di Origgio (VA) hanno riportato una vittoria politica molto significativa.
Una vittoria che rappresenta un segnale importante per tutti i lavoratori, precari e non, che travalica l'aspetto puramente sindacale per assumere una valenza più complessiva di ripresa e rilancio del conflitto di classe.
E' stato questo il risultato evidente per tutti una volta che è stato letto l'accordo che ha sancito il reintegro del compagno Dixon pretestuosamente licenziato - e il cui rientro era stato posto quale pregiudiziale per ogni trattativa -, l'allontanamento di due capetti protagonisti in passato di intimidazioni anche razziste e del clima terroristico all'interno dei reparti e il rico noscimento dello Slai Cobas e dei suoi rappresentanti quali interlocutori ufficiali nelle trattative.
Altri elementi che qualificano in senso assolutamente positivo il risultato di questa lotta sono, da un lato, l'eliminazione di ogni forma di discriminazione e privilegio nell'assegnazione dei carichi di lavoro e dei turni e, dall'altro, in applicazione del principio egualitaristico il riconoscimento degli aumenti salariali a tutti i lavoratori delle cooperative appaltate alla Bennet.
Dal punto di vista sindacale, sempre in virtù del principio di egualitarismo che ha caratterizzato sin dall'inizio questa lotta, è stato riconosciuto per tutti i lavoratori - a prescindere dalla cooperativa di appartenenza - di un primo, seppur minimo, aumento salariale. Questo seppur minimo risultato è stato accompagnato dall'istituzione di un presidio medico stabile nel capannone, di una mensa aziendale, di un corso di qualificazione professionale per tutti i carrellisti operanti e la messa in sicurezza degli impianti e dei mezzi utilizzati per il lavoro.
Ci interessa comunque sottolineare, a prescindere dall'aspetto di mera natura sindacale, come la lotta autorganizzata dei lavoratori abbia finalmente aperto una breccia sul fronte del conflitto contro le cooperative di produzione e servizi, centrali dello sfruttamento di classe, che rappresentano oggi uno degli elementi paradigmatici di quella organizzazione capitalistica del lavoro contro la quale quotidianamente lottiamo in termini conflittuali e antagonisti.
Invitiamo tutte le realtà politiche e sindacali, i lavoratori e le lavoratrici, precari/e e non, gli studenti a un momento di confronto assembleare per gennaio finalizzato alla generalizzazione del conflitto sul territorio metropolitano.

Contro lo sfruttamento capitalista!
Contro la precarietà! La lotta paga!
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'''IRAQ: SCARPE CONTRO BUSH, IL 31 IL PROCESSO AL CRONISTA'''

BAGHDAD - Inizierà mercoledì 31 dicembre il processo al giornalista iracheno che il 14 dicembre a Baghdad ha lanciato le sue scarpe contro il presidente americano George W. Bush durante una conferenza stampa. Lo ha annunciato il giudice istruttore incaricato del caso. "L'inchiesta è terminata e il fascicolo è stato trasmesso alla corte criminale centrale dell'Iraq. Il processo inizierà mercoledì 31 dicembre. Si svolgerà presso questa corte in presenza dei media", ha detto il giudice Dhiya al-Kenani, aggiungendo che "non abbiamo modificato i capi d'accusa contro (il giornalista) Montazer al-Zaidi", che sarà giudicato per il reato di "aggressione contro capo di stato straniero durante una visita ufficiale", per il quale rischia, sulla base del codice penale iracheno, dai cinque ai 15 anni di reclusione.

'''STUDIO ISRAELE SU COLONIE ILLEGALI, SU GAZA MINACCE E PROPAGANDA'''

Sottolineando che in base al diritto internazionale non è legale nessuna delle oltre 130 colonie né delle decine di avamposti ‘non autorizzati’ israeliani in Cisgiordania, l’organizzazione non governativa israeliana (ong) B’Tselem ha pubblicato oggi un rapporto secondo cui la colonia di Ofra contrasta anche i criteri generalmente usati dal governo di Tel Aviv per giustificare la presenza di mezzo milione di suoi cittadini nei Territori palestinesi; in base allo studio della ong, Ofra, creata nel 1975 e oggi abitata da 3000 coloni israeliani, occupa per il 58% della sua estensione terre di proprietà privata palestinese. La creazione di Ofra - scrive B’Tselem - ha portato a un’estensiva violazione dei diritti umani dei palestinesi che vivono nell’area, innanzitutto perché ha causato la sottrazione indebita di terre ai legittimi proprietari e poi perché ha violato il diritto di proprietà degli abitanti del villaggio palestinese di ‘Ein Yabrud, il cui accesso alle loro terre negli anni è stato gradualmente ristretto. Il rapporto è stato pubblicato a pochi giorni dalla fine della tregua concordata sei mesi fa tra Hamas - il movimento che dopo aver vinto le elezioni governa da un anno e mezzo la Striscia - e il governo israeliano che secondo alcuni osservatori sta portando avanti una doppia politica: difesa ed espansione delle sue colonie in Cisgiordania con regolari incursioni terrestri, assedio della Striscia di Gaza con incursioni aeree ufficialmente in rappresaglia contro lanci di razzi. Una situazione che nelle ultime ore si sta ‘colorando’ anche di dichiarazioni varie, ora attribuite a portavoce di Hamas ora a politici di Tel Aviv, che devono anche essere lette alla luce delle prossime elezioni legislative israeliane.

