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'''Editoriale'''

'''NOTIZIE BREVI'''

'''L'Onu al governo italiano
"Riammettere i migranti respinti"'''

  *GINEVRA* - L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
(Unhcr) ha annunciato oggi a Ginevra di aver scritto al governo italiano
esprimendo "grave preoccupazione" per il rinvio in Libia di migranti
intercettati o soccorsi in mare e per chiedere alle autorità italiane di
"riammettere quelle persone rinviate dall'Italia e identificate dall'Unhcr
quali individui che cercano protezione internazionale". Per l'Onu il
principio del non respingimento non conosce limitazione geografica.
(*12 maggio 2009*)

CRONACA
Il presidente del Consiglio dall'Egitto difende la linea
dura sui "respingimenti" dopo le polemiche dei giorni scorsi *Berlusconi:
"Maroni esegue
accordi sottoscritti da me"* Gasparri: "Il lassismo dell'opposizione
favorisce i criminali"
Anna Finocchiaro (Pd): "Il premier lascia senza parole"

Silvio Berlusconi con Hosni Mubarak
  *SHARM EL SHEIKH* - Silvio Berlusconi torna sul tema dell'immigrazione e
difende ancora una volta la linea dei "respingimenti". Da Sharm el Sheikh,
dove si trova per il vertice bilaterale italo-egiziano, il presidente del
Consiglio afferma che il ministro dell'Interno Roberto Maroni "esegue
accordi" presi dal capo del governo. E dice che i barconi che salpano verso
il nostro Paese "non sono fatti occasionali ma il frutto di
un'organizzazione criminale": all'interno vi sono persone che "sono
reclutate in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali".

"Gli accordi con la Libia" per il rimpatrio degli immigrati clandestini "li
ho gestiti io, li ho sottoscritti io, Maroni esegue quelli che sono gli
accordi presi direttamente tra me e il leader libico Gheddafi", spiega
Berlusconi, chiarendo così la sua posizione sulla politica che ha suscitato
*dure critiche*<http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/immigrati-6/proteste-vaticano/proteste-vaticano.html?ref=search>dalla
Chiesa e dal Consiglio d'Europa e creato divisioni sia a destra che a
sinistra.

Il segretario del Pd Dario Franceschini ribadisce anche questa mattina che
vanno rispettate le norme internazionali, oltre che il buon senso. "Si
tratta di rispettare la dignità dell'uomo e le leggi italiane e
internazionali", dice parlando ai microfoni di *Panorama del Giorno*, su
Canale 5. "Sui 36 mila sbarcati sulle coste italiane nel 2008 - aggiunge -
circa 31 mila hanno fatto domanda di asilo politico, e per la metà di questi
è stato riconosciuto il diritto alla protezione umanitaria".

Da Sharm Berlusconi ribatte: gli immigrati che vengono in Italia sui barconi
"sono persone che hanno pagato un biglietto, non sono persone spinte da una
loro speciale situazione all'interno di quei Paesi dove sarebbero vittime di
ingiustizie". E prosegue: "Non credo che ci sia nessuno che, avendo i
requisiti per chiedere di essere accolto in Italia, possa dire di non essere
stato accettato. Ci sentiamo in dovere di dare accoglienza a chi fugge da
una situazione pericolosa per la sua vita e la sua libertà".

Il presidente del Consiglio apprezza le aperture di Fassino e Rutelli - che
si sono espressi a favore della politica dei respingimenti dei clandestini -
"persone di buon senso che non seguono fino in fondo l'ideologia", e fa
chiarezza sui rapporti con il Carroccio. "Certamente la Lega esagera, ma
devo dire che sono esagerazioni più di facciata che di sostanza perché poi i
signori della Lega sono delle persone perbene, anche nelle amministrazioni
locali sono coloro che danno di più per aiutare chi ha bisogno di una mano".


Sul tema immigrati Maurizio Gasparri attacca direttamente la sinistra: ''Con
il lassismo dell'opposizione si difendono solo gli interessi dei criminali.
Dopo il fallimento delle veglie, la sinistra ammetta che l'unico strumento
serio per garantire la sicurezza degli italiani è il rispetto degli accordi
internazionali'', afferma il presidente dei senatori del Pdl. E ancora: "Le
crepe, che in maniera sempre più evidente si manifestano nel centrosinistra,
dimostrano l'operato positivo del governo e l'ennesimo fallimento delle
posizioni di Franceschini''.

Dall'opposizione continuano ad arrivare reazioni alle dichiarazioni del
premier. Per Anna Finocchiaro, Berlusconi "lascia senza parole". "Che ci sia
un'organizzazione criminale dietro ai viaggi è certo ma non capisco - dice
la presidente dei senatori Pd - cosa voglia dire Berlusconi visto che chi
sale sui barconi vuole arrivare in Italia, non sono reclutati ma sono
sfruttatati. E' gente che fugge dalla miseria, dalla guerra, dalla
disperazione".


Unhcr a Italia, riammettere migranti Principio del non respingimento non ha limitazioni geografiche (ANSA) - GINEVRA, 12 MAG - L'Alto commissariato Onu per i rifugiati esprime all'Italia grave preoccupazione per il rinvio in Libia di migranti intercettati in mare. E in una lettera chiede al governo di ''riammettere quelle persone rinviate dall'Italia ed identificate dall'Unhcr quali individui che cercano protezione internazionale''. Per l'Onu il principio del non respingimento non conosce limitazione geografica e gli Stati sono obbligati a rispettarlo ovunque esercitano la loro giurisdizione, in alto mare incluso''.

'''CROLLA SOLAIO A LECCE, GRAVI DUE OPERAI'''

 Sono stati tirati fuori dalle macerie e portati in ospedale due operai travolti dal crollo di un solaio, a Lecce, in una palazzina nella quale stavano compiendo lavori di ristrutturazione. In un primo momento si era temuto che un terzo operaio fosse rimasto sotto le macerie.

