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Honduras, centinaia di manifestanti marciano verso il confine con il Nicaragua
Zelaya prevede di rientrare oggi in Honduras attraverso la frontiera nicaraguense
Centinaia di manifestanti stanno andando verso il confine con il Nicaragua per protestare contro il governo di Roberto Michelleti e aspettare il ritorno di Manuel Zelaya attraverso la frontiera.
Il Paese è bloccato dallo sciopero generale che è iniziato oggi contro il colpo di Stato. Il governo ha inviato un contingente militare verso il confine con il Nicaragua, paese dove si trova Zelaya. Dalla città nicaraguense di Esteli, a soltanto 175 km dall'Honduras, Manuel Zelaya ha detto di essere "pienamente soddisfatto" di essere accompagnato nel suo ritorno da molti politici, tra cui il ministro degli Esteri venezuelano, Nicolas Maduro. "Ringrazio gli amici che stanno raggiungendo le diversi parti del Paese", ha detto dalla città nicaraguense da dove progetta attraversare la frontiera.
Sud Africa, la polizia pronta a bloccare i manifestanti
Per il presidente Jacob Zuma la crisi che sta attraversando il paese rappresenta il primo banco di prova del suo governo.
"Non ci può essere nessuna giustificazione per la violenza, il saccheggio, la distruzione di proprietà e gli attacchi a cittadini stranieri residenti nel nostro paese" così Jacob Zuma, presidente del Sud Africa, ha commentato la situazione del paese, dando mandato alle forze di polizia di sedare le violente proteste scoppiate a causa delle precarie condizioni di vita e la crescente povertà. Dopo quattro giorni di violente proteste, la calma sembra tornata nella cittadina di Siyathemba, a sud di Johannesburg, le città più colpite sono ora quelle tutto intorno alla capitale.
La crisi, esplosa dopo il rifiuto del governo di accettare le richieste dei lavoratori di aumenti salariali, rappresenta il primo banco di prova per Zuma, che salito al potere lo scorso maggio, aveva fatto della lotta alla povertà uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale. Mercoledì la polizia aveva sparato proiettili di plastica e gas lacrimogeni contro i manifestanti che chiedevano la rimozione di alcuni rappresentanti locali dell'African National Congress accusati di corruzione e aveva arrestato alcuni dei manifestanti. "Le forze dell'ordine continueranno a muoversi contro chi infrange la legge. Hanno il nostro pieno supporto e il mandato di mantenere l'ordine nella nostra comunità", ha commentato Zuma.
Raddoppiati gli episodi di antisemitismo in Gran Bretagna
Gli episodi a carattere antisemita sono praticamente raddoppiati nella prima meta' dell'anno in Gran Bretagna.
Secondo quanto riferisce lo Jewish Community Security Trust, da gennaio a giugno si sono registrati 609 'incidenti' contro i 276 dell'anno precedente (e i 598 di tutto il 2006).
Tra gli episodi registrati, almeno 77 casi di vera e propria violenza fisica e due tentati omicidi. Poi numerosissimi casi di minacce e atti vandalici contro sinagoghe e istituzioni ebraiche.
Il ministro della coesione sociale Shahid Malik, uno dei due musulmani presenti nell'esecutivo britannico, ha denunciato la tendenza osservando che "questo aumento dell'antisemitismo nel paese non riguarda soltanto la comunita' ebraica britannica ma deve preoccupare tutti... La lotta contro l'antisemitismo deve essere un problema comune. Questo paese non tollera' chi semina odio contro una parte della sua comunita'".
Afghanistan: ucciso soldato Nato
Nel corso di scontri con ribelli nel sud del Paese (ANSA) - KABUL, 23 LUG - Un soldato della Nato e' stato ucciso oggi negli scontri contro i ribelli nel sud dell'Afghanistan. Lo afferma la Nato in un comunicato. Nella regione le forze internazionali stanno conducendo operazioni su vasta scala contro i talebani. L'Isaf non ha fatto sapere ne' l'identita' ne' la nazionalita' del soldato morto, limitandosi a dire che e' morto combattendo contro i nemici dell'Afghanistan. Con questa vittima sale a 219 il numero di soldati uccisi dall'inizio dell'anno in Afghanistan.
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