'''MO: Siria, il Golan è nostro e Israele si ritirerà'''
 

BEIRUT - Le Alture del Golan, occupate da Israele nel 1967, "sono siriane" e "il ritiro israeliano è un fatto certo". Lo afferma stamani il quotidiano governativo siriano Tishrin.

Nel giorno in cui il premier israeliano dimissionario Ehud Olmert è ad Ankara per discutere con il collega turco Recep Erdogan, tra l'altro, dei colloqui di pace indiretti tra Damasco e Tel Aviv, la Siria ribadisce la propria posizione: "Rimaniamo saldamente attaccati ad ogni palmo della nostra terra occupata e non c'é altra soluzione che il ritiro israeliano", scrive Tishrin in un editoriale.

"Il Golan è una terra siriana e questo lo stabilisce la Storia, la geografia e la politica", afferma il giornale, che aggiunge: "In queste ultime settimane il destino delle Alture é tornato d'attualità nei discorsi elettorali dei politici israeliani, che dovrebbero però dimostrare maggior realismo e franchezza nei confronti delle loro piazze".

Nei giorni scorsi, la Siria aveva accolto con scetticismo le apparenti aperture di Olmert per l'avvio di negoziati di pace diretti tra i due Paesi, definendole "tattiche politiche interne", in vista delle elezioni legislative del prossimo febbraio. Da maggio ad agosto scorsi, Siria e Israele hanno condotto tramite la Turchia quattro round di colloqui indiretti. Per avviare negoziati diretti, Damasco chiede che Tel Aviv s'impegni a ritirarsi dalle terre occupate oltre 40 anni fa e annesse allo Stato ebraico nel 1981.


'''TOYOTA, PRIMA PERDITA OPERATIVA DELLA SUA STORIA'''

ROMA - Toyota, il gigante giapponese dell'automobile e seconda casa automobilistica al mondo, ha annunciato la prima perdita operativa della sua storia, stimata in circa 150 miliardi di yen (1,22 miliardi di euro), per l'esercizio 2008-2009 che si chiuderà a fine marzo. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg, citando un comunicato del gruppo.
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'''Oltre il 5% delle famiglie non ha i soldi per il cibo''''

A fine 2007 è salito dal 4,2% al 5,3% il numero delle famiglie che ha dichiarato di avere avuto nel corso dell'anno "momenti con insufficienti risorse per l'acquisto di cibo". Emerge dall'indagine dell'Istat sulla distribuzione del reddito e le condizioni di vita in Italia.

Sale dal 14,6 al 15,4% il numero delle famiglie che ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese.

L'Istat rileva "segnali di disagio particolarmente marcati" al sud e nelle isole, ed in particolare in Sicilia dove sale al 10,1% il numero di famiglie con problemi di risorse per il cibo.


Peggiorano le condizioni di vita degli italiani, il 50% delle famiglie ha percepito circa 1.924 euro al mese con un reddito mediano nazionale pari a 23.083 euro. Nel nostro paese cresce anche il divario tra Sud e Nord ma soprattutto aumentano le disuguglianze tra poveri e ricchi, una disuguaglianza che e' maggiore al Sud piuttosto che al Nord. La Sicilia e' la regione dove si registrano i dati di reddito inferiori mentre la provincia di Bolzano e l'Emilia Romagna sono le aree dove si registra un dato di reddito migliore. Nel Sud dunque non c'e' solo una grande distanza dal Nord ma anche una maggiore distanza tra ricchi e poveri, quindi una maggiore necessita' di recuperare la diseguaglianza tra famiglie a maggior reddito e famiglie a minor reddito rispetto al Nord.

Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

VINCE LA LOTTA DEI LAVORATORI DI ORIGGIO!