Gli operai rimasti coinvolti nel crollo del solaio della palazzina in ristrutturazione a Lecce. Il crollo - a quanto si è saputo - è avvenuto mentre erano in corso interventi con un piccolo martello pneumatico. I due soccorsi sono Donato Rubichi, di 67 anni, di Bagnolo del Salento (Lecce) e Donato Antonio De Salvatore, di 44, di Giurdignano (Lecce). Dopo essere stati estratti dalle macerie dai vigili del fuoco, sono stati soccorsi da personale del 118 e ricoverati nell'ospedale Vito Fazzi dove i medici si sono riservata la prognosi. Alle operazioni di soccorso hanno partecipato anche le unità cinofile dei vigili del fuoco.

'''Marittimo protesta su pennone nave''' Contro rischio chiusura collegamenti Genova- Sardegna (ANSA) - GENOVA, 12 MAG - Un marittimo della Tirrenia si e' arrampicato stamani su un pennone del traghetto Bithia, ormeggiato nel porto di Genova per protesta.Il gesto, contro il rischio di chiusura dei collegamenti tra il capoluogo ligure e la Sardegna. L'uomo si e' messo un cappio al collo ed ha srotolato uno striscione contro la privatizzazione dell'unica compagnia di navigazione italiana rimasta con capitale pubblico, di cui l'Unione Europea ha imposto la chiusura entro la fine dell'anno.

'''Napoli: sgombero ambulanti,''' incidenti Due persone fermate e due agenti contusi nei tafferugli (ANSA) - NAPOLI, 12 MAG - Incidenti sono avvenuti a Napoli tra polizia municipale che presidiava la zona per l'apertura di un cantiere e ambulanti abusivi. Due ambulanti sono stati fermati durante i disordini e alcuni vigili sono rimasti contusi. La polizia municipale, rinforzata da agenti della Celere, ha occupato piazza Mancini e le strade limitrofe a partire dalle 5 per sgomberare gli abusivi e consentire l' apertura di un cantiere per la realizzazione di un parcheggio a raso.

'''RIFIUTI PERICOLOSI, MAXI SEQUESTRO IN CALABRIA REGGIO CALABRIA'''

Centomila tonnellate di rifiuti pericolosi sono state sequestrate dal Corpo forestale dello Stato nella frazione Lazzaro di Motta San Giovanni (Reggio Calabria), nell'ambito dell'operazione che ha portato all'arresto di dieci persone.

I rifiuti provenivano dall'attività di una centrale termoelettrica dell'Enel in Puglia ed erano stati depositati in una cava di materiale argilloso utilizzata da un'industria di Laterizi. Alle indagini che hanno portato agli arresti e all'individuazione della cava in cui venivano depositati i rifiuti pericolosi ha collaborato l'Aisi, l'ex Sisde, che ha fornito supporto informativo al Corpo forestale.

Ci sono anche alcuni dipendenti dell'Enel tra le dieci persone arrestate dal Corpo forestale dello Stato nell'operazione su un traffico illecito di rifiuti che venivano depositati in una cava di materiale argilloso a Motta San Giovanni, nel Reggino.

I dipendenti dell'Enel arrestati erano addetti alla gestione della centrale termoelettrica in Puglia, la cui attività produceva residui fangosi pericolosi che venivano trasportati e occultati illecitamente a Motta San Giovanni. Nell'operazione sono coinvolti anche i dipendenti delle ditte che provvedevano al trasporto dei rifiuti pericolosi dalla Puglia a Motta San Giovanni e i titolari dell'industria di laterizi che li avrebbe utilizzati.


'''IRAN: LIBERA ROXANA SABERI DOPO 100 GIORNI di Alberto Zanconato'''

TEHERAN - Dopo cento giorni esatti passati nel carcere di Evin a Teheran la giornalista irano-americana Roxana Saberi è stata rilasciata oggi grazie alla sentenza del processo d'appello che ha ridotto da otto a due anni la pena inflittale, concedendole la sospensione condizionale. "Sto bene, non voglio fare commenti ma sto bene", ha detto all'uscita di prigione all'agenzia Afp la giornalista, che dal 21 aprile al 5 maggio scorso aveva effettuato uno sciopero della fame per chiedere il rilascio.

La donna era attesa dal padre, Reza Saberi, assieme al quale si è poi allontanata a bordo di un'auto. Soddisfazione per la liberazione, definita "un gesto umanitario", è stata espressa anche dalla Casa Bianca mentre il segretario di stato americano Hillary Clinton ha detto di essere "molto incoraggiata".

Gli Usa continuano comunque "ad opporsi alle accuse contro di lei e ai verdetti raggiunti", ha aggiunto la signora Clinton. Il padre ha detto alla Cnn che intende riportare "appena possibile" la figlia negli Stati Uniti, dopo che saranno ultimati i preparativi per il viaggio. Una fonte giudiziaria ha del resto confermato che la Saberi "é libera di fare ciò che vuole come qualsiasi cittadino in possesso di un passaporto, e può andare e venire a suo piacimento".

 "Dipende da lei se lasciare o no il Paese", ha precisato uno dei suoi legali, Abdolsamad Khorramshahi. La soluzione del caso è arrivata più presto di quanto era atteso, perché ieri, dopo un'unica udienza durata quattro ore, i tre giudici della Corte d'appello avevano annunciato la sentenza per i prossimi giorni. In molti si chiedono ora se il rilascio della giornalista non sia un segnale politico di distensione inviato dalla Repubblica islamica al presidente Usa Barack Obama, che dal suo insediamento propone a Teheran l'apertura di un dialogo dopo 30 anni di gelo. Lo stesso Obama ha chiesto più volte il rilascio della giornalista. Ma le autorità di Teheran hanno sempre affermato che la giornalista, da sei anni residente nella Repubblica islamica con passaporto iraniano, è esclusivamente cittadina iraniana, non americana.

Dopo la sentenza di primo grado, il presidente Mahmud Ahmadinejad era intervenuto per chiedere alla magistratura di garantire che fossero rispettati "i diritti alla difesa" dell'imputata. E la Corte d'appello ha mostrato subito un'attenzione particolare per il processo. Rispetto alla sola ora di udienza del primo grado, ieri ne sono state impiegate quattro per esaminare la documentazione e ascoltare le dichiarazioni dell'imputata e dei suoi due avvocati. Ma il segnale politico più forte è stata la motivazione con cui è stata ridotta la pena. Se in primo grado la Saberi era stata riconosciuta colpevole di "cooperazione con un Paese ostile", cioé gli Usa, oggi è stata condannata solo per "raccolta e trasmissione di informazioni atte a minacciare la sicurezza del Paese".

