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PRIDE

A pochi giorni dal pride il comune si rifà ai protocolli per non decidere in merito all'autorizzazione . Audio

CASA

I comitati degli inquilini con e senza titolo delle casse dell' inps hanno occupato la direzione generale dell'inps e sono stati ricevuti.

INIZIATIVE ROMA 3

Roma tre conferenza sulla crisi e sul g8. L'università non ha autorizzato e gli studenti hanno trovato blindate le facoltà in cui si doveva svolgere l'iniziativa.

COMPLEANNO TORRE

15esimo compleanno della torre....

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SRI LANKA

NEPAL

Cuba è stata reintegrata nel'Organizzazione degli stati americani Osa

“La Guerra Fredda è finita…Fidel Castro e il popolo cubano sono stati assolti dalla storia”: così il presidente dell’Honduras, Manuel Zelaya, uno dei più tenaci sostenitori del reintegro di Cuba nell’Organizzazione degli stati americani (Osa) ha accompagnato la storica risoluzione che, almeno sulla carta, mette fine a 47 anni di sospensione dell’isola dal blocco. Le parole di Zelaya aprono anche il titolo in prima pagina del quotidiano ufficiale cubano ‘Granma’, seguite da quelle del nicaraguense Daniel Ortega, secondo il quale la risoluzione approvata a San Pedro Sula, in Honduras, “lava una macchia” che pesava sull’Osa dal 1962; “Il prossimo passo - ha detto Ortega – deve essere l’eliminazione dell’embargo” imposto all’isola sempre nel ’62. L’ambasciatore brasiliano all’Osa, Ruy Casaes, si è felicitato per l’annullamento “di una reliquia”; per il Venezuela, il ministro degli Esteri Nicolás Maduro ha invocato a partire da ora “un nuovo tipo di relazioni tra le elites degli Stati Uniti e i nostri popoli”; secondo il presidente Hugo Chávez, “è senza dubbio un trionfo, ma non è sufficiente: è solo il punto d’inizio di una nuova era perché l’Osa resta ancora lì, con i suoi meccanismi intatti, con l’imperialismo intatto”. Soddisfazione è stata espressa, tra gli altri, anche dall’Argentina, dal Cile – che ha ricordato di non aver sottoscritto la risoluzione di Punta del Este del 1962 - da Bolivia, Colombia, Paraguay, Ecuador. Thomas Shannon, sottosegretario americano per l’emisfero occidentale e prossimo ambasciatore in Brasile, ha dichiarato che la risoluzione dell’Osa – fino all’ultimo ostacolata dagli Stati Uniti - e il percorso di avvicinamento a Cuba avviato dall’amministrazione di Barack Obama “rappresentano il principale cambiamento del nostro approccio a Cuba degli ultimi 40 anni”. Il segretario di stato americano Hillary Clinton ha comunque puntualizzato che, in base al testo approvato, “Cuba può rientrare in futuro se l’Osa decide che la sua partecipazione rispetta i propositi e i principi dell’organizzazione, inclusi la democrazia e i diritti umani”. Il segretario generale dell’Osa, il cileno José Miguel Insulza, ha auspicato che ora gli Usa revochino l’embargo: “Non credo e non ho mai creduto alle sanzioni per promuovere la democrazia” ha detto, ricordando che l’Osa “è l’organizzazione di tutti gli stati americani”.

IMMIGRAZIONE: STAMPA NIGERIANA, MIGRANTI PRIGIONIERI IN LIBIA PER MESI

Oltre 1500 nigeriani originari dello stato di Edo (nel sud del paese) si trovano da circa tre mesi in stato di detenzione in territorio libico. Lo riferisce la stampa nigeriana aggiungendo che il gruppo era diretto in Europa ed è stato bloccato perché non in possesso di regolare visto; assieme ai nigeriani, secondo la stessa fonte erano stati arrestati cittadini del Mali e del Kenya per un totale di 3000 persone; questi ultimi sono stati rimessi in libertà e rimandati nei rispettivi paesi di origine. Il quotidiano ‘Vanguard’, citando la testimonianza di uno dei migranti con cui è riuscito parlare telefonicamente, ha riferito di diversi casi di violenza e abusi perpetrati da membri della polizia libica ai danni di donne nigeriane. Per una soluzione del caso, si sta muovendo il governo regionale dello stato di Edo che ha espresso preoccupazione per le condizioni in cui i migranti vengono tenuti. “Una delegazione parlamentare – ha detto Samson Osagie, deputato nazionale – si recherà in Libia tra due settimane per chiedere la liberazione dei nostri connazionali. La situazione è molto triste; sebbene sono stato informato del prossimo rimpatrio delle donne, andremo perché anche gli uomini siano rilasciati, qualunque sia la loro nazionalità; non andremo non solo per i nigeriani”.

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gror090604 (last edited 2009-06-04 17:29:01 by anonymous)