Oggi sabato 20 dicembre, dopo l'ennesima notte di blocco della produzione e al termine di una settimana di sciopero del cottimo, i lavoratori delle cooperative Leonardo e Giava (appartenenti al consorzio CAL) in appalto al magazzino generale della catena di supermercati Bennet di Origgio (VA) hanno riportato una vittoria politica molto significativa. Una vittoria che rappresenta un segnale importante per tutti i lavoratori, precari e non, che travalica l'aspetto puramente sindacale per assumere una valenza più complessiva di ripresa e rilancio del conflitto di classe. E' stato questo il risultato evidente per tutti una volta che è stato letto l'accordo che ha sancito il reintegro del compagno Dixon pretestuosamente licenziato - e il cui rientro era stato posto quale pregiudiziale per ogni trattativa -, l'allontanamento di due capetti protagonisti in passato di intimidazioni anche razziste e del clima terroristico all'interno dei reparti e il rico noscimento dello Slai Cobas e dei suoi rappresentanti quali interlocutori ufficiali nelle trattative. Altri elementi che qualificano in senso assolutamente positivo il risultato di questa lotta sono, da un lato, l'eliminazione di ogni forma di discriminazione e privilegio nell'assegnazione dei carichi di lavoro e dei turni e, dall'altro, in applicazione del principio egualitaristico il riconoscimento degli aumenti salariali a tutti i lavoratori delle cooperative appaltate alla Bennet. Dal punto di vista sindacale, sempre in virtù del principio di egualitarismo che ha caratterizzato sin dall'inizio questa lotta, è stato riconosciuto per tutti i lavoratori - a prescindere dalla cooperativa di appartenenza - di un primo, seppur minimo, aumento salariale. Questo seppur minimo risultato è stato accompagnato dall'istituzione di un presidio medico stabile nel capannone, di una mensa aziendale, di un corso di qualificazione professionale per tutti i carrellisti operanti e la messa in sicurezza degli impianti e dei mezzi utilizzati per il lavoro. Ci interessa comunque sottolineare, a prescindere dall'aspetto di mera natura sindacale, come la lotta autorganizzata dei lavoratori abbia finalmente aperto una breccia sul fronte del conflitto contro le cooperative di produzione e servizi, centrali dello sfruttamento di classe, che rappresentano oggi uno degli elementi paradigmatici di quella organizzazione capitalistica del lavoro contro la quale quotidianamente lottiamo in termini conflittuali e antagonisti. Invitiamo tutte le realtà politiche e sindacali, i lavoratori e le lavoratrici, precari/e e non, gli studenti a un momento di confronto assembleare per gennaio finalizzato alla generalizzazione del conflitto sul territorio metropolitano.

Contro lo sfruttamento capitalista! Contro la precarietà! La lotta paga!

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAQ: SCARPE CONTRO BUSH, IL 31 IL PROCESSO AL CRONISTA

BAGHDAD - Inizierà mercoledì 31 dicembre il processo al giornalista iracheno che il 14 dicembre a Baghdad ha lanciato le sue scarpe contro il presidente americano George W. Bush durante una conferenza stampa. Lo ha annunciato il giudice istruttore incaricato del caso. "L'inchiesta è terminata e il fascicolo è stato trasmesso alla corte criminale centrale dell'Iraq. Il processo inizierà mercoledì 31 dicembre. Si svolgerà presso questa corte in presenza dei media", ha detto il giudice Dhiya al-Kenani, aggiungendo che "non abbiamo modificato i capi d'accusa contro (il giornalista) Montazer al-Zaidi", che sarà giudicato per il reato di "aggressione contro capo di stato straniero durante una visita ufficiale", per il quale rischia, sulla base del codice penale iracheno, dai cinque ai 15 anni di reclusione.