"La ragione principale di questo cambiamento è che gli Stati Uniti non sono stati riconosciuti come Paese ostile", ha detto all'ANSA l'avvocato Khorramshahi. Nata e cresciuta negli Usa da padre iraniano e madre giapponese, Roxana Saberi, che ha 32 anni ed è fra l'altro una ex Miss North Dakota, si è trasferita nel 2003 in Iran come giornalista free-lance per alcuni network occidentali, fra i quali la National Public Radio, la Bbc e la Fox News. Da oltre due anni, secondo le autorità iraniane, il suo accredito stampa era stato revocato, ma aveva continuato a lavorare. Il 31 gennaio scorso era stata arrestata. Dapprima l'accusa che era trapelata era l'acquisto di bevande alcoliche, vietate in Iran, poi appunto quella di aver svolto l'attività di giornalista senza permesso e infine quella di spionaggio.

Afghanistan: avvelenamento di massa Terzo in scuole per ragazze in poco tempo, mistero su cause (ANSA) - KABUL, 12 MAG - Circa 90 alunne di una scuola elementare sono state ricoverate in ospedale dopo un sospetto attacco con gas nocivi alla loro scuola. E' avvenuto a nord di Kabul. L'intossicazione ha interessato una scuola elementare nella provincia di Kapisa: 94 persone in ospedale: anche 3 insegnanti e 2 guardie. Stessi sintomi in altre due scuole femminili. Gli incidenti in una zona mai stata sotto controllo talebano, dove le ragazze continuano ad andare a scuola.


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'''Francia, pacs in cella: è legale un amore gay nato in carcere La stampa: un fatto unico'''

Si sono innamorati dietro le sbarre. E dietro le sbarre hanno siglato un Pacs, l’unione civile tra conviventi molto diffusa in Francia. È la storia di un amore gay nato in una prigione del sud, che ha avuto ampia eco sulla stampa d’Oltralpe. Per i quotidiani francesi si tratta di un fatto unico. «Non ci sono precedenti» sottolinea anche una giurista dell'Osservatorio internazionale delle prigioni sentita da Liberation.

La vicenda non solo riapre Oltralpe il dibattito su un argomento ancora pieno di tabù, quello del sesso nelle prigioni, dividendo gli osservatori, ma - da quando ne ha scritto il quotidiano locale Sud Ouest - ha creato anche molte gelosie nelle stesse prigioni, al punto che ora i due detenuti temono di venir separati. I due, uno di una sessantina d'anni, l'altro sui quaranta, si sono incontrati nella prigione di Eysses, nel sud-ovest, dove scontano entrambi una lunga condanna. Dopo diverse domande e ricorsi, racconta Liberation, hanno finalmente ottenuto di dividere la stessa cella e l'estate scorsa hanno così potuto stipulare un Pacs perché, come vuole la legge, vivono sotto lo stesso tetto.

In questa prigione, dove gli amori gay non sono «autorizzati» ma «tollerati», e dove i preservativi circolano anche se i rapporti sessuali sono vietati, l'amministrazione centrale ha permesso al cancelliere del tribunale di venire sul posto per la firma ufficiale dell'unione. I due hanno quindi potuto vivere tranquilli la loro storia d'amore sotto gli occhi indulgenti delle guardie. Fino a quando la loro vicenda non è diventata di dominio pubblico. È stato un detenuto della stessa prigione a parlarne all'associazione benefica La Mouette per denunciare quella che secondo lui è «un'ingiustizia»: «Perchè io posso a malapena appoggiare una mano sul ginocchio della mia ragazza in parlatorio?», avrebbe detto.
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'''VICENZA (11 maggio) - Lesioni gravi inferte con l'aggravante di aver agito per motivi di odio razziale: è l'accusa mossa nei confronti di un uomo di 60 anni che venerdì scorso ha preso a pugni una marocchina di 46 con il volto coperto da una mascherina sanitaria. '''

L'uomo, dicendole tra l'altro: «Abbi il coraggio di farti vedere in faccia, marocchina che non sei altro, togli quella mascherina, oppure te la tolgo io». La donna, però, non lo poteva assecondare in quanto, è costretta a portare la mascherina perché le sue capacità di risposta immunitaria sono state abbattute da un problema medico
L'uomo non ha sentito ragioni e, dopo averle intimato di scoprirsi, le ha sferrato due pugni al volto. Sono stati alcuni testimoni,La donna è stata portata in ospedale: ne avrà per trenta giorni, con denti rotti e altre contusioni e il giorno dopo ha firmato una querela contro il suo aggressore, già identificato dalla polizia. La contestazione è di lesioni gravi, ma con l'aggravante dell'odio razziale,
Alla denuncia di parte presentata sabato, il giorno dopo l'aggressione, l'aggredita ha allegato i certificati medici che comprovano la sua necessità di indossare l'accessorio sanitario. La donna, infatti, è stata di recente sottoposta ad una delicata operazione chirurgica che la espone a possibili infezioni. La mascherina non ha niente a che fare, quindi, né con il desiderio di manifestare nell'abbigliamento alcuna ortodossia religiosa, né, d'altra parte, con immunodeficenze permanenti, ma soltanto con una temporanea misura precauzionale vivamente raccomandata dai medici curanti.
Line 88: Line 221:
'''POLIZIA MUNICIPALE SGOMBERA AMBULANTI A NAPOLI, INCIDENTI'''
- Incidenti sono avvenuti in Piazza Mancini tra gli agenti della polizia municipale, che presidiava la zona per consentire l' apertura di un cantiere, e numerosi ambulanti abusivi. Due ambulanti sono stati fermati durante i disordini e alcuni agenti della polizia municipale sono rimasti contusi. La polizia municipale, rinforzata da agenti della Celere, ha occupato con 70 uomini, una ventina di auto e sei motociclisti piazza Mancini e le strade limitrofe a partire dalle 5 per sgomberare gli abusivi e consentire l' apertura di un cantiere per la realizzazione di un parcheggio a raso. Ma gli ambulanti hanno opposto una forte resistenza, che è sfociata in scontri.
I due manifestanti fermati dopo gli scontri sono stati denunciati. Due vigili colpiti alla schiena da una transenna sono stati giudicati guaribili in 3 e 5 giorni. Secondo gli ambulanti di Piazza Mancini ad infiammare gli animi avrebbe contribuito un agente della polizia municipale che ha estratto una pistola, tenendola rivolta verso il basso ma mostrandola chiaramente ai manifestanti. Interpellato dall' Ansa il comandante della polizia punicipale, generale Luigi Sementa, ha affermato che l' agente della polizia municipale ha estratto la pistola perchè «si trovava in una situazione di pericolo, subito dopo la situazione di parapiglia in cui due vigili erano stati colpiti da transenne alla schiena». Subito prima c'era stata una carica di alleggerimento effettuata dal reparto celere della polizia e dal battaglione mobile dei carabinieri.


Line 104: Line 243:

'''BERLUSCONI: SUI BARCONI NESSUNO HA DIRITTO D'ASILO'''
Sui barconi dei migranti che partono dall'Africa non ci sono persone che potrebbero godere di un diritto d'asilo. Sono le parole pronunciate nella notte dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al suo arrivo a Sharm el Sheikh, dove parteciperà oggi ad un vertice italo-egiziano. Il premier ha difeso la linea del governo italiano, contestata dalle istituzioni internazionali. ''Su questi barconi - ha detto il Cavaliere - di gente che ha diritto d'asilo non ce n'è. Lo dicono le statistiche.

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

L'Onu al governo italiano "Riammettere i migranti respinti"

  • GINEVRA* - L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati

(Unhcr) ha annunciato oggi a Ginevra di aver scritto al governo italiano esprimendo "grave preoccupazione" per il rinvio in Libia di migranti intercettati o soccorsi in mare e per chiedere alle autorità italiane di "riammettere quelle persone rinviate dall'Italia e identificate dall'Unhcr quali individui che cercano protezione internazionale". Per l'Onu il principio del non respingimento non conosce limitazione geografica. (*12 maggio 2009*)

CRONACA Il presidente del Consiglio dall'Egitto difende la linea dura sui "respingimenti" dopo le polemiche dei giorni scorsi *Berlusconi: "Maroni esegue accordi sottoscritti da me"* Gasparri: "Il lassismo dell'opposizione favorisce i criminali" Anna Finocchiaro (Pd): "Il premier lascia senza parole"

Silvio Berlusconi con Hosni Mubarak

  • SHARM EL SHEIKH* - Silvio Berlusconi torna sul tema dell'immigrazione e

difende ancora una volta la linea dei "respingimenti". Da Sharm el Sheikh, dove si trova per il vertice bilaterale italo-egiziano, il presidente del Consiglio afferma che il ministro dell'Interno Roberto Maroni "esegue accordi" presi dal capo del governo. E dice che i barconi che salpano verso il nostro Paese "non sono fatti occasionali ma il frutto di un'organizzazione criminale": all'interno vi sono persone che "sono reclutate in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali".

"Gli accordi con la Libia" per il rimpatrio degli immigrati clandestini "li ho gestiti io, li ho sottoscritti io, Maroni esegue quelli che sono gli accordi presi direttamente tra me e il leader libico Gheddafi", spiega Berlusconi, chiarendo così la sua posizione sulla politica che ha suscitato *dure critiche*<http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/immigrati-6/proteste-vaticano/proteste-vaticano.html?ref=search>dalla Chiesa e dal Consiglio d'Europa e creato divisioni sia a destra che a sinistra.

Il segretario del Pd Dario Franceschini ribadisce anche questa mattina che vanno rispettate le norme internazionali, oltre che il buon senso. "Si tratta di rispettare la dignità dell'uomo e le leggi italiane e internazionali", dice parlando ai microfoni di *Panorama del Giorno*, su Canale 5. "Sui 36 mila sbarcati sulle coste italiane nel 2008 - aggiunge - circa 31 mila hanno fatto domanda di asilo politico, e per la metà di questi è stato riconosciuto il diritto alla protezione umanitaria".

Da Sharm Berlusconi ribatte: gli immigrati che vengono in Italia sui barconi "sono persone che hanno pagato un biglietto, non sono persone spinte da una loro speciale situazione all'interno di quei Paesi dove sarebbero vittime di ingiustizie". E prosegue: "Non credo che ci sia nessuno che, avendo i requisiti per chiedere di essere accolto in Italia, possa dire di non essere stato accettato. Ci sentiamo in dovere di dare accoglienza a chi fugge da una situazione pericolosa per la sua vita e la sua libertà".

Il presidente del Consiglio apprezza le aperture di Fassino e Rutelli - che si sono espressi a favore della politica dei respingimenti dei clandestini - "persone di buon senso che non seguono fino in fondo l'ideologia", e fa chiarezza sui rapporti con il Carroccio. "Certamente la Lega esagera, ma devo dire che sono esagerazioni più di facciata che di sostanza perché poi i signori della Lega sono delle persone perbene, anche nelle amministrazioni locali sono coloro che danno di più per aiutare chi ha bisogno di una mano".

Sul tema immigrati Maurizio Gasparri attacca direttamente la sinistra: Con il lassismo dell'opposizione si difendono solo gli interessi dei criminali. Dopo il fallimento delle veglie, la sinistra ammetta che l'unico strumento serio per garantire la sicurezza degli italiani è il rispetto degli accordi internazionali, afferma il presidente dei senatori del Pdl. E ancora: "Le crepe, che in maniera sempre più evidente si manifestano nel centrosinistra, dimostrano l'operato positivo del governo e l'ennesimo fallimento delle posizioni di Franceschini.

Dall'opposizione continuano ad arrivare reazioni alle dichiarazioni del premier. Per Anna Finocchiaro, Berlusconi "lascia senza parole". "Che ci sia un'organizzazione criminale dietro ai viaggi è certo ma non capisco - dice la presidente dei senatori Pd - cosa voglia dire Berlusconi visto che chi sale sui barconi vuole arrivare in Italia, non sono reclutati ma sono sfruttatati. E' gente che fugge dalla miseria, dalla guerra, dalla disperazione".