STUDIO ISRAELE SU COLONIE ILLEGALI, SU GAZA MINACCE E PROPAGANDA

Sottolineando che in base al diritto internazionale non è legale nessuna delle oltre 130 colonie né delle decine di avamposti ‘non autorizzati’ israeliani in Cisgiordania, l’organizzazione non governativa israeliana (ong) B’Tselem ha pubblicato oggi un rapporto secondo cui la colonia di Ofra contrasta anche i criteri generalmente usati dal governo di Tel Aviv per giustificare la presenza di mezzo milione di suoi cittadini nei Territori palestinesi; in base allo studio della ong, Ofra, creata nel 1975 e oggi abitata da 3000 coloni israeliani, occupa per il 58% della sua estensione terre di proprietà privata palestinese. La creazione di Ofra - scrive B’Tselem - ha portato a un’estensiva violazione dei diritti umani dei palestinesi che vivono nell’area, innanzitutto perché ha causato la sottrazione indebita di terre ai legittimi proprietari e poi perché ha violato il diritto di proprietà degli abitanti del villaggio palestinese di ‘Ein Yabrud, il cui accesso alle loro terre negli anni è stato gradualmente ristretto. Il rapporto è stato pubblicato a pochi giorni dalla fine della tregua concordata sei mesi fa tra Hamas - il movimento che dopo aver vinto le elezioni governa da un anno e mezzo la Striscia - e il governo israeliano che secondo alcuni osservatori sta portando avanti una doppia politica: difesa ed espansione delle sue colonie in Cisgiordania con regolari incursioni terrestri, assedio della Striscia di Gaza con incursioni aeree ufficialmente in rappresaglia contro lanci di razzi. Una situazione che nelle ultime ore si sta ‘colorando’ anche di dichiarazioni varie, ora attribuite a portavoce di Hamas ora a politici di Tel Aviv, che devono anche essere lette alla luce delle prossime elezioni legislative israeliane.

MO: Siria, il Golan è nostro e Israele si ritirerà

BEIRUT - Le Alture del Golan, occupate da Israele nel 1967, "sono siriane" e "il ritiro israeliano è un fatto certo". Lo afferma stamani il quotidiano governativo siriano Tishrin.

Nel giorno in cui il premier israeliano dimissionario Ehud Olmert è ad Ankara per discutere con il collega turco Recep Erdogan, tra l'altro, dei colloqui di pace indiretti tra Damasco e Tel Aviv, la Siria ribadisce la propria posizione: "Rimaniamo saldamente attaccati ad ogni palmo della nostra terra occupata e non c'é altra soluzione che il ritiro israeliano", scrive Tishrin in un editoriale.

"Il Golan è una terra siriana e questo lo stabilisce la Storia, la geografia e la politica", afferma il giornale, che aggiunge: "In queste ultime settimane il destino delle Alture é tornato d'attualità nei discorsi elettorali dei politici israeliani, che dovrebbero però dimostrare maggior realismo e franchezza nei confronti delle loro piazze".

Nei giorni scorsi, la Siria aveva accolto con scetticismo le apparenti aperture di Olmert per l'avvio di negoziati di pace diretti tra i due Paesi, definendole "tattiche politiche interne", in vista delle elezioni legislative del prossimo febbraio. Da maggio ad agosto scorsi, Siria e Israele hanno condotto tramite la Turchia quattro round di colloqui indiretti. Per avviare negoziati diretti, Damasco chiede che Tel Aviv s'impegni a ritirarsi dalle terre occupate oltre 40 anni fa e annesse allo Stato ebraico nel 1981.

TOYOTA, PRIMA PERDITA OPERATIVA DELLA SUA STORIA

ROMA - Toyota, il gigante giapponese dell'automobile e seconda casa automobilistica al mondo, ha annunciato la prima perdita operativa della sua storia, stimata in circa 150 miliardi di yen (1,22 miliardi di euro), per l'esercizio 2008-2009 che si chiuderà a fine marzo. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg, citando un comunicato del gruppo.

ITALIA

Oltre il 5% delle famiglie non ha i soldi per il cibo'

A fine 2007 è salito dal 4,2% al 5,3% il numero delle famiglie che ha dichiarato di avere avuto nel corso dell'anno "momenti con insufficienti risorse per l'acquisto di cibo". Emerge dall'indagine dell'Istat sulla distribuzione del reddito e le condizioni di vita in Italia.

Sale dal 14,6 al 15,4% il numero delle famiglie che ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese.

L'Istat rileva "segnali di disagio particolarmente marcati" al sud e nelle isole, ed in particolare in Sicilia dove sale al 10,1% il numero di famiglie con problemi di risorse per il cibo.

Peggiorano le condizioni di vita degli italiani, il 50% delle famiglie ha percepito circa 1.924 euro al mese con un reddito mediano nazionale pari a 23.083 euro. Nel nostro paese cresce anche il divario tra Sud e Nord ma soprattutto aumentano le disuguglianze tra poveri e ricchi, una disuguaglianza che e' maggiore al Sud piuttosto che al Nord. La Sicilia e' la regione dove si registrano i dati di reddito inferiori mentre la provincia di Bolzano e l'Emilia Romagna sono le aree dove si registra un dato di reddito migliore. Nel Sud dunque non c'e' solo una grande distanza dal Nord ma anche una maggiore distanza tra ricchi e poveri, quindi una maggiore necessita' di recuperare la diseguaglianza tra famiglie a maggior reddito e famiglie a minor reddito rispetto al Nord.

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