Unhcr a Italia, riammettere migranti Principio del non respingimento non ha limitazioni geografiche (ANSA) - GINEVRA, 12 MAG - L'Alto commissariato Onu per i rifugiati esprime all'Italia grave preoccupazione per il rinvio in Libia di migranti intercettati in mare. E in una lettera chiede al governo di riammettere quelle persone rinviate dall'Italia ed identificate dall'Unhcr quali individui che cercano protezione internazionale. Per l'Onu il principio del non respingimento non conosce limitazione geografica e gli Stati sono obbligati a rispettarlo ovunque esercitano la loro giurisdizione, in alto mare incluso.

CROLLA SOLAIO A LECCE, GRAVI DUE OPERAI

  • Sono stati tirati fuori dalle macerie e portati in ospedale due operai travolti dal crollo di un solaio, a Lecce, in una palazzina nella quale stavano compiendo lavori di ristrutturazione. In un primo momento si era temuto che un terzo operaio fosse rimasto sotto le macerie.

Gli operai rimasti coinvolti nel crollo del solaio della palazzina in ristrutturazione a Lecce. Il crollo - a quanto si è saputo - è avvenuto mentre erano in corso interventi con un piccolo martello pneumatico. I due soccorsi sono Donato Rubichi, di 67 anni, di Bagnolo del Salento (Lecce) e Donato Antonio De Salvatore, di 44, di Giurdignano (Lecce). Dopo essere stati estratti dalle macerie dai vigili del fuoco, sono stati soccorsi da personale del 118 e ricoverati nell'ospedale Vito Fazzi dove i medici si sono riservata la prognosi. Alle operazioni di soccorso hanno partecipato anche le unità cinofile dei vigili del fuoco.

Marittimo protesta su pennone nave Contro rischio chiusura collegamenti Genova- Sardegna (ANSA) - GENOVA, 12 MAG - Un marittimo della Tirrenia si e' arrampicato stamani su un pennone del traghetto Bithia, ormeggiato nel porto di Genova per protesta.Il gesto, contro il rischio di chiusura dei collegamenti tra il capoluogo ligure e la Sardegna. L'uomo si e' messo un cappio al collo ed ha srotolato uno striscione contro la privatizzazione dell'unica compagnia di navigazione italiana rimasta con capitale pubblico, di cui l'Unione Europea ha imposto la chiusura entro la fine dell'anno.

Napoli: sgombero ambulanti, incidenti Due persone fermate e due agenti contusi nei tafferugli (ANSA) - NAPOLI, 12 MAG - Incidenti sono avvenuti a Napoli tra polizia municipale che presidiava la zona per l'apertura di un cantiere e ambulanti abusivi. Due ambulanti sono stati fermati durante i disordini e alcuni vigili sono rimasti contusi. La polizia municipale, rinforzata da agenti della Celere, ha occupato piazza Mancini e le strade limitrofe a partire dalle 5 per sgomberare gli abusivi e consentire l' apertura di un cantiere per la realizzazione di un parcheggio a raso.

RIFIUTI PERICOLOSI, MAXI SEQUESTRO IN CALABRIA REGGIO CALABRIA

Centomila tonnellate di rifiuti pericolosi sono state sequestrate dal Corpo forestale dello Stato nella frazione Lazzaro di Motta San Giovanni (Reggio Calabria), nell'ambito dell'operazione che ha portato all'arresto di dieci persone.

I rifiuti provenivano dall'attività di una centrale termoelettrica dell'Enel in Puglia ed erano stati depositati in una cava di materiale argilloso utilizzata da un'industria di Laterizi. Alle indagini che hanno portato agli arresti e all'individuazione della cava in cui venivano depositati i rifiuti pericolosi ha collaborato l'Aisi, l'ex Sisde, che ha fornito supporto informativo al Corpo forestale.

Ci sono anche alcuni dipendenti dell'Enel tra le dieci persone arrestate dal Corpo forestale dello Stato nell'operazione su un traffico illecito di rifiuti che venivano depositati in una cava di materiale argilloso a Motta San Giovanni, nel Reggino.

I dipendenti dell'Enel arrestati erano addetti alla gestione della centrale termoelettrica in Puglia, la cui attività produceva residui fangosi pericolosi che venivano trasportati e occultati illecitamente a Motta San Giovanni. Nell'operazione sono coinvolti anche i dipendenti delle ditte che provvedevano al trasporto dei rifiuti pericolosi dalla Puglia a Motta San Giovanni e i titolari dell'industria di laterizi che li avrebbe utilizzati.

IRAN: LIBERA ROXANA SABERI DOPO 100 GIORNI di Alberto Zanconato

TEHERAN - Dopo cento giorni esatti passati nel carcere di Evin a Teheran la giornalista irano-americana Roxana Saberi è stata rilasciata oggi grazie alla sentenza del processo d'appello che ha ridotto da otto a due anni la pena inflittale, concedendole la sospensione condizionale. "Sto bene, non voglio fare commenti ma sto bene", ha detto all'uscita di prigione all'agenzia Afp la giornalista, che dal 21 aprile al 5 maggio scorso aveva effettuato uno sciopero della fame per chiedere il rilascio.

La donna era attesa dal padre, Reza Saberi, assieme al quale si è poi allontanata a bordo di un'auto. Soddisfazione per la liberazione, definita "un gesto umanitario", è stata espressa anche dalla Casa Bianca mentre il segretario di stato americano Hillary Clinton ha detto di essere "molto incoraggiata".

Gli Usa continuano comunque "ad opporsi alle accuse contro di lei e ai verdetti raggiunti", ha aggiunto la signora Clinton. Il padre ha detto alla Cnn che intende riportare "appena possibile" la figlia negli Stati Uniti, dopo che saranno ultimati i preparativi per il viaggio. Una fonte giudiziaria ha del resto confermato che la Saberi "é libera di fare ciò che vuole come qualsiasi cittadino in possesso di un passaporto, e può andare e venire a suo piacimento".

  • "Dipende da lei se lasciare o no il Paese", ha precisato uno dei suoi legali, Abdolsamad Khorramshahi. La soluzione del caso è arrivata più presto di quanto era atteso, perché ieri, dopo un'unica udienza durata quattro ore, i tre giudici della Corte d'appello avevano annunciato la sentenza per i prossimi giorni. In molti si chiedono ora se il rilascio della giornalista non sia un segnale politico di distensione inviato dalla Repubblica islamica al presidente Usa Barack Obama, che dal suo insediamento propone a Teheran l'apertura di un dialogo dopo 30 anni di gelo. Lo stesso Obama ha chiesto più volte il rilascio della giornalista. Ma le autorità di Teheran hanno sempre affermato che la giornalista, da sei anni residente nella Repubblica islamica con passaporto iraniano, è esclusivamente cittadina iraniana, non americana.

Dopo la sentenza di primo grado, il presidente Mahmud Ahmadinejad era intervenuto per chiedere alla magistratura di garantire che fossero rispettati "i diritti alla difesa" dell'imputata. E la Corte d'appello ha mostrato subito un'attenzione particolare per il processo. Rispetto alla sola ora di udienza del primo grado, ieri ne sono state impiegate quattro per esaminare la documentazione e ascoltare le dichiarazioni dell'imputata e dei suoi due avvocati. Ma il segnale politico più forte è stata la motivazione con cui è stata ridotta la pena. Se in primo grado la Saberi era stata riconosciuta colpevole di "cooperazione con un Paese ostile", cioé gli Usa, oggi è stata condannata solo per "raccolta e trasmissione di informazioni atte a minacciare la sicurezza del Paese".

"La ragione principale di questo cambiamento è che gli Stati Uniti non sono stati riconosciuti come Paese ostile", ha detto all'ANSA l'avvocato Khorramshahi. Nata e cresciuta negli Usa da padre iraniano e madre giapponese, Roxana Saberi, che ha 32 anni ed è fra l'altro una ex Miss North Dakota, si è trasferita nel 2003 in Iran come giornalista free-lance per alcuni network occidentali, fra i quali la National Public Radio, la Bbc e la Fox News. Da oltre due anni, secondo le autorità iraniane, il suo accredito stampa era stato revocato, ma aveva continuato a lavorare. Il 31 gennaio scorso era stata arrestata. Dapprima l'accusa che era trapelata era l'acquisto di bevande alcoliche, vietate in Iran, poi appunto quella di aver svolto l'attività di giornalista senza permesso e infine quella di spionaggio.

Afghanistan: avvelenamento di massa Terzo in scuole per ragazze in poco tempo, mistero su cause (ANSA) - KABUL, 12 MAG - Circa 90 alunne di una scuola elementare sono state ricoverate in ospedale dopo un sospetto attacco con gas nocivi alla loro scuola. E' avvenuto a nord di Kabul. L'intossicazione ha interessato una scuola elementare nella provincia di Kapisa: 94 persone in ospedale: anche 3 insegnanti e 2 guardie. Stessi sintomi in altre due scuole femminili. Gli incidenti in una zona mai stata sotto controllo talebano, dove le ragazze continuano ad andare a scuola.

ESTERI Francia, pacs in cella: è legale un amore gay nato in carcere La stampa: un fatto unico

Si sono innamorati dietro le sbarre. E dietro le sbarre hanno siglato un Pacs, l’unione civile tra conviventi molto diffusa in Francia. È la storia di un amore gay nato in una prigione del sud, che ha avuto ampia eco sulla stampa d’Oltralpe. Per i quotidiani francesi si tratta di un fatto unico. «Non ci sono precedenti» sottolinea anche una giurista dell'Osservatorio internazionale delle prigioni sentita da Liberation.

La vicenda non solo riapre Oltralpe il dibattito su un argomento ancora pieno di tabù, quello del sesso nelle prigioni, dividendo gli osservatori, ma - da quando ne ha scritto il quotidiano locale Sud Ouest - ha creato anche molte gelosie nelle stesse prigioni, al punto che ora i due detenuti temono di venir separati. I due, uno di una sessantina d'anni, l'altro sui quaranta, si sono incontrati nella prigione di Eysses, nel sud-ovest, dove scontano entrambi una lunga condanna. Dopo diverse domande e ricorsi, racconta Liberation, hanno finalmente ottenuto di dividere la stessa cella e l'estate scorsa hanno così potuto stipulare un Pacs perché, come vuole la legge, vivono sotto lo stesso tetto.

In questa prigione, dove gli amori gay non sono «autorizzati» ma «tollerati», e dove i preservativi circolano anche se i rapporti sessuali sono vietati, l'amministrazione centrale ha permesso al cancelliere del tribunale di venire sul posto per la firma ufficiale dell'unione. I due hanno quindi potuto vivere tranquilli la loro storia d'amore sotto gli occhi indulgenti delle guardie. Fino a quando la loro vicenda non è diventata di dominio pubblico. È stato un detenuto della stessa prigione a parlarne all'associazione benefica La Mouette per denunciare quella che secondo lui è «un'ingiustizia»: «Perchè io posso a malapena appoggiare una mano sul ginocchio della mia ragazza in parlatorio?», avrebbe detto.

ITALIA

VICENZA (11 maggio) - Lesioni gravi inferte con l'aggravante di aver agito per motivi di odio razziale: è l'accusa mossa nei confronti di un uomo di 60 anni che venerdì scorso ha preso a pugni una marocchina di 46 con il volto coperto da una mascherina sanitaria.

L'uomo, dicendole tra l'altro: «Abbi il coraggio di farti vedere in faccia, marocchina che non sei altro, togli quella mascherina, oppure te la tolgo io». La donna, però, non lo poteva assecondare in quanto, è costretta a portare la mascherina perché le sue capacità di risposta immunitaria sono state abbattute da un problema medico L'uomo non ha sentito ragioni e, dopo averle intimato di scoprirsi, le ha sferrato due pugni al volto. Sono stati alcuni testimoni,La donna è stata portata in ospedale: ne avrà per trenta giorni, con denti rotti e altre contusioni e il giorno dopo ha firmato una querela contro il suo aggressore, già identificato dalla polizia. La contestazione è di lesioni gravi, ma con l'aggravante dell'odio razziale, Alla denuncia di parte presentata sabato, il giorno dopo l'aggressione, l'aggredita ha allegato i certificati medici che comprovano la sua necessità di indossare l'accessorio sanitario. La donna, infatti, è stata di recente sottoposta ad una delicata operazione chirurgica che la espone a possibili infezioni. La mascherina non ha niente a che fare, quindi, né con il desiderio di manifestare nell'abbigliamento alcuna ortodossia religiosa, né, d'altra parte, con immunodeficenze permanenti, ma soltanto con una temporanea misura precauzionale vivamente raccomandata dai medici curanti.

Siparietto


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In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

In Afghanistan il Pentagono vuole "idee nuove": silurato il generale McKiernan

La sostituzione del generale arriva una settimana dopo la strage in cui almeno un centinaio di civili afgani ha perso la vita, nel corso di un bombardamento statunitense a Farah. E per risalire alla rimozione dall'incarico di un generale del rango di McKiernan, scerive oggi il Washingtopn Post, bisogna richiamare alla memoria il presidente Harry S. Truman che 'licenziò' il generale Douglas MacArthur impegnato nel 1951 in Corea. McKiernan, insoltre, si ritira dalla carica dopo appena 11 mesi.

Il nuovo numero uno delle truppe in Usa sarà il generale Stanley McChrystal, ex capo del Comando Operazioni Speciali dal 2003 al 2008. Il segretario alla Difesa Usa Robert Gates ha presentato anche un altro nome: quello dei generale David M. Rodriguez, proposto per la carica di vice capo delle truppe Usa nel paese. Gates ha raccomandato ad Obama di nominare McChrystal e ieri ha lanciato un appello pubblico al Senato degli Stati Uniti, affinché approvi subito le due nomine. In una conferenza indetta al Pentagono, Gates ha affermato che il cambiamento "darà il via a un nuovo modo di pensare e di vedere il problema" afgano.

Gates, appena reduce da un viaggio in Afghanistan, il nuovo vero fronte di battaglia degli Stati Uniti, insieme al Pakistan, per l'amministrazione Obama, ha spiegato così la sua scelta: "Come ho ripetuto tante volte in passato, pochi di questi problemi possono essere risolti soltanto con i mezzi militari. Ma detto questo, guardando il problema da una prospettiva militare, possiamo e dobbiamo fare di meglio". Dunque, "ritengo che, risorse o meno, la nostra missione necessiti di un nuovo modo di pensare e di nuovi approcci da parte dei nostri leader militari. Oggi abbiamo una nuova politica stabilita da un nuovo presidente. Abbiamo una nuova strategia, una nuova missione, un nuovo ambasciatore". Di conseguenza, "credo che ci sia bisogno anche di una nuova leadership militare".

Pakistan: nuove truppe nello Swat contro talebani

Almeno otto persone sono morte nell'attacco portato da un drone probabilmente americano nella regione pakistana del Sud Waziristan, al confine con l'Afghanistan. Lo riferiscono fonti militari e d'intelligence.

Intanto truppe aviotrasportate pachistane sono atterrate stamattina a Peochar, importante città della valle dello Swat, per cominciare un'altra offensiva nei confronti dei talebani. Lo riferisce la televisione Geo TV.

Secondo le prime informazioni, elicotteri con truppe speciali pachistane sono atterrate nell'eliporto situato nella parte settentrionale della valle dello Swat, dove sono in corso da giorni combattimenti fra l'esercito e talebani. La zona è sotto il controllo diretto del gruppo talebano Tehreek-e-Taliban guidato dal Maulana Fazlullah.

Fonti militari hanno annunciato alla televisione che l'offensiva contro i talebani della zona è già cominciata e si propagherà a tutta la regione nord occidentale. Il governo federale ha annunciato di stare per mobilizzare due divisioni dell'esercito da inviare nella regione dello Swat, per rinforzare il contingente già impegnato in operazioni in zona.

L'aumento delle truppe è reso necessario, secondo quanto scrive la stampa pachistana, per fronteggiare il fatto che i talebani combattono utilizzando tattiche da guerriglia. L'esercito è anche impegnato, nell'ambito dell'operazione 'Rah-e-Haq 4', a fare in modo che i militanti nel distretto di Makaland (del quale lo Swat fa parte) vengano isolati e non siano raggiunti da rinforzi.

Sri Lanka, colpito un ospedale: 45 morti

Fonti mediche locali e le Tigri Tamil accusano il governo, che nega ogni addebito. Più di 300 vittime nel fine settimana

L'aviazione del governo dello Sri Lanka avrebbe bombardato oggi l'ospedale della cittadina di Mullivaikal, uccidendo almeno 45 persone. Lo riferiscono fonti mediche locali e fonti delle Tigri Tamil, i miliziani separatisti che si oppongono al governo di Colombo.

Le autorità dello Sri Lanka hanno negato l'episodio, sostenendo che sono le Tigri che continuano a colpire deliberatamente i civili. L'ospedale era pieno dei feriti del fine settimana, quando aspri combattimenti hanno causato la morte di almeno 300 persone e il ferimento di altre mille secondo la drammatica denuncia delle Nazioni Unite. Sempre per l'Onu, sono almeno 50mila i civili intrappolati nella zona dei combattimenti. Il conflitto tra le Tigri Tamil e il governo di Colombo, dal 1983 a oggi, ha causato la morte di almeno 70mila persone.

Grecia: attentato contro banca Atene

  • - Una bomba e' esplosa davanti alla sede di una banca alla periferia di Atene. Vi sono danni ma nessuna vittima. L'attentato era stato preannunciato con una telefonata ad un giornale, ma senza rivendicazione.

Shoah: Usa; Demjanjuk espulso, fine saga infinita

NEW YORK - Dopo oltre tre decenni di battaglie legali, di ricorsi in appello e di false partenze, John Demjanjuk è stato espulso dagli Stati Uniti verso la Germania: si è conclusa così la lunga vicenda giudiziaria dell'ex operaio di origine ucraina della Ford di Cleveland ricercato in Germania per il suo ruolo nei campi di sterminio nazisti.

L'ultimo atto della saga americana di Demjanjuk si è consumato quando il boia del campo di concentramento di Sobibor, in Polonia, è stato caricato su un aereo-ambulanza diretto a Monaco di Baviera. Demjanjuk ha 89 anni e fino all'ultimo la sua famiglia si era opposta alla deportazione invocando motivi di salute e arrivando fino alla Corte Suprema.

Tre giorni fa, dopo che il giudice della Corte Suprema John Paul Stevens aveva deciso di non prendere in esame l'ultimo ricorso, a Demjanjuk era stato ordinato di consegnarsi alle autorità di emigrazione: in Germania la magistratura vuole metterlo sotto processo per il suo ruolo nello sterminio di 29 mila ebrei.

L'ex operaio ha sempre respinto le accuse affermando di esser stato prigioniero dei tedeschi negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Suo figlio John Jr. ha detto che gli appelli proseguiranno a prescindere dalla presenza o meno del padre negli Stati Uniti. John Jr. ha definito "inumano" il trattamento riservato dalle autorità Usa al vecchio padre.

ITALIA

POLIZIA MUNICIPALE SGOMBERA AMBULANTI A NAPOLI, INCIDENTI - Incidenti sono avvenuti in Piazza Mancini tra gli agenti della polizia municipale, che presidiava la zona per consentire l' apertura di un cantiere, e numerosi ambulanti abusivi. Due ambulanti sono stati fermati durante i disordini e alcuni agenti della polizia municipale sono rimasti contusi. La polizia municipale, rinforzata da agenti della Celere, ha occupato con 70 uomini, una ventina di auto e sei motociclisti piazza Mancini e le strade limitrofe a partire dalle 5 per sgomberare gli abusivi e consentire l' apertura di un cantiere per la realizzazione di un parcheggio a raso. Ma gli ambulanti hanno opposto una forte resistenza, che è sfociata in scontri. I due manifestanti fermati dopo gli scontri sono stati denunciati. Due vigili colpiti alla schiena da una transenna sono stati giudicati guaribili in 3 e 5 giorni. Secondo gli ambulanti di Piazza Mancini ad infiammare gli animi avrebbe contribuito un agente della polizia municipale che ha estratto una pistola, tenendola rivolta verso il basso ma mostrandola chiaramente ai manifestanti. Interpellato dall' Ansa il comandante della polizia punicipale, generale Luigi Sementa, ha affermato che l' agente della polizia municipale ha estratto la pistola perchè «si trovava in una situazione di pericolo, subito dopo la situazione di parapiglia in cui due vigili erano stati colpiti da transenne alla schiena». Subito prima c'era stata una carica di alleggerimento effettuata dal reparto celere della polizia e dal battaglione mobile dei carabinieri.

Lecce, crolla palazzina: feriti due operai

Il soffitto di una palazzina in ristrutturazione è crollato stamani a Lecce, in zona San Guido. Feriti due operai che stavano effettuando dei lavori. Secondo quanto si apprende dai vigili del fuoco, interventi sul posto, al momento in cui sono estratti dalle macerie le due persone erano coscienti. I vigili stanno cercando il terzo operaio. Sul posto ci sono i medici del 118 che stanno prestando i soccorsi. L'edificio non era abitato. Si ipotizza un cedimento strutturale.

Cremona, paura nell'ex fabbrica di amianto "Da gennaio morte quattro operaie"

CREMONA - La paura amianto torna a Cremona. Cinquanta lavoratori di Offanengo e Romanengo, in provincia di Cremona, sono venuti a contatto con l'amianto: il 70% ha registrato alterazioni polmonari. "Abbiamo fatto segnalazione di malattia professionale", ha detto il direttore di Pneumologia dell'ospedale Maggiore di Crema. "Dei 50, 27 presentano malattie compatibili con l'esposizione all'amianto".

  • Esplicita la denuncia del sindaco di Romanengo, Marco Cavalli: "Da inizio anno in paese, quattro donne sono morte per motivi riconducibili all'asbestosi (il tumore da amianto). Erano tutte operaie che avevano lavorato all'ex Inar, fabbrica chiusa nel 2004, specializzata nella produzione di tessuti in fibra di amianto. Ma sappiamo che questa patologia si presenta anche dopo anni. Non c'è nessuno in paese che può dire di non essere stato colpito da queste morti", spiega il sindaco. Anche la sua famiglia ha sofferto direttamente della tragedia amianto: una zia, dipendente della fabbrica incriminata per 24 anni, è morta nel marzo scorso stroncata da un tumore ai polmoni. Il sindaco di Romanengo ricorda bene la storia dell'Inar: "Fino al '91 lavoravano l'amianto. Poi, quando è scoppiato lo scandalo, l'azienda si è riconvertita in lavorazioni non pericolose. La fabbrica è rimasta aperta fino a cinque anni fa quando l'ultimo titolare, erede di una famiglia tedesca, ha deciso di fermare la produzione. I 25 dipendenti sono stati ricollocati in altre aziende e l'area industriale bonificata: i proprietari vorrebbero trasformarla in un quartiere residenziale".

CRISI: FMI, PER ITALIA PIL 2009 -4,4% IN 2010 -0,4%

L'Italia vedra' quest'anno una contrazione del pil del 4,4% che si attenuera' nel 2010 a un -0,4%. Il Fondo monetario internazionale ha confermato le stime diffuse a New York il mese scorso anche nel rapporto di Previsioni Economiche Regionali dedicato all'Europa. L'inflazione si attestera' quest'anno allo 0,7% e allo 0,6% l'anno prossimo.

Siparietto

BERLUSCONI: SUI BARCONI NESSUNO HA DIRITTO D'ASILO Sui barconi dei migranti che partono dall'Africa non ci sono persone che potrebbero godere di un diritto d'asilo. Sono le parole pronunciate nella notte dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al suo arrivo a Sharm el Sheikh, dove parteciperà oggi ad un vertice italo-egiziano. Il premier ha difeso la linea del governo italiano, contestata dalle istituzioni internazionali. Su questi barconi - ha detto il Cavaliere - di gente che ha diritto d'asilo non ce n'è. Lo dicono le statistiche.


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror090512 (last edited 2009-05-12 17:34:39 by anonymous)